Tettamanzi: i problemi veri non sono sui giornali

«Nessuno chiede di tacere episodi, fatti, denunce, indagini che riguardano quanti sono chiamati ad animare e a guidare il Paese e dai quali tutti attendono esemplarità, nel pubblico e nel privato. Ma, mi domando: giornali e tv contribuiscono davvero a costruire e a promuovere la pubblica opinione quando si lasciano contagiare dal clima avvelenato e violento causato da una politica che dimentica o sottovaluta i bisogni reali e concreti delle persone? I problemi veri del nostro Paese non sono certo quanto da mesi leggiamo nelle cronache politiche»: parole del cardinale Dionigi Tettamanzi nell’incontro di oggi con i giornalisti. E’ una settimana abbondante che sono in giro per questi incontri dei vescovi con la stampa che avvengono intorno alla festa di Francesco di Sales, 24 gennaio. Ovunque – Rimini, Modica, Macerata – ho sentito le stesse parole: che media abbiamo, che politica abbiamo, che paese abbiamo? Vedi qui le altre sagge parole del vescovo Dionigi.

43 Comments

  1. Gioab

    Cos’è la coda di paglia ? Si sente in colpa e si giustifica perché certi palazzi non hanno alzato troppo la voce ? Però qualche ragione ce l’ha ! Condivido il concetto: – “ giornali e tv contribuiscono davvero a costruire e a promuovere la pubblica opinione quando si lasciano contagiare dal clima avvelenato e violento causato da una politica che dimentica o sottovaluta i bisogni reali e concreti delle persone?”
    Secondo me è sempre valido il vecchio proverbio: “chi lascia la via vecchia per la nuova non sa cosa trova”.
    Cascasse il Cav. Quanti altri disponibili come lui troverebbe Tettamanzi ? In tempi di rivoluzioni intorno al mondo, non conviene mai cambiare cavallo in corsa. Bisogna aspettare che le bocce siano ferme per prendere le misure e capire qual è più vicina al pallino a cui assegnare il punto. No ? Specialmente in attesa delle sentenza di Strasburgo !
    Mala tempora currunt, proprio mala tempora. E i prezzi continuano a salire.

    29 Gennaio, 2011 - 19:23
  2. marta09

    Mah, anch’io ho detto la stessa cosa un po’ di post fa … accusando i media di essere troppo tutto e pure ricco di particolari (troppi particolari nausenti).

    Si può tenere alta l’attenzione, senza però diventare volgari …
    Spesso ho avuto l’impressione che siamo in mezzo ad una comunicazione morbosa, pruriginosa e non si considerano i bambini.

    Ecco, non mi piace questo ostentare e calcare la tigre dello scandalo, aumetandolo … E’ già grave per quello che è.

    29 Gennaio, 2011 - 19:40
  3. mattlar

    Posso chiedervi un esempio di informazione pruriginosa? Io sto seguendo molto, ma non mi sembra che si vada così spesso oltre la realtà, che è già per conto suo scandalosa. E purtroppo è l’unica che questa politica ci offre da mesi…. sempre intorno alle feste eleganti e cortesi del principe…

    29 Gennaio, 2011 - 20:01
  4. mattlar

    A dire il vero, quello che mi sembra eccessivo è la reazione dell’Egitto alle gesta della nipote di Mubarak…

    29 Gennaio, 2011 - 20:02
  5. mattlar

    Nel frattempo, lunedì scatta il click day per gli immigrati: una procedura per cui in pochi minuti 50 mila immigrati, come alla lotteria, si giocano il proprio futuro alla roulette o quasi: pochi minuti per presentare la domanda dalle otto di mattina.
    Guardando sul sito del ministero dell’interno per iniziare la procedura per una persona che conosco, mi chiedevo come mai, invece della data di scadenza dei termini per presentare la domanda, avessero messo solo la data di apertura dello “sportello” telematico….

    29 Gennaio, 2011 - 20:09
  6. Gioab

    Tettamanzi: “ Il giornalismo non deve cedere alle logiche di potere altrimenti si degraderà fino all’irrilevanza. “Se il giornalismo cederà completamente alle logiche di potere, si degraderà fino all’irrilevanza come è stato per altre funzioni un tempo fondamentali della società “

    Altruista ? Offre veramente buoni e disinteressati consigli ? Lo faranno santo protettore dei giornalisti ! Forse no, perché a ben guardare non è un consiglio ma un rimbrotto e il rimbrotto ci sta tutto. E’ proprio un bel rimprovero a certi giornalisti faziosi e interessati solo a guardare dal buco della serratura, che non hanno nessun rispetto, e pretendono per loro quel rispetto che loro non hanno per altri.

    Così per mancanza di veri argomenti non possono far altro che diventare i veri “Dominus” che determinano che vince e chi perde senza tenere conto delle conseguenze alle quali potrebbe condurre un gioco alla sfascio in assenza di alternative credibili e di verità comprovate.

    E’ strano perché avevano detto che in Italia non c’è libertà di stampa e che la Stampa è controllata da quello stesso che hanno nel mirino e che vorrebbero affossare. Riescono a processarlo anche 5 volte al giorno…..e si lamentano incorrendo nei rimbrotti di Tettamanzi.

