Un abbraccio a Brittany e alla sua dignità

Un abbraccio a Brittany che se ne è andata a 29 anni, decidendo lei – libera e volitiva – il momento della partenza e salutando tutti come quando si prende un treno. Ad aprile scopre di avere un tumore al cervello e nel poco tempo che le resta decide che saluterà questo pianeta il 1° novembre, cinque giorni dopo il compleanno del marito. Così ha fatto. Le mando un abbraccio, come già feci da qui con Welby. Come sempre faccio – tra me – con ognuno che se ne va, anche quando parte di testa sua. Brittany ha detto che non voleva “perdere il controllo” e che voleva “morire con dignità”. Rispetto sotto ogni aspetto la sua decisione. Abbraccio, con lei, quella sua dignità salvaguardata con una decisione forte. Non ho difficoltà, come cristiano, a rispettare quella decisione. Ma segnalo che può esservi un’altra scelta con dignità, che spero sarà la mia se mi trovassi con pochi mesi davanti: di vivere fino a quando la fiammella della vita getta la sua minima e ultima luce. Di viverla, quella luce piccolina, come si vive un dono per intero e per sempre.

Aggiornamento al 7 novembre. Così Mocellin cita oggi il mio post in una nuova rubrica di Avvenire.it

128 Comments

  1. “Chaque euthanasie
    est
    « véritablement le lieu de Gethsémani. Je voudrais que cela puisse ne pas arriver »”

    4 Novembre, 2014 - 23:08
  2. “L’euthanasie serait-elle devenue le dernier recours
    pour toute forme de souffrance,
    en déliant les autres institutions de leur responsabilité ?

    Quel rôle fait-on alors jouer à la médecine ?


    « Que faisons-nous pour développer le sens de la vie,
    à part
    déléguer toujours plus les difficultés de l’existence
    au médecin ? »”

    4 Novembre, 2014 - 23:11
  3. Brittany Maynard, ….
    May she rest in peace.
    I do not wish to judge her at all, pray for her happiness in the next life, and pray for the consolation of her family and friends.

    But I was very disturbed by her idea of “death with dignity.”

    For me, any life has dignity, and the notion that being helpless, or even suffering, somehow lessens a person’s “dignity,” goes against my Christian belief of the sanctity of all life.

    Jesus’s life had great dignity even when, perhaps especially when, he was on the Cross.

    Here is someone who knows about that topic from close experience.

    Please read Jason Welle’s beautiful piece, in response to Ms. Maynard’s death.

    Jason, a Jesuit scholastic, accompanied both his brother and his father, as they neared death and finally died.

    He has some important things to say about what it means to die with dignity. “No,” he writes, “dignity isn’t opposed to suffering; sometimes in suffering dignity reveals its truest face.”

    May Jason’s brother and father, and Brittany Maynard, all rest in the peace.

    (Fr. James Martin)

    4 Novembre, 2014 - 23:18
  4. Marilisa

    Matteo, perché non traduci? Io non capisco l’ inglese e non ho il traduttore.

    5 Novembre, 2014 - 0:36
  5. Nino

    http://www.radio3.rai.it/dl/radio3/programmi/PublishingBlock-a1e3b801-994a-41e8-8098-72f0c3bca667-podcast.html

    • TUTTA LA CITTÀ NE PARLA del 31/10/2014
    brittany, perché spettacolarizzare morte e sofferenza? fabio cappelli con carlo troilo, jacopo tamanti, andrea tarabbia, cristiano de majo, adelina lepore.
    • TUTTA LA CITTÀ NE PARLA VOCI del 31/10/2014
    brittany, perché spettacolarizzare morte e sofferenza? l’intrvento di adelina lepore, mamma di carlotta nobile, violinista scomparsa a 24 anni, autrice del blog ‘il cancro e poi’.
    • TUTTA LA CITTÀ NE PARLA PIAZZA del 31/10/2014
    la piazza della città di radio3 con il finale de ‘la morte di ivan ilich di lev tolstoj, con fabio cappelli, rosa polacco e gli ascoltatori roberta, edi, fiorenza.

    5 Novembre, 2014 - 5:27
  6. Luigi Franti

    Sì, sì, tutto molto bello. Baci, abbracci, belle parole e belle frasi poliglotte.

    Ma smettiamo di essere ipocriti e guardiamo la realtà: come cristiani non abbiamo più niente di rilevante da dire, non sappiamo e non abbiamo più il cuore di dire niente, sulle cose che contano. La chiesa non ha più niente da dire. Nessuno si azzarda (perché non ci crediamo neanche noi?).

    (Ha ragione Luigi a dire che non mette conto occuparsi tanto di quel che fa o non fa il papa. E ha ancor più ragione Langone quando dice che il papa è “un dettaglio diurno”. Alle domande che irrompono nel cuore della notte, e che tolgono il sonno ed il respiro agli uomini, né il papa né gli altri sanno dare più alcuna risposta. Dunque, a che servono?)

    5 Novembre, 2014 - 8:24
  7. Sottoscrivo in pieno l’affermazione secondo cui abbiamo delegato troppo alla medicina, noi cristiani in particolare, che invece abbiamo una parola forte sul morire.
    Per esperienza, poi, ho scoperto che la medicina sa molto meno di quanto pretenderebbe. Davvero molto meno.

    5 Novembre, 2014 - 8:32
  8. Franti, scrivevamo insieme.
    Ricordo un incontro di presentazione di un libro, in cui era invitata una psicologa che lavora in ospedale nelle equipe che accompagnano i malati terminali e che si occupa proprio di accettazione della morte. Diceva ai nostri preti (mettendo a nudo una verità scomoda): “Voi avete una parola forte da dire a queste persone. Invece a volte volete fare gli psicologi. Lasciate a noi professionisti questa dimensione terrena, pensate ad offrire la parola che è vostra, e che è davvero importante”.
    Da tutto ciò che diceva, ho avuto l’impressione che fosse agnostica, ma certo è una persona che ama l’uomo.

    5 Novembre, 2014 - 8:39
  9. Mi rileggo e mi accorgo che è meglio chiarire: non intendo generalizzare o condannare tutti (Franti, per me resta troppo estrema la sua posizione), ma il problema c’è.

    5 Novembre, 2014 - 8:43
  10. Sara1

    Sinceramente non mi preoccupo dell’eutanasia come di altre questioni (tipo l’aborto) alla fine un adulto maggiorenne può decidere come vuole il suicidio da che mondo è mondo è sempre esistito al massimo si assiste al fallimento della psicologia e della psichiatria che non hanno saputo dare una risposta alla profonda domanda di senso dell’uomo contemporaneo.

    Però eticamente la posizione di Luigi è un po’ soft, l’eutanasia comporta che ci siano persone che se ne fanno attivamente carico se noi la consideriamo un male non si può ridurre la questione ad un’opzione come un’altra.

    Il fine vita è un conto (c’è tutta la questione dell’accanimento terapeutico) il suicidio assistito è un po’ un eufemismo perchè appunto serve qualcuno che ti suicida, io filosoferò troppo sui perchè ma si entra in un campo eticamente scivoloso.

    http://www.comitato-finevita.it/document/?id=282

    a suo tempo mi aveva colpito questo articolo di Politi (che si è espresso molto nettamente anche sull’eterologa)

    “Sgombriamo un equivoco. Nulla giustifica lo stereotipo eutanasia uguale progresso, opposizione uguale conservatorismo. Meno che mai l’eutanasia per i bambini e? una vittoria progressista, mentre sarebbe reazionaria la ripugnanza di tante persone ispirate a visioni filosofiche e religiose le piu? diverse. ”

    condivido perchè storicamente lo sappiamo da dove viene questa visione della vita (cosa per cui ieri la Zullino mi ha attaccato alla gola ma tant’è)

    5 Novembre, 2014 - 9:01
  11. Sara1

    Qui sull’eterologa:

    http://www.gliscritti.it/blog/entry/2655

    “Nessuno si è accorto che la sentenza, con cui – nella vicenda dello scambio delle provette in un ospedale romano – il giudice ha attributo i gemelli alla madre partoriente e non alla madre genetica in nome dell’interesse dei minori a vivere con la “famiglia gestante”, costituisce un giudizio devastante sulla pratica dell’utero “a prestito o in affitto”. Pratica in cui viene esattamente violato quel rapporto intimo e profondo, che si stabilisce tra nascituro e gestante. Tutto questo universo complesso di relazioni non può essere lasciato al darwinismo delle volontà individuali. Laicità è discutere apertamente delle opzioni alternative, specialmente in Parlamento. Nel caso dell’eterologa, ad esempio, va garantito il diritto preminente del concepito di sapere sempre “da dove è nato”. Far dipendere questo diritto primario dal “mercato”, cioè dall’andamento della domanda e dell’offerta delle donazioni di ovociti e gameti (tolto l’anonimato, si dice, diminuiscono i donatori) appare semplicemente impensabile dal punto di vista dei diritti umani.”

    Il che dimostra che si può affrontare la questione da un punto di vista non prettamente conservatore. (tanto più che in queste questioni il sentire comune ormai è molto uniformato altroché progressisti contro conservatori).

    Sinceramente non mi piace che la riflessione etica venga derubricata a legalismo lo trovo un passo indietro.

    5 Novembre, 2014 - 9:09
  12. nicoletta zullino

    Sara, ancora non ho finito di leggere i suoi commenti. Ma scrivo subito, perché sono basita: io l’ho attaccata alla gola?! Ma quando, dove, come? Mi è parso, invece, di essermi presa da lei un sonoro “stia zitta!”. E a questo suo “ordine” mi attengo.

    5 Novembre, 2014 - 9:23
  13. Sara1

    “entra come un elefante in una cristalleria”.

    O simile non ho voglia di andare a rileggere.

    Io dicevo solo che la visione per cui alcune vite non sono “degne” ha tutto un retroterra culturale che ben conosciamo, oggi è spostata sulla questione dell’autodeterminazione dell’individuo e ci può stare non dico di no, però ci sta anche che sia lecito sollevare dubbi senza doverla buttare sul sentimentalismo che i casi singoli inevitabilmente (e giustamente) suscitano.

