Qualche domanda a “MicroMega”

Il Vaticano non parla, almeno per ora. Pare che abbiano deciso di mantenere un riserbo totale di fronte alle obiezioni mediche e bioetiche di Lina Pavanelli sulla morte di Giovanni Paolo II pubblicate da “MicroMega” con il titolo La dolce morte di Karol Wojtyla (vedi post del 14 aprile 2006, 18 e 24 settembre 2007). In vista della conferenza stampa di domani (vedi post precedente) mi sono preparato a fare qualche domanda. Lina Pavanelli afferma:“Nei due mesi antecedenti la morte, il paziente non ha ricevuto una quantità di nutrimento sufficiente e non ha usufruito in  tempo utile di quei presidi terapeutici che sono normali per molti malati con patologie simili”. Come può formulare questa affermazione non potendo accedere alla cartella clinica? Afferma anche che le dichiarazioni di Navarro-Valls non menzionano mai – eccetto una volta – il 3 marzo – all’aspetto nutrizionale della situazione del paziente. Ma questo non è vero, io ho trovato cinque riferimenti alla nutrizione tra il 4 febbraio e il 3 marzo: il 4 febbraio, il 7 febbraio, il 28 febbraio, il 3 marzo il portavoce dice che GPII si alimenta regolarmente; il 25 febbraio dichiara che “stamane ha fatto la prima colazione con buon appetito”. La questione nutrizionale seria dobbiamo dunque immaginare che prenda corpo dopo il 3 marzo, poniamo intorno al 10 marzo, quando viene annunciato un prolungamento della degenza in ospedale. Le informazioni da me raccolte per indiscrezione dicono che l’impianto ripetuto del sondino nasogastrico inizia nell’ultima fase del secondo ricovero. Ma se questo – più o meno – è il quadro dei fatti, su che cosa si basa l’affermazione che l’impianto permanente del sondino era un provvedimento salvavita e che il mancato ricorso “tempestivo” ad esso non può che essere dovuto a un rifiuto del paziente? Combinando la residua alimentazione per via orale con il supporto della flebo e del sondino nasogastrico impiantato a più riprese non si potrebbe concludere per un nutrimento sufficiente? Sono domande che avanzo analizzando le affermazioni della dottoressa Pavanelli e confrontandole con le affermazioni ufficiali e ufficiose venute dall’ambiente vaticano. E concludo: non disponendo di dati clinici su che cosa possiamo fondare la certezza che il “deficit nutrizionale” grave si sia manifestato molto prima – addirittura due mesi prima – di quando esso è stato affermato dal medico curante, cioè il 30 marzo? Se non vi è questa certezza che senso ha la questione bioetica che viene sollevata?

20 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Da Carmela Randone ricevo questo messaggio:
    Gentile dott. Accattoli, è inutile dirle che le sono vicina. Sono certa che lei saprà dimostrare tutta la menzogna che si nasconde dietro evidenti false insinuazioni. I fatti parlano chiaro: e poi, perchè dovremmo fidarci più di persone che neppure hanno mai visitato il Santo Padre o letto le sue Cartelle cliniche che di quanti, professori e medici, hanno seguito amorevolmente, da grandi professionisti ,la Via Crucis di Giovanni Paolo?
    Affido il suo incontro all’intercessione di Giovanni Paolo, convinta che egli, tra le braccia del Padre, stia sorridendo della meschinità e pochezza di certi ” soloni”; anzi, sono convinta che lui li stia ” guardando” con quello sguardo così unico, perchè riflesso dell’Amore di Dio che ha permeato e guidato tutta la sua esistenza.Personalmente mi suscitano più un sentimento di rammarico quei giornalisti che continuano a definire l’amato e indimenticabile pontefice grande viaggiatore, mediatico, non grande liturgista, non fine intellettuale e teologo, poco sistematico nell’argomentare, più incline allo slogan che alla spiegazione dettagliata, ecc.
    Sperando di poterla presto incontrare a Gargnano( forse toccherà proprio alla sottoscritta, per quanto indegna, presentarla), le invio un sincero ” imbocca al lupo”.
    Cordiali saluti, Carmela ( Brescia )

