Piccola preghiera allo Spirito Santo

Nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo.
Vieni Santo Spirito manda a noi dal cielo un raggio della tua luce.
Aiutaci ad avere in noi le parole e i sentimenti di Gesù,
guidaci a vivere secondo la sua volontà.
Vieni Consolatore degli umili, vieni Padre dei poveri
insegnaci a riconoscerti in ciascuno dei tuoi figli
e a farti conoscere a coloro che incontriamo,
a partire dai più tribolati. Amen

[Per sapere che sia questa preghiera e perché io la metta qui, vai al primo commento]

59 Comments

  1. Luigi Accattoli

    I visitatori ricorderanno che in più occasioni ho accennato alla mia ricerca di una preghiera breve allo Spirito Santo. E che ne andavo preparando una. L’abbozzo che è nel post è il frutto della mia ricerca. Ancora provvisorio. Per una sua spiegazione vai alla pagina “Pizza e Vangelo” elencata sotto la mia foto e leggi ai due link lì segnati. E più non dimandare.

    16 Febbraio, 2014 - 0:22
  2. Luigi Accattoli

    Dimenticavo: buona domenica.

    16 Febbraio, 2014 - 0:22
  3. FABRICIANUS

    Grazie mille Luigi , sono contento sia partito l’approfondimento Pizza e Vangelo.
    Buona Domenica a tutti.

    16 Febbraio, 2014 - 5:05
  4. Pietro Toscanini

    ( Oggi il messale del’62 ha un Vangelo a suo modo non meno impegnativo che quello proclamato al rito nuovo e ordinario: è la domenica di Settuagesima, e si legge Matteo 20, 1-16 , con la parabola degli operai della vigna, e di quelli reclutati all’undicesima ora e pagati un denaro pure loro..

    Il punto è però quanto personalmente mi abbiano colpito oggi le parole “Quia nemo nos conduxit” , con cui i reclutandi dell’undicesima ora rispondono a Gesù che domanda come mai se ne stiano tutto il giorno a far niente..

    Troppe implicazioni, e profonde, in quelle parole, applicabili alle più diverse situazioni della società e della vita in generale, per non parlare poi della vita di fede..

    Ma ecco, non avrei forse scritto questo commento, se non vi fosse stato questo post, e quelle ultime tre righe della “piccola preghiera” di Luigi Accattoli. )

    16 Febbraio, 2014 - 16:34
  5. roberto 55

    Bentornato, Syriacus !

    Roberto 55

    16 Febbraio, 2014 - 16:53
  6. Speriamo che lo Spirito Santo aiuti anche questa povera Italia.

    16 Febbraio, 2014 - 22:45
  7. Clodine

    Che lo Spirito Santo “Lavi ciò che è sordido”, e soffi, con la forza potente che Solo a Lui compete, sulle spore velenose che l’alito pestilenziale del maligno vorrebbe insinuare in quel terreno fertile e incontaminato che è la vita psichica dei bambini, con conseguenze imprevedibili e inimmaginabili. Quando l’etica delle virtù viene soppiantata da un modello ad essa contrario, il lavoro della ragione morale,rettamente intesa, si trova a dover lottare contro l’arbitrio di una morale autonoma, selvaggia, che impone, per legge, la barbarie della depravazione e corruzione dal primo vaggito. Tant’è che da 0 a 4 anni si può spiegare tranquilla le varie tecniche di masturbazione solitaria e con altri, anche dello stesso sesso; a 6 anni l’omosessualismo; a 9 anni i mezzi contraccettivi a 12 anni come utilizzare correttamente profilattici, spirali e abortivi i, a 15 anni come interrompere le gravidanze non volute e…in seguito…come disfarsi di una famiglia quando ” l’incombenza”si fa “greve”
    Basterà leggere questo “interessante” documento…

    http://www.aispa.it/attachments/article/78/STANDARD%20OMS.pdf

    Credo che la preghiera allo Spirito Santo s’imponga urgentemente… Dio non permetterà che si obblighino, per legge imposta, i bambini a peccare.

    17 Febbraio, 2014 - 8:42
  8. Federico

    Attenta, Clodine, potresti essere schedata come omofoba!
    Qui i delatori non mancano…

    17 Febbraio, 2014 - 9:44
  9. discepolo

    TU CHE SEI BUONO

    Nelle preghiere del mattino e della sera della Chiesa ortodossa russa c’è questa bellissima preghiera allo Spirito Santo:

    Re Celeste Consolatore Spirito di Verità
    Tu che sei presente in ogni luogo
    e ogni cosa ricolmi
    Tesoro di beni e Datore di vita
    Vieni e prendi dimora in noi!
    Purificaci da ogni macchia
    e salva le nostre anime,
    TU CHE SEI BUONO.

    perchè vi propongo una preghiera della Chiesa ortodossa Russa?
    ma perchè è l’unica Chiesa cristiana che si oppone ” a viso aperto” a quanto denunciato da Clodine e da molti altri ovverosia il lavaggio del cervello fin da bambini per insegnare che è giusto e naturale ciò che è ingiusto e innaturale. .
    la Chiesa ortodossa russa è l’unica a non aver paura di dire le cose come stanno. Magari è proprio perchè , ogni mattina e ogni sera, pregano lo Spirito Santo con questa bellissima preghiera?

