Telepace: rumori dalla diplomazia

L’agenzia Apcom ha trasmesso questa notizia: “La chiusura del telegiornale e dei programmi di approfondimento di Telepace è stata una delusione. I loro servizi erano per tutti gli ambasciatori dei servizi oramai diventati tradizionali. Per questo mi sono fatto carico di portare il malcontento dell’intero corpo diplomatico in Segreteria di Stato”. A parlare è l’Ambasciatore di San Marino, Giovanni Galassi, decano del Corpo Diplomatico presso la Santa Sede che, giovedì scorso, ha rappresentato al Vaticano il disagio della diplomazia accreditata alla Santa Sede per la cancellazione dei programmi giornalistici di Telepace. Sia il ‘Notiziario’ che il programma ‘Speciale Interviste’ di Telepace – da sempre chiamata l’emittente del Papa – si dedicavano in maniera specialistica, e spesso esclusiva, all’attività diplomatica della Santa Sede. “Su Telepace potevamo avere notizie sia degli incontri che il Papa aveva con capi di Stato e con tutti gli ambasciatori – prosegue Galassi – e questo era indubbiamente un modo per essere informati sulla visione internazionale e di vedere in faccia questi personaggi”.

32 Comments

  1. Luisa

    Grazie di tenerci al corrente ! Prescindendo dai contatti che forse hanno luogo e di cui non siamo informati, sono soddisfatta che in alto luogo si interviene in favore dei giornalisti romani. Resta per me inconcepibile che Don Todeschini abbia potuto prendere una così grave decisione senza rendere conto a nessuno !
    Ah sì dimenticavo alla sua coscienza…!
    È possibile che egli goda in Vaticano di appoggi tali da renderlo intoccabile ? Sarebbe molto ,molto triste per non dire altro. Il silenzio degli organi di informazione vaticani non mi fa presagire nulla di buono.
    Silenzio diplomatico che coprirebbe qualche trattativa in corso ?
    Anche se così fosse, mi domando, se i giornalisti romani dopo essere stati trattati con un così grave irrespetto, nutrano ancora la voglia di lavorare con Telepace !
    Continui per favore a informarci, la cosa peggiore sarebbe che il velo del silenzio cadesse su questa lamentevole (?) situazione. Saluti, Luisa

    23 Ottobre, 2006 - 15:01
  2. Luisa, ti suggerisco di leggere un libro. Si chiama Dalle parti degli infedeli di Leonardo Sciascia (Sellerio, 1979). Credo tu lo possa trovare anche da Adelphi. Così capirai perché, una volta presa una decisione, in Curia non si torna mai indietro.
    Un caro saluto.

    23 Ottobre, 2006 - 15:15
  3. Francesco73

    Grande Tonizzo, amo i link libreschi!
    Perchè suggerisci questo titolo?

    23 Ottobre, 2006 - 15:28
  4. Luisa

    Se ti capisco bene , Tonizzo, la decisione sarebbe stata presa in Curia o con l`accordo della Curia. Si sacrificano dunque giornalisti e spettatori… mi puoi dire davanti quale altare questi sacrifici sono stati depositati ? In nome di quale causa superiore ? Grazie, Luisa

    23 Ottobre, 2006 - 15:40
  5. Attenzione, Luisa, io NON ho detto niente di questo.
    Sto dicendo che una delle regole non scritte del mondo ecclesiastico (che genericamente ho definito Curia) predica in questi casi che quando una decisione è stata presa non si torna mai indietro.
    E rispondo così anche a Francesco. Suggerisco questo link perché la storia che racconta Sciascia, con documenti sub secreto pontificio alla mano è un esempio di applicazione di tale regola non scritta. Leggilo, è molto breve ma denso. Vedrai che non te ne pentirai.

