Se i negher sono più dei babbani

Sepolcro di Largo Talamo sul viale dello Scalo di San Lorenzo, vicino a Porta Maggiore. Una targa sul pilastrino del cancello recita: “Il giardino ed il monumento sono affidati al rispetto dei cittadini”. Sul muretto di cinta i negher – che qui sono più dei babbani – posizionano a mille e millanta le bottiglie di birra.

21 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Chi ha dettato l’iscrizione – puranco datata: 1935 – deve averlo fatto con il nobile e un po’ minchione sentimento con cui ho parlato, là davanti, a una ragazza dall’occhio lucido, magra e sbrindellata, che mi chiedeva “i soldi per un panino”. Mollati i soldini le ho fatto una carezza e le ho detto: “Comprati davvero qualcosa da mangiare e non dire bugie”. Mi sono ispirato alla pedagogia di strada e di treno di Luciano Corradini, che qui già ebbi a narrare e che da qui saluto in vista del Natale.

    18 Dicembre, 2013 - 20:02
  2. Luigi Accattoli

    Ho usato nel post la parola negher perchè nel Metrò di Milano ho sentito in morte di Mandela un intraducile e impagabile: “E’ morto quel negher ma era bravo neh”.

    18 Dicembre, 2013 - 20:04
  3. FABRICIANUS

    La strada è ancora lunga, molto lunga affinché questo Paese diventi Paese con la P maiuscola non solo sulle carte intestate.

    18 Dicembre, 2013 - 21:30
  4. FABRICIANUS

    Nell’ultimo mio intervento, mi riferivo al commento milanese su Mandela.

    18 Dicembre, 2013 - 21:33
  5. Luigi Franti

    Non conoscevo la parola babbano. Ho visto che viene da Harry Potter, ma è usata? Voglio dire, qualcuno dei gentili visitatori la usa o l’ha sentita usare?

    E “negher” nel Lombardo-Veneto si usa per caso anche nel senso di “tipo” “bel tipo” o qualcosa del genere? Lo chiedo per via di “Caro el me Toni, sta su alegher, te se un bel negher in verità”.

    18 Dicembre, 2013 - 21:51
  6. nicoletta z.

    Credo anche nel senso di “tipaccio”. Prendi quel verso della canzone “Ma mi”, testo di Strehler, dove dice “negher, Todesch de la Wermacht/mi fan morire domaa a pensagh”.
    E in “Lessico familiare” la Ginzburg racconta che il padre apostrofava i figli: «Siete dei salami, e dei negri» e invitava a non fare “negrigure”.

    19 Dicembre, 2013 - 5:46
  7. Federico

    Nel mio dialetto si usa “negar” o “maruchìn” come sinonimo di “africano” o extracomunitario, senza una vera connotazione razzista o dispregiativa. Questo vale naturalmente per gli anziani, perché i giovani sono mediamente più attenti nell’uso di termini politicamente scorretti.
    Del resto c’è chi sostiene che anche “africano” o “extracomunitario” possano avere sfumature offensive e allora non si finisce più.

    Interessante il fatto che gli immigrati di cui parla il post violino impunemente e sfacciatamente una regola della buona educazione e del normale buon senso, oltretutto esplicitata da un cartello.
    Evidentemente hanno un concetto diverso di “rispetto”…

    19 Dicembre, 2013 - 11:03
  8. Luigi Franti

    Pura e semplice constatazione (di quelle che contra factum non valet argumentum): Benedetto XVI rispettava, accoglieva e valorizzava tutti, anche quelli che non la pensavano come lui e infatti non ha mai imposto niente a nessuno. Francesco vuole solo chi pensa come lui [rectius: chi pensa che la pensi come lui] e chi non si adegua lo emargina (se non lo estingue, come probabilmente succederà a quei frati).