    17 Febbraio, 2014 - 14:14
  10. Luigi Accattoli

    Grazie discepolo, l’inserisco nel dossier per la serata che vado preparando.

    17 Febbraio, 2014 - 15:07
  11. cara discepolo,
    comprendo la sua posizione in merito alla omosessualità e concordo sul fatto che sia innaturale.
    Quello che mi adira molto, però, è giudicare – o concordare – che sia ingiusto.
    O, peggio, che sia ingiusto insegnare ai nostri figli o nipoti che questa “cosa” esiste.
    Oltre che bigotto e retrogrado (ma potrebbe anche starci con il resto dei pensieri), lo trovo un concetto anti educativo , ancor più sorprendente da una pediatra, che oltre al benessere fisico ritengo dia anche consigli sulla psicologia infantile ai genitori.

    Bellissima la preghiera della Chiesa Ortodossa Russa. Ha provato a recitarla ogni giorno?

    17 Febbraio, 2014 - 17:21
  12. discepolo

    Carissima Principessa rispondo molto volentieri alle tue cortesi domande.
    alla prima domanda sì . ho provato a recitare la bellissima preghiera ortodossa mattino e sera.
    anche se . lo dico sinceramente, le preghiere che si recitano meglio sono quelle apprese da bambini quindi quelle nella propria tradizione. nella tradizione cattolica c’è il “Vieni santo spirito l nostre menti illumina” che so a memoria e mi viene più facile.
    la seconda questione è quella dei bambini: io peno come pediatra che noi non dobbiamo riversare sui bambini i nostri duvvi, le nostre diatribe, le nostre ideologie, insomma io penso come pediatra che gli adulti molto spesso ABUSANO dei bamnini, non solo nel senos sessuale, ma abusano dei bambini perchè li vogliono arruolare sotto le loro bandiere o ancora peggio li vogliono
    trasformare secondo le loro idee.
    come pediatra non posso essere che d’accordo con le immoratli parol del poeta Holderlin: “Un essere magnifico è il bambino, prima che prenda le camaleontiche vesti dell’uomo. ”
    Un essere magnifico è il bambino non deformato dalle ideologie degli adulti. Purtroppo questo avviene oggi molto presto. quando si può dire che finisce la vera infanzia? un tempo si diceva sei -sette anni.
    purtroppo oggi è ancora prima. Cioè anche a bambini di tre- quattro anni la tirannia degli adulti purtroppo rovina la meravigliosa spontaneità e NUMINOSITA’ dell’infanzia.
    il bambino è NUMINOSo, cioè un piccolo Angelo finchè la sua psiche non viene contagiata e piegata e rovinata dall’adulto.
    come pediatra potrai immaginare che io sono testimone giornaliera di questa rovina: piccoli angeli trasformati in piccoli borghesi.
    e’ tremendo. Ma oggi c’è anche una ulteriore minaccia. quella delle ideologie del gender. ueste aggressive ideologie vorrebbero “educare” allle loro teorie i bambini fin dalla più tenera età.
    come pediatra non posso che dire : GIU’ LE MANI DAI BAMBINI!
    Discutete le vostre teorie fra adulti .
    Lasciate stare i bambini! Lasciateli in pace non tormentateli con le vostre teorie. Smettetela di cercare di aver ragione e di dimostrare che avete ragione sulla pelle dei bambini!
    questo io penso come pediatra e come cristiana e anche come mamma.

    17 Febbraio, 2014 - 17:55
  13. Clo, mia cara, prima di risponderti sono andata a leggermi tutte le 25 pagine della guida per le scuole pubblicata dalla OMS.
    Lo trovo un lavoro ben strutturato, fatto bene, senza alcun pregiudizio di nessun genere ( come invece proclama il secondo link che hai postato e che estrapola parole qui e là da un contesto delicato ma ben presentato).
    Mi dispiace per te che sei un’insegnante e che non hai saputo cogliere l’importanza del lavoro preparato dalla OMS, che si rivolge a Stati e Nazioni che non sono tutti cattolici o che non possono vantare una morale religiosa che aiuti il processo educativo sessuale dall’infanzia alla giovinezza.
    Piuttosto che sparare a zero, perchè non riconoscere la validità di un progetto che aiuti famiglie e insegnanti a spiegare un elemento naturale come la sessualità?

    Forse farà bene a tutti noi leggere e recitare la preghiera preparata da Luigi insieme con quella della Chiesa Ortodossa! Onestamente, resto senza parole quando leggo certi commenti!

    17 Febbraio, 2014 - 17:55
  14. Grazie discepolo, concordo con lei su quanto ha così gentilmente esposto.
    La mia obiezione era confinata ai limiti che possiamo avere nel giudicare qualcosa giusto o ingiusto e, pertanto, sarebbe auspicabile astenersi dal farlo e trattare da individui pensanti anche i bambini,senza per questo lavar loro il cervello, ma spiegandogli “il mondo” con parole semplici e comprensibili.
    Penso che il lavoro della OMS sia pregevole nel merito e nel contenuto, vista soprattutto la latitanza delle famiglie in questo campo.
    A me, personalmente, ricorda gli sforzi fatti dalla mia mamma (grande cattolica anche se con scarsa istruzione) per spiegarmi “la vita” e per evitare che crescendo potessi trovarmi “nei guai”. Mai ho avuto paura di me, del mio corpo: e, crescendo, sono giunta a godere di una sessualità bella, pensata,desiderata e goduta, scartando automaticamente le perversioni o i percorsi “alternativi”. Ma pur così facendo, non ho mai giudicato “sbagliato o immorale” chi decide di vivere in altra maniera.Il concetto base è che siamo tutti figli di Dio e non esistono persone di serie A o di serie B.

