Ti sia lieve il peccato della carne

“Nelle cose dell’amore non si dà materia lieve” sentenziavano i moralisti: “In re venerea non datur parvitas materiae”. Ma Papa Bergoglio scombina la classifica e dice a Dominique Wolton (nel volume “Dio è un poeta”, Rizzoli 2018, a p. 154) che “i peccati più lievi sono quelli della carne”. In ciò seguendo Miguel de Unamuno che nella “Vita di Don Chisciotte e di Sancho” (1905) affermava della prostituta Maritornes che “si può dire a stento che pecchi”.

80 Comments

  1. Fabrizio Scarpino

    Evviva Luigi, sulla scia anche di San Giovanni Paolo II si sta a piccoli passettini abbandonando la “linea di Sant’Agostino” in materia di morale sessuale.

    San Giovanni Paolo II fu il primo a parlarci dell’unione carnale tra gli sposi come vera e propria liturgia dei corpi.

    Permane indefinito dal punto di vista della morale sessuale cattolica (per le altre Chiese Cristiane come ad esempio i Valdesi nulla quaestio su rapporti sessuali pre o post matrimoniali) tutto l’aspetto inerente i rapporti prematrimoniali e penso lo rimarrà ancora per molto in Santa Madre Chiesa Cattolica: vorrei però sottolineare, aiutato da un libro che più tardi linkerò che, udite, udite il catechismo dei giovani voluto da Benedetto XVI denominato “Youcat” sul tema dei rapporti sessuali pone al primo posto la parola piacere, a seguire il fine unitivo e procreativo.

    Mi permetto quindi di segnalare due libri sul tema della morale sessuale cattolica che sto leggendo in questi giorni…Il primo scritto da Gilberto Borghi che è firma ben nota per chi frequenta Vinonuovo.it è il seguente:

    http://www.libreriacoletti.it/libro/DIO-CHE-PIACERE-L-EROS-DEI-CRISTIANI/9788892214293

    Il secondo libro scritto dal medico e Teologo, docente di Teologia Morale e bioetica presso la facoltà Teologica siciliana è il seguente:

    https://www.dehoniane.it/9788810406229-il-rinnovamento-delletica-sessuale

    Un caro saluto e buona festa del Sacro Cuore di Gesù.

    8 Giugno, 2018 - 0:53
  2. Fabrizio Scarpino

    Sorry, l’autore del secondo libro si chiama Salvino Leone.

    8 Giugno, 2018 - 0:55
  3. giuseppe di melchiorre

    Caro Fabrizio, mi permetto anch’io di segnalare un libro. Che non è stato scritto ieri:
    IL CANTICO DEI CANTICI
    Il testo del Cantico dei cantici, se letto letteralmente e non metaforicamente, infatti può essere il punto di riferimento per una teologia dell’eros cristiano, riprendendo il numero 39 della “Gaudium et Spes”, ma soprattutto i racconti della creazione. Cantico 7,11 utilizza una parola rarissima nel testo biblico, teshuqal, “brama”, che era anche in 3,16, dove però esprimeva uno stato di
    inferiorità della donna, come conseguenza del peccato. Nel Cantico invece questo desiderio è proprio il motore dell’amore, in senso positivo: non è motivo di sottomissione della donna all’uomo; è il momento sorgivo dell’amore, per raggiungere la pienezza del quale il testo mostra la via del piacere carnale, del possedersi reciprocamente, dell’unione dei corpi come espressione di vero amore, come pienezza di amore. In questo senso il concetto di amore espresso dal Cantico è teologicamente molto corretto, anche secondo la teologia attuale: non è infatti giusto svalutare il valore del corpo e del piacere sessuale, ma esso va piuttosto considerato nell’ottica di una pienezza d’amore di cui l’unione dei corpi è espressione compiuta.
    – Il corpo della donna (e dell’uomo!) è bello perché così Dio l’ha creato;
    – è fatto per unirsi al corpo dell’amato/a perché così Dio l’ha fatto;
    – è inserito pienamente, in armonia, nella bellezza della creazione, perché di essa, secondo la Parola stessa di Dio, l’umanità è il vertice di perfezione.
    – Quando un essere umano contempla il corpo dell’amata/o, contempla la bellezza del creato e quindi contempla Dio, che in quella bellezza esprime la sua impronta di Creatore e Padre.
    Anche San Giovanni Paolo II disse: “Il Cantico dei Cantici si trova certamente sulla scia di quel sacramento in cui, attraverso il linguaggio del corpo, è costituito il segno visibile della partecipazione dell’uomo e della donna all’alleanza della grazia e dell’amore, offerta da Dio all’uomo. Il Cantico dei Cantici dimostra la ricchezza di questo linguaggio, la cui prima espressione è già in Genesi 2,23-25”
    Io, nel mio piccolissimo, ho scritto “Il cantico della Creatura” dedicato alla donna e all’amore tra uomo e donna, ma non voglio approfittare dell’ospitalità di Luigi, mettendolo nel suo blog.

    8 Giugno, 2018 - 12:33
  4. Luigi Accattoli

    Giuseppe approfitta. Dividi il “Cantico” in stanze e ne metti una per ogni commento. Felice di leggerti. Lo sai.

    8 Giugno, 2018 - 12:49
  5. Victoria Boe

    Mi sono sempre chiesta come mai Agostino fosse così intransigente riguardo all’ aspetto sessuale nella relazione amorosa ANCHE fra coniugi. Lui, poi, che sulla questione era assai esperto…
    Ha demonizzato il sesso per squalificare il piacere,
    come se gli esseri umani dovessero abolire dalla vita, per spiritualizzarsi, il piacere dei sensi.
    Demenziale! E la chiamano intelligenza questa. Il brutto è che la Chiesa per secoli si è retta su questa impalcatura innaturale (contro natura) condizionando la vita di tutti quei fedeli devoti che obbedivano a occhi chiusi.
    Solo che le leggi della natura sono sempre state più forti delle imposizioni di un’ istituzione terrena, e finalmente se ne sta prendendo atto. Gli uomini non sono angeli asessuati, grazie a Dio.

    8 Giugno, 2018 - 12:57
  6. Fabrizio Scarpino

    Giuseppe carissimo.
    E’ bello ritrovarti; mi ricordo sempre di te quando passo dalla Chiesetta di San Raffaele in pieno centro a Milano dove, grazie a te ho scoperto essere esposto il Santissimo per l’adorazione.

    Hai fatto benissimo a citare il Cantico dei Cantici, tra l’altro più volte richiamato nei due libri da me linkati.

    Un caro saluto, con stima e affetto.

    Fabrizio

    8 Giugno, 2018 - 13:17
  7. Victoria Boe

    Giuseppe di Melchiorre, evidentemente il grande teologo sant’ Agostino non conosceva il Cantico dei cantici oppure lo considerava spazzatura oscena.

    Un abbraccio a te.

    8 Giugno, 2018 - 13:20
  8. maria cristina venturi

    ” I peccati più lievi sono quelli della carne”
    non so se sono i più lievi sicuramente sono i piuù piacevoli e quelli in cui più facilmente noi ci autoassolviamo.
    ecco proprio questa autoassoluzione quasi spontanea ci dovrebbe mettere sul chi vive. chiunque di noi ha desiderato la donna7/uomo d’altri e magari dal desiderio è passato ai fatti. chi è senza peccato scagli la prima pietra. mia madre mi diceva che un temèpo era quasi normale che un nmarito avesse delle relazioni extraconiugali e che la moglie chiudeva un occhio perchè ” la carne è debole”
    Ma proprio questa tendenza universale a considerare lieve il peccato carnale ci dovrebbe mettere una pulce nell’orecchio. ui peccati più dolci , più lievi, più piacevoli non sono forse i più insidiosi e i più facili a portarci lontani dalla grazia di Dio?
    tutti i santi, tutti gli asdceti hanno insistito sull’importanza per chi voglia avvicinarsi veramente a Dio di una vita casta , pura , libera dalle passioni della crane. avevano torto , erano dei sessuofobi bigotti?
    io non credo. non per moralismo assurdo stile il movimento anti-molestie °metoo( chi se ne frega delle leggi morali) ma perchè Gesù ha detto ” se il tuo occhio ti è di scandalo cavalo”
    La castità,anche all’interno del matrimonio , che vuol dire non cedere alle passioni carnali , che è il contrario del peccato carnale, è la via privilegiata per la santità. pensiamoci ogni tanto, anche se ciascuno di noi ( ed io per prima9desideriamo la donna/l’uomo d’altri e spesso dal desiderio passiamo ai fatti.
    Siamo coscienti del nostro peccato e della sua GRAVITA’ , non autoassolviamoci per carità in nome dell'”AMORE” perchè Eros non è Agape.

    8 Giugno, 2018 - 13:20
  9. giuseppe di melchiorre

    A Fabrizio altrettanto carissimo. Grazie cordiale per il ricordo, la stima e l’affetto che ricambio sinceramente per impreziosire il mio saluto a te.

    A Victoria, un cordiale abbraccio anche a te.

    Allo stimatissimo Luigi. Ti ringrazio di cuore per l’ospitalità concessa al mio “Cantico della creatura” che tu conosci e che, se ricordo bene, lo recitasti, qualche anno fa, durante la novena dell’Immacolata, di cui ambedue siamo innamorati, vero? Di seguito comincio con le stanze. Un sinceramente fraterno abbraccio a te.

    8 Giugno, 2018 - 14:29
  10. giuseppe di melchiorre

    CANTICO DELLA CREATURA

    Sii lodato, mio Signore,
    per tutte le tue creature.
    Sii lodato, mio Signore,
    per la donna più ancora,
    la creatura
    che di tua infinita bellezza
    è più simile immagine
    quaggiù.
    In cielo son le stelle,
    in terra gli occhi suoi
    e son più belli.
    In cielo splende il sole,
    in terra il suo sorriso
    è luce del suo viso
    e allieta il cuore.

    (segue)

    8 Giugno, 2018 - 14:35
  11. Federico Benedetti

    Non sono affatto d’accordo con quanto scrive Fabrizio.
    Condivido invece la riflessione di Maria Cristina.

    Temo che le parole del Papa riguardo ai peccati “più lievi” possano essere facilmente interpretate semplicemente come “assenza di peccato”: in fondo l’amore non è peccato, l’amore è dono di Dio… quando ci si vuol bene cosa c’è di male?
    La tantazione del maligno è forte, seducente, anche senza che i nostri pastori, per apparire (illudendosi) misericordiosi, concedano qualche “sconto” ai peccatori. Si trasforma la misericordia in un bel paravento…

    Sono convinto che queste parole del Papa e la discussione che ne segue non ci aiuta ad essere più “santi” , ma piuttosto ci porterà ad abbassare ancora di più la soglia di attenzione sulle tentazioni “carnali”, con la conseguenza di incoraggiare il peccato (pur lieve, ma sempre peccato rimane), annacquare la buona pratica dell’esame di coscienza, il pentimento, la confessione (ma dai? certe cose non si confessano!), l’assoluzione…
    E anche in un’ottica “misericordiosa” l’impenitenza e i peccati (livi, lievissimi, per carità, ma sempre peccati) non confessati non sono certo un modo per essere cristiani migliori, santificarsi e salvarsi.
    Rimpiangeremo i pastori “severi” che non “alleggerivano” i peccati e ci invitavano alla conversione e avevano a cuore la nostra salvezza.