    Mi chiedo, da sempliciotto, chi avrà ragione: certo Ratzinger, facendo come ha fatto, ha fallito e se ne è dovuto andare via lui, e se questo che c’è adesso 1) sapesse dove sta andando e 2) andasse nella direzione giusta, non mi dispiacerebbe affatto la sua durezza: sarebbe anzi la figura più simile a quel “papa cattivo” che auspicavo al tempo della sede vacante.
    Temo però che non si stiano verificando né la prima né la seconda condizione.

    Pazienza. Alla fine di questo pontificato la chiesa sarà probabilmente assai più malconcia di prima, ma sopravviverà. (Nel frattempo, la gente come Nino può gongolare per le piazze piene e per il plauso del mondo).

    19 Dicembre, 2013 - 11:09
  9. FABRICIANUS

    Non lo so maestro Franti, può darsi io sia un ingenuotto, ma in questi cambiamenti ci vedo solo un desiderio di nuova generazione episcopale, come sottolinea anche il Vaticanista de “il Foglio” nelle righe finali.
    Ho qualche dubbio sulla volontà di mettere a tacere il dissenso.

    Ciao a tutti.

    19 Dicembre, 2013 - 12:11
  10. Sara1

    E’ un giusto riequilibrio e Burke aveva esagerato con cappe magne e ermellini. Mi spiace un po’ per Bagnasco, sarà conservatore ma la sua fede è sincera.

    19 Dicembre, 2013 - 12:29
  11. luca73

    Mi scuso con tutti ed in primis con Luigi per l’Off Topic, ma ho letto la seguente dichiarazione di Yusuf al-Qaradawi, il teologo di riferimento dei Fratelli Musulmani, presidente del Consiglio Europeo per la Fatwa con sede a Dublino, il quale ha affermato quanto segue:
    «l’islam tornerà in Europa da conquistatore e vincitore, dopo esserne stato cacciato due volte – una volta da sud, dall’Andalusia, la seconda dall’Oriente, quando bussò più volte alle porte di Atene […] ritengo che questa volta la conquista non avverrà con la spada, ma tramite la predicazione e l’ideologia».

    Mi sono subito fatto una risata per la farneticazione (!?) di uno squilibrato estremista.

    Poi…ho pensato che, a prescindere da ogni accusa di islamofobia, il vero razzismo nasce da un relativismo ipocrita che porta a cercare attenuanti culturali e religiose a scapito dei diritti umani universali, e vuole che i musulmani siano tutti arretrati e retrogradi, abbiano le barbe lunghe, maltrattino le donne, e che le musulmane debbano indossare il burqa o il velo ed essere sottomesse.
    Ma così non dovrebbe essere, e i musulmani dovrebbero confermarlo.

    Mi piacerebbe conoscere l’opinione di altri.

    P.S. vista la vicinanza del Natale, non affoghiamo la questione in un zuccheroso, generico ed imbarazzante “volemose bene”, perchè forse qualcuno può approfittarsi dell’indolenza cristiana e della miopia di tanti.

    19 Dicembre, 2013 - 12:52
  12. Ma se il cristiano
    testimonia sinceramente Gesù che dà la vita,
    di cosa deve aver paura ?

    Male che va, rende la testimonianza più alta,
    quella
    dei monaci di Tibhirine.

