Una domanda al padre Maggi sull’amore a Dio e al prossimo

Quando preparo le lectio di Pizza e Vangelo [vedi post precedente] sempre ne leggo e ne ascolto alcune dei maestri di lettura della Bibbia che mi sono più facilmente accessibili e tra questi c’è il servita Alberto Maggi che dirige un Centro di studi biblici a Montefano, Macerata. Proprio stamane ho ascoltato da un video YouTub una sua lectio su Marco 12, 28-34 che è il brano che dovrò presentare nell’appuntamento del 29 gennaio: quello dove uno scriba chiede a Gesù quale sia il primo di tutti i comandamenti e il Maestro risponde con l’enunciazione congiunta dell’amore di Dio e dell’amore del prossimo. Ascoltando la viva presentazione del padre Maggi mi è venuta una domanda che formulo nei commenti: prima riporto la trascrizione delle sue parole, poi gli chiedo di spiegarmi un passaggio

4 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Alberto Maggi, il Vangelo della Domenica (Dom XXXI), 4 novembre 2018 (Mc 12: 28- 34): questa è l’intestazione linkata del video da me ascoltato e queste sono le parole che hanno provocato la mia domanda: “C’è dunque [secondo la riposta di Gesù allo scriba] un amore a Dio assoluto e un amore al prossimo relativo. Questo è l’insegnamento per la comunità giudaica ma non per la comunità di Gesù. Nella comunità di Gesù si lascerà un unico comandamento, dove non viene richiesto l’amore a Dio, perché il Dio di Gesù non assorbe gli uomini ma comunica le sue energie; e Gesù dirà : ‘Vi lascio un comandamento nuovo, che vi amiate gli uni gli altri’. Questo lo troviamo nel Vangelo di Giovanni al capitolo 13, versetto 34”. Nel prossimo commento formulo la mia domanda.

    17 Gennaio, 2024 - 19:46
  2. Luigi Accattoli

    Domanda con tre punti interrogativi al padre Maggi. Primo punto: che vogliono dire le parole “il Dio di Gesù non assorbe gli uomini ma comunica le sue energie”? Alberto fai attenzione: non è una domanda per metterti alla prova, come quelle che gli antagonisti pongono a Gesù nei quattro Vangeli. E’ una domanda per capire, fatta da uno che sa di meno a uno che sa di più.
    Secondo interrogativo: perché affermi che i due comandamenti congiunti non valgono per la comunità di Gesù? Non sono stati interpretati come regola base della vita cristiana da tutte le Chiese storiche lungo i secoli?
    Terzo interrogativo sulle tue parole che affermano che nella comunità di Gesù “non viene richiesto l’amore a Dio”. A me pare che vi siano vari testi del Nuovo Testamento che lo richiedono, oltre alla risposta di Gesù allo scriba, che è certamente il principale. Per esempio:
    Romani 8, 28: Tutto concorre al bene di coloro che amano Dio.
    Prima Corinti 2, 9 [I beni che Dio ha preparato per coloro che lo amano] e 8, 3: Chi ama Dio è da lui conosciuto.
    Giacomo 1, 12 [L’uomo che resiste alla tentazione riceverà la corona della vita che il Signore ha promesso a coloro che lo amano] e 2, 5: I poveri sono eredi del Regno promesso a coloro che amano Dio.
    Prima lettera di Giovanni 4, 21 [Questo è il comandamento che abbiamo da lui: chi ama Dio ami anche il fratello] e 5,2: In questo conosciamo di amare i figli di Dio: quando amiamo Dio e osserviamo i suoi comandamenti.

    17 Gennaio, 2024 - 20:56
  3. Luigi Accattoli

    Risposta del padre Maggi – che ringrazio – alla mia domanda:

    Buongiorno carissimo Luigi mi sento veramente onorato della tua richiesta, grazie di cuore!
    1) Il Dio che assorbe le energie degli uomini è quello che prescrive “Non ti presenterai davanti a me a mani vuote…” (Es 34,20) e segue l’elenco delle cose… Con Gesù il credente non offre più a Dio ma accoglie un Padre che continuamente si offre a lui. La relazione con il Signore non diminuisce l’uomo ma lo potenzia.
    2) Quando si legge il vangelo occorre sempre fare attenzione a chi si rivolge Gesù. Questa volta parla a uno scriba, massimo teologo ufficiale, e la risposta è per lui non per i suoi discepoli. Il massimo della spiritualità ebraica era l’amore a Dio assoluto e al prossimo relativo. Poi Gesù cambierà il concetto di prossimo, limitato al clan, tribù, o popolo, e lo estenderà rendendolo universale. Nella parabola di Luca del samaritano, prossimo non è colui che è oggetto dell’amore ma chi si approssima all’altro nel bisogno… Infine nella sua comunità ci sarà un unico comandamento che supera e sostituisce tutti gli altri (Gv 13,34).
    3) L’amore a Dio. Il mio commento si riferisce al vangelo di Marco, il più antico in assoluto, dove non appare la richiesta di amare Dio. Poi gli altri evangelisti pur accogliendo il materiale di Marco lo arricchiscono con quella che nel frattempo è stata l’esperienza cristiana, limando certi aspetti bruschi di Marco e addolcendo altri.
    Carissimo Luigi sono a tua disposizione per ulteriori chiarimenti. Grazie e buonissima giornata a te

    18 Gennaio, 2024 - 17:56
  4. fabi.g

    Grazie Luigi per aver posto le domande a un grande come padre Alberto.
    E grazie a p. Alberto di aver risposto.
    Trovo le parole di p. Alberto sempre serene e competenti.

    18 Gennaio, 2024 - 21:25

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