Un abbraccio da Ground Zero

Ernesto John Salvatore Migdalia Kathleen Helga Miguel Mary Emmet Christy Desirèe Laura Paul Eileen Dymphna Joseph Linda Eileen Julie Rose John Jean Thomas James: sono le 24 persone che erano intorno al papa e al cero da lui acceso poco fa nel fondo della fossa di Ground Zero. Rappresentavano l’umanità toccata da quella tragedia: chi era nelle torri e riuscì a salvarsi, i familiari dei morti, i soccorritori. Ho riportato i nomi per dire che li abbraccio come sorelle e fratelli. Su una tribuna bassa alla destra del papa eravamo noi 65 giornalisti del “volo papale” più altrettanti con l’accredito della città di New York. Noi soli a fare da pubblico a quella preghiera e con noi il mondo. Che era lì rappresentato anche dai 13 grattacieli  circostanti che da allora vegliano su quella fossa, cratere e sprofondo. Ancora più spropositati a vederli da laggiù, grigi e ammutoliti, che si perdevano nella nebbia. Un cratere che è un cantiere, dove stanno gettando le fondamenta della “Freedom Tower” che è previsto sorga entro il 2012 e arrivi a 541 metri, superando di 130 le Twin Towers. Gran freddo e tristezza laggiù, a ottanta metri dal suolo, dove siamo restati due ore, poggiando i piedi sulla Bed Rock, cioè il letto di roccia su cui poggia Manhattan. Da laggiù – de profundis – tutti vi ho abbracciati.

6 Comments

  1. lycopodium

    Quel “De profundis” ci abbracci tutti. Grazie.

    De profundis clamavi ad te, Domine: * Domine, exaudi vocem meam.
    Fiant aures tuae intendentes, in vocem deprecationis meae.
    Si iniquitates observaveris, Domine: * Domine, quis sustinebit?
    Quia apud te propitiatio est, * et propter legem tuam sustinui te, Domine.
    Sustinuit anima mea in verbo eius, * speravit anima mea in Domino.
    A custodia matutina usque ad noctem, speret Israël, in Domino.
    Quia apud Dominum misericordia, * et copiosa apud eum redemptio.
    Et ipse redimet Israël, * ex omnibus iniquitatibus ejus.
    Requiem aeternam dona eis, Domine: et lux perpetua luceat eis.
    Requiescant in pace. Amen.

    20 Aprile, 2008 - 19:20
  2. Clodine

    Particolari sentimenti di fiducia e di pietà religiosa formano le espressioni di questo salmo che è una preghiera quotidiana di ogni pio israelita e di ogni cristiano. Il salmo offre all’anima e allo spirito la possibilità di una preghiera intima e personale in cui si esprime la vera realtà dell’esistenza, intessuta di miseria e di tribolazione, di angoscia e di tentazione, che, però, trova nelle perfezioni di Dio il motivo di una speranza incrollabile.

    20 Aprile, 2008 - 19:58
  3. FABRICIANUS

    Che preghiera il DE PROFUNDIS (Salmo 130), grazie Luigi per averci ricordato da GROUND ZERO. Davvero toccanti le immagini di BENEDETTO XVI che prega e accende il cero.

    Riguardo al De profundis, ho ripreso or ora una catechesi che il Card. Martini tenne molti anni fa nel Duomo di Monza.
    Egli diceva: “Questo Salmo ci dà l’immagine di un uomo che constata la sua fragilità. Un uomo che grida, che però nello stesso tempo spera, poichè è cosciente che la Speranza lo salverà”.

    Buonanotte a tutti. E buona settimana……
    Un abbraccio,
    F.

    20 Aprile, 2008 - 22:31
  4. ignigo74

    Grazie, di cuore.

    21 Aprile, 2008 - 9:28
  5. Leonardo

    Grazie anche da parte mia

    21 Aprile, 2008 - 20:06
  6. fabrizio

    Grazie

    21 Aprile, 2008 - 22:07

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