Parabola della ragazza rom sospesa a scuola

Dopo gran battagliare convincono una famiglia rom che vive a Napoli a mandare i figli a scuola, che sono quattro e vengono inseriti in quattro diverse classi elementari e medie. La più grande tempesta per essere ammessa all’insegnamento della religione cattolica ma la prima volta che si trova davanti all’insegnante le bestemmia in faccia e viene sospesa per due giorni. Non dice nulla a casa e il giorno dopo si ripresenta a scuola: “Guarda che sei sospesa – gli spiegano con impegno – e non puoi venire per due giorni. Oggi resta ma domani vieni con la mamma”. Arriva la rom con la ragazza e dice: “Sì lo so, è stata cattiva ma io gli ho menato e ora la potete prendere”. No signora non si può: deve restare a casa per due giorni. “Come non si può? Io non li volevo mandare a scuola ma voi avete insistito tanto e ora che vengono me li mandate indietro?” Per protesta la rom napoletana il giorno dopo non manda a scuola nessuno dei figli.

34 Comments

  1. Luigi Accattoli

    [Segue dal post] Attenzione: è un fatto reale. Lo chiamo parabola perché fa fico ma è preso dal vero.

    22 Ottobre, 2009 - 20:15
  2. Francesco73

    Ma se una famiglia rom decide di mandare i propri ragazzi a scuola, sarà anche per accettarne le regole educative.
    Comprese le sospensioni, no?
    Insomma, un bambino rom come qualsiasi altro bambino.
    Se non si impara a sentirsi uguali in diritti e doveri a scuola (fatte salve le differenze da rispettare, ad esempio di religione), dove lo si dovrebbe essere?

    22 Ottobre, 2009 - 21:26
  3. Francesco73

    Scusate, refuso: dove lo si dovrebbe imparare?

    22 Ottobre, 2009 - 21:26
  4. la sospensione è il fallimento della soceità.
    E’ come se i genitori mandassero la figlia fuori casa perchè ha risposto in modo sgarbato e incivile. Si può?
    tutto ma non le sospensioni e i ragazzi sbattuti fuori dalla classe…
    Sono assolutamente contrario.

    PS: ho a che fare con ragazzini che definire pesti è un eufemismo

    22 Ottobre, 2009 - 22:32
  5. Mia mamma diceva: la prima volta si perdona, la seconda si bastona, la terza si imprigiona. Per inciso, “bastonare” era praticamente aggiustarmi la frangia e “imprigionare” erano dieci minuti di sgabuzzino grande, dotato di tutti i comforts.
    Questa zingara alla prima che fa si becca due giorni di sospensione? Tra l’altro dalle mie parti una sospensione deve essere approvata dal Consiglio di Classe, con la partecipazione dei genitori.
    Lo so anch’io che una bestemmia è grave, ma avete presente il detto “come una bestemmia in bocca a un lattante”? Se questa ragazza (o ragazzo?) a casa sua sente tutti bestemmiare in continuazione, ci vorrà tempo per fargli passare il vizio.
    E poi l’osservazione psicologica della madre non è sciocca: prima insistete tanto perchè vengano e poi…
    Insomma, possibile che in Italia, che a Napoli!, non si sia trovato un éscamotage per convertire la punizione in qualcosa di più leggero?
    Non possiamo avere, in Italia, tutti i difetti dei mitteleuropei, tutti i difetti degli africani, senza avere i pregi né degli uni né degli altri… 😉

    23 Ottobre, 2009 - 6:28
  6. Leopoldo

    Una bestemmia consapevole, altro che lattante, sputata in faccia al professore di religione, proprio perché di religione. Qualcuno si è chiesto perché prima di scivolare sulla china del conflitto? Che religione insegna questo professore?
    Poi dice…

    23 Ottobre, 2009 - 9:46
  7. In certe scuole superiori delle mie parti, se si sospende per tre giorni chi bestemmia si deve anche trovare un nuovo lavoro a insegnanti e bidelli e probabilmente trasformare gli edifici scolastici in sale polivalenti, o magari in carceri che dicono che ce n’è tanto bisogno.

