Tremonti da giovane leggeva Brecht

«A volte sono le banche che fanno le rapine» ha detto oggi Giulio Tremonti nella Sala Stampa del Senato presentando la Banca del Sud. Bertold Brecht: “Che cos’è rapinare una banca a paragone del fondare una banca?” Tremonti o dell’intelligenza. Indimenticabili le virgolette della sua bocca mentre cavava dal portafoglio – il luglio scorso – i 250 euro per l’autofinanziamento dei mini-ministeri di Monza.

12 Comments

  1. Giulio Tremonti, nonostante la sua aria di bambino corrucciato, mi è sempre sembrato una persona molto intelligente. Per quanto riguarda le banche, come sapete sto studiando documenti che riguardano la mia cittadina alla metà del secolo XIX. Tra gli altri personaggi va citato un sacerdote morto a 40 anni nel 1847, Giovan Battista Rigucci, che fu il “precursore” della fondazione della Cassa di Risparmio nel mio paese. Data la sua morte prematura, la Cassa fu fondata da un suo allievo intelligente, liberale e anticlericale, Filottete Corbucci. L’istituzione della Cassa di Risparmio (che nel suo statuto prevedeva la devoluzione alle necessità cittadine degli utili) è stata sempre considerata una pietra miliare della nostra storia. Ora la nostra gloriosa Cassa di Risparmio è stata “fagocitata” da altre banche. Conclusione: altra cosa sono le banche, altra le Casse di Risparmio. Bertold Brecht, in quanto tedesco, non ha mai conosciuto gran che le nostre istituzioni. I teutonici non conoscono i liberi comuni del Medioevo, e non conoscono le Casse di Risparmio.

    10 Febbraio, 2012 - 12:42
  2. Npn so se sia lecito concludere che le radici cristiane delle nostre zone ci hanno permesso di istituire banche dal volto umano, le Casse di Risparmio appunto. Mi piacerebbe sapere il pensiero in proposito di Giulio Tremonti.

    10 Febbraio, 2012 - 12:48
  3. mattlar

    La storia delle casse di risparmio e delle banche di credito cooperativo è affascinante antonella e se ricordo male una delle prime intuizioni di questo sistema venne da un francescano. Comunque esistono studi eccezionali e interessantissimi su una realtà di risparmio e di credito che potrebbe tornare veramente assai utile ancora oggi, specie per gli anni che ci aspettano (così come quella della cooperazione).
    Tuttavia, con tutto il rispetto per il caro Filottete Corbucci, simpatico anche solo per il suo nome, cara antonella, credo che anche in fatto di casse di risparmio i tedeschi (e gli austriaci) ci abbiano di gran lunga preceduto e superato. Il loro territorio è disseminato di Sparkasse (lett. cassa di risparmio) che sono una realtà bancaria molto solida e sicura.
    Anche in fatto di liberi comuni non abbiano molto da imparare (letteralmente Freiburg= Francavilla). Pensa alle città dell’Ansa (Amburgo, Brema, Lubecca solo per dire le più famose). Tanto per dirne una, se non vado errato, Brema – la Freie Hansestadt Bremen, libera città anseatica di Brema – e anche Amburgo (Freie Hansestadt Hamburg) fanno Stato a sé (cioè sono dei Laender tedeschi: città Stato di Brema e città Stato di Amburgo).
    Non so cosa ne pensi Giulio.

    10 Febbraio, 2012 - 13:34
  4. mattlar

    Qui a Roma Lanciani- Tiburtina è avvenuta in questo momento la transustansazione: gocce di pioggia si stanno cambiando in fiocchi di neve.
    Ma non attaccano.
    Al momento.

    10 Febbraio, 2012 - 13:45
  5. mattlar

    E’ neve conclamata.

    10 Febbraio, 2012 - 13:57
  6. Senz’altro, mattlar. Come tutti coloro che abitano in piccole città, molto spesso mi faccio prendere dal municipalismo. E poi ci sarebbe un’altra realtà da ricordare: quella delle banche di area mussulmana, dove, se non erro, dare soldi a prestito è considerato immorale (come ai tempi di Dante e della cappella degli Scrovegni di Giotto … ). Comunque parlando di banche è necessario contestualizzare: chi, dove, quando, come, perché.