    23 Ottobre, 2006 - 15:43
  6. Luisa

    Grazie Tonizzo, decisamente la novizia che sono non è molto forte nel vocabolario eccesastico! Pensavo che la Curia era un termine che designava il clero(?) all`interno del Vaticano. Se quello che tu dici è vero, non predica in favore dell` auto-critica , dell`umiltà del mondo ecclesiastico che è composto di uomini che come tali possono anche sbagliare ! Riconoscerlo non li renderebbe che più rispettabili ai miei occhi.
    Ma come al solito non bisogna generalizzare….
    Ho letto un articolo sui teocon su affari italiani …ma non sei stato tu a firmarlo.
    Quando ti dico che ti seguo fedelmente…
    Comincio un pò a capire che cosa si nasconde dietro questo termine che è apparentemente un ossimoro… Google dixit !
    Saluti cari, Luisa

    23 Ottobre, 2006 - 16:01
  7. Grazie a te Luisa. No, quello sui teocon non è mio, è mio quello sui Teodem. Bella avventura…

    23 Ottobre, 2006 - 16:02
  8. Luisa

    Se mi si aggiunge ancora i Teodem non ce la farò più a seguire !
    Quante belle etichette però! Luisa

    23 Ottobre, 2006 - 16:21
  9. Leonardo

    A proposito di teocon, atei devoti eccetera, vorrei rilanciare una domanda che altri hanno già posto: come mai nel mondo cattolico, dopo tanto parlare di dialogo, apertura al mondo, lettura dei segni dei tempi ecc. ecc., quando spunta qualche laico che si dimostra interessato a ciò che la chiesa dice e desideroso di valorizzare almeno in parte il suo insegnamento, c’è subito chi fa il difficile, alza il ditino ammonitore, mette in guardia dalle cattive intenzioni altrui e dalle possibili strumentalizzazioni, e si dimostra tutto sommato assai poco contento di queste, sia pur parziali ‘corrispondenze’? Forse non sono i laici ‘giusti’?
    Per parte mia trovo che sugli slalom di certi politici si può essere senz’altro un po’ scettici (senza dimenticare mai, però, che le persone possono anche cambiare), ma la regola generale dovrebbe essere che, senza ‘sposare’ nessuno, si può fare un tratto di strada con chiunque sia disposto a farlo.
    Poi, su un altro piano, per me c’è un fenomeno molto interessante da rilevare: chi volta le spalle alla chiesa fa sempre una stupidaggine e così, se anche era intelligente, diventa più stupido. Non ricordo di aver mai conosciuto nessuno che, andandosene, sia diventato migliore (anche intellettualmente). Chi invece, da lontano, guarda alla chiesa con apertura di mente (e già deve essere piuttosto sveglio di suo, per avere una posizione così al giorno d’oggi) diventa migliore (anche dal punto di vista intellettuale). Un esempio? Giuliano Ferrara, di cui consiglio caldamente la lettura di una bellissima riflessione sul Volto di Cristo, contenuta nel Foglio di sabato scorso. Mi fa venire un mente uno Zaccheo che si è sporto proprio al massimo per vedere Gesù, e se uno si sporge lo vede.

