Vaticanisti: mi piace fare il decano a scrocco

L’ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede Antonio Zanardi Landi offre una simpatica colazione a vaticanisti e assimilati, in larga tavolata. Ci sono Franca Giansoldati e Marina Buttiglione per nominare due donne. Sandro Magister, Marco Tosatti, Andrea Tornielli, Paolo Rodari per citare alcuni che hanno un blog. E tanti altri naturalmente, siamo più di venti. Capito tra Francesco Margotta Broglio e il consulente ecclesiastico dell’ambasciata don Marco Ceccarelli. Prima e dopo il pranzo sportivamente strologhiamo che la sostituzione del cardinale Ruini al Vicariato dovrebbe arrivare a fine primavera, ma qualcuno butta là che c’è stata un’accelerazione e sarebbe da attendere per febbraio-marzo. Io resto favorevole alla primavera avanzata. Complimento il caro Di Cicco – da due mesi vice-direttore dell’Osservatore romano (vedi post del 30 settembre) – per l’occasione che ha avuto – l’8 dicembre – di essere invitato con il direttore Vian alla tavola del papa. L’ambasciatore – che conosco da quando fu il numero due dell’Ambasciata, una quindicina di anni addietro – nel saluto iniziale mi nomina come il decano della compagnia. Ringrazio e preciso che in verità, quando iniziai questo lavoro, 32 anni fa (ero nella redazione della Repubblica impegnata nei “numeri zero” – cioè le prove di stampa che non andavano ancora in edicola), erano già in questo lavoro – per citare solo i presenti alla colazione – Carlo Di Cicco (allora all’Asca), Sandro Magister (allora e oggi all’Espresso), Marco Politi (allora al Messaggero oggi alla Repubblica). “Ma perché lei viene sempre indicato come il decano?” chiede l’ambasciatore. Rispondo che è una questione di immagine alla quale contribuiscono la barba bianca, l’ordine alfabetico e la testata di appartenenza. Non lo dico ma in effetti mi piace passare per il decano senza averne diritto.

36 Comments

  1. Leonardo

    Magnifico, Luigi! Abbiamo un’altra affinità: anche a me diverte moltissimo passare per quello che non sono. Ho addirittura una segreta simpatia per certi impostori ( tipo quei falsi medici che esercitano per vent’anni con piena soddisfazione dei loro pazienti, falsi preti che predicano meglio di quelli veri ecc.) che viene meno solo quando la componente truffaldina prende il sopravvento. Ricordo un simpatico film di Woody Allen, Zelig, in cui il protagonista diventava ogni volta simile al suo interlocutore del momento.
    Sono sicuro che, se ti credono il decano, tu sia un ottimo verofalso decano.

    18 Dicembre, 2007 - 19:50
  2. Luigi Accattoli

    Leonardo sei per caso un sagittario? Noi sagittari – sento dire – siamo creativi e imbroglioni, oltre che artisti e viaggiatori. Stavolta ho restituito il maltolto, ma in altre occasioni ho fatto il decano senza battere ciglio e con soddisfazione generale.

    18 Dicembre, 2007 - 20:20
  3. Luisa

    Quando quasi tre anni fa sono ritornata nel gregge, non sapevo nemmeno che cosa o meglio chi fosse un vaticanista. poi volendo restare in contatto ( si fa per dire) il più possibile con Benedetto XVI, seguirlo nel suo Magistero e le sue attività, seguire da vicino l`attualità della Chiesa ,ho cominciato anche a leggere i giornali italiani on-line , ho scoperto….Luigi Accattoli 🙂 Andrea Tornielli 🙂 Orazio Petrosillo , Sandro Magister 🙂 Marco Politi 🙁 o talvolta 😡 ho sentito affinità ,simpatie e antipatie (si può dirlo?) e messo del tempo a cercare di capire le leggi di questo micrososmo senza riuscirci, ma lei caro Luigi, con il suo blog resterà il primo, quello che mi ha permesso di rompere il ghiaccio (il mio), andare al dilà della mia timidezza e insicurezza linguistica, per questo le sono molto riconoscente.