    Un bacio alla mia mamma con la sua Terza Media e con una intelligenza e una fede invidiabili.

    17 Febbraio, 2014 - 18:13
  15. discepolo

    Vi posto le bellissime parole del poeta Friederich Holderlin ( Da Iperione).
    Lasciate l’uomo indisturbato fin dalla culla! Non strappatelo della ben chiusa
    gemma del suo essere, non strappatelo alla capanna della sua infanzia!
    Non occupatevi troppo di lui affinchè non senta la vostra mancanza e così vi distingua da se’ , non FATE TROPPO affinchè lui non senta la vostr o la sua VIOLENZA, in breve fate in modo che l’uomo soltanto tardi venga a sapere che esistono uomini, che esiste , oltre a lui, qualcosa d’altro, perchè solamente così egli diventerà uomo.”

    Questo dice il poeta Holderlin .
    Invece i moderni educatori politicamnte corretti che non sono dei poeti vogliono inculcare a bambini tre quattro anni che esistono gli uomini el donne e i gay. Vogliono inculcare nella testa che i gay sono a pari diritto con gli altri. Vogliono inculcare nella testa di poveri bambini a cui nulla interessa di tali diatribe, e che nulla allo loro età possono capire di tutto questo,
    il loro egoistico credo, la loro lussuriosa volontà.
    Ci si scandalizza tanto della pedofilia , ma questa, secondo me è una pedofilia mentale!

    17 Febbraio, 2014 - 18:17
  16. Marilisa

    “Invece i moderni educatori politicamnte corretti che non sono dei poeti vogliono inculcare a bambini tre quattro anni che esistono gli uomini el donne e i gay. Vogliono inculcare nella testa che i gay sono a pari diritto con gli altri.”

    I “moderni educatori politicamente corretti” non c’entrano un bel niente, discepolo.
    Si guardi un po’ intorno e vedrà che molte famiglie di oggi sono costituite da due donne o due uomini e un bimbo o più.
    E anche i bambini delle famiglie normali vedono questa realtà e pongono domande legittime, alle quali bisogna rispondere.
    Vuole lasciarli, questi bambini, nella “capanna della loro infanzia”?
    O non è preferibile che sappiano la verità?
    Basta trovare le parole giuste per far conoscere la realtà, nella quale hanno pieno diritto di esistere anche i gay, che per l’appunto “sono a pari diritto con gli altri”, anche se lei, discepolo, non lo concepisce.
    La poesia è bella ma è…poesia, che si scontra il più delle volte con i fatti reali che niente hanno di poetico.
    La vita spesso è tutt’altro che poetica. E se ai bambini si nascondono gli aspetti meno poetici di essa, li mandi incontro a cocenti delusioni che fanno stare male da morire.
    E lasci perdere, per favore, “la lussuriosa volontà”. A me risulta che la lussuria è di casa anche in tantissimi individui che lei, discepolo, riterrebbe
    “normali”.

    17 Febbraio, 2014 - 19:21
  17. discepolo

    Cara Marilisa,si , secondo me i bimbi meglio lasciarli nella loro capanna, meglio lasciarli nella loro infanzia poetica, meglio non caricarli psicologicamente con cose che non li competono e che non li riguardano .per mia esperienza di pediatra i bimbi non chiedono affatto il “perche” i bimbi chiedono solo amore e di essere lasciati in pce nella loro meravigliosa esperiemza dell’infanzia.
    Vogliamo coinvolgerli nei nostri mostruosi ed assurdi litigi? certo o possiamo fare come vedo fare ogni giorno fra genitori separati che vogliono coinvolgere i filgi nelle loro diatribe. cara marilisa una esperiamza ormai più che ventennale coi bambini mi fa dire : i bambini lasciateli in pace. Sono bambini!
    <non usateli non strumentalizzateli per le vostre battaglie!
    Oggi la propaganda gay è molto aggressiva. Io dico solo lasciate stare i bambini . Non sulla loro pelle dovete fare le vostre battaglie.
    I bambini se FREGANO dei gay o non gay. Non hanno neppure l'idea se un adulto non gliela inculca. I bambini sono come quello che diceva Cristo
    Se non diventerete come bambini non entrerete nel Regno dei Cieli. Cioè sono ingenui e puri .Soprattutto PURI. non insozzateli con discorsi sui gay , per carità!

    17 Febbraio, 2014 - 20:19
  18. discepolo

    fra l’altro l’insozzare un essere Puro è proprio quello che piace più al Demonio

    17 Febbraio, 2014 - 20:22
  19. Sara1

    Comunque non Val la pena di preoccuparsi piu di tanto queste cose sono così astratte che dureranno poco.
    È solo una moda.

    17 Febbraio, 2014 - 20:29
  20. Sara1

    E poi i ragazzi sono abituati a questo, qualsiasi adolescente e’ informatissimo di suo.

