Un bel saluto a tutti nella domenica della Trinità

Alla mostra del Guariento (vedi post del 17 giugno) ho trovato questa dolcissima figurazione della Trinità di un contemporaneo che si denomina graziosamente Nicoletto Semitecolo (Venezia, notizie dal 1953 al 1370), con la didascalia: Trinità. Tempera su tavola, cm 53,5×60,5; proveniente da Padova, Cattedrale, Sacrestia dei Canonici – Padova Museo diocesano – inv. Fay0877. La dedico ai visitatori, nella domenica della Trinità, segnalando la divina e umana tenerezza che qui unisce il Padre al Figlio, le cui mani appaiono sovrapposte, insieme crocifisse e insieme risanate.

38 Comments

  1. nico

    E’ TROPPO BELLA!
    Le mani si sovrappongono, il Padre condivide col Figlio la croce, la abbraccia e la sostiene, è dalla Sua spalla che lo Spirito anima l’aura del Figlio. I volti sono uguali, solo di diversa età, e il capo del Figlio poggia-sgorga dal cuore del Padre.
    E’ TROPPO BELLA!

    E vado a Padova tutte le settimane, e non la conoscevo…

    19 Giugno, 2011 - 15:50
  2. Gioab

    La più chiara dimostrazione di come l’arte definita “sacra” sia di origine pagana è dimostrato dal “nimbo o aureola” che appare nell’immagine.

    “L’aureola o nimbo è un attributo figurativo usato nell’arte sacra, non solo cristiana, per indicare la santità di un personaggio… L’aureola origina dalle religioni europee pre-cristiane. La si riscontra in molti mosaici, in cui un disco di luce circonda la testa degli déi dell’Olimpo. L’aureola compare anche in stele funerarie ellenistiche per esprimere deferenza a chi appartiene al mondo dell’aldilà e su alcune monete, attorno alla testa del personaggio effigiato. Un tipo particolare di aureola è quella raggiata del Sol Invictus, adottata anche dal Mitraismo. ” Wikipedia

    Alla voce “nimbo”, l’Enciclopedia Cattolica dice: “Disco che fin dal sec. IV a. C. si trova disposto intorno al capo di immagini di divinità o di esseri divinizzati. Nell’arte classica tale attributo fu dato alle divinità dell’Olimpo, specie a quelle simboleggianti la luce, come Apollo-Helios-Sole; Artemide-Selene-Luna; ad Eos-Aurora; a Phosphorus-Lucifero”. — Città del Vaticano, 1948-1954, Vol. VIII, col. 1884.

    Alla luce di quanto sopra, la Scrittura dice:
    “Quale unione [ci può essere] tra la luce e le tenebre? Quale intesa tra Cristo e Beliar [Belial, Satana], o quale collaborazione tra un fedele e un infedele? Quale accordo tra il tempio di Dio e gli idoli? . . . Perciò ‘uscite di mezzo a loro e riparatevi, dice il Signore, non toccate nulla d’impuro. E io vi accoglierò, e sarò per voi come un padre, e voi mi sarete come figli e figlie, dice il Signore onnipotente’”. — 2 Cor. 6:14-18, CEI.

    Sarà pure bella come dice nico, ma rimane pur sempre una paganità che mi suggerisce la domanda: “Quanti chiodi sono stati usati per la “crocifissione” ? 2 – 3 o 4 ? Come si dimostra ?

    “Dio è uno Spirito, e quelli che l’adorano devono adorarlo con spirito e verità”. ( Giovanni 4.24)
    Domanda: Perché Dio ha la barba ? E’ verità ?
    Perché Gesù ha i capelli lunghi ? E’ verità ?

    “Non vi insegna la natura stessa che se l’uomo ha i capelli lunghi, è un disonore per lui,” ( 1 Corinti 11.14-16)
    Quindi il presunto Cristo è disonorato ! Perché ?

    “Comunque, se qualcuno sembra disputare per qualche altra usanza, noi non ne abbiamo nessun’altra, né l’hanno le congregazioni di Dio.”
    E’ verità ?

    19 Giugno, 2011 - 16:10
  3. Leonardo

    È arrivato Nimbo Kid.

    (Se rivolgessi la parola all’innominabile gli direi: «Sai dove te lo devi mettere il nimbo? E i chiodi?»)

    19 Giugno, 2011 - 17:03
  4. Clodine

    in quel posto!…

    19 Giugno, 2011 - 19:01
  5. Luigi Accattoli

    L’ottimo catalogo della mostra intitolato GUARIENTO ha questa scheda a pagina 200:

    L’immagine della Trinità è probabilmente un unicum nella tradizione figurativa, anche se il tipo iconografico è da ricondurre a quello definito “Trono di Grazia”, ampiamente diffuso in Occidente tra il secolo XII e il XIV. Rispetto all’iconografia più diffusa, infatti, Dio Padre è in piedi e regge non la croce ma direttamente il Figlio crocifisso con i segni della Passione, raffigurato tuttavia triunphans anzichè patiens; inoltre la colomba dello Spirito Santo, non più in posizione assiale, sembra volare in disparte sulla spalla destra del Padre, spezzando così la ieratica fisiità con cui era usualmente tradotto il concetto trinitario.