    23 Ottobre, 2009 - 9:47
  8. Clodine

    Avrebbero sospeso un qualunque ragazzo, a prescindere se rom o meno. Di fronte al caso concreto infatti, non di rado si assiste ad un malcelato compiacimento quasi a voler dire :” vedete? ve l’avevo detto: “Perle ai porci”!!”. E così il bravo prof risponde in modo crudo, inesorabile, spietato di fronte a realtà di questo tipo. Una reazione che denota, invero, da parte del prof. certa incapacità d’approccio: si reagisce in modo “amaro”, cattivo, perché non si hanno altri strumenti. Poi diciamocelo:ad alcuni insegnanti piace essere “crudi”, “duri”, anche a quelli di religione. Il Vangelo però lo vogliamo “dolce”, “La parola di Dio” sempre melodiosa, dolce e soffice come un pasticcino, per cullarci in un tutto profano sapore, e restare, compiaciutamente, quelli che siamo. Occorre che gli educatori, invece di sospendere, si rimettano in gioco a costo di scottarsi le dita: perdere per guadagnare, rinunciare ad avere sempre ragione per essere in grado di trasmettere valori, e soprattutto “studiare di farsi amare”, e “come farsi amare”. Lo raccomandava Don Bosco ai collaboratori : consigli infallibili, che non conoscono tramonto!

    23 Ottobre, 2009 - 9:59
  9. Marcello

    Le bestemmie sono sempre da condannare.
    I due giorni di sospensione hanno insegnato qualcosa alla piccola “tempesta”?
    Smetterà di bestemmiare?
    I suoi compagni di classe hanno imparato qualcosa da questa sospensione?

    23 Ottobre, 2009 - 10:44
  10. Luigi Accattoli

    Il fatto mi è stato raccontato dall’assistente sociale che si era adoperata per l’inserimento dei tre ragazzi e che ancora segue la famiglia. I presenti alla scena hanno avuto l’impressione che la ragazzina intendesse proprio “sfidare” l’insegnante di religione. All’assistente è toccata la nuova fatica di spiegare ai due genitori, offesissimi, le regole della nostra scuola e la gravità della bestemmia usata come offesa a un’insegnante. E’ riuscita a ottenere che tornassero a scuola. Commento finale: “Vai a spiegare la logica della ‘sospensione’ a chi a scuola non ci vorrebbe andare”.

    23 Ottobre, 2009 - 11:31
  11. Marcello

    Posso dire che l’obbiettivo -nobilissimo- di educare al rifiuto della bestemmia non è stato centrato?

    Aggiungo: io ho fatto le medie in una scuola della “pittoresca” periferia romana e ne ho combinate di tutti colori; il massimo della pena era la sospensione con obbligo di presenza… non si usa più?

    23 Ottobre, 2009 - 12:05
  12. discepolo

    Chissà perchè ogni volta che Luigi ci propone una “parabola” a me viene alla mente una parabola di segno uguale e contrario..
    anche questa è una storia vera e si potrabbe intitolare “La parabola della povera bambina rom col babbo milionario”
    Come forse sapete a Milano i bambini “poveri” , cioè quelli i cui genitori dichiarano mno di 10.000 euro all’anno di reddito, sono esentati da pagare la mensa scolastica. e tutte le tasse scolastiche, nonchè i libri.
    Io lo trovo giustissimo.
    Una di queste bambine “povere” , di etnia rom , che non pagava la mensa, era alla scuola elementare frequentata da mio figlio, bambina coccolata e vezzeggiata da tutti , genitori dei compagni ed insegnanti, anche perchè , povera piccola, spesso veniva a scuola in condizioni disastrose, sudicia , scarmigliata e con lividi sospetti.. Beh, un giorno vediamo scendere da una lussuosa Mercedes, parcheggiata in doppia fila, il babbo della povera bambina.. anello con diamante al dito, catena d’oro al colo, faccia tra l’arrogante e il bullo di periferia, ha preso la sua rampolla e fra lo sguardo basito degli altri genitori è salito sulla sua lussuosa Mercedes e via…
    come diceva Sordi in quel film di Fellini. lavoratori…. tiè! (gestaccio)

    23 Ottobre, 2009 - 12:30
  13. Leonardo

    E le punizioni corporali non andrebbero bene?

    23 Ottobre, 2009 - 12:31
  14. principessa

    Se leggo bene i tempi, la sospensione da scuola è un regalo e non una punizione a scopo educativo.
    Una volta! essere sospesi significava “perdere” due giorni di apprendimento,di amicizia,di rapporto con i compagni e gli insegnanti….
    Oggi, a mio parere, la punizione a scopo educativo dovrebbe concentrarsi su un doppio turno per tre giorni, ad esempio!
    O meglio, le punizioni non funzionano più. Sarebbe forse più produttivo rifarsi al citato Don Bosco o trovare metodi per decodificare il comportamento e il linguaggio giovanile e dialogare al loro stesso livello. Sono tanti i film presi da storie vere che ci dimostrano che è possibile e tanti gli esempi di vita reale sconosciuti, sempre perchè il bene non fa notizia…

    23 Ottobre, 2009 - 12:33
  15. Vado sempre a controllare…. tra le tue conferenze,
    finalmente
    pubblichi
    l’Europa e la speranza,
    copio incollo su word
    e me lo leggo mentre vado a casa.

