Sputi a gara nella Città santa

“Francesco avrebbe pregato per il suo sputatore” scrive il padre Rosario Pierri dello Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme raccontando di aver ricevuto uno sputo in faccia e di averlo restituito con prontezza, avvedendosi che lo sputatore – giovane ebreo osservante – stava “caricando” un secondo sputo. Il buon padre annota  che l’interlocutore aveva una mira “precisa” e fa una descrizione impagabile dei manifestanti che – arrivati all’altezza del convento della Flagellazione, nel quartiere arabo – procedono al “caricamento dello sputo”. Distingue tra sputo con molta saliva e quello con molto muco. Ci offre infine il neologismo “sputacchierìa” – inteso come azione dello sputare in gruppo e ripetutamente – che da solo vale la lettura dell’intera lettera pubblicata poco fa da Terrasanta.net. Si potrebbe evocare una qualche continuità biblica e gerosolimitana facendo perno su Isaia 50: “Non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi; e su Luca 18: “Sarà coperto di sputi”. Ma conviene prenderla alla leggera e ammirare questi abitatori della Città Santa dotati di gran fede e buona salivazione. Nel primo commento il testo integrale della lettera.

40 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Ecco la lettera del padre Rosario Pierri docente presso lo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme, presentata nel post:
    Carissimi amici, questa che vi sto per raccontare è una triste vicenda capitata a diversi frati della Custodia di Terra Santa qualche ora fa. Stavamo tornando dal Getsemani dove ci eravamo riuniti per celebrare il rinnovo dei voti, dopo aver partecipato a una bella e serena celebrazione presieduta dal Custode. Al ritorno, lungo la strada, c’erano diversi gruppi di poliziotti che presidiavano la strada, mi riferisco al tratto che va dalla Porta dei Leoni in su, verso San Salvatore. Noi tutti sappiamo che quando la polizia è dispiegata in questo modo è segno che è prevista una manifestazione di ebrei che attraversa il quartiere musulmano dove c’è il convento della Flagellazione. Sta di fatto che a una quindicina di metri dall’entrata della Flagellazione, cioè del convento dove risiedo, io e altri due frati veniamo bloccati da un poliziotto che ci dice di fermarci perché stanno per arrivare i manifestanti, gli dico che mancano pochi metri e togliamo il disturbo, ma lui suggerisce di fermarci.
    Roba da non credere. I manifestanti erano per lo più giovani, alcuni ragazzi, altri ragazzini, tutti, o almeno la maggior parte con riccioli alle tempie. Ad un tratto non si è capito più nulla. Abbiamo incominciato a sentire, via via che i manifestanti sfilavano, sempre più frequente, il caricamento dello sputo, il raschiamento della gola, il caricamento e la mira. Dapprima gli aspiranti cecchini, dopo averci lanciato uno sguardo di disprezzo, si sono limitati a sputare lungo la strada o, avvicinandosi, ai nostri piedi, poi qualcuno più ardimentoso, visto che erano in molti, ha mirato verso di noi. Il poliziotto che ci aveva fermati, devo dire, li rimbrottava anche con forza. Macché, non gli davano neppure retta. Loro sputavano e basta. Una volta messa in moto la sputacchieria l’emulazione ha fatto il resto. Cosa c’era di più allettante che puntare al volto e, c’è da scommetterci, vantarsi di aver sputato in faccia a un frate?