    18 Dicembre, 2007 - 20:56
  4. Francesco73

    Signor Decano, vuol darci qualche rispettoso ragguaglio sulle ipotesi circa la successione vicariale?
    Non sia evasivo, non ci parli di date.
    Ci parli, piuttosto, di nomi…
    Restiamo al Laterano, o andiamo a Foligno?
    O – come comincio a pensare – da nessuna delle due parti?
    E dove ci dirigiamo, quindi?

    18 Dicembre, 2007 - 21:38
  5. Gentile Accattoli, fa un effetto particolare leggere di un incontro come questo. Sa, il giorno della presentazione dell’Enciclica Spe salvi sono stato accreditato per la prima volta in Sala stampa della Santa Sede ed è stato emozionante, mi sentivo come un bambino alle giostre, la mia prima da “vaticanista” seppur ancora praticante… Non le nascondo che mi piacerebbe riuscire a realizzare questo sogno in futuro. Ma certo in una giornata come quella di oggi, in mezzo ai grandi, sarei rimasto in un angolo a guardarvi (quasi tutti) con ammirazione e meraviglia. Ogni giorno da lei – da voi imparo qualcosa e ve ne sono grato.
    Un saluto a tutti.

    18 Dicembre, 2007 - 22:26
  6. Luigi Accattoli

    Luisa, grazie!
    Gonzalo, buona fortuna!
    Francesco73, è buona norma – nella categoria – non bruciare le munizioni prima che inizino ad arrivare le frecce degli indiani. A ogni modo le dirò che in quel ricevimento si è parlato molto più della data che dei nomi per la semplice ragione che i nomi ancora non si possono sapere. Si ritiene che la faccenda non sia ancora decisa. C’era chi diceva Fisichella e chi Betori. Io Betori. Ma altri dicevano che Betori andrà nella Curia romana. E che a sostituire Betori alla Cei sarà chiamato Miglio, da Ivrea. Non so se queste voci siano attendibili, neanche quella che vado propalando io. Quella è frutto del mio ragionamento, non dono di gole profonde. Devi avere pazienza, la divinazione non è il mio forte.

    18 Dicembre, 2007 - 22:59
  7. Caro Luigi, anche io mi considero il decano dei vaticanisti! Sì, il decano dei nuovi arrivati!
    Naturalmente era una battuta
    Un caro saluto
    Gianluca

    18 Dicembre, 2007 - 23:31
  8. Leonardo

    Fuori tema, mi permetto di segnalare l’editoriale di Giuliano Ferrara, sul Foglio di oggi, con un bellissimo appello alla moratoria contro l’aborto. Un pezzo che condivido dalla prima all’ultima parola, e un antidoto quanto mai opportuno all’orgia di retorica a cui televisioni e giornali oggi si abbandonano per il voto all’ONU sulla pena di morte.

    19 Dicembre, 2007 - 15:03
  9. Leonardo la retorica è tipica. Ma il segno, almeno il simbolo, non è davvero retorica. Finalmente si è fatta politica alta pensando ad un’umanità che non si crogiola nelle proprie debolezze.

    Mi piacerebbe che i “nostri”, di destra e di sinistra o giù di lì, si applicasseroi con altrettanta creatività e coraggio nel nostro Paese.

    Continuo a rimanere “più che assai” perplesso sull’abbinare pena di morte e aborto. Mi sembra un giochetto retorico più che un elevata riflessione filosofica.
    Ferrara è un gran provocatore, E la provocazione non è nemmeno originale.

    19 Dicembre, 2007 - 15:25
  10. don78

    se Luigi è il decano a scrocco… a Ferrara ormai va il titolo di vaticanista honoris causa… 🙂

    19 Dicembre, 2007 - 15:35
  11. matteo

    rimango perplesso….
    ogni volta che si affronta l’argomento pena di morte,
    si va a parare su l’aborto……

    è interessante,
    in taluni paesi la pena di morte e affare di politica interna, non riguarda la vita, (vedi ex ambasciatore USA sul corriere della sera di oggi),
    mentre l’aborto riguarda la protezione della vita.
    In altri paesi l’ipocrisia viene applicata esattamente al contrario.

    Come cristiano, io mi sento preso per i fondelli da questi discorsi ipocriti,
    la vita è vita sempre,
    è ignobile
    schierare la pena di morte contro l’aborto e viceversa,
    è immorale.

