Un saluto a Benedetto festeggiato dai bavaresi

A fine maggio Papa Benedetto ha incontrato un gruppo di “amici” venuti da Frisinga. Trovo ottimo lo sviluppo della convivenza dei due Papi, i richiami del nuovo all’emerito, la figura dell’emerito nascosta agli occhi del mondo ma che fa capolino con una foto o una confidenza dei visitatori. Non ci risulterebbe difficile – io credo – rivederlo occasionalmente, e non solo in immagine, accanto a Francesco. Mando in ritardo un saluto a Benedetto nel 62° anniversario dell’ordinazione a prete, che cadeva il 29 giugno.

36 Comments

  1. lorenzo

    Non ho nessun elemento per affermarlo, naturalmente, ma credo che Benedetto- nascosto agli occhi del mondo- non lo sia per nulla a quelli di Francesco, che si trova nella inusuale ma privilegiata situazione di avere l’esperienza di chi l’ha preceduto ancora lì, a portata letteralmente di un passo. Sospetto che Benedetto faccia – e farà- capolino , sotto forma di pareri, di informazioni e di consigli- in molte delle decisioni di governo di Francesco. Oltre a farlo robustamente, mettendoci la faccia tutta intera, nella ineunte enciclica a 4mani…

    2 Luglio, 2013 - 12:18
  2. mattlar

    Che bella figura questo Papa Benedetto!!!
    Che grande umanità!!!!
    Sono convinto che molti non lo hanno mai capito. Spesso ci si ferma all’immagine che viene resa dalla stampa o dalle voci e non si va mai alla fonte.

    2 Luglio, 2013 - 12:43
  3. Grazie, Luigi, per le notizie che ci dai di Benedetto.

    2 Luglio, 2013 - 16:12
  4. lycopodium

    Approfitto di questo “telegramma” del nostro padrone di casa, per un link.
    Link con il post precedente in cui papa Bergoglio mostrava coram populo la tempra del martire del suo immediato predecessore.
    Peraltro, questo riconoscimento potrebbe oggi non bastare…
    E non certo “dal lato Bergoglio”, ma “dal lato nostro” o meglio (o peggio) “dal lato della comunicazione mediatica”.
    Non c’è una “decisione finale giusta” di Ratzinger in un lungo cammino di errori, come presentato dai più, in stile “soluzione finale”.
    C’è un lungo martirio (a favore dell’Ecclesia) scandito in diverse date:
    *fino al 1965, come teologo, contro le ultime stanche propaggini di una gloriosa tradizione teologica che aveva bisogno di vero rinnovamento per continuare ad essere se stessa;
    *dal 1965 al 1981, come teologo-vescovo, contro chi (apparati di potere teologico-culturali) nella sua terra usava il Concilio come pretesto per l’autodemolizione della Chiesa;
    *dal 1981 al 2005, come prefetto CDF, a difesa del Depositum Fidei, in tanti modi minacciato (ma non solo del Depositum Fidei, come ben si sa, dalla lotta quasi solitario contro il cancro devastante della pedofiia);
    *dal 2005 al 2013, come papa-teologo che ha sperimentato nella sua carne la terribile forza demolitrice dei papati mondani (e delle vendette di quegli apparati inter-ecclesiali, che aveva avversato dal 1965 in poi), più assolutisti di ogni assolutismo papale…
    Senza questa storia precedente e senza il futuro a favore dell’Ecclesia, che non conosciamo, ma che non è tutto in mano umana, il riconosciuto martirio di Ratzinger sarebbe nulla, anzi sarebbe un modo per tentare di renderlo vano.

    3 Luglio, 2013 - 7:27
  5. Silvia Bottini

    Sono perfettamente d’accordo con quanto dice sign. Licopodyum…il amrtirio di BenedettoXVI lo si vorrebbe rendere vano, perchè disturba. Ma la voce della Verità, che si vuol far tacere ,ogni volta realizza la profezia cristologica volta ai Farisei: «Vi dico che se questi (gli apostoli) taceranno, di me parleranno le pietre!» (Lc. 19,39).