    La mia opinione è che, gli schiavi più sono arroganti meno si rendono conto; più hanno terrore di colui che credono loro padrone meno si rendono conto che si rendono schiavi delle loro paure e della loro avidità, della loro invidia.

    Hanno dimenticato che tutti si nasce padroni e tutti si diventa schiavi l’unico libero è colui che non deve chiedere perché non ha bisogno di nulla.

    p.s. C’era un volta un dio che si chiamava Giano. Aveva due facce, una davanti e l’altra di dietro e quando lo guardavi non sapevi se stavi osservando la faccia o il….dietro della faccia. Lo hanno nominato protettore delle case di Montecarlo.

    29 Gennaio, 2011 - 22:03
  7. Gioab

    Da un altro punto di vista ha ragione Tettamanzi “ i problemi veri non sono sui giornali” infatti dell’inferno non ne parla mai nessuno ma da un altro punto di vista ancora, credo che abbia torto.

    “Da chi guida il paese ”tutti attendono esemplarita’, nel pubblico e nel privato”. Dice.

    Veramente dovrebbe parlare per sé io non mi attendo nulla anzi, noto che una volta su RAI non si vedeva neanche una mezza bretellina, guarda che progresso oggi….. dovendo rincorrere Mediaset che faceva un mucchio di ascolti si sono adeguati. Tra cosce e seni si va alla grande ma non hanno nulla da dire.

    Quindi non è vero che “tutti” si attendo ciò che dice lui, forse alcuni bacchettoni si attendono di non essere indotti in tentazione perché avendo la tentazione facile riescono facilmente a dimenticare che il buon Dio li aveva fatti nudi e che nudi si nasce e nessuno si scandalizza se non chi ha bisogno di scaricare su altri le proprie debolezze o incapacità.

    29 Gennaio, 2011 - 22:37
  8. LEONE

    Questa pero’ non l’avevo letta…

    E’ giusto secondo Voi pubblicarla?
    Non ho mai amato Augias, ma questa è molto grave….

    “Orrore è quanto avviene nella villa di Arcore che tra l’altro è stata acquisita

    aggirando una minorenne orfana con l’intervento di Cesare Previti già allora avvocato di Silvio Berlusconi”.

    Non conoscete la storia? VE LA RACCONTIAMO NOI…LEGGETE SOTTO

    La contessa Rangoni Machiavelli: «Così Berlusconi ha truffato mia cognata»

    È stata una doppia rapina. Consumata alle spalle di una ragazzina minorenne, choccata dalla morte del padre, fuggita dall’Italia per sfuggire alla curiosità di giornalisti e paparazzi e raggirata da quel professionista che si chiama Cesare Previti al servizio di Silvio Berlusconi». Beatrice Rangoni Machiavelli è una nobile signora di ferme tradizioni liberali, illustre casato, impegnata nel sociale, ex deputato del parlamento europeo. E’ anche la cognata di Anna Maria Casati Stampa di Soncino, la ragazza che nel 1970 resta orfana all’improvviso e tragicamente ed eredita tutto il patrimonio del casato tra cui villa San Martino ad Arcore. La stessa villa in cui dieci anni dopo si trasferisce Il Cavaliere già Re del mattone e in procinto di diventare anche Signor Tv.

    Cosa intende per “doppia rapina”?

    «Dal 1974 vado denunciando il furto perpetrato ai danni di mia cognata Annamaria Casati Stampa di Soncino, per le modalità dell’acquisto della Villa di Arcore e dei terreni, centinaia di ettari, su cui è stata fatta la speculazione di Milano 2».

    Non ci sono sentenze che lo dimostrano.

    «Siamo arrivati tardi, quando ci siamo accorti del raggiro erano già passati dieci anni ed era scattata la prescrizione. Ma quelle due acquisizioni restano comunque due rapine».

    Chi è Annamaria? E dove vive oggi?

    «È una signora di 59 anni, vive all’estero con la sua meravigliosa famiglia e ogni volta che si parla di questa storia per lei sono solo dolori e incubi. La famiglia, i marchesi Casati Stampa di Soncino, sono uno dei più illustri casati milanesi proprietari in Brianza e a Milano di terreni e palazzi».

    Cosa succede il 30 agosto 1970?

    «Annamaria arriva a Fiumicino da un viaggio con alcuni amici. Chiama il padre, il marchese Camillo che dopo la morte della mamma di Annamaria si era sposato con Anna Fallarino, per farsi venire a prendere. Camillo la rassicura ma le dice restare ancora qualche giorno con gli amici. Il marchese in realtà, depresso e in pessimi rapporti con la signora Fallarino, aveva già pianificato di suicidarsi. Solo che nelle stesse ore in quella casa arrivano la moglie e il suo amante Massimo Minorenti, lo ricattano, gli chiedono un miliardo di lire per ritirare alcune foto compromettenti già consegnate ai giornali. Lui perde la testa, ammazza e si ammazza. Fu Annamaria a dover riconoscere i corpi sfigurati del padre e della matrigna. Del caso parlò tutta Italia, per mesi. Potete immaginare lo choc di quella ragazza».

    Come entra in scena Cesare Previti?