    Quando mi sono reso conto che le cose stavano precipitando, volevo muovermi per andare a dire ai poliziotti che presidiano, proprio davanti all’entrata del nostro convento, l’uscita del tunnel che dal Muro del pianto sbocca sulla Via dolorosa, di intervenire. Nel mentre è arrivato l’eroe che mi ha sputato in faccia. Ho reagito e, parlando in italiano devo avergli detto qualcosa come «buffone» o «vigliacco» o giù di lì. Se non gli ho detto così, o anche peggio, è quello che penso. Probabilmente colpito dalla reazione – chissà forse, ma è solo una supposizione, si aspettava che stessi lì a porgere l’altra guancia – o forse perché lo sputo era stato solo saliva e poco muco, è tornato alla carica una seconda volta. Avevo osato reagire!
    Ve lo dico? L’ho anticipato. Sì, confesso che l’ho anticipato. Ho ricevuto, cosa lieve, un calcio al braccio sinistro, non so come e non so da chi, né mi interessa. Nella calca che si è venuta a creare, un cappello nero quasi a tre punte mi ha detto in inglese (credo di aver capito bene) che mi ero trovato nel posto sbagliato nel momento sbagliato. Insomma eravamo una provocazione, ce l’eravamo cercata. La logica è logica. Se le cose stanno così, allora chiederò, anzi io e gli altri frati chiederemo pubblicamente scusa.
    Una cosa, però, la mira dello sputatore non era sbagliata, ma precisa. Questo gli va riconosciuto. Non è un caso che la polizia si sia scusata, adducendo, come attenuante, che erano solo dei giovani. È un ritornello. A me è capitato di sentire e vedere, mentre passavo vestito da francescano quale sono, sputare in segno di disprezzo nell’area antistante al Muro del pianto e all’altezza della cosiddetta casa di Sharon, sempre da parte di giovani muniti di riccioli. Non c’è frate che sia vissuto in Terra Santa per qualche anno che non abbia fatto esperienza di incontri di questo tipo, e non solo con giovani.
    Alcune precisazioni. Con questa denuncia non intendo neppure lontanamente generalizzare. Martedì scorso abbiamo celebrato la Messa in ricordo di fra Michele Piccirillo e ho visto presenti anche suoi affezionati amici ebrei che sono anche miei stimatissimi amici. In questa terra ho conosciuto persone, ho frequentato corsi di lingue presentandomi per quello che sono, un frate, e non ho mai percepito segni che facessero intendere fastidio o disprezzo nei miei confronti, anzi sono stato sempre ricevuto con simpatia e cordialità.
    Ciò che intendo denunciare è essenzialmente questo. Se dei giovani sputano in questo modo e con questa arroganza e spavalderia anche alla presenza della polizia, vuol dire che hanno ricevuto un tale insegnamento dai loro maestri, se non dai loro padri, e godono di buone protezioni. Il fatto accaduto ha una chiara matrice pseudo-religiosa e il loro disprezzo è una manifestazione di odio. Ora provate a immaginare, se solo lontanamente qualcosa del genere fosse capitato a qualcuno di quei manifestanti anche nel più remoto angolo della terra. Cosa sarebbe successo nel mondo della comunicazione?
    Per dirla tutta, io non ho alcuna pretesa di voler essere apprezzato o stimato per quello che sono, figuriamoci amato, uno è libero di disprezzarmi per quello che sono e per ciò che ai suoi occhi rappresento o posso rappresentare. Da qui a farmi sputare in faccia due volte senza reagire, purtroppo, ce ne passa ed è un mio limite. Qualcuno qui alla Flagellazione mi ha fraternamente rimproverato di aver reagito, perché non bisogna mai scendere a quel livello. È vero. Poco prima avevamo rinnovato insieme i voti al Getsemani, dove il Custode ci aveva ricordato il fiat di Nostro Signore Gesù. Francesco non avrebbe mai reagito e avrebbe pregato per il suo sputatore, questo lo so fin troppo bene. Mi fermo qui per non cadere nella trappola della retorica.
    Per giustificarmi ho detto di aver reagito come figlio dei miei genitori e membro della mia famiglia. Non era una scusa, ci credo e come, ed ha funzionato.