    Poi per carità è difficile vivere figurarsi morire.

    5 Novembre, 2014 - 9:28
  14. Federico

    Condivido le posizioni di Sara su questi temi.
    Non aggiungo altro di mio per evitare di spostare il piano della discussione in terreni più “minati”.
    Colgo anche il giusto nella provocazione di Franti (e negli interventi più misurati di Nico): i cattolici (in primis sacerdoti e vescovi, in quanto pastori) sono chiamati ad una testimonianza chiara e “luminosa” su questi temi e in particolare sulla dignità della vita in qualunque condizione di salute.
    Bisogna riconoscere che non sempre si è dato il giusto rilievo a tale testimonianza e la responsabilità è anche di una certa cultura “mondana” alla quale aderiscono convintamente anche tanti cristiani (perlomeno questa è l’immagine che traspare in questo blog).

    5 Novembre, 2014 - 9:38
  15. Gianrinaldo

    E’ un po’ che non scrivo (immagino che nessuno abbia sentito tale mancanza…), ma negli ultimo giorni, dopo la “sbornia” e gli strascichi del sinodo e del dopo-sinodo, qualcosa mi ha incuriosito e preoccupato. Seguo sempre con interesse gli interventi (che condivido o no) e gli interventi del padrone di casa, che stimo, anche se non sempre sono d’accordo con le sue idee e affermazioni. Mi ha colpito la sua risposta a Rosa e Sara, in relazione al fatto che dica: “non amo occuparmi delle vicende editoriali delle interviste al Papa, mi occupo con continuità della predicazione del Papa”. E’ una posizione chiara e rispettabilissima, ed anche sarebbe condivisibile, ma che, a mio modesto avviso, fa il paro ( a rovescio) con l’atteggiamento di molti commentatori, anche famosi, (che generalmente non sanno nulla di cristianesimo), i quali dissertano sulle pagine di importanti testate, sottolineando SOLO ciò che emerge dalle “interviste”, commenti, battute ecc. del nostro Papa. E lo fanno (sarò fissato) in maniera interessata, per distruggere la Chiesa. Loro se ne fanno un baffo della predicazione del Papa, salvo estrapolarne estratti, quando potrebbero venire a vantaggio del fine di cui sopra.
    Invece sarebbe interessante uno studio comparativo tra la predicazione e il “resto” della comunicazione papale. Ribadisco che, secondo me, mentre la predicazione è sempre basilare, è proprio il resto della comunicazione (che ha molta più risonanza mediatica) che ingenera confusione e preoccupazione tra molti cattolici, specie i più impegnati.

    5 Novembre, 2014 - 9:45
  16. Ubi humilitas

    Il punto alla fine lo ha ammesso anche Nico: “ma il problema c’è”.
    Ora, a prescindere dall’ordine di grandezza che si voglia dargli, “il problema c’è”. Ciò dovrebbe bastare a far rientrare nei ranghi la discussione: la Chiesa e noi cattolici, a prescindere dalla misura di quanto/i, non ha più niente da dire, non sa dir più niente, niente dice.
    Io osservo poi che la mano si muove perchè un impulso parte dal cervello, il capo. Bene, il capo non manda più impulsi…
    Capisco che è dura da digerire ma, e lo ripeto in piena coscienza e me ne assumo la responsabilità, il capo più di qualche pappardella mattutina ad uso e consumo del giornale e sito ad hoc non va.
    Fa finta di ignorare la realtà e ciò che avviene, ha rinunciato al suo ruolo di indicare ed additare l’errore (si badi bene, ho detto l’errore non l’errante) e a cercare di correggere un mondo che non aspetta altro un pastore che lo guidi.
    Detto questo io mi sono incaponito sul fatto che il tempo, la storia, ci dirà su questa anomalia di Ratzinger che si è dimesso e di Bergoglio che si sta facendo il papato a modo suo. E credo saranno sorprese.

    5 Novembre, 2014 - 9:53
  17. Dissento profondamente, Ubi.

    Posso dire di più? Magari fosse così! Magari fosse solo da attribuire a uno la fatica nel parlare cristianamente della morte, o del Vangelo della vita, che è meglio. Vorrebbe dire che è solo da un anno e mezzo che siamo in difficoltà.
    La psicologa di cui parlo l’ho incontrata nel 2010. La situazione che lei denunciava ha radici ben più antiche.
    Non possiamo semplificare, così facciamo il gioco del Nemico!
    Quello che possiamo fare, invece, è renderci noi attivi per COSTRUIRE, per offrire sempre di nuovo la testimonianza, non nelle battaglie ideologiche (spesso solo ‘di carta’) ma nell’impegno pastorale, sul campo.
    Il Signore sta cambiando la sua Chiesa. Lo sta facendo Lui, non altri, perché Lui è il Signore della storia. A noi cercare di discernere verso dove ci vuole portare. e partecipare a questo cammino responsabilmente, attivamente.

    E, per chiarire: io sono sulla stessa linea di Sara, che richiama sempre a leggere e valutare davvero ciò che il papa dice senza fermarsi al ritratto di alcuni giornali. Io amo papa Francesco.

    5 Novembre, 2014 - 10:55
  18. Ubi humilitas

    Dissento io da te. Io mi spiego male e tu fraintendi peggio.
    1) Le radici erano e sono antiche e la colpa è di tutti, ma almeno prima qualcuno parlava e ricordava, ora è calato il silenzio tombale.
    E c’è un di più, quello di cui parliamo è ascritto al tema “valori non negoziabili”, di cui sappiamo che per il capo visibile sono una sciocchezza e che “non se ne parla”. E infatti subito le hai ascritte a “battaglie ideologiche (spesso solo ‘di carta’)”; ti nascondi dietro la talare del papa e la sua cplpa è quella di avertene dato agio… per quanto ho detto sopra.
    2) A Bergoglio non è che io poi gli voglia male; gli vorrei se lo ignorassi. Dato che non lo ignoro, vuol dire che bene gli voglio…
    3) Più che cambiare la Sua Chiesa il Signore credo le stia offrendo una prova, forse la più grande, forse l’ultima. Non dispero, Egli è ancora in carica.

    5 Novembre, 2014 - 11:11
  19. Ubi humilitas

    Da poco è finità l’Udienza, ha parlato di Chiesa Mater e Magistra.
    Magistra di che? Una buona madre indica gli errori, propone la soluzione all’errore, corregge, esorta.
    Io sto aspettando da quasi 2 anni lo faccia.
    Legge eutanasia bambini in Belgio: silenzio assoluto, nè condanne nè proposte, del tutto ignorato. Il papa tace! E “Contra factum non valet argumentum”. E non mi citate le mezze paroline mozzicate dell’Evangelii Gaudium che non è manco un documento magisteriale (La magistra…).
    San Giovanni Paolo II starebbe a parlarne un Angelus si e un altro pure, una udienza si e un’ altra pure.
    Bergoglio si fa il papato a modo suo. “Contra factum non valet argumentum”.

    5 Novembre, 2014 - 11:19
  20. Ubi humilitas

    Sara, parla di cultura dello scarto da parte della società, non della cultura della morte da parte di chi si suicida e di chi si riunisce in comitati pro.
    E poi il rapporto tra fede e ragione, ma ndo sta? La proposta, ndo sta? Il rimando alla legge naturale ndo sta? Il richiamo al totalitarismo pseudodemocratico del “è legge dello stato” ndo sta?
    Una cosa è papismo, altra cieca papolatria….

    5 Novembre, 2014 - 11:23
  21. Sara1

    Ubi pure Politi (non certo un tradizionalista) lo ha capito:

    “Papa Francesco, che suscita consenso perche? parla da uomo e non da algido docente di una dottrina, parla di una cultura dello scarto che comincia con l’emarginazione del povero, continua con lo sfruttamento dei nuovi schiavi (scartati dai diritti concessi ai cittadini normali) e sfocia nella soppressione di chi non serve.”

    http://www.comitato-finevita.it/document/?id=282

    A me pare chiaro onestamente.

    5 Novembre, 2014 - 11:35
  22. Ubi humilitas

    Ora la domanda bella chiara alle coscienze papolatriche:
    Giovanni Paolo II vivente, saputo della approvazione della legge sull’eutanasia in Belgio estesa anche hai minori, avrebbe taciuto, parlato genericamente, o avrebbe fatto il diavolo a quattro da ogni pulpito e in ogni occasione?
    Avrebbe additato genericamente o per nome e cognome i responsabili. La avrebbe definita come come legge? Ci avrebbe fatto magari una Enciclica?
    Avrebbe costituito o incoraggiato “comitati” di segno opposto raccogliendo il meglio di giuristi, teologi moralisti, e vescovi e persone di buona volonta?

    La risposta che le vostre coscienze papolatriche stanno coscientemente occultando è una sola: SI, avrebbe fatto di tutto e di più, poichè sentiva la Sua responsabilita religiosa e morale! Ai potenti del mondo avrebbe parlato col dito di Dio.

    5 Novembre, 2014 - 11:37
  23. Ubi humilitas

    A me di tizio caio e sempronio non mi importa nulla!
    Io rivoglio il papa! Rivoglio uno come Giovanni Paolo II che ce ne aveva per tutti e non la faceva passare franca a nessuno. Voglio uno che senta la sua responsabilità, uno che giudica moralmente perchè è il papa si sente il papa e fa il papa! punto!
    Il resto è Fonzie coi pollici alzati.

    5 Novembre, 2014 - 11:39
  24. Ubi, mi verrebbe da farti alcune domande …

    Io sono impegnata tutti i giorni, tutto il giorno, nella battaglia concreta di formare i cristiani che capitano (ahiloro) sulla mia strada, o/e che mi vado a cercare: faccio catechismo a genitori e bambini, insegno a preti, studio, perchè credo che il Signore chiami me, come te, a fare e non solo a dire.

    In questo senso parlo di battaglie di carta.

    La battaglia vera si gioca sul campo dell’educazione, ne sono convinta. E non nel campo della polemica, ripeto e ripeterò all’infinito: sterile.
    Qui mi fermo, non voglio essere io fonte di polemica.
    Grazie del confronto, Ubi.

