Sono ad Abbadia San Salvatore con la consegna del riposo

Rilievo romanico sulla faccia della chiesa della Santa Croce di Abbadia San Salvatore, sul fianco del monte Amiata. Per qualche giorno, come segno del mio buon ritiro, metterò qui nel blog foto amiatine con qualche paroletta d’accompagno

7 Comments

  1. Sposalizio

    1

    Questa lunga mia notte
    risplende nel tuo sguardo
    fiducioso e tranquillo.
    Raggi di luna lucente
    filtrano nella stanza oscura,
    come i tuoi occhi nel mio dolore.
    Io mi addormento
    fiducioso e tranquillo.

    2

    Lasciavi il silenzio di tutto,
    restava solo la luce.
    Imparai a filtrare
    il grano dalla pula.
    Ti scoprii lampada
    ai miei passi
    nella notte oscura.
    Seppi che un cielo
    sconosciuto mi pensava.
    E ti amai come si ama la vita.

    3

    Vieni, entra, la porta è aperta
    ed entra il vento e la luce delle stelle.
    Vieni, entra, mentre ti attendo
    dormendo e sognando.
    A lungo ho camminato,
    valli e monti ho traversato,
    ora ti attendo nel mio riposo.
    Vieni entra, siedi alla mia tavola e dimmi,
    in questa notte di vento e di pace,
    quella parola che diventa vino e pane.

    Da: https://gpcentofanti.altervista.org/piccolo-magnificat-un-canto-di-tanti-canti/

    5 Agosto, 2021 - 0:27
  2. I santuari luoghi di rinascita personale e sociale
    Agosto 5, 2021 / gpcentofanti

    Qualcuno afferma che nel medioevo i monasteri contribuirono non poco a salvare la civiltà riunendo la gente dispersa dei territori d’intorno attraverso la spiritualità e, vivificate da questa, la cultura, e mille attività pratiche a partire dall’agricoltura.

    Oggi nello sfacelo del pensiero unico e dell’isolamento, svuotamento, di tanti sempre più spogliati di tutto si può sempre più avvertire il bisogno di centri simili di incontro (difficile persino fare amicizia e trovare la fidanzata), di crescita, di sviluppo a tutto campo. Un ruolo in tal senso potrebbero svolgerlo i santuari. Mete di pellegrinaggio, anche intracittadino, che già trasmette vitalmente l’intuizione del bisogno di un esodo dalla tirannia dell’odierno faraone.

    Verso l’edificazione di una nuova società. Incontro e crescita spirituale ma anche umana, centri di irradiazione di cultura alternativa. Si pensi alla decisiva e feconda più vicina partecipazione dei genitori agli studi scolastici dei loro figli. Stimolando un superamento dello svuotamento del falso neutralismo razionalista nella direzione di una cultura maturata alla luce di identità liberamente cercate e di un solo allora autentico scambio. Incentivi forti anche per i genitori a riflettere, a incontrarsi. Potrebbero svilupparsi attività come creazione di riviste di collegamento all’uopo, come momenti di incontro con altre culture e religioni pure nella consapevolezza del comune interesse allo sviluppo delle identità e dell’autentico scambio. Da tutto ciò può originarsi una rinnovata partecipazione. Piste che potrebbero anche far emergere eventuali contraddizioni come il preferire il neutralismo scolastico da parte di qualche gruppo religioso che si allei politicamente con chi vuole eliminare la spiritualità. Mentre tali percorsi potrebbero orientare ulteriormente verso una scuola ristrutturata in questa direzione.

    Pensiamo anche agli stimoli che potrebbero venire sulle citate scie dalla formazione di nuovi formatori, anche laici, anche suore, contribuendo anche così a sbloccare tanti aspetti che ora limitano una vissuta sinodalità rischiando di renderla in varia misura formale, intellettualistica, di apparato.

    Consideriamo come tutto questo vissuto sviluppo identitario e questo vero incontro favoriscono l’uscita dalle astrazioni del razionalismo verso spiritualità e culture vissute. E anche sempre più personalizzate, a misura, adeguatamente incarnate perché se l’identità orienta al vissuto impegno l’incontro può orientare a prendere il buono, l’autentico divino e l’autentico umano gli uni dagli altri. Nella nostra fede cristiana facilitando l’avvicinamento a Gesù, Dio e uomo anche per noi sempre da scoprire nella profondità e nell’equilibrio della sua via.

    5 Agosto, 2021 - 13:13
  3. Amigoni p. Luigi

    Rif.: Accattoli – Abbadia san Salvatore e padre Balducci
    Abbadia san Salvatore e la zona del Monte Amiata mi mancano e invidio chi c’è.
    A quella zona collego il ricordo dello scolopio padre Ernesto Balducci, figura importante dell’ambiente fiorentino al tempo dei Della Costa, La Pira e Milani.
    Balducci non è mai stato propriamente una mia figura di riferimento, ma non si poteva non tenerne conto al tempo dell’Italia e della Chiesa italiana che, anche a Firenze, “bruciava” di rinnovamento e di progetti audaci e fattibili. Sui libri di “omelie del mandorlo” di Balducci, della Borla, ho meditato alcuni anni per le mie omelie.

    5 Agosto, 2021 - 14:50
  4. Luigi Accattoli

    Hai detto Balducci: eccolo. “La montagna con le sue castagne era la nostra madre, ci allattava. E non solo con le castagne. Un amiatino della mia età conosce bene la commozione che dà un porcino con la sua cupola marrone, scoperto all’improvviso sul verde muschio. Il profumo dei funghi mi dà ancora ebrezza. E la legna per il focolare? Le donne tornavano la mattina presto con fasci di legna secca sulla testa. La fiamma del focolare era assicurata e così la brace per lo scaldino riservato agli anziani: noi ci tenevamo i geloni come un destino tollerabile.
    “Quando arrivo da lontano e vedo la grande mole dell’Amiata ho un’emozione che rassomiglia, forse, a quella del lattante che si accosta alla mammella”
    .
    Ernesto Balducci

    5 Agosto, 2021 - 16:00
  5. Belle le liriche di Giampaolo Centofanti.
    Non per nulla i monasteri sono edificati sempre in luoghi bellissimi!
    Buon soggiorno a Luigi Accattoli.

    5 Agosto, 2021 - 22:19

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