    19 Giugno, 2011 - 19:15
  6. marta09

    Bellissimo il triangolo che si forma dalla Testa del Padre alle braccia distese del Figlio, mentre la Testa di Gesù sta sul cuore di Dio Padre, al centro del triangolo, ovvero il luogo dello Spirito Santo.
    Sembra la raffigurazione di una domanda che diventa risposta assoluta se si cambia il “punto interrogativo” in “punto esclamativo”.
    E’ la domanda delle domande:
    Chi è Dio?
    che diventa la risposta assoluta
    Chi è Dio!
    il quale è formato da 3 parole
    1) Chi
    2) è
    3) Dio
    che nient’altro è che la Santissima Trinità nelle 3 Persone.

    Grazie Luigi, splendida opera

    19 Giugno, 2011 - 19:38
  7. antonella lignani

    Rappresentare la Trinità è stato sempre assai difficile per l’iconografia cristiana. La cosa più bella della raffigurazione qui riportata è il tocco delicato col quale le mani si toccano. Anche nella Trinità di Rublev la cosa più bella è la linea delle mani che sembra fluire da una figura all’altra.

    19 Giugno, 2011 - 20:11
  8. Gioab

    @ antonella lignani
    Ha mica notato che la ferita sul costato è dal lato sbagliato ?

    19 Giugno, 2011 - 22:09
  9. fiorenza

    Nella luce di questa meravigliosa tenera immagine posso raccontarvi di quel dono che mi era appena giunto a cui accennavo il 17 giugno commentando il post sugli angeli del Guariento. Dunque, ricorderete che di recente mi ero imbattuta in un articolo che ricordava un incontro, avvenuto ben 40 anni prima, in Tanzania , con padre Francesco Milli (che avete conosciuto da “Fatti di Vangelo”), un articolo in cui l’autore diceva di considerare ormai questo frate come suo “angelo custode”. Immaginate quante cose in più io, che amo p. Cecco alla follia anche se non l’ho mai icontrato ma ne ho solo sentito parlare da un mio amico, avrei voluto sapere su quell’incontro, e Luigi, certo ispirato dagli angeli, deve averlo indovinato ed è riuscito a rintracciare l’autore di quell’articolo e a mettermi in contatto con lui. Di tutto questo avevo via via informato il mio amico. Bene, il 16 giugno, dopo aver ricevuto un nuovo messaggio, sento il bisogno di dirlo subito a questo mio amico che, ancora più di me, è legato a p. Francesco (più esattamente, p. Francesco Maria, o “Cecco”, come lui si firmava ) che era suo zio, che l’ha battezzato e ha scelto il nome Francesco anche per lui. E lo chiamo, il 16, e lui mi racconta che, incredibilmente, quasi in coincidenza con le notizie che gli avevo dato io, gli era giunto (tramite il sito su p.Cecco) un messaggio di un a lui sconosciuto missionario laico, un medico, che diceva di essere felicissimo di aver scoperto, “per caso”, quel sito sul frate di cui in Tanzania aveva visitato la tomba e che per lui era -così aveva scritto- “un santo”. E, cosa che facciamo molto raramente, anzi quasi mai, abbiamo parlato a lungo, quel 16 giugno, e molto fantasticato su quella tomba così lontana. Chissà se quello sconosciuto ne aveva una foto… Sì, ce l’aveva. Il 17 mattina gliene sono arrivate due, via e-mail e lui me le ha subito inviate con il commento: “Guarda qua: è incredibile”. Nella prima si vede la foto che lì sulla lapide lo ricorda : è quella che lo mostra con in braccio il minuscolo bambino che lui ha aiutato a far nascere e a sopravvivere a quella nascita prematura. Ne avete letto il racconto nel testo di Luigi. Nella seconda è inquadrato il suo nome, rozzamente inciso: ” P. Francis Milli, ALIZALIWA (che vuol dire “nato” in lingua swahili) Florence, 16 / 6 / 1935″.
    Nato il 16 giugno! Io non lo sapevo, il mio amico non lo ricordava…E gli scrivo subito: “Ieri, dunque, era il suo compleanno! E noi che proprio ieri abbiamo parlato tanto di lui…”
    “Sì, era il suo compleanno – mi risponde- e noi lo abbiamo festeggiato”.

    20 Giugno, 2011 - 8:57
  10. fiorenza

    Il messagio scritto dallo sconosciuto medico missionario laico per accompagnare le foto dice: “Son quattro tombe di padri cappuccini, una vicina all’altra in mezzo a un campo adibito a cimitero, coperte di erba e di rovi, …e di serpi. Abbandonati…i frati cappuccini sono stati spostati e non ci sono più in parrocchia. Ci sono delle suore della Misericordia di Verona. Povere e sole, tanti poveri ed ammalati da aiutare.”