    5 Novembre, 2014 - 11:44
  25. Ubi humilitas

    Cara Nico, la battaglia sul fronte dell’educazione è perduta!
    Il messaggio che è passato è “questa di pro-vita fine-vita è roba da valori non negoziabili, quindi stronzate, quindi noi educatori non ne parliamo, è roba ideologica, non ci immischiamo in sterili polemiche”.
    Per te non è cosi ma per molti addetti alla “educazione” questo è quanto.
    E questo perchè chi di dovere non ha parlato chiaro.
    Quanto ne sento tutti i giorni di “lo ha detto pure il papa” (e lo hanno sentito tramite tg, o letto sul giornalino on-line o su quello cartaceo [che ha almeno il pregio che essendo riciclabile, prima o poi finira all’uso di cui è degno…] )

    5 Novembre, 2014 - 11:53
  26. Ubi humilitas

    L’ultima a Nico, e questa è roba di cuore, perchè sono le cose a cui tengo:
    “io sono impegnato ad osservare ogni giorno un mondo che crolla a pezzi, dove è saltata ogni regola sociale e morale, dove tutto è allo sbando e all’anarchia assoluta, dove l’errore e l’orrore la fa da padrone, ad avere a che fare con giovani e pure adulti che non aspettano altro che una guida che gli indichi la vera Via. Perchè sento il dovere di esser cattolico per quello che posso, con l’esempio e poi consigliando, esortando, spiegando, dando spunti cerco dove posso di correggere, additare ciò che giusto e ciò che è sbagliato, far ragionare. Nella mia opera, qualcosa è andato a buon fine solo grazie a Dio, e qualcuno ne ha beneficiato. Altro, grazie a me invece è andato storto, mi sono beccato i vaffa i fatti i c… tuoi e pure peggio.
    Ma la mia coscienza è a posto, poichè mi sono fatto i miei tanti troppi buoni nemici, e non ho quasi mai taciuto; qualcuno invece è stato guadagnato a Dio.

    5 Novembre, 2014 - 12:05
  27. Ubi humilitas

    Sempre per la serie “il papa non dice più niente d’importante (aggiungerei pure di ….. ma meglio evitare giudizi temerari), non parla chiaro, robettine leggere leggere ecc” vi informo che, terminata l’Udienza Generale del mercoledi, ecco cosa titolano i giornali hce dovrebbe essere quanto di meglio ha detto il papa:

    “Francesco alla Rota romana: nullità matrimoniali gratuite”
    “Papa Francesco: “Sacra Rota faccia giustizia gratuitamente” ”
    “La madre Chiesa ha tanta generosità per poter fare giustizia gratuitamente, come gratuitamente siamo stati giustificati da Gesù Cristo. Questo punto è importante: staccate le due cose”. ”

    Mo sto già ridendo pensando al parroco, quando chiederà i soldi per Battesimi Cresime Comunioni ecc e quegli gli rispondono “La madre Chiesa ha tanta generosità per poter fare tutto gratuitamente, come gratuitamente siamo stati giustificati da Gesù Cristo.

    Saimo al populismo papale sui soldi e sul Sinodo.
    Papolatri, sveglia, Cattolici, in piedi!

    5 Novembre, 2014 - 12:46
  28. Sara1

    Da noi non chiedono i soldi per battesimi cresime e comunioni.

    5 Novembre, 2014 - 12:50
  29. picchio

    anche qui da noi non chiedono soldi per battesimi, cresime e comunioni.
    Per la prima comunione tutti i bimbi/e indossano tuniche fornite gratuitamente dalle parrocchie

    5 Novembre, 2014 - 14:12
  30. picchio

    ubi

    mi sembrava che, anche secondo il Denzinger, un’esortazione apostolica è un documento magisteriale.
    L’ Evangelii Gaudium è quindi un documento magisteriale

    5 Novembre, 2014 - 14:55

  31. “Maynard a “suicide” ?

    Overwhelmingly, the people
    who commit suicide
    are people
    who have a choice to continue to live.

    People with a terminal diagnosis
    (like Maynard’s aggressive brain tumor that was robbing her of the life she said she very much wanted to live)

    don’t have that choice.”

    (Cathy Lynn Grossman)

    5 Novembre, 2014 - 14:59
  32. Rosa

    Stamattina su Radio 24 parlavano del caso di Brittany. Paola Binetti, richiesta dal conduttore su perché l’eutanasia non dovrebbe essere permessa, rispondeva, tra l’altro, che la vita ci è donata, non ce la siamo data. Un ascoltatore sintetizzava, via twitter, più o meno così: quindi la mia vita non è mia ma del vostro Dio in cui io non credo. Questo è un punto che esiste se parliamo di una legge che valga per tutti, e l’osservazione che anche chi non crede comunque la vita l’ha ricevuta tiene pochino, per me. Finchè si resta sul diritto individuale di autodeterminazione c’è poco da ragionare, le posizioni non mi sembra possano trovare un punto di incontro. L’idea, che prima era largamente condivisa, che ci fosse un limite anche all’autodeterminazione nella percezione comune è scomparsa: era un reato il suicidio, o sbaglio? C’era – c’è ancora formalmente credo – l’idea del diritto non disponibile, per cui per esempio è vietato vendere un pezzo del proprio corpo. Certo, guardando più da vicino la realtà, si vede che l’autodeterminazione non è tutto perché nessuno è solo, ma tutti siamo in una rete di relazioni e le nostre azioni hanno effetto anche sugli altri, che nessuno nei nostri ospedali muore, o dovrebbe più morire tra atroci dolori, perché le cure palliative grazie a Dio esistono, che tutto il discorso sulla “nostra dignità violata dalla malattia” ha come risultato che cominciamo a guardare anche gli altri, gli ammalati, i disabili, come persone con meno dignità e questo ha effetto anche sull’investimento che la società fa o non fa sulle cure e sul supporto ad anziani e disabili, come vediamo molto bene purtroppo. Tutto questo è giusto, ragionevole, ma secondo me tiene poco di fronte all’idea, che spaventa ognuno di noi in prima istanza, di perdere pezzi di sé stessi ed essere in balia di qualcun altro o qualcos’altro. Io penso davvero che l’unica cosa veramente convincente è vedere un’alternativa in atto, vedere l’amore in azione.

    5 Novembre, 2014 - 15:06
  33. marcello.n

    Francamente: chi si toglie la vita rifiuta un bene che non è suo, un bene ricevuto da Dio, ed il suicidio è condannato per questo.
    Il tutto per i credenti, come ovvio, chi non crede può evdentemente avere altre opinioni.

    Ovviamente non mi convince l’accanimento terapeutico, pur nella difficoltà di capire quando esso realmente comincia.
    A mente più che lucida, il togliesi la vita, non capisco qale dignità possa avere, sempre per un credente.

    Ovviamente se ne può discutere all’infinito.

    5 Novembre, 2014 - 15:11
  34. picchio

    no Rosa in Italia il suicidio non è mai stato un reato, è un reato l’istigazione al suicidio perchè in questo caso è “paragonabile” all’omicidio.

    5 Novembre, 2014 - 15:15
  35. Marilisa

    Qualcuno qui ritiene inutili le parole del Papa che chiede che la Chiesa rinunci a buona parte dei suoi introiti da cerimonie religiose o dal tribunale della Sacra Rota.
    Sarebbe inutile, cioè, ricordare alla Chiesa che il servizio deve essere servizio nel vero senso della parola, indirizzato alla giustizia e senza remunerazione alcuna.
    Parole inutili o, al contrario, essenziali per una Istituzione che si pone al seguito di Chi l’ha voluta? Perché, incredibilmente, sarebbero inutili?
    Si sa o si ignora che la Chiesa “Magistra” ben più di una volta ha mostrato di essere una “mater magistra” con figli e figliastri, attenta al danaro più che alla giustizia? Si sa o si ignora che l’annullamento è stato concesso più di una volta a chi non ne aveva diritto, ma era ben raccomandato da un alto prelato?
    E ancora c’è chi, per partito preso, osa dire che le parole del Papa al riguardo sono di scarsa importanza?
    Ma noi aspettavamo da gran tempo un papa che dicesse parole chiare su questo e su altri argomenti attinenti alla vita concreta degli uomini.
    A noi poco dicevano le parole più o meno belle, scritte e dette, su argomenti religiosi in generale. Parole che entravano in un orecchio per poi imboccare rapidamente l’uscita dall’altro orecchio.
    Gesù diceva ai discepoli parole di immediato riscontro nella vita di ogni giorno, subito comprensibili nell’esperienza concreta.
    E un papa che si mette davvero, una volta tanto. sulle sue orme direbbe cose inutili o di poco rilevo?
    Non riesco a crederci che qualcuno prenda cantonate di questo genere.

    5 Novembre, 2014 - 18:06
  36. Ubi humilitas

    In Austria, a quanto sembra siamo all’Apostasia…

    “Una donna prete (e vescovo) che è stata scomunicata undici anni fa in Austria partecipa regolarmente – una volta ogni quindici giorni – a cerimonie liturgiche presso i Benedettini. Questo accade in Austria, e il vescovo del luogo, a quanto pare, non ha niente da dire al proposito.”…
    ““la maggior parte dei preti cattolici in Austria sono molto gentili, mi chiamano signora vescovo”
    http://www.lastampa.it/2014/11/05/blogs/san-pietro-e-dintorni/donna-vescovo-chiesa-complice-in-austria-GMoFfwpLx4LxRWizTd0t9I/pagina.html

    Mi viene da cantare Vasco, non so perchè…
    (E tu dormi… dormi
    ora i tuoi sogni volano
    e tu dormi… dormi…
    mentre i tuoi occhi sorridono… )

    5 Novembre, 2014 - 18:30
  37. picchio

    Tosatti risulta ormai quasi comico nel suo scandagliare il web in cerca di qualcosa contro il papa regnante e il suo modo di governare la Chiesa e nelle sue piccole ripicche ( Burke non può celebrare la Messa tridentina in Austria? Guarda cosa combinano in Austria…..)

