Una e-mail con “tanta speranza” dal Centrafrica

Oggi sono felice perché ho avuto una e-mail da un missionario italiano in Africa che non conosco, il quale si è imbattuto nel blog e manda “due righe” ringraziando per quello che scrivo e raccontando il lavoro di pacificazione e sviluppo che svolge in un luogo di frontiera, nella poverissima Repubblica Centrafricana. Ci sono stato una volta con papa Wojtyla, nell’agosto del 1985 e ricordo le banane minute che mangiai e la tanta polvere che sollevava il camion che ci portava all’aeroporto su una strada sterrata. In mezzo alla polvere gli occhi di luce dei bambini e delle donne che salutavano Giovanni Paolo festanti nella povertà. Il missionario incappato nel blog si è ricordato di aver letto un mio libro, io leggendo la sua e-mail ho ritrovato quell’immagine di umanità lieta del poco e fiduciosa. Dunque un blog non serve solo per vane dispute. Ringrazio il padre Aurelio di avermi scritto e riporto nel primo commento la lettera, facendone dono ai visitatori e segnalando il regalo che viene da lui, veicolato dalle parole: “Ma la speranza è sempre tanta”.

17 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Ecco la lettera del padre Aurelio di cui parlo nel post:

    Buongiorno! Sono un missionario sperduto a Bozoum, una città a 400 km dalla Capitale, Bangui, in Centrafrica (che molti non sanno neppure che esista). Ho trovato il tuo blog e – visto che è da anni che ti leggo (specialmente “Cerco fatti di Vangelo”, che ho regalato a tante persone) – ho pensato di scriverti due righe per esprimerti la mia riconoscenza per il tuo lavoro e il tuo modo di essere cristiano.
    Qui siamo un po’ in una terra di frontiera. Dopo la guerra del 2002-2003, abbiamo vissuto alcuni anni con i banditi e adesso ci sono i ribelli, e cerchiamo in tutte le maniere di aiutare un po’ tutti a costruire la pace. Non è facile. La gente è spesso scoraggiata, perché lo Stato non esiste se non come militari o funzionari che rubano e pretendono e non danno nessun servizio.
    Ma la speranza è sempre tanta. Lavoriamo per l’agricoltura e in gennaio abbiamo fatto la 5° fiera agricola di Bozoum. Il tema? The FARMER PROUD… Ogni riferimento è puramente voluto! Il risultato: l’esposizione di prodotti, lo scambio di sementi e di esperienze, le vendite per circa 30 mila euro. Poco per l’Europa, enorme per qui.
    La speranza è sempre tanta. Sabato e domenica, 28 e 29, abbiamo organizzato un pellegrinaggio con i giovani: siamo partiti in circa 350, iniziando con un incontro-catechesi su San Paolo, una mezz’ora di marcia in preghiera e poi avanti per 30 km, fino a Manga, dove siamo arrivati un po’ scoppiati, almeno io, alle 14 e 30.
    La domenica c’è stata una bella festa per l’inaugurazione di una cappella, e il ritorno a piedi, quasi di corsa, per altri 30 km. Coraggio per tutto, e buon lavoro. Padre Aurelio – Mission Catholique – BOZOUM – Rép. Centrafricaine

    31 Marzo, 2009 - 8:37
  2. caro Luigi, permettimi di lasciare un “post” e un pensiero in bacheca a una carissima amica, anch’essa missionaria in Centrafrica, a Berberati, suor Elivira Tutolo (suore di S. Giovanna Antida)… so quanto per loro è importante anche un contatto e un confronto a distanza… le segnalerò il blog e la lettera di p. Aurelio.
    Buona giornata a tutti

    31 Marzo, 2009 - 8:40
  3. Luigi Accattoli

    Da Marco Sostegni ricevo questo messaggio:

    Caro Dott. Accattoli, sentir parlare i Missionari è una ventata d’aria che si percepisce tra una Chiesa troppo concettuale a volte qui e il rumore di laici che esprimono dubbi come se i credenti fossero quasi cretini e loro no… basta girare per i forum blog ecc ecc o anche nei bar o nelle piazze (sempre più vuote). Ho il ricordo di una (mia) confessione molto bella con un amico missionario per molti decenni nel Sud America. Si chiamava P. Giorgio Trivellin. Per lui il baricentro del mondo non era da tempo l’Occidente – al tempo – tronfio e potente. Era una società più attenta alla Voce. Un cordiale saluto. Marco Sostegni

    31 Marzo, 2009 - 10:26
  4. fiorenza

    “dunque un blog non serve solo per vane dispute”: no davvero. In particolare questo blog.