    28 Novembre, 2008 - 16:57
  2. bellissimo spaccato di vita, in un frammento di terra israeliana,
    poi…
    però…
    mi viene in mente che se i cristiani in Israele talvolta sono fatti segno di disprezzo,
    se poi in alcune preghiere ebraiche ci sono espressioni anticattoliche…..
    perchè gli amici ebrei sollevano il polverone
    se nella chiesa chiediamo a Cristo che si sveli anche a loro?
    Perchè non possiamo pregare Cristo per loro?
    Se un Papa, nella 2^ guerra si è dato da fare con tanta Chiesa a favore degli ebrei, perchè ora si sta rimuovendo…. e ci stanno dicendo che
    nella mia chiesa è vietato canonizzare il mio Papa,
    perchè vengono a dirmi cosa posso e non posso fare nella mia chiesa o cosa si può pregare o meno nella mia chiesa?
    La reciprocità?
    L’integralismo allligna in tutte le religioni,
    e Cristo lo sapeva…..

    Comunque grande il racconto vivace del frate!

    28 Novembre, 2008 - 17:19
  3. Leonardo

    Bravo il frate, e bravo anche Matteo (ma per piacere non prenda il vizio di dire sempre cose tanto assennate e condivisibili, sennò io non mi diverto più!)

    28 Novembre, 2008 - 17:58
  4. Sumpontcura

    Luigi si esprime, come sempre, con argomentazioni equilibrate e stile garbato; stavolta però devo esprimere un parziale disaccordo. Confesso che la frase “conviene… ammirare questi abitatori della Città Santa dotati di gran fede e buona salivazione” – pur fatta salva l’evidente intenzione ironica – non mi convince affatto.
    Perdonare chi ti sta sputando addosso è già dura. Pregare per lui è, senza alcuna retorica, eroico. Amarlo, be’, credo lo possa fare solo Dio in persona. Ma ammirarlo proprio no. Vigliacco (colpisce in tanti contro pochissimi, per di più inermi, con la copertura delle “forze dell’ordine”), arrogante e razzista, tendenzialmente non diverso dai terroristi islamici che gli fanno paura e che giustamente depreca e combatte. Forse anche alcuni degli infami protagonisti della “notte dei cristalli” avevano le testoline ricciolute.
    Io direi:
    – che gli sputatori, riccioluti o no, fanno schifo, rabbia e al massimo un po’ di pena;
    – che i loro genitori, sacerdoti e maestri fanno ancor più schifo di loro;
    – che le motivazioni religiose che li spingono sono un’aggravante, non un’attenuante;
    – che i soldati farebbero nient’altro che il loro dovere se li riempissero di sculaccioni, determinando in tutti loro una qualche difficoltà a sedersi per i successivi tre mesi;
    – a noi tocca pregare Dio che li perdoni perché non sanno quello che fanno: è cristiano pregare anche per i delinquenti, gli imbecilli e i mentecatti. Ma senza neppure un’ombra di “ammirazione”.

    28 Novembre, 2008 - 19:29
  5. Luigi Accattoli

    Sump l’ammirazione era rivolta sportivamente sia ai giovani ebrei osservanti sia al padre francescano e biblista (tutti abitatori della Città Santa) e riguardava la “sputacchierìa” tra uomini di gran fede, non le ragioni che la muovono e la rilanciano.

    28 Novembre, 2008 - 19:50
  6. raffaele.savigni

    Stavolta condivido anch’io il giudizio di Matteo.
    Purtroppo la stupidità non è monopolio di nessuno: anche tra gli ebrei, né più né meno che tra i cristiani, i musulmani, gli inmdù. Ma dagli sputi si può passare alle botte…
    Questi sono i risultati di certi cattivi maestri che oggi abbondano da ogni parte.

    28 Novembre, 2008 - 23:26
  7. roberto 55

    Anch’io, come Sump, penso che questa gente non meriti alcun'”ammirazione”, anzi: a me quest’ostentata esibizione d’intolleranza suscita molta pena.

    Buona notte a tutti !

    Roberto 55

    29 Novembre, 2008 - 1:22
  8. don78

    Ero proprio qualche giorno fa a Gerusalemme e il frate che ci accompagnava ha parlato anche lui degli sputi che lì si è preso dagli ebrei ortodossi, un altro degli insulti che ha a fatica sopportato durante una Via Crucis per la Via Dolorosa. Quando ho letto il post di Luigi ho pensato che sembra essere diventato proprio uno sport nazionale questo dello “sputo al frate”. Che tristezza.

    Abbiamo ascoltato parecchie testimonianze di frati e non ce n’è uno che non parteggi palesemente per i palestinesi, né c’è da meravigliarsi, perchè il 99% dei cristiani di Terra Santa è arabo e soffre, come gli altri arabi che vivono in Israele, lo status di cittadino quasi di “serie B”.

    Una cosa però vorrei dire a questi frati, veramente eroici, che vivono in Terra Santa. Il confine concettuale è molto labile, per chi vi ascolta, tra ebrei e israeliani. Si può essere apertamente contro la politica di Israele (e io lo sono sempre stato), ma certi aneddoti trovano terreno fecondo nell’antisemitismo, più o meno inconscio, che dorme (o fa finta di dormire) accovacciato nelle nostre teste di cristiani. Si può gridare contro i soprusi dello Stato di Israele, le loro violazioni dei diritti dei palestinesi, il modo in cui tollerano i loro fondamentalisti… ma non alimentiamo pre-giudizi durissimi a morire.
    Distinguiamo bene: ebrei e israeliani non sono la stessa cosa.

    Dalla mia piccola esperienza e da quel poco che ho visto, al di là degli sputi, penso che sia già un miracolo che questa unica e grande città non salti in aria come una polveriera, dove in 100 metri si passa dall’ordine “stile svizzero” del quartiere ebraico, al dedalo di catapecchie degli arabi, al caos dei negozietti affollati di cristiani di tutto il mondo.

    Nei mie occhi rimane l’immagine del tramonto su Gerusalemme, con la preghiera che si levava da tutti minareti della città, mentre gli ebrei salmodiavano dondolanti al Muro del Tempio e, poco più in là, dal luogo più caro a tutta la Cristianità qualcuno cantava l’alleluja della Resurrezione.

    Che bella musica per le orecchie di Dio.