    5 Novembre, 2014 - 18:48
  38. Ubi humilitas

    A me invece risulta tragica la cecità di certi vescovi, pure di importanti città… che si ostinano a non vedere…

    5 Novembre, 2014 - 19:03
  39. picchio

    ubi

    leggerti è come andare a New York per la prima volta: l’ hai vista in così tanti film che ti sembra di esserci già stata.
    Ti leggo e dico ma dove l’ho già sentita sta cosa? ah si l’ha scritta ieri Tosatti citando Muller. Non so, mi sembra che alla fine ripetiate sempre le stesse cose.

    5 Novembre, 2014 - 19:49
  40. Ubi humilitas

    Reciprocità picchio…
    leggerti è come leggere Mancuso; Repubblica, peccato manca l’audio, altrimenti aggiungerei Radio Radicale… 🙂

    5 Novembre, 2014 - 19:55
  41. picchio

    Ubi
    🙂
    ma radio radicale non l’ho mai ascoltata.

    5 Novembre, 2014 - 20:03
  42. picchio

    ops… ho notato ora che hai scritto Mancuso.. Non mi piace Mancuso.

    Ho partecipato in Usa a una funzione celebrata da una donna prete, una bella esperienza.

    5 Novembre, 2014 - 20:05
  43. Sara1

    Soprattutto non sprechiamo un Vasco d’annata per queste discussioni.

    http://www.youtube.com/watch?v=8r_rjnAULIM

    A proposito di Mancuso ogni volta che vado in libreria mi invitano a una sua conferenza presentazione ultima uscita elogio di un suo libro.

    🙁

    (e soprattutto lo legge pure mia mamma)

    5 Novembre, 2014 - 20:21
  44. discepolo

    EUTANASIA. PURA IDEOLOGIA????????

    ???? TEDESCO IO ACCUSO
    Una giovane donna, moglie di un brillante medico e scienziato, si ammala di sclerosi multipla e chiede che le sia data la morte prima che il decorrere della malattia la renda completamente paralizzata e ritardata. Il marito, che ha cercato invano un rimedio per la malattia, decide di accogliere il desiderio della moglie ma viene accusato di omicidio
    Uscì nelle sale cinematografiche tedesche il 29 agosto 1941

    5 Novembre, 2014 - 20:56
  45. discepolo

    L’eutanasia è una ideologia antica e che col nazismo ha avuto il suo trionfo,
    La maggior parte dei nazisti aveva pronta la sua capsula di cianuro da inghiottire se le cose si fossero messe male. Molti notabili nazisti preferirono suicidarsi che comparire in un processo. lo stesso Hiltler si suicido.
    Ma ben prima del nazismo l’eutanasia come ideologia aveva i suoi adepti.
    qullo che f apena, che fa veramente pena, è che oggi questa ideologia di morte guadagni a se’ dei giovani innocenti, elle anime pure come questa poivera ragazza.
    Cosa dovrebbe fare la Chiesa cattolica? Certo non condannae ma almeno INSEGNARE!
    e distogliere altri aspiranti suicidi da tale mortifera ideologia!
    sono sicura che da oggi in pi chinque sia fragikle ed abbia una disgnosi
    funesta si sentirà autorizzato a suicidarsi.
    abbarcciamo pure come fa Accattoli la suiciida , che come persona umana è sempre degna di compassione.ma se non diamo alcuna netta
    condanna di tale ideologia mortifera non siamo cristiani.
    L’eutanasia non è cristiana.

    5 Novembre, 2014 - 21:21
  46. Luigi Franti

    «Ho partecipato in Usa a una funzione celebrata da una donna prete, una bella esperienza».

    “Più stupidi di così si muore” (E.Petrolini)

    5 Novembre, 2014 - 23:06
  47. picchio

    Non ti piacciono le mie esperienze pastorali Franti? Me ne farò una ragione.

    5 Novembre, 2014 - 23:21
  48. picchio

    Ho anche partecipato al matrimonio omosessuale di un mio amico, un ex abate dei carmelitani scalzi, ed ex maestro dei novizi della sua provincia, con il suo compagno un ex berretto verde, Joe. Joe è divorziato, l’ex moglie con il nuovo marito e i quattro figli erano presenti alla cerimonia. Anche questa una bella esperienza.

    5 Novembre, 2014 - 23:29
  49. andreacs

    Luigi, sarebbe stato bello se anche monsignor De Paula avesse usato la stessa tua fraterna dolcezza, che nulla toglie alla chiarezza di un messaggio di fede, per commentare la scelta di Brittany

    5 Novembre, 2014 - 23:42
  50. nicoletta zullino

    I commenti autobiografici del tenero Franti… che meraviglia.

    5 Novembre, 2014 - 23:53
  51. Sara1

    Picchio potrebbe provare con: sacerdotessa lesbica che sposa due gay, oppure, sacerdote gay che sposa due lesbiche, oppure sacerdote transeussuale che sposa un ex gay e una ex lsbica.
    Melius abundare quam deficere…..

    6 Novembre, 2014 - 0:26
  52. Gianrinaldo

    Continuo a pensare che sarebbe interessante fare una comparazione tra la predicazione (abbondante) di Papa Francesco e le altre sue esternazioni : interviste, battute più o meno estemporanee. Mi sembra che nessun vaticanista ne abbia fatto uno studio comparativo. Specie ora dopo la pubblicazione in volume col timbro del Vaticano delle strane “interviste” di Scalfari e della loro sofferta storia per quanto riguarda il loro riconoscimento (vedi dichiarazioni contrastanti di Lombardi ecc.). E il silenzio tra queste (secondo me) contraddizioni della predicazione e del resto della comicazione papale, da parte della stampa-siti strenui sostenitori del Papato (o quello che essi pensano/desiderano esso sia…) è sintomatica e indicativa!
    Veramente tutta questa produzione mediatica da parte specie dei mass media di solito molto critici con la Chiesa, ingenera confusione e preoccupazione, ben espressa in questo articolo: http://www.lanuovabq.it/it/articoli-fedeli-semplicie-pastori-dubbiosi-10813.htm
    Per fortuna che la Chiesa ci dà in questi giorni nella Liturgia delle Ore, Ufficio delle Letture, la pagine del Primo Libro dei Maccabei… che sembrano inquadrare la situazione attuale, V: primo libro dei Maccabei 2, 1. 15-28. 42-50. 65-70

    6 Novembre, 2014 - 7:32
  53. picchio

    si Sara il libro è quello.

    6 Novembre, 2014 - 9:27
  54. picchio

    Sara

    Melius abundare quam deficere….. 🙂 🙂

    Oppure card Burke in versione drag queen che celebra un matrimonio gay fantasmagorico 🙂

    6 Novembre, 2014 - 9:30
  55. Sara1

    Come dice Harold Bloom ” basta essere un’esquimese lesbica per valere di più come scrittore”.

    🙂

    6 Novembre, 2014 - 9:33
  56. Rosa

    Dall’introduzione al libro della LEV con tutte le interviste di Papa Francesco:
    “Con l’avvento di Papa Francesco – aggiunge don Costa – è subito apparso ai giornalisti (e non) che l’intervista potesse essere il genere a lui più congeniale”.
    Ecco, questo io non lo avrei detto, viste tutte le traversie e le polemiche legate ad alcune interviste.
    PS Ho letto nel sito di Ubi l’articolo che Luigi Accattoli ha scritto su di lui per il Regno , ed ho notato che gli contesta il fatto che nei suoi interventi esprima il bisogno di chiarezza e di precisione riguardo alle dichiarazioni di Papa Francesco. Francamente non capisco perché questo bisogno sia considerato in modo negativo. Anche io ho la stessa esigenza, quello che dice il Papa ha grande risalto, sapere che cosa pensa esattamente il Papa, e non lasciarlo alla libera interpretazione di chiunque mi sembra fondamentale..

    6 Novembre, 2014 - 9:52
  57. picchio

    Ora è evidente che papa Francesco tiene conto del mondo, com’è e non come ci piacerebbe che fosse, nell’annunciare il Vangelo.

    concordo con Sara, per sapere cosa dice il Papa basta leggerlo integralmente.

    6 Novembre, 2014 - 10:09
  58. Sara1

    Quello che ho capito io: è molto radicale e ha uno stile “fiorito” biblico che in un certo senso spiazza.
    Però è gesuita, sufficientemente di testa, alla fine e nella sua radicalità sa essere parecchio equilibrato. (tiene nel giusto conto le mediazioni e la gradualità).

    6 Novembre, 2014 - 10:16
  59. Federico

    Beata te picchio,
    tu sì che hai respirato un’aria e vissuto esperienze di vero cristianesimo.
    Peccato si tratti di celebrazioni PER ORA estranee alla Chiesa Cattolica…
    Il massimo che è capitato a me è stato il matrimonio civile di una mia cugina che ha sposato un divorziato (e ho dovuto trascinare di peso mio padre che assolutamente non ne voleva sapere!).
    Certe “belle esperienze” sono proprio una fortuna riservata a pochi (non uso, volutamente la parola grazia).

    6 Novembre, 2014 - 10:55
  60. Rosa

    A me di Papa Francesco piace molto la radicalità, come dice Sara.
    Non mi piacciono:
    la sciamannaggine comunicativa che a volte si manifesta potente (come nelle interviste con Scalfari), non so ancora bene se voluta o meno (in merito, non si riesce ad avere una risposta);
    l’imbarazzante “servilismo” di certi vaticanisti, che all’inizio lavoravano “per contrasto” con Benedetto XVI (cosa che ora si è abbastanza allentata, penso in seguito al rapporto che si è stabilito tra il Papa regnante e l’emerito, forse hanno capito che non era cosa gradita a Francesco).
    Su alcune questioni, come quelle sollevate dal Sinodo, sto aspettando di capire cosa succederà veramente. Ho un forte legame con Benedetto XVI ma penso che, come lui stesso ha recentemente scritto nel messaggio all’Università Urbaniana, nella Chiesa “Marta e Maria” conviveranno sempre.