    20 Giugno, 2011 - 9:02
  11. Luigi Accattoli

    Grazie Fiorenza – letto il tuo racconto mi pare di essere appena rientrato dalla Tanzania e da quel cimitero tra i rovi.

    20 Giugno, 2011 - 9:19
  12. Luigi Accattoli

    Per chi non avesse seguito le puntate precedenti e volesse conoscere la cara figura di Francesco Milli, la sua storia è nella pagina CERCO FATTI DI VANGELO elencata sotto la mia foto, al capitolo 16 QUI è PERFETTA LETIZIA, ultimo link in fondo: http://www.luigiaccattoli.it/blog/?page_id=3079

    20 Giugno, 2011 - 9:24
  13. Marilisa

    Molto bella la raffigurazione della Trinità postata da Luigi, e ieratica come lui ha detto, quasi a significare : Noi siamo così.
    Forse non ci soffermiamo mai abbastanza su questo Mistero, che, a ben pensarci, è quello che distingue marcatamente la religione cristiana da tutte le altre, e che fa dire ad alcuni (o a molti) che la nostra è una religione politeistica. E, a farci caso, non è capita in tutta la sua pienezza e ricchezza nemmeno da molti cristiani. Ci abbiamo mai pensato? La Chiesa stessa, nell’intero anno liturgico, poche volte si sofferma, nelle omelie, a parlare dello Spirito e della Trinità, perché forse dà per scontato che tutti quelli che vanno a messa abbiano chiara conoscenza del Mistero. Ora, posto che questo Mistero, come dovremmo sapere, è inesauribile, immaginiamo quanto di esso possano aver capito i cristiani più “semplici”. Io stessa più volte ho constatato quanta non conoscenza ci sia di esso, quando mi sono state poste domande in proposito da persone in buona fede, e a mio modo ho cercato di spiegare. Tutto questo per dire che la Chiesa, nei suoi ministri, deve rendersi conto di una realtà che esiste, e ogni volta dovrebbe, secondo me, fare un po’ di catechesi (ben fatta) agli adulti che frequentano la Messa e che molto spesso sono “analfabeti” in materia di religione, confondendo, per es., il Figlio con il Padre, e lo Spirito è quasi del tutto ignorato. In questo caso, come riuscire a far capire che non di tre dèi si tratta, ma di una stessa sostanza in tre Persone? È un Mistero straordinario, abbastanza difficile da capirsi, forse più intuito che capito; perciò non accettato-e non mi meraviglio- dalle altre religioni, che pure, come ho già avuto modo di dire, sono valide e “vere” nell’adorazione di un unico Dio, ma non proprio assimilabili a quella cristiana. L’ iconografia è sempre molto interessante, e bella, e ha parlat, e ancora parla, a chi, soffermandosi sulle immagini, riesce a capire almeno in parte. Ma le parole sono essenziali per far conoscere, e spesso vanno ripetute. In materia di fede-io ritengo- ancora di più, perché davvero, in questo campo, non si finisce mai di imparare. Ed è sbagliato pensare che ciò che si è acquisito da bambini, al catechismo, valga per sempre. Da adulti c’è (o dovrebbe esserci), una maturità che fa comprendere meglio. Per non parlare del fatto che dopo la cresima molti ragazzzi abbandonano la Chiesa per molteplici motivi, e quando ritornano, hanno dimenticato molto di quel che avevano appreso da bambini. Di questo la Chiesa dovrebbe essere consapevole.
    Io amo la Trinità nella quale noi siamo inseriti, e che mi parla di un Dio vicino (non generico e disinteressato nella sua fissità), il cui Figlio quando ci ha lasciati ci ha inviato lo Spirito Santo per non lasciarci soli: Amore che riceviamo e che dobbiamo trasmettere agli altri.
    Mi piacerebbe che Luigi, date le sue conoscenze, si facesse portavoce, quando fosse possibile e ovviamente nei momenti più opportuni, di quanto ho detto (a proposito di catechesi, ma non solo) presso qualche ecclesiastico.

    20 Giugno, 2011 - 10:15
  14. Luigi Accattoli

    Dall’omelia tenuta ieri dal papa a San Marino:

    Celebriamo oggi la festa della Santissima Trinità: Dio Padre e Figlio e Spirito Santo, festa di Dio, del centro della nostra fede. Quando si pensa alla Trinità, per lo più viene in mente l’aspetto del mistero: sono Tre e sono Uno, un solo Dio in tre Persone. In realtà Dio non può essere altro che un mistero per noi nella sua grandezza, e tuttavia Egli si è rivelato: possiamo conoscerlo nel suo Figlio, e così anche conoscere il Padre e lo Spirito Santo. La liturgia di oggi, invece, attira la nostra attenzione non tanto sul mistero, ma sulla realtà di amore che è contenuta in questo primo e supremo mistero della nostra fede. Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono uno, perché amore e l’amore è la forza vivificante assoluta, l’unità creata dall’amore è più unità di un’unità puramente fisica. Il Padre dà tutto al Figlio; il Figlio riceve tutto dal Padre con riconoscenza; e lo Spirito Santo è come il frutto di questo amore reciproco del Padre e del Figlio. I testi della Santa Messa di oggi parlano di Dio e perciò parlano di amore; non si soffermano tanto sul mistero delle tre Persone, ma sull’amore che ne costituisce la sostanza e l’unità e trinità nello stesso momento.