    Piccole cose che rendono un viaggio migliore,
    sperando che la mia mente continui ad aprirsi.
    Grazie Luigi

    23 Ottobre, 2009 - 12:34
  16. discepolo

    mi piacerebbe che al giorno d’oggi ci fosse qualcuno in grado di scrivere un
    libro “Cuore” moderno, sulla scuola moderna.. una penna deamicisiana che sapesse narrare con poesia le nuove storie della scuola a noi contemporanea.. una scuola in cui a doversi vergognare non sono più gli alunni teppisti e maleducati alla Franti e i loro genitori ,ma gli insegnanti che ardiscono dare una punizione…fare una reprimenda.. sospendere….

    23 Ottobre, 2009 - 12:40
  17. discepolo

    per Principessa
    “decodificare il linguaggio giovanile e dialogare al loro stesso livello”
    ma non rompere il cazzo e stai schiscia! testa di minchia! faccio quello che cazzo voglio e tu non hai il diritto di dirmi cosa cazzo fare , hai capito?

    23 Ottobre, 2009 - 12:44
  18. discepolo

    ops… mio figlio quindicenne mi ha rubato il computer.. chiedo scusa….

    23 Ottobre, 2009 - 12:45
  19. principessa

    ma come? discepolo? disquisisci a destra e a manca, hai idee e consigli per tutti e tuo figlio si comporta così?
    Accetto le scuse, ma mi sembra chiaro da questo esempio che è da casa e dalla famiglia che comincia tutto…..

    23 Ottobre, 2009 - 12:52
  20. principessa

    Leonardo, per favore, astieniti dal commentare…so benissimo che è un sottile gioco ironico e -per quanto ti deluda – sono in grado di affrontarlo e divertirmi anche…..
    (peccato che rechi con sè tanta amara verità)

    23 Ottobre, 2009 - 12:55
  21. Marcello

    Dai discepolo, quella della Mercedes è proprio una corbelleria. Gli zingari ricchi che fanno i finti poveri è una leggenda metropolitana per gente dai gusti facili facili.

    23 Ottobre, 2009 - 13:00
  22. Come Principessa, anch’io penso che oggi (ma anche ieri) la sospensione da scuola è un regalo (e una punizione per i genitori).
    Un’insegnante deve punire una mancanza o un comportamento maleducato … ma ci sono punizioni e punizioni!

    23 Ottobre, 2009 - 13:03
  23. discepolo

    chuiedo di nuovo scusa per mio figlio che mi ha rubato il computer .. e ha detto parolacce..è vero la colpa è mia.. avrei dovuto parlarci di più..non sono stato un buon padre.. me aculpa, mea culpa! andro dal mio psicanalista …. hai proprio ragione principessa.. mi consolo che almeno non è come quei ragazzi di Torino che hanno “marchiato a fuoco” il loro compagnuzzo tredicenne.. sì proprio marchiato a fuoco… bisogna perdonarli però.. so’ ragazzi.. bisogna decodificare il loro gesto.. mettersi al loro livello.. magari marchiare a fuoco anche loro!?

    23 Ottobre, 2009 - 13:12
  24. discepolo

    caro Marcello. la mercedes l’ho vista io coi miei occhi.. e non è uno scandalo .. perchè un rom non può essere ricco come tutti gli altri ? perchè non può possedere una Mercedes?
    a vari rom che vivevano nei campi a Milano hanno sequestrato beni e immobili per miliardi..
    quello che mi secca non è la Mercedes,(io preferisco andare a piedi o in bicicletta ,è più chic), è l’evasione fiscale.. mi chiedo quanti di quelli che dichiarano meno di 10.000 euro l’anno guadagnano 10 volte più di me?’..
    certo sono una persona meschina, sciocca, tu forse sei superiore a queste vili faccende di denaro , ma un po’ mi secca fare la figura del fesso….