    23 Ottobre, 2006 - 16:24
  10. Leonardo, provo a darti una risposta però ti avviso sin d’ora che farò un po’ di equilibrismo.
    Penso che un discorso simile ai tempi di Paolo VI, che aveva tanti amici intellettuali ed era un intellettuale anche lui, non avrebbe avuto modo di esserci. Poi con Wojtyla le cose sono un po’ cambiate, anche perché – penso – le esigenze di questo pontificato sono state diverse da quelle montiniane. Uno cercava di tenere la Chiesa in rotta dopo il Concilio (la Chiesa è lenta a virare, ma devi essere un timoniere capace: bastano pochi millimetri di correzione e ti scappa dalle mani), e al mondo apriva utilizzando la via intellettuale; l’altro ha combattuto il comunismo utilizzando una via “politica”. Con quello che ne consegue: quando sei impegnato nella via politica contro un obiettivo simile, non hai tempo per gli intellettuali.
    Ora abbiamo di nuovo un Papa sottile intellettuale. Che ha ricevuto Oriana Fallaci come Hans Kung. E che credo non avrebbe difficoltà a incontrare qualche pensatore come Cacciari.
    Però l’interessante domanda di Leonardo non è ancora soddisfatta, mi accorgo: per essere un buon laico devi essere necessariamente cattolico? La risposta è, secondo me, no: posso, per parte mia, assicurare di aver incontrato fior di atei più che rispettosi e capaci di applicare e rispettare la morale cattolica. E’ anche a questa gente che bisogna guardare, perché tutti insieme possiamo costruire qualcosa di migliore. Il che mi sa profondamente di cristiano, perché il cristianesimo è prima di tutto – credo – testimonianza e collaborazione. Quindi più gente vede e sente la nostra testimonianza dentro di sé, meglio è.
    A dirti il vero, però, non so fino a che punto Giuliano Ferrara possa essere catalogabile come un buon ateo devoto. E’ una mente incredibile, ne sono affascinato e al tempo stesso mi capita di restare interdetto, a volte mi appare scivoloso per i passaggi che ha fatto da sinistra verso destra. Ma ha il mio rispetto. Pieno.

    23 Ottobre, 2006 - 16:56
  11. Luigi Accattoli

    Sul caso Telepace: a quanto risulta a me non c’è affatto una decisione vaticana sulla redazione romana dell’emittente – Telepace non dipende dal Vaticano, ha soltanto un contratto con il Centro televisivo vaticano per la trasmissione delle dirette – la decisione è di don Guido Todeschini. Forse il Vaticano potrebbe fare pressione su don Guido per un ripensamento: credo sia l’unica possibilità di uscita dalla situazione.
    Sui Teocon: non mi piace questa sigla e neanche quella dei Teodem e non amo dare giudizi su nessuno – ma conosco bene la riflessione sul cristianesimo condotta da Oriana Fallaci e ho scritto su questo un articolo per la rivista il Regno, che si può leggere alla pagina “Collaborazione a riviste” elencata sotto la mia foto.
    Saluti, Luigi

    23 Ottobre, 2006 - 17:16
  12. “Amando appassionatamente la vita, come faccio a non identificarmi nel cristianesimo???? Aborto, embrioni ed eutanasia, sono i sottotemi di quelle grandi pagine. Dovrebbero essere care a chi difende la vita. Io le ho usate contro quella parte di me che tende al compromesso e credo mi aiuteranno a non cedere”.

    Così ha scritto Luigi nell’articolo sulla Fallaci. Sottoscrivo e condivido.

    23 Ottobre, 2006 - 17:32
  13. Mi scuso per la citazione incompleta. Grazie per l’integrazione.

    23 Ottobre, 2006 - 18:16
  14. Leonardo

    Sul non dare giudizi ho dei dubbi. Davvero è possibile farlo? Davvero chi dice di non giudicare nessuno in cuor suo non giudica? O si tratta di non esprimere ad alta voce quello che pure si pensa? (Il che può essere qualche volta necessario, spesso opportuno, sempre possibile). Forse dovremmo intenderci sulle parole: ‘giudicare’ è ambiguo perché può riferirsi all’atteggiamento di chi si erge a giudice: e chi può permettersi di farlo, se non Dio? Ma ‘giudicare’ vuol dire anche dare un giudizio, anzi meglio: rischiare un giudizio, prendere posizione, reagire con il proprio intelletto alla sfida posta dalla realtà, ivi compresa la realtà dei comportamenti personali. Se è così, perché non si dovrebbero rischiare giudizi sulle persone? Di questo mi fido, di quell’altro non mi fido; questo è serio, quell’altro no … tutti i giorni, nella vita procediamo così. La cosa veramente importante è (con la grazia di Dio) preservare la libertà e la purezza di cuore necessarie per non attaccarci al nostro giudizio. Chiunque può stupirci e smentire il giudizio che ci eravamo fatti su di lui.
    Gentile signor Accattoli, io apprezzo moltissimo il suo atteggiamento di accoglienza (che ha consentito, fra l’altro, di avere un clima così buono in questo blog), ma trovo che non ci sia niente di male a dire francamente che non tutti ci piacciono, non tutti sono buoni bravi e belli. Purché ciascuno sappia che potrebbe sbagliarsi.