    8 Giugno, 2018 - 14:37
  12. giuseppe di melchiorre

    La luna il cielo su
    sereno adorna,
    il viso suo quaggiù
    gli occhi dell’amato
    pago ricolma.
    Il cielo infinito lassù
    sfumando fugge,
    l’abbraccio suo quaggiù
    stringendo strugge.
    Sii lodato, mio Signore,
    per le meraviglie sue
    agli occhi e al cuore,
    e fa sì che l’uomo
    giammai
    le profani e insozzi.

    (segue)

    8 Giugno, 2018 - 14:37
  13. Victoria Boe

    Veda, cara Venturi, sua madre diceva il vero. Le mogli–non tutte, per la verità–la pensavano così, cioè pensavano ASSAI MALE.
    Le relazioni extraconiugali dei mariti erano da condannare e basta. Spesso rovinavano i rapporti famigliari perché anche quando ci si passava sopra, restava del risentimento e l’atmosfera famigliare si guastava, a volte irrimediabilmente.
    La carne dei maschi era sempre debole, chissà perché, mentre quella delle donne lo era molto meno, in genere.
    Detto questo, non ci sono “peccati” carnali e non ci sono “pulci nell’orecchio”. Ci sono invece sensi di responsabilità da tenere presenti e da coltivare, e c’è soprattutto la necessità di non considerare il sesso come un idolo da adorare come se fosse un dio. Molti, troppi, lo fanno.
    Ma l’idolatria riguarda altri organi umani quale, ad esempio, la gola che porta ad abbuffarsi fino alla nausea, o anche la vista che si sazia di oscenità vere e proprie, o anche l’udito che è pronto ad ascoltare ciò che di più ripugnante possa sentirsi, o anche la lingua che si nutre di pettegolezzi e testimonia il falso e uccide più della spada etc…

    8 Giugno, 2018 - 14:38
  14. Victoria Boe

    La vita casta, certo, è per la propria dignità personale e la Grazia di Dio non c’entra un bel niente.
    La Chiesa è stata sempre sessuofoba sulla scia di Agostino, appunto; e su questo non c’è alcun dubbio.
    I cosiddetti “santi”, ammesso che lo fossero davvero, lo erano per altri motivi, non perché si astenessero dalla sessualità.
    Nell’AMORE umano inteso nella sua completezza ci sono insieme l’agàpe e l’eros, signora Venturi. Si è appena parlato del Cantico dei Cantici, e lei vorrebbe escludere l’eros dalla relazionalità fra gli esseri umani?
    A me sembra che sia rimasta indietro rispetto a quel che ha detto perfino Ratzinger.
    Che poi anche nel matrimonio ci debba essere la castità, questo è vero e giusto. Gli uomini sono animali, sì, ma RAZIONALI.
    Arrivo a dire che gli altri animali nella loro sessualità sono più “casti” degli uomini proprio perché obbediscono solo all’istinto.

    8 Giugno, 2018 - 14:39
  15. giuseppe di melchiorre

    E più, Signore,
    tu lodato sia
    per la donna ch’è Maria;
    per lei il cuor pazzia,
    ch’è mamma nostra
    perché è mamma tua
    ed è bella, bella tutta
    ché nel grembo suo
    accolse Te
    che sei Tutto.
    Di lei tu sei
    figlio e Dio,
    ché ti disse: «Sia!»

    (segue)

    8 Giugno, 2018 - 14:39
  16. giuseppe di melchiorre

    E vita bella mai sarà
    finché tua creatura
    anch’essa «Sia!» non dirà
    a chi le implora amore.
    E più, allora,
    lodato sii, o Signore,
    ché del giardino tuo la rosa
    è madre, sorella e sposa,
    e sempre è amore,
    perché sei Tu
    il Divin Fattore
    di sì bella creatura.

    (Fine)

    8 Giugno, 2018 - 14:43
  17. Lorenzo Cuffini

    Federico abbi pazienza: finché metti te stesso ( me stesso, e così per tutti) al centro del tuo metro di giudizio, hai già perso la partita.
    Cosa sono tutte queste menate sui pastori di ieri, di oggi, di domani?
    Tutta sta lagna sulle buone pratiche, l’esame di coscienza, l’annacquamento ecc ecc ecc?
    Togliersi di mezzo, senza tante storie.
    Muovere le pie chiappe.
    Andare a cercarsi un confessore, e via.
    (Ed evitare, come spesso capita, di giudicare il confessore, e via, riparte la giostrina del me stesso ecc ecc ecc )
    Avvertenza: prima: i comandamenti sono 10, la Chiesa è una, quel che pensiamo noi, zero.
    Avvertenza seconda : mai stata l’ossessione pelvica- da sola – a salvar nessuno. ANZI.
    Parafrasando non propriamente un autore sacro, ma Jo Squillo, che cantava “oltre alle gambe c’è di più” : anche oltre quello che ci sta in mezzo.

    8 Giugno, 2018 - 15:50
  18. picchio

    Il problema è che solo i peccati contro il seto comandamento erano ritenuti sempre gravi, tutti gli altri no. Grazie a Dio questo papa ci ricorda che i peccati gravi son ben altri , quelli a cui noi non pensiamo mai, l’evasione fiscale, il non pagare la giusta paga ai nostri dipendenti, ficcare il nonno nella casa di riposo per avere l’alloggio libero….
    Cristina Vicquery

    8 Giugno, 2018 - 17:16
  19. picchio

    Mcv
    Non credo che le donne di un tempo assolvessero i mariti perché la carne è debole, ma molto più prosaicamente perché le donne prima della riforma del diritto di famiglia avevano ben pochi diritti e dovevano far buon viso …. Persino il codice puniva i’adulterio della donna SEMPRE, quello del marito solo se arrecava pubblico scandalo che nella società del tempo non c’era mai…
    I peccati della carne sono quelli di cui più facilmente ci assolviamo? Anche qua non sono d’accordo, dell’evasione fiscale o delle paghe da fame neanche c’è bisogno di autoassolverci, neanche li consideriamo peccati!
    Cristina Vicquery

    8 Giugno, 2018 - 17:22
  20. Victoria Boe

    rif.@14:37

    “La tantazione del maligno è forte, seducente, anche senza che i nostri pastori, per apparire (illudendosi) misericordiosi, concedano qualche “sconto” ai peccatori. Si trasforma la misericordia in un bel paravento…”

    Ecco, questo è proprio il risultato della sessuofobia trasmessa dalla Chiesa ai fedeli. E il sesso è rimasto un tabù stupido per molte generazioni di uomini.
    “Il sesso non è peccato”: lo ha scritto una brava, intelligente, teologa cattolica, di cui avevo postato, qualche tempo fa, un bell’articolo pubblicato su “Vita Pastorale”.
    Sono ben altri i “peccati”; sono quelli che l’uomo commette contro il proprio fratello, trasgredendo la legge dell’Amore, sulla quale molti dovrebbero aggiornarsi.
    Per esempio, lo stupro sì è un peccato di violenza sul corpo di un altro.
    Quando si comincerà ad essere credenti “pensanti” sarà sempre tardi.
    Le parole “maligno”, “salvezza”, “tentazioni carnali” ed altre ancora comparse nel commento sono del tutto a sproposito in questo contesto. Parlano di una religiosità infantile che non deriva dal Vangelo né da altri testi sacri, ma dalle idiosincrasie di certa Chiesa.
    Parlano di una immaturità che si fonda su immagini demonizzate di certe parti del corpo umano, che invece hanno la loro sacralità nella capacità di generare vita.
    In varie culture antiche, ben più genuine di quelle moderne, si costruivano immagini falliche “sacre”. Ce ne sono in tutto il mondo, infatti.
    E noi continuiamo a considerarle scioccamente disdicevoli e peccaminose.
    Per carità di Dio, proviamo a cambiare mentalità ed ad uscire da certe fobìe moralistiche che sono di un’arretratezza vergognosa e ridicola.
    Non posso fare a meno di indignarmi di fronte a certe posizioni cattoliche.
    Basta col moralismo di bassa lega. BASTA!

    8 Giugno, 2018 - 18:21
  21. Luigi Accattoli

    Victoria tu vituperi le opinioni altrui e ciò porterà che altri vitupereranno le tue. Non potranno fare a meno di indignarsi e scriveranno BASTA! Lo dico prima che avvenga perché ho un fine settimana pieno di trasferte e non potrò fare caso alla sassaiola.

    8 Giugno, 2018 - 18:44
  22. Beppe Zezza

    Alcuni anni fa dialogavo con un indiano di fede buddista. Mi diede da leggere un libro di un corso di spiritualità che aveva seguito che parlava di come ci si dovesse comportare per “vivere bene”. Ebbene fui sorpreso di trovare tra le cinque norme che poneva, anche una che riguardava il “comportamento sessuale” – norma assai simile a quelle del nostro decalogo. (Ho ricercato quel libro nella mia libreria per poter dare qualche riferimento più preciso ma invano. Devo averlo prestato a qualcuno)
    E’ vero che nella sua predicazione spicciola la Chiesa ha nel passato messo una enfasi eccessiva sui peccati di sesso al punto che la gente comune pensava che fossero gli “unici” peccati.
    Tuttavia è necessario fare alcune considerazioni.
    Una delle cose più difficili per l’uomo è “riconoscersi peccatore”, perché la auto-giustificazione è sempre a portata di mano. Chi mai pensa che sparlare del prossimo sia un peccato grave? o che insultare qualcuno sia un peccato che Gesù stigmatizza? o che tirare sul prezzo e dare a un lavoratore meno di quello che richiede sia commettere una ingiustizia? e via discorrendo.
    Cose queste che tutti facciamo quotidianamente – e che questo sia “per debolezza” non elimina la “lesione all’armonia” che il Signore vorrebbe regnasse.
    Eppure se l’uomo non si riconosce peccatore come farà ad apprezzare la salvezza ed essere riconoscente al Salvatore?
    Salvezza DA CHE?
    Il peccato di sesso è sempre stati assai comune ed evidente – di qui anche l’insistenza su questo tasto. Tasto un po’ rozzo ma efficace.
    Ancora : se guardate l’AT vedrete nel libro del Levitico l’importanza che la Bibbia dà al sesso e ai peccati sessuali (che dunque non sono una invenzione di S. Agostino) . Perché? Perché il sesso è sempre stato strettamente legato alla VITA – e questa a Dio. Non usare in modo rispettoso del sesso equivale a non rispettare adeguatamente Dio stesso.
    Ora vorrei mettere in guardia tutti i lettori dal considerare “MAGISTERO” papale le parole che papa Francesco avrebbe detto a una scrittrice e questa ha riportato nel suo libro. Questo, a mio parere, fa il paio con la affermazione: ” Papa Francesco ha detto che l’inferno non esiste “. Affermazione che Scalfari ha detto essergli stata fatta da Papa Bergoglio in un incontro privato.
    Il piacere sessuale è stato “sdoganato” sì ma all’interno del matrimonio e non fuori di esso. Ed anche è stato affermato da GPII con molta forza che si può fare peccato di sesso anche all’interno del matrimonio!
    Quindi, amici cari, andiamoci piano per non prendere abbagli.

    8 Giugno, 2018 - 18:51
  23. alphiton

    Comunque è un fatto che “Non commettere adulterio” è stato trasformato dalla Chiesa in “Non commettere atti impuri”.