    Per il resto Ferrara ormai è diventato il defensor ateo della causa… cattolica, (pro domo sua)
    se questo è l’albero,
    vedremo i frutti…..

    19 Dicembre, 2007 - 15:47
  12. Leonardo

    Fuori dai denti:
    1. la votazione all’ONU è un atto puramente simbolico, che non voglio disprezzare perché può avere un qualche peso politico, ma di per sé non produce alcun effetto pratico. Parlare di giornata storica (e di un ruolo mondiale dell’Italia) è pura fuffa, buona forse (nell’intenzione di certuni) per distrarre dalla tragicommedia di casa nostra.
    2. Nel 2005 – a quanto leggo sul sito di “Nessuno tocchi Caino” ci sono state nel mondo quasi 5.500 condanne a morte, di cui 5000 in Cina. Dunque: più che il problema della condanna a morte c’è il problema della Cina, e comunque si tratta di un dato infinitesimale rispetto al numero dei morti per aborto, per fame, per malattie facilmente curabili, per guerre, per incidenti sul lavoro dovuti a insufficiente sicurezza, per malattie derivanti da stili di vita immorali ecc. ecc.
    Tutto questo per dire che, pur essendo contrario alla pena di morte (per ragioni molto ‘laiche’: mi basta pensare che è una pena che non consente alcun rimedio all’errore giudiziario), in un ordine corretto di priorità questa causa viene molto dopo tutte le altre sopra elencate.
    3. Nessuno riuscirà a convincermi che la condanna a morte di una persona ritenuta colpevole di delitti gravissimi a conclusione di un giusto processo sia, per quanto deprecabile, altrettanto grave della soppressione di una vita umana innocente.
    4. Non ho nessun rispetto di chi, come i radicali, si agita per difendere Caino e intanto sopprime Abele nella culla (anzi prima).
    5. Non so quale sia la posizione personale di Ferrara (fatti suoi, suppongo), ma registro che ha più intelligenza cristiana delle cose di molti cattolici praticanti, molti preti, e temo anche un buon numero di vescovi.

    19 Dicembre, 2007 - 16:23
  13. Non sono d’accordo con Leonardo. Il voto all’ONU, seppure ovviamente non vincolante, ha in prospettiva una grande importanza e non per nulla è stato salutato favorevolmente anche dal Vaticano.
    La lotta contro la pena di morte è giusta e santa, e il fatto che alcuni la portino avanti a istanze discutibili o anche completamente inaccettabili non la rende in sé meno giusta o meno santa.
    Che poi la fame, la malattia, la guerra, l’aborto, la sicurezza, la criminalità e quant’altro siano problemi maggiori non mi sembra che cambi i termini del problema. Nessuno, mi sembra, ha sostenuto che da ieri il mondo è diventato un paradiso.

    19 Dicembre, 2007 - 16:28
  14. Luigi Accattoli

    Sono dell’idea che aborto e pena di morte non siano da mettere in correlazione o in antitesi: l’una questione attiene all’accoglienza della vita, l’altra al modo di punire il crimine. Ma ambedue le questioni hanno un legame con il mistero della vita che merita comunque rispetto, anche quando è inattesa o colpevole. Personalmente sono contento sia quando si fa un passo per il superamento della pena di morte sia quando si riesce a contrastare in qualche modo la pratica dell’aborto.

    19 Dicembre, 2007 - 17:08
  15. fabrizio

    Premessa: W la moratoria di ieri, senza se e senza ma.

    In tema di aborto, secondo me l’equivoco di fondo è trattarlo come una questione di fede.
    Con l’aborto la fede non è per niente necessaria, bastano e avanzano la ragione e la scienza.
    Se non ci fossero sovrastrutture ideologiche, con un ragionamento elementare, ma proprio terra terra, si dimostra in 2 minuti che tra l’omicidio di Cogne e un aborto non c’è nessuna differenza di principio, se non la mancanza di consapevolezza di chi decide di abortire.
    Ed è proprio la scienza a darci l’evidenza che tra un feto appena concepito e un bimbo appena nato non c’è nessuna discontinuità.
    Tutti le drammatiche situazioni che vengono portate a giustificazione dell’aborto (povertà, disperazione, ecc. ecc. ecc.) non sono sostenibili di fronte ad un’evidenza così macroscopica e oggettiva.