    23 Ottobre, 2006 - 18:29
  15. Luigi Accattoli

    Ho detto “non amo dare giudizi”: chi mi conosce sa che è vero. Non ho detto che non li do mai, o che non si debbano dare. Inoltre il riferimento era ai politici che si richiamano al cristianesimo e io sono un giornalista e c’è qualcosa come un obbligo di riservateza in più, da parte mia. Non voglio coinvolgere la mia appartenenza ecclesiale in un giudizio politico.
    Saluti, Luigi

    23 Ottobre, 2006 - 18:41
  16. Luisa

    Penso che abbiamo tutti un codice etico, una scala di valori ,in funzione dei quali facciamo le nostre scelte. Possiamo allora approvare o rifiutare certi comportamenti che non corrispondono ai nostri valori, forse si chiama giudizio, ma puo anche essere definito discernimento, alle volte buon senso. Libertà di sapere e potere dire no : con questo non sono d`accordo.
    Importante è per me ,e cerco nella misura del possibile di praticarlo nella mia vita,
    essere cosciente della natura della mia reazione. Non sto forse proiettando sull`altro contenuti che mi appartengono e di cui non sono consapevole ? Non è la mia una reazione innanzitutto emozionale?
    Quando una persona mi è antipatica ,o non mi ispira fiducia ,cerco dapprima di capire che cosa essa risveglia in me …introspezione sempre interessante!
    Ma spesso mi permetto semplicemente di non essere d`accordo, di esprimere la mia opinione e cercando sempre di fare la differenza fra la persona e il suo comportamento.
    Perchè chi sono io per sapere chi è la persona che mi sta di fronte,qual`è la sua storia di vita? Non giudico te come persona, mi permetto di giudicare il tuo comportamento.
    Forse è il verbo giudicare che pone problema e sono d`accordo con Leonardo.
    Ho scritto una volta della benevola neutralità di Luigi Accattoli, penso che deve essere possibile essere amici con tutti e ciò nonostante potere esprimere un disaccordo .
    Se Luigi Accattoli ha il segreto di questo essere amici non potrebbe svelarcelo?
    Temo che per quel che mi concerne, anche se un giorno sarò nell`accettazione incondizionale dell`altro, non potrò impedirmi di rifiutare certi comportamenti e posso aggiungere che come mamma è delle volte indispensabile dire stop , no, non sono d`accordo , quello che hai fatto è male.
    Per esempio e per ritornare a Telepace… non so perchè ma Don Todeschini non mi ispira più nè fiducia nè simpatia ! Luisa

    23 Ottobre, 2006 - 19:33
  17. Maria Grazia

    Innanzitutto buonasera a tutti 🙂

    Atei devoti e dintorni.

    Io penso che sia un grande gesto di apertura di Papa Ratzinger accogliere intellettuali laici,addirittura atei.
    Negli ultimi anni il cardinale Ratzinger ha dialogato più di ogni altro prelato con il mondo intellettuale(ricordo solo il confronto con Habermas e con Flores D’Arcais) ed era in programma anche un dialogo con Cacciari,ma poi questi è stato eletto sindato e il cardinale è diventato Papa.
    Parlare con tutti è un grande segno dei tempi e non mi stupisco della stima di cui Ratzinger gode presso i cosiddetti atei devoti.
    La Fallaci,atea e anticlericale,che lascia il suo immenso patrimonio alla Lateranense in nome della venerazione che provava per Joseph Ratzinger (non per il Papa),ha insegnato molto a tutti.
    A questi atei devoti va il mio ringraziamento e la mia profonda stima:nel periodo seguente la gogna mediatica di Ratisbona ho sentito levarsi solo le voci di questi intellettuali a difesa del Papa.Non ho sentito alcuna solidarietà da parte dei movimenti(a parte CL).
    Questa indifferenza verso il Pontefice di molta parte del mondo cattolico mi ha colpito e ferito profondamente.Per questo evito di esprimere giudizi su Verona anche se ora il contesto mi è molto più chiaro e la mia stima per il Papa,se possibile,si è fatta più profonda.
    Ho letto con piacere l’articolo di Messori di ieri.Mi riconcilio con i media quando posso leggere qualche bella pillola di saggeza che a Messori deriva anche dalla conoscenza personale con Papa Benedetto:

    http://archivio.corriere.it/archiveDocumentServlet.jsp?url=/documenti_globnet/corsera/2006/10/co_9_061022091.xml

    Saluti MG

    23 Ottobre, 2006 - 19:34
  18. Luisa

    Maria Grazia sei una miniera di informazioni preziose ! Puoi dirmi come trovare gli articoli di Messori on-line ? Bisogna , come per Accattoli, scrivere il suo nome nella finestra “cerca” , o c`è modo di trovarli direttamente ? Grazie!
    Un abbraccio, Luisa

    23 Ottobre, 2006 - 19:48
  19. Francesco73

    Luisa, vai sul sito di Messori, http://www.vittoriomessori.it, lì trovi un pò di materiale.

    Quanto a teocon, teodem, mondo cattolico e politica, mi permetto di suggerire il libro di Marco Damilano, Il partito di Dio, uscito in questi giorni per Einaudi.
    Un’escursione rapida nel mondo cattolico italiano dal punto di vista dei suoi rapporti con la politica e con le scelte strategiche di Chiesa.
    Damilano ha un suo punto di vista preciso e riconoscibile, ma scrive bene e – cosa non frequentissima – è un giornalista appassionato alle idee. Leggetelo.

    23 Ottobre, 2006 - 20:30
  20. Luisa

    Ringrazio Tonizzo e Francesco per i libri consigliati, e grazie, Francesco, effettivamente sul sito di Messori figurano i suoi articoli. Trovo molto stimolante questo scambio sui libri da leggere, sopratutto per me che ho un accesso meno facile a questo tipo di informazione. Grazie, Luisa

    23 Ottobre, 2006 - 21:01
  21. Luigi Accattoli

    A Luisa: non ho certo il segreto dell’amicizia universale! Mi arrabatto come posso per mettermi ogni volta nei panni della persona con cui mi trovo a trattare, o della quale debbo scrivere. E’ un modo di farsi tutto a tutti, giornalisticamente parlando.
    Primo: non metto nel conto le diversità politiche e ideologiche. Cioè non reagisco alle opzioni dell’interlocutore qualificabili come tali: le considero tutte legittime, in linea di principio e fino a quando non intervengano implicazioni moralmente inaccettabile.
    Secondo: mi esercito a rendermi simpatica, per quanto possibile, la sua veduta non politica e non ideologica. Poniamo il caso di un leghista o di un pacifista, cerco il meglio di chi ama ciecamente la sua terra, o la pace.
    Terzo: vedo di cogliere in che cosa quella veduta potrebbe migliorare – o rendere più avvertita – la mia.
    Ho svolto questi tre esercizi – negli anni – con Oriana Fallaci, dalla quale in partenza ero molto lontano e il risultato è nell’articolo che avevo citato al mio penultimo commento. Saluti, Luigi

    23 Ottobre, 2006 - 21:09
  22. Scusate, mi sembra però che questa querelle sulle idee di Luigi sia inutile. Perché, nonostante sia il padrone di casa (e quindi pienamente intitolato a decidere e fare quello che vuole), ha anche scelto di fare il moderatore. E se devi moderare gli altri devi essere moderato, prima di tutto, tu.
    Lui ci riesce. Io al posto suo avrei già scatenato una rissa dopo il terzo post, qua invece – come vediamo tutti – stiamo andando avanti a tutta birra.
    Anzi, proprio il fatto che nessuno di noi riesce ad appiccicare un’etichetta alle idee di Luigi, è la garanzia migliore di continuare a veleggiare tranquilli. Vi assicuro che frequento forum (non di Vaticano, ma di cui ogni tanto se ne parla) in cui il moderatore è palesemente schierato. Un carnaio intellettuale peggiore di quello è difficile da immaginare.
    Cari saluti.