    «Il padre Umberto è un noto fiscalista calabrese che nei primi anni settanta sta architettando la complessa struttura societaria della Fininvest. Cesare è un giovane avvocato che ha una relazione con la sorella di Anna Fallarino. La prima cosa che fa è cercare di dimostrare che la famiglia Fallarino è l’unica erede del patrimonio Casati Stampa perchè la donna è morta dopo il marito. L’autopsia gli dà torto: la giovane e minorenne Annamaria è l’unica erede. Il padre, Camillo, è morto due minuti e trenta secondi dopo».

    Poi però il giovane Previti diventa tutore della ragazza e amministratore del suo patrimonio.

    «Eh, già, si vede che questo era il piano B… Annamaria, minorenne, è affidata a un avvocato amico di famiglia Giorgio Bergamasco il quale però diventa senatore e poi ministro in uno dei governi Andreotti. In un modo o nell’altro rispunta fuori Previti che piano piano diventa l’unico responsabile del patrimonio di Annamaria. La quale si ritrova titolare di beni mobili e immobili per circa tre miliardi di lire ma anche un sacco di debiti per via della tasse di successione con rate da 400 milioni».

    E Annamaria decide di vendere…

    «Non è così. Qui comincia il raggiro. La ragazza non ha soldi, non ha potere di firma e ogni decisione è delegata a Bergamasco-Previti. Fatto sta che un giorno, siamo nel 1973, Previti dice ad Annamaria: “Ma come sei fortunata, c’è un certo Berlusconi che vuole comprare, 500 milioni…”. Annamaria replica che è un po’ poco, e Previti la rassicura: “Mavalà, in fondo gli diamo solo la villa nuda, la cappella e un po’ di giardino intorno…”. Previti lascia intendere che arredi, pinacoteche, biblioteche, il parco, tutto sarebbe rimasto a lei mentre invece stava vendendo tutto».

    Nessuno si accorge di nulla?

    «Il fatto è che Annamaria, esausta, nel 1973, appena maggiorenne si sposa quasi di nascosto, una notte, e va a vivere in una fazenda in Brasile, con la sua famiglia, felice e lontana dalla sua prima vita di cui vuol sapere poco o nulla. Il curatore ha campo libero. Io me ne accorgo solo nel 1980, dopo che è stata completata la vendita di villa San Martino. Avverto Previti che avrei raccontato tutto a Anna Maria. Lui mi risponde, ancora lo ricordo, che mai sarei riuscita a portare un pezzo di carta ad Annamaria in Brasile con delle prove. Invece ce l’ ho fatta: avevo nascosto il dossier con la documentazione in un biliardino. Ricordo anche che a Fiumicino ci perquisirono con molta accuratezza. Per andare in Brasile, strano no…».

    Che succede poi?

    «Annamaria ritira deleghe e procure e le affida a me. Lì comincia la mia battaglia. Abbiamo provato negli anni a riprendere almeno qualche quadro, un Annigoni, ad esempio. Mio fratello andò di persona ad Arcore, fu la volta che si trovò davanti Mangano con tanto di fucile. Berlusconi ci chiese quanto volevamo per venderlo a lui. Ma noi non volevamo venderlo. Non ce l’ha mai reso. Così come le 14 stazioni della via Crucis di Bernardino Luini, nella cappella di famiglia».

    All’inizio parlava di due truffe…

    «Così come si sono presi il parco e la villa, si sono presi anche tutti i terreni dove poi è sorta Milano 2, terreni agricoli della famiglia Casati Stampa».

    In che modo?

    «Avevano frazionato i terreni in tante srl e poi li hanno resi edificabili. Quando ce ne siamo accorti, abbiamo scoperto che ogni srl era intestata a vecchini con l’Alzheimer pensionati all’ospizio della Baggina. “Lei non mi può denunciare, io conosco tutti» ci disse Berlusconi. E aggiunse: “E poi domani scioglierò tutte le srl». Ci riuscì, tranne che per poche pezzature di terreni di cui ci fece avere in tre giorni i soldi. Oltre al danno anche la beffa: la speculatrice, la palazzinara, quella che aveva trasformato i terreni da agricoli in edificabili, risultava essere Annamaria Casati Stampa. Il colmo, no? ».

    Annamaria?

    «Non ne vuole sapere più nulla e nesuno ha mai pensato che potesse essere risarcita. Io però continuo da allora la mia battaglia a tutti i livelli perchè credo sia giusto che si conosca la qualità delle persone che ci governano. Sotto il profilo penale, purtroppo, non è mai stato possibile fare nulla».

    Qualche volta ne parlate tra di voi?

    «Mia cognata ha un’altra vita, vive lontana, non è affatto legata ai soldi. In quei pochi giorni in cui Previti è stato in carcere mi disse solo: “Chissà, Magari stavolta potrò riavere il mio quadro…”».

    30 Gennaio, 2011 - 8:13
  9. LEONE

    Tornando ai giornali e alla polemica del vescovo di padova ho trovato su Vinonuovo un interssante intervista che riassume meglio ilpensiero del vescovo e allora tutto appare un po’ piu’ chiaro:

    Matteo è una vittima innocente
    È turbato, il vescovo Antonio Mattiazzo, per la sofferenza che un’interpretazione distorta delle sue parole ha provocato tra i familiari di Matteo Miotto – «che è prima di tutto una vittima innocente» – e in molti fedeli, specialmente nella comunità thienese. Risponde alle polemiche, invitando a non cedere alle tentazioni retoriche.

    http://www.difesapopolo.it/pls/s2ewdiocesipadova/V3_S2EW_CONSULTAZIONE.mostra_pagina?id_pagina=3790

    30 Gennaio, 2011 - 8:41
  10. Gioab

    @ Leone

    Se posso fare un commento alla storiella della contessa, posso dire che recriminare, pentirsi e lamentarsi è robetta. Cose da poveri di spirito e senza cervello:

    “Siamo arrivati tardi, quando ci siamo accorti del raggiro erano già passati dieci anni ed era scattata la prescrizione” – chi tardi arriva non ha motivo di lamentarsi. Se lo vede l’ultimo arrivato a pretendere la medaglia d’oro ?