    8 Giugno, 2018 - 19:00
  24. maria cristina venturi

    Ci si potrebbe chiedere perche’ fare l’ amore sia peccato visto che e’ cosi’ piacevole e SEMBRA non fare male a nessuno .Peccato vuol dire male. Ch c’ e’ di male a fare l’ amore si chiedera’ qualcuno.? In se è per se l’ atto di amore fra un uomo e una donna che si sono promessi fedelta’ e sposati non e’ nulla di male e non e’ peccato. Il peccato c’ e’ quando questo amore puo’ causare il male. Ad esempio se io mi innamoro del marito di un altra donna e lo faccio innamorare di me, e insieme fuggiamo, facciamo del male ai nostri rispettivi coniugi e ai nostri figli. Se ci sono delle “ vittime” l’ amore non e’ piu’ vero amore ma peccato. Fa del male. Per questo Gesu’ disse chi desidera una donna in cuor suo ha gia’ commesso adulterio. Per questo Gesu’ consiglio’ di cavarsi un occhio piuttosto che finire nella Geenna,
    Anna Karenina , il bellissimo romanzo di Tolstj inizia con queste parole: Tutte le famiglie felici si assomigliano, ma ogni famiglia infelice e’ infelice a modo suo “
    E poi passa a narrare l’ infelicita’ entrata ina famiglia in cui il marito aveva tradito la moglie con la cameriera.
    Peccatucci della carne , cara Victoria Boe e Picchio? Se toccasse a voi essere le mogli cornute non credete che soffrireste?

    Lo stesso puo’ dirsi dei rapporti sessuali promiscui prima del matrimonio. Quante ragazzine sono state ingannate da seduttori senza scrupoli che hanno detto di amarle e poi le hanno piantate? Quanta sofferenza possono causare tali amori disordinati! Non parlo poi degli “ amori” segreti di coloro come preti monaci e monache hanno fatto il voto di castita’ .
    Siete davvero sicuri che abbandonarsi ad Eros non causi sofferenza e non sia peccato? Siete cosi’ sicuri che l’ amore passionale, romantico, quello di Paolo e Francesca, sia tutto rose e fiori e sentimentalismo?
    Illusi: gia’ i greci e i romani consideravano Eros un demone pericoloso e in bellissime poesie si lagnavano della sua crudelta’ E di ridurre alla follia un essere umano.
    Un uomo e 7na donna in preda ad Eros sono da compiangere, come fece Dante che svenne dalla pieta’ dopo aver incontrato all’ Inferno Paolo e Francesca, che anche dopo morte erano ancora preda dell’ antica fiamma
    A tutti quelli che considerano Eros un peccatuccio da nulla, molto meno serio che non pagare le tasse, auguro di cuore di non cadere mai preda della passione sfrenata.
    Se no cambierebbero subito idea e piangerebbero calde lacrime sulla loro superficilita’ .

    Io non ne sare

    8 Giugno, 2018 - 19:35
  25. maria cristina venturi

    “ scuote l’ anima mia Eros
    Come vento sul monte
    Che irrompe entro le querce
    E scioglie le membra e le agita
    Dolce amaro indomabile SERPENTE”

    Saffo

    8 Giugno, 2018 - 19:47
  26. maria cristina venturi

    Nuovamente Eros
    Di sotto le palpebre languide
    Mi guarda coi suoi occhi di mare
    Con oscure dolcezze
    Mi spinge nelle RETI INESTRICABILI.
    Io tremo ormai quando si avvicina
    Come un cavallo che , dopo aver vinto
    Tante volte, a tarda giovinezza contro voglia
    Tra carri veloci torna a gara.

    Ibico

    8 Giugno, 2018 - 19:51
  27. maria cristina venturi

    E vi chiedete perche’ sant’ Agostino abbia preso cosi’ sul serio il peccato della carne invece di altri , che naturalmente sono quelli che prendete sul serio VOI, UOMINI DEL VENTUNESIMO SECOLO?
    Forse perche’ come tutti gli antichi lo sentiva nelle sue viscere come un DEMONE che
    Lo poteva perdere, che lo poteva possedere, possedere la sua volonta’ e tutto il suo essere. Forse la stessa triste esperienza la vivono oggi uomini che voi trattate come appestati : come il bieco Wainstein molestatore di attricette
    Ma per voi, borghesi del duemila, e chessara’ mai fare un po’ di sesso , per lo piu’ Consenziente ? certo e’ piu’ grave non pagare le tasse.
    Si vede che il povero Eros e’ talmente sbiadito e ha talmente poco potere al giorno d’ oggi da essere meno temuto dell’ esattore delle tasse ! Al massimo ogni tanto gli si sacrificano dei Capri espiatori.

    8 Giugno, 2018 - 20:01
  28. picchio

    Come dicevo non c’e Neanche bisogno di autoassolversi del non pagare le tasse, Mcv ci dimostra che neanche è percepito come peccato…
    Cristina Vicquery

    8 Giugno, 2018 - 20:30
  29. maria cristina venturi

    Cara Cristina Viquery,
    Non pagare le tasse e’ un peccato. Enorme peccato. Tremendo peccato.
    Ma anche masturbarsi, avere rapporti promiscui prima del matrimonio con decine di partner diversi, scoparsi altre persone che il proprio coniuge dopo il matrimonio, farsi i chierichetti da parte di un prete, e’ un peccato. O no? O NO?
    Non dubito che a te come a molti altri non intessi nulla di peccati della carne., derubricati a peccatuccio. Chiedere alle vittime di Karadima se erano peccatucci.
    Non dubito che a te interessi piu’ chi non paga le tasse.
    Ma il Vangelo e’ molto chiaro e netto in proposito e non credo che potrete cambiarlo e deformarlo per renderlo piu’ “ moderno” e piu’ consono ai vostri gusti.
    I puri di cuore vedranno Dio, dice Gesu’ . Se il tuo occhio ti e’ di scandalo cavalo, dice Gesu’ . Gli adulteri, pervertiti, ubriaconi , sodomiti, effemminati, secondo San Paolo non erediteranno il Regno dei Cieli.
    Cara Picchio, non vi resta che cambiare le parole del Vangelo e delle lettere di San Paolo ( e presto lo farete) per adattarle alla vostra mentalia’ . Ma qualche copia del testo originale restera’ ’ sempre. Non riuscirete ad estirpare il messaggio di Cristo dal cuore degli uomini per sostituirlo col vostro messaggio.

    8 Giugno, 2018 - 20:57
  30. maria cristina venturi

    Un cuore corrotto dal peccato della carne e’ un cuore asservito alle passioni, e’ un cuore marcio.
    Non e’ un cuore “ puro”
    Si illude chi crede di poter impunemente portare avanti i #uoi peccatucci della carne, si illude chi crede che poco importino e che si possa servire due padroni Dio e Eros.
    Chi non ha il cuore puro non si avvicina a Dio.
    Non e’ moralismo e’ la Legge della spiritualita’ . Legge che si trova in TUTTEle religioni.
    Nel buddismo chi vuole seguire la via dell’ illuminazione prima deve rinunciare ai piaceri della carne. Nell’ ebraismo ortodosso ci son centomila divieti che i rabbini hanno centuplicato per assicurare la purita’ del comportamento sessuale.
    In tutte le religioni del mondo l’ indulgere e voltolarsi nelle passioni significa allontanarsi da Dio.
    Solo il cattolico moderno crede di poter peccare nella carne ( tanto non conta, e’ un peccatuccio, non importa, che vuoi che sia ? ) e poter contemporaneamente essere nella grazia di Dio.

    8 Giugno, 2018 - 21:28
  31. Beppe Zezza

    re alphiton 19.00
    La Didachè il primo scritto cristiano non facente parte della Sacra Scrittura, compilato forse anche prima del completamento dei libri “canonici” dice già “non fornicherai” ( cioè “non commettere atti impuri” ) , [ subito prima dice : non corromperai fanciulli !].
    Questo per significarti che la “trasformazione” da “non commettere adulterio” a “non fornicare” è dei primissimi tempi del cristianesimo – non è né una invenzione di Sant’Agostino, né una invenzione medioevale né del Concilio di Trento.

    8 Giugno, 2018 - 22:51
  32. picchio

    MCV
    Il Papa dice e io concordo che come per tutti gli altri comandamenti anche per il sesto ci sono peccati gravi e peccati lievi, è francamente ridicolo mettere sullo stesso piano la pedofilia e la masturbazione come fai tu, mentre credo che la pedofilia sia un peccato grave , non credo che la masturbazione lo sia…
    Proprio questo minestrone ha nuociuto gravemente alla Chiesa, quando si pone tutto sullo stesso piano, cose lievi e cose grave, tutto viene livellato, ma verso il basso, non verso l’alto…..
    Non credo come tu fai che il puri di cuore si riferisca solo alla sessualità, non è puro di cuore neppure chi ama e usa male il denaro, non è puro di cuore chi mette se stesso al centro della vita e si chiude agli altri.
    Poi alla fine è triste ridurre come tu fai la purezza non solo all’affettività, ma solamente alla genitalita’, dovrebbe essere molto più di questo, del non far sesso in modo disordinato…
    Cristina Vicquery

    8 Giugno, 2018 - 23:00
  33. Beppe Zezza

    “Dio non si incazza se un giovane si masturba”.
    Certo. Sembra un gran trovata!
    Dio non si incazza per i peccati degli uomini. Per nessuno!!!!
    (Poverino dovrebbe essere perennemente incazzato)

    Dio sa che il peccato fa male in primo luogo a chi lo commette e poi si riverbera su tutta la creazione – per questo desidera che l’uomo non pecchi e poiché sa meglio dell’uomo stesso – perché è Lui ad averlo creato – cosa è che gli fa bene e che cosa invece gli fa male ha mostrato all’uomo qual’è la “via della vita” – la legge – e siccome gli uomini con le loro forze, pur volendolo, non sono in grado di percorrerla pienamente ha dato, a coloro che lo desiderano e lo accolgono, il suo stesso Spirito.

    8 Giugno, 2018 - 23:01
  34. Victoria Boe

    rif. 18.44

    Luigi Accattoli, a me non importa niente che altri vituperino me. Figurati!
    Qui nel tuo blog ciò è avvenuto moltissime volte, mi pare, e tu non hai espresso mai verbo. Di fronte a certe asserzioni ho tutto il diritto di indignarmi e di “vituperare”. Non sono asettica e senza opinioni mie.
    Credo di avere il diritto di esprimerle anche se a te non piacciono i miei modi. Non siamo tutti uguali.
    Te lo dico con tutto il rispetto possibile.