    31 Marzo, 2009 - 13:57
  5. plpl8

    Grazie Padre Aurelio per il messaggio di speranza e serenità che
    si leggono tra le righe di questa tua lettera…questo tuo leggere
    in silenzio il blog e farti vivo solo dopo anni mi insegna l’umiltà
    che non ho. Grazie!

    31 Marzo, 2009 - 14:01
  6. Padre Aurelio, Grazie per la concretezza.
    Questo spiega, il desiderio di diversi missionari, che quando sono di passaggio in Italia, non vedono l’ora di ripartire per la propria Missione, dove tutto è molto più concreto, affatto concettuale.

    Darci concretezza, incoraggiaci a come essere missionari, qui in questa Italia, dove ancora troppi spesso tanto si chiude ad un ovile… parrocchia, movimento, ma la maggioranza è fuori,
    e vede la Chiesa e noi cattolici come un insieme di negazioni alla vita altrui….

    Un sacerdote inglese, due giorni fa ci diceva cose interessanti concrete relativamente alla Chiesa Cattolica e il mondo cattolico extra-Italia, ma se ne può parlare in privato, sempre in privato,
    c’è quasi un sottaciuto divieto di parlare della realtà vera delle cose, persone, nella vita cristiana e cercarne gli approcci a possibili soluzioni.

    Infatti silenzio…..

    31 Marzo, 2009 - 14:29
  7. Nino

    Il prossimo mese di giugno cade il 25° di sacerdozio di un caro amico, Don Sandro, e attraverso una rete di amici gli abbiamo chiesto che regalo avrebbe gradito e come avremmo potuto fare festa con lui, visto che noi siamo tutti sparsi un po’ dovunque in Italia. Ecco la sua risposta che onoreremo.