    “Annamaria arriva a Fiumicino da un viaggio con alcuni amici.” – poteva stare a casa a curarsi gli affari anziché andare in giro con “amici”

    “Annamaria, minorenne, è affidata a un avvocato amico di famiglia Giorgio Bergamasco il quale però diventa senatore e poi ministro in uno dei governi Andreotti. In un modo o nell’altro rispunta fuori Previti che piano piano diventa l’unico responsabile del patrimonio di Annamaria” – affidata da chi ? come rispunta Previti ? In un modo o nell’altro ? per magia ?

    «Il fatto è che Annamaria, esausta, nel 1973, appena maggiorenne si sposa quasi di nascosto, una notte, e va a vivere in una fazenda in Brasile, con la sua famiglia” – Non è colpa di nessuno se è esausta, avrebbe dovuto riposarsi, se era interessata alle sue cose non andava in Brasile e non si sposava di notte.

    Storia commovente dal punto di vista sentimentale, stupida dal punto di vista pratico.

    Ci riprovi il mondo non è fatto per i sognatori piagnucolosi dal cuore devastato.
    Saluti

    30 Gennaio, 2011 - 10:06
  11. Leonardo

    Gioab 2, in versione abiblica, è molto più simpatico, nella sua brutalità, di quell’untuoso spacciatore di versetti biblici che è Gioab 1.

    30 Gennaio, 2011 - 10:23
  12. lazzaro

    Ci risiamo: è più riprovevole chi si rende protagonista di certe gesta o i giornali che le raccontano (la televisione, in gran parte, allude e a volte smetisce notizie non riferite)? Già altri si sono esibiti ancora nell’arte del dare un colpo al cerchio e un altro alla botte: è il caso di continuare?
    Io, da semplice cittadino, voglio essere informato per filo e per segno, e non mi scandalizzano tanto i fatti riportati, quanto mi scandalizza chi ne è stato protagonista. E siccome questo non è uno sconosciuto che con me non ha niente a che fare, mi è consentito interessarmi di quello che comibina, anche nel così detto privato?
    Nel quale rientra alche l’acquisizione della villa di Arcore, la cui storia conosscevo, e alla quale qualche finiano ha accennato subito dopo il “lancio” dello scandalo della casa di Montecarlo, avendone come risultato uno smorzamento dei toni, che adesso si sono riaccesi, sull’argomento, ad opera del solerte ministro degli Esteri.

    P.S.: Mi riferisco al post precedente. Ma può darsi che non si possa discutere pacificamente, avendo opinioni diverse? Fiorenza, non andartene pure tu!
    Il confronto a volte stanca, ma è normale. Da soli si può senz’altro stare meglio, ma non è un po’ “egoista”?. Al liceo, ero in collegio, diedero un tema: “O beata solitudo, o sola beatitudo!” Io il collegio l’ho lasciato, a me piace il mondo. Ma mi accorgo che sto divagando…
    Fiorenza, mane nobiscum!

    30 Gennaio, 2011 - 10:50
  13. Leonardo

    La domenica – mi perdonerete – torno da messa sempre con qualche curiosità linguistica: prima dicevamo, se non ricordo male, «beati i miti perché erediteranno la terra», adesso «beati i miti perché avranno in eredità la terra».
    Qualcuno di voi dotti mi saprebbe spiegare la differenza? E se differenza non ci fosse, perché cambiare? Questi traduttori mi ricordano quella gente che, in casa, sposta le cose senza ragione.

    Secondo fuori tema – e mi perdonerete un’altra volta. Ho visto ieri sera Ausmerzen. Ottimo. Ma perché Paolini, volendo fare degli esempi di cose simili che possono tranquillamente succedere anche oggi (giusto!) ha fatto l’esempio dei vecchi legati ai letti negli ospizi e quello degli immigrati clandestini e non ha fatto quello che è più di un esempio simile perché è proprio la stessa identica cosa?
    Possibile che non si sia accorto che il contadino della Sassonia che nel 1939, essendogli nato un figlio gravemente malformato, scrive al Führer per ottenere che venga soppresso e ci riesce è identico a Beppino Englaro?
    Perché se si è lucidi, intelligenti e onesti non lo si può essere fino in fondo?

    30 Gennaio, 2011 - 11:31
  14. mattlar

    Quoto totalmente lazzaro.

    30 Gennaio, 2011 - 12:01
  15. roberto 55

    Quoto quasi totalmente Leonardo (nella piccola storia del nostro “pianerottolo”, credo sia un pò una notizia):anch’io, ascoltando Marco Paolini (mio grande conterraneo), ho pensato ad Eluana Englaro.