    17 Febbraio, 2014 - 20:54
  21. Marilisa

    “…si , secondo me i bimbi meglio lasciarli nella loro capanna, meglio lasciarli nella loro infanzia poetica…”

    Discepolo, forse non mi sono spiegata.
    A me non passa per la testa l’idea di “insozzare” i bimbi. Me ne guarderei bene. Né mi sfiora l’idea di coinvolgerli “nei nostri mostruosi e assurdi litigi”.
    Io dico tutta un’altra cosa.
    Quando i più grandicelli si rendono conto che nella famiglia del loro compagnetto manca il babbo o la mamma, cioè vedono due figure maschili o femminili, e chiedono il perché (eccome se lo chiedono!), come si affrontano tali questioni, secondo lei discepolo?
    Che cosa si dovrebbe nascondere, scusi? Provi a spiegarmelo.
    Si dovrebbe restare zitti? Si dovrebbero dire bugie? O cos’altro?
    Lei sembra ignorare che certi argomenti diventano “sporchi” e insozzano i bimbi quando arrivano “male” alle loro orecchie; quando, cioè, vengono riferiti malamente da altri bambini che li hanno appresi in modo distorto dai genitori o da altri adulti. Non crede?
    Sa quanti temi di carattere sessuale una volta circolavano malamente tra i bambini proprio perché non c’era una vera e propria educazione sessuale? E in seguito quei bambini si svegliavano andando incontro a scoperte traumatiche?
    Potrei farle un lungo elenco di balordaggini dette per preservare i bimbi dalle presunte “sozzure” della vita. Barzellette, che oggi a ricordarle fanno crepare dalle risate.
    Dico questo con cognizione di causa.
    Oggi vedo che i bambini vengono preparati adeguatamente da educatori moderni e rispettosi della sensibilità infantile e che presentano con naturalezza ciò che fa parte della realtà della vita. E i bimbi non ne restano scandalizzati.
    E poi c’è da tener presente che TV e WEB la fanno da padroni nel modo peggiore, direi. Molto meglio, dunque, lasciare il passo ad educatori di professione, capaci di ricorrere ad un linguaggio facile, accessibile e, soprattutto, corretto.
    Discepolo, ha capito o no che la vita va avanti e porta con sé dei cambiamenti inimmaginabili fino all’altro ieri, e che non devono essere guardati necessariamente, e sempre, come negativi?

    17 Febbraio, 2014 - 21:29
  22. Clodine

    Sta scritto: “Guai a chi dà scandalo ad uno di questi pargoli, sarebbe meglio per lui che gli sia legata una mola d’asino al collo e sia gettato nel profondo del mare” (Mc., IX, 42).

    I bambini non hanno gli strumenti per affrontare certe problematiche che oltrepassano di gran lunga la loro capacità di comprensione. Una psiche fragile e in divenire, tipica dei fanciulli, è incapace , fin oltre l’età adolescenziale – per quanto certi strizzacervelli nella loro arrogante supponenza pretendono si voglia inculcare, con la pretesa di “stupire con effetti speciali- di entrare in certe dinamiche che restano off limits e , quando va di grasso, vengono assorbite a macchia di leopardo in modo soggettivo e malamente perché ogni cosa, sotto il cielo, ha il suo tempo. Chi si prenderà, quando i cocci saranno rotti, la responsabilità morale di questo programma? quando il vaso è frantumato gli eminenti psicologi faranno spallucce e ai genitori l’incombenza di sanare quello che altri hanno distrutto. Credo, e lo dico fuor di retorica, che il peccato prima di essere un atto è un processo, lento e inesorabile, un silenzioso stillicidio dell’anima che s’incurva [incurvatus in seipsum] lentamente su se stessa, e prima ancora di prendere visione dell’accaduto, prima delle conseguenze pratiche si è già creato un mondo interiore autosufficiente.Nella memoria dei cristiani perdura ancora l’infelice ipoteca di una manualistica che poneva grande valore nell’elaborazione di una libertà sessuale slegata dal concetto di maturità morale, che consiste, e lo rammento se ce ne fosse bisogno, di accogliere ogni sfida e sostenerla umanamente. Ditemi , ora, quale sfida dovrebbe affrontare in relazione alla sessualità un ragazzino? Con quale scrupolosa esattezza dovrebbe esaminare un pene o una vaggina e riassumere la gravità della materia? E’ solo disonestà intellettuale di chi vorrebbe intenzionalmente operare con il bisturi della “psycologia rationalis” per il gusto di autoincensarsi. Consiglio agli eminenti psicologi di occuparsi dei veri bisogni dei fanciulli: vittime innocenti di ogni tipo di violenza e di abuso.

