Se il cardinale Martini sia un antipapa – 1

A una conferenza mi chiedono “se il cardinale Martini voglia fare l’antipapa o che”. Rispondo che questa dell’antipapa è una sciocchezza mediatica dovuta al fatto che ai giornalisti piacciono le parole forti specie se fuori uso. Semplicemente il cardinale Martini ritiene che nell’episcopato italiano manchi una voce che interpreti con autorità il sentimento di inquietudine e non appagamento ampiamente diffuso nel paese di fronte a “risposte” troppo sicure date come d’ufficio a problemi nuovi che chiedono un maggiore ascolto. Benchè in ritiro egli ritiene di dover supplire a quella mancanza e si impegna a interpretare, da una posizione nuova, quella voce fuori dal coro che già impersonava nei 22 anni del suo episcopato. Con maggiore libertà e distacco rispetto ad allora, mettendo nel conto la possibile strumentalizzazione delle proprie parole ma ritenendo di poter correre questo rischio calcolato e disposto a pagarne il prezzo in termini di contrarietà personali e di gruppo che viene accumulando. Convinto che al momento sia della massima importanza che quella voce più libera non manchi. A questa risposta sono seguite – in coda a quella conferenza – molte altre domande che riporterò insieme alle mie risposte nei post seguenti. Mi impegno con i visitatori a rispettare ogni più calda opinione che venga espressa. Ognuno è libero di contraddirmi, come direbbe papa Benedetto.

17 Comments

  1. Martini antipapa? ma la gente è fuori, mi domando… io penso faccia parte della bellezza della Fede il fatto che all’interno della Chiesa ci siano molteplici voci…ma tutte rivolte con lo sguardo a Lui… o si rischia di essere come i cristiani rimproverati da Paolo: c’è chi dice: io sono di Paolo, e io di Apollo e io di Cristo! No, amici cercatori, dobbiamo tutti essere TRASPARENZA e non FUMOGENO per la gloria di Dio!
    Io credo che la bellezza della Fede sia data dal fatto che molte sono le vie per arrivare all’unica vetta, dunque non c’è da stupirsi che il Card Martini percorra una via magari un po diversa da quella di papa Benedetto, ma pienamente valida, pienamente santa.
    Aggiungo ancora questo: E’ dal CONFRONTO che è sempre nato RINNOVAMENTO, e dal RINNOVAMENTO una FEDE piu’ AUTENTICA.

    Avanti con fiducia, amici cercatori, sosteniamo con la preghiera tutto il popolo di Dio e i suoi pastori!

    Andrea Macco

    22 Marzo, 2007 - 12:56
  2. E’ ovvio che quando si parla di Carlo Maria Martini “antipapa” lo si fa per sottolineare che le sue posizioni, almeno quelle espresse pubblicamente, non sono in sintonia o, comunque, in molti punti confliggono con quelle del Papa e potrebbe fare tranquillamente a meno di farle conoscere ai fedeli e allo stesso Pontefice attraverso i mezzi di comunicazione. Lo penso e dico da giornalista prima ancora che da cattolico. Ma su questo mi sembra che il blog di Luigi si sia già occupato ampiamente. Dal post di Accattoli traggo quindi un nuovo spunto: chi e perchè ha conferito a Martini il compito di diventare la “voce che interpreti con autorità il sentimento di inquietudine e non appagamento ampiamente diffuso nel paese di fronte a “risposte” troppo sicure date come d’ufficio a problemi nuovi che chiedono un maggiore ascolto”. Si vuol forse dire che in seno alla Chiesa, e in particolare del Sacro Collegio, c’è una fronda cardinalizia che non condivide in parte o in toto alcune decisioni del Papa tanto da farle pubblicamente mettere in discussione da un Martini-portavoce? O, peggio ancora, Martini pensa di parlare non solo a nome suo ma anche d’altri e così si è arrogato il diritto di rappresentare non solo se stesso quando interviene sul Magistero della Chiesa? L’ho già scritto e lo ripeto: povera Chiesa! Se il Papa canonicamente eletto su ispirazione divina viene messo in discussione da una parte del Sacro Collegio ma anche semplicemente di un solo Cardinale, allora vuol dire che non si tratta di confronto, soprattutto se alcuni si nascondono dietro a Martini buttando l’ex Arcivescovo di Milano nella mischia a rischio di farlo strumentalizzare, ma di vera ricerca di uno scontro. Vorrei dire a Martini o a questi Cardinali “cospiratori” (se esistono): ma la Chiesa non avrebbe bisogno di comunione intorno al suo capo supremo? E che comunione è se si fa di tutto per screditarlo? Riporto sommariamente le parole che il mio amico Cardinale Francesco Marchisano disse a Giovanni Paolo II quando questi gli riferì, segretamente, che avrebbe voluto ricevere per la prima volta Gorbaciov in Vaticano ma che in tanti a Roma storcevano il naso; Marchisano dunque disse: “Santità, Lei è il Papa, decide Lei; quello che farà, sarà ben fatto”. Ecco, noi fedeli al Papa, ripetiamo a Benedetto XVI più o meno la stessa cosa: “Tu es Petrus…tu sei Pietro…tu sei la nostra roccia…il capo della Chiesa sei tu e quello che decidi tu è ben fatto”. Gli altri, terminati i loro 5 minuti di gloria di cui vanno alla ricerca ogni tanto, riflettino sul loro comportamento e si chiedano se si sentono davvero in comunione con il Papa o solo con le proprie strategie personali che come risultato potranno produrre solo un indebolimento dell’immagine della Chiesa all’esterno.
    Gianluca