    23 Ottobre, 2009 - 13:18
  25. principessa

    Ok, discepolo. Torniamo ad essere seri.
    Leggere che ” mi consolo che almeno non è….” dimostra che hai centrato il problema. Se la smettessimo di dirci ” almeno non si droga, almeno non ruba, almeno ecc.ecc.” forse ci renderemmo conto degli errori che abbiamo commesso. Ma chi lo ha detto che “almeno” è una scusa per non insegnargli il rispetto dell’autorità,degli insegnanti,dei genitori,degli amici e di chi è diverso?ma quando ci daremo una regolata e comprenderemo che i giovani tendono (ti ricordi? lo abbiamo fatto tutti!) a seguire l’esempio che vedono in casa? I nostri figli non nascono con le istruzioni per l’uso e – a pensarci bene – siamo entrambi , figli e genitori, in continuo studio l’uno degli altri per arrivare a comprenderci.
    Forse davvero dietro le parolacce e i comportamenti autodistruttivi ci sono delle richieste di aiuto a imparare a vivere. Non lo so. So di non avere avuto figli ma di aver cresciuto due figlie non mie ( e quindi anche con la bollatura del “non sei mia madre”) e per le quali ho fatto uno sforzo enorme tra psicologi, abusi di alcool e droghe, fughe, giudici e tutto quanto puoi immaginare. Nel momento in cui “ci” siamo riconosciute come esseri umani e abbiamo scartato le punizioni a favore di un dialogo affaticato all’inizio ma poi sempre più facile, la vita familiare, il profitto scolastico e le relazioni sociali hanno avuto un deciso e costante rialzo verso il meglio. Oggi entrambe sono due giovani e belle donne, una ha una figlia e l’altra ne ha due e spesso mi ritrovo ad ascoltare – come un’eco – le stesse parole che io ho usato per loro dette ai bambini che crescono.Il che mi fa pensare che forse non sono poi così sbagliati i miei convincimenti ( sì, le ragazze hanno anche la loro madre naturale, ma – a loro dire – io sono la mamma)…
    Scusa le confidenze ma volevo che comprendessi la ragione delle mie affermazioni. Sempre con affetto

    23 Ottobre, 2009 - 13:55
  26. principessa

    Poi, se vuoi, sei liberissimo di marchiare a fuoco tuo figlio o, come suggeriva Leonardo, usare anche le punizioni corporali…
    Vedi tu…

    23 Ottobre, 2009 - 13:58
  27. Clodine

    Scusa discepolo, ma quali giovani pensi abbia trovato don Milani nell’immediato dopoguerra in quel suo girovagare tormentato tra le macerie delle borgate di Milano o di Roma? Pensi abbia avuto a che fare con bambolotti profumati di talco Roberts calzoncini alla zuava e scriminature impomatate? troppa era ed è a tutt’oggi l’indifferenza e il giudizio rispetto a certi temi, una indifferenza che lui definirà cieca e assassina. Sia don Milani, come pure don Bosco -che di pedagogia ne sapevano più di noi – hanno scelto la via della rottura per far nascere nella coscienza di tutti noi – compresi i preti,i professori gli educatori- il piccolo amaro germoglio della vergogna per non eccere in grado di entrare nel mondo dei giovani un mondo che rischia la deriva per certi aspetti.Sono temi che ci toccano da vicino. Dovresti leggere “Lettera ad una professoressa”, dove il ruolo dell’educatore è completamente rivoluzionato, dove viene denuncia la natura classista dell’istituzione scolastica italiana, che non è mutata affatto,e propone -già dall’ora -dei nuovi obiettivi e nuovi strumenti che possano concretamente andare incontro ai bisogni dei ceti meno privilegiati. Ci sono termini che andrebbero meditati : autorevolezza [che è altro dall’autoritarismo] amorevolezza [che altro dal “dare ad oltranza”] che è il portale, la via d’accesso tra adulti e giovani altrimenti “molli”, facilmente “catturabili” , affettivamente fragili e pericolosamente esposti al canto delle sirene. Ci sono sempre più situazioni famigliari borderline: mancanza di relazioni fraterne (figli unici), costante assenza della madre (inserita nel mercato del lavoro ) rapporti frantumati fra genitori (divorzi, separazioni). Poi ci si meraviglia della violenza, mentre ci si dovrebbe industriare: dare ai ragazzi “ una cassetta degli attrezzi” capace di sviluppare Autonomia, Riflessione Critica e Comunicazione.

    23 Ottobre, 2009 - 14:05
  28. principessa

    Brava Clo!!

    un abbraccio

    23 Ottobre, 2009 - 14:11
  29. Clodine

    chiedo venia per i refusi, che sono tanti…spero si sia compreso il senso del mio pensiero…lo stesso di principessa, solo con altre parole…come sempre!

    23 Ottobre, 2009 - 14:11
  30. Clodine

    Un bacio pri. Ti voglio bene!

    23 Ottobre, 2009 - 14:14
  31. principessa

    Basta così, Clo,che poi a Leonardo gli vengono i brividi,gli si arricciano i baffi (uno come lui deve per forza avere i baffi!) e il miele gli si appiccica dappertutto e lo rende irascibile.

    23 Ottobre, 2009 - 14:18
  32. Clodine

    ehhh, altro che!…. le bolle da orticaria!? Spalmate su tutto il corpo…

    23 Ottobre, 2009 - 14:43
  33. Nino

    O forse è il papillon che gli sporca.

    23 Ottobre, 2009 - 14:46
  34. roberto 55

    Ha già detto tutto Clodine, almeno per me.
    Buona notte a tutti !

    Roberto 55

    24 Ottobre, 2009 - 0:04

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