Un cristiano un ateo un ebreo e un musulmano

Tirava un brutto vento e il primo a essere imprigionato fu un cristiano. Portarono poi dentro un ateo dichiarato e poi un ebreo e infine un musulmano. Discutevano per passare il tempo ma facilmente litigavano e l’ateo disse: “Avessimo almeno qualcosa da leggere”. “Io ho una Bibbia” buttò là timidamente il cristiano. “Leggiamola” fece l’ebreo: “Ma io mi fermerò alla prima parte della tua Bibbia, quella che è anche mia”. “Nelle vostre Bibbie ci sono i santi nomi di Abramo e di Ismaele”, disse conciliante il musulmano, “perciò potrò leggere anch’io”. “Per me – disse l’ateo – non è il libro più adatto ma molte mie parole e alcuni  sentimenti vengono da quelle pagine e dunque sarò della partita”. Fu così che lessero l’uno dopo l’altro e leggendo trovarono nuove occasioni per discussioni anche violente, ma almeno ora sapevano per che cosa litigavano.

53 Comments

  1. Luigi Accattoli

    La parabola si rifà alle discussioni seguite agli ultimi post, in particolare quelli del 20 e del 12 settembre. Vedi anche 2 settembre: “Mi sono iscritto a La Bibbia giorno e notte”. Ma la questione era già stata dibattuta – in particolare da Matteo e Sumpontcura – tra i commenti al post del 28 agosto “Da Bobbio alle Cinque Terre”. E segnalo che già un altro post del 17 marzo 2007 sull’iniziativa mantovana “la Bibbia senza sosta” aveva dato il via a un’analoga diatriba. La parabola vorrebbe dire in breve l’idea che mi sono fatto dell’evento di Santa Croce in Gerusalemme e vorrebbe essere un complimento ai visitatori che se ne sono occupati. 

    22 Settembre, 2008 - 8:35
  2. Damiano

    Sarebbe il caso di inviare questo aneddoto ai vari rappresentanti delle 3 religioni e a qualche agnostico…

    22 Settembre, 2008 - 10:36
  3. Se il LIBRO (Libri) diviene un assoluto autoreferenziale e definitivo, fondante di ogni dichiarazione sulla scienza, sulla morale, sulla natura e su tutto lo scibile umano,
    se contiene l’ultima definitiva parola sull’uomo,
    allora
    ognuna delle religioni è in diritto di muovere guerra agli altri “infedeli”.

    Ma
    la Parola già viva nel LIBRO, si è fatta carne VIVA
    e nel ritornare al Padre ci ha lasciati Lo Spirito di Vita, per continuare a capire il LIBRO, e la sua stessa esperienza di vita, nel quotidiano dei secoli che continuano ad arrivare
    dunque il LIBRO è realtà viva, aderente alla vita, e alla vita degli uomini
    il LIBRO è uno scrigno di ricchezza da cui si traggono cose preziose antiche e nuove,
    ma
    vive.
    La Bibbia, si fa carne per mostrarsi nel suo essere relativo all’uomo,
    come l’uomo è relativo al suo Creatore.
    Grande cosa il relativismo.
    Pietro, “rimetti la spada nel fodero”, viene detto prima di tutto a me come cristiano cattolico.
    ciao a tutti, ci si risente al prossimo post di Luigi.

    22 Settembre, 2008 - 13:05
  4. ignigo74

    Oggi ho parlato in una seconda media (si aspettava il suono della campana nei cinque minuti che precedono la ricreazione) di questa iniziativa “La bibbia senza sosta”. Difficile farne capire il significato a dei ragazzini che – da buoni abitatori del Regno dei cieli – ribaltano la realtà: “ma chi può stare giorni e giorni davanti alla televisione a vedere la trasmissione”? “Si impazzisce!” uno ha detto: “I vecchietti la guarderanno tutta non si perderanno una parola e poi moriranno!”.
    Per i ragazzi se si legge la bibbia bisogna stare ad ascoltare. Anche nelle classi più turbolente basta iniziare a leggere una parabola e tutti raddrizzano le antenne e ascoltano.
    Non sono la persona più adatta a difendere questa iniziativa della lettura televisiva poichè la trovo molto fumosa e senza arrosto.
    Il titolo però non mi dispiace: “Bibbia senza sosta” mi piace.
    Salverò solo quello!!

    22 Settembre, 2008 - 14:06
  5. ignigo74

    A proposito di bibbia:

    Silvano Fausti, “Per una lettura laica della bibbia”, ed. Ancora 2008,
    pp.150, 13 euro.

    Dal libro: “Uno diventala parola che ascolta e così ad una certa età è responsabile della faccia che ha”.

    pag. 13: “la bibbia non è pane per i devoti, per eruditi o per potenti. Una sua lettura non può che essere “laica”. Religiosamente, scientificamente e politicamente laica. Gesù era un semplice laico. Non apparteneva al ceto ricco dei sacerdoti nè a quello pio dei farisei nè a quello colto degli scribi. Era sì discendente dal re david, ma senza maggiori pretese di un facchino di Roma Termini che possa avere Romolo tra i suoi antenati. Gesù fu scomodo come tutti i profeti e quindi ucciso per bestemmia dai religiosi e per sedizione dai politici. E giustamente. Il suo messaggio non era funzionale all’ordine costituito. Proclamava un cambiamento di mente, di cuore, di azione. Chiamava a conversione: Dio è Padre, non padrone, gli altri fratelli, non sudditi o rivali”…

    A voi.

    22 Settembre, 2008 - 14:13
  6. Nino

    @ ignigo74 scrive,
    22 Settembre 2008 @ 14:13

    Proprio per la riflessione e le motivazioni addotte da Fausti, è importante l’iniziativa della lettura continua della Bibbia, a cui anch’io parteciperò.
    E in particolare per quell’aspetto laico di Gesù, che naturalmente condivido, e che attraversando ceti e categorie rende la Bibbia un Libro del popolo. Per questo le mie riserve sulla partecipazione di sacerdoti della nostra e delle altre fedi ed in primis del papa, che trovo del tutto inopportuna.
    Adelante, Inigo.