    6 Novembre, 2014 - 11:01
  61. Ubi humilitas

    Rosa io credevo, credevo, che la mancanza di chiarezza e precisione fosse giust cosi, casuale. Poi mi è diventato evidente il motivo e l’ho espresso nel modo più corretto ed elegante possibile, cioè “Questo papa non è una cima”. Avrei in realtà essere più chiaro ma non mi andava, sarei scaduto nell’offesa.
    Non ho problemi a dire quello che penso: Bergoglio è entrato in conclave già da “papa”. E il motivo per cui lo hanno “scelto” i cardinali è quello di cui sopra.
    Quando un papa, reiteratamente (due volte) dice “San Paolo si vantava dei suoi peccati”, siamo al capolinea. Il brutto è che è pure testardo e non vuole correggersi (veramente più che testardaggine si chiama in un altro modo quando uno sbaglia e corretto insiste, solitamente è “presunzione”) (specifico pure, ma gli attacchi non mancheranno: il ragionamento che Cristo lo incontriamo nel nostro peccato è teologicamente correttissimo; “vantarsi dei peccati” è un errore/orrore che induce gli altri allo stesso errore; i peccati vanno “pianti”…) (idem la stessa “testardaggine per le interviste apparse poi scomparse poi riapparse poi scomparse, alla fine pubblicate in un libro).
    Naturalmente quando entri già papa in Conclave, hai “concordato” il “programma” (lo ha detto stesso lui del “programma concordato”), poi ti devi togliere i debiti con quelli che ti hanno eletto. E su questo è onesto, i debiti se li sta togliendo tutti. Dato che lo hanno eletto quelli che per 35 anni Giovanni Paolo II prima e Benedetto XVI poi li hanno schiattati nella panza, schiacciati la testa, ora il desiderio di rivalsa è grandissimo. Fuori i ratzingeriani e giovannipaoliani, ventilabro per pulire l’aia da tutto ciò che sia “tradizionale” (non “ismo”). Pulpito usato per la propaganda, divorzio cattolico breve, gay, insomma, tutta la monnezza è venuta a galla. E andrà avanti, non si ferma, è testardo e non è una cima, accoppiata ahinoi vincente. Le omelie mattutine (che non ci si capisce un tubo, e ne hanno fatto pure un libro) a uso e consumo della “propaganda”.
    Detto questo, vorrei passare al “mode ignore on” e cercherò di farlo, mi atterro a smentire solo le panzane più grosse… che non mancheranno di certo. La guerra va avanti e durera a lungo. Io ho la buona abitudine di dire quello che penso, fino a smentita contraria. Combatterò, e già ho scelto di quale fronte far parte.
    (Poi la storia ci dira cmq di Ratzinger “dimesso” e di Bergoglio “vescovo” di Roma che smantella papato e dottrina.

    P.S. La cosa che più però mi fa scuotere la testa è che ha avuto il coraggio, perchè ce ne vuole, di chiamarsi col nome del Santo d’Assisi. Al peggio non c’è mai fine.

    6 Novembre, 2014 - 11:59
  62. Sara1

    “San Paolo si vantava dei suoi peccati”,questo è legato alla teologia della grazia di San Paolo basta leggere la lettera ai romani.

    6 Novembre, 2014 - 12:47
  63. Marilisa

    “Al peggio non c’è mai fine.”

    Vero verissimo! Quando si continua a fraintendere cio che un altro ha detto e di cui peraltro si capisce benissimo, al di là delle parole, il senso vero, si può ben dire che al peggio non c’è mai fine.
    E suona strano, anzi indegno e colpevole, che a dirlo siano quelle stesse persone che al peggio non mettono mai una fine.
    Suggerirei di lavorare di più, in qualunque ambiente ci si trovi, e di blaterare di meno. Ogni inutile perdita di tempo è sottratta al profittevole esercizio della riflessione vera e giusta.

    6 Novembre, 2014 - 13:30
  64. picchio

    Dopo un papa dottore della Chiesa è arrivato un papa profeta che come dice Sara ha uno stile “fiorito” biblico, capisco che qualcuno sia rimasto spiazzato, ma da a fargli le pulci accusandolo di eresia appena apre bocca ce ne corre.

    6 Novembre, 2014 - 13:41
  65. Sara1

    http://www.news.va/it/news/omelia-santa-marta-perche-vantarsi-dei-peccati

    “Giorno dopo giorno, nella sua nuova vita, sperimentava che la salvezza era ‘grazia’, che tutto discendeva dalla morte di Cristo e non dai suoi meriti, che del resto non c’erano. Il “vangelo della grazia” diventò così per lui l’unico modo di intendere la Croce, il criterio non solo della sua nuova esistenza, ma anche la risposta ai suoi interlocutori. Tra questi vi erano, innanzitutto, i giudei che riponevano la loro speranza nelle opere e speravano da queste la salvezza; vi erano poi i greci che opponevano la loro sapienza umana alla croce; infine, vi erano quei gruppi di eretici, che si erano formati una propria idea del cristianesimo secondo il proprio modello di vita.”

    http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/audiences/2008/documents/hf_ben-xvi_aud_20081029_it.html

    6 Novembre, 2014 - 13:49
  66. picchio

    ubi
    vari vaticanisti hanno scritto che Bergoglio ha ottenuto circa 90 voti su 115. Tutti nemici di GpII e Benedetto questi cardinali?

    6 Novembre, 2014 - 13:57
  67. Ubi humilitas

    Sara ma ti affanni a convincermi o a difendere il papa? Nei due casi apprezzo la tua buona volontà ma sono strade impercorribili. Ho ben specificato che il concetto teologico è corretto; la dizione no!
    Già quelli che frequentiamo (e siamo pochi) non ci prendiamo la briga di andarci a leggere ciò che ha ufficialmente detto il papa, e maagari non abbiamo gli strumenti culturali per capirlo.
    Figuriamoci quelli che Bergoglio DOVREBBE (capito? dovrebbe, NON: vorrebbe!) recuperare…per loro il messaggio arrivato tramite i media, e senza gli strumenti per interpretarlo è, nudo e crudo: Vantarsi dei peccati. E loro li fanno e se ne vantano, lo ha detto il papa.
    Siamo arrivati fin qui parlando proprio di quella che Rosa ha definito “sciamannagine” comunicativa.
    Io al posto di “sciamannagine ho un’altra parola.
    Stasera guardo “Piccola peste continua a far danni”
    Ciao.

    6 Novembre, 2014 - 14:37
  68. Sara1

    “Infatti egli dice di se stesso: «Io soltanto mi vanto dei miei peccati» (cfr. 2 Cor 12,9: “mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo”)

    http://w2.vatican.va/content/francesco/it/cotidie/2014/documents/papa-francesco-cotidie_20140904_perche-vantarsi-dei-peccati.html

    “7 Perché non montassi in superbia per la grandezza delle rivelazioni, mi è stata messa una spina nella carne, un inviato di satana incaricato di schiaffeggiarmi, perché io non vada in superbia. 8 A causa di questo per ben tre volte ho pregato il Signore che l’allontanasse da me. 9 Ed egli mi ha detto: «Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza». Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. 10 Perciò mi compiaccio nelle mie infermità, negli oltraggi, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: quando sono debole, è allora che sono forte.”

    Peccato=debolezza= peccato originale umanità ferita che ha bisogno della grazia di Dio.

    Se i media leggessero la lettera ai romani penserebbero che il peccato è figlio della legge,
    Siamo seri.

    6 Novembre, 2014 - 14:58
  69. Sara1

    Per quanto riguarda, però, alcuni contenuti di questo articolo, è giusto fare qualche considerazione, anzitutto su questa affermazione che il Papa abbia abolito il peccato. Certamente, non è pertinente, anzi chi segue veramente il Papa giorno per giorno sa quante volte egli parli del peccato, parli della nostra condizione di peccatori e, anzi, proprio il messaggio della misericordia di Dio, che Scalfari mette in rilievo, e che è fondamentale, e che certamente il Papa ha messo al centro del suo annuncio del Vangelo, si capisce tanto più profondamente quanto più si comprende la realtà del peccato. Papa Francesco è un gesuita e vorrei ricordare che gli Esercizi spirituali di Sant’Ignazio, che certamente sono stati anche per lui scuola di spiritualità e di vita cristiana, cominciano proprio con la prima settimana dedicata alla meditazione dei peccati – dei peccati nel mondo e dei peccati personali – e le meditazioni si concludono con un meraviglioso colloquio in cui ci si mette di fronte a Gesù Crocifisso, ricordando che da Creatore è venuto a farsi uomo ed è venuto alla morte per morire per i nostri peccati, per i miei peccati. E io, di fronte a Gesù Crocifisso, comprendendo la profondità della grazia che io peccatore ho ricevuto, mi interrogo su cosa ho fatto per Cristo, su cosa faccio per Cristo e che cosa devo fare per Lui. Quindi, la dinamica spirituale fondamentale, in cui anche il Papa si pone, è la consapevolezza dei peccati e il domandarne perdono; vedere la grandezza infinita della misericordia di Dio e così lanciarci nella vita cristiana, rinnovata dalla misericordia e dall’esperienza dell’amore di Dio. Se uno elimina il peccato, il messaggio della misericordia non si comprende più.

    http://it.radiovaticana.va/storico/2013/12/30/editoriale_scalfari._p._lombardi_il_papa_non_ha_abolito_il_peccato/it1-759874

    Quindi, la dinamica spirituale fondamentale, in cui anche il Papa si pone, è la consapevolezza dei peccati e il domandarne perdono; vedere la grandezza infinita della misericordia di Dio e così lanciarci nella vita cristiana, rinnovata dalla misericordia e dall’esperienza dell’amore di Dio. Se uno elimina il peccato, il messaggio della misericordia non si comprende più.

    Il “mi vanto dei miei peccati” è tutto qui. (ed è anche tradizionale volendo)

    6 Novembre, 2014 - 15:10
  70. Marilisa

    “Ho ben specificato che il concetto teologico è corretto; la dizione no!”

