Tre giorni a Natale: in viaggio con il pancione

Giuseppe salì in Giudea per farsi censire insieme a Maria sua sposa, che era incinta (Luca 1). Si fanno viaggi anche con il pancione, oggi come ieri. Si vedono mamme all’ultimo mese che prendono il treno o l’aereo. Contadine che lavorano nei campi “fino al giorno prima” e ministre che passano in rassegna le truppe.

6 Comments

  1. Nino

    …..con il pancione, e nel far vivere quotidianamente Gesù nel cuore.
    Buon Natale al titolare del blog e a tutti i cari amici che lo frequentano a cui questa riflessione di Karl Rahner sul senso del Natale.

    “La Parola di Dio definitiva, la più pregnante, la più bella, è diventata carne ed è venuta nel mondo. Questa parola dice: “Io ti amo, amo te, te mondo, te uomo. Io sono qui. Sono con te. Sono la tua vita. Sono il tuo tempo. Io asciugo le tue lacrime. Io sono la tua gioia. Non avere paura! Quando non sai più che pesci pigliare, Io sono qui con te. Io sono nella tua angoscia, perché anch’io l’ho vissuta. Sono nella tua sofferenza e nella tua morte, perché oggi ho incominciato a vivere e morire con te. Io sono nella tua vita, e te lo prometto: la tua meta è quella di vivere, sempre. È Natale! E lo sarà per l’eternità. Anche per te si apre la porta.”

    22 Dicembre, 2009 - 15:15
  2. Nino

    ..a cui lascio questa riflessione…..

    22 Dicembre, 2009 - 15:16
  3. mamma

    Nel salutare un mio assistito, l’ultimo giorno di lavoro, prima che nascesse la figlia che avevo in grembo, quell’uomo nel salutarmi mi disse: “arrivederci a presto, auguri e buon travaglio”. Ero già in travaglio e non me ne rendevo conto, perchè 4 ore dopo nasceva la bimba. Ricordo vivamente i giorni prima del parto, si sente una certa tensione fisica, come quando osservi le nuvole cariche d’acqua e sai che non è lontana la pioggia, le nuvole che portano una forte pioggia le riconosciamo tutti e sentiamo nell’aria già il tempo di pioggia ancor prima che arrivi, non sappiamo per certo come sarà, se un temporale o una breve pioggia, e così nel parto c’è l’insicurezza di come andrà naturale/cesareo) ma sappiamo che in quanche modo, nascerà.
    Di tutti i miei parti è fortemente bello il ricordo di quei giorni prima delle nascite, del vortice di ormoni che percorre da cima a piedi il corpo, della suggestiva tensione di essere una donna che fa nascere una nuova creatura, della curiosità di vedere la creatura che conoscevo già abbastanza da nove mesi ma non avevo ancora visto con gli occhi. Sentivo una certa frenesia che è propria della circolazione del sangue che fa viaggiare gli ormoni e tutto questo accade quando la creatura è pronta a nascere (dicono i ginecologi), e capivo che i muscoli si contraevano e dilatavano perchè la bimba era pronta e madava segnali ormonali ai miei ormoni.
    Che stupefacente armonia!
    Il momento culmine è quando sentivo li corpo della bimba muoversi e scendere per incanalarsi nel collo dell’utero, ancora non si è travolti dal dolore e perciò le sensazioni le percepivo bene non annebbiate dal dolore. Spettacolare, la sensazione fisica di gioia intrisa di dolore.
    E tutte le persone che incontravo, in quei giorni mi guardavano in modo speciale:”sta per accadere, sii brava, perchè vada tutto bene!”, mi sembrava dicessero, e io mi sentivo speciale, come tutte le altre donne gravide che incontravo nel percorso di controlli e visite preparatorie. Oggi che rivivo queste mie passate sensazioni, che non sono mai del tutto finite, penso quanto ha vissuto dentro di sè Maria, il suo prepararsi al travaglio e il suo essere donna “speciale”, in questi giorni!!

    22 Dicembre, 2009 - 16:03
  4. Cherubino

    io ricorderei anche quelle donne che attraversano il mare che divide l’Africa dall’Italia con il pancione e su un barcone.
    Vorrei ricordarle con le parole di don Albino Bizzotto dei Beati i costruttori di pace. Dal Mattino di Padova del 17 maggio 2009:

    “Una donna nigeriana di 18 anni incinta finita in mare e lasciata in un naylon in mezzo alle immondizie sul ponte della nave strapiena di altri relitti umani condannati a rimanere ostaggio delle burocrazie internazionali contrapposte. Nessuna reazione. È la fotografia di chi siamo. Coinvolti e appassionati fino allo scontro diretto per affermare i principi, non un sentimento, né un moto di pietà per le persone disperate in grave necessità. Abbiamo costruito tutte le ideologie per l’affermazione di principio di una realtà che non esiste, rifiutiamo le persone in carne ed ossa. Non sono gli immigrati, né i clandestini il problema dell’Italia e dell’Occidente. Il problema sono i più poveri di tutto il pianeta che forzano le frontiere. Non li chiamiamo barbari, ma li riteniamo tali e tentiamo di respingerli perché ne temiamo l’ “invasione”. Per questo vengono fabbricati reati e leggi non per negare la loro identità di persone, ma per trovare il modo di ricacciarli a casa. Li chiamiamo clandestini e sono visibilissimi a tutti.”

    22 Dicembre, 2009 - 17:19
  5. roberto 55

    Stat crux dum volvitur orbis: giusto ?
    Il Nostro Signore è venuto tra noi, nella notte di Natale di oltre duemila anni or sono, ed è, poi, andato incontro alla crocifissione proprio per mostrarci, con il proprio corpo ed il proprio sangue, la sua solidarietà con la sofferenza umana: “Dov’è Dio ? Dov’è Cristo ?”, chiede rabbiosamente, nel film “La Grande Guerra” (stasera sono in vena di citazioni cinematografiche: perdonatemi), il sergente del reparto decimato dall’attacco austro-ungarico, all’indomani della battaglia, contando, sul campo, la strage di soldati, e le centinaia di morti e feriti, al che il cappellano militare gli risponde che “E’ qui con noi: se è vero che ha 33 anni, è del 1884”.

    A domani !

    Roberto 55

    22 Dicembre, 2009 - 23:01
  6. fiorenza

    Il tema della Vergine incinta. La Madonna del Parto di Piero della Francesca. I suoi precedenti trecenteschi, toscani, fiorentini. In alcuni, Lei è anche la Donna dell’ Apocalisse.
    L’attesa del “desiderato”:
    “O Rex gentium
    et desideratus earum”.

    23 Dicembre, 2009 - 0:01

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