    29 Novembre, 2008 - 9:53
  9. Lea

    Distinguiamo bene: ebrei e israeliani non sono la stessa cosa.
    ————
    ‘quelli che sputano’ sono ebrei ortodossi molto osservanti… Attenzione a non confondere la GRANDE fede nominata da Luigi con il fanatismo, condannabile in ogni contesto, ebreo, cristiano, musulmano, indù, o altro che sia…

    29 Novembre, 2008 - 11:35
  10. Luigi Accattoli

    Variazione al commento di don78: penso che sia già un miracolo che questa unica e grande città non salti in aria come una polveriera, stante la forza divergente e anche contrapposta delle preghiere che da essa si sprigionano a ogni ora del giorno e della notte.

    29 Novembre, 2008 - 14:34
  11. Leonardo

    Le questioni di nomenclatura sono sempre spinose e don78 non è abbastanza sottile nel distinguere: neanche «israeliani» andrebbe bene, infatti, perché tali sono anche gli arabi cittadini di Israele, cha rappresentano fra l’altro una quota significativa del totale della popolazione. Eccoci dunque alle prese con il solito problema: la ‘correttezza politica’ vuole imporci di dire “certi israeliani”, così come si deve dire “alcuni magistrati”, “una parte dei professori”, “una minoranza degli statali”, “alcuni pseudo-tifosi (che non c’entrano nulla con i veri tifosi che sono la grande maggioranza e bla bla bla) … così viviamo sempre in una notte in cui nessuna vacca è nera (perché quella nera è sempre un’altra, sta altrove e, per carità, non va confusa con la quasi totalità della mandria).

    29 Novembre, 2008 - 15:01
  12. beh, distinguere il metodo del ragionare (o almeno: uno dei tanti metodi che stanno sotto il sole).

    29 Novembre, 2008 - 15:10
  13. Nonostante un padre antisemita, io amo gli ebrei.
    Gli sputi?
    Se se li è presi il Maestro e Signore della vita,
    possono prenderseli anche i cristiani,
    sennò che imitatori sono?
    Poi fa bene esercitarsi a prendere gli sputi,
    esercitarsi a calmare le passioni e le ire.
    Certo è più facile pregare, che prendere uno sputazzo.

    29 Novembre, 2008 - 16:17
  14. Leonardo

    «beh, distinguere il metodo del ragionare (o almeno: uno dei tanti metodi che stanno sotto il sole).»

    Prego?

    29 Novembre, 2008 - 16:37
  15. don78

    Come già dicevo nel post, l’equazione ambigua è tra le politiche del governo d’Israele (che è eletto democraticamente da tutti gli israeliani e permette impunemente di sputare a destra e a manca, oltre a compiere ben altre scelte che giudico sbagliate) e gli ebrei.

    A me questo non sembra affatto corretto politicamente ma solo chiamare le cose col proprio nome e non cedere a beceri generalismi che stuzzicano solo le voglie di qualche cripto-razzista-antisemita.

    Sperò così di essere venuto incontro alla sottile Lea e di essermi spiegato meglio.

    Poi, caro matteo, se ti ho imparato un po’ a conoscere, tu, di sputo, non te ne terresti manco mezzo… e, lo confesso, purtroppo neanche io 🙂

    29 Novembre, 2008 - 16:56
  16. don78

    uff.. ho di nuovo confuso Lea con Leonardo, mi scusi signor Leonardo!
    Non mi sputi addosso! 🙂

    quindi volevo dire : “sottile Leonardo”

    29 Novembre, 2008 - 16:58
  17. bravo don78!
    non sono bravo ad accettare gli sputi altrui sul mio volto,
    ma forse devo andare in Israele,
    e cominciare una scuola apposita.
    Penso che mi farebbe molto bene.
    Dell’umiltà è facile parlare…. ma a praticarla….!
    Che ti devo dire?
    Ho bisogno di esercitarmi.
    E non sono nemmeno un buon scolaro!!!

    29 Novembre, 2008 - 17:02
  18. Sumpontcura

    Ciao don78!
    Credo proprio che tu non abbia sbagliato affatto: Leonardo è sottile, senza dubbio, ma Lea non è da meno…

    29 Novembre, 2008 - 17:10
  19. david pierini

    se padre Rosario Pierri fosse talmente illuminato da vedere la propria cattiveria, come ogni cristiano in possesso della luce della fede dovrebbe vedere, considerando che Gesù ha detto che siamo tutti cattivi… comprenderebbe che quegli sputi ce li siamo meritati e ringrazierebbe lo sputatore che, quale strumento di Dio, ci riporta alle nostre reali dimensioni.

    29 Novembre, 2008 - 18:01
  20. Luigi Accattoli

    Il mio bentornato a David Pierini, che mancava dalla fine di maggio!

