Siamo aperti da duemila anni

Dalla Rete mi arriva questa foto: dove l’hanno scattata?

29 Comments

  1. mattlar

    Molto originale, mai vista

    30 Novembre, 2013 - 12:00
  2. discepolo

    Speriamo ( e preghiamo Dio) che restino aperti per altri 2000 anni soprattutto la domenica—
    😉
    ma coi tempi che corrono non è detto. molte chiese sono state vendute , smantellate, trasformate in cinema o in centri commerciali.. altre sono diventate moschee.. Del resto anche la famosissima chiesa di S. Marco a Firenze, affrescata dal Beato Angelico ha chiuso.. non più messe la domenica nella storica Chiesa dei Domenicani di Firenze.. la notizia ovviamente cade nell’indifferenza generale.. sento già il commento dei cattolici “adulti” “e chi se ne frega se chiude San Marco ? Bisogna andare nelle periferie esistenziali non bisogna esser cristiani da salotto, da pasticceria , da sacrestia, cristiani che si compiacciono dei begli affreschi e della belle liturgie…”
    E in nome di questa nuova mentalità si vendono arredi sacri ( in Olanda c’è un mercatino delle pulci dove si vendono ex-arredi sacri, candelabri, pizzi, tovaglie d’altare) , si svendono capolavori dell’arte sacra, si demoliscono chiese, si stuprano altari, insomma la furia iconoclasta non ha limite: demolire le Chiese antiche.e la liturgia antica sembra una buona idea..è progressista e alla moda. E’ molto misericordiosa…(????).

    Chiedo a Luigi. vorrei cambiare il mio nickname e firmarmi come
    neopelagiana prometeica? Posso? 😉 😉

    30 Novembre, 2013 - 13:01
  3. FABRICIANUS

    discepolo, permettimi, non essere pessimista, lo Spirito soffia e noi vi abitiamo al Suo riparo.

    30 Novembre, 2013 - 13:06
  4. discepolo

    Carissimo Fabricianus hai ragione a rimproverarmi : un cristiano non dovrebbe mai essere pessimista! Hai cento volte ragione ! Mi rendo conto dei miei limiti e mi ritrovo moltissimo in quella definizione di cristiani “maledetti” dal papa Francesco: quelli che hanno a cuore la Liturgia , i dogmi , e il prestigio della Chiesa cattolica. Non posso farci nulla. Mi rendo conto di essere diventata un “paria” nella nuova Chiesa missionaria e gioiosa.
    che dire? prega per me caro fabricianus come io pregherò per te1 Da ieri vi ricordo che è la Novena dell’Immacolata . diciamo ogni giorno un Rosario alla Santa Vergine che interceda per TUTTI noi peccatori, tradizionalisti e novatori, pessimisti ed ottimisti, neopelagiani e progressisti, cristiani da salotto da pasticceria e da periferie esistenziali, buoni e cattivi …per TUTTI!
    buona Novena dell’Immacolata a tutti!

    30 Novembre, 2013 - 13:15
  5. discepolo

    Carissimo Luigi sono contenta che la Chiesa di Marco rimarrà aperta, resta l’amarezza che un luogo così sacro della cristianità si sia estinto come comunità monastica(. erano rsmasti solo 4 frati domenicani) così da diventare solo ormai un luogo turistico ed un museo.. certo è bello che comunque rimanga aperta , ma il “succo” del del discorso non cambia.. il succo del discorso dice che per molti luoghi tradizionali della fede tradizionale è arrivato il capolinea..
    Quanto al cambio del nickname era una provacazione , ovviamente!
    forse molti di voi non i rendono conto ( o se ne rendono conto ed intimamente ne godono)dell’amarezza che tante parole di Papa Francesco suscitano nel cuore di tanti cattolici legati alla “tradizione”. amarezza e sconcerto che certo non sono degni di menzione, ma che , FORSE, in una Chiesa che fa della comprensione la sua bandiera dovrebbero far riflettere:
    Misericordiosi con tutti .. e perfidi coi tradizionalisti?
    Non dubito che la fazione dei “novatori” si goda ora il suo trionfo.. ma
    una benchè minima delicatezza anche umana nei confronti di chi “novatore” non è , e meno rozzezza, sarebbe certamente più nello stile evangelico….