    L’articolo di Ferrara, la cui sostanza condivido anche io, è inutilmente provocatorio e lui è troppo intelligente per non saper che così facendo non troverà tante adesioni alla moratoria contro l’aborto.

    Ma, per oggi, mi accontento anche io della retorica sulla moratoria contro la pena di morte, e vi contribuisco volentieri.

    19 Dicembre, 2007 - 17:47
  16. Ritorno per un attimo al tema di questo post.
    Stamattina mi è sembrato di scorgere la figura del Decano nella nostra mitica redazione di LumsaNews, ho alzato lo sguardo dal pc, stropicciato gli occhi e non c’era più, poi ho chiesto ai colleghi: era proprio lì a parlare ai più anziani di noi!
    Ha visto? Quaranta tra ragazzi e ragazze che lavorano, gratis (a dir la verità pagano pure…) eppure con passione e con tanta Speranza! Magari capiterà anche a me una lezione con lei, chissà.
    Un saluto.

    19 Dicembre, 2007 - 19:15
  17. Luigi Accattoli

    Gonzalo, mi hanno preannunciato un invito per un incontro allargato – sempre alla Lumsa – per febbraio o marzo. E dunque ci vedremo, se vorrai.

    19 Dicembre, 2007 - 19:23
  18. Concordo con molta convinzione con il commento di Fabrizio e con quello precedente del padrone di casa. Grazie a tutti quanti voi che scrivete, questo spazio è sempre più amabile.

    19 Dicembre, 2007 - 20:07
  19. Sono d’accordo con Luca Grasselli, questo blog accattolesco è unico per clima e capacità di comunicare con leggerezza temi belli e profondi. Saluto in particolare la signora Luisa che con le sue osservazioni, qui come altrove, provoca sempre interessanti dibattiti.

    20 Dicembre, 2007 - 10:37
  20. Luisa

    Grazie Psico…anche se spesso mi succede di deviare dalla rotta prevista dal navigatore!

    20 Dicembre, 2007 - 12:08
  21. Eufemia Budicin

    Oggi persino la Stampa ha dato notizia dell’alluvione di proteste abattutesi su Tosatti per aver posto il problema del silenzio degli innocenti. Cordiali saluti.

    20 Dicembre, 2007 - 17:30
  22. Luisa

    Scusate la mia ignoranza di quella che gioca fuori casa…ma chi è Zizola?
    Un vaticanista che sarebbe sfuggito alla mia attenzione?

    Ho letto il suo articolo e sono perplessa.

    Osare parlare ancora di errore tempestuoso per Ratisbona è veramente avere messo il freno a mano e restare bloccati su un errore madornale sì, ma della stampa non certo di Papa Benedetto.

    Quando poi leggo: ” come lo prova l`enciclica sulla speranza il linguaggio essenzialista non lo aiuta (il Papa) a prendere la misura della realtà storica e scaldare il cuore del suo secolo con un audace messaggio di compassione”…alzo gli occhi, respiro tranquillamente e, prima di riprendere la lettura per, con coraggio e pazienza, andare sino al termine, mi dico che per non percepire il messaggio di Papa Benedetto che è tutto impregnato dalla compassione, dall`amore, dalla gioia, bisogna avere un cuore difficilmente scaldabile…o (e) un grave e definitivo pregiudizio verso Benedetto XVI !

    O allora aver trovato una formula da piazzare alla prima occasione,peccato che questa definizione di Papa Benedetto non corriponde semplicemente alla realtà dei fatti, “à défaut” di aprire il suo cuore che Zizola apra i suoi occhi e le sue orecchie ( ma non solo per ascoltare certi vescovi…), se poi le parole di Papa Benedetto non arrivano al suo cuore vorrei rassicurarlo che arrivano al cuore dei fedeli !

    20 Dicembre, 2007 - 19:15
  23. Leonardo

    Cara Luisa, il bello di questi articoli è che, una volta data una scorsa velocissima, puoi risparmiarti di leggerli. Il rischio di perdere così qualcosa di importante – rischio teoricamente sempre presente – è talmente basso da rasentare lo zero. Sotto questo profilo, io finisco per amare certe firme (una per tutte, Scalfari) perché per me sono quasi un marchio di garanzia.