    29 Novembre, 2008 - 18:21
  21. Sumpontcura

    Caro David,
    lasciati abbracciare: non hai idea di quante volte ho avvertito la mancanza dei tuoi interventi, ispidi e irsuti come sempre capita ai testimoni di profezia, ma sempre portatori di stimoli nel nostro itinerario di imitazione di Cristo.

    29 Novembre, 2008 - 20:26
  22. scusa Leonardo. Al mio post delle 15:10 mancava il verbo:
    distinguere E’ il metodo del ragionare… etc etc

    29 Novembre, 2008 - 21:52
  23. raffaele.savigni

    “Distinguiamo bene: ebrei e israeliani non sono la stessa cosa”.
    Perfettamente d’accordo, don78. Riprendendo un’altra sua osservazione, mi pare che l’atteggiamento dei cristiani in Terrasanta non sia sempre corretto: mi sembra troppo sbilanciato a favore dei palestinesi, anche se condivido molte critiche alla politica di Israele. Stasera, in occasione di un incontro lucchese contro la pena di morte, ho sentito Lisa Clark, del movimento “Beati i costruttori di pace”, definire “oppressori” gli israeliani e “oppressi” i palestinesi: mi sembra una indebita semplificazione di una realtà storica assai più complessa. Un certo pacifismo a senso unico (antiamericanno ed antiisraeliano, mentre si sorvola sulle violazioni dei diritti dell’uomo compiute dai Russi nel Caucaso, dalla Cina nel Tibet, dall’Iran ecc.) mi dà un po’ fastidio.

    29 Novembre, 2008 - 22:37
  24. roberto 55

    Anch’io, come Matteo, non saprei tenermi neppure mezzo sputo, e anch’io, come Don78, non ho provato nè provo simpatia alcuna per i governi israeliani di Shamir, Nethanyau, Sharon ed Olmert, ma credo anche – e qui convergo sulle posizioni di Raffaele Savigni – che il terrorismo palestinese sia responsabile – oltre che dell’uccisione di molte vite innocenti, e perdonate se è poco – anche d’aver alimentato, con il proprio fanatismo, proprio la stessa intransigenza della destra israeliana e l’integralismo degli ebrei cosiddetti “ortodossi”: forse, non si considera abbastanza l’importanza che, in tutta questa complicatissima vicenda, può rivestire l’atteggiamento dell’opinione pubblica israeliana, che, a tutt’oggi, si sente, in larga parte, “minacciata” nella stessa propria esistenza (possibile che siano tutti dei visionari ?) e che determina con il proprio voto i propri governi (lo Stato d’Israele – anche questa è osservazione troppo spesso dimenticata – è, pur con tutti i suoi difetti, l’unica, autentica democrazia dell’area medio-orientale).

    Buona notte e buon giornata di riposo domenicale a tutti voi !

    Roberto 55

    29 Novembre, 2008 - 23:14
  25. david pierini

    Ringrazio Luigi e Sump per la calorosa accoglienza…ricambio l’affetto e l’abbraccio…

    30 Novembre, 2008 - 6:32
  26. Nino

    Forse i più hanno perso la memoria storica e sfugge il fatto che la vita e l’esistenza della popolazione palestinese dipende in toto da Israele. Infatti i “rubinetti” di acqua, di energia, e delle fonti primarie per il sostentamento e di quel poco di sviluppo di quel popolo dal 1968 sono in mano a Israele.

    Pochi ricordano che uno dei risultati della guerra dei sei giorni (così definita nel mondo) in Israele era nota come la “guerra delle tre ore” grazie al Mossad e allo Aman . Infatti nella notte del 5 giugno 1967 l’aviazione israeliana lanciò un attacco a sorpresa contro le forze aeree dell’Egitto e della Siria, annientandole quasi completamente a terra. Dei circa 385 velivoli di costruzione sovietica la quasi totalità di essi fu distrutta a terra insieme alle piste di decollo, lasciando quindi le forze armate egiziane senza copertura aerea.
    Stessa sorte toccò all’aviazione siriana, che se pure non potesse vantare il numero di velivoli egiziani, poteva pur sempre contare su velivoli di ultima generazione. Nelle ore successive le forze armate israeliane attaccarono la striscia di Gaza e la Cisgiordania, per poi attaccare in un secondo momento sotto il comando del generale Avraham Yoffe la penisola del Sinai.
    Tutto questo lo vidi al cinema Cinerama di Tel Aviv a febbraio del 1968 in un documentario originale filmato dal Mossad con didascalie in francese e inglese.
    In quella occasione sentii la frase, “non facciamo prigionieri”
    La cui traduzione visibile nel filmato era: l’aviazione israeliana che lanciava bombe al napalm a carristi inermi siriani ed egiziani che usciti dalle torrette dei carriarmati russi T32 si toglievano le scarpe e come disperati scappavano nelle strettoie della striscia di Gaza verso una via di fuga. I carri russi nuovi fiammanti, intatti (entrarono a far parte dell’armamento israeliano comandato da Ariel Sharon) e loro bruciati vivi.