    9 Giugno, 2018 - 0:10
  35. Victoria Boe

    Cari Venturi e Zezza, risparmiatevi i vostri sermoni, per favore. Mancavo da qualche ora e adesso mi ritrovo con i commenti di una signora che fa un minestrone ( lo ha sempre fatto) per stigmatizzare il sesso, e di un signore che parte SEMPRE dall’A.T. per arrivare al dunque.
    Mi dicano questi due signori dove sta scritto NEL VANGELO che il peccato è nel sesso. Me lo dicano, ci tengo davvero a saperlo.
    Ancora non hanno capito che “peccati” sono le azioni contro i fratelli; non sono certo i disordini morali, che non fanno altro che diminuire la dignità di chi le compie quelle azioni. L’AMORE, cioè Dio, rispetta la libertà dell’uomo e non viene offeso MAI. Il cosiddetto “peccato” ricade sull’uomo stesso, prima di tutto, e poi certo colpisce anche chi dall’adulterio, se del caso, viene ferito. Ma questo è un peccato contro l’uomo, non contro Dio.
    Dice la teologa ( Cettina Militello) di cui ho parlato in un commento precedente ( e scriveva su Vita Pastorale!):”Non so dove sia nata l’idea che l’ideale evangelico s’incentrasse tutto nella continenza e che questa significasse in partenza disprezzo della sessualità e del corpo sessualmente segnato. Di certo tutta la precettistica cristiana, tutti i divieti che punteggiano la nostra esistenza, hanno la loro radice in una corporeità “irredenta”, come se il Figlio di Dio non avesse preso carne.”… E poi: “Peccato è diventato la domanda, la ricerca dell’altro. Peccaminoso lo stesso remedium concupiscentiae, il matrimonio, tollerato in funzione della permanenza della specie, ma da usare solo a questo scopo e quanto basta. Tutto ci è diventato impurità, porneia, indipendentemente dal fatto che lo fosse veramente, scambiando per sporcizia la stessa fisiologia, …Ci siamo inventati addirittura una purificatio Mariae, dimenticando che la madre del Signore non aveva di che purificarsi”….”È dono di Dio questo corpo di carne; sono dono di Dio tutti e cinque i sensi; è DONO il sesso che ci connota, segnaletica della dialogia ontica di colui che ci ha voluti a sua immagine, che ci ha radicalmente fatti domanda, ricerca infinita di lui e di quanti/quante ce ne rendono fruibile, immediatamente fruibile l’immagine.”

    9 Giugno, 2018 - 1:31
  36. Victoria Boe

    Le parole evangeliche riferiscono, invece, della peccaminosità di ciò che esce dal cuore dell’uomo, della sua incapacità di amare sé stesso e gli altri; del non sapere aprirsi all’altro senza volerne il male.
    Signora Venturi, se toccasse a me di essere “cornuta”, come lei ipotizza, darei uno spintone a chi mi avesse cornificato e lo farei andare fuori di casa per sempre. E sono sicura che poi la ferita si rimarginerebbe. Poco ma sicuro. Del resto, la vita è tutta una battaglia fra il Bene e il Male.
    Ma il Male non è necessariamente quello che noi vogliamo vedere con ostinazione come male.
    Altra cosa: Vangelo e altre scritture, compreso san Paolo, vanno intesi bene. Ho la certezza che voi non sappiate che molti termini e molte espressioni giunti fino a noi hanno significati diversi da quelli finora veicolati. E ho altresì certezza che non tutto di quel che ha detto Gesù va preso alla lettera. Lo dicono, questo, persone molto, ma proprio molto, addentro alle Scritture, cari signori; per il semplice fatto che oggi i biblisti conoscono molto meglio di una volta il significato delle parole ebraiche poi tradotte in greco e poi in latino. Oggi, molto più che in passato, si è assai minuziosi nel cercare il senso vero delle parole usate in un certo contesto storico-geografico ( anche questo ha importanza). E a conoscerlo si resta stupiti per quanto può cambiare il significato di una frase.
    Se voi volete puntigliosamente restare nel passato, persi dietro le vostre idee retrodatate, siete padronissimi; ma–sia chiaro– restate indietro nella Storia. Allora, è del tutto inutile che tentiate di rispolverare una religione cristiano-cattolica che ha mostrato chiarissimamente molte falle e che lentamente sta cambiando, con tanto rammarico da parte vostra.

    9 Giugno, 2018 - 1:35
  37. Fabrizio Scarpino

    Condivido l’ultimo intervento di Victoria delle 01.39 di oggi 9 giugno.

    Sono stai fatti in alcuni commenti dei minestroni a dir poco acidi: passando dai rapporti pre matrimoniali, al Levitico che detta rigorose norme sul sesso, ormai anche gli Ebrei hanno fatto passi da gigante sul tema sessualità si legga sul web ma loro rivista il Mosaico della comunità ebraica milanese (rimangono solo gli ultra ortodossi fermi ad alcuni precetti) per arrivare ai probabili orrendi crimini di Karadima in Cile.
    Si citano le altre religioni a suffragio delle proprie tesi contra eros…Che scoperta… Tutte le religioni hanno caratteristiche sessuofobe.
    Egregio Beppe Zezza, lei è persona di cultura, non può negare che fu in tutto per tutto Sant’Agostino a rinchiudere il sesso in una dimensione problematica. Guarda caso proprio lui il Santo Teologo di Ippona che nella gestione della proprie sessualità non ci aveva in giovinezza capito nulla.
    Sant’Agostino nel “De Bono Coniugali” arrivò ad affermare che il matrimonio si giustifica solo come remedium della concupiscenza, come toppa alla inevitabile esistenza del piacere e la sua esistenza -del matrimonio- era ammessa al solo fine di procreare.

    Tornando a noi, come scrive il grande teologo domenicano Thimoty Radcliffe nel.suo volumetto “Amare nella libertà” edizioni Qiqajon siamo la religione più corporale del mondo: Dio ci ha infatti donato il suo corpo oltre al suo spirito, ma prima ci ha donato il corpo, il suo, e lo ha fatto nel momento più duro della sua vita ovvero poche ore prima di morire. Noi ce ne siamo forse dimenticati completamente inculcando errate idee di decorporalizzazione.

    La domanda da porsi è invece a mio avviso un’altra: può anche la dimensione erotica far parte del cammino Fede di un cristiano cattolico?
    Si badi bene, lo ripeto: sì badi bene: l’amore possessivo e ossessivo, l’amore violento, l’idolatria del sesso, il libertinaggio gaio e irresponsabile sono da condannare, non vi è alcun dubbio, ma il tema è un altro: il godimento, quel fuoco dei sensi che invade un uomo e una donna attratti l’uno dall’altro possono avere un senso teologico oppure no?

    Insomma, Fede e piacere si possono incontrare?

    Il piacere erotico è o non è percezione e celebrazione della creazione?

    Guglielmo di Saint-Thierry, Monaco circestense, teologo e filosofo francese quando nella “Expositio super Cantica Cantorum” afferma che il sesso, per gli sposi, col piacere che da esso deriva e l’erotismo conseguente sono la primizia sulla terra della vita di piacere infinito della Santa Trinità, era un pazzo da portare al manicomio?

    Buon fine settimana e Buona Domenica nel Signore.

    P.S. Sia chiaro, ognuno è libero di pensarla come meglio crede sul tema, ma, se possibile evitiamo tifoserie e umilmente dico…interroghiamoci tutti.

    9 Giugno, 2018 - 3:12
  38. Fabrizio Scarpino

    @Giuseppe di Melchiorre: grazie per i tuoi contributi.

    9 Giugno, 2018 - 3:15
  39. Beppe Zezza

    Rif 1,31
    Si, io parto sempre dallo AT perché il NT ha le sue radici lì. E non lo si può ignorare.
    Il detto di Gesù : “chiunque guarda una donna per desiderarla ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore”, parla di sesso e ha le sue radici nella “proibizione” del desiderio del decalogo (AT)..
    I disordini morali che diminuiscono la dignità di chi compie quelle azioni, in qualche misura danneggiano anche i fratelli : un uomo “degradato” non potrà compiere azioni virtuose e con ciò depriverà tutti del suo apporto positivo. Esempio : una bestemmia detta in privato deprime il mio spirito e potrò mai per amore a Dio amare il mio prossimo?
    Mi colpisce che Victoria, proprio lei, operi una distinzione tra i “peccati contro Dio” e i “peccati contro l’uomo”. Ma non è lei che sempre sostiene che Dio è nell’uomo e quindi un peccato contro l’uomo è ipso facto un peccato contro Dio?
    A proposito del citato passo della teologa Militello, non risulta chiaro che cosa intenda per “corporeità irredenta”: parrebbe voler dire che dato che Gesù ha “redento” la carne umana le passioni della carne sono ora diventate “positive” da negative che erano?
    Credo che la “Purificatio Mariae” citata ricordi il rito EBRAICO di purificazione – che Maria Santissima, da pia Ebrea, ha adempiuto. Maria, madre di Gesù, pia ebrea rispettosa della Legge.
    Il sesso è un dono di Dio? Certo. Come la vita stessa. Ma tutti i doni possono essere usati “bene” o “male”. Non è forse così?
    San Giovanni Paolo II ha sviluppato la “teologia del corpo” attraverso un ciclo di catechesi del Mercoledi. La sua catechesi ha messo in evidenza la bontà dell’eros vissuto all’interno della coppia coniugata, nel rispetto della reciproca libertà. Certo queste catechesi hanno fatto piazza pulita di tante idee del passato tipo “non lo fo per piacer mio ma per dare un figlio a Dio” ma da questo a esaltare il piacere sessuale anche al di fuori della cornice matrimoniale c’è un passo da gigante.
    Rif 3:12 “Tutte le religioni sono sessuofobe” . E’ certo una idea possibile. (Sessuofobo = malato nella testa) Ma non è più ragionevole pensare invece che tutte le religioni che hanno l’obiettivo di fare vivere “bene” sappiano che il “sesso” è cosa che va trattata “con le pinze” perché può rovinare la vita?
    “può la dimensione erotica far parte del cammino di fede di un cristiano cattolico”? La risposta l’ha data San Giovanni Paolo II : si, se vissuta nell’ambito di una vita matrimoniale caratterizzata dalla totale donazione reciproca dei coniugi”

    Mi lascia molto perplesso questa ansia di fare una graduatoria dei peccati, quasi che se un peccato è “meno grave” allora lo possiamo tranquillamente fare. La tensione del cristiano DEVE essere verso la santità – verso cioè la piena identificazione con la perfezione del Padre (siate perfetti come il Padre vostro celeste). Fare la graduatoria dei peccati è ancora nella ottica del ” Dio mi vuole bene nella misura in cui mi avvicino all’adempimento perfetto della sua Legge”, ottica che nega l’Amore di Dio incondizionato per noi.

    9 Giugno, 2018 - 9:11
  40. giuseppe di melchiorre

    Caro Fabrizio, grazie per la tua attenzione.
    Quanto da me scritto è la suddivisione in “stanze”, gentilmente richiesta da Luigi, del mio unico, nel senso di unito, “Cantico della creatura”, da nessuno notato, o perché non apprezzato o perché tutti dediti ad un appassionato dibattito sul sesso, specialmente quello coniugale. Avrei voluto intervenire anche su questo, ma mi sono astenuto.
    Cordialissimi saluti.

    9 Giugno, 2018 - 9:15
  41. Leopoldo Calò

    Meglio la proibizione dei maleodoranti tentativi di inglobare il sesso in un’etica che era e rimane chiusa e stantia.

    9 Giugno, 2018 - 11:32
  42. Leonardo Lugaresi

    Insomma, stringi stringi: “peccai de mona, iddio li perdona; peccai de pantalon, pronta assolusion” (non so se la grafia è corretta, perché non sono veneto).

    Capisco la tua ansia, caro Luigi, di dimostrare ogni santo giorno che Dio manda sulla terra quanto Francesco sia innovativo, ma in questo caso si tratta di cose vecchie, che nella borsa degli attrezzi di qualsiasi parroco di campagna (o di città) di una volta ci sono sempre state.