    22 Marzo, 2007 - 13:46
  3. Francesco73

    Io credevo di essere papista, ma qui tanti amici mi superano di gran lunga.
    🙂

    22 Marzo, 2007 - 14:20
  4. Maria Grazia

    Già penso anche io che vada accumulandosi una contrarietà personale e di gruppo ma non nei confronti di Martini bensì del Papa,contrarietà alimentata dai media e dallo stesso cardinale.
    Tiene conto delle possibili strumentalizzazioni?Eh già,peccato che sia Ratzinger a pagarne le conseguenze.
    Saluti MG

    22 Marzo, 2007 - 15:23
  5. Luisa

    Condivido interamente il post di Gianluca .
    Mi sembra leggere un doppio messaggio contradditorio nel post di Luigi Accattoli, dove è affermato che il Martini anti-papa è un`invenzione mediatica, ma tutto quello che segue non fa che descrivere il comportamento di una persona che si autoproclama:
    – la sola voce nell`episcopato italiano che con autorità (!) sa interpretare l`inquietudine di fronte a risposte troppo sicure ( chi le da queste risposte ?)….
    -colui che deve supplire a questa mancanza ,
    – colui che interpreterà , da una posizione nuova la sua voce fuori coro già conosciuta ,
    -colui che generosamente accetta di correre il rischio calcolato (!) di contrarietà personali e di gruppo e di pagarne il prezzo ( chi ne paga il prezzo…lui o la Chiesa ?…. a meno che il cardinal Martini e la Chiesa si confondino )
    -la voce più libera indispensabile…. che cosa devo capire ? che tutti gli altri vescovi sono imbavagliati ? Non è un pò offensivo ?

    Scusate del poco ma non vi sembra che tutto ciò che precede descrive il comportamento di una persona che intende assumere un ruolo di contro- magistero da opporre al Magistero Petrino dal momento che quest`ultimo parla con parole strane e incomprensibili e non sa trovare risposte alle inquietudine della gente ??
    Se nutrivo qualche dubbio sulle reali motivazioni e intenzioni del Cardinal Martini, ebbene il post di Luigi Accattoli li ha fatti sparire.
    È più che chiaro che il cardinal Martini è perfettamente cosciente delle manipolazioni mediatiche ma queste strumentalizzazioni passano in secondo luogo, rivestono una importanza minima di fronte alla missione che egli si è così generosamente e regalmente auto-attribuita.
    A meno che abbia ceduto alle pressioni dei suoi ammiratori….

