Sono andato alla nuova casa del Presepe di Arnolfo

6 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Prima mia uscita da casa dopo il Covid: sottobraccio a Isa, passo passo, ma senza complicazioni. Siano andati a Santa Maria Maggiore, che sono duecento metri, noi abitiamo in via di Santa Maria Maggiore, a vedere la nuova sistemazione del Presepe di Arnolfo di Cambio. Che non è più nel Museo della Basilica [dov’era stato portato nel 2016], è tornato nella Cappella Sistina, ma non nella cripta, dov’era prima, ma sull’altare della cappella di San Girolamo. Ottima sistemazione, a mio parere: perchè visibile sempre e a tutti, perchè tornato da elemento museale all’originaria funzione celebrativa. Con la foto che ne ho preso auguro il buon anno ai visitatori.

    31 Dicembre, 2020 - 19:02
  2. giuseppe vettori

    Quando ero bambino, la sera di San Silvestro si andava in chiesa, per cantare il Te Deum e “ringraziare l’anno”. L’espressione adoperata era questa (“annamo a ringrazià l’anno”), non so se per inadeguatezza linguistica o per una pienezza di comprensione semantica.
    Alla fine di questo 2020, che in tanti – e non senza buone ragioni – chiamano annus horribilis, mi piace riprendere la formula: ringraziamolo, dunque, questo anno che ci ha ricordato la nostra fragilità, ma che ha regalato a Isa e Luigi una meta da raggiungere passo passo.
    Nostro Signore sa scrivere diritto anche sulle righe storte. Grazie, dunque, Signore, per la scrittura diritta, ma grazie anche per le righe storte, di questo 2020 di sofferenze e solitudine, di speranza e d’amore.

    31 Dicembre, 2020 - 21:58
  3. roberto 55

    BUON ANNO, LUIGI, A TE ED ISA, ED A TUTTA LA TUA FAMIGLIA ! Buon 2021 anche a tutte le amiche ed a tutti gli amici del “pianerottolo” !

    Roberto Caligaris

    31 Dicembre, 2020 - 22:28
  4. maria cristina venturi

    Te Deum laudamus
    Per averci riportato alla radicalita’ dell’esistenza.
    Noi uomini della societa’ occidentale vivevamo in una bolla di superbia accecati dalla ricchezza, dal benessere, dal piacere, dalla liberta’ senza limiti, dalla sicurezza di noi e del nostro futuro, dalla certezza di essere il massimo del “progresso”raggiunto dall’umanita’ .
    Con un ironico contrappasso , un microscopico virus ci ha azzerato in un anno ricchezza, benessere, piacere, liberta’ , sicurezza del futuro .
    Le “magnifiche sorti e progressive” sono capovolte .
    Se questo ci fara’rinsavire, se abbandonando egoismo, consumismo, grettezza nei rapporti umani, diventeremo piu’umili, piu’generosi, piu’ consci dei nostri limiti, piu’essenziali e piu’solidali nei rapporti umani , come le storie di pandemia di Luigi Accattoli ci hanno testimoniato,
    Te Deum Laudamus .

    1 Gennaio, 2021 - 10:40

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