    Ma guarda! “La dizione no!”…Parla uno che quanto a “dizione” se ne intende assai, proprio assai.
    Questo signore, così umile così sapiente, ha capito o no che il Papa non è italiano e che non conosce le sottili distinzioni dei sinonimi?
    Se non lo ha capito, vuol dire che non ci arriva; se lo ha capito ma si ostina ad appigliarsi ai cavilli, vuol dire che in mala fede ( a mio modesto avviso) ci gode un mondo a fare un guazzabuglio di fantasiosi, quanto inutili, motivi che squalificherebbero papa Francesco.
    Inutile dire che, per quanti sforzi faccia, non ci riuscirà mai. Dunque, farebbe meglio a desistere.
    Questa non è “papolatria”, tanto per intenderci; è solo vedere le cose con occhio limpido e con intelletto sgombro da qualunque tipo di preconcetto fazioso e ideologico. Che è quanto di peggio possa esserci.

    6 Novembre, 2014 - 15:28
  71. Ubi humilitas

    Forse ponendomi in modo offensivo riesco a farmi capire da Sara…
    Fermati nella tua mania di protagonismo, abbiamo capito che sai.
    E fermati in questa mania di protagonismo, perchè non leggi i post altrui o se li leggi la tua mania di protagonismo ti porta a insistere su ciò che gli altri hanno già detto:
    Ubi humilitas scrive, 6 novembre 2014 @ 11:59
    “specifico pure, ma gli attacchi non mancheranno: il ragionamento che Cristo lo incontriamo nel nostro peccato è teologicamente correttissimo; “vantarsi dei peccati” è un errore/orrore che induce gli altri allo stesso errore”

    Ubi humilitas scrive, 6 novembre 2014 @ 14:37

    “Ho ben specificato che il concetto teologico è corretto; la dizione no!”

    Dato che io non ho la tua mania di protagonismo, e diversamente da te leggo tutti i post e prendo atto di quello che gli altri scrivono -si chiama onestà intellettuale- non mi metto a cercare su questo blog i commenti in cui ho detto ridetto e ripetuto che “il ragionamento che Cristo lo incontriamo nel nostro peccato è teologicamente correttissimo; “vantarsi dei peccati” è un errore/orrore che induce gli altri allo stesso errore”.

    Meglio tenerti per nemica che farti affannare inutilmente…

    P.S. Ora fai un bello sforzo di onestà intellettuale e vediamo se ti entra nella testa che ho detto e ripetuto che: “il ragionamento che Cristo lo incontriamo nel nostro peccato è teologicamente correttissimo; “vantarsi dei peccati” è un errore/orrore che induce gli altri allo stesso errore”.
    Prendi atto e riposati un poco…

    6 Novembre, 2014 - 15:29
  72. Ubi humilitas

    Ubi humilitas scrive, 6 novembre 2014 @ 15:29 E’ PER SARA, intesi, SARA!
    (E’ che mi scoccio di fare sempre , è vero che leggo tutti i post, ma solo di quelli che dico io… (gli altri vanno nel ces..tino del tasto PGGIU ) 🙂

    6 Novembre, 2014 - 15:33
  73. Rosa

    Sara, ma secondo te perché papa Francesco è così popolare in ambienti che fino alla sua elezione vedevano la Chiesa come il fumo negli occhi, come il nemico culturale da abbattere? Non sto polemizzando, vorrei capire. Perché a me la risposta che finalmente si sentono accolti dalla Chiesa con misericordia non convince. Mi convince per le singole persone, che magari si sentivano escluse perché in posizioni irregolari di vario tipo, e sentono un accento diverso (anche se io contesto che la sostanza fosse diversa, papa Benedetto ha parlato tante volte dei divorziati risposati); non mi convince affatto per gli ambienti di cui sopra. Per me sono ben contenti di avere un Papa a cui far dire quello che apre a loro. Ora va benissimo che la Chiesa uscendo si può esporre a dei rischi, e il Papa dice che questi rischi è disposto a correrli, perché l’alternativa è che la Chiesa muore. E parlare a braccio, essendo inoltre straniero, comporta che questi rischi si corrono facilmente. Però certe ambiguità si potrebbero evitare, o no? Le interviste si potrebbero rileggere, registrare, o no?

    6 Novembre, 2014 - 15:34
  74. Sara1

    Ok Ubi non volevo fare la maestrina al massimo (con tutti i miei limiti) cercare di mettere in luce il senso di quelle parole contestate.
    È vero possono essere fraintese però anche li c’è lo “scandalo” cui allude San Paolo.

    6 Novembre, 2014 - 15:36
  75. Sara1

    Tanto più che mi sembra di capire che Francesco distingue il peccato (inteso anche come debolezza derivante da un peccato più profondo) dalla corruzione che è questa si il peccare ripetuto e coriaceo.

    6 Novembre, 2014 - 15:37
  76. Sara1

    Pace.

    🙂

    6 Novembre, 2014 - 15:37
  77. Ubi humilitas

    Ma ci mancherebbe guarda, penso si capiva.
    Pace e aggiungo Bene.
    Un cordiale fraterno saluto.

    6 Novembre, 2014 - 15:46
  78. Federico

    Condivido in pieno l’intervento di Rosa.
    Userei però la parola “strumentalizzazione”, nel senso che ho l’impressione che il Papa piaccia molto a coloro che si sentono autorizzati a “strumentalizzare” le sue parole secondo i propri comodi e i propri interessi.

    6 Novembre, 2014 - 15:55
  79. Federico

    Personalmente ho l’impressione che la popolarità del papa sia aumentata specialmente tra i non credenti.
    Peccato però che tale popolarità non sia fruttuosa, non porti cioè ad un avvicinamento alla fede, ad un interessamento verso le iniziative della Chiesa Cattolica, un desiderio di approfondire il messaggio cristiano.
    In altri termini, la simpatia del papa non porta nuove conversioni.

    6 Novembre, 2014 - 16:00
  80. Rosa

    Anche Giovanni Paolo II era molto popolare, anche se a volte sembra che sia scomparso anche solo dal ricordo di alcuni media, però di lui si diceva: piace il cantante, ma non la canzone. Sarà lo stesso per Papa Francesco?

    6 Novembre, 2014 - 16:10
  81. Federico

    Giovanni Paolo II piaceva a corrente alternata: quando parlava di pace era amatissimo, quando parlava di sessualità e ruolo delle donne piaceva molto meno.
    Era molto amato dai cattolici e il suo carisma era capace di unire un po’ tutti i cattolici, progressisti e conservatori, ma non direi che fosse molto popolare tra i non cattolici.
    Papa Francesco è popolare tra i non cattolici e divide (involontariamente) i cattolici.

    6 Novembre, 2014 - 16:26
  82. Gianrinaldo

    Concordo con l’analisi di Federico: era quello che dicevo tempo fa al riguardo della parola “evangelizzazione”, così poco usata attualmente nella Chiesa, cioè chiamare i lontani alla conversione, che significa conoscere Gesù, scoprire che seguirlo, anche portando la propria croce, ti dà la salvezza, e non solo la consolazione che c’è la vita eterna, ma ti fa essere una creatura nuova, capace di amare l’altro. Invece guai parlare di convincere i lontani, sembra tutto un orrido proselitismo, che tutti restino nel loro brodo, nei peccati, nella morte….. Io credo (almeno spero) che Papa Francesco nella sua predicazione sia veramente intenzionato a evangelizzare i lontani, ma la predicazione rapportata al resto della sua comunicazione è spiazzante, sembra che serva solo a “piacere”, non a convertire.
    Per quanto riguarda la popolarità di GP II, poiché ho vissuto quegli anni, credo che sia stato popolare per gli atteggiamenti “nuovi” per un Papa, i viaggi, il linguaggio diretto, ma so per certo che quello che diceva (e con che forza!) veniva sempre rigettato da molti. Anche se è vero che molti si sono avvicinati veramente alla Chiesa grazie alla sua predicazione e al suo magistero, alla radicalità del suo messaggio.

    6 Novembre, 2014 - 16:27
  83. Gianrinaldo

    Sono ancora d’accordo con Federico, il cui commento si è incrociato al mio.

    6 Novembre, 2014 - 16:28
  84. Federico

    E poi, Gianrinaldo, bisognerebbe anche andare oltre.
    Compito precipuo della Chiesa è ancora salvare le anime oppure le priorità sono altre e si possono abbandonare i peccatori nell’impenitenza?

    Ad esempio, a proposito dell’eutanasia e delle scelte di Brittany, perché non contrapporre l’esempio luminoso di Chiara Luce Badano?

    http://www.parrocchiasassello.it/

    6 Novembre, 2014 - 16:55
  85. nicoletta zullino

    Ma Federico, che senso ha usare il verbo “contrapporre”?

    6 Novembre, 2014 - 17:04
  86. Federico

    Nicoletta,
    preferisci la locuzione “proporre in alternativa”?

    6 Novembre, 2014 - 17:09
  87. Federico

    Contrapposizione non significa necessariamente scontro.
    Non fare come l’esterofilo matteo che vede ovunque attacchi, spade e machete (e non riconosce poi la propria violenza verbale).
    Contrapposizione nel senso di proporre qualcosa di diverso.

    6 Novembre, 2014 - 17:15
  88. Ubi humilitas

    Ah il “mode ignore on”… come è difficile.
    Rosa, perchè dovresti (e dovrei pure io allora) essere “farisea”?
    L’Omelia come al solito manca di qualche particolare…
    E’ vero che “il Signore esce sempre”; è verissimo che si va a cercare la pecorella smarrita; è verissimo che mangiava coi pubblicani e i peccatori; è vero che non aveva timore di rivolgere la parola ad una donna peccatrice o prostituta.
    E’ pur vero però, e in questa omelia e in molte predicazioni manca, che si si avvicinava, ma era occasione per insegnare e correggere, esortare, come anche guarire e perdonare. Non è che poi, magnato e bevuto, amici miei voi per la vostra strada e andate in pace che io vado per la mia. E no! Alla adultera dice “vai e non peccare più”; Zaccheo dopo il proposito di dare ai poveri e restituire ai frodati pote udire: “Oggi la salvezza è entrata in questa casa, perché anch’egli è figlio di Abramo”. Matteo-Levi non è che resto poi al banco delle imposte dopo il banchetto in casa sua con Gesù.

    Questo si omette di dirlo. Qui nessuno contesta che debba “uscire a cercare le pecore perdute, qui si contesta che mica gli dice “guarda che questo poi…”.
    Gesù al giovane ricco gli disse quali erano le cose da fare, e quegli si rattristo, ma Gesù non è che abbassò la posta e gli disse “Vabbè se non tutto vendi la metà e col tempo poi…”.
    E questo lo vogliamo dire o no?