    Insieme però a quella parola di Gesù, che non mi pare di aver trovato citata nel profluvio di palpiti poetici che avete riversato qui sopra: “chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore” (Mt 5,28). Parola esagerata, assurda, inaccettabile ecc. ecc., ma parola Sua.
    Né veniva in mente, a quei parroci di una volta, che di quella parola ci si potesse sbarazzare, perché tanto non c’era il registratore e quindi chissà se l’ha detta …

    9 Giugno, 2018 - 11:36
  43. Clodine-Claudia Leo

    Per quel che so io, se il Vangelo non è cambiato , qualcuno ha detto che tra gli esclusi dal Regno ci sono anche i fornicatori, gli adulteri e i sodomiti , tre peccati sessuali, del corpo, racchiusi in un’unica parola: “idolatria”.

    Ora , siccome siamo passati da una società normativa ad una società affettiva ovviamente di idolatria ,in quanto peccato associato a quelli del corpo, ovvero sessuali, nessuno crede più né si parla più. Anzi, li si esalta come cosa buona e giusta. Del resto anche i riti orgiastici antichi in nome di Eleusi o Demetra e quelli recenti in nome di belzebù, così come tutte promiscuità sessuali venivano e vengono a tutt’oggi vissute come energie che richiamano forze occulte nel bene come nel male.

    La stessa astensione dei sacerdoti, antichi e moderni dal sesso -quando non è pura finzione- ha una sua finalità appartenente ad un ordine superiore, soprannaturale, un dono che non risponde a nessun comando perché: “Non tutti son capaci di praticare questa parola (castità) ma quelli soltanto ai quali è dato”, Matteo cap. 19, versetti 11-12

    A me scandalizza vedere come a sospender il pensiero critico su queste tematiche siano proprio i cristiani. Poi che si fraintenda la “Teologia del corpo” fosse anche da parte del Papa a a me personalmente non interessa granché fintanto non è sentenza dogmatica.

    E’ vero che nell’antico testamento, dal quale è tratto il Cantico dei Cantici che è un poemetto risalente all’epoca felice dell’Eden il quinto dei sapienziali facente parte dei rotoli detti di meghillot , in cui s’inneggia alla coppia Celeste dove l’ amore sacro è visto come esperienza interiore, una sorta di “via” che conduce all’armonia dell’uomo e del cosmo -e a questo semmai, riferisce la castità matrimoniale che è sempre essenziale e non contempla adulterio- è anche scritto che “chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore » .

    Perciò è’ altrettanto vero che l’intero Antico testamento in merito all’idolatria legata ai peccati del corpo visti come adulterio e idolatria è chiarissimo. Altrettanto chiara la distinzione tra Bene e Male o riguardo ai pensieri spirituali legati all’anima e alle sue influenze, all’inganno dovuto all’ impurità del pensiero e conduce alla morte.

    Non è vero forse che fornicazione, porneia comprende l’ adulterio e l’incesto ? Non è vero forse che lo stesso Salomone, il sapiente, in saggio, l’archetipo dell’amante terminerà la sua esistenza come il peggiore tra gli idolatri?

    Tutto questo un cristiano dovrebbe saperlo,e considerarlo. Tutto passa, ma la Parola di Dio non passerà mai.

    9 Giugno, 2018 - 11:41
  44. Clodine-Claudia Leo

    Perciò, caro Fabrizio Scarpino, non c’è bisogno dell’oracolo per rispondere alle tue domande, sono le stesse che tutte le religioni da che esiste il mondo si sono poste da quella greco-romana, legata ai culti misterici dionisiaci, di cibele pittosto che al culto di Bellona importato nella Urbe dall’Asia o puramente quelle che Apuleio nell’ottavo libro delle Metamorfosi ci offre in spaccato chiarissimo di quanto veniva praticato dagli adepti dei vari culti, che comprendeva atti sessuali aberranti, auto-mutilani praticate per ingraziarsi la simpatia del dio, o del demone.

    Lo stesso Paolo a Corinto rimprovera aspramente i riti che si consumavano tra le sette gnostiche e i crimini di cui vennero incolpati anche i cristiani i quali, durante banchetti lascivi, si abbandonavano alla promiscuità sessuale, paragonando tali pratiche al culto di Afrodite Pandemia e ai suoi pretesi ‘misteri”: con la scusa dell’Agape metteva in comune le donne in vista di una comunione mistica. Ci sono dei racconti dettagliati di Clemente Alessandrino al riguardo…
    E prima ancora: i seguaci di Simon Mago, stando al resoconto di Ippolito (teologo e scrittore romano) giustificavano la promiscuità sessuale asserendo che solo così si raggiungeva l’amore perfetto e la reciproca santificazione.

    Simili particolari sono riferiti da Ireneo , Clemente, Epifanio sulle sette libertine cristiane che vide personalmente quest’ultimo nel corso dei suoi viaggi sulle cui oscenità consumate preferirei tacere, per pudore, in questo contesto circa le aberrazioni della loro dottrina. Invece a tal proposito si fa forte la Prima ai Corinzi di Paolo la quale dice in riferimento a quanto fin qui detto :” Ogni cosa m’è lecita, ma non ogni cosa è utile. Ogni cosa m’è lecita, ma io non mi lascerò dominare da cosa alcuna. Le vivande son per il ventre, e il ventre è per le vivande; ma Iddio distruggerà e queste e quello. Il corpo però non è per la fornicazione, ma è per il Signore, e il Signore è per il corpo”.

    A domanda se Fede e piacere si possono incontrare rispondo
    -NO- se non nell’aveo della Rivelazione.

    9 Giugno, 2018 - 13:07
  45. Clodine-Claudia Leo

    E aggiungo, dopo di che mi taccio, e non perché “bigotta”, ma perché seguace di Cristo, questo stralcio della Prima lettera di San Paolo ai Corinzi:

    “Non sapete voi che i vostri corpi sono membra di Cristo? Torrò io dunque le membra di Cristo per farne membra d’una meretrice? chi si unisce al Signore è uno spirito solo con lui. Fuggite la fornicazione. Ogni altro peccato che l’uomo commetta è fuori del corpo; ma il fornicatore pecca contro il proprio corpo. E non sapete voi che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi, il quale avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi? Poiché foste comprati a caro prezzo; glorificate dunque Dio nel vostro corpo”.

    9 Giugno, 2018 - 13:16
  46. Clodine-Claudia Leo

    Con buona pace della Boe e delle oscenità che va scrivendo su questo blog.

    9 Giugno, 2018 - 14:12
  47. giuseppe di melchiorre

    Signor Lugaresi, buon giorno!
    Lei ha scritto: “non mi pare di aver trovato citata nel profluvio di palpiti poetici che avete riversato qui sopra: “chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore” (Mt 5,28).
    Poiché i palpiti poetici sono miei e li ho “riversati” nel blog su invito del sig. Luigi, mi permetto di farle notare che è vero che nei miei versi non è riportata letteralmente la citazione evangelica da lei ricordata. Ma forse le è sfuggita questa invocazione al Signore:

    Sii lodato, mio Signore,
    per le meraviglie sue
    agli occhi e al cuore,
    e fa sì che l’uomo
    giammai
    le profani e insozzi.

    Gliela trascrivo in prosa, così è più comprensibile:
    “Signore mio, sii lodato per le meraviglie della donna che sono tali agli occhi e al cuore dell’uomo, ma fa in modo che l’uomo MAI LE PROFANI E INSOZZI”.
    Se Gesù ha condannato lo sguardo adultero dell’uomo nei confronti della donna, nei miei versi è contenuta la preghiera che il Signore faccia sì che l’uomo non rivolga alla donna il suo sguardo adultero. Mi sono spiegato?
    Rispettosi saluti.

    9 Giugno, 2018 - 14:51
  48. Enrico Usvelli

    Mi è capitato di leggere un brano degli scritti di Maria Valtorta in cui lei riferiva di un colloquio con la mamma che si trovava in Purgatorio. La mamma, dopo aver parlato di sé e del fatto che non le mancava molto per uscire dal Purgatorio parlava anche del marito e diceva che a lui mancava un po’ di più. Alla figlia che chiedeva se questo ritardo fosse a causa dei peccati della carne lei rispondeva di no, che i peccati della carne non erano considerati tra i più gravi ed era altra la causa (mi pare peccati della mente).

    Vabbè, è un mio ricordo e quelle di Maria Valtorta sono rivelazioni private, quindi non sono da prendere per oro colato. Era un po’ che non passavo di qua ed avevo voglia di scrivere qualcosa.
    Giuseppe di Melchiorre, grazie per aver condiviso il tuo bel Cantico con noi.

    9 Giugno, 2018 - 17:12
  49. Clodine-Claudia Leo

    Caro Giuseppe, se l’uomo fosse tanto puro come pensi, alieno dal concupire e dall’insozzare, quel “Non desiderare” non avrebbe ragion d’essere.
    Dici bene tu, la tua sensibilità poetica ci sta tutta. Ma gradirei, almeno per quanto mi riguarda, che da un Papa uscissero parole più prudenti, non può dire che “i peccati più lievi sono quelli della carne” perché non è vero, questa è una falsità. Tutta la teologia cosiddetta “del Corpo” non può prescindere dalla teologia del “desiderio” , anzi, dalla “pedagogia del desiderio” la quale, come disse Benedetto XVI in quella udienza del 2012 “necessita di un cammino di purificazione e di guarigione” perché il desiderio è una potenza che sovrasta e decentra l’Io.

    Credersi un “Io” privo di desiderio e già una follìa ed una contraddizione in termini giacché nel momento in cui si desidera di non desiderare si desidera già, -e il più delle volte male, diceva Socrate-

    Capisco che la parola “morale” gode di pessima fama, ce ne accorgiamo tutti giorni, nei discorsi dei talk-show alla Barbara d’Urso per intenderci dove la distorsione della “morale” ovvero il moralismo è inteso come qualcosa di invadente che non rispetta l’individuo, la sua inalienabile libertà “di”… anziché “da”..
    “La malizia è solo negli occhi di chi guarda”, disse Michelangelo Buonarroti contemplando la Cappella Sistina dopo che tanta carne candidamente esposta al pubblico ludibrio fece gridare allo scandalo tanto da far accorrere il Volterra ad imbragarne le ” vergogne”. ” Non ho mai realizzato niente di osceno . Il culo del mio David, le membra di Cristo non mostrano alcuna volgarità ho riprodotto gli uomini e le donne a immagine e somiglianza di Dio”

    Ed è vero, siamo stati creati a somiglianza di Dio, ma non siamo perfetti né i nostri desideri lo sono se non si addicono alla fede: è la fede che fa la differenza.. Se non riconosciamo l’ambivalenza che si trova in radice nell’umano desiderio, rischiamo di inseguire quella slavata risciacquatura romantica da ‘poetica del cuore’ alla Barbara d’Urso che è veramente un pianto!…

    9 Giugno, 2018 - 17:16
  50. Lorenzo Cuffini

    “Gradirei che da un Papa uscissero” altre parole.
    Interessa un tubo a nessuno.
    “Non può dire…..”
    Toh guarda.Deve aspettare il placet di Claudia Floris Leo.
    “È una falsità “.
    Detto da chi lo dice,e se lo dicessi io sarebbe uguale, fa rotolare dalle risate.