    3 Luglio, 2013 - 8:15
  6. lorenzo

    Felicitiamoci per Benedetto e per il suo lungo, e tormentato e particolare martirio. Se guardiamo bene- almeno nelle storie che mi è capitato di seguire me in vita, quelle degli ultimi papi- il martirio, di vari generi, è sempre la loro strada. Peraltro preconizzata e profetizzata a Pietro nel Vangelo.
    Quello ricostruito da Lycopodium ha dell’impressionante.
    Felicitiamoci per Benedetto per aver scelto,e percorso- e stare ancora percorrendo!- la strada giusta.
    Il modo migliore per non renderla vana sarebbe che pure io mi decidessi una buona volta ad imboccarla. Gesù e i suoi vicari non fanno “storia a parte”: sono guide che servono a guidare. Ma se io non le seguo, oltre ad essere un coglione, spreco il fatto di averli avuti come guida, fregandomene altamente del loro esempio. Che non è alto, e dato per chissà quale ricerca di perfezione, ma è un esempio e un invito dato per ME.

    3 Luglio, 2013 - 9:59
  7. FABRICIANUS

    Ciao Lyco, penso tu non abbia tutti i torti, soprattutto nella tua frase finale.

    3 Luglio, 2013 - 12:49
  8. mattlar

    Non ci avevo mai fatto caso, anzi veramente proprio non lo sapevo, che il successore di Pietro era stato ordinato nel giorno di san Pietro (e Paolo), patroni di Roma… al tempo probabilmente il giovane Joseph non avrebbe mai e poi mai pensato di poter diventare un giorno vescovo di Roma e sommo Pontefice… ma evidentemente Qualcuno lo aveva già preparato e gli mandava piccoli segni… mi direte che a voler trovare le combinazioni a posteriori ci si azzecca sempre (chissà quanti altri preti sono stati ordinati il giorno di san Pietro e Paolo) però a me è capitato tante volte di notare combinazioni che fanno venire i brividi… e d’altra parte, le combinazioni… chi le combina?
    Pensate che don Andrea Santoro è stato uccino nel giorno della ricorrenza dei martiri della Frigia e del Ponto, se non ricordo male, che corrispondono esattamente alla zona di Trabzon dove ha finito i suoi giorni. Basterebbe questo.. ma c’è molto altro… ma adesso stiamo parlando di Joseph Ratzinger, papa Benedetto XVI.

    3 Luglio, 2013 - 14:49
  9. mattlar

    A me piacerebbe tantissimo poter essere un amico di un Papa, ma non lo sono mai stato e a mala pena posso dire di conoscere bene qualche vescovo…. però essere ricevuti dal Papa in qualità di amico deve essere proprio bello. Chissà che dicono questi amici bavaresi…

    3 Luglio, 2013 - 14:50
  10. discepolo

    Secondo me Benedetto XVi non è solo un martire, come giustamente dice Lycopodium, ma una delle menti più brillanti e più intelligenti del 1900.
    diciamo un genio.
    Solo che purtroppo per lui, la maggioranza dei cattolici non ha riconosciuto la sua genilità, anzi.
    la maggior parte del clero , degli episcopati, dei teologi moerni alla Vito Mancosu, per non ire delle parraocchie ha remato contro Benedetto XVI.
    per fare un esempio durante tutto il suo pontificato il parroco della mia parrocchia ( ovviamente progressista” non ha MAI citato nessuna volta un discorso di Benedetto XVI mentre da quando c’è papa francesco cita interi
    discorsi del pap ogni domenica.
    Ho degli amici ( cattolici) che mi hanno detto francamente quando benedetto ha dato le dimissioni: Finalmente! ora la Chisa potrà rinnovarsi!
    E’ inutile girarci intorno ed essere come al solito ipocriti: Benedetto è stato un martire come dice Lycopodium e un genio, che la maggior parte dei cattolci non ha riconosciuto.
    certo la gente ormei per sapere se uno è un genio o no glielo devono dire i giornalisti:: e siccome di ratzinge nessun giornalista l’ha mai detto la gente comune non l’ha mai considerato un genio. Un genio , per la gente comune è Margherita Hack , perchè glielo dicono i giornalisti…
    Benedetto martire e genio… la mente più brillante del 1900 e quasi nessuno se ne è accorto!