    30 Novembre, 2013 - 14:02
  6. FABRICIANUS

    Ciao discepolo, grazie delle tue preghiere che ricambio.
    Io penso che un Cristiano non possa essere pessimista rispetto al futuro della Chiesa, poi i sentimenti di pessimismo sono umani, molto umani (tu come medico lo sai meglio di me).

    Io capisco il tuo disagio, perché riconosco l’importanza della liturgia e anche della tradizione, a cominciare dalla tradizione degli ordini religiosi: perdere realtà religiose come può essere un convento o un monastero, sarebbe sempre un motivo di sconforto, però lo Spirito è più grande di noi, molto più grande.
    Riguardo al papa, è vero, in alcuni casi ha puntato un po’ troppo l’indice verso alcune “tipologie” di Cristiano: la stampa laica in questo ci ha “sguazzato” in questo, ma non ritengo che l’intento del papa fosse di condanna senza appello; mi sento di escluderlo: è la misericordia il suo vero programma. (Unita certo alla fermezza riguardo agli errori dello Stato Vaticano).

    Un caro saluto, discepolo, a te e a tutte le amiche e gli amici del blog.
    Buona III Domenica d’Avvento agli ambrosiani, buona I Domenica d’Avvento a chi di rito romano.

    30 Novembre, 2013 - 14:40
  7. roberto 55

    Credo che sulle sagge considerazioni dell’amico Fabricianus ci possiamo ritrovare tutti: buon Avvento a tutti (“ambrosiani” e “romani”) !

    Roberto 55

    30 Novembre, 2013 - 15:23
  8. FABRICIANUS

    Grazie Roberto carissimo.

    Ciao!

    30 Novembre, 2013 - 17:01
  9. …e a Lyco e Mabu

    1 Dicembre, 2013 - 8:06
  10. fabi

    Mai avrei pensato che vi sareste tuffati in un dialogo del genere con una foto così! 🙂
    Che a me fa sorridere come ha fatto sorridere altri. Anzi: un’amica la vorrebbe copiare e appendere sulla sua di chiese!
    Detto questo,
    oggi è il mio compleanno, è la prima domenica di Avvento,
    le chiese sono aperte e … anche i negozi!
    Buona domenica a tutti!

    1 Dicembre, 2013 - 8:15
  11. Luigi Accattoli

    Fabi un bel saluto nel tuo compleanno.

    1 Dicembre, 2013 - 8:45
  12. Luigi Accattoli

    Un bel saluto anche a Nico nel giorno in cui passiamo da Luca a Matteo. Luca che veniva letto nell’Anno C che è terminato domenica scorsa e Matteo che leggiamo da oggi, nell’Anno A.

    1 Dicembre, 2013 - 9:00
  13. Giorgio Licini

    Che pena… E’ tutto Tradizione e tradizionale… Dai primi “discepoli”all’Anno della Fede, alla Gaudium Evangelii… Siamo tutti tradizionali e nessuno tradizionalista (si spera)… L’Europa ne ha gia’ passati tanti di periodi di declino religioso ed ecclesiale e poi si e’ sempre ripresa… Eh prima del Concilio… Com’erano messi il cattolicesimo italiano, tedesco, spagnolo negli anni Venti e Trenta… Tanta gente in chiesa? Puo’ darsi. Ma quanti furono i Von Galen o gli Sturzo? Meglio essere nati, vissuti e cresciuti nel nostro tempo… Papa Francesco sara’ anche un po’ approssimativo nel parlare, ma in questo eventualmente assomiglia solo a San Pietro… Mi pare che non impedisca niente a nessuno ne’ si affanni dietro a chi vuol andare per un’altra strada… Ci voleva che venisse uno da Buenos Aires per i ridurre a piu’ miti consigli il piu’ velenoso giornalista italiano e la sua corte… Un bel servizio alla sensibilita’ tradizionale mi pare! Che sia la parrocchia di Mater Amabilis a Milano quella della foto?