    Buona domenica a tutti (ci sono, ci sono sempre, o quasi, anche se per motivi personali/lavorativi non trovo più il tempo di partecipare attivamente alle nostre discussioni: ma non temere, Mabuhay, chè non ti lascio solo tra i leghisti ……..) !

    Roberto 55

    30 Gennaio, 2011 - 12:31
  16. LEONE

    @ Gioab, non condivido quasi niente di quello che ha scritto, a mio avviso è una storia poco edificante, (stiamo parlando di una minorenne che ha avuto una tragedia che puo’ rovinare una vita), aprrofittarsi di una situazione del genere sarà anche pratico come dice lei ma è altamente immorale, si rilegga i 10 comandamenti visto che le piace tanto la Bibbia, c’è n’è uno che dice NON RUBARE…

    30 Gennaio, 2011 - 13:17
  17. discepolo

    oggi vado come la solito alla prima messa . Per la liturgia ambrosiana oggi è la festa della famiglia. si prega per la famiglia.Nell’omelia il nostro parroco giustamente ricorda come modello sublime di famiglia la Sacra Famiglia di Nazaret, Maria Giuseppe e Gesù..
    poi torno a casa e leggo questa notizia
    http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/11_gennaio_30/madre-ubriaca-abbandona-figli-strada-181361746540.shtml

    La nostra vita moderna è così. una specie di schizofrenia fra i modelli (sublimi) e la realtà (squallida) . Come andare avanti in questa schizofrenia ?’ come continuare a credere ai “modelli”‘?. Come non porsi dei problemi, delle questioni ?’ come forse non dubitare? come non chiedere ai nostri pastori ( Tettamanzi in primis) e tutti gli altri. siate meno astratti, siate più reali, siate più incisivi, siate meno buonisti e più efficaci. Siate più VERI e meno retorici.
    MC

    30 Gennaio, 2011 - 13:39
  18. Gioab

    @ Leone

    Nulla de eccepire caro amico Nulla da eccepire. Lei ha ragione da vendere, salvo che mi sembra dimentichi due piccole ma grandi cose.

    I 10 Comandamenti dicono anche :

    Esodo 20.4: “Non devi farti immagine scolpita né forma simile ad alcuna cosa che è nei cieli di sopra o che è sulla terra di sotto o che è nelle acque sotto la terra. Non devi inchinarti davanti a loro né essere indotto a servirle, “ – E questo mi pare abbondantemente disatteso nel disinteresse generale,

    e

    Luca 12.13-14: – “ Quindi uno della folla gli disse: “Maestro, di’ a mio fratello di dividere con me l’eredità”. Gli disse: “Uomo, chi mi ha costituito giudice o ripartitore su di voi?” e Anche questo mi sembra abbondantemente disatteso dal momento che sostiene una posizione contro un’altra senza nemmeno argomentazioni accettabili.

    Lascio a lei ogni altra conclusione.

    30 Gennaio, 2011 - 13:42
  19. Gioab

    @ Leonardo
    La questione secondo me non è se : “beati i miti perché erediteranno la terra” o “beati i miti perché avranno in eredità la terra” perché non c’è alcuna differenza, le due definizioni esprimono lo stesso concetto. ( Matteo 5.5)

    La vera differenza è con : “«Beati i poveri in spirito, perché di loro è il regno dei cieli.” ( Matteo 5.3)

    Se ne deduce che Gesù Cristo, dicendo agli uni ( ai poveri di spirito) che” erediteranno il regno dei cieli” e agli altri “erediteranno la terra” divide i suoi seguaci in due categorie con apostoli (12) e discepoli molti altri, oppure in due greggi (uno piccolo) e molte altre pecore (Giovanni 10.16) indicando due possibili eventualità per i due gruppi come ebbero anche i due Regni, di Giuda e Israele nel passato avendo storie diverse benchè parti dello stesso popolo, come lo erano i due figli di Abraamo (Isacco e Ismaele figli dello stesso padre) anche loro con storie diverse, oppure si sia sbagliato o abbia cercato di depistare i suoi ascoltatori.

    La conclusione la deve trarre da solo. Io opto per la prima ipotesi. E’ più ragionevole e nasconde un più ampio progetto.
    Saluti

    30 Gennaio, 2011 - 14:01
  20. Mabuhay

    Gioab1 e Gioab2: sei stucchevole! Ma proprio stucchevole. (Leonardo ti salva solo “x la tua brutalita”…tratto che spesso (sempre?) gli chiama l’attenzione. Non so perche’…

    Discepolo: e’ per qualcosa se sei al mondo, in questo “squallido’ (dici tu) mondo. Puoi rispondere alle tue domande e risponderti? Puoi riconciliare modelli e realta’? Tettamanzi e’ molto concreto in questo suo intervento.
    Possiamo riconciliare Beatitudini e realta’ quotidiana? O le parole del Vangelo di oggi sono solo pure “palle dell’orso Yoghi” (come dicevamo da bambini, tra di noi, rischiando un solenne sberlone paterno o materno)…diciamo stile berlusconiano… Che cristiani abbiamo? Che cristiani siamo?

    30 Gennaio, 2011 - 14:02
  21. Gioab

    @ Leonardo

    Avendo risposto alla prima parte del suo post vengo alla seconda.
    E mi viene da chiederle ( se ho ben compreso il suo pensiero) : “ perché si sente di condannare Beppino Engalro ?” Non ha forse lui diritto di vivere la sua vita come pensa sia più giusto ? E’ stato lei ad essere costituito giudice ?

