Silvio Pezzotta che perdona chi gli uccise la figlia

Non si può vivere prigionieri del rancore. Lo dissi già ai tempi del processo: quando Elisabetta avrà pagato il suo conto con la giustizia, può bussare alla mia porta: la troverà aperta“: così Silvio Pezzotta “perdona” una degli assassini di sua figlia Mariangela in una conversazione con il “Corriere della Sera” del 2 febbraio. Alle sue parole di uomo giusto dedico un bicchiere di Vino Nuovo.

7 Comments

  1. Come gioisco, Luigi,

    ti ritengo uno degli Evangelisti della Comunità Ecclesiale di oggi.

    Tra gli amici “focolarini” esistono le “cronache bianche”.

    Raccogliere le testimonianze del Buona Notizia/Vangelo d’oggi,

    mi dà fiducia, speranza, coraggio.

    Grazie Luigi.

    16 Febbraio, 2013 - 19:26
  2. Luciano Menia

    Che grande insegnamento ha dato quest’uomo, grande, grande.
    Non è facile perdonare ha chi ti ha tolto una figlia, Silvio ha capito e messo in pratica le parole e l’insegnamento di Gesù.
    Dall’alto della croce, Gesù ebbe la forza di dire “Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno”.
    Queste parole, mi sono e resteranno sempre nel cuore.
    Grazie Luigi per averci fatto conoscere Silvio, un esempio da imitare, anche se non è facile, ci vuole l’aiuto di Dio, Silvio lo ha fatto.

    16 Febbraio, 2013 - 23:36
  3. Fai bene, Luigi, a ricordare questi fatti di Vangelo. Dato il frastuono che ci circonda, rischieremmo di pederli di vista.

    17 Febbraio, 2013 - 14:02
  4. roberto 55

    Credo che tutto il “pianerottolo” debba sentirsi in debito con te, amico Luciano: il tuo ingresso tra noi è stata una fortuna.

    Un caro saluto a tutti.

    Roberto 55

    17 Febbraio, 2013 - 15:47
  5. Luciano Menia

    Ti ringrazio Roberto, sono io che sono fortunato ad avervi incontrati, grazie a Luigi.
    Vengo qui per caricarmi un po e rilassarmi, leggo i vostri commenti volentieri, comenti su proposta di un buon “conduttore” o meglio, “animatore”, che è Luigi.
    Non so scrivere cose difficili, come dialettica, mi faccio capire come so fare, semplicemente, qualche volta vado fuori dall’argomento trattato, in quel momento, scrivo, come dire, di getto? cioè, secondo quello che mi viene alla mente e mi piace condividere, anche se ho la ferma convinzione, che sia l’Amico Angelo custode a muovere le mie dita, visto che li faccio una testa…..ogni giorno, chidendoli tutto, anche cose materiali.
    Non sono un visionario e tantomeno un credulone, piedi ben posati per terra, anche su visioni o apparizioni, prima devono convincermi.
    Premesso questo, voglio dirvi un fatto sucesso proprio questa mattina, siccome la notte dormo quasi nulla, i dolori notturni sono i peggiori, allora mi adormento anche verso le 05, e poi un po dormo un po veglio mezzo insemenito.
    Mi è successo più di una volta, la domenica di perdermi la messa alla tv, oggi mattina, mentre recitavo le preghiere (piuttosto colloquio che preghiere) ho chiesto al mio Angelo, “oggi se mi adormento ancora, fammi il favore di svegliarmi in qualche modo, tirami le orecchie, fa quello che vuoi, ma svegliami per la mesa”.
    Vi assicuro, alle 10, 40, ho sentito qualche cosa sul braccio che ho quasi sempre fuori dalle coperte, non so bene definire cosa fosse, sembrava un vento improvviso, talmente forte, che mi mi sono trovato seduto, pensando fosse la moglie li vicino, tanto che ho detto, cosa vuoi, non c’era nessuno, resta il fatto che sono rimasto a bocca aperta, fino a che ho detto, grazie Angelo, oggi si che mi hai svegliato.
    Tutto questo non vuol dire “miracolo”, no no, ma piuttosto un favore di Lui, che sia stato quello che sia, le finestre erano chiuse (vorrei vedere, in pieno inverno qui fa freddo) in camera ero solo, mah…..io sono covinto che ha ascoltato la mia richiesta.
    Benedico Dio, per averci messo accanto un protettore così efficace e buono.

    17 Febbraio, 2013 - 18:53
  6. germano turin

    L’ho già detto

    e lo ribadisco: cerco di essere cristiano ma non sempre ci riesco come dovrei.

    Ho incontrato tante persone della mia vita: la maggior parte delle quali sono scivolate via senza farmi nessun effetto.

    Altre persone mi hanno fatto del bene e altre ancora del male: vorrei concentrarmi su queste due ultime categorie.

    Nei confronti di coloro che mi hanno fatto del bene nutro dei sentimenti di riconoscenza o, addirittura, di affetto, arrivando al punto da far loro del bene se ne ho l’opportunità. Così come, se ho l’opportunità, faccio del bene anche a persone che non conosco, per il puro piacere di farlo.

    Diverso è l’approccio con quelli che mi hanno fatto o che tentano di farmi del male.

    Premetto che non sono rancoroso, per il semplice fatto che il rancore non fa bene prima di tutto a me stesso e, secondariamente, perchè non produce nulla.

    Però ho la memoria lunga e, siccome sto sempre sulla difensiva (dato che conosco che una parte della natura umana è propensa al male), cerco di tenere lontane le persone che mi hanno fatto e che hanno la propensione a farmi del male: con questo comportamento cerco solo di non dare alle persone che già conosco l’opportunità di ripetersi nel nuocermi.

    Spero di non dover mai vivere la tremenda esperienza di Silvio Pezzotta ma non so se, al posto suo, avrei il coraggio di “aprire la porta” a chi mi ha fatto del male in maniera così efferata.

    Se proprio colui che bussa dovesse insistere (credo) gli direi che io non ho il potere di rimettere i peccati, dato che devo già mettere tutto l’impegno nel chiedere perdono per i miei di peccati. Gli direi quindi di chiedere perdono a Dio del male che ha fato a me e che, per quanto riguarda me, la persona in questione mi è diventata indifferente, come tante altre persone che ho incontrato e che sono scivolate via.

    Di più, per adesso, non riesco a fare.

    18 Febbraio, 2013 - 17:14
  7. Mabuhay

    Davvero Grazie Germano.

    19 Febbraio, 2013 - 8:14

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