    Il cardinal Martini ritiene che EGLI deve…non c`è un pò di mancanza di modestia, di umiltà?
    Mi sembra che quello che egli deve sopratutto è ubbidire al Santo Padre. In virtù di quale ispirazione divina pensa essere il solo, a interpretare , a saper rispondre
    a voi poveri Italiani che non sapete proprio capire le risposte che vi sono date dai vostri vescovi e dal Papa ?
    Secondo me con il suo comportamento il cardinal Martini non offende solo i suoi fratelli vescovi ma anche l` intelligenza degli Italiani !
    Saluti, Luisa

    22 Marzo, 2007 - 17:06
  6. bonzieu

    A parte il fatto che dubito seriamente che Martini possa solo pensare di cedere alla pressioni dei suoi ammiratori, non capisco cosa stia dicendo di tanto scandalizzante: Martini parla di una Chiesa che stia accanto alla gente, che ne capisca i problemi e, nel limite del possibile, se ne faccia carico, parla di una Chiesa che sappia farsi comprendere, parla di dialogo anche con chi ha un’altra religione, parla di una Chiesa che sappia portare la luce del Vangelo nella società…
    Le stesse cose le stanno dicendo anche altri.
    E dove sta lo scandalo?
    Non è che forse stiamo prendendo per “parole di Martini” quello che invece i giornali interpretano a seconda della loro convenienza?
    “Bisogna che i media resistano alle loro comprensibili tentazioni di forzare con dei diesis alcune realtà. Sono forzature, infatti, che accontentano solo qualcuno. Io penso che la Chiesa, in ogni luogo e in ogni persona, sia una realtà che ascolta e che cerca di calarsi il più possibile nella realtà. […] Una delle forzature che trovo nei media, quindi, è quella di creare una contrapposizione là dove in realtà esiste una profonda unità e una profonda inscindibilità.”
    Lo ha detto Tettamanzi e sta scritto anche nel link postato da Bianca l’altro giorno.
    Non inventiamoci eresie dove non ci sono, chè di problemi ce ne sono già troppi.

    Ciao
    Eugenio

    22 Marzo, 2007 - 17:52
  7. Christian Albini

    Sinceramente non capisco che problema c’è se un cattolico non si limita a essere l’eco del Papa. Dove dire qualcosa d’altro non significa contraddire o negare. Nel grande corpo della Chiesa, la comunione nell’unica fede non significa pensiero unico o omogeneità. Accattoli in un suo post ha riportato le parole di Benedetto XVI sugli scontri anche violenti tra grandi santi.
    Il punto è che assieme alla comunione (al Convegno di Verona lo hanno detto tutti) c’è anche la corresponsabilità, cioè il diritto-dovere di tutti i fedeli di partecipare alla missione della Chiesa. Se Martini ha il dono di farsi ascoltare anche da chi normalmente non dà retta alla gerarchia, è una ricchezza. Anche perché, a conti fatti, nelle sue parole nessuno ha ancora trovato niente che sia fuori dal Magistero. Bisognerebbe poi tenere conto di ciò che pensa di lui proprio Benedetto XVI. Ne ho parlato in un post del mio blog

    http://sperarepertutti.blog.lastampa.it/sperare_per_tutti/2007/02/benedetto_xvi_e.html

    Il problema non è l’intelligenza degli italiani, ma il fatto che certe volte i pastori comunicano proprio male. E allora, invece di avvicinare gli altri alla fede, li si allontana. Non sono i non credenti che sono tenuti ad ascoltarci, ma siamo noi ad essere tenuti a farci capire da loro. In fondo, è la logica dell’Incarnazione: il Figlio di Dio ha voluto comunicare con volto e parole da uomo e si è impregnato del linguaggio e della vita quotidiana della gente del suo tempo che traspaiono dalle sue parabole (interessante il fatto che per la maggior parte della sua vita, Gesù sia stato zitto…).