    3 Luglio, 2013 - 17:58
  11. Federico Benedetti

    Condivido le riflessioni di Lycopodium e Discepolo.

    3 Luglio, 2013 - 18:01
  12. Sono d’accordo, Discepolo, ha vissuto una forma sottile e dolorosa di martirio ed è un genio.
    Solo che se ne sono accorti in tanti, è per quello forse che lo hanno martirizzato ancora di più!
    Ti assicuro che in ambito teologico la stima e le citazioni riservate a Mancuso non sono degne di particolare rilievo, invece Ratzinger… anche per dissentire, magari, ma sempre con massimo rispetto e con la consapevolezza di DOVER confrontarsi con lui per poter dire qualcosa di significativo.

    Detto in altri termini: il pensiero di Ratzinger fa testo, e contribuisce a formare ed informare la dottrina cattolica. Cosa che non si può affermare di altri, che passano.

    3 Luglio, 2013 - 18:05
  13. discepolo

    Del resto sono giunta alla conclusione che la società moderna , di massa, così come è dominata dai media così come è concepita e orientata non può riconoscere alcun vero genio. Cioè nessuna persona che sia al di sopra della banalità del male ( e del bene), quali categorie moralistiche, e che attinga alle profondità e alle RADICI dello Spirito .
    Certo ci sono tanti pseudo-geni creati dai giornali i Premi Nobel di cui nessuno dopo tre anni si ricorda ( chi era il Premio Nobel di tre anni fa?)
    Come diceva Andy Wharol nella civiltà dei consumi ognuno può avere il suo quarto d’ora di fama,. Ma per riconoscere la genialità, cioè la profondità dello Spirito bisognerebbe essere in una prospettiva diversa: quella che Pavel Florenskji (altro grande genio ) chiamava “prospettiva rovesciata” , quella delle ICONE.

    3 Luglio, 2013 - 18:20
  14. lorenzo

    Una fetta del martirio di Benedetto- che si sta tuttora dipanando, particolare da non omettere- è venuta da tutto quello che Lycopodium ha ricostruito stamattina. Un’altra parte, meno eclatante, ma io credo non meno dolorosa per lui, è venuta da quegli esaltati che ne hanno costantemente e con sempre maggior arroganza “violentato”- lui Papa- ogni intervento, ogni discorso, ogni omelia, calzandogli addosso a forza la stretta e ridicola ( data la statura e la complessità del personaggio e della mente, oltreché della stupefacente fede) tutina di ferro del difensore dei tempi andati e del restauratore delle perdute glorie della Chiesa.( Che poi mi dovrebbero spiegare quali siano questi mitici tempi aurei andati, e quali queste presunte glorie perdute….Il tempo della Chiesa è sempre uno, quello in cui vive e rende presente Cristo, e Cristo la sua sola gloria: mi pare possa bastare e avanzare, no?)
    Hanno seprarato Benedetto dalla incredibile forza di respiro universale e erga omnes che veramente ha sempre avuto la sua parola, e ne hanno fatto una sorta di icona tutta interna e di cortile per i revanscisti di non si sa bene che cosa, e i restauratori di non si sa che ordine sovvertito.
    La tensione morale , culturale e etica che ha agitato tutti i papi del Concilio, da Giovanni, a Paolo, ai Giovanni Paoli , ha in Benedetto la sua espressione piu’ alta e piu’ coerente. Il gesto delle sue dimissioni, con cui è salito solitariamente sull’ultima delle sue tanti croci abbracciate in questi anni, è stato rivoluzionario ed eversivo nella storia del papato.(Entrambi i termini usati in una accezione rigorosamente positiva.)
    E l’opera di Benedetto, non è ancora conclusa, no, proprio per niente.