    Safa – Centro Africa
    Venticinque anni fa, nel mio paese, Candiana, in un caldo ( guarda caso “africano”) mi sono lasciato trascinare da LUI. Non avevo alcuna idea di quale ministero sarei stato capace. Una sola cosa avevo chiara: avrei dovuto rendere visibile con la mia vita il Mistero dell’Incarnazione di Cristo. Avrei dovuto impegnarmi ad essere come Lui, presente.., insieme…, uomo eucaristico, come il Mistero che ogni giorno ero chiamato a celebrare. Che ci sia riuscito spetta a Dio e a voi dirlo. Via via ho capito che lo spazio privilegiato dell’Incarnazione erano gli ultimi, i più deboli, coloro che subiscono violenza quotidiana, di ogni genere. Il mio ministero, soprattutto a Napoli, con tanti amici che ci hanno creduto ha tentato di entrare nella vita degli indifesi. A volte ho fatto scelte che a tanti non sono piaciute, forse fuori dell’ordinario di un prete, avrò anche disturbato, diciamolo, rotto, ma sempre provacato dal Vangelo, da quella buona notizia che si fa anche protesta contro le ingiustizie, le violazioni di tanti diritti, le discriminazioni, le intolleranze, fino a capire che tutto questo dovevo anche viverlo sulla mia pelle e non soltanto proclamarlo…ecco la missione. La volontà anche di testimoniare il carisma del mio Ordine: la comunione, in maniera più profonda, non solo nel chiuso di una famiglia religiosa, ma in nuove Chiese, povere Chiese, unica Chiesa di Cristo. E veramente debbo dire che non sono partito da solo,ma si è scatenata una corsa alla comunione, alla solidarietà da stupire me, e tanti amici, confratelli. Io credo che noi tutti vorremmo essere autentici missionari di una Parola Vissuta.
    Debbo ringraziare tantissimi confratelli, amici, famigliari che non mi hanno mai lasciato solo, in Italia come qui mi sono sentito sempre amatissimo, più di quanto meriti, mai solo, sempre sostenuto ed incoraggiato, e tutta la mia gioia di questi 25 anni è qui, tutta la mia ricchezza è questa comunione. Non possiedo niente, non posso dirmi capace se non di cose che hanno stupefatto me in prima persona, ma sopratutto una PRESENZA che mi ha dato coraggio, vita, entusiasmo, anche se il mio caratterino non darebbe a dimostrarlo.
    Oggi sono qui a dirvi e dirGli grazie, e mi basta. Non voglio niente per questo anniversario, le situazioni mi obbligano anche a viverlo lontano da voi; una festa che è tutta dentro.
    Se qualcosa volete regalarmi spero non mi riguardi, ho già sprecato tanti beni, tante volte; se proprio volete facciamo qualcosa per questi piccoli.
    A Loko, la scuola aperta quest’anno ha soltanto 3 classi. Nel 2009/2010 ne serviranno altre due; i ragazzi non possono fare 20 km al giorno per venire qui alla Safa. Sarebbero costretti a cambiare scuola….e sono molto dispiaciuti, ora che vedono i loro buoni risultati…Se volete possiamo costruire una classe a Loko…se accettate consideratelo il regalo che mi fate per questo 25°.
    Vi voglio bene, e pregate perchè diventi più buono, e possa meglio servirLo. GRAZIE

    31 Marzo, 2009 - 14:29
  8. p.aurelio

    Il mondo è piccolo. Davvero!
    Conosco Suor Elvira Tutolo, una suora eccezionale, che fa un lavoro magnifico con i bambini di strada a Berberati, in particolare con quelli accusati di stregoneria.

    Ogni tanto… (ogni poco!) mi trovo che non so come ringraziare il Signore per la vita in Missione… Ogni tanto mi vergogno, perchè è tutto troppo bello, nonostante tutto! Mi sembra di essere uno che viaggia in prima classe… e si vergogna un po’ perchè non tutti hanno la stessa grazia!

    Certo che la vita da questa parte del mare è un po’ diversa… Ma è la stessa vita Bella che cerchiamo tutti e ciascuno di vivere. Qualcuno è più comodo, qualcuno fatica di più… ma poi l’abbraccio del Padre è lo stesso, particolarissimo, per ciascuno dei suoi figli.

    Qui magari ti capitano di fare cose più strane… come gli incontri con i banditi… per cercare di trovare una soluzione per far cessare quello che era diventato un sistema di vita, terrore per migliaia di persone. In 7 mesi c’erano stati oltre 200 sequestri…
    E il ritrovarsi lì con loro, a parlare, a cercare di ragionare insieme come fare per cominciare un’altra vita. Un po’ di fifa… ma troppo bello!

    Un grazie a tutti… Uniti nella preghiera, e nella Vita che, in Cristo, è sempre troppo bella!
    Qualcuno è p

    1 Aprile, 2009 - 22:05
  9. Luigi Accattoli

    Grazie padre Aurelio! Ora che ti sei iscritto non ci abbandonare e vieni a trovarci ogni tanto, aiutandoci a uscire da discussioni caprine.

    1 Aprile, 2009 - 22:15
  10. plpl8

    Padre Aurelio ! Il tuo entusiasmo e il guizzo di sana pazzia che immagino di vedere nei tuoi occhi é arrivato fin qui . In bocca al lupo per la tua missione …prego per te e i tuoi collaboratori.

    1 Aprile, 2009 - 23:09
  11. Grazie p. Aurelio,
    che non mi aiuti a rimanere con i piedi per terra, riportandomi all’essenziale, non mi dispiace. Vorrei essere anche io meno “caprino” 🙂
    (quando ha tempo)

    1 Aprile, 2009 - 23:26
  12. marta09

    Padre Aurelio … che bello trovarti in questa (posso? 😉 ) famiglia che si incontra sul pianerottolo!!!