    9 Giugno, 2018 - 18:50
  51. alphiton

    Dante colloca i lussuriosi nel secondo cerchio dell’Inferno: i peccati della carne sono i più lievi. Alcune fattispecie di atti legati alla sessualità (ad. es. lo stupro e la pedofilia) afferiscono ad altre tipologie di peccati molto più gravi.

    Alberto Farina

    9 Giugno, 2018 - 19:15
  52. Victoria Boe

    Caro Giuseppe di Melchiorre, ogni verso del tuo bel “cantico della creatura” è un inno alla creatura-donna, creata da Dio come naturale complemento dell’uomo. Dio stesso ha in sé una connotazione maschile e femminile, è Padre e Madre, come quasi tutti sappiamo, ma questa è stata una felice intuizione abbastanza recente.
    In questo lungo dibattito sul sesso e sul peccato ad esso correlato, appare evidente che nella storia della Chiesa è prevalsa fino a poco tempo fa l’idea dell’impudicizia legata ad un organo che però ha importanza pari a quella degli altri organi delle creature animali, quindi anche dell’uomo.
    Anzi, direi che è il più importante trattandosi di un organo senza il quale non ci sarebbe vita sulla Terra. Io, anzi, sono convinta che Dio abbia trovato un modo geniale per generare vita tramite il massimo piacere.
    La teologa di cui sopra ha scritto che l’immagine di Dio è ” immediatamente fruibile” tramite la ricerca di quelli/quelle che soddisfano il desiderio sessuale. Aggiungo di mio che quel desiderio è desiderio di vita, a ben guardare, è slancio, è vita stessa.
    Ma quasi sempre la Chiesa ha trasmesso l’idea DEVIATA e FUORVIANTE che ogni piacere fosse da castrare in un mondo volto alla spiritualizzazione per poter accedere a Dio. Come se lo Spirito dovesse essere avulso dalla materialità; la qual cosa non è.
    Questo è stato un grosso equivoco che ha tenuto prigionieri molti uomini sottomessi all’Istituzione. Non poteva accettarsi l’idea che la trasmissione della vita fosse legata al piacere massimo dell’unione carnale. Bisognava in qualche maniera slegare le due cose; tutt’al più bisognava confinarle nell’ambito circoscritto del matrimonio per essere in regola.
    Altrimenti si doveva parlare di “peccato”. Dio, cioè, sarebbe sommamente offeso dai rapporti sessuali fuori dal matrimonio.
    Mi riesce assai difficile immaginare Dio offeso dal “peccato sessuale”. Anzi, mi fa proprio ridere questa cosa.

    9 Giugno, 2018 - 20:50
  53. Victoria Boe

    Si è arrivati a stabilire che la Vergine Maria sarebbe stata fecondata, contro ogni regola naturale, dallo Spirito Santo, quindi fuori da ogni rapporto sessuale IMPUDICO. Potenza dell’immaginario! E se qualcuno pensa alla verginità di Maria in un senso diverso e ben più profondo di quello della fisicità, viene bollato come eretico. Eppure certi teologi lo dicono e io mi trovo dalla loro parte.
    Qui nel blog ci sono stati parecchi interventi che hanno fatto una miscellanea di citazioni scritturistiche da cui viene evidenziata una dipendenza totalmente passiva. Questo indica, oltre che una certa ignoranza, una mancanza di libertà interiore che davvero disorienta. Almeno dal mio punto di vista.
    Sono state citate alcune frasi di Gesù, senza sapere, per esempio, che Gesù parlava di “adulterio” nel senso che il termine aveva nella cultura ebraica del tempo di Gesù, ed era diverso da quello del nostro tempo e della nostra cultura. Allora l’uomo poteva ripudiare la moglie per i motivi più banali e poi sposarne un’altra. Per Gesù l’adulterio era questo modo di fare e andava condannato.
    Si è parlato del “non desiderare la donna d’altri” come di un peccato grave, non sapendo che in quel desiderio si faceva tutt’uno della donna e della ” roba” d’altri ( compresi gli animali)”, perché la donna era considerata una “cosa” nei tempi in cui fu stilato quel comandamento; e già questo fatto era, in realtà, una violazione della dignità della persona, dovuta ad una cultura arretrata.
    Quel sig. Lugaresi a cui tu, Giuseppe, ti sei rivolto, dopo aver citato un detto veneto volgarotto anziché no, è andato a mettere in campo un versetto di Matteo: “chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore” (Mt 5,28)”, aggiungendo che è Parola Sua.

    9 Giugno, 2018 - 20:59
  54. Victoria Boe

    Evidentemente quel signore lì ignora che il desiderio “peccaminoso” è quello che vuole IMPOSSESSARSI di qualcosa o di qualcuno, non quello che vuole solo ammirare una donna o un uomo. Non per niente nella tavola dei comandamenti è messo vicino al “non rubare”.
    In realtà, nella storia religiosa millenaria delineata dalle Sacre Scritture, compreso il N.T., la donna è sempre stata vista come un essere inferiore rispetto all’uomo, qualche gradino più giù. Ed è questo che ha generato una cultura maschilista perpetuatasi fino a non molto tempo fa. La donna era vista in prevalenza come strumento per la generazione dei figli.
    Tornando alla questione sessuale, non c’è dubbio che l’esercizio della sessualità non deve portare alla sfrenatezza e al libertinismo. Chi potrebbe sostenere il contrario? Ma non c’è dubbio, peraltro, che parlando di peccati, ben altri sono quelli che pesano nella relazionalità fra l’uomo e Dio interrompendola. La morale sessuale cattolica, invece, è sempre stata estremamente rigida, ma è stata di fatto disattesa dalla gran parte dei cattolici, perché la natura non è la longa manus di Dio, come il Magistero credeva e ancora oggi i cattolici più retrivi continuano a credere; e parecchi interventi in questo blog lo dimostrano.

    Un caro saluto a te, Giuseppe.

    9 Giugno, 2018 - 21:04
  55. giuseppe di melchiorre

    A CLODINE
    Ciao, Clodine. Ma io non ho scritto la Divina Commedia, che non è facile da interpretare. Nel mio umile “Cantico della creatura” dove leggi che “l’uomo è alieno dal concupire e dall’insozzare” la donna, che è il capolavoro di Dio? Se io prego il Signore affinché l’uomo giammai profani e insozzi le meraviglie della donna, vuol dire che penso che un uomo potrebbe avere questa tendenza. Comunque, grazie per la tua attenzione. Un caro saluto.

    A VICTORIA
    Ciao, Victoria. Ti ringrazio per l’apprezzamento del mio cantico e contraccambio cordialmente il tuo caro saluto.

    9 Giugno, 2018 - 22:35
  56. giuseppe di melchiorre

    A ENRICO USVELLI
    Ti ringrazio di cuore per l’apprezzamento del mio Cantico della creatura, perché vuol dire che condividi la mia fascinazione per il capolavoro di Dio, che è la donna, per la quale ho scritto anche canzoni in folk abruzzese musicate dal M° Italo Luciani, docente di conservatorio e direttore di coro.
    Un sinceramente cordiale saluto.

    9 Giugno, 2018 - 22:49
  57. Beppe Zezza

    In un precedente thread ho scritto che Victoria Boe è rappresentante di una “nuova religione universale” che ha sì radici nel Cristianesimo ma che è decisamente “altro”.
    Lo conferma oggi:
    – Maria non sarebbe stata fecondata dallo Spirito Santo senza un rapporto carnale!
    – Dato che il comandamento “non desiderare la donna d’altri è insieme a non desiderare la cosa d’altri, questo significa che non tiene in conto la dignità della donna (che non è una cosa) e pertanto non deve essere preso in considerazione .
    -Per Gesù l’adulterio era il “ripudio per futili motivi” e non lo avere rapporti carnali con una donna sposata con un altro . (Chissà l’episodio della adultera come deve essere interpretato)
    – fantastico poi questo “l’immagine di Dio è ” immediatamente fruibile” tramite la ricerca di quelli/quelle che soddisfano il desiderio sessuale” – frase di difficile decrittazione – cosa vuol dire “fruire della immagine di Dio”? così come espressa pare l’esaltazione delle escort!
    C’è uno sforzo di distinguere tra “peccati gravi” che non bisogna fare e “peccati minori” che invece si possono fare perché non intaccano la relazione con Dio e quindi è addirittura improprio chiamarli peccati (anzi poiché al loro esercizio è legato anche un piacere è giusto e buono farli, basta solo stare attenti a non esagerare)
    Non c’è dubbio siamo di fronte a una “nuova religione”. Se la cosa venisse dichiarata non ci sarebbe neanche da discutere.Siamo tutti ben coscienti che siamo tenuti a rispettare tutte le religioni!

    10 Giugno, 2018 - 0:08
  58. Federico Benedetti

    Condivido il commento di Beppe delle 0.08 che esplicita le stesse conclusioni a cui sono arrivato io diversi anni fa riguardo a una tale Marilisa che sosteneva sostanzialmente le stesse cose di Victoria. Un minimo di onestà intellettuale dovrebbe portare questa/e signora/e a riconoscere che, se non condividono parti significative della dottrina cattolica, il problema è loro e non sono gli altri che sbagliano. Trovo patetico andare a cercare qua e là, decontestualizzando parole e citazioni, la conferma delle proprie strampalate idee. Scrivo strampalate per carità cristiana, perché vorrei scrivere “eretiche”.
    Chiedo a Luigi di considerare questa mia come una sorta di risposta all’intervento di VB delle 18.21 dell’08/06/18, al quale avevo inizialmente pensato di non replicare per rispetto della chiosa di Luigi delle 18.44 dello stesso giorno, riguardo al vituperare, ecc… Ma mi rendo conto ora che, in tempi di relativismo, come cattolici dobbiamo prendere posizione rispetto a “interpretazioni” personali che sono in contrasto con il cattolicesimo.
    Buona domenica a tutti

    10 Giugno, 2018 - 8:24
  59. Victoria Boe

    Cari signori, io non invento nulla; io riporto interpretazioni teologiche di persone di alto livello e cattolicissime, facenti parte della Chiesa come ministri del culto, che per me, credente pensante, sono assai convincenti.
    È dunque inutile che vi scandalizziate tanto.
    Voi continuate pure a credere al vostro modo, ma lasciate libertà di pensiero e di parola a chi non è sulla vostra linea.
    Se per voi mettere in discussione quel che è sempre stato detto e creduto è eresia, ebbene allora dite pure che sono “eretica”, ma sappiate che sono in buona compagnia.
    E comunque non si lanciano pietre contro gli “eretici”. Anche Gesù era ritenuto ” eretico” dai benpensanti del suo tempo. Per questo fu messo a morte.

    10 Giugno, 2018 - 12:44
  60. Lorenzo Cuffini

    E’stato citato ieri l’intervento di Benedetto XVI sulla “pedagogia del desiderio”.
    Si tratta della udienza generale del 7 novembre 2012, il cui testo integrale si puo’ leggere qui:
    http://w2.vatican.va/content/benedict-xvi/it/audiences/2012/documents/hf_ben-xvi_aud_20121107.html

    Vale la pena sottolineare come, in quel bellissimo e chiarissimo discorso , non ci sia alcun aggancio alla ” teologia del corpo”, e il “desiderio” di cui si parla non sia – lì- affatto circoscritto o riferito alla zona pelvica, come invece chi l’ha citato lascerebbe intendere. Il titolo dell’intervento è già chiarissimo, ( “il desiderio di Dio” ) e su quest falsa riga si sviluppa.
    Il desiderio oggetto di una auspicata pedagogia è ogni forma di desiderio che accenda e renda inquieta l’anima umana:ogni forma di desiderio.