    3 Luglio, 2013 - 18:41
  15. mattlar

    Lorenzo, hai una capacità di sintesi e di efficacia nelle parole semplicemente straordinaria. Grazie.

    ps è la terza volta che ti cito in uno o due giorni.

    3 Luglio, 2013 - 18:49
  16. lorenzo

    Ciao Mattlar, menomale che non siamo in video conferenza se no mi vedresti arrossire come una educanda. Capirai per un somaro di ottanta e pussa chili con ispida barbaccia, non funziona granché come paragone….
    Quel condensato di torinesume del mio conterraneo di Chiamparino ti risponderebbe con largo accento piemontese ” Esageruma nen!” ( non esageriamo). Io, molto più sinceramente , ti dico: sei troppo buono.

    P.S. ( Vedi Luigi, tu dottamente fai citazioni alte il latino e ne fornisci correttamente la traduzione; io citazioni dialettiali assi piu’ basse, ma sulle traduzioni, mi attengo e mi adeguo…)

    3 Luglio, 2013 - 19:05
  17. Qualcuno, non ricordo chi, sottolineava che nella storia della Chiesa raramente è stata vissuta la grazia di avere un così elevato numero di papi santi nell’arco di un secolo. Al di là delle discussioni sull’opportunità di santificare i pontefici, non possiamo che riconoscere che le figure che si sono succedute dal 1903 ad oggi sono di assoluto rilievo, indipendentemente dal riconoscimento canonico e nonostante inevitabili occasionali difficoltà.
    Pio X e la sua fortissima passione pastorale, Benedetto XV e la strenua lotta per la pace, Pio XI e l’opposizione ferma ai totalitarismi, e i più vicini e noti, Pio XII, Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II, Benedetto XVI.
    Adesso Francesco, che è una promessa di continuità nel bene.

    Dovremmo esercitarci molto a riflettere su cosa voglia dire il Signore a noi, Chiesa sua sposa, attraverso questi doni differenti e preziosi.
    Magari facendo meno i partigiani e dilatando lo sguardo, uscendo dal fronte ristretto del nostro presente: per il Signore un giorno è come mille anni e mille anni come il giorno di ieri che è passato.

    3 Luglio, 2013 - 19:06
  18. mattlar

    “Capirai per un somaro di ottanta e pussa….chili con ispida barbaccia”

    Per un momento ho temuto che anche tu avessi 80 anni!!!!

    Non si offenda, signora Bottini, ammiro la sua età, ma mi sarei sorpreso soltanto di vedermi improvvisamente in un consesso di ultraottuagenari, unico rappresentante di una generazione rarissima di quarantenni

    3 Luglio, 2013 - 19:46
  19. Silvia Bottini

    Non mi offendo anche perché non so a cosa lei si stia riferendo, e anche se ce l’avesse con me, mi verrebbe solo da sorridere. Tutti invecchiamo, presto o tardi.
    Discepolo ha ragione: Benedetto XVI è un grande!

    3 Luglio, 2013 - 20:26
  20. Cosa sarebbe Benedetto xvi
    se non avesse avuto alle spalle,
    la grande lezione di Paolo VI.

    Sembra che sto Benedetto si è fatto da solo,

    prima di lui non sono esistiti dei papi.

    Una sorta di “Generato e non Creato”

    Ci sono vecchi che non ricordano nulla della storia dei papi.

    Forse non hanno storia!

