Ti amo di più io

“Ti amo di più io”: letto sulla recinzione in lamiera di un cantiere in piazza Cittadella, a Verona. Lo immagino detto sportivamente, da una sicura di sè, che non si sta lamentando. Competition is competition.

10 Comments

  1. marta09

    “Ti amo di più io” … lo andremo a leggere sul viso di un Crocifisso tra qualche giorno!
    Buona settimana di “ritorno a casa” come è capitato ad Israele quando è uscito dall’Egitto. (questa non è mia, me l’hanno suggerita e mi pare tanto bella)

    3 Aprile, 2009 - 23:01
  2. plpl8

    ho trovato questa …

    Ti voglio bene!!!!
    Io di più!
    No amore mio, io di più!
    Guarda che stai sbagliando, si vede benissimo che te ne voglio di più io.
    Ma cosa dici? Guardami negli occhi. Lo vedi che io ti amo proprio?
    Sì che lo vedo, ma io ti amo di più!
    Ancora??? Sono io che ti amo di più!!
    Ma non dirlo neanche per scherzo!!!
    Non sto scherzando, io ti amo di più e basta!
    E basta? E chi sei tu per dire e basta?
    Come chi sono? Lo vedi come ti comporti?
    A sì? E come mi comporterei?
    Come un cafone.
    Cafone a me? Ma senti chi parla. Quella che vuole avere sempre ragione.
    Basta, mi hai stufato!
    Mi hai stufato pure tu con queste idiozie.
    Bene!
    Bene!
    Me ne torno da mia madre.
    Quella è la porta!!!

    3 Aprile, 2009 - 23:49
  3. marta09

    Ma noooo!
    Questo non è amare, ma amare sé stessi.
    UIff! Mi ha fatto proprio ridere, ma che tristezza perchè …. a volte davvero finisce davvero così!

    4 Aprile, 2009 - 0:08
  4. Fate gara nello stimarvi a Vicenza (accidenti Luigi fossi stato lì e non Verona veniva fuori un battutone!!!!).

    4 Aprile, 2009 - 7:22
  5. se l’amore porta all’emulazione e è diffusivum sui, allora porta ad amare sempre di più, di inizi in inii, verso inizi che non hanno mai fine, come ha scritto una volta sn Gregorio di Nissa

    4 Aprile, 2009 - 7:29
  6. Jump

    Questo spunto di Luigi casca proprio a “cecio”, si dice a Roma, per tornare sul mio secondo post dedicato alla Maddalena. Quando dicevo che

    | Maria di Magdala non è che mette in moto proteste per non essere stata
    | ascoltata. Si è solo donata completamente senza se e senza ma,

    Non mette in moto proteste proprio perché gareggia con gli apostoli a chi “ama di più” e questo atteggiamento che cambia il mondo intorno a noi e che dispone le persone ad un sentire diverso proprio perché anche se con idee diverse non ci si sente messi in pericolo da chi ci “Ama” in questa maniera.

    Tutto qui

    Un abbraccio 🙂

    4 Aprile, 2009 - 9:15
  7. marta09

    Evidentemente sarà una Settimana Santa in cui ci farà da guida o capo cordata, proprio Maria di Magdala in questa immagine nascosta della donna sconosciuta che rompe il vasetto di alabrasto (basterebbe questo come “spreco”) e e lascia che il nardo si sparga nell’aria. Ci accompagnerà questa Maria perchè nella Passione che verrà letta domani aprirà proprio lei la lettura.

    … Magari è un modo per vivere la Settimana Santa come una a chi ama di più! Magari è un modo per Vivere e basta! Magari dovremmo prendere il Triduo davvero come un “Ti amo di più io”!

    Il fatto che questa donna sconosciuta non abbia un’identità precisa mi fa pensare che probabilmente si sarà trattato davvero di Maria di Magdala, ma il dono doveva e deve rimanere “di origine sconosciuta”.
    Un dono senza un “grazie” ad una persona precisa (nome e cognome) è un grande dono e si toglie di mezzo l’impegno (che a volte può diventare ricatto o obbligo) di contraccambiare.

    Bello questo dono di donna sconosciuta

    4 Aprile, 2009 - 16:40
  8. Mariaelena

    all’Aventino, a Roma, questa scritta riempie tutto un muro:
    “Vuoi vedere che ti amo? Ti amo”.

    Le sfide vanno raccolte, no?
    🙂

    5 Aprile, 2009 - 15:38
  9. roberto 55

    “Chi ti ama c’è sempre” (dal libro di Margaret Mazzantini “Non ti muovere”).
    Che stia finalmente arrivando la primavera qui nel Nordest ?

    Buona serata a tutti !

    Roberto 55

    5 Aprile, 2009 - 16:14
  10. Shalla-là

    “Non abbiate nessun debito con nessuno, se non quello di un amore vicendevole” (Rm 13, 8)

    2 Giugno, 2009 - 23:33

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