    20 Giugno, 2011 - 10:39
  15. fiorenza

    Ieri, a casa di mio padre, ho potuto seguirla in televisione, la Messa del papa a San Marino. Con una gioia che non si può descrivere. A San Marino vivono persone che amo e pregavo intensamente per loro.
    Bellissimo il lungo grande silenzio dopo la la comunione. Bellissimo il volto di una giovane donna che è stato inquadrato per un momento: volto intenso, sereno. Poggiava lieve sulle mani, su cui cadevano le lacrime.

    20 Giugno, 2011 - 11:18
  16. Stephanus

    Nella nostra chiesetta feriale, sulla parete di entrata sono affrescate le effigi dei santi patroni delle parrocchie dell’Unità Pastorale. Sopra di essi, in alto, è riprodotta una mano umana, in guisa di benedire; su tre di quelle dita, l’artista che ha decorato la parete ha scritto: l’amante, l’amato, l’amore. Il Padre, il Figlio, lo Spirito: è l’immagine della Trinità. Tre dita in alto, modeste al punto da sfuggire allo sguardo, rispetto alle figure dei santi: sembrano la parte più dimessa dell’affresco, ma rappresentano la realtà gigantesca, il Dio Trinità da cui tutto promana, l’amante, l’amato, l’amore.

    20 Giugno, 2011 - 11:19
  17. antonella lignani

    Domani è san Luigi, e quindi auguri.

    20 Giugno, 2011 - 12:26
  18. Marilisa

    Sì, Luigi, molto significativa l’omelìa del papa. L’ amore al centro di tutto; “l’unità creata dall’amore è più unità di un’unità puramente fisica.” Tuttavia mi permetto di osservare, senza irriverenza, che i testi della Messa di tutti i giorni parlano di Dio e perciò di amore. Questo è l’essenziale, certo. Ma è forse bene che molti cristiani non conoscano la sottile differenza che esiste tra Padre, Figlio e Spirito Santo? A ben pensarci, se così fosse -e per molti lo è- la nostra religione non sarebbe troppo diversa da altre dove l’amore, seppure in termini meno pregnanti, è pur presente. Conosco persone (le più “semplici” ma non solo), e molte e adulte, che parlano di Gesù Cristo confondendolo con Dio Padre, e di Spirito Santo neanche sanno. Credimi, Luigi, è così. Questo a me non sta bene. Se vogliamo dirci cristiani, pur rispettando tutti coloro che aderiscono ad altre religioni ( l’ho già detto in altri post ), dobbiamo conoscere bene la nostra identità, i distinguo della nostra religione, per difenderla e, forse,per attirare altri.

    20 Giugno, 2011 - 12:37
  19. antonella lignani

    Cara Marilisa, quando diciamo “il Signore” tendiamo a confondere il Padre col Figlio, e forse anche con lo Spirito. Ma questo non mi dispiace; non lo dice anche il Vangelo, “Io e il Padre siamo una cosa sola, chi vede Me vede il Padre?”

    20 Giugno, 2011 - 12:40
  20. Gioab

    @ Marilisa

    “i testi della Messa di tutti i giorni parlano di Dio e perciò di amore”

    Strano amore questo, Sodoma e Gomorra non furono risparmiate ! Come mai ?

    Tutti quei piccoli che si beccano una bomba intelligente sulla testa non vengono risparmiati.

    Strano Amore o amore strano ? No ?

    20 Giugno, 2011 - 14:18
  21. Gioab

    @ Antonella Lignani

    “il Vangelo, “Io e il Padre siamo una cosa sola, chi vede Me vede il Padre?”” ( Giovanni 10.30)

    La sua citazione mi da l’opportunità per una domanda :

    “Prego non solo per questi, ma anche per quelli che riporranno fede in me per mezzo della loro parola; affinché siano tutti uno, come tu, Padre, sei unito a me ed io sono unito a te, anche loro siano uniti a noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.” ( Giovanni 17.20-21)

    Alla luce di quanto dice Gesù, pensa che da trnità diventerà una comunità politeistica di molte divinità, almeno 16 contando Dio, Gesù, Lo SS, i 12 apostoli + Paolo = 16 Mancherebbero poi Maria,e quanti altri si sono aggiunti all’allegra brigata.

    Lei come la vede ?