    1 Dicembre, 2013 - 12:31
  14. FABRICIANUS

    Auguri Fabi, buon compleanno!

    1 Dicembre, 2013 - 12:32
  15. discepolo

    Ridurre a più miti consigli il più velenoso giornalista italiano.. Caro lici parla di Scalfari?
    e come può dire che è stato ridotto a più miti consigli? Si è inventato di sana pianta alcune parole della famosa intervista e le ha attribuite al papa, come lui stesso ha ammesso ..e questo sarebbe arrivare a più miti consigli? ma lei pensa che un Giovanni XXIII un Paolo VI ( per parlare dei Papa più progressisti) si sarebbero fatti mettere in bocca da una giornalista parole che non hanno detto? se l’avesse fatto, un qualunque giornalista ai tempi di quei Papai sarebbe successo il finimondo.. oggi Scalfari ammette seraficamente si essersi praticamente inventato alcune parole mai pronunciate dal papa, e non viene ne’ una condanna ne’ una smentita UFFICIALE!
    direi che lungi da aver tolto il veleno al più velenoso dei gironalisti , l’ingenuo Francesco si è fatto mordere dalla vipera…

    1 Dicembre, 2013 - 14:37
  16. Sono contenta per questa notizia su San Marco a Firenze. Sarebbe stato il colmo!!

    1 Dicembre, 2013 - 21:59
  17. germano turin

    Mi ha gradevolmente colpito l’originalità della foto e mi sono chiesto subito dopo: “se da una parte è bello che un luogo di culto duri secoli (e magari millenni), non è che stiamo perdendo di vista l’obiettivo principale?

    Perché, per me, “La Chiesa” continua ad essere “il Corpo Mistico di Gesù”, cioè la comunione di tutti coloro che si professano (e cercano di essere) cristiani. Chiesa il cui Capo continua ad essere, e sarà sempre, Gesù.

    Gesù ci dice, nell’ultima frase del vangelo secondo Matteo:

    “Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”.

    Quindi io non ho dubbi in proposito: la Chiesa di Dio esisterà “fino alla fine del mondo”.

    Si possono edificare, demolire o abbandonare tutti i luoghi di culto che volete: l’importante è che Gesù resti con noi e, dato che l’ha promesso, manterrà la sua promessa.

    Io mi fido, cioè ho fede in Gesù, e so che quello che promette mantiene.

    Scusate le divagazioni : sicuramente queste cose le sapete meglio di me. Non volevo dirle a voi: erano solo riflessioni che stavo rimuginando fra me e me.

    1 Dicembre, 2013 - 22:56
  18. luca73

    Uno striscione con scritta analoga, in caratteri ancora più giganteschi, è issato nella Chiesa di San Luigi nella mia Pesaro.
    Buon avvento a tutti!

    2 Dicembre, 2013 - 8:19
  19. luca73

    L’articolo linkato da Fabricianus sul pericolo che corrono tanti edifici sacri (la Basilica di Santa Sofia ad Istambul ne è l’esempio più forte), mi ha fatto pensare alla vergognosa campagna che sta conducendo in Francia hollande.

    A settembre, Hollande voleva a tutti i costi la guerra alla Siria, ma, grazie a Dio, l’idea è saltata perché si sono messi di traverso il Papa e la Russia di Putin.

    Ora Hollande ha tirato fuori un’altra idea bestiale: la “festa della laicità” da istituire il 9 dicembre, precisando che il calendario delle festività è “troppo cristiano”.
    Una trovata che, anche nella scelta della data, ricorda l’abolizione di tutte le festività cristiane (e perfino del suono delle campane) decretato dai rivoluzionari dopo il 1789.
    Al tempo di Robespierre & co. in nome della “tolleranza” furono massacrati preti e suore e le cattedrali – definite “indecenti e ridicole” – furono profanate e devastate (Cluny e Citeaux furono ridotte a rovine fumanti).