    19 Dicembre, 2013 - 14:58
  13. discepolo

    Caro Luca 73
    ti rispondo non tanto sul futuro dell’Europa ( anche se avendo girato molto la Francia mi sono resa conto che l’islamizzazione di larghe fette della già cristianissima terra di Francia sono ormai una realtà) ma sull’Africa.
    in Africa non c’è dubbio che l’islam sta giocando la sua carta di conquista anche con modi pouttosto aggressivi. Il Senegal è uno stato in cui c’è una forte componente cristiana e ancora una certa componente animista.
    il primo storico presidente del Senega lera un cristiano educato in Francia . Chiesa cristiane si trovano un po’ dappertutto come anche comunità di laici cristiani nei villaggi più sperduti. Cristiani ed animisti convivono in relativa tolleranza ed armonia solo gli islamici si distinguono per la loro politica aggressiva. , lo si capisce, vogliono “islamizzare ” il paese. anche se non sono estremisti come quelli della Nigeria tuttavia si respira una aria di intimidazione e di supremazia da parte degli islamici sulle minoranze cristiana e animista.
    secondo me il trionfo politico e territoriale dell Islam avverrà in Africa.
    L Europa benché secolarizzata è una terra con una tradizione storica troppo ricca e complessa perché l’ Islam possa sottometterla.
    gli europei sono sì ormai per la gran parte atei, tolleranti ed indifferenti, tuttavia non sono così ignoranti da lasciarsi mettere sul collo la legge islmica. San pietro non sarà mai trasformato in una moschea , io credo.
    però non si può mai sapere.. anche Costantinopoli si credeva inespugnabile
    dopo mille anni di imperio e poi…. Santa Sofia è diventata una moschea!

    19 Dicembre, 2013 - 15:31
  14. discepolo

    “Burke aveva esagerato con cappe magne ed ermellini”
    Ad un futuro storico della Chiesa cattolica propongo di intitolare il capitolo sulla Chiesa cattolica dei primi anni 2000 : “L’importanza di vestirsi male”

    “La Chiesa cattolica del duemila cominciò a dare dei giudizi “morali” su delle questioni “estetiche” confondendo due piani che dovrebbero restare divisi. Per la Chiesa cattolica dei primi anni duemila portare scarpe rosse fu ritenuto un terribile errore ( vedi Ratzinger) mentre chi portava scarpe nere era sicuramente ritenuto un buon cattolico. Le croci dovevano essere di ferro o di latta, per essere buoni cattolici, chi portava croci d’oro oppure , non sia mai , di pietre preziose era ipso facto catalogato fra i cattivi cattolici.
    i cardinali che esageravano con cappa ed ermellino poi venivano destituiti
    dal Papa scandalizzato da tanto lusso,,,erano considerati dei malvagi, mentre i cardinali che umilmente indossavano vesti sciatte e trasandate
    erano reputati fedeli seguaci di Cristo. ”
    Da “L’importanza di vestirsi male : ovvero la lettura moralistica del vestiario ecclesiastico nella Chiesa cattolica dell’inizio del XXI secolo”

    19 Dicembre, 2013 - 21:04
  15. discepolo

    Oltre al capitolo sull'”importanza del vestirsi male” , aggiungerei nel Trattato futuro sulla nuova Chiesa cattolica del duemila un capitolo su
    “spiritualità o audience?”
    I giornali di oggi ci fanno sapere infatti con grande gaudio che Francesco ha battuto Benedetto 4 a 1 sul numero dei partecipanti alle rispettive udienze generali.
    Bel metodo di misurare la spiritualità!!!. basta segnare il numero di partecipanti ad una evento religioso/spirituale e così si avrà una classifica: più partecipanti migliore è l’evento e più in gamba è il Papa.
    Insomma come una partita di calcio: se gicoca un campione ci sarà molto pubblico , se c’è poco pubblico vuol dire che giocano delle schiappe.
    Metodo molto moderno per misurare la profondità, la verità e lo spessore di un evento spirituele! . un tempo infatti , (pensate che sciocchi i nostri antenati!) , si pensava addirittura che le più alte vette della spiritualità le potessero raggiungere solo un piccolo numero di iniziati, dopo una vita ascetica, dopo prove di ogni tipo…
    Che sciocchi gli antenati che vedevano nel “piccolo numero” nel grano di senape la forma della più intensa spiritualità!
    oggi invece si è capito che il concetto di “audience” oppure di gradimento oppure del numero del “pubblico” è il parametro fondamentale anche per misurare
    la statura di un papa: più gente viene a sentirti più vuol dire che sei bravo!
    Povero Ratzinger battuto 4 a 1 da Bergoglio!