    24 Ottobre, 2006 - 7:57
  23. Luisa

    Caro Tonizzo,
    se è a me che tu pensi scrivendo e parlando di querelle, mi dispiace doverti dire che non sono d`accordo con te. Se per te domandare a Luigi Accattoli, il più sinceramente possibile, e senza nessuna ironia, di spiegarmi il segreto dela sua neutralità è fargli querelle è un`interpretazione che ti appartiene e che io non condivido.
    E forse quando leggerai quello che segue … scatenerai la rissa…..
    Vorrei prima dire a Luigi Accattoli che la mia non è una provocazione, al massimo una curiosità che accetta di non essere soddisfatta
    Per ritornare a Telepace. Sono sicura che lei ha fatto lo sforzo di mettersi nei panni di Don Todeschini. Vorrei chiederle come si è sentito. Vedere con gli occhi di Don Guido, ascoltare con le sue orecchie, pronunciare le sue parole, le ha permesso di capire meglio i perchè della sua decisione ? Questo non certo facile esercizio le ha rese più simpatiche le sue azioni ?
    E quando è uscito da quei panni, che succede ? Chi si esprime? C`é una “dissociazione” fra l`uomo che di mestiere fa il giornalista e metterà queste informazioni a beneficio della descrizione oggettiva della situazione e l`uomo con i suoi sentimenti, le sue emozioni e le sue opinioni personali?
    Io la ammiro, Signor Accattoli, ho raramente “incontrato” una persona come lei , ammiro il suo non-giudizio, la sua attenzione all`altro, il sapere vedere il meglio nell`altro, l`accettare che l`altro mi puo imparare qualcosa malgrado delle vedute opposte ed è qui la mia interrogazione : l`uomo e il giornalista pensano la stessa cosa ? Lei ha scritto” giornalisticamente parlando”, forse la sua risposta si trova in queste parole…..e avrei potuto evitare di scrivere questo post , ma se lei vuole aggiungere qualcosa la ringrazio !
    Mi dispiace, Tonizzo, ma non ho sovente l`occasione di “discutere” con un giornalista del calibro di Luigi Accattoli, allora non mi privo di porre le domande che mi permetteranno di meglio capire la professione di giornalista !
    Un saluto a tutti, Luisa

    24 Ottobre, 2006 - 10:28
  24. Leonardo

    Vorrei spiegarmi meglio: sono il primo ad apprezzare lo spirito ‘ecumenico’ del sig.Accattoli (sono della vecchia scuola, e continuo a dare del lei fino a diversa proposta), e, più in generale, tra le cose che mi piacciono della chiesa è che è cattolica, cioè larga, accogliente, restia alle espulsioni, in una parola il contrario di una setta. Nè mi permetto di mettere in dubbio la sincerità del suo atteggiamento, anzi la descrizione che lui fa dei propri quotidiani esercizi di accoglienza degli altri è molto istruttiva.
    La mia provocazione si riferiva ad una certa ideologia del ‘non giudicare’ che purtroppo vedo molto diffusa nel mondo cattolico, e che temo sia una variante del buonismo oggi imperante. Ora, il buonismo è una delle cose peggiori che ci siano, perché è una forma particolarmente insidiosa di falsificazione del beme. Nei casi migliori è il frutto di una grande ottusità, ma spesso copre una inenarrabile cattivaria. In ogni caso, occultando il male impedisce la cura.
    Giudicare è l’inizio della liberazione.