    17 Febbraio, 2014 - 23:02
  23. Mi piacerebbe, Luigi, che tu ci descrivessi come procedi con la serata.
    Io ho provato (una volta sola, lo ammetto), ma vorrei ritentare, allora la difficoltà più grande era stata partire…
    forse perchè aveva voluto venire anche il parroco, con cui ne avevo parlato, e questo li ha un po’ ‘ingessati’?
    Comunque: come ti organizzi, quando lo leggi il Vangelo: prima di mangiare o dopo? In un altro spazio o intorno al tavolo?
    Ogni indicazione mi sarà preziosa…

    18 Febbraio, 2014 - 7:48
  24. Luigi Accattoli

    Senza parroco: i ragazzi non verrebbero. Temono la cattura. Alcuni si dicono non credenti. E’ una lettura di primo approccio.
    L’appuntamento con la pizza è per le 20, 30; con la lettura del testo per le 21, 30. Ma si procede con flessibilità.
    Si inizia quando vi sono metà delle persone che hanno preannunciato la propria presenza. Chi ritarda si aggiunge senza provocare ritardi generali e sentirsi in colpa.
    Noi di casa ordiniamo le pizze e le teniamo calde nel forno. Gli ospiti portano ognuno qualcosa: un vino, un dolce, un salamino.
    Quando siamo molti (15 e oltre) i ragazzi mangiano in cucina e gli altri nella sala. Se siamo di meno troviamo posto tutti intorno al tavolo della sala.
    Finito di mangiare si sposta il tavolo verso il muro e si mettono le sedie e il divano in cerchio. Io introduco brevemente, un altro/a legge, io illustro parole e contenuti e poi si conversa.
    L’impegno – sempre rispettato – è a terminare prima delle 11.

    18 Febbraio, 2014 - 8:55
  25. Luigi Accattoli

    Il parroco dice: “Una volta voglio vedere”. Ma non l’abbiamo mai invitato. Il nostro è un cortile dei gentili. Diciamo: una sala dei gentili.

    18 Febbraio, 2014 - 9:01
  26. Luigi Accattoli

    I frequentatori stabili sono circa dieci. Gli altri vengono occasionalmente, ruotando. L’invito – con scheda per prepararsi tre giorni prima ed sms di memo il giorno prima – è mandato a 45 persone: lo ricevono anche ragazzi che sono andati all’estero o in altra città e così in qualche modo partecipano. Sono grati di sapere di che stiamo parlando. E’ una festa quando torna chi non si vedeva da tempo, magari perché rientra da Parigi o dalla Romania.

    18 Febbraio, 2014 - 9:05
  27. Luigi Accattoli

    Agli inviti risponde solo chi viene per la pizza, per decidere quante ordinarle. Chi viene solo per la lettura non ha bisogno di annunciarsi.

    18 Febbraio, 2014 - 9:07
  28. Sara1

    10 persone. Anche da noi tutte le volte che si è provato finisce sempre con piccoli gruppetti. Oltre è dura.

    18 Febbraio, 2014 - 9:12
  29. Luigi Accattoli

    Francesco vorrebbe “una Chiesa in uscita”. Quando vado a parlare di lui mi chiedono: che possiamo fare per uscire? Io mi ingegno a fare esempi praticabili. Uno è questo: per ogni gruppo biblico di praticanti, organizzarne un altro aperto ai non praticanti e ai non credenti. In giuro c’è molta gente che si interroga sulla figura di Gesù e sui Vangeli ma teme la cattura.

    18 Febbraio, 2014 - 9:14
  30. Sara1

    Stiamo in po’ sprecando l’occasione web, in questo ha ragione Lorenzo, ancora non si e’ trovato il modo di avere un’agora’ aperta senza cadere in sterili contrapposizioni.
    Però non mi piace nemmeno interpretare l’essenzialita’ dell’annuncio come un far finta che non esistano problemi concreti e una contrapposizione con il mondo secolarizzato perché è una realtà che viviamo ogni giorno anche come genitori.
    Boh.

    18 Febbraio, 2014 - 10:16
  31. Grazie!

    18 Febbraio, 2014 - 11:56
  32. Clodine

    E’ vero, in giro molti s’interrogano su Gesù, ma poi fuggono, per timore di essere “catturati”. Infatti, il verbo “catturare”suggerisce con efficacia cosa accade quando, entrando in sintonia con il Cristo , “dentro” la Sua Parola creatrice che chiede di uscire dalla logica di un mondo secolarizzato per entrare in una dinamica opposta ,impegni, vincoli, costringa a misurare “quelle” istanze, e individuare le risposte che quella Parola quella Persona, Gesù Cristo, attende da noi. Voi capite che il processo non è affatto indolore. Fintanto la Parola resta in superficie è innocua, non fa male, né scalfisce; la persona è simile al terreno dove campeggiano le spine, occupato dai modi e gli schemi che la società impone. Ma viverlo, il Vangelo, che non può rimanere allo stato dell’intelligenza né in un placido,vago sentimentalismo, allora sconquassa,impegna, rovescia gli schemi, brucia dentro la coscienza e chi non ha il coraggio, poi, di ardere, preferisce starne fuori o entrare con dei secchi d’acqua, per precauzione…per questo “molti saranno chiamati, ma pochi gli eletti”.

