Utero in affitto e trans nella Bibbia

In un post del 24 aprile invitavo a ragionare sulla possibilità di trovare nell’episodio dell’eunuco di Atti 8 un qualche insegnamento per il nostro modo di guardare al dramma dei transessuali: ringrazio chi ha risposto al mio invito sia con commenti nel blog sia in privato. Il risultato della mini indagine è ora disponibile in questo testo della pagina Pizza e Vangelo. Ora invito a un’altra esplorazione i lettori della Bibbia che frequentano il pianerottolo: se non ci dica qualcosa un raffronto tra le coppie che oggi ricorrono all’azzardo dell’utero in affitto e quanto Abramo e Sara azzardatamente chiedono ad Agar nello straordinario capitolo 16 della Genesi. Nel primo commento le parole di quel capitolo che possono avviare l’esplorazione a cui invito chi sa di Bibbia.

25 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Ganesi 16: Sarài, moglie di Abram, non gli aveva dato figli. Avendo però una schiava egiziana chiamata Agar, 2Sarài disse ad Abram: “Ecco, il Signore mi ha impedito di aver prole; unisciti alla mia schiava: forse da lei potrò avere figli”. Abram ascoltò l’invito di Sarài […]. 4Egli si unì ad Agar, che restò incinta […]. 5Agar partorì ad Abram un figlio e Abram chiamò Ismaele il figlio che Agar gli aveva partorito.

    6 Maggio, 2015 - 20:36
  2. Sara1

    Qualche riferimento biblico sullo scambismo c’è? e il sesso virtuale?
    dicono che sarà il futuro…

    6 Maggio, 2015 - 20:38
  3. Luigi Accattoli

    Altro caso in Genesi 30: [1]Rachele, vedendo che non le era concesso di procreare figli a Giacobbe, divenne gelosa della sorella e disse a Giacobbe: «Dammi dei figli, se no io muoio!». [2]Giacobbe s’irritò contro Rachele e disse: «Tengo forse io il posto di Dio, il quale ti ha negato il frutto del grembo?». [3]Allora essa rispose: «Ecco la mia serva Bila: unisciti a lei, così che partorisca sulle mie ginocchia e abbia anch’io una mia prole per mezzo di lei». [4]Così essa gli diede in moglie la propria schiava Bila e Giacobbe si unì a lei. [5]Bila concepì e partorì a Giacobbe un figlio.

    6 Maggio, 2015 - 20:47
  4. Luigi Franti

    Però, Luigi, non ti facevo così fondamentalista. Si vede che invecchiando …

    6 Maggio, 2015 - 23:05
  5. Il mio plauso per i testi proposti da SARA.

    L’ho detto che su questo è bravissima,
    su questo!

    7 Maggio, 2015 - 9:09
  6. Spiletti

    L’elemento chiave è la schiavitù di Agar, usata effettivamente come “utero” per concepire un figlio e poi scacciata in malo modo insieme a Ismaele quando, dopo la nascita di Isacco, Sara teme per l’eredità di Abramo.
    In parole povere: usa e getta.
    L’altro elemento significativo è il desiderio naturale e comprensibile di Abramo e Sara di avere dei figli, rafforzato dalla fede nella promessa di Dio.
    Ma il Signore ha altri progetti e, alla fine, per mantenere le sue promesse non ha bisogno di “aiutini” ed espedienti di questo tipo: sceglie la via “naturale”.

    La conclusione che traggo io è che, effettivamente, un parallelo si può fare e conduce alla riflessione che quando si desidera un figlio e il figlio non arriva (perché si è sterili e anziani come Abramo e Sara o per altri motivi) la Bibbia ci chiede di affidarci al Signore. La volontà di Dio porta comunque alla nostra felicità senza che noi ricorriamo alla scienza e alla tecnica per deformare la natura a nostro piacimento. La volontà del Signore, come ci insegna il magistero della Chiesa Cattolica, passa attraverso la paternità/maternità spirituale, l’adozione, l’affido, l’accoglienza fiduciosa di quello che Dio ha progettato per la nostra felicità, non attraverso la mercificazione e la schiavitù di donne che, per denaro e perché costrette, offrono un “utero” per il capriccio di qualche ricco egoista.
    Detto questo, la colpa dei padri non ricade sui figli e infatti in questo brano della Bibbia Dio benedice sia Isacco che Ismaele: questo apre il discorso sui diritti del concepito e sul fatto che i c.d. “embrioni congelati”, e tutti i frutti delle fecondazioni assistite, dovrebbero essere impiantati e lasciati crescere e vivere, non adoperati come materiale per esperimenti. E apre un problema etico enorme, almeno per i cattolici e tutti i credenti in Dio e lettori della Bibbia, sul ricorso alla fecondazione assistita in generale.

    7 Maggio, 2015 - 9:30
  7. “la bibbia ci chiede”
    o
    perchè non meglio

    “la bibbia ci ordina” ?

    Ma la bibbia è assimilabile al CJC ?
    !!!

    Mi è piaciuto
    quando ieri mattina ho sentito un vescovo affermare giustamente come ho sempre pensato,
    che Gesù usa una analogia imperfetta….