    20 Giugno, 2011 - 14:35
  22. Marilisa

    Cara Antonella, in parte hai ragione. Ma tieni presente che quando Gesù dice quelle parole meravigliose fa riferimento – mi sembra – proprio alla sostanza, più che alla Persona. Come a dire : tutto ciò che io vi ho mostrato è dal Padre. Se posso permettermi un esempio alquanto banale e forse per niente convincente, o pertinente, – e me ne scuso- : è quasi come se io riportassi a qualcuno le parole esatte del mio padre terreno e dicessi : “mio padre testualmente ha detto….”. In quel momento le persone a cui mi rivolgo, possono vedere o immaginare, almeno per un attimo, la persona di mio padre, e comunque non dubitano che mio padre esista e che abbia detto quelle parole da me riferite. Del resto, pensiamo a quando Gesù si ritira in preghiera rivolgendosi al Padre, e non dimentichiamoci delle parole rivolte al Padre dalla Croce. Certo moltissimi, come te e come me, sanno che quando pregano, si rivolgono alle tre Persone, ma quanti sanno che Gesù è il nostro fratello maggiore e non Dio Padre? Colui ( la seconda Persona della Trinità) che ha aperto a noi, col suo sacrificio, un varco per la via della salvezza? E quanti sono portati ad invocare soltanto lo Spirito Santo ( la terza Persona ), che non a caso qualcuno ha definito “il grande dimenticato”? Ho conosciuto un solo sacerdote che concludeva tutte( proprio tutte) le sue belle omelie con la frase : ” chiediamo questo allo Spirito Santo….(non menzionava né Dio né Gesù)”. Hai capito cosa voglio dire? Poi, che l’ Amore sia il Principio sostanziale delle tre Persone non c’è dubbio, ed è vero , come tu rilevi, che quando diciamo il “Signore” includiamo in questa espressione le tre Persone, ma una cosa è che lo facciamo con consapevolezza, altra cosa è che ci sia una confusione dettata dalla non conoscenza. Io auspico, appunto, una maggiore conoscenza; ma so bene che alla fin fine ciò che conta di più è l’ Amore che sostanzia le tre Persone e che ci coinvolge; e che noi dovremmo trasmettere, per quanto ci è possibile, agli altri fratelli.
    E per concludere, poiché mi ci trascina per i capelli, dico a Gioab che ancora non ha capito nulla dell’ Amore a cui fa riferimento la religione cristiana.

    20 Giugno, 2011 - 14:35
  23. Gioab

    Caro Luigi, un commento sulle parole del discorso del papa: “I testi della Santa Messa di oggi parlano di Dio e perciò parlano di amore”

    Questo è un comando Di Dio: “Dovete uccidere vecchio, giovane e vergine e fanciulletto e donne, fino alla rovina. Ma non vi accostate ad alcun uomo sul quale è il segno, e dovete cominciare dal mio santuario”.” (Ezechiele 9.6)

    Un altro comando simile fu dato per es. a Mosè quando l’angelo fece la strage dei primogeniti egiziani (Esodo 12.29)

    Un comando simile fu data a Saul quando fu ordinato di abbattere Amalec: “Ora va, e devi abbattere Amalec e votarlo alla distruzione con tutto ciò che ha, e non devi avere compassione di lui, e li devi mettere a morte, sia uomo che donna, sia fanciullo che lattante, sia toro che pecora, sia cammello che asino’”” ( 1Samule 15.3)

    Non ti pare che ci sia un po’ di confusione ? a me non paiono parole d’amore ? Tu che dici ?

    20 Giugno, 2011 - 14:49
  24. Gioab

    @ Marilisa

    Ma che brava ? complimenti ! Vedi Vedi che quando c’è la stoffa si vede ?

    Però ha dimenticato che Gesù disse : “Poiché è scritto: ‘Devi adorare Geova il tuo Dio, e a lui solo devi rendere sacro servizio’”. ( Matteo 4.10)

    “Rispondendo, Gesù gli disse: “È scritto: ‘Devi adorare Geova il tuo Dio, e a lui solo devi rendere sacro servizio’”. ( Luca 4.8)

    Fa differenza ?

    20 Giugno, 2011 - 14:54
  25. Gioab

    @ Marilisa

    Mi viene in mente un altro particolare
    “e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro soccorritore che sia con voi per sempre, lo spirito della verità,” ( Giovanni 14.16)
    Io pregherò – ed Egli vi manderà.
    Perché non poteva andare da solo di sua iniziativa ?

    20 Giugno, 2011 - 14:58
  26. Gioab

    @ Marilisa
    Veramente quello che trascina per i capelli è Fred, ricorda quello dei Simpson ?
    Io al massimo posso cercare di “ragionare” ma vengo sempre insultato perché è vero che non capisco niente. Aspetto sempre che qualcuno mi insegni ma arrivano solo impossibili fantasticherie misteriose e irragionevoli contrarie al vangelo che vanno al di là della mia misera condizione di incapace, indegno che ha tanto bisogno di aiuto e di comprensione.