    Perché lei vuole entrare nel merito di decisioni che non la riguardano ?
    Ha dimenticato questo ? : (1 Corinti 4.5) :- “Quindi non giudicate nulla prima del tempo stabilito, finché venga il Signore, il quale porterà le cose segrete delle tenebre alla luce e renderà manifesti i consigli dei cuori, e allora ciascuno riceverà la sua lode da Dio.”

    ( Matteo 7.1) : – “Smettete di giudicare affinché non siate giudicati;”

    Da un punto di vista laico la questione è demandata ai tribunali che sono gli organi incaricati.
    Da un punto di vista morale o religioso perché non lasciare la questione a Dio ? ( Giusto Giudice)

    Non capisco cosa intende “essere intelligenti, lucidi onesti” fino in fondo.

    30 Gennaio, 2011 - 14:13
  22. Alexandros

    Da persona che cerca di vivere informata sull’attualità, riscontro un grave decadimento dell’informazione. I media hanno come unico interesse la ricerca di notizie sensazionali, che suscitino moti d’animo profondi come indignazione, sgomento, paura, stupore, rabbia e simili. Probabilmente perché una tale informazione è ben più reddittizia e ben più facile da costruire. Manca completamente la parte analitica. Ad esempio circa quanto sta accadendo in Egitto non si riesce a trovare qualcuno che spieghi le ragioni che stanno dietro la protesta, da chi è partita. Se si tratta di proteste originate da povertà e oppressione, se c’è un legame con l’islamismo, se vi è un collegamento con gli attentati ai cristiani copti. Invece sui mezzi di informazione non si trova niente di tutto ciò. E così pure nell’informazione politica. Perché nessuno si preoccupa di spiegare cosa sia la proposta di federalismo in discussione? I dibattiti si limitano solo a riportare opinioni o giudizi di Tizio o di Caio, saltando a piedi pari il contenuto delle questioni.
    I fatti di cui si è discusso anche qui (le dichiarazioni del vescovo Mattiazzo, la notizia riguardante l’acquisto della villa di Arcore) rientrano a mio avviso nella stessa logica. Distorsione delle dichiarazioni nel primo caso, narrazione deficitaria e opaca nel secondo.

    30 Gennaio, 2011 - 14:57
  23. Marcello

    Leonardo, “sopprimere” e “interrompere l’alimentazione forzata” sono due cose diverse. Il secondo caso assomiglia molto all’interruzione di un accanimento terapeutico (la Chiesa è contraria all’accanimento terapeutico), il primo no.

    Si può benissimo considerarle entrambe sbagliate, ma dare del nazista a Beppino Englaro è profondamente ingiusto.

    30 Gennaio, 2011 - 21:25
  24. Per le domande che discepolo/MC si pone nel post del 30 Gennaio alle 13.39 mi sentirei di rispondere :

    “E se gli consigliassimo di leggere S.Tommaso d’Aquino e di ascoltare Bach?… pare che facciano miracoli! “.

    Cara amica discepolo,non me ne voglia, ma avendo sofferto per lungo tempo di depressione non ho avuto nè il coraggio e nè la forza nel post precedente di darle una risposta ( Ubi e qualche altro lo hanno fatto per me). Ora la ritrovo in questo articolo con interrogativi e dubbi tesi a cercare una soluzione per i mali del mondo e della gente. Mi è parso solo naturale quotare quanto lei aveva detto in precedenza …Un saluto cordiale

    30 Gennaio, 2011 - 21:53
  25. elsa.F

    Mi chiedo con quale coraggio alcuni di noi abbiano il coraggio di giudicare termerariamente oltre che sbrigativamente una persona.
    A chi lo fa in modo sprezzante con tanta superficialità e faciloneria, con accostamenti tra l’altro del tutto impropri, chiedo di riflettere.
    Se è veri che ogni cattolico è in dovere di sostenere e battagliare per difendere la vita, è altrettanto necessario lasciare al Signore il compito di giudicare ogni uomo.

    31 Gennaio, 2011 - 8:35
  26. lazzaro

    @ Elsa
    Non so a chi e a che cosa ti riferisci in particolare circa “il coraggio di giudicare temerariamente oltre che sbrigativamente una persona” da parte di un cattolico.
    Io penso che un cittadino cattolico possa e debba giudicare un politico, e per farlo deve essere debitamente informato (il Signore, pur avendo il compito di giudicare ogni uomo, non vota). Poi, considerando il politico una persona come altre, il cittadino cattolico deve pregare per lui, essendo anc’esso suo fratello.
    Io mi comporto così, e penso di non sbagliare (però non si sa mai!).
    Ma se ho sbagliato a interpretare il tuo pensiero, abbimi per iscusato.

    31 Gennaio, 2011 - 9:20
  27. lazzaro

    “essendo anch’esso suo fratello”… Pardon

    31 Gennaio, 2011 - 9:21
  28. Mabuhay

    Lazzaro: condivido tuo intervento 10:50.
    Credo (dico: credo…) che Elsa si riferisca al “caso” di Eluana Englaro e suo padre, citato sopra in un paio di interventi, mi sembra. Qui, se per ogni paroletta o svirgolettata o incazzata dobbiamo chiederci scusa e fare penitenze…o andare “on leave”…ti saluto!