    Cerchiamo di capirci, l’uscita è perfetta si deve fare ma con l’esempio del Vangelo. Perchè attenzione che per il troppo zelo per “l’uscita” si può andare a finire di “percorrere il mare e la terra per …”.
    E allora poi la posizione scribi-farisei si inverte…

    6 Novembre, 2014 - 17:39
  89. Marilisa

    “… ma secondo te perché papa Francesco è così popolare in ambienti che fino alla sua elezione vedevano la Chiesa come il fumo negli occhi, come il nemico culturale da abbattere?”

    Scusi se mi interpongo, Rosa.
    Davvero lei non ha capito il perché? Eppure è molto semplice.
    Tutti, tranne gli snob, hanno capito che il Papa attuale non si mette sugli altarini, non si sente superiore ai comuni fedeli ai quali impartire lezioni dal pulpito. Si mette al fianco di tutti, si immedesima nei loro problemi, vede la realtà di ogni giorno in cui Dio stesso è presente e vicino agli uomini, cerca di interpretare i segni dei tempi.
    Tutto questo lo rende davvero credibile nel suo ruolo di guida della Chiesa. Molto più affidabile e rispettabile, questa Chiesa, rispetto a quella che si autoproclamava “mater et magistra”, ponendosi però indiscutibilmente al di sopra e al di fuori della comunità umana. Il che dava fastidio a quasi tutti. Il che, fra l’altro, non corrispondeva per niente al modello che di essa aveva voluto il Cristo.
    Gesù, se non ricordo male, si mischiava fra gli ultimi e veniva criticato dai molti farisei che si sono protratti fino ai nostri tempi e che, comunque, sempre ci saranno come loglio tra le spighe di grano. Amava il contatto, gomito a gomito, con la gente comune e peccatrice. Se così non fosse stato, oggi non si parlerebbe più di Lui e non esisterebbe la Chiesa, che ha iniziato bene ma poi, ahinoi!, ha tralignato.
    Oggi, nel Papa venuto da lontano la Chiesa è tornata a rifulgere, in qualche modo. delle parole del Cristo.
    Proprio ieri Francesco ha detto parole di fuoco contro quei vescovi che ambiscono al ruolo episcopale per il prestigio del ruolo in sé più che per spirito di servizio.
    Bene, lui è un Vescovo (Papa!) che dimostra continuamente, con i fatti a tutti visibili, che insegna non solo parlando ma soprattutto mostrando con chiarezza, in prima persona, come si deve seguire Gesù.
    Per questo piace ai credenti e ai non credenti, agli atei e agli agnostici, e perfino a che professa altre religioni. Nell’amore tutti sono pronti a riconoscersi.
    Le pare poco, Rosa?

    6 Novembre, 2014 - 17:43
  90. Sara1

    Bho Ubi a me pare che il Papa dai mafiosi in giù (per i quali ha rispolverato inferno e scomunica) abbia definito peccato un sacco di cose.
    Compreso il fariseismo, lo sparlare il dimenticarsi di chi ha bisogno ecc. ecc.
    Peccato non quisquilie.

    Ripeto non è Andrea Grillo.

    Sarà che il rimprovero che io personalmente gli faccio (l’unico ammetto) è di essere fin troppo netto e radicale davvero giuro e rigiuro che non riesco a vedere questo buonismo in lui.

    6 Novembre, 2014 - 17:51
  91. Marilisa

    Stupenda l’omelia del Papa questa mattina a Santa Marta.
    Ne prendo visione adesso e non posso fare a meno di esserne felice.
    Questo è il vero messaggio che fa eco alle parole di Gesù.
    Parole come queste arrivano dirette al cuore e glorificano la Chiesa.
    Finalmente!!

    6 Novembre, 2014 - 17:55
  92. Ubi humilitas

    Sara si, ma sul peccato “sociale” e comunitario; su quello personale nada de nada…
    Ah, il “Valium” non era per te… (la canzone però credo vale la pena cogliere l’occasione di ascoltarla, un “Vasco d’annata” come lo hai definito tu)

    6 Novembre, 2014 - 17:56
  93. Sara1

    La primavera insiste la mattina
    dalla mia cucina vedo il mondo tondo,
    sempre diverso, sempre ogni mattina,

    Meglio questa:

    http://www.youtube.com/watch?v=dhe0yPng118

    Tanto che ci siamo…

    6 Novembre, 2014 - 17:58
  94. Marilisa

    In un post di qualche ora fa ho parlato di “malafede” da parte di qualcuno.
    Ne ho avuto la conferma lampante.
    Malafede e malignità.
    Vade retro, satana!

    6 Novembre, 2014 - 18:01
  95. Ubi humilitas

    Ma guarda Sara, l’hai citata ma la stavo riascoltando, perchè stavo “parolando” con i testi del Vasco perchè stavo creando un interrogativo che mi piacerebbe porre a … partecipante al blog se potessi guardarl. in faccia (nella speranza di non rimanere pietrificato…), e faceva più o meno cosi:
    Tu che “La festa ha sempre il solito sapore,
    il gusto di campane, non è neanche male”
    Tu che “Ti senti molto sicura”
    “Dimmi che tipo di pillole mangi
    Dimmi che cosa
    Che cosa ti dà
    Quell’inacessibilità
    Dimmi ti prego cosa vedi nei sogni
    Dimmi che tipo di dieta fai
    Se metti zucchero nel caffè
    O se lo bevi così amaro com’è
    Dimmi se hai letto molti libri”
    Ma infine, ti prego, dai
    “Dimmi che cosa che cosa ti fai
    Non dirmi che non ti droghi mai
    Dai!”

    PGGIU PGGIU PGGIU PGGIU PGGIU PGGIU PGGIU PGGIU PGGIU PGGIU PGGIU PGGIU PGGIU PGGIU PGGIU PGGIU PGGIU PGGIU PGGIU PGGIU PGGIU

    6 Novembre, 2014 - 18:14
  96. Ubi humilitas

    Capisco che non è una santa ironia, mi scuso e mi ritiro.
    (Eppero, quando a uno inizia a sembrargli di avere le mongolfiere…)

    6 Novembre, 2014 - 18:18
  97. picchio

    l’indifferenza e l’egoismo verso i bisognosi sono un peccato personale.

    6 Novembre, 2014 - 18:18
  98. nicoletta zullino

    @Federico
    Contrapporre significa mettere contro. Punto. E tu questo volevi dire. Non sono io a preferire altre locuzioni: è proprio l’argomento che richiede altre parole.

    6 Novembre, 2014 - 18:22
  99. Marilisa

    Non si ponga troppe domande, altrimenti non solo le… mongolfiere ma anche il cervello ,che già è mal messo, le girerà irreversibilmente.
    Vade retro, satana!

    6 Novembre, 2014 - 18:52
  100. Sara1

    La canzone l’ho citata solo perché mi piace molto

    6 Novembre, 2014 - 18:58
  101. Federico

    @Nicoletta,
    proporre una visione cristiana della vita, della malattia, della sofferenza (la croce) e della morte per forza di cose confligge con altre visioni.
    Capisco che lo spirito di questi tempi e di questo pontificato porti a evitare il più possibile le contrapposizioni (comunque fino ad un certo punto), ma la testimonianza richiede necessariamente una presa di posizione chiara, anche a costo di esprimere dissensi su posizioni che non collimano con le nostre.
    Si può essere diplomatici, si può (e si deve, intendiamoci) usare il massimo tatto e la massima delicatezza, ma non si può non testimoniare una visione DIVERSA della vita e della croce.

    7 Novembre, 2014 - 10:00
  102. Nino

    Chi vuole intendere…

    DA: OMELIA DEL SANTO PADRE FRANCESCO
    Chiesa del Gesù, Roma
    Venerdì, 3 gennaio 2014

    …….”Il cuore di Cristo è il cuore di un Dio che, per amore, si è «svuotato». Ognuno di noi, gesuiti, che segue Gesù dovrebbe essere disposto a svuotare se stesso. Siamo chiamati a questo abbassamento: essere degli «svuotati». Essere uomini che non devono vivere centrati su se stessi perché il centro della Compagnia è Cristo e la sua Chiesa. E Dio è il Deus semper maior, il Dio che ci sorprende sempre. E se il Dio delle sorprese non è al centro, la Compagnia si disorienta. Per questo, essere gesuita significa essere una persona dal pensiero incompleto, dal pensiero aperto: perché pensa sempre guardando l’orizzonte che è la gloria di Dio sempre maggiore, che ci sorprende senza sosta. E questa è l’inquietudine della nostra voragine. Questa santa e bella inquietudine!”

    ……………….“Ecco la domanda che dobbiamo porci: abbiamo anche noi grandi visioni e slancio? Siamo anche noi audaci? Il nostro sogno vola alto? Lo zelo ci divora (cfr Sal 69,10)? Oppure siamo mediocri e ci accontentiamo delle nostre programmazioni apostoliche di laboratorio? Ricordiamolo sempre: la forza della Chiesa non abita in se stessa e nella sua capacità organizzativa, ma si nasconde nelle acque profonde di Dio. E queste acque agitano i nostri desideri e i desideri allargano il cuore. E’ quello che dice Sant’Agostino: pregare per desiderare e desiderare per allargare il cuore. Proprio nei desideri Favre poteva discernere la voce di Dio. Senza desideri non si va da nessuna parte ed è per questo che bisogna offrire i propri desideri al Signore. Nelle Costituzioni si dice che «si aiuta il prossimo con i desideri presentati a Dio nostro Signore» (Costituzioni, 638).”

    ……”Noi siamo uomini in tensione, siamo anche uomini contraddittori e incoerenti, peccatori, tutti. Ma uomini che vogliono camminare sotto lo sguardo di Gesù. Noi siamo piccoli, siamo peccatori, ma vogliamo militare sotto il vessillo della Croce nella Compagnia insignita del nome di Gesù. Noi che siamo egoisti, vogliamo tuttavia vivere una vita agitata da grandi desideri. Rinnoviamo allora la nostra oblazione all’Eterno Signore dell’universo perché con l’aiuto della sua Madre gloriosa possiamo volere, desiderare e vivere i sentimenti di Cristo che svuotò se stesso. Come scriveva san Pietro Favre, «non cerchiamo mai in questa vita un nome che non si riallacci a quello di Gesù» (Memoriale, 205). E preghiamo la Madonna di essere messi con il suo Figlio.”