    Che posso fare se non continuare ad elemosinare un po’ di affetto ? Anche se l’alterigia e la supponenza mi scacciano ? E’ amore cristiano, infatti mi si dice “sai dove te lo devi mettere ?” ( Vedi Leonardo e Clodine – “in quel posto”)
    Confesso che non ho chiaro dove sia quel posto e rimango basito perché se la grazie e la femminilità arrivano ad essere così complicati e incomprensibili da perfetti soldati di Cristo, riesce difficile capire “l’amore Cristiano” o “il vero amore” come quello del papa che dice che Dio è amore e poi di stragi di minori si tratta.

    Così non posso che concludere che poiché Gesù disse che Pietro era Satana e Pietro fu rimproverato da Paolo perché ipocrita, e questa chiesa è la diretta discendente di quel Pietro, riesco a capire molte cose e tutto quadra. Capisci ?
    E’ amore crociato, un po’ vile, forte coi deboli senza risposte, e vile coi forti ma sempre senza risposte, ma pur sempre amore manifesto dicono .
    Ne convieni ?

    20 Giugno, 2011 - 15:11
  27. Marilisa

    Gioab, lei pretende di ragionare soltanto sui passaggi scritturali che a lei fanno comodo, ovvero pretestuosamente, per cercare di distogliere dalla religione gli altri, che non sono minimamente disposti a seguirla su questo terreno e ad interpretare come lei vorrebbe. In lei, cioè, c’è malafede pura e semplice. Continui a credere ciò che vuole (chi glielo impedisce?) e nel suo Geova, ma non si metta in testa di indurre gli altri, con citazioni improprie perché “di parte”, a pensarla come lei. È davvero difficile da assimilare questo concetto? Non ha ancora capito che è un’ impresa impossibile? È una causa persa, se ne faccia una ragione.
    Non ho mai visto nessuno ostinato, e disturbante, come lei.

    20 Giugno, 2011 - 15:47
  28. Marcello

    Ricordo anni fa a Firenze di fronte alla Trinità di Masaccio una signora francese mi chiese aiuto perché non riusciva a vedere lo Spirito Santo.

    E quando glielo mostrai mi disse: “Ah, ho capito! Quella specie di cravatta sotto al mento di Dio.”

    E così la colomba di Masaccio fu scambiata per una cravatta.

    20 Giugno, 2011 - 15:56
  29. Clodine

    “Parla da saggio ad un ignorante ed egli dirà che hai poco senno”
    Euripide

    20 Giugno, 2011 - 16:04
  30. Clodine

    Questa icona mi procura molto turbamento. La osservo e…dentro si smuove un senso di indicibile pena, di intima angoscia.L’incarnazione ci viene spiegata nella sua drammatica realtà. Il Padre avvolto nel manto regale, stesso manto del Nazareno. Sono inscritti uno nell’altro perfettamente.Il Padre che si manifesta a noi nella “carne”. Una carne talmente esangue, come di animale sgozzato, dissanguato. Lo Spirito, è li’, accostato all’orecchio di Dio, chiaro indizio, per noi, di comprendere il senso della Parola e perché Gesù considerò suo Padre superiore a se stesso e non ritennne di farsi uguale a lui ancora prima dell’incarnazione, ovvero quando Gesù era ancora in una forma divina non meglio definita. E questo mistero grande,”né la carne né il sangue possono suggerircelo”, ma solo lo Spirito!
    In questa icona ‘incipit Giovanneo trova la sua massima espressione

    In principio era il Verbo,
    il Verbo era presso Dio
    e il Verbo era Dio.
    Egli era in principio presso Dio:
    tutto è stato fatto per mezzo di lui,
    e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste.

    20 Giugno, 2011 - 16:38
  31. Gioab

    @ Clodine

    “Il Padre avvolto nel manto regale, stesso manto del Nazareno.”
    Sicura che il manto del Nazzareno fosse azzurro?

    “E, spogliatolo, lo ricoprirono con un manto scarlatto” ( Matteo 27.28)

    L’incipit
    “In principio era la Parola e la parola divina era presso Dio” (Giovanni. 1.1) infatti Essa dice:
    “Geova stesso mi produsse come il principio della sua via, la prima delle sue imprese di molto tempo fa. Da tempo indefinito fui insediata, dall’inizio, da tempi anteriori alla terra.” ( Proverbi 8.22-23)

    L’orginale Giovanni 1:1
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    En arkè én ho lògos kai ho lògos én pròs tòn theòn kai theòs én ho lògos.
    La traduzione trinitaria
    “In principio era la Parola e la Parola era con il Dio e Dio era la Parola.”

    Alcuni traducono:
    “In principio era la Parola e la Parola era con il Dio e [un] dio era la parola”

    Va notato che il versetto indica che la Parola era “presso Dio o con Dio ”, per cui non poteva essere il Dio. (Non sarebbe stato necessario specificare la differenza per dire che la Parola era Dio)

    Nell’originale greco non c’è l’articolo indeterminativo ”un”</b<, ma questo non significa che non si possa usare nella traduzione, perché nella comune lingua greca, o koinè, l’articolo indeterminativo non esisteva Il greco (koinè) non aveva l’articolo indeterminativo “un”, ma solo quello determinativo “il”.