    22 Settembre, 2008 - 14:29
  7. Lea

    “… Bibbia un Libro del popolo. Per questo le mie riserve sulla partecipazione di sacerdoti della nostra e delle altre fedi ed in primis del papa, che trovo del tutto inopportuna.”
    ——–
    perchè? I sacerdoti non fanno parte anch’essi del popolo di Dio? O è solo perchè tutto il popolo è sacerdotale? il che è vero, ma questo non esclude il sacerdozio ministeriale…

    22 Settembre, 2008 - 14:36
  8. Lea

    Se trovo molto intrigante la definizione sulla ‘laicità’ di Gesù, non posso però non ricordare che secondo la Scrittura, Lui è il Sommo Sacerdote (v. Lettera agli Ebrei)

    22 Settembre, 2008 - 14:41
  9. raffaele.savigni

    A Nino: la Bibbia è certamente il Libro del popolo di Dio. Ma nel popolo di Dio ci sono anche i presbiteri ed i vescovi, ed il papa: altrimenti facciamo del clericalismo alla rovescia…

    22 Settembre, 2008 - 15:41
  10. Nino

    perchè? I sacerdoti non fanno parte anch’essi del popolo di Dio? O è solo perchè tutto il popolo è sacerdotale? il che è vero, ma questo non esclude il sacerdozio ministeriale…
    ———————————————————
    Cara Lea,
    Essendo un’iniziativa della RAI RADIOTELEVISIONE ITALIANA, forse ancora per poco tempo aconfessionale (si fa per dire), valeva forse la pena che la gerarchia, per una volta giubilasse plaudendo ad una iniziativa di laici.
    Non ho inteso fare distinzioni ad excludendum, per altro del tutto ancronistiche, constato il loro palese incardinamento al secolo e alla loro presenza in ogni dove spesso, fuori luogo.
    Un caro saluto.

    22 Settembre, 2008 - 16:17
  11. don78

    E se, anzichè lamentarci del fatto che ci saranno preti e vescovi,
    ci rallegrassimo dei molti laici che leggeranno la Bibbia?

    … per noi cattolici questo è già un bel passo avanti.

    22 Settembre, 2008 - 16:34
  12. Sumpontcura

    Variante, irriverente e controcorrente, della parabola accattoliana.

    I quattro carcerati – l’ebreo, il cattolico, il musulmano e l’ateo – non molto colti, a dire il vero, ma tutti e quattro gran brave persone, incarcerate per errore, si sedettero in cerchio.

    Il primo a leggere fu, doverosamente, l’ebreo, nella sua qualità di fratello maggiore. Aprì il libro a caso e annunciò: “Salmi, 137”: «Sui fiumi di Babilonia, là sedevamo piangendo al ricordo di Sion. Ai salici di quella terra appendemmo le nostre cetre…». “Bello – dissero, interrompendolo, tutti in coro: – davvero una pagina di grande poesia”. Ma poi il lettore giunse ai due versetti finali: «Figlia di Babilonia devastatrice, beato chi ti renderà quanto ci hai fatto. Beato chi afferrerà i tuoi piccoli e li sbatterà contro la pietra». “Dice proprio così? – fece, esterrefatto, il cattolico: i tuoi piccoli?”. Si guardarono in faccia tutti e quattro e stettero zitti per un po’, finché il musulmano bofonchiò qualcosa come: “Alla faccia! E poi c’è chi va a spulciare il Corano in cerca di messaggi di violenza e d’odio…”.

    “Passami il libro, tocca a me”, disse poi; e aprì il libro del profeta Osea (14, 1): «Samaria espierà perché si è ribellata al suo Dio. Periranno di spada, saranno sfracellati i bambini, le donne incinte sventrate». “Orcaloca, che Dio d’amore e di misericordia!”, dissero tutti: “Cambia, cambia pagina!”: “Va bene il primo libro di Samuele?” (15, 1-3): «Ora ascolta la voce del Signore. Così dice il Signore degli eserciti: Ho considerato ciò che ha fatto Amalek a Israele, ciò che gli ha fatto per via, quando usciva dall’Egitto. Va’ dunque, e colpisci Amalek e vota allo sterminio quanto gli appartiene, non lasciarti prendere da compassione per lui, ma uccidi uomini e donne, bambini e lattanti, buoi e pecore, cammelli e asini». “Dominus Deus Sabaoth!”, esclamò l’ateo, che aveva avuto, in gioventù, qualche pratica con la Messa tridentina.

    “E’ il mio turno”, disse poi; e aprì il libro dei Numeri, al capitolo 31: «Marciarono dunque contro Madian, come il Signore aveva ordinato a Mosè, e uccisero tutti i maschi. […] Fecero prigioniere le donne di Madian e i loro fanciulli, poi condussero i prigionieri, la preda e il bottino a Mosè, al sacerdote Eleazaro e alla comunità degli Israeliti. […] Mosè si adirò… e disse loro: “Avete lasciato in vita tutte le femmine? […] Ora uccidete ogni maschio tra i fanciulli e uccidete ogni donna che si è unita a un uomo; ma tutte le fanciulle che non si sono unite con uomini conservatele in vita per voi”». Qui si fermò, chiuse il libro di scatto e si alzò indignato: “Ma che porcheria è mai questa?”, disse: “Pedofili schifosi! Con Eleazaro e i sacerdoti che vogliono la loro parte pure loro, di ricchezze, di bestiame e di ragazzine vergini per lo scortico! Non si può proprio sopportare, questa roba!”.