    10 Febbraio, 2012 - 15:01
  7. Giordano Maracci

    Più sento parlare Giulio Tremonti e più mi convinco della sua malafede e spinta populista.
    Al tempo del suo primo incarico come ministro del’Economia andava di moda la finanza creativa e lui sponsorizzava la ricetta della cartolarizzazione degli immobili dello stato (si chiamava SCIP http://www.italiaoggi.it/giornali/dettaglio_giornali.asp?preview=false&accessMode=FA&id=1592232&codiciTestate=1) come panacea per risolvere i problemi dell’Italia. Come se l’evasione fiscale, la corruzione, la mancanza di concorrenza e tutti gli altri problemi italici non esistessero. Secondo il Tremonti pensiero di allora bastava tirare su un bel po’ di soldi con i condoni e le cartolarizzazioni degli immobili, abbassare le tasse e grazie al genio imprenditoriale degli italiani si sarebbe risolto tutto.
    Ora va di moda buttare la croce addosso alle banche, senza distinguere in base a quello che hanno fatto, e lui meschino che fa? Giù a dare addosso alle banche (a parole).
    Quando lo ascolto, come ieri nella trasmissione “Servizio Pubblico”, professare convintamente cose in aperta contraddizione con quello che ha fatto come ministro dell’economia non riesco a credere alle mie orecchie.

    10 Febbraio, 2012 - 21:05
  8. Anche oggi alcune banche italiane sono state declassate da S&P. Ne è passato di tempo dall’epoca dei Bardi e Peruzzi.

    10 Febbraio, 2012 - 23:40
  9. mattlar

    Bravo Giordano Maracci !
    L’ho sentito parlare una volta dell’art. 41 della Cost. con populismo e prosopopea, dicendo l’inutile, l’insensato e il vuoto.
    Stessa sensazione confermatami da un amico economista di chiarissima fama.

    10 Febbraio, 2012 - 23:49
  10. giosal

    Su Tremonti mi trovo d’accordo con Maracci. Oggi cerca di presentarsi bene, ma al momento in cui ha coperto funzioni di grande responsabilità, gli è mancata quella fermezza e quell’etica che tali funzioni avrebbero richiesto- e il mio dubbio è che lui fosse stato designato a quegli incarichi proprio perché, in fondo, era dotato di quell’etica “allegra”.
    Si può anche pensare che l’ex ministro abbia seguito quel percorso perché costrettovi dalla coalizione in cui si trovava, ma in tal caso gli è mancato il coraggio di contrastarla alzando una voce chiara e, se del caso, dimettersi.
    Luigi: “Tremonti o dell’intelligenza”? Forse intendevi “o della piccola furbizia”? Certo, sì, in buona e numerosa compagnia…

    Sulle banche direi quanto dice Mattlar: nacquero con una funzione tutto sommato benefica che oggi risentiamo quanto mai necessaria. Ma, come succede per molte cose belle del mondo, si sono degradate via via con il tempo diventando, alcune, strumenti di malaffare in mani di persone indegne.
    Al proposito, mi viene in mente una certa analogia con il calcio: da ragazzo, anch’io come tanti, l’ho amato e giocato. Ora, pensando a quanto losco mercimonio vi sta dietro, non riesco più a vedere una partita da vent’anni.

    11 Febbraio, 2012 - 0:30
  11. Giordano Maracci

    Cara Antonella,
    grazie per avermi segnalato i Bardi e Peruzzi. Interessante il crollo di tali famiglie, dovuto al rifiuto del re d’Inghilterra di pagare il debito contratto per finanziare la guerra dei cento anni. Guerre, stati insolventi, crack finanziari che si avvitano su crisi manifatturiere e purtroppo anche alcuni che da banchieri diventano malfattori http://www.pbmstoria.it/unita/bancaborsa/ibardiossia.php. A seguire la peste.
    Del declassamento di 34 banche italiane da parte della società di rating Standard & Poors fatto ieri voglio segnalare che secondo me la parte anomala è proprio S & P, non il declassamento, né le banche italiane.
    I giudizi che emettono le società di rating, sono solo opinioni e pertanto non ne rispondono, come invece ha dovuto fare la società di revisione Arthur Andersen che è stata chiusa a seguito del fallimento della Enron.
    Le società di rating sono private, macinano utili enormi, ma fanno errori ancora più grandi (ad es. su Parmalat e Lehman Brothers) senza risponderne. http://www.youtube.com/watch?v=Bumfpo4FW0I

    11 Febbraio, 2012 - 10:39
  12. Clodine

    mattlar, vedo che siamo vicini di casa…mi fa piacere!!

    11 Febbraio, 2012 - 17:24

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