    Perciò quando un predicato nominale NON è preceduto dall’articolo determinativo può essere indeterminato, a seconda del contesto; per cui nelle Scritture i traduttori sono costretti a usare o meno l’articolo indeterminativo secondo il loro intendimento del significato del testo. Tutte le traduzioni italiane di queste Scritture contengono l’articolo indeterminativo centinaia di volte; eppure quasi nessuna lo usa in Giovanni 1:1.

    Ci sono molti altri versetti in cui chi traduce dal greco aggiunge l’articolo indeterminativo “un” o “uno” davanti al predicato nominale, sebbene nel testo greco l’articolo non ci sia.

    Inserendo l’articolo indeterminativo nella traduzione si accentua il valore qualitativo del nome. In Marco 6:49, ad esempio, quando si parla dei discepoli che videro Gesù camminare sull’acqua, La Bibbia Concordata dice che essi “pensarono che fosse un fantasma” ma l’articolo “un” non c’è nel greco originale.

    Due esempi analoghi si trovano nel capitolo 8 di Giovanni, al versetto 44. Lì Gesù, parlando del Diavolo, dice: “Egli fu un omicida quando cominciò . . . È un bugiardo e il padre della menzogna”. Nel testo greco originale in entrambe queste espressioni il predicato nominale (“omicida”, “bugiardo”) precede il verbo ed è privo dell’articolo determinativo. In ciascun caso viene descritta una qualità o caratteristica e in molte traduzioni in lingua moderna è necessario inserire l’articolo indeterminativo (“un”) per rendere l’idea. La “Bibbia del Re Giacomo” rende queste espressioni: “Egli fu un omicida . . . è un bugiardo e padre [della menzogna]”.

    Ad esempio, in Giovanni 6:70 sia CEI che VR si riferiscono a Giuda Iscariota come a “un diavolo”, e in Giovanni 9:17 descrivono Gesù come “un profeta”. Ma l’articolo indeterminativo (un) in greco no c’è.

    La Sorpesa
    In alcune traduzioni l’ultima parte del versetto, dice che la Parola era “divina”, o qualcosa di simile. (An American Translation; A New Translation of the Bible, di James Moffatt) Tuttavia in molte traduzioni l’ultima parte di Giovanni 1:1 è resa: “La Parola era Dio”. — La Bibbia Concordata; Nuova Riveduta.
    Il fatto che il greco del I secolo non avesse l’articolo indeterminativo lascia qualche perplessità nella mente di alcuni. Per questo è di grande interesse la traduzione della Bibbia in una lingua parlata nei primi secoli.

    La lingua in questione è il “saidico”, che era un dialetto copto. Il copto veniva parlato in Egitto nei secoli immediatamente successivi al ministero terreno di Gesù, e il saidico ne era l’antica forma letteraria. A proposito delle più antiche traduzioni copte della Bibbia, un’opera di consultazione dice: “Dato che la Settanta e le Scritture Greche venivano tradotte in copto nel III secolo E.V., la versione copta si basa su manoscritti in greco notevolmente più antichi della maggioranza dei testi pervenutici”. — The Anchor Bible Dictionary.

    Il testo copto-saidico è particolarmente interessante per due motivi. Innanzi tutto, come indicato sopra, rispecchia un intendimento delle Scritture anteriore al IV secolo, quando quella della Trinità divenne una dottrina ufficiale. In secondo luogo, la grammatica copta è relativamente simile alla nostra grammatica sotto un aspetto importante.
    Le prime traduzioni delle Scritture Greche erano in siriaco, latino e copto. Il siriaco e il latino, come il greco dell’epoca, NON hanno l’articolo indeterminativo. Il copto invece ce l’ha e vari studiosi concordano sul fatto che nel copto l’uso dell’articolo determinativo e di quello indeterminativo è molto simile all’uso di questi articoli in alcune lingue moderne come l’italiano o l’inglese.

    Pertanto, la traduzione copta fornisce un elemento interessante che fa luce su come all’epoca veniva compreso Giovanni 1:1. – La traduzione in copto-saidico usa l’articolo indeterminativo con il sostantivo “dio” nell’ultima parte di Giovanni 1:1. Perciò, resa in italiano è : “E la Parola era un dio”.
    Evidentemente, quegli antichi traduttori compresero che le parole di Giovanni riportate nel primo versetto del suo Vangelo non significavano che Gesù fosse Dio Onnipotente. La Parola era un dio, non il Dio Onnipotente.