    Ma anche noi abbiamo i nostri “banditi” credimi! Non hanno armi in mano, ma hanno una parola che uccide lo stesso!
    I nostri “banditi” ce li troviamo ovunque, anche nelle nostre chiese, ma concordo con te che, pur avendo una fifa tremenda, è di una bellezza inaudita quando vedi questi “poveri banditi” che si convincono a “ragionare”.

    Certo noi non abbiamo la paura della morte fisica … eppure di morti che “sopravvivono” ce ne sono tanti.

    Ma è una meraviglia ogni volta sentire dei missionari così … così … gioiosi in mezzo a mille difficoltà!

    1 Aprile, 2009 - 23:56
  13. (commento di servizio)

    p. aurelio, hai notizie recenti d Elvira? Sono dei mesi che cerchiamo di contattarla e non risponde… sono un po’ preoccupato … in genere, ci dava almeno un cenno…

    ps. mi permetto di aggiungere che a Berberati, la cosa eccezionale la stanno facendo anche le famiglie locali (spesso poverissime) che in comunione e con il suo supporto parziale accolgono i bambini in casa.

    2 Aprile, 2009 - 12:09
  14. plpl8

    da http://www.zenit.org/article-17794?l=italian
    riporto questa che mi ha colpito particolarmente

    ““La fede non mi stupisce, dice Dio. (È ancora il poeta della speranza che parla, meglio che fa parlare Dio). Risplendo talmente nella mia creazione.

    La carità non mi stupisce, dice Dio. Quelle povere creature sono così infelici che a meno di avere un cuore di pietra, come non avrebbero carità le une per le altre…

    Ma la speranza, dice Dio, ecco quello che mi stupisce. Che qui poveri figli vedano come vanno le cose e che credano che andrà meglio domattina. Questo è stupefacente. E bisogna che la mia grazia sia davvero di una forza incredibile”

    3 Aprile, 2009 - 23:08
  15. roberto 55

    Grazie, Padre Aurelio: abbiamo bisogno di te, della tua parola, del tuo esempio, dei tuoi “fatti di Vangelo”, per non sentirci, a volte, “caprini”, od anche “piccini”.
    Grazie ancora.

    Roberto 55

    4 Aprile, 2009 - 22:26
  16. p.aurelio

    Salve a tutti!
    Scusate se non ho risposto subito… ma ogni tanto bisogna lavorare!
    Oggi abbiamo celebrato la domenica delle Palme: uno spettacolo di colori canti e danze, come solo l’Africa sa creare!
    Una volta al mese… facciamo 2 offertori: il primo per la Parrocchia, il secondo per i poveri e per gli orfani del Centro Arcobaleno…
    A questo secondo offertorio, una vecchietta è arrivata, un po’ in ritardo a causa della lentezza, con un paio di babane e un sacchetto…
    Ho proprio pensato alla vedova dell’offerta al tempio, quella del Vangelo!

    Un augurio a tutti, per questa settimana cos’ santa, cos’ piena di Amore di Dio… e dei fratelli!

    Per SUOR ELVIRA: l’ho sentita e vista un mese fa. Sempre in forma e sempre in lotta. Per chi non la conosce, è una suora che è stata alcuni anni con Suor Elvira (della Comunità Cenacolo), e che a berberati si occupa di bambini di strada, e soprattutto di bambini accusati di stregoneria. Ma la cosa più bella, è che ha un gruppo di famiglie che li segue, e molte di queste famiglie hanno adottato questi bambini.
    é proprio e sempre vero, che al di là di tutto, il Vangelo è una forza meravigliosa. E questo, dappertutto! non solo in Africa, non solo in Europa! Non solo in missione, e non solo in ufficio!

    5 Aprile, 2009 - 22:25
  17. bene, grazie delle notizie!

    8 Aprile, 2009 - 9:57

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