    P.S. Ciao Roberto55! Scusami se non ti ho salutato ieri…andavo proprio di fretta!

    31 Gennaio, 2011 - 10:01
  29. elsa.F

    Certo che mi riferivo al caso di Eluana.

    Non mi sono piaciuti e continuano a non piacermi gli attacchi diretti e violenti al padre indicato sovente lo spietato assassino della figlia.

    31 Gennaio, 2011 - 10:34
  30. Leonardo

    Marcello, con tutta la calma e la gentilezza di cui dispongo (che non sono molte perché certe distinzioni, devo dirlo, mi sembrano ipocrite): non crede lei che il figlio malformato del contadino di Sassonia fosse anche lui incapace di nutrirsi e probabilmente dovesse essere imboccato pazientemente col cucchiaio? Non è anche quella una “alimentazione forzata”? La differenza la fa dunque il cucchiaio al posto del sondino? Oppure è discriminante se un essere umano può esprimere con gemiti e lamenti il suo bisogno di mangiare?
    E perché il contadino di Sassonia che scrive a Hitler chiedendo di far sopprimere il figlio, e Hitler si attiva perché ciò sia fatto, e questo è il primo caso di molte decine di migliaia all’interno dell’Aktion T 4, perché tutto questo dovrebbe essere diverso da ciò che ha fatto Beppino Englaro? (al quale, notatelo, io non ho applicato nessun epiteto: quelli li tirate fuori voi) È forse discriminante il fatto che il contadino di Sassoni si sia rivolto al cancelliere del III Reich e invece Englaro ai tribunali della Repubblica Italiana?
    Perché questa levata di scudi ogni volta che si tocca questo argomento, come se si dicesse qualcosa di osceno, edi offensivo verso il dolore di un padre?
    Englaro è emblematico, paradigmatico, simbolico – dite come vi pare – perché non è un uomo che dice “basta, non ce la faccio più” (perché di fronte a questo, che è il più umano dei sentimenti, davvero nessuno potrebbe sentirsi in diritto di ergersi a giudice, davvero solo la pietà e l’abbraccio sarebbero l’unica risposta decente, e la condanna penale – assolutamente necessaria – di chi compisse un atto di eutanasia “perché non ce la fa più” dovrebbe essere sempre accompagnata dal massimo del rispetto, della tenerezza, se possibile dell’indulgenza nella pena …)
    No, qui siamo di fronte a un uomo che ha preteso di decidere lui che sua figlia (di cui non lui ma altri si prendeva cura da anni) non voleva più vivere e ha ottenuto di farla sopprimere interrompendo l’alimentazione (= morte per fame e per sete). Oppure, se preferite, che ha preteso che la condizione di sua figlia non fosse vita. Ha deciso lui che cosa è vita e che cosa no.
    Ripeto la domanda: dov’è la differenza?

    31 Gennaio, 2011 - 11:19
  31. Leonardo

    Aggiungo una cosa. Io conoscevo già la vicenda di cui ha parlato Paolini, ma dal suo racconto ho capito molto meglio l’aspetto “soavemente burocratico” di tutta la faccenda, proprio da Asl di oggi. Una lettera che ti arriva a casa, con la promessa di nuovi “trattamenti esperti” per quel povero figlio che hai in casa da anni, il tuo medico di famiglia che ti dice che è una cosa buona … persino il tocco “sublime” della lettera di condoglianze personalizzata, che però arriva apposta in ritardo così che non puoi – a norma di regolamento – reclamare gli effetti personali di tuo figlio.
    È la Asl, sputata.
    De nobis fabula narratur (dato che ultimamente ho visto che vi piace il latino).

    31 Gennaio, 2011 - 11:25
  32. LEONE

    Sono d’accordo Leonardo, sul caso di Eluana io non vedo accanimento terapeuticom, lo vedo invece nel caso Welby.

    31 Gennaio, 2011 - 11:45
  33. lazzaro

    @ Mabuhay
    Chiedo scusa… per aver chiesto scusa..
    😉

    31 Gennaio, 2011 - 15:04
  34. Marcello

    Leonardo, la differenza te l’ho descritta. Puoi dire che non ti basta, ma è evidente. Uno sguardo e un corpo immobili fanno la differenza.

    Sugli “epiteti”, mi spiace contraddirti. Hai dato del nazista a Beppino Englaro. Lo hai fatto con “leggerezza” o forse non lo hai fatto di proposito, ma lo hai fatto.

    Sulla “levata di scudi” potrei dire lo stesso di te. Lasciamo perdere.

    Detto questo, penso anch’io -ad oggi- che non si dovesse acconsentire q quella richiesta.

    31 Gennaio, 2011 - 15:19
  35. Leonardo

    1. Marcello, ti sarà sembrato, ma non hai descritto un accidente.
    2. Se l’evidenza a cui ti riferisci è quella dei movimenti corporei (cioè: se uno si muove, è un uomo vivente; se non si muove, non è un uomo o non è vivo) stiamo freschi!
    3. Cita dove ho dato del nazista a Beppino Englaro, oppure taci. Ho detto che è esattamente come quel contadino della Sassonia che scrisse a Hitler: puoi smentire che uno ha chiesto a Hitler di far morire il figlio e l’altro ha chiesto ai giudici di poter fare la stessa cosa?
    4. Sì lasciamo perdere che è meglio.