    Allora la bibbia
    non è un codice di compartamento o un insieme di norme morali
    su come fare figli,
    ma
    la storia
    di un Creatore
    che cammina con gli uomini,
    e
    gli uomini che cercano di interpretare
    come meglio possono……
    con tanti limiti….
    e
    il Creatore….
    che li accompagna………
    senza mettersi a fare lo spietato che norme alla mano
    dice cosa e non cosa bisogna fare….

    Ancora un grazie a Sara
    per avermi fatto leggere quei testi.

    7 Maggio, 2015 - 13:54
  8. discepolo

    E allora si potrebbe pensare che il meraviglioso incipit del libro Moby DICK
    “chiamatemi Ismaele”
    voglia significate che non solo l’autore è un uomo qualsisi, ma è proprio il discendente di quell’Ismaele, uomo sballottato dalla fortuna, nato da una bella favorita di un ricco patriarca ebreo , prima amato e vezzeggiato poi di colpo i scacciato poi quando nacque il legale Isacco, poì bisogna dirlo, vivo per miracolo, per un sorso d’acqua nel deserto.,grazie a DIO, ma poi a sua volta padre di moltitudini,gran cacciatore ecce ….ma che insomma anche per Ismaele come per Isacco Dio che già in mente il suo destino…
    Ovviamente questa non è una interpretazione cristiana ma direi romantica, come Melville..

    7 Maggio, 2015 - 14:46
  9. Sara1

    Comunque è interessante che Luigi definisca azzardo (azzardo= coraggioso, originale, nuovo, pericoloso addirittura) il fatto che due padroni chiedano ad una schiava di fare sesso con il capo per dare un figlio alla moglie.

    Rimandato in coscienza di classe….

    7 Maggio, 2015 - 15:46
  10. Sara1

    Questa storia mi ricorda un po’ quella di Davide e Betsabea, anche lì c’è un peccato un sopruso, addirittura un innocente ucciso per poter continuare a peccare, ma Davide che si pente e un bambino che nasce Salomone che diventerà grandissimo.

    7 Maggio, 2015 - 15:58
  11. Spiletti

    Dovendo scrivere un commento (lungo?) di una trentina di righe, ho creduto di potermi concedere qualche semplificazione. Non mi aspettavo che i miei post fossero oggetto di esegesi parola per parola.
    In ogni caso, la locuzione “la Bibbia ci chiede” è da intendersi come una semplificazione e potremmo tranquillamente sostituirla con: “la lettura di questi brani della Bibbia suggerisce alla nostra riflessione”.
    Chiedo venia.
    (Ma da che pulpito viene la predica!)

    7 Maggio, 2015 - 16:08
  12. Davide si pente ???????

    Si pente di “motu proprio”??????

    O
    per puro, fortuito caso
    non deve incazzarsi a bestia
    per un tizio
    che ha commesso violenza ,
    e lui ne chiede la pena di morte ????’
    etc…
    etc…

    Si pente
    o
    accade qualcosa di strano ????

    fuori di sè ????

    Un volto esterno a se ?????

    Si pente (gli dispiace)
    o
    si trova a ri-conoscere…..!!!!

    Ma quando minchia Davide si sarebbe pentito,
    senza un volto di fronte a lui,
    che
    era segno di VIOLENZA ricevuta ?

    Un cuore impuro,
    perchè profittatore dell’ingiustizia sul più debole ????

    La voglia di sopraffare grazie al potere !!!!

    Il potere di far sanguinare gli altri !!!

    Grazie alla visione di questa violenza
    è
    possibile pregare con il Sal. 51

    Accidenti quanto sono simili e meschinei le figure maschili di Abramo e Davide
    dinanzi a donne che devono capire come ci si muove nel mondo dei maschi !!!!

    e allora quanto è comprensibile l’imperfezione di espressione/i nel maschio Ebreo Gesù !!!!

    Bello veramente
    l’imput che mi viene da Sara1.

    7 Maggio, 2015 - 16:48
  13. C’è stato un periodo -fino al 2013- che si discuteva di cose interessanti.
    Oggi, gira che ti rigira, altro non si parla che di omosessuali e omosessualità, o di utero in affitto. Certi ne parlano anche se un post è dedicato alle caprette indo-cinesi e ai loro territori…
    Gennarino primo dorme (cit.test. “Vi dovete abituare che il papa dorme”) e l’Emerito è rinchiuso in clausura.
    E mentre si favoleggia di argomenti che nulla hanno a che vedere con la vita normale, apprendo da internet, fonte SIR, che ormai i “cattolici” in Svizzeroa pensano come i luterani.
    Dei tedesci “già sappiamo”.
    E intanto Gennarino primo tra un’omelietta -completamente slegata dal contenuto della Lettura- parla a caso or di questo e or di altro che nulla hanno a che vedere con il tutto. E tra una affacciatina e l’altra, speranzoso nel “sol dell’avvenire” tace e omette parole dovute nei confronti dei “Reggitori di popoli”, e va avanti di “buongiorno buonasera e passa”.
    Ogni tanto qualche “chiacchieretta” sui poveri, mentre altri si fanno un padiglioncello molto spartano dal modico costo di 3000000-tremilionidieuro.
    E questa è la “Chiesa” A.D. 2015 nell’attesa dell’Apocalisse.

    http://www.agensir.it/sir/documenti/2015/05/00311989_famiglia_lo_strappo_dei_cattolici_svizzer.html

    7 Maggio, 2015 - 17:39
  14. Sara1

    Almeno risparmierà i soldi dell’8 per mille che vuole di più dalla vita??