    25 Settembre, 2007 - 17:45
  2. POL 25/09/2007 16.02.00 Titoli Stampa

    WOJTYLA: BETORI, RISPOSTA BUZZONETTI A PAVANELLI E’ GIUSTA
    WOJTYLA: BETORI, RISPOSTA BUZZONETTI A PAVANELLI E’ GIUSTA (ANSA) – CITTA’ DEL VATICANO, 25 SET – ”Non posso dire di piu’ del dottor Buzzonetti, che era nella stanza” di papa Wojtyla morente, ”perche’ non ero in quella stanza” e ”la risposta del dottor Buzzonetti alla dottoressa Pavanelli, che pure non era in quella stanza, e’ piu’ che sufficiente”. Cosi’ il segretario della Cei, mons. Giuseppe Betori ha risposto a una domanda durante la presentazione alla stampa del comunicato finale del consiglio episcopale dei vescovi. La giornalista lo interpellava sul dibattito suscitato dall’articolo su Micromega in cui Lia Pavanelli sosteneva che a papa Wojtyla sono state interrotte le cure, su sua richiesta, applicando di fatto una forma di eutanasia. (ANSA). CHR 25-SET-07 15:59 NNN

    25 Settembre, 2007 - 21:03
  3. Francesco73

    Luigi, secondo me la questione si è ora spostata su un doppio livello.
    Dapprima, quelli di MicroMega si basavano anzitutto su un dato di fatto, suffragato dalle comunicazioni ufficiali e dalle dichiarazioni anche recenti di Buzzonetti: il sondino naso-gastrico viene applicato solo il 30 marzo, quindi alla fine.
    E’ vero, del resto, che il Papa era molto dimagrito. Le ultime due apparizioni alla finestra, la domenica di Pasqua e il mercoledì successivo, mostrano un volto prosciugato, oltrechè sofferente.
    Di fronte però alle ricostruzioni diverse (tue, ma anche di Marco Politi, nel suo libretto uscito per Morcelliana sull’addio di Wojtyla), e cioè in base alla circostanza che il sondino era stato in realtà applicato prima (e comunque almeno la sera stessa del Venerdì Santo, 25 marzo, col Santo Padre ripreso di spalle alla Via Crucis), ora si potrà sostenere che comunque la nutrizione assicurata non è stata “sufficiente”.
    Questo per dirti che il discorso è scivoloso, e che l’analisi dei fatti accaduti si sposta poi sul livello della valutazione medica sull’adeguatezza o meno delle cure, fatta da persone competenti ma che non hanno avvicinato il paziente.
    Siamo quindi sul piano delle congetture.
    Fossi in te, farei questa premessa, alla conferenza stampa: stiamo ai fatti, compresi quelli che contraddicono qualche intervista, oppure ci dedichiamo alle congetture?