    24 Ottobre, 2006 - 10:39
  25. Luisa, io non ce l’avevo con te, non ti sentire piccata. Era un discorso più che generale. Però mi stuzzica questa domanda che hai posto a Luigi:

    E quando è uscito da quei panni, che succede ? Chi si esprime? C`é una “dissociazione??? fra l`uomo che di mestiere fa il giornalista e metterà queste informazioni a beneficio della descrizione oggettiva della situazione e l`uomo con i suoi sentimenti, le sue emozioni e le sue opinioni personali?

    Per quello che mi riguarda e l’educazione professionale che ho ricevuto, la risposta è sì. Anzi, questa dissociazione – meglio direi “giusto distacco” è doverosa, perché un conto sono i fatti e un conto le opinioni. Questo non vuol dire che non abbiamo il diritto di dire la nostra. Ma dobbiamo stare attenti, in questo campo, a scadere nella tifoseria. Che è quello che nei post di Luigi non è mai accaduto. Anche questa è – per quanto silenziosa – una risposta da parte sua. Non solo verso di te, ma anche verso qualche aspirante giornalista che a volte si fa prendere la mano (io).

    24 Ottobre, 2006 - 11:08
  26. Maria Grazia

    Grazie Luisa per il complimento 🙂
    Sul sito di Messori troverai molti articoli interessanti,soprattutto quello che descrive il Papa come “intellettuale postmoderno”.
    Mi piace “scandagliare” il web a caccia di articoli che parlino di Benedetto XVI con analisi approfondite e commenti non superficiali.A volte è un lavoro impari,ma spesso trovo pezzi interessanti.
    Come questo,autore:Antonio Socci:

    http://www.korazym.org/news1.asp?Id=19741

    Concordo in pieno con Socci:il Papa abbaglia la platea ma prima di giovedì è stato ignorato dai movimenti e adesso?Pure!
    Per fortuna ci sono quei famosi fedeli con il taccuino in mano 🙂
    Non viene certo meno la mia delusione verso le “presenze veronesi”,ma ho motivo di ben sperare osservando chi ascolta davvero il Papa.
    Saluti MG

    24 Ottobre, 2006 - 16:45
  27. Luigi Accattoli

    Se bastasse mettersi nei panni di qualcuno per risolvere i conflitti, la pace regnerebbe nel mondo! Il mettersi nei panni serve solo – e tutt’al più – a comprendere un certo comportamento. Ma i comportamenti per lo più sono dettati da interessi divergenti e il conflitto degli interessi vanifica le buone volontà. Credo di comprendere sia il comportamento di don Guido sia quello dei quattro giornalisti, ma ciò non risolve nulla, perchè l’interesse di don Guido – “riportare Telepace a Verona”, cioè recuperarne il carisma e la missione iniziali – confligge con quello dei giornalisti romani: che Telepace, cioè, resti a Roma! Forse solo il Vaticano, che è a Roma, può aiutare don Guido a restare a Roma. Ma non so se vorrà farlo.
    Il conflitto tra il giornalista e l’uomo è costante. La necessità del giornalista di farsi tutto a tutti io l’assecondo volentieri anche per desiderio di pace: personalmente non amo le dispute e i contrasti. Ma dopo tanta spersonalizzazione – o spoliazione dai propri vestiti per mettermi in quelli degli altri – sento il bisogno di dire la mia. Questo blog è nato un poco come un gioco con i miei figli informatici, ma un poco anche per il mio desiderio di essere me stesso. Cosa che la professione realizza poco e male.
    Temo di non aver chiarito nulla. Scrivo da Legnano, dove sono per una conferenza alla Università degli anziani che ha un titolo quanto mai provocatorio per i miei bloggers: “Le novità di Benedetto XVI rispetto al predecessore”.
    Saluti a tutti.