    Il film-documento cominciava con un ringraziamento al Mossad e a Moshe Dayan. Un cronista militare intervistava l’allora capo dei servizi segreti israeliani, che mostrava una cartina con i nuovi confini d’Israele datata 1966, quasi un anno prima dell’episodio, e in cui per effetto della chiusura del canale di Suez, era entrato in funzione il nuovo oleodotto tutto in territorio israeliano Ashkelon – Eilat.
    Suez rimase chiuso per lunghi anni così le petroliere per evitare i costi di una circumnavigazione si appoggiarono a quell’oleodotto, tutt’ora in funzione e strategico per i nuovi fatti Russia- Usa per Georgia ecc, con enormi benefici economici per Israele.
    La religione è un pretesto e i religiosi delle tre religioni sono solo un utile strumento alla politica dell’area e internazionale in una riconfigurazione di assetti geopolitici volutamente precari ed estremamente mobili come quello attuale e che avvengono tra prove di forza visibili e occulte tra Usa e Russia.
    In questo contesto gli sputi, a mio modo di vedere, sono un fatto folkloristico.
    Il petrolio ancora una volta pare essere il nuovo “vitello d’oro”.

    30 Novembre, 2008 - 15:55
  27. Lea

    Dice Nino
    La religione è un pretesto e i religiosi delle tre religioni sono solo un utile strumento alla politica dell’area e internazionale in una riconfigurazione di assetti geopolitici volutamente precari ed estremamente mobili come quello attuale e che avvengono tra prove di forza visibili e occulte tra Usa e Russia.
    ————-
    questo è il reale pericolo e la situazione, pur preoccupante, lo sarebbe molto meno, se ai due soggetti eplicitati (USA e RUSSIA) non se ne affiancassero altri, non meno pericolosi per la potenza dell’ideologia o degli integralismi religiosi che generano ‘mostri’, al pari del sonno della ragione

    30 Novembre, 2008 - 17:25
  28. roberto 55

    Non ti seguo completamente, Nino.
    “Poco male”, dirai, magari (e giustamente), tu.
    Provo a spiegarmi.
    E’ certo che nel Medio Oriente si sta giocando – da decenni, e forse più – una partita politica molto più ampia, in cui l’elemento religioso è solo uno dei fattori, ed è, paradossalmente, quasi pacifica, se ci pensiamo, la soluzione del problema: “due popoli, due Stati” (penso che fin qui siamo tutti d’accordo, no ?).
    Ma come arrivarci ?
    Quello che ho inteso dire sopra è che l’opzione terroristica adottata dalle fazioni più estreme della popolazione palestinese – e finalizzata alla “cancellazione” della realtà statale d’Israele – s’è da tempo rivelata arma del tutto inefficace: pensa, invece, se il popolo palestinese intraprendesse forme d’azione non violenta (ad esempio, uno sciopero generale di tutte le migliaia di lavoratori arabi, immigrati, “pendolari”, etc., assolutamente indispensabili all’economia israeliana, oppure manifestazioni pacifiche, picchetti, sit-in, da parte delle comunità palestinesi all’estero nelle principali città europee, altre forme di disobbedienza civile di massa) che, oltre tutto, rivolgendosi ad un’opinione pubblica (quella israeliana ed anche quella europea) democratica, sortirebbero effetti di enorme portata.
    Se, poi, vi sono giovani palestinesi disposti al martirio, chi potrbbe impedir loro di votarsi al martirio come, tanto per dire, Jan Palach ? A quanti Jan Palach sarebbe in grado di resistere Israele ?
    Al contrario, il terrorismo palestinese, oltre – scrivevo – ad alimentare l’estremismo opposto e contrario degli ebrei “ortodossi” e della destra israeliana, genera nella stessa popolazione ebraica, insieme alla paura, anche la rivolta morale e la determinazione a resistere per la propria sopravvivenza.
    Il discorso sarebbe, ancora, lunghissimo: ma, per non tediare te e gli altri amici del “pianerottolo”, per ora mi fermo qui.

    Un caro saluto.