    7 Novembre, 2014 - 10:18
  103. Lorenzo Cuffini

    Mah… “proporre una visione cristiana” della malattia e della sofferenza: non vedo perché debba essere fatto ” contro” qualcosa’altro, peggio, “qualcun altro” che proponesse cose diverse e anche diametralmente opposte.
    A parte il fatto che assai spesso, con le migliori e più devote intenzione, nel tentativo in ottima fede di proporre ” visioni cristiane della sofferenza” si spaccia un campionario di frasette fatte pronte all’ uso che non solo servono a un tubo per la testimonianza, ma sono controproducenti per chi le riceve e che rischiano in certi casi di portare dritto dritto all’odio verso Dio stesso.
    La malattia e la sofferenza , non solo quelle vissute ” cristianamente”, sono comunque terreno sacro, da entrarci dopo esserci levati i calzari, e muovendosi in strapunta di piedi: specie con le parole.
    Diverso è poi vievrle, e lì si gioca, eventualmente, la partita.
    Sempre “per” , mai “contro”, a mio parere.

    7 Novembre, 2014 - 12:46
  104. Lorenzo Cuffini

    “vievrle”, sta per “viverle”, anche se il suono risulta meno creativo 🙂

    7 Novembre, 2014 - 12:47
  105. Federico scrive 6 novembre 2014 @ 17:15

    “Non fare come l’esterofilo matteo che vede ovunque attacchi”
    __________________________________________

    Mi pensa sempre, anche se sempre con gli occhi foderati di prosciutto del sudsudan.
    Amabile questo uomo, di una carineria così piccina piccina.

    Bellissimo sentirsi così amati.

    7 Novembre, 2014 - 13:07
  106. nicoletta zullino

    @ Federico
    Tu scrivi: «la testimonianza richiede necessariamente una presa di posizione chiara, anche a costo di esprimere dissensi su posizioni che non collimano con le nostre». E io mi domando che cosa c’entri Chiara Badano con queste parole…
    Per il resto, faccio completamente mio il post di Luigi, soprattutto queste parole: «può esservi un’altra scelta con dignità, che spero sarà la mia se mi trovassi con pochi mesi davanti». Anche io lo SPERO. E so, per esperienze dirette e dolorose, che non c’è nemmeno bisogno di essere cristiani per sperare tanto. Allora, forse, il cuore della “testimonianza” sta da un’altra parte.

    7 Novembre, 2014 - 15:59
  107. Marilisa

    “Per il Vaticano la scelta della malata terminale californiana Brittany Maynard di anticipare di qualche settimana una fine dolorosa e scontata è da considerarsi «priva di dignità». La Chiesa ha ovviamente tutto il diritto di fare la Chiesa e di interpretare i dettami della divinità a beneficio di coloro che le riconoscono la funzione di intermediaria. Ma definire indegna la decisione di una donna colpita da un tumore devastante al cervello significa non sapere più dove stia di casa la parola «umanità». Nelle astrazioni della dottrina si possono anche costruire scintillanti cattedrali di ghiaccio. Ma la vita, per chi la conosce e la ama, è un’altra storia e ci racconta che qualsiasi strada percorsa con coraggio conduce a destinazione. Una persona che combatte fino all’ultimo contro il dolore e l’umiliazione della malattia ha la stessa dignità di chi preferisce sottrarre il suo corpo e i propri cari a un simile strazio.
    Nessun condannato a morte si avvia volentieri al patibolo, a meno che sia un martire invasato: categoria di cui da sempre abbondano soprattutto le religioni. Se sceglie di anticipare l’esecuzione, è solo perché vuole andarsene con consapevolezza. C’è molta più dignità nelle lacrime di congedo della vitalissima Brittany che in chi, ancora una volta, ha deciso di salire sull’onda di un caso mediatico per zavorrare di aggettivi infamanti la libera e drammatica scelta di un essere umano.”

    Lo ha scritto Massimo Gramellini sulla “Stampa” e lo ha letto oggi nel programma di F. Fazio.
    Condivido in pieno.

    8 Novembre, 2014 - 23:19
  108. Federico

    @Lorenzo,
    proporre una visione diversa, cioè cristiana anziché “laica/laicista” e non religiosa, ha senso sul piano culturale e antropologico.
    La testimonianza personale è un’altra cosa e siamo d’accordo.
    Anche la testimonianza “vissuta sulla pelle” va però spiegata, raccontata: non sempre basta fare la cosa giusta, a volte, e specie in questo ambito, la testimonianza necessita di essere “visibile”.
    C’è un dibattito pubblico e ci sono prese di posizione che confliggono.
    C’è incomprensione e confusione. Perché allora rifiutarsi di prendere una posizione in merito?
    Certamente con tutta la delicatezza e il tatto che richiede la situazione e il rispetto per la sofferenza della persone.

    @Nicoletta,
    Chiara Badano e molti altri nostri fratelli (penso a Laura Vincenzi e a molti altri) hanno saputo dare una testimonianza straordinaria di accettazione della malattia e della sofferenza come partecipazione alla croce del Signore e come preparazione all’incontro con lui.
    Nel momento in cui si propone l’esempio di una Brittany che rifiuta (legittimamente) questo approccio, perché non riflettere su altre testimonianze? Perché non proporre testimonianze cristiane?

    @Marilisa,
    Gramellini e Fazio hanno sfruttato l’occasione per l’ennesimo attacco alla Chiesa e l’ennesima offensiva laicista e anticattolica. Il linguaggio usato, il tono polemico e l’accusa esplicita di “disumanità”, “astrazione” e “freddezza” avrebbero dovuto suggerirti che si tratta di una posizione strumentale. Condividila pure, ma è chiaro dove si vuole andare a parare e perchè.
    Già in passato i due hanno manifestato il proprio impegno militante contro la Chiesa e i valori cattolici.

    @Matteo,
    purtroppo ti penso quando leggo i tuoi interventi, in inglese, in francese, in italiano. Non li condivido ma li rispetto: mi limito magari ad esprimere dissenso, argomentando le mie ragioni, senza disprezzare e odiare il prossimo. Faresti bene a fare anche tu altrettanto, senza cercare “nemici” contro cui accanirti continuamente e con violenza.

    10 Novembre, 2014 - 18:05
  109. Marilisa

    Federico, non è come tu dici.
    Io non ho visto nessun attacco alla Chiesa da parte loro. Mai. Sono troppo intelligenti per farlo.
    Gramellini ha premesso: “La Chiesa ha ovviamente tutto il diritto di fare la Chiesa e di interpretare i dettami della divinità a beneficio di coloro che le riconoscono la funzione di intermediaria.”
    Ti sembra questo un attacco alla Chiesa? Lui dice con onestà quello che pensa. Certamente entrambi non sono clericali, questo sì, ma da ciò ad “attaccare” la Chiesa ce ne vuole.
    Perché mai dovrebbero condividere tutto ciò che la Chiesa dice? Non è che così facendo si guadagnerebbero il Paradiso, sai?
    Il rispetto per la Chiesa c’è tutto anche se non si condividono, ed anzi a volte si criticano, parole ed atti delle gerarchie. Possibile che tu non riesca a capirlo?
    E poi Gramellini ha piena ragione nel dire che la dottrina è astratta , quindi distante dagli uomini, mentre ” la vita, per chi la conosce e la ama, è un’altra storia”.
    Bisogna farci i conti con la vita per capire davvero i problemi concreti dei poveri cristi e per comprendere che i dogmi hanno una valenza generalizzata che mal si adatta a certi casi specifici.
    I dogmi non possono pretendere di imprigionare la libertà dell’uomo.
    Io la penso così. Ma la Chiesa, com’è ovvio, deve fare il suo “mestiere”, come ha detto con altre parole Gramellini.
    Tuttavia, in certe circostanze farebbe meglio a tacere.

    10 Novembre, 2014 - 19:03
  110. Lorenzo Cuffini

    “Anche la testimonianza “vissuta sulla pelle” va però spiegata, raccontata: …. a volte, e specie in questo ambito, la testimonianza necessita di essere “visibile”.”

    Caro Federico, io ce sto a prova’…..
    🙂

    11 Novembre, 2014 - 0:22
  111. Federico

    @Lorenzo,
    ma certo, era quello che intendevo tra le righe: il tuo libro va proprio in quella direzione ed è per questo che la notizia mi ha fatto piacere e che spero di cuore che abbia larga diffusione.

    (Certo però che ci avevi fatto credere di essere un meccanico e invece… Ad ogni modo complimenti vivissimi per l’iniziativa, per esserti messo in gioco e per il risultato. Da quando conosco meglio la tua storia ho cominciato a pregare per la tua Margherita e per tutti coloro che le vogliono bene. Dio vi benedica).

    Non tutti però hanno le tue capacità e una storia come la tua.
    La testimonianza di ciascuno di noi non può fermarsi allo stretto giro dei parenti e degli amici: c’è un dibattito aspro, c’è incomprensione, c’è un pensiero dominante che va nella direzione opposta a quella dei valori cristiani. Occorre prendere posizione, mostrare esempi coerenti, essere presenti dove si discute. Non per litigare, come ha frainteso Nicoletta, ma per testimoniare.

    Per chi non lo avesse già saputo:
    http://editrice.effata.it/libri/9788874029853/il-viaggio-indesiderato/

    11 Novembre, 2014 - 9:03
  112. Lorenzo Cuffini

    Ciau Fede, grazie di cuore per tutto, e un bell’abbraccio.
    ( …solo una precisazioncina: non ” ho fatto credere” nulla che non fosse vero; l’officina meccanica c’è stata per 30 anni e ne ho cessato l’attività perché non mi era più possibile portarla avanti…nessun ” millantato credito” insomma.)
    🙂

    11 Novembre, 2014 - 9:53

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