    26 Settembre, 2007 - 10:27
  4. bianca

    Sappiamo che i simpatizzzanti di Micromega vorrebbero l’uomo immortale ma la vita media odierna non mi pare abbia prospettive di tanto superiori agli 80 anni, a maggior ragione in un organismo debilitato.
    E Giovanni Paolo II già da tempo non era più un fiore, perlomeno lo era sempre nell’animo ma non nel fisico. Riguardo alla sua reale aspettativa di vita, a meno che la dott, Pavanelli non abbia consultato le cartelle non può sapere nulla. La stessa nutrizione tramite sondino, per chi avesse problemi intestinali (e il Papa aveva subito interventi anche in tale sede) può rivelarsi inefficace e può essere sostituita o alternata nel mantenimento di un supporto nutrizionale di base (che è quello che si deve garantire a chi è gravemente malato) dall’alimentazione parenterale, per via venosa.Il documento della Cdf non parla di sostentamento mediante lasagne e cannelloni centrifugati ma di liquidi e sostanze nutritive di base per le quali può essere sufficiente una flebo. Non mi pare difficile da capire che in caso di malattia, in presenza di problemi di deglutizione e calo dell’appetito, una riduzione del peso coproreo sia il minimo che possa accadere. Chiunque non voglia strumentalizzare le morti altrui, come ahinoi, certi signori ci hanno abituati a fare, vedrebbe negli ultimi giorni di vita di Giovanni Paolo II (un anziano ottantaquattrenne malato e debilitato) uno spegnimento sereno, con l’iauto di cure palliative domiciliari (materia sul cui sviluppo la Chiesa si batte da anni), senza penoso accanimento terapeutico. Se l’introduzione di sonde, spesso veicolo di infezioni resistenti alle cure (come è avvenuto forse infine per lo stesso GPII, colpito da setticemia), diventa un ulteriore carico di problemi fisici e sofferenza, spropositata rispetto alle aspettavie di vita, è lecito non accanirsi (e leggendo bene, questa evenienza traspare anche nell’ultima parte dell’ultimo documento della CDF.). Diverso è staccarle da un organismo stabilizzato o ancora giovane. E non credo proprio sia stato il caso di Giovanni Paolo II. Ma nessuno di noi c’era e tutti possiamo fare solo congetture. Certo che colpisce molto lo schieramento di” parte” presente alla serata (in bocca ai lupi). Forse non sarebbe stato troppo suggerire anche la presenza di un medico palliativista serio, possibilmente non della serie dott. “morte”. Quelli che, per intendersi, si battono per contrapporre l’eubiosia all’eutanasia.

    26 Settembre, 2007 - 14:26
  5. Facevo una considerazione sul mio blog, pensate quanto le parole a volte giochino degli scherzi, “dolce morte”, ad esempio. Per un cristiano non è davvero dolce la morte quando ci si addormenta tra le braccia di Dio? Così è successo a Giovanni Paolo. Ci riflettano su quelli di MicroMega, se sono all’altezza.

    26 Settembre, 2007 - 15:55
  6. Syriacus

    In effetti, a me il ‘dolce’ di “dolce morte” mi è sempre suonato molto più come quello de “La Dolce Euchessina”… Anni luce dall’ ‘Ars bene moriendi’…

    26 Settembre, 2007 - 18:40
  7. Syriacus

    (“a me mi”, andiamo bene…Vabbè, ci stava . )

    26 Settembre, 2007 - 18:41
  8. POL 26/09/2007 18.27.47 Titoli Stampa

    EUTANASIA: RICCIO, PENSO CHE A PAPA MANCO’ANCHE VENTILAZIONE
    EUTANASIA: RICCIO, PENSO CHE A PAPA MANCO’ANCHE VENTILAZIONE (ANSA) – ROMA, 26 SET – ”Da quanto si deduce dal libro di Renato Buzzonetti, il medico di Papa Wojtyla, credo che al pontefice sia mancato anche l’aspetto ventilatorio”. Cosi’ Mario Riccio, l’anestesista di Cremona che aiuto’ il vice presidente dell’associazione Coscioni, Piergiorgio Welby, nel distacco del ventilatore, commenta le conclusioni di Micromega su gli ultimi giorni di Karol Wojtyla. ”In genere – spiega – la tracheostomia serve a collegare il respiratore. Il papa fu tracheostomizzato a fine febbraio (24 ndr), ma non fu ventilato come avviene di solito con i malati di Parkinson quando perdono la capacita’ di deglutire”. ”Come ho avuto modo di riferire al Gip La Viola in gennaio – prosegue Riccio – il caso del Papa e quello Di Bella sono stati esempi di sospensione delle terapie ma nessuno e’ intervenuto”. Secondo l’anestesista sicuramente nel caso del pontefice si e’ trattato di un’autodeterminazione, ”ma nell’etica della chiesa si tratta di eutanasia passiva”. ”Siamo di fronte alla doppia morale – conclude Riccio – tipica dell’ambiente confessionale, come quando a difendere la famiglia scende in campo chi ne ha piu’ di una”.(ANSA). KRT 26-SET-07 18:24 NNN