    18 Febbraio, 2014 - 13:32
  33. Federico

    Ho conosciuto e frequentato anch’io un gruppo di questo tipo.
    Il limite è la preparazione di chi propone la prima riflessione o azzarda l’esegesi sul brano del vangelo. Se non è una persona ben preparata e magari non riesce a “gestire” gli interventi, il rischio è di scivolare, intervento dopo intervento, nel relativismo. Si attribuisce al Vangelo tutto e il contrario di tutto a cominciare dalle proprie suggestioni.
    Altro rischio è rimanere molto in superficie, senza approfondire, senza riuscire a “calare” il Vangelo nella vita quotidiana.
    Il gruppo al quale mi riferisco ha “funzionato” bene finché vi partecipava una religiosa (non sempre, tra l’altro), che riusciva a riportare nei binari la discussione: quando la religiosa non è più riuscita a partecipare, il gruppo ha vacillato per un annetto e poi ha chiuso i battenti.
    Naturalmente non ho dubbi sulla preparazione e le capacità di Luigi e dei suoi ospiti, ma la mia esperienza personale mi ha portato a riconoscere come non sia così facile improvvisare gruppi del vangelo senza la guida di un sacerdote o di una persona adeguatamente preparata.
    Un altro limite era la scelta del brano evangelico, che doveva assolutamente essere quello della domenica successiva e questo costringeva la discussione su temi che a volte non si riusciva a riportare nel quotidiano. Sarebbe stato meglio partire dalla vita quotidiana (attraverso domande e problemi), individuare un testo adatto e cercare di impostare la riflessione sulle risposte che la Scrittura avrebbe suggerito alle nostre domande iniziali. E anche per questo sarebbe stata necessaria una formazione e una conoscenza delle Scritture non “ordinaria”.
    Non è una critica ad altre esperienze, ma la (dispiaciuta) constatazione che nella mia esperienza questo tipo di iniziative non sono stare molto fruttuose…

    18 Febbraio, 2014 - 14:44
  34. Luigi Accattoli

    Federico la nostra è una lettura continuata. Abbiamo impiegato dodici anni a leggere il Vangelo di Luca e ora siamo passati agli Atti degli Apostoli secondo una linea di continuità che è suggerita dall’autore stesso dei due libri. La lettura di Luca è stata – indirettamente – una lettura dei quattro Vangeli, perché sempre abbiamo indagato i passi paralleli e le unicità. Reputo che per un gruppo di lunga durata il metodo più adatto a una prima presentazione del testo a persone poco preparate sia la lettura continuata. Ho esperienza anche della lettura in vista della domenica e la metto come seconda scelta. Considero invece insidioso, arduo a usare bene, il metodo che tu suggerisci: “partire dalla vita quotidiana, individuare un testo adatto e cercare di impostare la riflessione sulle risposte che la Scrittura avrebbe suggerito alle nostre domande iniziali”: vedo il rischio di cercare nella Scrittura la conferma ai propri convincimenti, invece di mettersi al suo ascolto. La lettura continuata, o l’affidamento alle letture proposte dalla liturgia mi paiono meno esposti – come metodo – a quel rischio.

    18 Febbraio, 2014 - 18:30
  35. Sara1

    Vero.
    12 anni sono tanti nella nostra parrocchia si è cercato più volte di far partire un gruppo adulti con scarsi risultati. Alla fine sono sempre i soliti che già sono impegnati in altri contesti.

    18 Febbraio, 2014 - 18:37
  36. nikolai belinsk

    Nikolai felicitazioni con giuornalista di paese capitalista che terminato capitali. Cuontento vita suociale pizza evangelio. Nikolai sempre suolo suolitudine Shangri-La himalayano, suolo putridi zuombi e vuodka, vuodka e putridi zombie. Prego pruossima vuolta voi ricordare piccuolo soldato che combatte grande battaglia con bevuta alla sua salute. Nikolai saluta.

    18 Febbraio, 2014 - 18:49
  37. discepolo

    Se posso dire la mia opinione , la religione cristiana oggi come viene vissuta nelle parrocchie è poco affascinante e molto noiosa perchè priva di mistero e priva della dimensione trascndente. Diciamo che è umana , troppo umana.
    Le persone non cercano nella religione le stesse identiche cose che hanno già nella loro vita profana. Cioè le solite dotte o meno disquisizioni, le solite dotte o meno esegesi, i soliti dotti o meno “dibattiti”, le solite chiacchere, i soliti
    psicologi e i soliti sociologhi.
    La realtà di cui hanno SETE le persone è una realtà TRASCENDENTE. E’ cioè una realtà che è un salto di qualità rispetto alle solite chiacchere e le solite noiose riunioni parrochiali. ciò che manca a tali riuonioni parrochiali, pur piene di buone intenzioni, è proprio la dimensione trascendente.
    La religione è diventata una specie di filosofia, di psicologia, di sociologia., di politica, di critica storica.
    Non Ha più quell'”aura” , non ha più il senso del sacro e del Mistero di cui gli uomini hanno bisogno come dell’aria che respirano.
    Gli uomini di ogni tempo e di ogni civiltà hanno avuto bisogno del SACRO. Oggi tale bisogno , molto impellente, è trascurato e minimizzato perchè la religione sempre più razionale e moralista , prescinde totalmente dalla sete e dl bisogno di trascendenza dell’uomo. Anzi la condanna anche !
    Le riunioni parrochiali sono frequentate da quattro gatti perchè sono noiose troppo noiose, umane troppo umane.
    La gente ha sete di ACQUA VIVA, quell’acqua che esce dalla Sorgente eterna del soprannaturale e che toglie la sete.Le riunioni parrochiali non tolgono la sete la fanno venire.

