Sto con Albina e Irina che venerdì sera al Colosseo porteranno insieme la Croce alla XIIIa stazione

Rientro da Bolzano, come si può leggere al post precedente, e trovo la polemica sulla scelta del Papa di chiamare una donna ucraina e una donna russa a portare insieme la Croce alla XIIIa stazione: un’infermiera ucraina (Irina) e una studentessa russa (Albina) residenti a Roma . Non ho tempo di approfondire: domani lo farò. Ma voglio dire subito che condivido quella chiamata. La guerra di Ucraina è anche una guerra tra cristiani. E’ molte altre cose, ma è anche questo. Nella chiamata di Francesco c’è anche l’intenzione di aiutare i cristiani russi e i cristiani ucraini a non fare di questa guerra sacrilega una rissa cristiana. Nel primo commento il tweet inviato oggi dal Papa, nel quale possiamo vedere una risposta alle voci polemiche provocate dalla chiamata delle due donne.

12 Comments

  1. maria cristina venturi

    Siamo arrivati a un punto di non ritorno: nessuno di noi credo ricorda un clima di contrapposizione così spietata: persino un gesto nobile, inoffensivo, pacificante come quello delle due donne appartenenti a due popoli in guerra che portano insieme la croce e’ reputato uno scandali..
    Si continua a fare confusione fra il popolo russo e il popolo ucraino, e i loro governanti guerrafondai.
    Il popolo ucraino e’ la vittima di questa guerra, ma anche il popolo russo lo e’ e lo sara’ negli anni futuri.
    Gli unici a cui giova ( Cui Prodest?) questa guerra sono i potenti coi loro sogni imperialistici e i mercanti di armi che hanno visto lievitare i loro guadagni. A Putin,Biden,Zelenskyj,la Nato, non importa nulla del popolo ucraino e del popolo russo,delle tante donne come Albina e Irina ,che stanno soffrendo.
    L’ unico a cui importa e’ Gesu’ che le guarda dalla Croce
    col medesimo sguardo di amore .
    Un antico inno diceva
    Tu mi guardi dalla Croce questa sera o mio Signor
    Ed intanto la tua voce mi sussurra dammi il cuor
    Questo cuore troppo ingrato deh comprenda alfin l’ error
    E dal sonno del peccato lo risvegli alfin l’ amor.

    13 Aprile, 2022 - 8:30
  2. Beppe Zezza

    Speriamo che non ci sia nessun passo indietro. Mai come in questo tempo sono attuali le parole: Padre,,perdona loro perché non sanno quello che fanno.

    13 Aprile, 2022 - 10:52
  3. Luigi Accattoli

    Ecco il testo della XIII stazione della Via Crucis papale, che si farà dopodomani al Colosseo – testo preparato in collaborazione da una famiglia ucraina e una famiglia russa:

    XIII stazione
    Gesù muore sulla Croce

    V/. Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi.
    R/. Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.

    Alle tre, Gesù gridò a gran voce: «Eloì, Eloì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Uno corse a inzuppare di aceto una spugna, la fissò su una canna e gli dava da bere, dicendo: «Aspettate, vediamo se viene Elia a farlo scendere». Ma Gesù, dando un forte grido, spirò. (Mc 15, 34. 36-37)

    La morte intorno. La vita che sembra perdere di valore. Tutto cambia in pochi secondi. L’esistenza, le giornate, la spensieratezza della neve d’inverno, l’andare a prendere i bambini a scuola, il lavoro, gli abbracci, le amicizie… tutto. Tutto perde improvvisamente valore. “Dove sei Signore? Dove ti sei nascosto? Vogliamo la nostra vita di prima. Perché tutto questo? Quale colpa abbiamo commesso? Perché ci hai abbandonato? Perché hai abbandonato i nostri popoli? Perché hai spaccato in questo modo le nostre famiglie? Perché non abbiamo più la voglia di sognare e di vivere? Perché le nostre terre sono diventate tenebrose come il Golgota?”. Le lacrime sono finite. La rabbia ha lasciato il passo alla rassegnazione. Sappiamo che Tu ci ami, Signore, ma non lo sentiamo questo amore e questa cosa ci fa impazzire. Ci svegliamo al mattino e per qualche secondo siamo felici, ma poi ci ricordiamo subito quanto sarà difficile riconciliarci. Signore dove sei? Parla nel silenzio della morte e della divisione ed insegnaci a fare pace, ad essere fratelli e sorelle, a ricostruire ciò che le bombe avrebbero voluto annientare.

    Signore Gesù, che ci hai amato sino alla fine.
    R/. Dona nobis pacem.

    Tu che, morendo, hai distrutto la morte.
    R/. Dona nobis pacem.

    Tu che, esalando l’ultimo respiro, ci hai donato la vita.
    R/. Dona nobis pacem.