    24 Ottobre, 2006 - 17:31
  28. angela

    Carissimi amici,
    grazie dai quattro di Telepace per l’ interesse suall nostra vicenda.
    Grazie a Luigi per la lucidità dell’ analisi della situazione.
    Io personalmente non mi sento in contrasto con “carisma e missione” di Telepace. Evangelizzazione, informazione vaticana corretta e completa… eccetera.
    Ma credo che questo possa essere fatto rispettando il lavoro dei laici impegnati riconoscendo “la giusta mercede all’ operaio ” che non è solo un fatto di soldi , ma soprattutto di dignità, rispetto, giustizia.
    Possibile che il Vangelo non vada d’ accordo con se stesso?

    Piani del Vaticano ? Chi può saperlo ! Certo l’ impresssione che abbiamo al momento è di essere stati usati e poi gettati. Staremo a veder. Intanto è bello sapere che anche i diplomatici sentono la nostra mancanza.
    Un abbraccio a tutti
    Angela Ambrogetti

    24 Ottobre, 2006 - 18:18
  29. Luisa

    La ringrazio, Signor Accattoli, di avere preso in considerazione le mie interrogazioni. E non creda che non ha chiarito nulla, sono stata personalmente molto sensibile alle sue parole, al fatto che si sia un poco svelato per regalarci qualcosa di molto personale.
    E sarei triste di saperla deluso rispetto al suo desiderio iniziale di essere se stesso su questo blog . Noi lo vediamo fra l`altro con tutti i suoi post poetici, la sua attenzione ai piccoli segni, le traccie lasciate sui muri o altrove da sentimenti e emozioni umani, quei “arrêts sur image” che lei sa cogliere qua e là.
    Anche se non sono sempre i messaggi che provocano il più grande numero di reazioni, sopratutto la prego di continuare a suscitare la nostra riflessione con le sue osservazioni.
    E se dire la sua su questo blog non è prendere posizione per o contro a me va benissimo così, e grazie di permettere a noi, suoi invitati, di dire la nostra , certe volte molto vivacemente! Cari saluti, Luisa

    24 Ottobre, 2006 - 19:16
  30. Volevo ringraziare pubblicamente Luigi per la lezione che mi ha dato. Non di “moderazione” (che comunque, nel senso giusto, è una grande virtù), ma di rispetto/amore verso gli altri e verso le loro idee, che è anche rispetto/amore verso se stessi – perché cercare di trovare e prendere dagli altri tutto il bene possibile significa avere sufficiente stima di sé da considerarsi capaci di crescere, di essere ogni giorno qualcosa di più, anche grazie a coloro da cui non penseresti di poter trarre nulla. Leggere l’articolo su Oriana Fallaci è stata per me una grande lezione. Pensavo a una nemica, ho avuto di fronte una persona. E che persona. Grazie.

    24 Ottobre, 2006 - 19:52
  31. Francesco73

    🙂

    oddio, povero Luigi
    dopo tutte quelle che gli infliggiamo qui, il confronto tra Ratzinger e il Predecessore deve anche andarlo a fare di fronte alla platea di Legnano…a questo punto sarà un filino esasperato dal tema…coraggio! 🙂

    P.S. Stasera Santa Messa di “presa di possesso” del Titolo Cardinalizio di Santa Maria del Popolo presieduta da “don Stanislao”; c’ho fatto un passaggio in uscita dal lavoro, c’erano tantissime persone (megaschermo davanti al sagrato) e molte autorità. Si respirava un’aria strana. I turisti si informavano sull'”happening” e – appreso che si trattava del segretario di Wojtyla – facevano un “oooh” di interesse e curiosità, per poi fermarsi a vedere e ad attendere. C’era insomma una certa “Roma polacca” che pareva voler uscire allo scoperto da un pò…

    24 Ottobre, 2006 - 21:28
  32. Luigi Accattoli

    Grazie a tutti e buonanotte! Quelli di Legnano sono stati buoni con me. Francesco dunque almeno come “lavoro” siamo vicini, e forse ci possiamo incontrare. Luigi

    24 Ottobre, 2006 - 21:54

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