Una nuova Veronica nel Chiostro di Santa Maria Novella

Novella Veronica una gentile restauratrice deterge con una spugnetta il volto di Cristo nel Chiostro Verde di Santa Maria Novella, in Firenze. Turisti gettano monete nel pozzo che è nel mezzo, guardato da tre pini. Non trovo il Diluvio di Paolo Uccello per il quale ero venuto, mi informano che è stato staccato per il restauro. Converso con Abramo e Giacobbe. Con Sara e la sua cattivissima mano che chiede ad Abramo di cacciare Ismaele e Agar. Tra le aiuole che sono al centro del chiostro, intorno al pozzo che dicevo, una bambina grida “papi” e lo cerca. Io chiedo alla custode del Cappellone degli Spagnoli “perché si chiama Chiostro verde” e lei dice umilmente “Non lo so: questo è il mio primo giorno”. Sei stata assunta? Lei sorride di sì e io “allora sei fortunata, auguri, auguri”. Nei primi sei commenti altre cartoline della mia giornata a zonzo tra Firenze e Montebonello.

20 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Da Firenze a Montebonello 1. Nel Cappellone degli Spagnoli ho discusso un poco con i dottori che sono sulla parete di sinistra, dov’è il Trionfo della dottrina cristiana istoriato da Andrea di Buonaiuto, dipintore buonissimo. Ognuno dei dottori tutto preso dal suo argomento, manco fossero giornalisti, e spesso con l’indice levato a profferir sentenza: mi pareva di essere nel blog, tra i visitatori sempremai disputanti.

    6 Giugno, 2013 - 16:46
  2. Luigi Accattoli

    Da Firenze a Montebonello 2. Mi diletto a interpretare sulla parete di fronte il mosso racconto del Trionfo dei Domenicani, del Buionaiuto anch’esso, dove i Domini Canes in numero di undici, nei colori bianchi e neri, si avventano contro i lupi e le volpi dell’eresia: e anche questo mi pareva il blog eretto in parete a fresco.

    6 Giugno, 2013 - 16:46
  3. Luigi Accattoli

    Da Firenze a Montebonello 3. In Santa Maria Novella ho ritrovato nella Cappella Gondi il Crocifisso scolpito nel legno da Messer Filippo Brunelleschi in gara – si dice – con quello del Donatello che è in Santa Croce. Ritrovato perchè il novembre scorso li avevo visti insieme, in trasferta, nel Battistero, riuniti a un Crocifisso di un Michelangelo giovanissimo. E molto allora mi ero felicitato di quella veduta trittica o sinottica. Qui in Santa Maria Novella andavo avanti e indietro lungo la navata di sinistra per non staccarmi da quel crocifisso che la domina tutta, illuminato dalla parete in pietra verde che gli fa da sfondo.

    6 Giugno, 2013 - 16:47
  4. Luigi Accattoli

    Da Firenze a Montebonello 4. Sono andato a salutare il patriarca Giuseppe di Costaninopoli che è sepolto nel transetto di destra, venuto qui per il Concilio di Firenze. E’ straordinario quanto somigli con la sua barba e il suo pallio al patriarca Bartolomios.

    6 Giugno, 2013 - 16:47
  5. Luigi Accattoli

    Da Firenze a Montebonello 5. Infine ho preso il treno per Pontassieve, dove la Sieve “si getta nell’Arno” come dicono qui. E da lì con don Massimo fino a Montebonello e alla sua snella torre, che era la meta del mio vagare. Non ero mai stato in questa minima valle della Sieve e del Mugello dalla quale si sale verso l’Alpe di San Beneddetto (il “gran giogo” lo chiama Dante) per poi scendere verso Forlì o Faenza. Ma passare da un borgo all’altro era come trovarsi in gita con vecchi amici e sentivi nominare Vicchio dove nacquero Giotto e l’Angelico, il Mugnone del Boccaccio, il Pratomagno di Dante.

    6 Giugno, 2013 - 16:47
  6. Luigi Accattoli

    Da Firenze a Montebonello 6. Ho parlato a Montebonello, ospite del parroco don Vincenzo ma ho dormito al Bed & Breakfast di Colognole, a 450 metri di altezza, accompagnato da Mario Coda Nunziante che lassù produce vini e oli. “Dove si trova Pratomagno” gli ho chiesto prima della buona notte: “Aprendo quella finestra domani mattina se lo trova davanti”. Al mattino ho visto solo la maestosa schiena del Pratomagno, galleggiante su una nebbia fuori stagione che bene si sposava ai versi del Purgatorio che mi porto dietro dal liceo: “Indi la valle, come ‘l di fu spento, / da Pratomagno al gran giogo coperse / di nebbia; e ‘l ciel di sopra fece intento…” (canto V, 115–117).