    “Va be’, ma questo è il Vecchio Testamento!” – puntualizzò il cattolico, dando un’occhiataccia in tralice all’ebreo, che non disse niente, imbarazzato. Prese il libro, lo aprì a una delle ultime pagine, sbirciò un titolo: “La vittoria del Messia” e lesse, con la voce un po’ affannata: (Apocalisse, 19, 17-18): «Vidi poi un angelo, ritto sul sole, che gridava a gran voce a tutti gli uccelli che volano in mezzo al cielo: “Venite, radunatevi al grande banchetto di Dio. Mangiate le carni dei re, le carni dei capitani, le carni degli eroi, le carni dei cavalli e dei cavalieri e le carni di tutti gli uomini, liberi e schiavi, piccoli e grandi”». “Boh, commentò l’ebreo: qui mi sa che fra vecchio e nuovo ‘sta gran differenza beato chi la vede”.

    Chiusero il libro e furono tutti molto grati all’ateo, che nel frattempo aveva tirato fuori dalla tasca un mazzo di carte piacentine. “Briscola, tressette o scopone scientifico?”. Si accordarono sullo scopone. Sistemando le carte il cattolico fece una riflessione fra sé e sé: “Saggio, saggio, saggio Gesù, che non ci ha affidato, andandosene, un libro scritto da Lui in persona, che noi avremmo dovuto leggere e basta: ci ha donato la Chiesa, con l’incarico di non lasciarci soli nella lettura e di fornirci sempre l’interpretazione giusta…”. Poi, prendendo in mano il settebello, sorrise nell’intimo e concluse: “Leggere la Bibbia senza una guida contestuale? Ba’, sarebbe una roba da protestanti. La Chiesa cattolica apostolica romana una scemenza del genere non la farà mai”…

    (Qui ci vorrebbe un emoticon perplesso, ma non ho mai capito come si fa a inserirlo…).

    22 Settembre, 2008 - 17:03
  13. Sumpontcura

    Nella maratona televisiva, spero che certi brani vengano letti a notte fonda, quando davanti al televisore saranno presumibilmente rimasti in pochi.
    E non vorrei, comunque, stare nei panni degli sfortunati lettori.
    Ci voleva tanto, fra cattolici, a organizzare una lettura anche integrale accompagnata da una giusta e equilibrata esegesi?

    22 Settembre, 2008 - 17:26
  14. Leonardo

    Molto carina la battuta dei bambini di Ignigo sulla telemaratona biblica: «I vecchietti la guarderanno tutta non si perderanno una parola e poi moriranno!».

    Carino anche il racconto dei carcerati nella versione di Sumpontcura.

    22 Settembre, 2008 - 17:26
  15. don78

    Certo Sump,

    non ci voleva molto…

    .. ma sai com’è, siccome ce la siamo cantata e ballata tra noi e noi per moooolto tempo, forse a qualcuno è venuto in mente di estendere l’invito.

    22 Settembre, 2008 - 17:32
  16. Luigi Accattoli

    Ignigo “La Bibbia senza sosta” era l’edizione di Mantova (vedi post del 17 marzo 2007), mentre questa romana e televisiva si chiama “La Bibbia giorno e notte”. Come vedi il titolo ha scatenato Sump, già rinomato discrittore di varianti d’ogni parabola. – Nino come diceva il mio apologo io sarei stato favorevole a una lettura tra non titolati: cristiani, ebrei, musulmani e non credenti, senza coinvolgimento – se non a titolo personale – di preti, rabbini e imam, nonchè vescovi, cardinali e papa… Ma ovviamente la Rai aveva bisogno di sponsors e gli sponsors arrivano se ci sono le autorità e le istituzioni – insomma qui c’è l’elemento televisivo e commerciale che modifica l’idea mantovana. Io come te mi sarei trovato meglio in quella, ma sto in questa. Così a volte va il mondo.

    22 Settembre, 2008 - 17:53
  17. ignigo74

    Sic transit gloria mundi
    oppure
    tirèmm innanz.

    22 Settembre, 2008 - 18:07
  18. ignigo74

    @Leonardo
    i ragazzi generano stupore e novità e per questo sono una immagine del Regno.

    Una volta in una terza media mi sono lanciato in un tentativo – azzardatissimo – di spiegare l’origine della materia come conseguenza di qualcosa/Qualcuno che muove senza essere mosso da nessuno (pillole aristoteliche…) e ho detto più o meno: “è come se risalissimo indietro in una lunga catena di tessere di domino che cadono cadono cadono fino alla prima dico ci deve essere stato qualcosa/Qualcuno che ha dato la spinta alla prima!”. La classe mi aveva seguito benissimo e stava con ilo fiato sospeso immaginando la mano divina che dà un tocco (come alle biglie) alla prima tessera del domino… quando un geniale G. alza la mano e dice: “prof. scusi, bella l’immagine, ma la prima tessera può anche essere scivolata da sola… a me cadono sempre da sole quando tento di fare il domino…”.
    Risate.
    (ri)Educazione alla realtà e avanti, per il sottoscritto ovviamente.

    22 Settembre, 2008 - 18:12
  19. roberto 55

    Eccomi !
    …………… e meglio tardi che mai ………………

    Congratulazioni, intanto, a Nino (a proposito: non dubitavo che vi sareste positivamente chiariti tra te, la stessa Principessa e Clodine) per le tue nipoti californiane !
    Non male, poi, Ignigo, non male davvero i tuoi ragazzini di seconda media !

    Gli amici del “pianerottolo” mi permetteranno una breve “coda” alla “domanda-e-risposta” intercorsa, in un “post” precedente, tra Luigi e me in merito all’atteggiamento di Pio XI e di Pio XII (Ignigo si starà illuminando per l’esattezza della trascrizione ……..: scherzo, lo sai) sulle leggi “razziali”: io credo, Luigi, che nella lettera inviata da Pio XI al Re ed a Benito Mussolini, e che ricordavamo, il Pontefice intendesse intercedere a favore non solo degli “appartenenti alla razza ebraica” (cui le leggi “razziali”, “sic et simpliciter”, impedivano di sposare “ariani”) convertiti al cattolicesimo (e come tali, e per diritto canonico, perfettamente legittimati a sposare altri cattolici: di qui, il patente contrasto delle leggi “razziali” con i Trattati Lateranensi) “ma anche” (come direbbe Crozza-Veltroni) a favore degli ebrei “tout court”, cioè di religione israelita, cui pure, seppur con “dispensa” (per ovviare all’impedimento dirimente della “cultus disparitas”), il diritto canonico consentiva (e consente) di sposare cattolici (e quindi, e di nuovo, ne derivava contraddizione tra le leggi “razziali” e la legislazione “concordataria”).