    18 Febbraio, 2014 - 21:24
  38. Clodine

    Anni fa ebbi la fortuna di far parte di un gruppo. Fu importante per me quel periodo, molto, molto importante, anzi, fondamentale…e dire che non volevo andare perché credevo di sapere cosa volesse dire la parola “fede”, “preghiera”…
    Ci si radunava, in una cappella adiacente la Chiesa, dopo la Messa Vespertina. Inizialmente il gruppo, misto, abbastanza folto, andò col passare del tempo diminuendo per via dell’impegno non indifferente e anche della fatica interiore che comporta la risonanza della Parola la quale, se”mangiucchiata”come di dovere, risulta, almeno nella fase iniziale, di durissima digestione. Restammo una ventina, i più coriacei,in virtù di quella perseveranza caratteriale che si rivelò essere una vera Grazia.
    Gli incontri durarono circa 12 anni in cui, con il Padre spirituale [sacerdote santo, persona di preghiera e di grande fede] tentammo la “salita”faticosissima verso la comprensione nell’intero “Nuovo Testamento” con particolare approfondimento ad ” Atti degli Apostoli”perché li ,più che altrove, vi sono i prodromi della Chiesa nascente. Lo scopo del “cammino”non era tanto rintracciare nei testi un possibile riferimento alla storia o situazione personale di ciascuno,quanto arrivare alla conoscenza piena di Gesù Cristo. L’esperienza -non priva d’impegno e di una certa fatica- conobbe alti e bassi:momenti di profondo pathos si alternavano ad altri di grande pesantezza e aridità, come spesso succede quando si percorre la via della sequela. Ma arriva un momento , unico ed inenarrabile in cui Egli si rivela ; rivela, in Spirito allo spirito, la propria identità :”Sono io, io che ti parlo” [Gv,4,26] . Quello è il momento o prende possesso della persona…da li, in avanti …avviene quel processo irreversibile che io chiamo Fede.

    18 Febbraio, 2014 - 22:00
  39. Clodine

    @”quello è il momento in cui prende possesso”, più che della persona, del cuore della persona. Io ho vissuto questa esperienza forte e coinvolgente. Non la definirei “mistica”nel senso letterale del termine, piuttosto è ciò che alcuni filosofi definiscono “esperienza ontologica fondamentale”. E’ il momento in cui Cristo ci toglie dagli occhi le scaglie che rendono ciechi e rivela, all’anima, la pochezza, finitudine e precarietà della nostra esistenza… si resta in ginocchio, adoranti dinnanzi al Mistero

    18 Febbraio, 2014 - 22:15
  40. Clodine

    Credo che discepolo abbia ragione…si, ha veramente ragione! I gruppi di preghiera all’interno delle parrocchie finiscono spesso col diventare un momento di agape, una riunione in comitiva… Non la defineri “sbagliata ” di per sé, ma la Parola di Dio è dura, necessita di una immersione totale, di , un’ apnea dentro gli abissi di noi stessi, per poter comprendere il pensiero di dio, cosa Dio mi domanda, cosa ha in serbo per me. …
    quei 12 anni, furono di Grazia , che restano, a tutt’oggi, a distanza di quasi un ventennio, un marchio a fuoco nella carne viva…

    18 Febbraio, 2014 - 22:46
  41. Sara1

    La cantavo a mio figlio appena nato che tenerezza.
    In effetti il misticismo lo trovo solo nella musica per il resto sono troppo razionale e impaziente.
    12 anni per il Vangelo di Luca per dire non ce la farei mai lo leggerei tutto di nascosto mentre gli altri mangiano la pizza.
    Forse è un problema non dico di no.

    Buonanotte a tutti.
    🙂

    19 Febbraio, 2014 - 0:57
  42. Sara1

    Dimenticavo: la polemica su Rufus mi pare francamente esagerata. (Per chi l’ha seguita)

    19 Febbraio, 2014 - 1:28
  43. Clodine

    Non ho seguito la polemica su Rufus, ma ho seguito , in parte girando spesso canale, il festival che mi ha delusa, almeno in questa prima parte, parecchio. Eccetto Cat Stivens…
    Anche io credo nella potenza della musica, credo che veicoli dei messaggi subliminali unici e conduca verso le alte vette del misticismo. Ma non credo che questo processo avvenga in modo semplice e immediato e non implichi, proprio come x la preghiera e l’ascolto della Parola, una forte dose di pazienza, intuizione e intelligenza che rappresenta la porta per entrare nella fede. Poi c’è anche un approccio superficiale che appaga nell’immediato, per carità, ma quell’ascolto, impaziente, proprio come nella Parola e nella preghiera non conduce a nulla, se non è “cosciente” è pari alla sabbia: un soffio di vento e il niente tra le dita…
    “È dura, ma è anche dura ignorare tutto” ,dice il figlio, al padre, nella celebre canzone di Stevens.
    L’ascolto cosciente della musica, così come per la Parola di Dio, non è affatto scontato. Sovente neppure i grandi direttori d’orchestra, o i concertisti riescono ad entare nel mistero del compositore, a volte neppure il compositore arriva a quel processo “cosciente”che è il “cammino musicale verso lo spirito”, perché la Musica è il vero linguaggio degli Angeli…è per loro ciò che per noi è il parlare..
    Diceva Goethe che la musica ci da una lontana idea di un mondo più perfetto, di cui i suoni ci parlano balbettando…
    Si può ascoltare Mozart, Bach, Beethoven ed essere sordi, lo stesso dicasi per la Parola: la si può ascoltare e restare sordi . Spesso nei maestri troviamo delle vanità “troppo umane” [proprio come in certi “maestri di preghiera”] ma se non poniamo l’orecchio al “Maestro” per antonomasia che parla dentro di noi, l’unico in grado di rivelare la grande musica della vita, credo che restemo legati ai fatui desideri umani, troppo umani…

    19 Febbraio, 2014 - 7:36
  44. Clodine

    Ah..sara, grazie per l’Halleluja di Refus, mi era sfuggita…ieri , a Sanremo…grazie! L’adoro!

