Sergio Accardi che non voleva lasciare i suoi pazienti

Sergio Accardi, 61 anni, geriatra, medico di base a Zogno dal 1997, racconta con emozione il duello con la morte che l’ha impegnato per quasi quattro mesi, dall’inizio di marzo a metà giugno, restando per 49 giorni intubato. Nei commenti alcuni passaggi dell’intervista a cura di Giovanni Ghisalberti pubblicata il 17 giugno dall’Eco di Bergamo.

2 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Specializzandi bravissimi. Intervista all’Eco di Bergamo. La pandemia era iniziata ma io non volevo abbandonare i miei pazienti e così ho continuato a visitare in ambulatorio e a domicilio. Ricoverato all’ospedale «Papa Giovanni XXIII» di Bergamo, il 6 marzo mi portano in Rianimazione. Mi dicono: se vuoi tentare di sopravvivere dobbiamo intubarti. Nel 2012 avevo già avuto un infarto ed ero stato in Rianimazione per 41 giorni. Anche quando ero sveglio ero preda di allucinazioni. Continuavo a chiedere di una mia paziente che credevo morta per il Covid. Quando sono rientrato a casa mi ha mandato un messaggio. Evidentemente era viva.
    Di quei giorni ricordo l’incredibile abnegazione del personale, ovviamente quello medico, ma anche infermieri e ausiliari. Tutti. A ripensarci mi vengono le lacrime agli occhi. Ricordo i ragazzi specializzandi in medicina: tutti bravissimi. Una cosa che rassicura per il futuro.

    https://www.ecodibergamo.it/stories/premium/Cronaca/intubato-49-giorni-a-casa-il-dottor-accardinon-volevo-fermarmi-visite-a-domic_1360009_11/

    20 Ottobre, 2020 - 19:33

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