    Da ultimo, la storia narrata da Luigi – e, poi, “contro-narrata” da Sump – dei 4 amici (il cristiano, l’ebreo, il musulmano e l’ateo) m’ha rammentato uno dei più struggenti episodi (il quinto, mi pare, in ordine cronologico) del film “Paisà” – alzi la mano chi lo ricorda ! – raccontante, nell'”inverno di guerra 1944/’45”, la “vicenda minima” di tre cappellani militari dell’esercito statunitense che chiedono e ricevono ospitalità presso un convento francescano situato nell’appennino romagnolo, quasi sulla “linea del fronte”: ma quando i monaci scoprono che dei tre cappellani militari da loro ospitati solo uno è cattolico mentre un altro è protestante ed il terzo – addirittura ! – è ebreo, allora – apriti cielo ! – dal convento vengono suonate campane “a martello”, il Padre Superiore chiama a colloquio il capellano militare cattolico per chiedergli ragione di tanto, finchè, nell’ultima, toccantissima scena ambientata nel refettorio, i tre cappellani militari si trovano a consumare la frugale cena offerta dai monaci di fronte ai monaci stessi che, invece, restano “a digiuno” come ringraziamento alla Divina Provvidenza che ha portato in quel Convento quelle due anime e come “fioretto” affinchè la luce evangelica scenda su di loro.

    Buona notte a tutti !

    Roberto 55

    22 Settembre, 2008 - 23:35
  20. principessa

    A me invece torna alla mente una storia della Seconda Guerra Mondiale che ho letto su una delle pubblicazioni che mio marito riceve.
    E’ la storia di tre cappellani militari – uno cattolico, uno protestante e uno ebreo – tutti imbarcati su una grossa nave che viene colpita dalle bombe nemiche. Tutti e tre si danno da fare per mettere in salvo quanti piu’ marinai e’ possibile e, verso la fine mentre la nave sta affondando, si rendono conto che non ci sono abbastanza giubotti salvagente. All’unisono tutti e tre si tolgono il proprio e salvano altri tre marinai. Ci sono interviste toccanti di marinai che dalle scialuppe hanno visto i tre cappellani affondare con la nave tenendosi abbracciati. L’anno scorso l’Ufficio Postale ha anche emesso un francobollo a memoria dell’accaduto.

    Senza arrivare a momenti tragici, sarebbe bello che potessimo tutti abbracciarci perche’ parte di una sola razza ( quella umana) che puo’ avere diversita’ di opinioni , di religioni,di ideali politici, di tradizioni, di cultura,di colore di pelle, – ma tutti accomunati dal colore rosso del nostro sangue e dalla profondita’ immensa che ogni essere umano e’ capace di raggiungere, sfiorando spesso l’eroismo, anche nelle piccole cose.

    Vi abbraccio tutti

    23 Settembre, 2008 - 3:24
  21. Luigi Accattoli

    Non ricordavo l’episodio di “Paisà” segnalato da Roberto55 e non conoscevo quello dei tre cappellani del mare raccontato da Principessa. Io sono un raccoglitore di “fatti di Vangelo” e dunque chiedo a Principessa se può darmi una fonte di quella storia, o quantomeno la data e il nome della nave. Nel volume “Nuovi martiri. 393 storie cristiane nell’Italia di oggi” (se ne trova qualcosa nella pagina “Antologia delle pubblicazioni” elencata sotto la mia foto) riporto molte storie simili ambientate nella seconda guerra mondiale e una in particolare riguardante il biblista domenicano Giuseppe Girotti – morto a 40 anni nel lager di Dachau – che vede insieme i cristiani di ogni nome che si scoprono fratelli nella persecuzione.

    23 Settembre, 2008 - 7:24
  22. Luigi Accattoli

    Roberto55 per risponderti devo rileggere la lettera di Pio XI al re, pubblicata da Panorama nel numero 7 del 2006 (16 febbraio) e prima ancora da La Civiltà cattolica nel 1959 (in un saggio di Angelo Martini intitolato L’ultima battaglia di Pio XI) ma che in questo momento non ritrovo. A memoria ricordo che si parla soltanto di ebrei convertiti. La tua argomentazione è sottile: sei avvocato?

    23 Settembre, 2008 - 7:51
  23. ignigo74

    E’ bellissimo Paisà, grazie Rob55 per avercelo ricordato.

    23 Settembre, 2008 - 9:53
  24. Luigi Accattoli

    Lo spunto per l’apologo dei quattro lettori della Bibbia mi è venuto dalla leggenda dell’origine della Scuola Salernitana com’è narrata nel volumetto La regola sanitaria salernitana (Newton Compton 1993): quella famosa Scuola medica sarebbe nata in una notte piovosa del Medioevo dall’incontro di un romano, un greco, un ebreo e un arabo sotto un arco dell’acquedotto che attraversava (e attraversa) la città di Salerno. Alle volte immaginiamo di aver scoperto ultimamente i meticciati di civiltà, ma gli incontri a due, o a tre o a quattro si rintracciano a ogni incrocio della storia e della geografia.

    23 Settembre, 2008 - 11:07
  25. Nino

    Segnalazione a chi fosse interessato all’argomento Storia.