    3 Luglio, 2013 - 21:46
  21. Silvia Bottini

    E’ vero il sign. Matteo, grande papa Paolo VI, immenso! Mio marito lo adorava

    3 Luglio, 2013 - 21:51
  22. lycopodium

    Nico, come nel 99% dei casi, l’ha azzeccata.
    Il punto è che questo senso della continuità (magari paradossale) dell’unico soggetto Chiesa, come ricapitolato nell’ininterrotta (con qualche accidentale deragliata) successione dei pontefici romani,
    questo senso, dico, si è come liquefatto.
    C’è una mutazione antropologica del cattolico, che pensa sé stesso come un nuovo inizio o come una rottura instauratrice e moltiplica questo pensiero distorto “su molteplici livelli”.
    Certo, il giogo della Tradizione è pesante da portare per chi ritiene la Chiesa a misura di sé.
    Ma è un giogo che diventa leggero quando si è grati a Chi ce lo ha consegnato.
    E quel senso liquefatto, quella mutazione antropologica possono far sì che non si mantengano tante promesse di continuità nel bene.

    3 Luglio, 2013 - 22:30
  23. Silvia Bottini

    Egregio Lycopodium, già osservare con occhio attento questo spazio virtuale si rende evidente come emerga, in tutta la sua virulenza, un certo “pensiero debole”, e come il solo accenno a concetti come: “continuità Apostolica”, “depositum Fidei” ,”Tradizione” , in men che non si dica si è investiti da epiteti ignomignosi e stritolati peggio che da un autotreno,e, quando va di grasso, si è compatiti e bollati con l’appellativo del “nostalgico impenitente”, puzzolente, ecc. Rientrano nella categoria dei “pensatori debole” anche quei cattolici che non prendono mai posizione, sempre ambigui, con sulle labbra quel “ni” che non convince. Le parole d’ordine sono : modernità, modernità – vuoi che il bambino diventi una petit fille? e voilà! I vecchi sono inutili? Togliamoli di torno. La Tradizione della Chiesa restringe gli spazi? Protestantizziamola, anzi facciamo in modo che Dio diventi “cosa nostra” e Gli facciamo dire e fa più comodo. La tragedia grande che si va consuma via via,egregio sing, Lycopodium è che la ‘mutazione genetica’ è già avvenuta nostro malgrado,e tempo, credo, per rimediare non ce ne sia più.
    Io ho vissuto il Concilio. Avevamo un amico di famiglia, un sacerdote slavo passato a miglior vita quasi centenario recentemente, traduttore presso la Santa Sede, amico dello stesso GiovanniXXIII il quale ci anticipava quasi in diretta ciò che accadeva in Assise e vi assicuro che non tutto andò come i Pontefici desiderarono: lo stesso Paolo VI subì non poche ingerenze. La situazione disastrosa in cui versa la Chiesa, a distanza di 50 anni, è solo un piccolo compendio, e come dicono gli irlandesi “poteva anche andare peggio”, ammesso si possa.

    4 Luglio, 2013 - 6:01
  24. Silvia Bottini

    Oh signor Matteo, altro che se non ricordo PioXII. Povero! Povero uomo; Dio sa cosa patì, e quanto sofferse e come venne ricompensato post mortem: con calunnie infamanti, senza un filo di riguardo…
    Giustizia volle che molti ebrei parlarono bene di Lui,, perfino Einstein commentando la non irresistibile ascesa del nazismo in Germania, scrisse: “Solo la Chiesa rimase in piedi a sbarrare la strada alla campagna di Hitler per sopprimere la verità”. Dire “Chiesa”, allora, significava dire Papa Pio XII. parliamo di quella Chiesa, non di questa, allo sbaraglio…

    4 Luglio, 2013 - 6:21
  25. Silvia Bottini

    E’ un mistero come gran parte della Chiesa sia potuta cadere nell’apostasia. Un tale evento non sarebbe accaduto in una Chiesa ove i fedeli avessero ricevuto una sana istruzione della Dottrina Cristiana, non il “Nuovo Catechismo Olandese” introdotto nel 68, una sciagura!… Non sarà la Nuova Evangelizzazione, ma l’aderenza alla tradizione ciò che manterrà salda la fede di un Cattolico.