    Tutti:
    Pater noster…

    Signore Gesù,
    che dal tuo costato trafitto
    hai fatto sgorgare la riconciliazione per tutti,
    ascolta le nostre umili voci:
    dona alle famiglie distrutte da lacrime e sangue
    di credere nella potenza del perdono
    e a tutti noi di costruire pace e concordia.
    Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
    R/. Amen.

    https://www.vatican.va/news_services/liturgy/2022/documents/ns_lit_doc_20220415_via-crucis-meditazioni_it.html

    13 Aprile, 2022 - 12:01
  4. Lorenzo Cuffini

    Il papa è il papa, e fa il papa.
    Parla con il linguaggio del Vangelo.
    Il quale, come tutti sappiamo, è un linguaggio non solo duro: ma durissimo da capire e, oltre ogni cosa, da mettere in pratica. Come han sperimentato per primi quei poveracci degli apostoli che han deciso di seguirlo,e poi tutti, giù giù fino a noi, loro tardi epigoni.
    Quindi : provvidenziale la sua scelta.
    Altrettanto provvidenziale, e molto umana e comprensibilissima, la reazione di parte ucraina. Che serve a ricordarci la realtà: che quel che ci propone Cristo non è trullalero trullalà, e quanti se ne riempiono la bocca come se si parlasse di un programma di azione come tanti altri, frutto di un facile esrcizio di buona volntà, fingono di non sapere, o mentono.
    Una qualche chiarezza ulteriore sulle intenzioni del papa, potrebbe venire dalla lettura integrale del testo della meditzione della Via Crucis affidata allo stereo Ucraino/russo: la si trova a questo link: https://www.vatican.va/news_services/liturgy/2022/documents/ns_lit_doc_20220415_via-crucis-meditazioni_it.html#XIII_stazione
    ( stazione XIII )

    Quello che è invece irricevibile è che si strumentalizzi questa, come altre iniziative del papa, per contrabbandare l’idea di una sostanziale parità tra le parti. Che si propini la affermazione fraudolenta secondo la quale ( vedi qui sopra) la guerra è voluta da Putin, Biden, la Nato e Zalesky, mettendoli in improponibile mistestrone. Che è come se si fosse detto che Hitler e il CLN erano coloro che volevano la guerra. Queste sono falsità monumentali che, quando uno le esprime in luogo pubblico, diventano pubblica menzogna.
    Certamente il popolo russo è anch’esso, già da ora, vittima dello stesso carnefice che sta mettendo a ferro e fuoco un’intera nazione per suo personale uzzolo politico. Ma questo non fa che aumentare a dismisura il conto a suo carico, e non consente assolutamente di frazionarlo con altri inesistenti corresponsabili. Se non si parte da questo dato di fatto oggettivo, nessuna pace e nessun accordo potranno mai essere imbastiti.

    13 Aprile, 2022 - 12:04
  5. Luigi Accattoli

    Le Chiese d’Europa chiedono la tregua di Pasqua e fanno appello anche al patriarca Kirill

    I presidenti della Kek, la Conferenza di chiese europee, e della Comece, la Commissione dei vescovi cattolici europei, si rivolgono anche al patriarca Kirill affinché prenda le distanze dalla guerra in gorso
    I presidenti della Kek, la Conferenza di chiese europee, e della Comece, la Commissione dei vescovi cattolici europei, il pastore Christian Krieger e il cardinale Jean-Claude Hollerich, hanno inviato una lettera indirizzata ai presidenti di Russia e Ucraina Vladimir Putin e Volodymyr Zelenskyy lunedì 11 aprile, chiedendo un cessate il fuoco pasquale in Ucraina dalla mezzanotte del 17 aprile alla mezzanotte del 24 aprile.
    Nella loro lettera, i presidenti della Conferenza di Chiese europee, organismo che raggruppa oltre 100 chiese protestanti, ortodosse, anglicane del Vecchio Continente, e della Commissione delle Conferenze episcopali dell’Unione europea chiedono «un cessate il fuoco generale per dare ai cristiani in Russia e Ucraina, sorelle e fratelli in Cristo, la possibilità di celebrare la Pasqua in pace e dignità».
    «Una tale tregua sarebbe anche utile a tutti i cittadini di entrambi i vostri paesi, dando loro una tregua dalla preoccupante incertezza sulla vita dei loro cari, che stanno combattendo nei conflitti o che ne sono colpiti», si legge nella lettera.
    L’appello è fatto nel contesto della Pasqua, quando i cristiani di tutto il mondo ricordano la passione e la morte di Gesù Cristo e celebrano la sua risurrezione. Queste celebrazioni pasquali si trovano nel cuore della fede cristiana e sono il punto più alto dell’anno liturgico.
    L’appello della Kek e della Comece fa eco a quello di Papa Francesco del 10 aprile, quando ha detto: «Mettete giù le armi! Che inizi una tregua pasquale. Ma non per riarmare e riprendere i combattimenti, ma una tregua per raggiungere la pace attraverso un vero negoziato aperto a qualche sacrificio per il bene del popolo».
    Entrambi i presidenti hanno anche informato il Patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Russia del loro appello, esortandolo a sostenere la loro iniziativa.
    «Potreste dimostrare quanta importanza date ai cristiani in Russia e in Ucraina, sorelle e fratelli in Cristo, con la tregua necessaria per permettere loro di celebrare la Pasqua in pace e dignità», si legge nella loro lettera congiunta al Patriarca Kirill.
    I presidenti della Kek e della Comece stanno esortando i leader e le comunità ecclesiali di tutta Europa ad unirsi al loro appello.