    Domenica 12 ottobre, parte una nuova serie sulla storia dal titolo “I volti del potere” a cura dell’editore Laterza il cui programma si trova su:
    http://www.laterza.it/pod-volti.asp

    Questa la presentazione dell’evento:
    Introdotti come sempre da Paolo Di Paolo, Alberto Mario Banti, Alessandro Barbero, Luciano Canfora, Chiara Frugoni, Andrea Giardina, Emilio Gentile, Andrea Graziosi, Michelle Perrot – ed è la prima volta di una storica francese – Andrea Riccardi, Giovanni Sabbatucci, Vittorio Vidotto affronteranno, da Pericle a Papa Wojtyla, passando per Augusto, Napoleone, Stalin, De Gasperi i personaggi che con la loro vicenda politica hanno dato vita a un peculiare e significativo regime. Non solo. Attraverso l’analisi della loro personalità comprenderemo meglio le luci e le ombre di un modo di governare gli uomini e le donne, scoprendo quanto forte sia stata la loro impronta sulla storia successiva e quanto ancor oggi ne siamo condizionati.

    Le Lezioni si terranno presso l’Auditorium Parco della Musica, Sala Sinopoli, naturalmente a Roma alle ore 11.00
    (www.auditorium.com)

    23 Settembre, 2008 - 11:51
  26. raffaele.savigni

    Condivido l’auspicio che intorno alla Scrittura possa svilupparsi un dialogo profondo con tutti, credenti di altre religioni e non credenti.
    Purtroppo troppe volte proposte serie, finalizzate all’incremento della cultura religiosa nel nostro popolo, sono state bloccate per veti incrociati, dovuti a paure ingiustificate. Ad esempio dopo l’unità d’Italia la proposta di introdurre la teologia nelle Università fu bloccata per i veti incrociati di clericali ed anticlericali: i primi temevano che sfuggisse di mano all’episcopato il controllo sugli studi teologici; i secondi che la Chiesa continuasse ad esercitare indirettamente un’influenzasulle università. E qualche anno fa una proposta simile da parte del rettore dell’università di Bologna fu accantonata perché il card. Biffi temeva che l’insegnamento cadesse in mano a credenti “eterodossi”, mentre i valdesi temevano un’influenza occulta della gerarchia… Oggi assistiamo all’integralismo del rabbino capo.
    Un po’ più di fiducia nella propria intelligenza, nella sincerità altrui e nelle capacità critiche degli ascoltatori non guasterebbe.

    23 Settembre, 2008 - 12:01
  27. raffaele.savigni

    L’episodio citato da Principessa è ampiamente commentato da Padre Balducci in uno dei suoi ultimi libri, “L’uomo planetario”: è commovente, anche se non condivido le conclusioni che ne traeva Balducci (il quale auspicava un accantonamento delle dispute dogmatiche e teologiche in nome della priorità assoluta della difesa dei poveri e del pianeta).

    23 Settembre, 2008 - 12:05
  28. principessa

    Caro Luigi,
    faccio uno scanning della pagina della rivista militare e te la mando alla tua mail. Come vedrai mi ero sbagliata e i cappellani erano 4 e non 3 come ricordavo. La nave era la Dorchester che fu affondata dai torpedo di uno U-Boot al largo della Groenlandia.

    Un abbraccio

    23 Settembre, 2008 - 12:46
  29. principessa

    vedo che ho scritto “torpedo”, ovviamente intendevo “siluri”. Spesso Italiano,Inglese,Latino e qualche altra infarinatura di lingua straniera fanno un grande guazzabuglio nella mente.
    Per rimanere nell’argomento Storia: non perdetevi le puntate di Tg1 Storia il lunedi mattina alle 9 . Ciascuna dura non piu’ di 8 minuti ma sono ben fatte, interessanti e ricche dell’esperienza giornalistica di Roberto olla, altro grande giornalista. Non sempre si parla del passato-passato ma e’ un taglio di racconto molto bello.Legato vi e’ anche un blog ” Passato-Presente” al quale si puo’ accedere dal sito del Tg1 ( http://www.tg1.rai.it) e in cui si trovano gli argomenti piu’ disparati che , a ben guardare pero’, sono le fondamenta di cio’ che siamo oggi.

    23 Settembre, 2008 - 14:28
  30. Luigi Accattoli

    Roberto55 ecco la lettera di Pio XI a Vittorio Emanuele III datata 5 novembre 1938, nel testo prodotto da Panorama (16 febbraio 2006), proveniente dall’archivio di Licio Gelli:
    Al Diletto Figlio Vittorio Emanuele III Re d Italia e Imperatore d Etiopia PIUS PP. XI – Dilettissimo Figlio Salute e Apostolica Benedizione – Il dovere del Nostro Apostolico Ministero Ci aveva ieri mosso a rivolgerci al Tuo Primo Ministro per rappresentargli la necessità di modificare l’articolo 7 del disegno di legge «per la tutela della razza italiana», che si trovava in aperto contrasto col solenne Concordato concluso tra Noi e la Maestà Tua. A raggiungere questo intento, gli inviammo una paterna Lettera autografa, accompagnata col testo, che qui uniamo, da sostituire a quello sopra menzionato. Con Nostro sommo dolore Ci è testé comunicato che questa Nostra sollecitudine non ha trovato quella piena corrispondenza, che credevamo non Ci si potesse negare; poiché, pur accettando il nuovo testo sino alle parole “per legittimazione di prole”, non sono state ammesse le seguenti: “o anche nel caso in cui ambedue i contraenti, sebbene di «razza diversa», professano la religione cattolica”. Considerando ora che questo comma costituiva la parte precipua del Nostro testo e quella per la quale stimavamo di dover maggiormente insistere, non esitiamo un momento di indirizzarCi alla Tua Reale e Imperiale Maestà, che con Noi stringesti lo storico Patto, donde tanta gloria è venuta al Tuo nome e alla Tua Augusta Casa, scongiurandoTi di intervenire colla Tua suprema autorità per ottenere ciò che non Ci fu dato di raggiungere coi Nostri paterni offici presso il Tuo Primo Ministro. Con tale fiducia impartiamo di cuore alla Maestà Tua e a quella della Regina e Imperatrice, come anche a tutta la Tua R. e I. Famiglia, l’Apostolica Benedizione. Dato a Roma presso San Pietro il giorno 5 Novembre 1938 anno decimosettimo del Nostro Pontificato. PIUS PP. XI

    Come vedi Roberto55 il riferimento è solo agli ebrei convertiti sposati con cattolici, in quanto ci si preoccupa di sotrarre al rigore delle leggi razziali i contraenti matrrimonio che “professano la religione cattolica” sebbene “di razza diversa”.