    22 Marzo, 2007 - 18:30
  8. Prima ancora che per il merito della questione sono preoccupato per una visione di Chiesa in cui non sia previsto non dico il dissenso, ma la discussione e lo scambio di visioni. Certo, all’interno di piste segnate da importanti paletti – di qui la funzione del ministero papale, oltre che di quello dei vescovi – ma nella libertà dei figli di Dio. E mi sembra che dentro quei paletti il discorso del card. Martini ci stia tutto, ma proprio tutto, fino all’ultima virgola. Fra l’altro la condivisione dei principi – com’è ovvio – è totale. Mi verrebbe da dire che solo dei nemici di Martini o del Papa potrebbero vederla in altro modo! E’ ovvio che si osserva anche qualche aspetto dialettico, ma è una dialettica legittima! Una dialettica legittima è un bene, non è una contrapposizione, non è peccato, non è sicuramente questione di papi e antipapi, di scismi e di eresie ancorché embrionali! Sarebbe brutto se potessimo essere insieme e in comunione solamente nella misura in cui la pensiamo uguali su tutto… E in fondo sarebbe un’offesa proprio per la persona e per il ministero del Papa, la cui suprema garanzia dell’unità e della verità non può essere ridotta a simili caricature.

    Quanto all’intelligenza degli italiani – o a quanto ne resta – la vedo offesa quotidianamente da ben altre cose. Magari dal cuore delle Alpi non si vedono, boh.

    22 Marzo, 2007 - 19:01
  9. Luisa

    Sono assolutamente d`accordo con te Eugenio, mi sono limitata a riprendere i termini di Luigi Accattoli che ci ha trasmesso i propositi tenuti dal Cardinal Martini e conoscendo la sua serietà , non ho dubbi che egli lo abbia fatto rispettando fedelmente il pensiero di Martini.
    Quando tu parli degli altri che, nella Chiesa, dicono le stesse cose di Martini a chi tu pensi ? Al Papa ? Ad altri cardinali ? Ma allora Martini potrebbe assaporare tranquillamente il suo ritiro, se non lo fa è probabilmente perche ritiene essere il solo non solo a dire certe cose ma il solo ad essere ascoltato!…..Da chi?
    Nessuno parla di eresia ,si parla solo di un cardinale che si erige a “vox populi”. ed effettivamente la stampa laica e anticlericale si interessa solo a lui. Quando il cardinal Martini parla non c`è nessuna ingerenza, l`ingerenza esiste solo quando sono il Papa o altri cardinali che prendono la parola.

    22 Marzo, 2007 - 19:13
  10. Francesco73

    Mah, Luisa, secondo me fai un pò di confusione tra quello che la stampa estrapola, ciò che Martini dice e ciò che Martini stesso vuole.
    Direi che le intenzioni che tu gli attribuisci sopra sono davvero inesistenti, perdonami. Soprattutto, non mi pare che si autoproclami proprio nulla.
    Diciamo che il suo è un pensiero articolato e che mette l’accento su altri aspetti che non tanto il Magistero, quanto il clima caldo della polemica di questi mesi rischia di oscurare.
    Sicuramente viene strumentalizzato, anche e soprattutto perchè in Italia ci sono i cattolici che militano in una determinata parte politica che si trovano in oggettivo imbarazzo col Vaticano, come mai prima d’ora. E anche questo è inutile negarlo. E quindi attendono che Martini parli per riprendere un pò di fiato.
    Ma si tratta, se ci pensi bene, di un’operazione triste, bassa, proprio modesta.
    Mi sembra che invece il Cardinale voli molto più alto o, se credi, entri molto più in profondità. Direi che forse potremmo provare ad ascoltarlo senza tante preoccupazioni geo-ecclesiali. Non sono certo che le sue prime ansie siano le reazioni della Bindi o di Marcello Pera, con tutto il rispetto. E nemmeno quelle di Socci, Magister o Marco Politi, secondo i rispettivi gusti.
    Anche l’invito che gli viene rivolto di “tacere perchè è in pensione” lo trovo un tantino offensivo.
    Lasciamoci provocare dalle sue riflessioni, poi ciascuno di noi sarà in grado di discernere.