    19 Dicembre, 2013 - 21:28
  16. Marilisa

    La bile della ineffabile discepolo nei confronti del Papa trasuda da tutti i pori della sua pelle e trabocca dalla sua amabile bocca.
    Discepolo: quella che non si rassegna “al trionfo della mediocrità, della bruttezza, della volgarità, della menzogna.. in tutti i campi!”
    Quella che vede in colui che guida la Chiesa cristiana cattolica una figura che, per rappresentare degnamente il Cristo, deve indossare scarpe rosse griffate e crocifisso d’oro rilucente. Altrimenti può confondersi con un miserevole parroco di campagna (ohibò!).
    Quella che non gliene importa un fico secco che il Papa parli al cuore della gente, e se ne impipi altamente della vacua esteriorità.
    Quella che del cristianesimo preferisce guardare alla buccia e non alla sostanza.
    Quella che non perde occasione per vomitare improperi contro chi gioisce per un Papa vicino al popolo “mediocre” e che con semplicità dice parole che fanno riscoprire la bellezza del Vangelo; e che più teologiche non potrebbero essere.
    Discepolo: una cattolica da salotto.

    19 Dicembre, 2013 - 22:06
  17. luca73

    Cara Discepolo,
    la tua analisi sulla progressiva “islamizzazione” dell’Africa mi spaventa, anche perche’ la conversione non sembra avvenire con modalità pacifiche, ma con metodi “medioevali”, quali l’insopportabile “aria di intimidazione e di supremazia da parte degli islamici sulle minoranze cristiana e animista”.

    Io ho sempre pensato – e sperato – che il futuro del Cristianesimo venisse dal continente africano e che le iniziative di carità e condivisione che si traducono in progetti di solidarietà in favore dei bisognosi, potessero avvicinare al Vangelo di Gesù, quasi contagiare tutti con “il virus dell’amore”.
    Gesti ed iniziative – attuate da missionari o cristiani locali – assolutamente sconosciuti al vicino islamico, che invece sembra distinguersi solo per abusi e violenze (come dice una qualificata testimone oculare).

    A me piacerebbe tanto essere contraddetto, ma nessuno dice niente.

    E quindi nell’indifferenza dei più, molti cristiani non rinunciano a testimoniare la fede e a vivere in pienezza lo spirito dell’Avvento, anche quando vivono in paesi in cui sono una malvista minoranza e cresce l’ostilità nei loro confronti.

    Se non ci si sente prima, rivolgo sinceramente gli auguri di buon Natale a Discepolo, a Luigi e a tutto il blog.
    E soprattutto prego per coloro che soffrono a motivo della Fede in Gesù!

    20 Dicembre, 2013 - 11:02
  18. Alexandros

    Non capisco come si possa sostenere che papa Benedetto abbia valorizzato tutti, anche chi aveva sensibilità diverse. Basterebbe un po’ di obiettività per riconoscere che negli ultimi decenni in Italia, prima con Giovanni Paolo e poi con Benedetto, i vescovi sono stati scelti unicamente fra chi aveva una determinata impostazione. Basti il rilievo che vescovi italiani come Luigi Bettazzi, Antonio Bello, Carlo Martini non hanno eredi spirituali.

    20 Dicembre, 2013 - 12:21
  19. Federico

    A proposito dell’aggressività islamica, pensiamo anche all’Africa subsahariana e alle terribili notizie che in questi giorni vengono dal Centrafrica. Senza dimenticare la Nigeria, il Sud Sudan, la Mauritania…
    Dove è minoranza l’Islam cerca di prevalere, dove è maggioranza impone le sue leggi: chi ci rimette sono sempre i cristiani.
    Preghiamo per la pace e per quei nostri fratelli che sono discriminati e perseguitati per la loro fede in Gesù Cristo.

    http://www.avvenire.it/Mondo/Pagine/massacri-in-centrafica-cristiani-nel-mirino.aspx

    20 Dicembre, 2013 - 13:35

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