    7 Maggio, 2015 - 17:51
  15. Al tema del post invece, o almeno ad un filone che ne è scaturito…
    Davide si pente grazie al profeta Natan (c’è sempre nisogno di qualcuno che ci dica: “a stro.. hai visto che hai combinato, pentiti e cambia vita…).
    Qui siamo prima della venuta di Gesù Cristo, e sembra che Dio si comporti secondo la legge Mosaica; si applica il “taglione”, Davide ha fatto morire Uria e Dio fa morire il figlio che Davide ha concepito con Uria.
    A “vendetta compiuta” (poichè in epoca vetero-testamentaria era un Dio “vendicativo”; e tornerà ad esserlo all’Apocalisse e al Giudizio Universale, a giochi chiusi non vi sarà più “Misericordia” ma vendetta tremenda e eterna, allora si avrà la percezione di cosa vuol dire “Ira di Dio”) pari e patta. Davide ha potuto “legalmente e legittimamente” prendere in moglie Betsabea, e da loro nascerà Salomone.
    E da questo chi può capire trarrà conclusioni interessanti…

    7 Maggio, 2015 - 17:51
  16. “che vuole di più dalla vita?”
    Che si salvino tutti, ma per salvarsi ci vogliono i mezzi “Sacramenti” cosi come la Grazia.
    Solo degli uni o solo dell’altra non ci si salva. E questo spesso lo si tace, dal massimo livello a scendere giù…

    7 Maggio, 2015 - 18:02
  17. Marilisa

    Senza fare esplorazioni, che sono di pertinenza di Sara :-), io vedo in quei passi citati da Luigi un enorme desiderio di procreazione di vita. E questa è la chiave vera, secondo me, per intendere quegli episodi biblici.
    Nella Bibbia sta scritto che Dio disse ai primi esseri umani: crescete e moltiplicatevi. Questa è l’indicazione basilare data agli uomini, ma vera per tutti gli esseri animati. Infatti non c’è chi non veda che la creazione intera è tutta tesa alla continuazione della specie. Se anche non ci fosse stato il Dio biblico, noi potremmo, anzi possiamo, constatare che l’esistenza ha l’obiettivo primario, direi “obbligato”, di una linea di continuità dell’esistere.
    Per questo motivo di fondo l’uomo VUOLE procreare e può farlo con l’aiuto–indispensabile– della donna; e gli animali, maschi e femmine, ugualmente lo fanno per un istinto insopprimibile. La Vita, quindi, non può prescindere dall’unione sessuale di maschi e femmine. E questa può essere considerata da alcuni un’ ovvietà banalissima.
    Ma tale non è, e tuttavia non voglio, ora, discutere nel merito.

    7 Maggio, 2015 - 19:10
  18. Marilisa

    Posto che a tutti dovrebbe essere noto che la Bibbia è un lunghissimo racconto di accadimenti attinenti alla vita degli esseri umani in epoche diverse e in precisi ambienti socio-geografici, non posso non pensare che gli episodi antichissimi di Genesi(= origine)16 e 30 si riferiscano naturalmente al costume, in quei tempi lontani, di procreare–in caso di infertilità della donna-compagna (moglie)– tramite un’altra donna vicina, fosse serva o parente prossima della compagna legittima dell’uomo.
    E ciò doveva essere considerato talmente naturale che non vi era opposizione alcuna da parte di nessuno. L’importante era far continuare la vita nella “famiglia”.
    Il che poteva dirsi obbedienza a quel “crescete e moltiplicatevi” detto, o piuttosto immaginato che fosse stato detto, da Dio.
    Oggi–tempi diversi e ambienti diversissimi– resta, indefettibile, quel primordiale ed eterno desiderio di procreazione di vita, insito da sempre nelle creature umane. Gli altri esseri animati obbediscono alla natura.
    Allora si può spiegare il cercare un “utero in affitto” per far germogliare dal seme dell’uomo una nuova vita.
    Resta il fatto però che gli uomini, dotati di cuore e di ragione, non possono e non devono abdicare MAI ai princìpi morali che sono, o dovrebbero essere, il fondamento dei comportamenti umani.

    7 Maggio, 2015 - 19:12
  19. picchio

    Ho passato la giornata di ieri all’Expo con gli studenti, una bella giornata.
    Fa riflettere il padiglione vaticano con alcuni video che ci ricorda che non tutti possono mangiare e mostra l’impegno della chiesa verso queste persone e bella l’ultima cena di Tintoretto che ci ricorda ” che non di solo pane vive l’uomo”.

    8 Maggio, 2015 - 8:27

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