    26 Settembre, 2007 - 19:33
  9. POL 26/09/2007 18.08.11 Titoli Stampa

    EUTANASIA: ASS. COSCIONI, VATICANO PROIBISCE QUELLO CHE FA
    EUTANASIA: ASS. COSCIONI, VATICANO PROIBISCE QUELLO CHE FA (ANSA) – ROMA, 26 SET – ”Il Vaticano, dichiarando che il paziente non puo’ decidere di interrompere l’alimentazione, la respirazione e l’idratazione artificiali lancia, di fatto, un boomerang contro se stesso”. Cosi’, in una nota, Rocco Berardo vice segretario Associazione Coscioni che aggiunge: ”Cio’ che e’ avvenuto in occasione della morte di papa Wojtyla e’ la rappresentazione esatta di quanto il Vaticano si ostina a negare ai malati: il diritto di rifiutare un trattamento medico. Come Piergiorgio Welby, che scrisse il suo ‘Lasciatemi morire’, cosi’ Karol Wojtyla chiese ai suoi medici ‘lasciatemi tornare alla Casa del Padre”’. ”Il Vaticano, – prosegue Berardo – dunque, nella sua smania di proibire tutto, finisce per vietare anche gli stessi comportamenti di cui si sono resi protagonisti i suoi piu’ autorevoli esponenti. La distorsione della politica italiana sta proprio in questo: dover fare i conti con le affermazioni di uno ‘stato estero confessionale’ piuttosto che con la ragionevolezza e la volonta’ popolare”. (ANSA). COM-KRT 26-SET-07 18:05 NNN

    26 Settembre, 2007 - 19:33
  10. POL 26/09/2007 17.28.45 Titoli Stampa

    EUTANASIA: MINA WELBY, PERCHE’ ULTIMO GIORNO SONDINO A PAPA?
    EUTANASIA: MINA WELBY, PERCHE’ ULTIMO GIORNO SONDINO A PAPA? (ANSA) – ROMA, 26 SET – ”Perche’ l’ultimo giorno e’ stato messo il sondino per la nutrizione al Papa, se lui lo aveva rifiutato?”. E’ questa la domanda che la moglie di Piergiorgio Welby, Mina, ha posto nel corso della conferenza organizzata questa mattina da Micromega sul trattamento terapeutico ricevuto da papa Wojtyla negli ultimi giorni di vita. ”Dai commenti sulla non possibilita’ di poter rifiutare nel testamento biologico la nutrizione e l’idratazione artificiale, posso dedurre che il Papa non abbia piu’ avuto la capacita’ di opporsi”. Mina Welby si chiede inoltre ”se sia giusto che una religione possa imporre alla Scienza dettami etici e morali”. (ANSA). KRT 26-SET-07 17:25 NNN

    26 Settembre, 2007 - 19:34
  11. Ma come si fa a paragonare un Papa ad un suicida?
    Ma come si fa a paragonare la richiesta di eutanasia di Welby al desiderio di congiungersi con il Signore di Wojtyla?
    Ma questa gente non si vergogna?
    Ho sempre avuto una pessima opinione dei radicali, ma adesso è diventata proprio catstrofica.
    E quel Riccio, poi! Si vergogni! Un vero medico ha la missione di dare la vita, di salvare la vita, non di toglierla!
    Chiedo scusa agli amici del blog per la foga, ma amo troppo la Verità per accettare, come cattolico e operatore dell’informazione, lezioni da quattro pseudo-politici da strapazzo.
    Saluti

    26 Settembre, 2007 - 19:38
  12. Syriacus

    [Nota tecnica per i non medici (come il sottoscritto) : le dichiarazioni del Dott. Riccio parlano di “tracheostomia”, che è cosa un pò diversa dalla più nota “tracheotomia” .

    Da Wikipedia: “La tracheotomia è un intervento chirurgico che consiste nell’incisione chirurgica della trachea, per aprire una via respiratoria alternativa a quella naturale. Questo intervento viene praticato di routine nei pazienti che necessitano di intubazione endotracheale per periodi superiori a pochi giorni (es. in stato di coma), o all’inizio di interventi chirurgici alla testa e al collo che non rendono possibile l’intubazione. Per definizione la via respiratoria creata con la tracheotomia è destinata ad essere provvisoria. In questo consiste la differenza fra tracheotomia e tracheostomia. Quest’ultima, infatti, pur non rappresentando un atto chirurgico irreversibile, è destinata ad essere permanente e prevede, pertanto, la sutura dei margini della stomia alla cute del collo. ” ]