    19 Febbraio, 2014 - 7:53
  45. Clodine

    E volevo dire a Luigi che un giorno o l’altro piomberò come un falchetto nella cucina … avvisando prima, ovviamente, giusto per l’ordinazione della pizza che la preferisco alla Napoli: alice e pomodoro, senza mozzarella…

    19 Febbraio, 2014 - 8:01
  46. Luigi Accattoli

    A Sara sui 12 anni. Ognuno legge con i suoi tempi, si capisce. La lettura continuata è concepita come un approfondimento, una scuola. Ci si ferma su un tema che risulta più arduo, si torna a uno già incontrato e mal digerito, si va al testo parallelo di Matteo o di Paolo, si legge un brano prefigurante del Primo Testamento.
    Più sopra facevi un’osservazione sui piccoli numeri. Una lettura a dimensione familiare deve stare contenta dei pochi, anche perché se si andasse oltre ci si dovrebbe trasferire in parrocchia – e ho detto che nel nostro caso non si potrebbe. L’importante è che vi siano tante di queste aiuole dove si semina il Verbo, non che la singola aiuola sia piccola o grande… non trovi?

    19 Febbraio, 2014 - 10:18
  47. Clodine

    E’ un ottimo metodo…

    19 Febbraio, 2014 - 11:23
  48. Sara1

    A quel livello da noi c’è la scuola biblica tenuta dal parroco il lunedì sera.
    Laici in grado di trovare certe finezze non ce ne sono tantissimi la lettura sarebbe per forza di cose superficiale.
    La nostra AC cerca da un po’ di far partire un percorso per gli adulti in parrocchia, gli educatori già si incontrano spesso (pizza compresa) per gli approfondimento il problema e’ coinvolgere gli esterni ad esempio i genitori dei ragazzi.
    So che fanno molta fatica.
    Mi riferivo a questo perché se ne parla spesso anche in casa.

    19 Febbraio, 2014 - 12:27
  49. Sara1

    Mi sembra che la vostra esperienza (12 anni di approfondimento su un solo vangelo)
    sia molto più avanti del punto da cui partiamo noi.

    19 Febbraio, 2014 - 12:37
  50. picchio

    La polemica su Rufus è esagerata, come mi sembra esagerata la polemica sullo “standard sull’educazione sessuale in Europa”. Le pagine sull’educazione sessuale vista nell’ambito della crescita personale mi sembrano molto ben scritte.Non mi sembra che ci sia scritto, come sostengono i soliti siti che alternano liturgia, educazione sessuale, e scritti contro il vdr ( alias papa Francesco) che “si dovrà insegnare ai bimbi/e di 4 anni a masturbarsi da soli o in gruppo”, ma solo che questo è una cosa che spesso i bimbi/e fanno nel loro processo di crescita.

    19 Febbraio, 2014 - 17:39
  51. Sara1

    Io l’ho conosciuto con il suo lavoro su Judy Garland e’ un autore di nicchia particolare ma raffinato.

    19 Febbraio, 2014 - 20:29
  52. picchio

    ma dai…… 🙂

    19 Febbraio, 2014 - 20:44
  53. Federico

    Alcune esibizioni di questo artista sono state obiettivamente volgari e blasfeme. Se al festival di Sanremo è stato diverso (non saprei, non l’ho guardato e non ho ancora letto niente), tanto meglio per lui e per la RAI.
    La mobilitazione di alcuni gruppi cattolici non è stata “esagerata”: è servita comunque come elemento di critica ad uno spettacolo che spesso si è rivelato incline ad eccessi pur di fare ascolti.
    Ed è servita ai cattolici, come esperienza di consapevolezza e di partecipazione critica, non passiva, alla programmazione televisiva.

    Non banalizziamo certi modelli di educazione sessuale, che propongono contenuti e metodi educativi non condivisibili. Innanzitutto si sbaglia a non voler coinvolgere le famiglie, alle quali spetta la responsabilità maggiore nell’educazione e che devono essere rispettate. E poi è profondamente sbagliato “anticipare” curiosità e domande che arrivano comunque in momenti diversi per ciascun bambino: forzare i tempi e dare indicazioni troppo esplicite quando ancora i bambini non sono pronti o interessati equivale e non rispettare i bambini. Nessun genitore vuole tenere i propri figli nell’ignoranza e sotto “censura”, ma è lecito chiedere di essere coinvolti in un aspetto così importante della formazione umana e sociale dei propri figli. Ed è importante che si proponga una formazione completa, non limitata all’aspetto fisico o medico, ma che affronti anche gli aspetti relazionali, psicologici, affettivi e morali che sono implicati SEMPRE nei rapporti sessuali.
    Ci deve pur essere un modo migliore di affrontare questo tema. Non limitiamoci a “copiare” dall’estero senza provare ad elaborare una proposta educativa migliore e più “umana”.

    20 Febbraio, 2014 - 9:22

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