    Roberto 55

    30 Novembre, 2008 - 21:42
  29. Nino

    @Roberto55
    Caro Roberto,
    provo a semplificare.
    Da quella guerra sono passati 40 anni.
    In quella guerra Israele ha ridefinito, allargandoli, i propri confini continuando ad allargarli ancora e costruendoci attorno un muro su terre non sue.
    Per lo stato d’Israele allora e oggi tre cose erano fondamentali : la TERRA, la procreazione, i giovani.
    La terra per allontanare il più possibile i nemici da Tel Aviv e Gerusalemme insediando coloni perfino nel deserto..
    La procreazione e i giovani per incrementare rapidamente la popolazione e i giovani per fare la guerra.
    Alcune domande:
    Chi ha dato il placet all’operazione “guerra delle tre ore”?
    Chi un anno prima aveva dato il placet ai nuovi confini e alla chiusura di Suez?
    Perché Israele a 40 km. dal Cairo anziché proseguire e occuparla a mani basse fece repentinamente dietrofront?
    Infine dopo 40 anni a chi giova il perdurare dello status quo?
    Possiamo fare congetture, ma la verità, quella vera, la conosceranno forse i posteri.
    Chi è stato in quei luoghi ha visto con i propri occhi qual è il divario tra quei due popoli.
    La Palestina, quella che sarebbe, sta a Israele come la Muritania agli USA.
    Non si tratta di reggere o meno ai potenziali Jan Palach . Israele reggerebbe questo ed altro.
    Ha il più potente e preparato servizio segreto ed esercito del mondo e armamenti tecnologici che nemmeno gli USA si sognano.
    Il problema è solo politico e la soluzione riguarda ancora per qualche tempo, USA, Russia, Inghilterra e Francia. Non ho scordato i paesi arabi del golfo, semplicemente perché USA dipendenti.
    Credo che dopo 40 anni di terrore i due popoli sarebbero ben felici di chiudere in pace la partita, ma altri forse non ancora.
    Nel frattempo quattro poveri straccioni, senza acqua, energia, affamati e senza prospettive sul futuro vivono dell’elemosina dei fratelli mussulmani.
    Noi occidentali partecipiamo alla colletta; i più evoluti israeliani restano insonni, stressati e depressi, e i summenzionati 4 giocano a risiko.

    1 Dicembre, 2008 - 0:15
  30. david pierini

    Vi invito a guardare l’episodio di padre Rosario Pierri dall’alto.
    Io credo che il Signore abbia lasciato che questo accadesse per farci toccare con mano il disprezzo che Lui ha nei confronti di noi cattolici che lo abbiamo tradito con gli idoli del nostro tempo.
    Per quanto riguarda i religiosi che stanno in terra santa mi chiedo perché non se ne vadano dal momento che il Signore non sa che farsene delle loro messe, dei loro canti, dei loro sacrifici…amano e praticano una spiritualità carnale.
    Non dobbiamo forse amare Dio in spirito e verità…e allora possiamo amarlo in qualunque posto senza essere sputacchiati…e invece siamo carnali e vogliamo stare in prima fila.
    Se ne vadano scrollando la polvere dei loro sandali contro chi non li vuole e poi cerchino il regno di Dio, non in terra santa, ma dentro di loro.

    http://davidilgrido.blogspot.com

    1 Dicembre, 2008 - 14:48
  31. Leonardo

    Sono diligentemente andato a guardare il suo blog, che si apre con queste parole:

    «La voce di David Pierini si leva nell’opaco panorama spirituale dei nostri giorni
    con una violenza ed un’autorità d’altri tempi tanto che al primo impatto possono
    sembrare eccessive ma in realtà, man mano che si procede nella lettura, appaiono più che giustificate.»

    Profeta, mi tolga una curiosità: se le dice da solo queste cose?

    (Se è così, ha tutta la mia simpatia: dal momento che certamente non gliele dice nessuno, lei ha trovato la soluzione migliore)

    1 Dicembre, 2008 - 15:09
  32. david pierini

    caro Leonardo per ora certe cose non me le dice nessuno… ma se sono un profeta un giorno qualcuno me le dirà…intanto ridi pure e se ti diverti tanto leggimi fino in fondo.
    Sant’Ignazio di Loyola si è scritto un libro in terza persona ma nessuno ha osato criticarlo.

    1 Dicembre, 2008 - 15:52
  33. Leonardo

    No grazie, leggerla fino in fondo per me sarebbe troppo. Però lei è già meraviglioso così, e credo anche che a suo modo, nel suo mondo, sia abbastanza felice. Quasi quasi la invidio.

    1 Dicembre, 2008 - 19:05
  34. raffaele.savigni

    Sicuramente oggi Israele fa una politica basata su muscoli, che non condivido. Ma credo che sia stato l’estremismo arabo a fomentare il radicalismo israeliano. Nel 1967 gli israeliani si sono allargati troppo, è vero, ma erano stati provocati ripetutamente dagli arabi.Certamente le grandi potenze hanno le loro responsabilità, ma il fondamentalismo islamico non può avere nessun alibi.