    23 Settembre, 2008 - 15:48
  31. Lea

    proveniente dall’archivio di Licio Gelli:
    ????

    23 Settembre, 2008 - 17:19
  32. Luigi Accattoli

    Sì, il testo pubblicato da Panorama veniva da lì, ma era autentico – corrispondeva a quello già pubblicato nel 1959 dallo storico gesuita Angelo Martini sulla Civiltà cattolica – ma siccome io ora ho ritrovato il testo di Panorama prima dell’altro, ho riprodotto quello.

    23 Settembre, 2008 - 17:47
  33. Nino

    Roberto55
    Sull’argomento leggi razziali, Pio XI ecc, segnalo l’articolo del gesuita Giovanni Sale sull’ultimo quaderno di Civiltà Cattolica.
    PRIMI PROVVEDIMENTI ANTIEBRAICI E LA DICHIARAZIONE DEL GRAN CONSIGLIO DEL FASCISMO – Giovanni Sale S.I.
    Una breve sintesi si può leggere su:
    http://www.laciviltacattolica.it/Quaderni/01_quad.html
    © La Civiltà Cattolica 2008 III 461-474 quaderno 3798

    23 Settembre, 2008 - 18:12
  34. Clodine

    Riprendo il discorso su ciò che ci accomuna, mi piace leggere e fare mia la bellissima testimonianza di Martin Bauber, il quale ha sentito Gesù come un fratello maggiore. Illuminante e struggente la sua espressione:” tanto più Mi avvicinavo alla persona di Gesù quanto più avanzavo sul sentiero della vita. A ogni svolta di questo cammino mi domandava come a Cesarea di Filippo:” chi sono io?” e sempre mi ritrovavo a parlargli e a rispondergli. Egli fa la strada con me e sempre mi verrà incontro come a Pietro sulla via Appia e a Paolo sulla via di Damasco..Sempre lo incontro, veniamo a dialogo avendo in comune l’origine ebraica e la speranza del regno. E da quando io, dall’Europa cristiana, mi sono ritirato in Israele Egli mi è più vicino ancora perché vivo nella sua terra e tra il suo popolo, sento talmente vive le sue parabole… che è come se tutto fosse accaduto ieri. Quando nel banchetto pasquale sollevo il calice e spezzo il pane azzimo faccio quello che Egli ha fatto e so di essergli più vicino di qualche cristiano che celebra il mistero dell’eucaristia in modo del tutto staccato dalla sua origine ebraica”.

    Eppure ha sofferto e tanto questo popolo! allora perchè, mi chiedo, questa resistenza a volte così palese verso il crocifisso? In realtà, al di la di ogni dibattito retorico sarebbe il caso domandarci, sulla scorta della Bibbia, se il messaggio dell’A.T che si è compiuto nel N.T, sia giunto a compimento nella storia, storia vissuta e sofferta da coloro che ci hanno preceduto. E qui, cari amici, mi sento di dissentire nel senso che, realisticamente a tutt’oggi non c’è nessuna pace malgrado la mole di sofferenza [solo parlare di leggi razziali, di antisemitismo mi fa rizzare i capelli sul capo] avrebbe dovuto aprire i cuori alla misericordia, invece, non si può occultare l`odio degli ebrei verso le popolazioni che li ospitano ed il loro continuo rifiuto all`integrazione all`interno di esse, scusate se insisto su questo punto. Come pure la loro avversità nei confronti dei cristiani e del cristianesimo.Essi parlano dei non ebrei che chiamano GOY, come di “animale da macello”. Nello stato d’israele ad esempio solo gli ebrei puri possono emigrare, mentre per un palestinese che ha le sue radici da 50 anni in quella terra la cosa è impossibile in quanto non ebreo, lo stesso dicasi per un italiano non ebreo.. I matrimoni misti ad esempio sono vietati. Allora, si parla di antisemitismo attribuendolo agli altri quando i primi ad essere intolleranti sono loro…

    23 Settembre, 2008 - 18:35
  35. Clodine

    Errata corrige : Martin Buber

    23 Settembre, 2008 - 18:51
  36. Non sono all’altezza di misurarmi con voi su un terreno tanto delicato eppure vorrei raccontarvi un piccolo episodio che ho vissuto qualche giorno fa.

    In redazione, mentre lavoriamo alla rassegna stampa, la collega seduta al pc di fronte al mio solleva lo sguardo dalla tastiera e mi chiama:
    “Puoi per favore digitare una parola per me?”
    Lascio la mia postazione, guardo il giornale che lei ha di fronte, me la indica:
    Devo scrivere “Dio”, al suo posto, così mi chiede.
    Lei è ebrea.

    Per un attimo ho pensato che un tale rispetto per il Suo nome è straordinario, dal mio punto di vista potrei dirlo esagerato, ma guardando a quante volte lo nominiamo invano, a sproposito, mi son detto che forse ho qualcosa da imparare. E ogni volta che scriverò o avrò il Suo nome sulle labbra me lo ricorderò.

    Un saluto a tutti, e grazie per i vostri interventi.

    23 Settembre, 2008 - 20:35
  37. ignigo74

    Caro Gonzalo Pirobutirro,
    è il tuo l’intervento più concreto per ora.
    Ed essendo il più pratico è anche il più spirituale.
    grazie.