    22 Marzo, 2007 - 21:35
  11. fabrizio

    Riaccendo finalmente Internet dopo due giorni. Confesso che ero già in crisi di astinenza, e questa dipendenza dal blog e dalle sue discussioni un po’ mi preoccupa.
    Dalle mie parti si direbbe che ormai sull’argomento Martini-Ratzinger “stiamo pestando l’acqua nel mortaio”, nel senso che mi sembra di assistere ad una discussione già vista e sulla quale più si scrive, meno si arriva ad una sintesi. Anzi nel tentativo di spiegare ognuno la propria posizione, temo che si stiano accentuando differenze di vedute più grandi di quelle che in realtà ci sono tra di noi.
    Io proporrei di trovare un punto d’incontro almeno nell’analisi fatta da Tettamanzi, suggerita da Bianca e Eugenio, e di passare ad altro “chè di problemi ce ne sono già troppi” (ancora Eugenio).

    Ciao, Fabrizio

    22 Marzo, 2007 - 23:35
  12. Luisa

    Francesco, posso chiederti di rileggere il post di Luigi Accattoli ?
    Io sono partita da lì riferendomi anche a quanto ho seguito negli ultimi tempi sulla stampa. Mi sono limitata a riprendere i diversi “desiderata” del Cardinale tirandone è vero delle conclusioni o meglio delle deduzioni che non mi sembrano poi così assurde e ponendo anche delle domande.
    Detto ciò, come Fabrizio penso che stiamo , da noi si dice” tourner en rond”, che dà pressapoco” girare in cerchio”. Dunque per quel che mi concerne chiudo qui la mia partecipazione a questa discussione.
    Con questo, e per concludere ,vorrei che sia chiaro che io non mi metto assolutamente in una specie di campagna pro o anti -Martini o pro -BenedettoXVI o anti- Martini, o il contrario.
    Tutto ciò non mi interessa affatto, anche perchè penso che non si possa e non si debba mettere a confronto o in contrapposizione il Magistero Petrino con qualsiasi altro insegnamento, anche se questo viene da uno stimatissimo cardinale; penso anche che tutti i cardinali e vescovi in Italia come altrove, dovrebbero con l`espressione del loro pensiero, e con tutte le sfumature legate alla loro personalità o formazione o interessi, lavorare per il bene della Chiesa , senza creare altrettanti magisteri paralleli , in obbedienza al Primo di loro , al Papa.
    Il contrario non potrebbe, a mio umilissimo avviso, che creare confusione.
    Saluti, Luisa

    23 Marzo, 2007 - 0:24
  13. “penso anche che tutti i cardinali e vescovi in Italia come altrove, dovrebbero con l`espressione del loro pensiero, e con tutte le sfumature legate alla loro personalità o formazione o interessi, lavorare per il bene della Chiesa , senza creare altrettanti magisteri paralleli , in obbedienza al Primo di loro , al Papa”

    Al di là delle maiuscole e delle sfumature posso sottoscrivere. E secondo me è quello che – almeno per quanto riguarda il card. Martini – sta succedendo. Saluti a Luisa e a tutti.

    23 Marzo, 2007 - 0:32
  14. Scrivo solo per ricordare brevemente che il Cardinale Carlo Maria Martini è un religioso della Compagnia di Gesù (i cosiddetti Gesuiti), fondata nel 1534 da un gruppo di studenti dell’Università di Parigi guidati da Ignazio di Loyola. Proprio quest’ultimo scrisse le Costituzioni gesuite, adottate nel 1554 – mai modificate o soppresse o variate -, le quali creavano un’organizzazione monarchica e spingevano per un’abnegazione ed un’obbedienza assoluta al Papa ed ai superiori (perinde ac cadaver, “ben disciplinati come un cadavere”, scrisse Ignazio).

    23 Marzo, 2007 - 11:04
  15. E infatti. La storia conosce svariati gesuiti che non ricordarono troppo bene quel voto di obbedienza. Ma direi che tra essi non c’è alcuna ragione per comprendere il card. Martini.

    23 Marzo, 2007 - 13:26
  16. Luca, fossi in te, non ci scommetterei.

    23 Marzo, 2007 - 15:01
  17. Maria Grazia

    Ha ragione Gianluca.
    Che cosa impedisce a Martini di ribadire pubblicamente rispetto e stima per il Papa? Mentre Benedetto lo loda,Martini tace.Perchè?
    Saluti MG

    23 Marzo, 2007 - 16:20

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