    Mia conclusione: catastrofe della ragione, oscuramento di ogni luce intellettuale, questa è la malattia mortale di cui soffrono, oggigiorno, molti “buoni cattolici”.
    (Se Marcello non è cattolico, naturalmente, tutto questo non vale e gli faccio le mie scuse: un non cattolico, dal mio punto di vista, può delirare come gli pare e piace)

    31 Gennaio, 2011 - 15:47
  36. LEONE

    Leonardo, sono d’accordo con te sul caso Englaro, sul caso Welby mi piacerebbe sentire il tuo parere. Grazie

    31 Gennaio, 2011 - 15:52
  37. Marcello

    Leonardo, oggi non ci capiamo. Un vero peccato.

    E pensare che “alla fine” siamo pure d’accordo sull’argomento.

    La tua teoria sull'”oscuramento di ogni luce intellettuale” sta facendo breccia nel mio cuore, anche se non sono “buono”.

    31 Gennaio, 2011 - 16:01
  38. Leonardo

    Il caso Welby è diverso, perché Welby aveva tutto il diritto di rifiutare il trattamento medico che lo teneva in vita. Quindi il suo atto, di cui lui porta la responsabilità e che non tocca a noi giudicare, andava assimilato a quello,raro ma non eccezionale, di chi rifiuta un intervento chirurgico che potrebbe salvargli la vita.
    La distinzione, che pure esiste, tra il rifiuto di ricevere un trattamento (che non comporta da parte di terzi alcun atto, ma solo l’astensione dal compiere atti) e la volontà di interromperlo (che nel caso di un soggetto impedito a muoversi come Welby richiede per forza l’intervento di un terzo che compia l’atto di interrompere il trattamento) ha una sua rilevanza ma non mi pare insuperabile.

    Il punto veramente critico, su cui c’è il rischio che la dottrina e la giurisprudenza abbiano uno smottamento da cui non si tornerà più indietro, è che questa decisione, che è e deve restare “personalissima”, cioè non delegabile ad alcuno, venga trattata alla stregua di qualsiasi altra espressione dell’autonomia negoziale del soggetto.
    Giudici, che operano come sovrani assoluti, superiori alle leggi e alla costituzione, stanno incominciando a legittimare l’attribuzione di questo potere a figure come il tutore o ll’amministratore di sostegno.

    Tutto questo sul piano civile.
    Di fronte a Dio, Signore della vita e della morte, è un altro paio di maniche. Si dovrebbe vivere per tutto il tempo che decide Lui … però come non capire e compatire chi non ce la fa? Qui chino la fronte e non m’azzardo a dir niente.

    La questione dei funerali religiosi non concessi a Welby è un’altra ancora e non c’entra con questo. (Comunque fece bene il cardinale Ruini a non concederli).

    31 Gennaio, 2011 - 16:12
  39. elsa.F

    @Leonardo

    Un non cattolico può delirare quanto un non cattolico.

    La catastrofe della ragione è dei fondamentalisti atei e cattolici che siano.

    Ragionano per partito preso. Sembra stiano sempre votando la fiducia.

    Sul caso Englaro ognuno può esprime l’opinione che crede e io personalmente credo che debba essere difesa sempre;

    Si tratta di capire se l’alimentazione forzata sia una forma di carità o di accanimento. Ma occorrerebbe a questo proposito una discussione serena, senza insultare chi ha posizioni diverse

    MA LASCIAMO STARE IL PADRE PER PIACERE!!! ANZI, PER CARITA’

    31 Gennaio, 2011 - 16:15
  40. LEONE

    Concordo su quasi tutto, il problema di Welby è stata la strumentalizzazione dei radicali, a mio avviso era un caso di accanimento terapeutico, dove la cura era sproporzionata.
    Sui funerali c’erano delle ragioni per entrambe le scelte…

    31 Gennaio, 2011 - 16:16
  41. Leonardo

    Un cattolico, se segue la sana dottrina della chiesa, non delira mai. Anche se lui personalmente è scemo. Sarebbe uno scemo con un pensiero intelligentissimo. L’altro, se è scemo è scemo e basta.

    Però, se il cattolico delira è colpa sua (oppure è colpa di chi non lo ha istruito bene), l’altro poverino …

    31 Gennaio, 2011 - 16:53
  42. elsa.F

    @… funerali

    Io credo che i funerali andrebbero concessi a tutti coloro che non li rifiutano esclicitamente.

    Trovo il rifiuto dei funerali un’atto di presunzione inaccettabile.

    Ma chi sei tu, Ruini, per rifiutare il Requiem ad una persona provata dalla vita e che non ha trovato dentro di sé il coraggio e la forza per continuare a combattere? Forse hai motivi per ritenerti più degno di lui della Misericordia di Dio?

    Che orrore!

    Le anime dei nostri defunti, non per i loro meriti, ma per la Misericordia di Dio, riposino in pace.

    31 Gennaio, 2011 - 16:57
  43. elsa.F

    @Leonardo

    …Però, se il cattolico delira è colpa sua (oppure è colpa di chi non lo ha istruito bene), l’altro poverino …

    CVD

    (come volevasi dimostrare!)

    31 Gennaio, 2011 - 17:23

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