    4 Luglio, 2013 - 7:21
  26. Silvia Bottini

    Non ci fu un cane che obbedì a Palo VI in quel frangente, il quale si oppose fermamente instituendo una commissione cardinalizia, opponendosi fermamente…Senza essere ascoltato, anzi, gabbato perché alla fine quel catechismo contenente errori fondamentali scandalosi, dubbi sulla fede, dichiarazioni opposte alla dottrina insegnata dal magistero e ribadite al CVII gira gira trovò, tra artificiosi espedienti, il modo di passare come nulla fosse!! E ditemi se tutto questo non è diabolico…

    4 Luglio, 2013 - 7:34
  27. Silvia Bottini

    Ecco, gentile nico, “esercitiamoci a riflettere – alla luce di questa contro Chiesa che papa Francesco ora e altri Pontefici prima ne fiutarono l’esistenza tanto che BenedettoXVI non ce la fece più, dico io- su cosa voglia dire il Signore a noi, Chiesa sua sposa, attraverso questi doni differenti e preziosi.
    Magari facendo meno i partigiani e dilatando lo sguardo, uscendo dal fronte ristretto del nostro presente: per il Signore un giorno è come mille anni e mille anni come il giorno di ieri che è passato”. Ha detto bene. benissimo: Cristo chiede sempre da che parte stare -Luce/Tenebre-Si/no- tutto il resto viene dal maligno!

    4 Luglio, 2013 - 8:06
  28. lorenzo

    ” Spesso infatti avviene, come abbiamo sperimentato nell’adempiere il quotidiano ministero apostolico, che, non senza offesa per le Nostre orecchie, ci vengano riferite le voci di alcuni che, sebbene accesi di zelo per la religione, valutano però i fatti senza sufficiente obiettività né prudente giudizio. Nelle attuali condizioni della società umana essi non sono capaci di vedere altro che rovine e guai; vanno dicendo che i nostri tempi, se si confrontano con i secoli passati, risultano del tutto peggiori; e arrivano fino al punto di comportarsi come se non avessero nulla da imparare dalla storia, che è maestra di vita, e come se ai tempi dei precedenti Concili tutto procedesse felicemente quanto alla dottrina cristiana, alla morale, alla giusta libertà della Chiesa.

    3. A Noi sembra di dover risolutamente dissentire da codesti profeti di sventura, che annunziano sempre il peggio, quasi incombesse la fine del mondo.

    4. Nello stato presente degli eventi umani, nel quale l’umanità sembra entrare in un nuovo ordine di cose, sono piuttosto da vedere i misteriosi piani della Divina Provvidenza, che si realizzano in tempi successivi attraverso l’opera degli uomini, e spesso al di là delle loro aspettative, e con sapienza dispongono tutto, anche le avverse vicende umane, per il bene della Chiesa.”

    SOLENNE APERTURA DEL
    CONCILIO ECUMENICO VATICANO II
    _______________

    DISCORSO DEL SANTO PADRE GIOVANNI XXIII

    Giovedì, 11 ottobre 1962

    http://www.vatican.va/holy_father/john_xxiii/speeches/1962/documents/hf_j-xxiii_spe_19621011_opening-council_it.html

    4 Luglio, 2013 - 11:15
  29. “A Noi sembra di dover risolutamente dissentire da codesti profeti di sventura,”
    _________

    Che fai Lorenzo ?

