Amo Roma e raccolgo cartacce sugli autobus

Tenere pulita Roma è un’impresa che neanche Ercole! Salgo su bus 71 fermo al capolinea di piazza San Silvestro e lo trovo pieno dei giornali usa e getta abbandonati dai passeggeri (vedi post del 17 settembre). Sono le 20,30 e ci sono le carte dell’intera giornata. E’ troppo immaginare che i concittadini gettino il giornale gratuito nei cestini. Ed è utopia supporre che gli autisti che fumano intorno al box dell’Atac mentre attendono l’ora di partenza possano raccogliere quella carta. E allora lo faccio io. Lascio la mia borsa portafogli su un sedile ancora libero e faccio il giro del bus raccogliendo i fogli. Con garbo metropolitano i passeggeri si spostano per lasciarmi prendere i giornali che hanno sotto i piedi. Nessuno dice nulla, tranne una giovane signora che domanda incredula: “Lo fa lei?” Allargo le braccia cariche di fogli nel gesto di chi dice: meglio io che nessuno. Un ultimo passeggero, circa la mia età, racoglie i giornali che sono accanto a lui, infilati tra la parete del bus e il sedile e me li porge. Gli dico un bel “grazie”. Scendo, infilo i giornali in un cestino, torno dentro, cavo dalla borsa una salviettina rinfrescante e pulisco le mani. “Che sporchi” fa un signore seduto accanto a me: “Che zozzoni!”

7 Comments

  1. FABRICIANUS

    Complimenti a Luigi, ogni piccolo gesto di questo tipo, è segno di grande amore per l’ambiente e per la propria città.

    6 Ottobre, 2007 - 1:40
  2. Sono quelle piccole cose che fanno la differenza invitando “lo spettatore” a misurarsi con una maniera nuova di vivere. C’è bisogno anche di questi piccoli gesti di civiltà.
    Un caro abbraccio
    Michelangelo

    6 Ottobre, 2007 - 8:34
  3. Francesco73

    Complimenti a Luigi, peraltro la scena è anche gustosamente divertente.
    Però stai attento a non raccontarla troppo, è la tipica situazione da piccolo evento veltroniano: arriva la troup del TG3 Lazio, ti filmano, poi organizzano una cerimonietta in Campidoglio, col Sindaco e qualche Assessora materna e professorale che ti premiano per il senso civico…a Roma siamo molto abili a trasfigurare un gesto semplice e spontaneo in un capitoletto del Libro Cuore…

    6 Ottobre, 2007 - 8:59
  4. Francesco ha appena descritto quello che mi sembrerebbe un possibile nuovo tipo di romana premiazione , mutuata dall’ Ambrogino meneghino : attestato di civica benemerenza “Walterino d’oro” .

    6 Ottobre, 2007 - 9:21
  5. grande! Un gesto bello da perfetto “M”oralista… un “m”oralista tradizionale invece alla fine, dopo aver ritirato il walterino d’oro, avrebbe fatto un tragico pistolotto agli autisti…

    ps. saluti ricevuti, e graditissimi, tramite il mio “emissario” ad Assisi… sul resto non ti preoccupare, avevi ragione tu.

    7 Ottobre, 2007 - 9:28
  6. Luigi Accattoli

    Grazie al Moralista ritrovato e una parola di spiegazione ai naviganti: egli allude al fatto che una volta ci siamo sentiti al telefono, io e il moralista, senza che io mi avvedessi che avevo a che fare con un visitatore abituale del blog. Ieri a Perugia, dove mi trovavo per una “tavola rotonda” promossa dalle Acli, alla vigilia della marcia Perugia-Assisi, ho trovato un altro visitatore, Iapino, che mi ha parlato del Moralista e così ho congiunto ciò che fino a quel momento era separato. Approfitto per farne avvertiti tutti i naviganti: se un giorno mi incontrate nel mondo dei corpi fatevi riconoscere, altrimenti non vi stupite se io non mi avvedo subito d’avere a che fare con Syriacus, Gogitor, Conchiglia, Eufemia, Marta Paola o Fabricianus benchè a me già notissimi nel mondo della rete. Grazie fin d’ora a tutti! Luigi

    7 Ottobre, 2007 - 15:42
  7. ” La pace in Dio.

    9. Beati gli operatori di pace, perché saranno considerati figli di Dio 24.
    Nella pace v’è la perfezione, perché in essa nulla è in contrasto; e quindi gli operatori di pace sono figli di Dio, perché nulla si oppone a Dio ed ovviamente i figli devono mantenere la somiglianza del Padre. Sono operatori di pace nel proprio essere coloro che, sottomettendo tutte le attività dell’animo alla ragione, cioè all’intelligenza e alla coscienza, e avendo dominato tutti gli impulsi sensuali, divengono regno di Dio. In esso le attività sono talmente ordinate al punto che nell’uomo domina quella la quale primeggia ed eccelle, senza che si oppongano le altre che sono comuni a noi e alle bestie. Così ciò che nell’uomo eccelle, cioè l’intelligenza e la ragione, sia sottomesso all’essere più alto che è la stessa Verità, l’Unigenito Figlio di Dio. Infatti l’uomo non riesce a dominare le cose inferiori se egli stesso non si sottomette all’Essere superiore. Ed è la pace che è data in terra agli uomini di buona volontà 25, è la vita del saggio al culmine della perfezione. Da questo regno, posto nel pieno della pace e dell’ordine, è stato cacciato fuori il principe di questo mondo 26 che domina su gli esseri privi di pace e di ordine. Organizzata e resa stabile questa pace, qualunque tipo di persecuzione susciti dall’esterno colui che è stato messo fuori, accresce la gloria che è secondo Dio, perché non demolisce nulla in quell’edificio, anzi con l’inefficienza delle proprie macchine da guerra fa capire la grande saldezza che è strutturata all’interno. Perciò continua: Beati coloro che soffrono persecuzione per l’onestà, perché di essi è il regno dei cieli 27. ”

    (Sant’Agostino: Commento a Il discorso del Signore sulla montagna)

    http://www.sant-agostino.it/italiano/montagna/index2.htm

    ———————
    Buona Domenica a tutti!

    7 Ottobre, 2007 - 16:31

Lascia un commento