    “Una pedagogia che comprende almeno due aspetti. In primo luogo, imparare o re-imparare il gusto delle gioie autentiche della vita. Non tutte le soddisfazioni producono in noi lo stesso effetto: alcune lasciano una traccia positiva, sono capaci di pacificare l’animo, ci rendono più attivi e generosi. Altre invece, dopo la luce iniziale, sembrano deludere le attese che avevano suscitato e talora lasciano dietro di sé amarezza, insoddisfazione o un senso di vuoto. Educare sin dalla tenera età ad assaporare le gioie vere, in tutti gli ambiti dell’esistenza – la famiglia, l’amicizia, la solidarietà con chi soffre, la rinuncia al proprio io per servire l’altro, l’amore per la conoscenza, per l’arte, per le bellezze della natura –, tutto ciò significa esercitare il gusto interiore e produrre anticorpi efficaci contro la banalizzazione e l’appiattimento oggi diffusi. Anche gli adulti hanno bisogno di riscoprire queste gioie, di desiderare realtà autentiche, purificandosi dalla mediocrità nella quale possono trovarsi invischiati. Diventerà allora più facile lasciar cadere o respingere tutto ciò che, pur apparentemente attrattivo, si rivela invece insipido, fonte di assuefazione e non di libertà. E ciò farà emergere quel desiderio di Dio di cui stiamo parlando.
    Un secondo aspetto, che va di pari passo con il precedente, è il non accontentarsi mai di quanto si è raggiunto. Proprio le gioie più vere sono capaci di liberare in noi quella sana inquietudine che porta ad essere più esigenti – volere un bene più alto, più profondo – e insieme a percepire con sempre maggiore chiarezza che nulla di finito può colmare il nostro cuore. Impareremo così a tendere, disarmati, verso quel bene che non possiamo costruire o procurarci con le nostre forze; a non lasciarci scoraggiare dalla fatica o dagli ostacoli che vengono dal nostro peccato.”
    Cio’ significa che certamente il desiderio sessuale rientra a pieno titolo nel discorso, insieme a tutti gli altri.
    Per dire: anche il desiderio- evidentemente divorante – di voler predicare pubblicamente senza averne autorità e titolo, ci rientra.
    Anche il desiderio – evidentemente insopprimibile – di voler fare il profeta di sventura a tutti i costi, ci rientra.
    Anche il desiderio – evidentemente distruttivo a leggere c erti “vaticanisti”- di autoproclamarsi come la Voce Alternativa di Cristo e della Chiesa, ci rientra.
    E , sono sotto gli occhi di tutti, anche in questo blog, le forme di esibizione impudica, di ostentazione oscena in primo piano, di autentica pornografia religiosa che possono raggiungere.

    10 Giugno, 2018 - 13:06
  61. Lorenzo Cuffini

    Seconda considerazione sulle parole di Benedetto, che- come sempre- non lasciano scampo alla faciloneria di chi vuole strumentalizzarle così, di passaggio.

    Esse richiamano in modo non eludibile la dimensione che MANCA COMPLETAMENTE in tutta la “discussione” che fin qui si è generata sul tema.
    Dove c’è stato tutto un cupo richiamarsi al “lato oscuro” di noi (che non mi sogno nemmeno di negare, per il fatto stesso che esiste e ci compenetra e ci riguarda in ogni piano e in ogni aspetto della nostra natura e delle nostre azioni: fede in primis).
    Ma tutto è stato tenuto, rigorosamente, dentro un orizzonte chiuso, schiacciato su di noi, privo della uscita spiazzante e vittoriosa della misericordia di Dio, senza che MAI si si fatto accenno alla confessione di noi stessi e al perdono rigenerante.
    Un peana sciolto al PECCATO, fottendosene alla grande della misericordia di Cristo.
    Non mi pare che sia una buona prospettiva.

    Conclude al contrario Benedetto in quella sua udienza:
    “non dobbiamo però dimenticare che il dinamismo del desiderio è sempre aperto alla redenzione. Anche quando esso si inoltra su cammini sviati, quando insegue paradisi artificiali e sembra perdere la capacità di anelare al vero bene. Anche nell’abisso del peccato non si spegne nell’uomo quella scintilla che gli permette di riconoscere il vero bene, di assaporarlo, e di avviare così un percorso di risalita, al quale Dio, con il dono della sua grazia, non fa mancare mai il suo aiuto. Tutti, del resto, abbiamo bisogno di percorrere un cammino di purificazione e di guarigione del desiderio. Siamo pellegrini verso la patria celeste, verso quel bene pieno, eterno, che nulla ci potrà più strappare. Non si tratta, dunque, di soffocare il desiderio che è nel cuore dell’uomo, ma di liberarlo, affinché possa raggiungere la sua vera altezza. Quando nel desiderio si apre la finestra verso Dio, questo è già segno della presenza della fede nell’animo, fede che è una grazia di Dio. Sempre sant’Agostino affermava: «Con l’attesa, Dio allarga il nostro desiderio, col desiderio allarga l’animo e dilatandolo lo rende più capace» (Commento alla Prima lettera di Giovanni, 4,6: PL 35, 2009).

    http://w2.vatican.va/content/benedict-xvi/it/audiences/2012/documents/hf_ben-xvi_aud_20121107.html

    10 Giugno, 2018 - 13:17
  62. Victoria Boe

    Essere cattolici non esime dal cercare sempre la verità approfondendo le ragioni del proprio credere, andando oltre il già acquisito per avere una maggiore consapevolezza delle cose. Non significa neppure rinunciare a pensare con le proprie capacità cognitive. Non significa stare seduti su una dottrina sicuri che un insegnamento antico non abbia delle falle.
    Essere cattolici significa avere come testo di riferimento il Vangelo interpretandolo nel modo più giusto possibile, con lo sguardo rivolto al contesto storico, geografico, sociale, in cui Gesù parlava e operava. Ed era assai diverso dal nostro in cui oggi viviamo.
    Una maggiore conoscenza delle cose porta necessariamente a rivedere certe asserzioni che si credevano giuste mentre non lo erano affatto. Se non si apre la mente, il sapere si congela e perde di sapore e di valore.

    10 Giugno, 2018 - 13:31
  63. Amigoni p. Luigi

    Liturgia ambrosiana di oggi

    La liturgia ambrosiano-milanese di oggi è sul tema di questo post; è quella di una possibile messa di matrimonio: Genesi 2; Efesini 5; Marco 10.
    Ho predicato facendo presente che il testo di Es. 20, 14 (non commettere adulterio) e il testo di Deuteronomio 24, 1 (… il marito dia il libello alla moglie, che non trova grazia ai suoi occhi) fanno parte entrambi della Parola di Dio (anche il super Mosè ha avuto un po’…la sindrome di Francesco e non basta dire che era colpa della durezza di cuore degli altri). Ma entrambi i testi sono superati dai due fondamentali passi di Genesi 2: “non è bene che l’uomo sia solo…; e i due saranno una carne sola”.
    Il testo di Genesi è molto più tardivo di quelli di Esodo e Deuteronomio, ma viene prima sia in ordine di lettura (primo libro della Bibbia) sia soprattutto in ordine di peso-valore. E’ il progetto di Dio che comprende, supera, e interpreta i comandi di Mosè, sia quello apodittico sia quello “relativista”.
    Il testo di Marco 10 (equivalente, anche nel contesto, a Matteo 19) non lascia dubbi: per Gesù (a prescindere dal registratore, presente o no, durante la sua predicazione) e per la prima Chiesa – e la Chiesa di sempre – “l’uomo non divida ciò che Dio ha congiunto” è certissimo e fuori discussione.
    Faccio notare – per completezza di analisi – che Luca non riporta l’episodio della pseudo-interrogazione dei farisei a Gesù; ricorda (Luca 16,18) solo la norma “chiunque ripudia… commette adulterio”. Forse anche Luca – anticipando di molto Francesco – pensava a una sorta di materia lieve, in qualche momento, in fatto di “sesto”. Qualche riserva la merita dunque anche il terzo evangelista. Per non intaccare il suo “buonismo misericordioso” censura, sul sesto, un po’ della “sacra tradizione sinottica.

    10 Giugno, 2018 - 14:28
  64. Beppe Zezza

    Rif 12.44
    Non ho dubbi che lei non inventi nulla e che rifletta il pensiero di “persone autorevoli”.
    Non per caso in un precedente thread ho fatto riferimento al processo di separazione del cristianesimo dal giudaismo. In un primo tempo il cristianesimo è stato considerato una branca del giudaismo e alcuni si sono dati da fare per mostrare la compatibilita’ delle due dottrine. Solo in seguito e avvenuta la separazione netta . Penso che analogo sarà il cammino tra il cristianesimo cattolico e la nuova religione universale o come altro si vorrà chiamare presntata da Victoria Boe. Chi vivrà vedrà.
    Per l’intanto possiamo solo prendere nota che ci sono differenze fondamentali sul modo di considerare la umanità divinità dì Gesu, I dogmi della incarnazione e della verginità di Maria , il significato e il valore della croce, il senso della redenzione, il significato del battesimo eccetera.

    10 Giugno, 2018 - 15:35
  65. Beppe Zezza

    Sempre mi colpisce la “neo-lingua” buonista. Per non dire “contraddire” che è sgradevole da udire, si dice “andare oltre” , molto più “scorrevole” e accettabile.
    Con un po’ di vaselina si riesce a far “passare” tutto ( quasi )

    10 Giugno, 2018 - 15:40
  66. Victoria Boe

    Non si tratta di ” buonismo” , gentile signore; si tratta di leggere con sguardo giusto, non strabico.
    Io sono colpita invece dal fatto che i bacchettoni, quando non sanno più a che santo votarsi, scadono di linguaggio. Solo loro lo fanno.

    10 Giugno, 2018 - 18:15
  67. Beppe Zezza

    Al di là del linguaggio “scadente” che posso avere usato, “andare oltre” puo’ voler significare ” affermare il contrario di”? A questa osservazione manca una risposta.

    10 Giugno, 2018 - 22:31
  68. Victoria Boe

    Una brava teologa parla di “paradosso dell’adulterio”. E osserva che nella versione biblica il sesto comandamento, settimo nella numerazione ebraica, ci giunge senza varianti da Es 20,14 e Dt 5,18.
    Suona così:«Non commetterai adulterio»; ma questo comandamento è stato cambiato nel cattolicesimo con «non commettere atti impuri».
    Ovvero, nella cultura occidentale cristiana il tema si è allargato alla sfera sessuale; la qual cosa indica a chiare lettere il difficile rapporto con la corporeità presente ancora oggi.
    Nella lettura veterotestamentaria la donna rappresenta solo un oggetto, non una persona; un oggetto da possedere di diritto per il maschio, fosse il padre o il marito. Non c’è amore verso la donna.
    Non rispettandolo, si violava il “comandamento” dato da Dio.
    E qui si potrebbe fare un bel discorso sulla “Parola di Dio” che era invece parola di uomini vissuti in una certa cultura storico-sociale nonché in un ambiente geografico tutto diverso dal nostro.