    23 Settembre, 2008 - 21:19
  38. Clodine

    Ebbene Gonzalo, vedi come sono differenti i nostri punti di vista, a pare mio questa esasperazione della norma, questa mancanza di confidenza nei confronti di Dio tipicamente ebraica non la vedo cosa buona. Noi siamo “libera opera di Dio” come attesta la lettera ai romani 9,11. Dio è libero nella sua scelta, e ci chiama a libertà, per lodarlo, testimoniarlo e glorificarlo nell’amore.
    Loro sono ancora attaccati a quella lettera che uccide dal quale il sacrificio di Cristo ci ha svincolati.Alla circoncisione della carne sarà sostituita quella del cuore (geremia 4,4) sinceramente Gonzalo non invidio neppure un po’ la tua amica, tanto meno quel temore Dio che non è il “timor di Dio cristiano” ma è il terrore della punizione, così tanto da non osare neppure scriverlo, questa io la chiamo schiavitù! Noi siamo stati liberati per essere eredi, anzi coeredi in Cristo.
    Un piccolo aneddoto:” mia sorella ha lavorato per anni alla anagrafe di Roma situata in prossimità del portico d’Ottavia -dove per anni hanno vissuto molte famiglie ebree- terminato il quale andava a fare un po’ di spesa a largo Arenula, zeppa di botteghe e drogherie con tutte specialità ebraiche. Essendo la zona centrale, una piccolo remoto anfratto del bancone- coperti da una leggera tela di sacco- la famigerata mortadella (orrore per gli ebrei, fantastica per noi) con apposita affettatrice elettrica (gli ebrei affettano tutto rigorosamente a mano). Un corto circuito, scatta la corrente lasciando la mortadella in panne. Chiediamo se per favore è possibile usare quella a mano (degli ebrei) ebbene, fu un vero e proprio intervento chirurgico: a me toccò fare da palo, onde evitare che nessuno vedesse, chiudere la saracinesca, affettare di corsa per poi smontare ogni rondella dell’affettatrice e ripulire ogni eventuale odore e frammento immondo…

    Grazie Gesù per averci restituito la libertà “Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell’uomo è Signore anche del sabato”

    Amen.

    23 Settembre, 2008 - 21:45
  39. roberto 55

    Grazie, innanzitutto, a Luigi per aver recuperato il testo originale della “famosa” lettera indirizzata da Pio XI al Re d’Italia: avevi ragione (ed io, evidentemente, ricordavo male), perchè, in effetti, il Papa parlava solo degli ebrei convertiti al cattolicesimo.
    Hai anche ragione, Luigi (compimenti per la perspicacia !), nell’aver supposto che sono avvocato: ebbene, sì ! …….. anche se non esercito la libera professione (ho già avuto modo di dire che lavoro in un’azienda privata).
    Non mi sorprende, comunque, Lea, che “Panorama” pubblici materiale proveniente da Licio Gelli (e qui mi fermo: “intelligenti pauca”, giusto ?).
    Grazie anche a Nino per la segnalazione.
    Forse, Ignigo74, ricorderai le ultime parole – quelle pronunciate dal Padre Superiore del Convento Francescano di Savignano di Romagna, nel refettorio, verso i tre cappellani militari dell’esercito statunitense – dell’episodio del film “Paisà” (quant’era grande – vero, Ignigo74 – il cinema italiano !) che ieri ho citato e che, a beneficio di Luigi e di tutti coloro che non l’hanno visto o non lo rammentano, voglio trascrivervi (sono di una bellezza commovente):
    “Noi stasera digiuniamo: la Divina Provvidenza ha, infatti, inviato in questo nostro Convento due anime sulle quali dovrà discendere la luce evangelica, e la nostra umana presunzione ci fa sperare che con questo umilissimo fioretto possiamo ottenere dal Cielo un gran dono”.

    Buona notte a tutti !

    Roberto 55

    P.S.: chi ha già letto il numero settimanale “in uscita” di Famiglia Cristiana ? Vi compare – ho capito bene – un editoriale di Don Sciortino sul tema dell’immigrazione ?

    23 Settembre, 2008 - 21:59
  40. FABRICIANUS

    Chiedo scusa se non intervengo sul tema proposto da Luigi, e sull’interessantissima discussione che ne è scaturita….Desideravo solo salutare tutti voi amici e amiche del pianerottolo. Un ciao particolare a Luigi, Clodine, principessa, Roberto55.

    F.

    23 Settembre, 2008 - 22:08
  41. roberto 55

    Un caro saluto anche a te, amico Fabricianus, e grazie per il pensiero: ci mancherebbe, poi, che tu ti debba scusare di non intervenire.

    A domani !

    Roberto 55

    23 Settembre, 2008 - 22:47
  42. Clodine, Clodine, ricordi Paolo ai Corinti, cap. 9,19-23?

    “Pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero: mi sono fatto Giudeo con i Giudei, per guadagnare i Giudei; con coloro che sono sotto la legge sono diventato come uno che è sotto la legge, pur non essendo sotto la legge, allo scopo di guadagnare coloro che sono sotto la legge. Con coloro che non hanno legge sono diventato come uno che è senza legge, pur non essendo senza la legge di Dio, anzi essendo nella legge di Cristo, per guadagnare coloro che sono senza legge. Mi sono fatto debole con i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto a tutti, per salvare ad ogni costo qualcuno. Tutto io faccio per il vangelo, per diventarne partecipe con loro”.

    Dovremmo sempre avere in mente il farsi “tutto a tutti” quando parliamo degli “altri”. Il che non significa (spero di non alimentare una discussione all’infinito) che dobbiamo transigere sulla Dottrina e sulla Verità Ipostatica. Giammai!