    26 Settembre, 2007 - 20:03
  13. Luisa

    Mi unisco alla tua collera più che giustificata, caro Gianluca!
    La strumentalizzazione della morte di Giovanni Paolo, è una delle cose più vergognose che mi è stato dato di osservare questi ultimi tempi!
    Niente fermerà dunque, questi politici e i loro simpatizzanti, niente, calpesteranno l`etica, il rispetto dovuto ai morti, stravolgeranno la verità, l`asserviranno alle loro ideologie. Come se avessero assistito all`agonia del Papa , tireranno conclusioni da fatti in realtà da loro sconosciuti e se ne serviranno contro la Chiesa.
    Pietoso, vergognoso , indegno di un essere umano dotato non solo di coscienza ma semplicemente di un pò di umanità ,di un cuore, di ciò che distingue l`uomo dall`animale!…e qui mi viene da pensare agli avvoltoi, ai sciacalli, alle iene.
    So che Giovanni Paolo mi domanderebbe di essere più moderata e di perdonare, ebbene mi risulta difficile farlo…cercherò di deporre il tutto, la mia collera, e il disprezzo che sento verso quelle persone, ai piedi della Croce .

    26 Settembre, 2007 - 20:22
  14. fabrizio

    L’unico aspetto consolante di questa assurda vicenda è che nei principali siti web di informazione mi sembra ce non ce ne sia quasi traccia, ANSA a parte. Che per una volta, toccato il fondo della decenza, un minimo di rispetto per la verità ci sia ancora? E’ quanto di buono traggo da questo episodio, salvo ahimè essere smentito domani.

    26 Settembre, 2007 - 21:28
  15. Luigi Accattoli

    La direzione del “Corriere della Sera” non ha voluto un servizio sulla conferenza stampa perchè ritenuta ripetitiva rispetto all’articolo della Pavanelli pubblicato la settimana scorsa. Ma essendo stato alla conferenza stampa, nella quale sono anche intervenuto, domani dirò la mia con un post in questo blog. Luigi

    26 Settembre, 2007 - 22:27
  16. Luisa

    Lodevole, ,edificante, istruttivo il rifiuto del Corriere di darle uno spazio per commentare la conferenza stampa!
    La Pavanelli…sì…..Acccattoli….no! Eh… mica corriamo il rischio discreditare i sottili e definitivi argomenti di chi sappiamo….e che devono restare i soli impressi nella mente (?) dei lettori!
    Beh il Corsera pubblica anche le baggianate di Melloni…..avrebbe potuto offrirgli un piccolo spazio affinchè possa rettificare….non mi sembra aver letto niente di simile, o sbaglio?

    27 Settembre, 2007 - 8:40
  17. Luigi Accattoli

    A Syriacus. Grazie della segnalazione: John Allen è un caro collega e tra i più informati.
    A Luisa. Non interpreti male la decisione della mia direzione, che è di natura giornalistica e tenga conto che la risonanza mediatica – in questa fase – giova all’attaccante. Nè si tratta di Pavanelli sì – Accattoli no, perchè di quanto da noi due detto ieri non viene riferito nulla, per me e per lei alla pari, mentre la sua tesi iniziale è stata ripresa proponendo contestualmente la mia versione.
    Faccio questa risposta dopo aver pubblicato un post sulla conferenza stampa in cui credo di aver detto tutto quello che so. Luigi

    27 Settembre, 2007 - 9:18
  18. E’ veramente una vergogna. Una ver-go-gna.

    27 Settembre, 2007 - 10:27
  19. A Luigi e a tutti: visto che qualcuno qui aveva manifestato giorni fa interesse verso la questione del “documento dei Domenicani Olandesi”, segnalo un altro recente post di John Allen, in cui a piè pagina possono anche trovare un link a un pdf con la traduzione in inglese del documento “Kerk en Ambt” ((Church and Ministry, Chiesa e Ministero) : http://ncrcafe.org/node/1349

    29 Settembre, 2007 - 13:17

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