    In tempi più recenti (1905), l’offensiva anticlericale e la legge sulla separazione fra stato e chiesa puntava, arrivò addirittura, a sconsacrare le splendide cattedrali medievali e a confiscare i beni ecclesiastici.
    Si arrivò a progettare ferrovie che sarebbero dovuto passare su antiche chiese romaniche in mezzo alla campagna.

    Mentre se ne discuteva, nel 1904, sul “Figaro”, fu pubblicato un bellissimo articolo di Marcel Proust, intitolato “La morte delle cattedrali”.
    Nel suo pezzo, lo scrittore (che si definiva ateo/agnostico) si mostrava inorridito davanti all’idea di trasformare le cattedrali francesi in “semplici e gelidi pezzi da museo”.
    Egli considerava agghiacciante un futuro in cui la Francia scristianizzata sarebbe stata simile a “una spiaggia dove gigantesche conchiglie cesellate sarebbero apparse arenate, vuote ormai della vita che in esse aveva abitato e incapaci di recare all’orecchio che si chinasse su di esse il vago rumore di un tempo”.

    Proust rifiutava la trasformazione delle chiese in musei, con gelidi riti laici che avrebbero fatto rimpiangere i riti cattolici e “quanto dovevano essere belle queste feste ai tempi in cui erano i sacerdoti che celebravano le messe… perché avevano, nella virtù di questi riti, la stessa fede degli artisti che scolpirono le cattedrali”.

    Proust aggiungeva che “mai uno spettacolo paragonabile a questo, uno specchio gigantesco della scienza, dell’anima e della storia fu offerto agli sguardi e all’intelligenza dell’uomo… si può dire che anche una rappresentazione di Wagner è poca cosa accanto alla celebrazione della messa grande nella Cattedrale di Chartres”.

    Speriamo che il buon senso prevalga e che gli edifici di culto cristiani rimangono così come sono. E vengano protetti senza se e senza ma.
    Un popolo che dimentica il proprio passato, non è degno di avere un futuro luminoso.

    2 Dicembre, 2013 - 12:29
  20. Luca73 speriamo che la fede prevalaga e ritorni e questi edifici possano, anche in futuro, rap- presentare un presente e non un passato da conservare.

    2 Dicembre, 2013 - 16:07
  21. discepolo

    E non ci sono solo gli edifi sacri c’è anche tutta una cultura del sacro come i canti gregoriani che sono stati dismessi.. si è buttato il bambino coll’acqua sporca nella foga de”rimodernamento luturgico post conciliare”-
    quando potremo mai risentire nelle nostre Chiese queste meraviglie ?http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350645

    e quando potremo ascoltarli serenamente , senza sensi di colpa per essere dei narcisisti tutti pizzi e merletti, degli abominevoli eretici, insomma la feccia dell’umanità’, secondo Papa Francesco . ?

    2 Dicembre, 2013 - 17:50
  22. picchio

    forse quando tradizionalista non farà più rima con estrema destra discepolo.

    3 Dicembre, 2013 - 0:00
  23. luca73

    Condivido quanto dice – e desidera – Discepolo.
    Che fra l’altro non mi sembra essere una ragazza nè tradizionalista (nel senso dispregiativo del termine), nè di estrema destra (sempre nel senso peggiore).

    In questo blog, mi pare, siamo tutti Cattolici, anche se ciascuno con la propria diversa sensibilità.

    A tal proposito, mi piace ricordare quanto detto da Papa Francesco nell’udienza in Piazza San Pietro, relativa a quella parte del Credo in cui si dice: «Credo la Chiesa una, santa, cattolica […]
    la Chiesa è cattolica, perché è la “Casa dell’armonia” dove unità e diversità sanno coniugarsi insieme per essere ricchezza. Pensiamo all’immagine della sinfonia, che vuol dire accordo, armonia, diversi strumenti suonano insieme; ognuno mantiene il suo timbro inconfondibile e le sue caratteristiche di suono si accordano su qualcosa di comune. Poi c’è chi guida, il direttore, e nella sinfonia che viene eseguita tutti suonano insieme in “armonia”, ma non viene cancellato il timbro di ogni strumento; la peculiarità di ciascuno, anzi, è valorizzata al massimo! ».

    3 Dicembre, 2013 - 8:25

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