    https://riforma.it/it/articolo/2022/04/13/i-leader-delle-chiese-europee-inviano-una-lettera-putin-e-zelenskyy-chiedere-un

    13 Aprile, 2022 - 12:18
  6. maria cristina venturi

    Beppe Zezza
    Purtroppo sono convinta che il Vaticano dovra’ fare per forza marcia indietro perche’ non puo’ permettersi di inimicarsi l’ Ucraina dietro c’e’ la Potenza per antonomasia.
    Dietro l’ Ucraina come ormai abbiamo capito tutti ( tranne Letta e Lorenzo Cuffini) ci sono gli USA e la Nato che dal 2014 mandano armi e addestratori e intelligence per la guerra alla Russia,si sono preparati per tempo.
    Certo gli ucraini sono gli aggrediti quindi sono dalla parte della ragione e sono le vittime ,su questo nessuno discute. .Ma quando le e ragioni degli “altri” non sono prese in considerazionebla pace non si puo’ fare. . E quindi Vaticano fara’ marcia indietro, papa Francesco non vorrebbe aderire alla narrazione ufficiale filo-atlantista .
    Sotto la Croce non esistono buoni e cattivi ,al tempo di Gesu’ come oggi. Siamo tutti cattivi non solo Putin, ma anche chi continua a mandare armi ( e a fare affari d’ oro) sulla guerra.

    13 Aprile, 2022 - 13:47
  7. Lorenzo Cuffini

    Rif. 13,47
    Citrullaggini assortite.
    Non è certo la prima volta che il Vaticano (sic) “si permette” di inimicarsi la Potenza ( sic) per antonomasia.
    Perché non dovrebbe farlo?
    Solo nei ragionamenti bacati di chi legge tutto a capocchia propagandistica, questo avrebbe senso.
    Nella realtà, non ne ha punto.
    Basta ricordarsi ad esempio le parole di fuoco, del tutto ignorate, di GPII sulla guerra in Irak, cui era contrarissimo e si diede da fare ultra vires per manifestarlo.
    Di che si sta parlando?
    Dietro l’Ucraina ci puo’ stare chiunque, ma ci stesse pure l’intero consesso delle potenze terre ne e celesti, questo non toglie un ette alla responsabilità politica, personale e etica di chi ha scatenato questo macello perfettamente evitabile, e perfettamente interrompibile: se lui volesse, in minuti cinque. Il che , naturalmente non avverrà. E, anche avvenisse, non cancellerebbe quello che ha fatto, e di cui pagherà ( come tutti, manco uno escluso hanno sperimentato ) le conseguenze che la storia gli ha già addebitato.

    13 Aprile, 2022 - 14:30
  8. Buona Pasqua a Tutti, e che sia una Pasqua di pace! Bello il gesto delle due donne che portano insieme la Croce. Anche perché è proprio così!

    14 Aprile, 2022 - 21:22
  9. Amigoni p. Luigi

    Rif. 13.47 di ieri – La riconciliazione “secondo il nunzio USA”
    L’Avvenire di ieri a pag. 4 ha dato notizia (non in evidenza) che il nunzio vaticano a Kiev, l’arcivescovo lituano Kulbokas, ha trasmesso in Vaticano la reazione negativa dell’Ucraina alla scelta di far portare la croce alle due donne designate. Di suo – cioè di ispirato dagli USA e dalla NATO – ha aggiunto che “la riconciliazione deve arrivare quando si ferma l’aggressore”; e che ” la riconciliazione avviene qundo l’aggressore ammette la sua colpa e si scusa”.
    A piccola difesa del vangelo (Gv 19,25) faccio presente che sotto la croce non c’erano solo e tutti cattivi/e. C’erano anche la Madonna e alcune donne buone. Tutte bisognose di redenzione (anche la Vergine Immacolata) ma non guerra-fondaie.

    15 Aprile, 2022 - 13:52
  10. picchio

    rif ore 13.47 ” Purtroppo sono convinta che il Vaticano dovra’ fare per forza marcia indietro perche’ non puo’ permettersi di inimicarsi l’ Ucraina dietro c’e’ la Potenza per antonomasia.”
    Il Vaticano ( ma sarebbe meglio dire il Papa) si è permesso, solo chi pensa che il Vaticano ragioni come i potenti del mondo poteva pensare altrimenti.
    Cristina Vicquery

    16 Aprile, 2022 - 9:03

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