Parabola della barbona e del ragazzo in bicicletta

Da un mese sotto la mia finestra, ma dall’altra parte della via in modo che la veda, si accampa una barbona che sporca il marciapiede e grida e canta. Poco fa è arrivato un ragazzo in bicicletta pedalando in piedi per la via in salita. La barbona gli chiede una sigaretta muovendo le due dita della destra davanti alla bocca. Il ragazzo smonta, poggia la bici alla transenna che divide il marciapiede dalla carreggiata, apre il marsupio e prende l’occorrente per confezionarla: la cartina, la busta con il tabacco. Passa la lingua sui bordi e la sigaretta è pronta. Ma la barbona fa “no no no” con la testa e con la mano. Così non è igienico e non è aggiornato. Ora è lei che cerca in ogni tasca e cava fuori un pacchetto rosso di Marlboro e le offre al ragazzo, che a sua volta fa di “no” e infine pacificamente lui si accende quella fatta in casa e accende a lei quella commerciale. Si dicono qualcosa che non so. Finito di fumare lui cava dal marsupio una macchinina fotografica e lei gli fa cenno di aspettare: si toglie una e due cuffie, si pettina i capelli con le dita, rimette le cuffie e gli dice “sono pronta”. Quello scatta e le mostra le foto sul display. Lei fa di “sì” con la testa ma fa anche “un momento” con la mano. Si allunga tutta per arrivare alla bottiglia da cui mai pensava di essersi tanto allontanata e si fa fotografare con quella nella destra. Ora si vede a posto nel display e saluta il giovanotto. Avresti detto che in tutta Roma c’erano tre senza fretta poco fa: la barbona, il ragazzo in bicicletta e io alla finestra.

8 Comments

  1. tonizzo

    O forse tre umani in mezzo a tanti pupazzi che corrono, può essere?

    22 Gennaio, 2010 - 16:03
  2. Marcello

    Bacco, tabacco e bicicletta… insiem’ riducono la fretta!

    22 Gennaio, 2010 - 18:49
  3. marta09

    Sarebbe un miracolo se succedesse a Milano, non a Roma… 😀
    … Ma succede anche a Milano, succede ovunque ci sono persone che non si lasciano “prendere la mano” dalla fretta di fare tutto … senza mai guardare dove si sta andando, scordandosi che abbiamo occhi per scrutare più che per vedere.

    Ribadendo il concetto che siamo nella settimana di preghiera per l’unità dei cristiani … direi che questi “tre” (la barbona, il ragazzo e Luigi) … hanno fatto di più di tutte le celebrazioni … hanno pregato sui fatti.
    Che ci costa ascoltare?
    Che ci costa guardare?
    Che ci costa fermarci?
    Che ci costa non sdegnarci?
    Costa una cosa che crediamo nostra: il tempo
    Costa una cosa che pensiamo erroneamente di avere: il cuore ed il cuore nel pensiero.
    Costa un pochino … ma quanto si guadagna!!!

    22 Gennaio, 2010 - 19:33
  4. roberto 55

    Non ricordo (ma, in compenso, ho sempre invidiato) chi diceva d’adorare i tempi morti perchè lo facevano sentire vivo.

    A domani !

    Roberto 55

    23 Gennaio, 2010 - 1:04
  5. Sembra la sceneggiatura di film d’altri tempi, il racconto dignitoso della realtà e delle persone che la abitano. Grazie Luigi.

    23 Gennaio, 2010 - 7:50
  6. discepolo

    A Milano invece…
    ieri ,un clochard è stato trovato morto, per il freddo,disteso sul marciapiede a pochi metri da un centro allestito dai volontari per riparare i barboni, vicino alla Stazione centrale. A pochi metri…
    il Corriere riporta : “qualcosa non ha funzionato, il senza tetto forse non è stato raggiunto da nessuno, o forse non era in grando di intendere e di volere , di dare delle risposte”.
    Una morte – sentenzia un politico- che suscita vergogna e indignazione..
    ma molto probabilmente, riponde il responsabile dei volontari dei tre tendoni che ogni sera ospitano circa 50 senza tetto, in prevalenza nordafricani, forse l’uomo faceva parte di quello “zoccolo duro” che “non vuole dormire in nessuna struttura, che si rifiuta di dormira al chiuso.
    qualcuno ha già proposto : una delibera comunale per il “ricovero coatto”
    di coloro che sono troppo ubriachi per intendere volere.
    Mah…comunque siano andate le cose è certo che nessun essere umano si è avvicinato al clochard disteso sul marciapiedi, ubriaco fradicio, mezzo assiderato e nessuno si è fermato, e così è morto.
    Sceneggiatura di un film dei nostri tempi.
    MC

    23 Gennaio, 2010 - 10:32
  7. Luigi Accattoli

    Grazie fiorenza della segnalazione – vorrei che questo blog andasse sempre di più nella direzione dei fatti di Vangelo.

    24 Gennaio, 2010 - 18:52

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