    . TESTO COPTO SAIDICO; P. CHESTER BEATTY-813; CON TRADUZIONE INTERLINEARE
    In principio esisteva la Parola e la Parola esisteva con il Dio e un dio era la Parola

    Lo storico Will Durant osserva: “Il cristianesimo non distrusse il paganesimo: lo adottò. . . . Dall’Egitto venne l’idea di una divina Trinità”. (Storia della civiltà — Cesare e Cristo, trad. di A. Mattioli, Milano 1957, p. 753) E
    Nella prefazione a un’opera di Edward Gibbon si legge: “Se il paganesimo fu sconfitto dal cristianesimo, è altrettanto vero che il cristianesimo fu corrotto dal paganesimo. Il puro deismo dei primi cristiani . . . fu cambiato, dalla Chiesa di Roma, nell’incomprensibile dogma della trinità. Molte credenze pagane, inventate dagli egiziani e idealizzate da Platone, furono ritenute degne di fede e conservate”. — History of Christianity, New York 1891, p. xvi.
    Si legge inoltre che secondo molti la Trinità “è una dottrina corrotta presa a prestito dalle religioni pagane e innestata sulla fede cristiana” (A Dictionary of Religious Knowledge, cit., p. 944), e che “le origini [della Trinità] sono interamente pagane”. — The Paganism in Our Christianity, cit., p. 197.

    Un altro fattore da considerare è il seguente: Se Gesù e i suoi discepoli avessero insegnato la dottrina della Trinità, senz’altro eminenti personaggi della Chiesa che vissero subito dopo di loro l’avrebbero insegnata anch’essi. Ma tali uomini, oggi chiamati Padri Apostolici, non insegnarono mai questa dottrina che divenne ufficiale solo molto più tardi..

    (Matteo 19:17 – Nuova Riveduta ) “Gesù gli rispose: «Perché m’interroghi intorno a ciò che è buono? Uno solo è il buono.” uno solo è il buono; ( e non lo applica a se stesso)
    La New Catholic Encyclopedia (1967) tratta a fondo l’argomento della Trinità e ammette che il dogma trinitario è “un’invenzione della fine del quarto secolo. . . . Prima della fine del IV secolo la formula ‘un Dio in tre persone’ non era solidamente attestata, e certo non era stata completamente assimilata dalla vita cristiana e dalla sua professione di fede”.

    Martin Werner, docente presso l’Università di Berna, in Svizzera, osservò: “Tutte le volte che il Nuovo Testamento parla della relazione di Gesù con Dio, il Padre, sia in riferimento alla sua comparsa come uomo che alla sua posizione di Messia, essa viene concepita e descritta categoricamente come subordinazione”. È chiaro che ciò in cui Gesù e i primi cristiani credevano era ben diverso dall’insegnamento trinitario delle chiese attuali.

    Poi ognuno crede a quello che più gli piace. Ma la verità non è rimasta senza testimonianza.

    20 Giugno, 2011 - 17:38
  32. Clodine

    Luigi..ho le unghie….cortissime!

    20 Giugno, 2011 - 19:34
  33. fiorenza

    Clo, ricordi la preghiera di Elisabetta della Trinità?
    “O mio Dio, Trinità che adoro, aiutami a dimenticarmi completamente, per fissarmi in Te, immobile e serena…”

    20 Giugno, 2011 - 20:00
  34. Clodine

    Amen!! Alleluja!

    E meditando il Sacro Mistero mi addormenterò come un “bambino in braccio a sua madre”

    Bacio della buonanotte Fio.

    20 Giugno, 2011 - 20:20
  35. marta09

    Sai, Clo, con tutte le belle cose che avete scritto tu e Fiore(nza) ho riguardato l’immagine e mi sono accorta che il Padre sostiene le braccia del Figlio e questo sostegno credo sia la parola di perdono che Gesù ha pronunciato sulla croce.
    Tra l’altro mi ha ricordato la scena delle braccia alzate di Mose aiutato da Aronne e Cur durante la lotta tra gli Amaleciti ed Israele.
    Ecco, Mosè quando teneva le braccia alzate Israele aveva la meglio, come le abbassava le cose cambiavano. Così è per Gesù: tenendo le braccia alzate sulla croce difende dall’attacco la Chiesa e nel fare questo ad aiutare Gesù c’è proprio il Padre.
    E’ un’impressione tutta mia, ovviamente, ma le vostre parole me l’hanno suscitata.
    Grazi a tutte e due e …. io ho esaurito le unghie e la lingua è tutta mordicchiata. 😀 😀

    20 Giugno, 2011 - 20:36
  36. antonella lignani

    Molto bello, Marta.

    20 Giugno, 2011 - 20:43
  37. nico

    Di cosa parlano le donne tra di loro?
    Un articolo poco tempo fa elencava i “nostri argomenti”, riassumibili in questo:
    le donne parlano di relazioni.
    Ma la relazione trinitaria non era elencata.
    Eppure anche di questo parlano le donne, nella quiete della sera, di una relazione di amore che va oltre ogni amore.
    Buona notte a tutte e a tutti
    grazie

    20 Giugno, 2011 - 21:03

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