    1 Dicembre, 2008 - 20:39
  35. repetita juvant
    http://blog.ilgiornale.it/tornielli/2008/11/28/ore-terribili/
    david pierini Scrive: December 1st, 2008 at 3:04 pm

    Vi invito a guardare all’episodio di padre Rosario Pierri dall’alto. Io credo che il Signore abbia lasciato che questo accadesse per farci toccare con mano il disprezzo che Lui ha nei confronti di noi cattolici che lo abbiamo tradito con gli idoli del nostro tempo. Per quanto riguarda i religiosi che stanno in terra santa mi chiedo perché non se ne vadano dal momento che il Signore non sa che farsene delle loro messe, dei loro canti, dei loro sacrifici…amano e praticano una spiritualità carnale…
    “questo popolo mi onora soltanto con le labbra ma il suo cuore è lontano da me”. Non dobbiamo forse amare Dio in spirito e verità…e allora possiamo amarlo in qualunque posto senza essere sputacchiati…invece siamo carnali e vogliamo stare in prima fila. Se ne vadano scrollando la polvere dei loro sandali contro chi non li vuole e poi cerchino il regno di Dio, non in terra santa ma dentro di loro.

    Fe

    2 Dicembre, 2008 - 1:33
  36. david pierini

    caro Leonardo io non sono affatto felice e ti consiglio di non invidiarmi poiché non vedo l’ora di morire, tutte le notti mi faccio sempre un paio d’ore di veglia angosciante piena di terrori e la tentazione del suicidio cammina sempre accanto a me.
    Se lavorassi per Satana non credi che mi darebbe un po’ di gioia e pace anche a me…

    2 Dicembre, 2008 - 10:03
  37. Leonardo

    Adesso non scherzo, non mi permetterei di farlo con la sofferenza, e le dico una cosa che forse la offenderà, ma creda che lo faccio in piena coscienza e con retta intenzione.
    Lei mi sembra malato, o comunque non in uno stato di equilibrio psichico. Non dia per certo che ciò che soffre sia un tormento spirituale che Dio permette a Satana di infliggerle perché lei è un profeta. Prenda in considerazione l’ipotesi di essere solo una persona sofferente, che ha bisogno di cure e si rivolga ad un saggio e prudente sacerdote e ad un medico competente (e spiritualmente fine, se ne trova uno).

    Mi perdoni se ho scherzato con lei: l’avevo presa per un mattocchio felice e contento di esserlo.

    2 Dicembre, 2008 - 15:12
  38. david pierini

    caro Leonardo ho già fatto quello che mi hai consigliato…né medici, né sacerdoti mi hanno distolto dalla mia “malattia”. Non posso rinnegare quello che vedo anche se ciò mi causa un disagio immenso di vivere. L’equilibrio pschico non alberga nella testa e nei cuori dei folli di Cristo.

    2 Dicembre, 2008 - 15:57
  39. Nino

    Seguito del mio post del 30 Novembre 2008 su:
    “Sputi a gara nella Città santa”

    Caro Matteo ed altri, inutile porsi domande sul perché, per come, ecc. di quanto avviene da oltre 40 anni in Medio Oriente.
    Non avranno mai risposta.
    In tempi in cui la cultura e l’approfondimento hanno ceduto il passo al nozionismo delle notizie gestite da chi detiene il monopolio dei mezzi di comunicazione di massa, tutto passa e va nel dimenticatoio.
    L’assasinio di Sadat, poi quello di Rabin ed altro ancora.

    Le grandi potenze se ne strafregano dei luoghi sacri.
    Troppo facile e comodo per loro avere sotto le mani un “oggetto” così fortemente sacralizzato con cui tenere sotto botta il mondo e continuare a gestirsi i fatti loro alla grande.

    Oggi Hamas, a febbraio le elezioni in Israele, l’OLP, il Likud e compagnia cantando, robetta per allocchi.
    Quelle che poniamo noi, credenti, sul rispetto dei luoghi santi, della pace tra i popoli sono questioni che contrastano con chi ha la convinzione di dominare il mondo perfino in nome di Dio.
    Eppoi come interpretare, ancora una volta, il silenzio di Dio?
    Forse vuole la fine dei pellegrinaggi? Della religiosità popolare? Delle falsità idolatriche dei suoi figli che in suo nome alimentano solo vanità e primogeniture risibili?
    Della falsità dei dialoghi interreligiosi, delle marce della pace di Assisi?
    Oppure si è stancato, a Roma diciamo, “s’è rotto” e vuole rescindere il contratto con l’umanità da lui creata lasciandola declinare anzitempo verso la sua invitabile fine?
    Quien sabe?
    Che il 2009 ci stupisca! Auguri a tutti.

    31 Dicembre, 2008 - 12:29

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