    11 Giugno, 2018 - 0:18
  69. Victoria Boe

    Anche nel IX comandamento biblico il “non desiderare la moglie del prossimo” è unito ad altri oggetti posseduti dall’ebreo maschio: asino, bue, schiavo etc…
    Gesù invece si atteggia ben diversamente riguardo all’adulterio o all’irregolarità di vita.
    Alle “peccatrici “ che egli incontra dice parole che ignorano la legalistica osservanza e, di certo, sono primariamente parole consolatrici anche se non permissive. Per Lui la persona viene prima della Legge.
    Un bel salto di qualità. Per questo viene seguito e amato anche da donne “peccatrici”.
    Ma allora cos’è che ha indotto i cristiani a trasformare quel comandamento che parla di adulterio in un altro che si sposta sulla sessualità?
    Dice la teologa: ”Nella fobia sessuofoba che ci ha segnati per quasi due millenni abbiamo legittimato tutto fuorché la nostra carne, la sua domanda di tenerezza e di abbandono, la sua richiesta di amorosa sollecitudine, di noi stessi verso il corpo che siamo, e poi di noi stessi verso il corpo altrui.…”
    La corporeità, in altre parole, è stata sempre considerata fonte di peccato.
    La qual cosa fa capire come la Chiesa cristiana di fatto abbia voluto ignorare gli atteggiamenti del Cristo, trasmettendo ai fedeli una durezza precettistica, che è quella inseguita ancora oggi dai cattolici più retrivi.

    11 Giugno, 2018 - 0:19
  70. Victoria Boe

    Un prete molto noto in Italia e molto in gamba, scrittore di testi interessanti, conferenziere, parlando di papa Francesco ne ha rimarcato alcuni principali elementi innovativi, e fra essi il discorso sulla sessualità.
    Prima di lui la sessualità era solo un argomento di morale. Con lui è diventata una sessualità più serena, perché ha capito che c’è, anche nella sessualità, “un processo che cambia, una mutazione del desiderio erotico“.
    Dice questo prete (di cui non faccio il nome per non attirargli critiche insensate): “ Parla [ il Papa] del piacere fisico come di un partecipare, in qualche modo, della esperienza del Risorto”, perché l’amore umano è qualcosa che parla di Dio.
    “L’amore coniugale è qualcosa dove si fa teologia”
    Una frase simile io l’avevo sentita parecchi anni fa da un religioso che oggi non c’è più.
    Come si può notare, siamo anni luce lontani dalla teologia di Agostino in materia di sessualità. Ma la Chiesa cristiana ha il suo perno ancora sulla teologia agostiniana, anche quando non è accettabile per non pochi aspetti.
    La vita che cambia fa cambiare anche prospettiva, ed è giusto che sia così. Bisogna avere l’intelligenza di prenderne atto.

    11 Giugno, 2018 - 0:23
  71. Clodine-Claudia Leo

    Niente eh!? La parola “pudore” per lei non esiste vero Boe?
    Pudore, parola grossa di questi tempi, troppo grossa anche per un Papa, e stragrossa per i presbiteri friccicarelli come quello menzionato. Vero?
    Pudore: che non significa resistenza forzata al sentimento, o agli slanci di affetto, di amore, di grazia, non è neppure una barriera o una cosa di acquisito. Perfino gli indigeni manifestano questo sentimento , che è intimo, e nasce assieme all’uomo. Una sorta di timore che si è andato smarrendo assieme a quello per il Padre Eterno Dio, grazie a questa nuovo “illuminismo” invadente. Triste vedere come ci si va immergendo sempre di più in una sorta di anonimato: la società dei senza volto, dei senza identità , un società in cui anche la Chiesa ora da il suo bravo contribuisce per annullare anche ciò che era rimasto di quel senso di atavica vergogna!

    11 Giugno, 2018 - 11:09
  72. Beppe Zezza

    Questo ragionamento che Victoria ci propone ha un “baco”.
    Non tiene conto della primissima letteratura cristiana – quasi coeva agli scritti del Nuovo Testamento.
    Come già accennato in un post precedente la Didachè – documento cristiano del la fine del 1 sec – così si esprime al punto II. “Secondo precetto della dottrina. Non uccidere, non commettere adulterio, non corrompere i ragazzi, non fornicare, non rubare, non fare veneficii, non uccidere il bambino con l’aborto, non lo sopprimere appena nato, non desiderare i beni del tuo prossimo” segue poi con altre raccomandazioni morali..
    Questo dimostra come il “non fornicare” non sia stata una “estensione” della Chiesa cattolica abusivamente generata dagli scritti di Sant’Agostino ma sia stata invece la interpretazione che “da sempre” i discepoli di Gesù hanno dato al VI (o VII) comandamento e al IX (o X) comandamento.
    A mio parere non c’è alcun dubbio che in un tempo più o meno prossimo (ma della cosa non se ne sente più parlare da almeno quarant’anni) la Chiesa cattolica, specialmente nella sua educazione spicciola (quella fatta dai confessori e dai sacerdoti nelle prediche) , ha messo grande enfasi – forse eccessiva – sui “peccati sessuali” . E che il grande passo in avanti compiuto è stato cercare di uscire da una religione “precettistica” del tipo : “questo si può fare”, “questo non si può fare” che inevitabilmente porta come conseguenza il pensiero che “se faccio solo le cose che si possono fare allora sto a posto”. E’ assolutamente indispensabile, a mio parere, avere alla base la convinzione: “il peccato non è una “offesa” fatta a Dio ma una “offesa” fatta all’uomo – io e gli altri” . Quello che la Parola di Dio ci indica è la “Via della Vita ” e la “Via della morte”. E’ nel NOSTRO interesse seguire la Via della Vita e allontanarci dalla Via della morte. Ma accade anche che abbiamo necessità assoluta di riferirci alla Parola di Dio per non cadere nell’inganno: a noi può facilmente apparire “bene” quello che invece è “male” (Eva vide che il frutto era buono da mangiare e desiderabile per acquisire conoscenza, prese del frutto e ne mangiò). Il mettere “quello che a me pare bene” con il mio ragionamento, con la mia intelligenza, al di sopra di tutto è la strada migliore per finire male.

    11 Giugno, 2018 - 11:58
  73. Clodine-Claudia Leo

    Bravo Beppe….hai ragione da vendere!

    11 Giugno, 2018 - 12:35
  74. Victoria Boe

    Mettendomi alle spalle l’eterno blaterare di una certa persona che sfacciatamente osa parlare di “pudore” (lei!), sig.Zezza, le faccio osservare solo una cosa già detta altre volte: quel che dico io, l’ho appreso da persone molto più competenti di me e di lei, che si premurano di approfondire le cose e lo fanno non per sfizio ma con attenti studi impegnativi per conoscere la verità.
    Quindi è del tutto inutile che lei continui imperterrito a rimasticare la minestra e cercare la quadra al cerchio.
    La via della vita e la via della morte sono relativi alla soggettività di una persona LIBERA, qualunque cosa lei possa pensare. Questa libertà proviene dal Signore stesso. I comandamenti li hanno scritti degli uomini, a seconda delle idee che predominavano nei diversi periodi della storia in un certo ambiente geograficoe sociale.
    Il popolo dei Sumeri e i popoli vicini avevano inciso su un monolite la Legge del taglione, da tenere sempre presente, perché quella era la loro mentalità, ed erano stati ispirati dai loro dei; quelli ebraici rispondevano alla mentalità degli ebrei di quei tempi; quelli cristiani, derivati dagli ebrei, sono stati mutati in parte a seconda della mentalità occidentale, e via discorrendo.

    11 Giugno, 2018 - 14:24
  75. Victoria Boe

    Gesù ha fatto vedere a noi un’altra mentalità e altre leggi. Un altro atteggiamento, insomma.
    Noi cristiani ci atteniamo al Vangelo, ovviamente. Se la Chiesa non ne ha tenuto conto sufficientemente, ciò si deve al fatto che è sempre stata guidata da uomini che su certe cose la pensavano diversamente da Gesù o forse perché non Lo avevano ben capito. Questo è chiarissimo.
    Infatti gli esegeti oggi interpretano diversamente molti passi evangelici e lo fanno, anch’essi, non per sfizio ma perché oggi si vedono meglio le cose. Nel nostro tempo, infatti ,si stanno mettendo i puntini sulle “i”;cosa che a lei, o a quell’altra che le fa eco, non piace.Perché? Perché è molto più comodo restare seduti e non mettere in discussione il già acquisito. Ma anche per timore di offendere Dio e di trovarsi sulle spalle gli “anathema sit” di una volta.
    La Storia della Chiesa però non si ferma al palo, questo è un dato di fatto più che certo.

    Per me basta così. Sull’argomento non dirò più nulla.

    11 Giugno, 2018 - 14:26
  76. Beppe Zezza

    E’ sempre positivo dialogare, perché si mettono a fuoco le questioni.
    Da questi ultimi due post di Victoria ho appreso che nella Nuova Religione Universale lo Antico Testamento in generale e in particolare i dieci comandamenti sono stati scritti da uomini e pertanto non devono essere presi “troppo” sul serio, dato che riflettono il pensiero del popolo e del tempo in cui sono stati scritti – poco di diverso delle leggi di Hammurabi, per intenderci.
    Il cristianesimo poi si fonda sui Vangeli ( solo , perché Atti, Lettere e Apocalisse NON riportano le parole di Gesù ma sono le interpretazioni che uomini di quel tempo davano – quindi dottrina modificabile al mutare dei tempi). I vangeli stessi devono essere interpretati secondo le più recenti “scoperte” di “uomini più competenti di me e di Victoria” tutti tesi a scoprire “quella verità”, della quale la Chiesa nei secoli non è stata fedele interprete.
    Infine, last but not least, poiché Dio ci ha fatto dono della LIBERTA’, le vie della vita e della morte sono SOGGETTIVE – in altri termini, io e solo io, so che cosa mi fa bene e che cosa mi fa male e guai a chi mi dice che forse avrei necessità di mettermi, umilmente, all’ascolto di chi ne sa più di me su cosa è l’uomo, su quali sono gli inganni nei quali può incorrere.
    Ha ragione Victoria, queste discussioni sono del tutto vane come quelle che nei primi secoli avvenivano tra rabbini e cristiani eruditi: non possono portare a nessun esito positivo essendo troppo diversi i punti d partenza.

    11 Giugno, 2018 - 18:26
  77. Clodine-Claudia Leo

    Il pudore risiede nell’intelligenza, cara Boe, ecco, se ancora ne possiede un nano neurone lo usi per tacere su questo come su altri argomenti di cui non sa niente e crede di sapere tutto. Ma siccome lei ha il cervello di una mosca dubito che le riuscirà, è un suo limite -purtroppo per noi che ci dobbiamo sorbire le sue corbellerie- un limite comune ai portatori sani di stupidità come lei.
    Aioooooo, si goda il mare, che è meglio! …

    11 Giugno, 2018 - 18:30
  78. Victoria Boe

    NO COMMENT.
    Mi limito a far presente al padrone di casa che dovrebbe chiedersi, una buona volta, chi è che in questo blog va fuori dalle regole della buona educazione OFFENDENDO IL PROSSIMO.

    11 Giugno, 2018 - 22:22

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