    6 Giugno, 2013 - 16:48
  7. Giusto per curiosità, ma mica ha chiesto a don Massimo come mai la terra fiorentina è diventata così distante dal cristianesimo imbevuta di ateismo e/o indifferentismo verso tutto ciò che è religione/sacro (new age a parte, che in zona ha gran successo)?
    Come mai? Cosa avrà provocato ciò?
    E’ la domanda tipo che mi prude quando ho a che fare con il don xyz di turno

    6 Giugno, 2013 - 17:32
  8. lorenzo

    Caro Ubi, nell’attesa che ti arrivi una piu’ autorevole risposta, ne azzardo una io. Che sarà magari sbagliata, ma è quello che penso.
    Quello che riguarda la terra fiorentina , riguarda ogni zolla dell’italica terra.
    Come mai?
    Perché evidentemente quella che ci sembrava fede radicata e piombata nel profondo delle popolazioni, era soprattutto tradizione, costume, uso , società, cultura. E ne ha seguito le trasformazioni, nel senso e nella direzione che conosciamo.
    Cosa avrà provocato ciò? Crirtiani ( noi ) che hanno cancellato dal loro orizzonte l’idea di eseer messi in croce. Forse non ce l’avevan manco prima, ma gli elementi di cui sopra bastavano a coprir la situazione. Ora che non bastan piu’, fine: il re è nudo. Anzi: il RE è nudo ( e spaventosamente solo).
    La cosa forte e consolante è che un’inversione a U è sempre possibile, basta che ci si decida.

    6 Giugno, 2013 - 18:31
  9. Leopoldo

    @ Luigi
    Non ti ho ancora perdonato per il velnosissimo strale sugli agnostici che ne saprebbero più di tutti i cattolici messi insieme, per quanto io ti consideri alla testa di questi perduti. Tuttavia, quando sei venuto a Taranto, Giovanni ti ha portato a vedere il Cappellone di S.Cataldo?

    6 Giugno, 2013 - 19:01
  10. Stephanus

    Un vescovo originario del Nord – ora defunto – pastore di una piccola diocesi del Centro Italia, interpellato dal beato Giovanni Paolo II circa la scristianizzazione di quelle terre “rosse”/agnostiche/anticlericali, mi confidò d’avergli risposto: “Santità, un po’ è “colpa” anche dei suoi predecessori…” (intendendo lo Stato Pontificio). Il Papa rimase silenzioso un istante poi assenti: “Sa che forse ha ragione?!”. Senza pretesa di oracolo, ma così come me l’ha raccontata.

    6 Giugno, 2013 - 19:38
  11. Stephanus 27 febbraio 2013 @ 7:43

    esprimevi una speranza ………

    dovresti esserne contento ora !!!!!!

    6 Giugno, 2013 - 19:50
  12. Domanda e interrogativo davvero pruditosi, se a suo tempo se la pose già il beato Giovanni Paolo II.
    Certo è che zona Firenze e dintorni la situazione non è delle più rosee.
    Tempo fa addirittura un prete rinunciò (non è un bene cmq) perchè disse era impossibile, non ce la faceva…

    6 Giugno, 2013 - 20:11
  13. Stephanus

    Infatti, caro Matteo… sono sereno in questa sobrietà dignitosa che ci costringe tutti a riandare all’essenziale e a non perderci in “frivolezze”
    (birichinata: ci sarebbe un termine del mio Veneto equivalente a “frivolezze” ma non lo metto, è troppo forte…)

    6 Giugno, 2013 - 21:34
  14. Luigi Accattoli

    Leopoldo certo che ho visto il Cappellone caleidoscopio e le sue nicchie e i suoi marmi. Giovanni mi portò anche a vedere la sua cupola da un tetto, o torre facente parte di un albergo, mi pare… ed era una veduta dall’elicottero che non mi sarei aspettato…
    In quest’ultimo viaggio ho visto in varie stazioni d’Italia una campagna promozionale per attirare turisti a Taranto, con foto squadernanti e il logo: LA CITTA’ CHE NON TI ASPETTI… la trovi efficace?

    7 Giugno, 2013 - 9:25
  15. Luigi Accattoli

    Leopoldo 2. Quanto allo strale velenoso, vedi di perdonarmi entro il 21 del mese, che è il mio onomastico, o almeno per la notte di San Giovanni cara agli agnostici più elastici…

    7 Giugno, 2013 - 9:29
  16. Luigi Accattoli

    Ubi: pruditosi ibi pruriginosi?

    7 Giugno, 2013 - 9:35
  17. Leopoldo

    @ Luigi
    Non ho ancora visto l’opuscolo promozionale di cui parli. Per il 21 prossimo, penso di farcela. E la prossima volta che sei da queste parti, vieni a vedere il nostro teatro.

    7 Giugno, 2013 - 9:43
  18. Luigi Accattoli

    Non è un opuscolo ma sono grandi foto negli spazi pubblicitari delle stazioni. Le ho viste a Padova, a Firenze, a Roma Termini. Se le rintracci nella Rete prova a linkarle in modo che le mostriamo ai visitatori del pianerottolo. Ho sempre pensato che la bellezza di Taranto sia misconosciuta.

    7 Giugno, 2013 - 9:59
  19. mattlar

    Speriamo che tengano fede a quel congiuntivo… pensa che danno che sarebbe.
    LA CITTA’ CHE NON TI ASPETTA

    Oltre alla punteggiatura anche i modi dei verbi

    7 Giugno, 2013 - 10:22

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