    Anche Gesù, da buon ebreo, penso che non abbia mai pronunciato il Santo Nome di Dio. Penso che l’episodio raccontato da Gonzalo aiuti anche noi cristiani a non abusare troppo.
    In fondo il secondo comandamento non l’ha abolito neppure Gesù…
    saludus
    Marco don

    24 Settembre, 2008 - 7:50
  43. Prima Lettera ai Corinti per l’esattezza… 🙂

    24 Settembre, 2008 - 7:51
  44. Nino

    Ciao Gonzalo,
    toccante la tua riflessione e la sensibilità che l’ha ispirata.

    Per mantenere allenata la memoria e la sensibilità nei confronti del “popolo eletto” ogni tanto rileggo un libretto di poche pagine che probabilmente è anche stato tradotto in spagnolo, si tratta di: “Yossl Rakover si rivolge a Dio” di Zvi Kolitz – Adelphi 7€

    Questo l’ncipit del libro :
    “ Credo nel sole, anche quando non splende; credo nell’amore, anche quando non lo sento, credo in Dio, anche quando tace”
    (Scritta sul muro di una cantina di Colonia, dove alcuni ebrei si nascosero per tutta la durata della guerra)

    24 Settembre, 2008 - 8:32
  45. ignigo74

    Nino, grazie.

    Clodine, sorella dilettissima, attenta, davvero.
    Con le tue parole sull’ebraismo – involontariamente – si rischia di cadere molto in basso. Ricordati che quella “confidenza” che tu sottolinei è pur sempre con Qualcuno che “nessuno ha mai visto”. Dio va trattato da Dio, non da amicone.
    un abbraccio sincero.

    24 Settembre, 2008 - 10:35
  46. Clodine

    E io credo in Gesù Cristo figlio di Dio, questa è la mia professione di fede! Credo in quel Cristo che si è lasciato uccidere per dimostrare agli uomini -dice Paolo- la loro incapacità di bene, ovvero per togliere agli ebrei (il “popolo eletto”) l’orgoglio di credere che per realizzare il bene sia sufficiente conoscere o applicare la legge. Come Israele, anche la Chiesa, vuole continuare ad essere il popolo di Dio in cammino: sempre continuamente impegnata ad uscire dalla schiavitù, sempre di nuovo in cammino verso il deserto di questo tempo…la terra promessa, il regno MESSIANICO…una sola cosa è permessa in questo comune pellegrinaggio(scusate se mi ripeto) : non “tollerare”, non fare “oggetto di conversione” , di “missione” ma, come dice S.Paolo ai romani ( e vi esorto a leggerla) 11,11.14 : la chiesa può rendere Israele geloso per la “salvezza” che le è venuta…e qui…chiudo i miei interventi sul tema circa i fratelli maggiori, che rispetto con tutto il cuore e amo fraternamente ma dai quali ci separa l’abisso del loro rigettare continuamente Cristo…mi dispiace!

    24 Settembre, 2008 - 10:40
  47. Clodine

    Allora così ti rispondo altrettanto dilettissimo fratello ignigo (e non sto facendo del sarcasmo sei davvero dilettissimo): sono davvero liberi i cristiani? Ci dimostriamo tali? ” canti migliori devono cantarmi perchè io impari a credere al loro redentore: i loro discepoli dovrebbero avere l’aspetto di liberati! In verità i loro liberatori non sono venuti dalla libertà e dal settimo cielo della libertà”..diceva quel Nietzche recentemente nominato dal nostro Sump nel suo “alto sprach Zaratustra”.

    Io rispondo di “SI” : la libertà per i credenti in Cristo, nei confronti di quel padre che ci è stato rivelato non è affatto una illusione. E’ realtà. E ciò non solo come vuota e formale libertà “da” qualcosa, ma come una piena, determinata libertà “per” qualcosa: in Cristo siamo liberi dal peccato…

    Quanto è diversa la vita di un “automa della legge” da un libero figlio di Dio nel mondo!!! Quanto..quanto diversa…

    24 Settembre, 2008 - 10:52
  48. principessa

    Mi permetto segnalarvi sul sito ANSA (www.ansa.it) la notizia che il rabbino capo di Haifa parlera’ al sinodo dei vescovi , a Roma dal 5 al 26 Ottobre.
    Entrate nella notizia e leggete l’intervista al rabbino. Molto interessante, specie la chiusura, dove dice che non si puo’ pretendere dai cristiani dialogo e disponibilita’ se loro non fanno lo stesso. Alleluia.

    Abbracci a tutti

    24 Settembre, 2008 - 17:05
  49. Clodine

    principessa, sai quanto ti sono vicina per il lutto che ha colpito te e la tua mamma…coraggio! Ti abbraccio.

    Clodine

    24 Settembre, 2008 - 19:55
  50. raffaele.savigni

    Il rabbino di Haifa mi sembra più intelligente e più dialogico del suo collega italiano.

    25 Settembre, 2008 - 14:19
  51. Solo per ringraziare Ignigo, Maioba e Nino. Clodine cara, mi dispiace, questa volta sono io a non capirti.
    Un saluto a tutti.

    25 Settembre, 2008 - 15:21
  52. Clodine

    Gonzalo, quello che volevo dire l’ho espresso ampiamente. tra l’altro la segnalazione di Principessa conferma i miei timori. Tra l’altro anche il prof Savigni vedo con piacere che “definisce il rabbino di Haifa più conciliante rispetto a Di Segni” che dirti. Se vuoi che te lo dica esplicitamente senza giri di parole…allora te lo dico: ” a mio parare gli erbei sono riottosi nei confronti del dialogo interreligioso”..tutto qui..ma è solo una mia opinione, opinabile ovviamente!

    25 Settembre, 2008 - 18:40
  53. principessa

    E ora c’e’ Pallavacini delle Comunita’ Musulmane che si augura un invito per il prossimo Sinodo. Leggere per credere……………e anche per la spiegazione di DiSegni sulla lettura della Bibbia.
    http://www.papanews.it ( Il Vaticano annuncia………….. )

    26 Settembre, 2008 - 15:08

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