    Lo sai che in quelle parole,
    il più grande ed insigne giornalista di tutti i tempi,

    lo straordinario Direttore della Scuola Superiore di Giornalismo Radiotelevisivo di Perugia

    Antonio Socci,
    vi vide una offesa fatta da Giovanni XXIII:

    Antonio SOCCI, ne “Il quarto segreto di Fatima” pagina 207:

    « Giovanni XXIII inaugurò il Concilio,
    nell’ottobre del 1962,
    con un discorso rimasto celebre per le sue infelici ironie sui bimbi di Fatima:

    “A noi sembra di dover dissentire da cotesti profeti di sventura, che annunciano eventi sempre infausti, quasi che incombesse la fine del mondo»(348)

    E nella nota 348:

    « (…) a prendere alla lettera quelle parole del papa, si dedurebbe che non c’è più bisogno della Chiesa Madre e Maestra.»

    4 Luglio, 2013 - 13:09
  30. lorenzo

    Che vuoi, Matt.
    Antonio Socci mi è simpatico, come tutti i fumantini incazzosi.
    Socci “vede”, come tutti, molte cose.
    Alcune interessanti, altre strampalate.
    Altre che vuole vedere lui.Se anche non ci sono, fa niente. Come tutti.
    Delle deduzioni logiche, poi, in tema di religione, è sempre meglio tenersi alla larga. Farle, ma con amplissimo beneficio d’inventario.

    4 Luglio, 2013 - 13:19
  31. Credo che dovrebbe a tutti esser noto ed acclarato che le parole del beato Giovanni XXIII erano rivolte al “partito” curiale che non voleva essendone fortemente contrario l’indizione del Concilio.
    Questo appartiene alla logica alla grammatica (leggere bene il testo ) e alla storia. Cosa ottima, cosa buona e giusta, sacrosanta, il Concilio Ecumenico Vaticano II, che ugualmente ha prodotto documenti di egual valore e leggittimità.
    Purtroppo nel “post-concilio” a causa di una errata ricezione ed interpretazione di quei documenti, accompagnata da una peggior ancora prassi, e sulla spinta dell’appoggio di alcuni episcopati locali, complice il momento storico (boom e rivoluzione sessantottina) tante cose non sono andate per il meglio.
    E i “Documenti” aspettano ancora la giusta e corretta ermeneutica (che poi in realtà basta semplicemente “leggere” quel che dicono realmente (come ad esempio sulla “Liturgia”; il fatto che si legga realmente ciò che dicono a molti fa rode er … ) (ma noi ce ne freghiamo, Keep calm and M.C.V.S.I. notissimo acronimo di modo di dire romano…)

    4 Luglio, 2013 - 14:21
  32. elsa.F

    Il gusto, il piacere sadico della polemica, delle ferite curate con sale e aceto.
    Come mi stanca e mi rattrista questo vociare maligno e insulso!
    Benedetto qui, Paolo là, Giovanni Paolo però.
    Chissà mai che ci sia un girone per i cristiani che parlano, e sparlano troppo?

    4 Luglio, 2013 - 15:09
  33. Luigi Franti

    «Illuminata dalla luce di questo Concilio, la Chiesa si accrescerà, come speriamo, di ricchezze spirituali e, attingendovi il vigore di nuove energie, guarderà con sicurezza ai tempi futuri. Infatti, introducendo opportuni emendamenti ed avviando saggiamente un impegno di reciproco aiuto, la Chiesa otterrà che gli uomini, le famiglie, le nazioni rivolgano davvero le menti alle realtà soprannaturali».

    Questo sì che è profetico! È andata proprio così.

    4 Luglio, 2013 - 17:05
  34. lorenzo

    Come lei sa, Franti, le profezie si misurano su tempi lunghi.
    A me pare decisamente profetico.

    4 Luglio, 2013 - 18:08
  35. “Sforziamoci piuttosto di osservare il vangelo, al quale ben pochi obbediscono, ai giorni nostri” – Giovanni di Salisbury al concilio Lateranense Terzo, 1179 d.C.

    (Per la serie: non proprio tutto è colpa del concilio… o magari sì, del Lateranense Secondo?)

    4 Luglio, 2013 - 18:50

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