    20 Dicembre, 2007 - 19:24
  24. Luisa

    Grazie Leonardo del suggerimento che seguirò srcrupolosamente…

    Scalfari…. quando lo leggo, in generale mi trovo in questo stato 😡

    20 Dicembre, 2007 - 19:55
  25. Luisa

    …ma forse farei meglio di essere piuttosto in questo stato 😀

    20 Dicembre, 2007 - 19:59
  26. fabrizio

    Per restare in tema di giornalismo, segnalo un episodio marginale.
    Luigi mi perdoni se parlo di suoi quasi colleghi, ma come si può arrivare a questi livelli di (in)consapevole ingoranza?

    http://www.corriere.it/cronache/07_dicembre_20/arcivescovo_canterbury_dubbi_re_magi_d1ae61f2-aeee-11dc-8fe5-0003ba99c53b.shtml

    Secondo l’autore dell’articolo, le DICHIARAZIONI CHOC dell’arvivescovo di Canterbury sarebbero che nel Vangelo non c’è scritto che i Magi fossero re e nemmeno che fossero 3 e, sorpresa delle sorprese, che non ci sono prove che nella capanna ci fossero un bue e un asino.
    E un ultimo stupefacente scoop, che Gesù non è nato a Dicembre.

    Ma come si possono presentare queste non notizie, queste ovvietà, dette e ridette da anni da qualsiasi biblista, come delle dichiarazioni choc?
    Ovviamente nella home page del Corriere on-line l’articolo è presentato come LA POLEMICA. – L’arcivescovo di Canterbury: «I re magi? Una leggenda»
    Ma si può?

    Roráte caeli désuper, et nubes pluant iustum. Ne abbiamo davvero bisogno.

    21 Dicembre, 2007 - 9:01
  27. don78

    concordo pienamente: veramente ridicolo uno scoop vecchio di anni e anni.

    21 Dicembre, 2007 - 9:14
  28. Leonardo

    Nuova carinissima proposta di Giuliano Ferrara sul Foglio di oggi: dieta liquida dalla vigilia di Natale a capodanno per sostenere il Movimento per la vita. Vorrei tanto aderire, ma mia moglie non me lo permetterebbe mai (è già in azione per preparare un terrificante pranzo di Natale). Chi può, ci pensi …

    21 Dicembre, 2007 - 9:22
  29. scusate la battuta ovvia…ma che Ferrara proponga una dieta è davvero uno scoop 🙂 … altro che Magi!

    ps. “ah, perchè i Magi non erano re”… mi domandava ancora qualche giorno fa un tipo tri-laureato che conosco…

    21 Dicembre, 2007 - 10:07
  30. Luisa

    Beh certo che Natale è un`occasione da non perdere per chi non nutre grandi simpatie per il cristianesimo, che cerca, e purtroppo trova, spazio per dilettarci con le sue macrotrovate o inchieste su Natale che poi non sarebbe Natale, sul senso di ancora chiamare così questa Festa, sulla tendenza a separare il 25 dicembre dalla Natività…per rispetto per le altre religioni ( la musulmana in realtà), emissioni alla tv, articoli che purtroppo in certi casi riflettono una verità che è triste e preoccupante,che non deve lasciarci indifferenti….l`articolo del corriere è senza dubbio ridicolo, ma mi sembra che mai come quest`anno ho visto e letto emissioni e articoli tendenti a relativizzare Natale , mi consolo dicendo che forse è segno che in certe sfere si rendono conto di un risveglio dell`identità cristiana .

    21 Dicembre, 2007 - 12:22
  31. matteo

    il Natale,
    un bimbo che nasce in una sperduta terra del pianeta,
    una madre che ha sofferto per darlo alla vita,
    un padre-non padre che prende coscienza di un ministero che gli è affidato
    una anomala famiglia
    che il buon Dio ha gettato tra le fauci ti questa umanità,
    Trovo che sia estremamente umiliante per me cristiano vedere che questo mistero
    diventi una ideologia
    da sbattere come piccone in fronte
    a chi dubita,
    a chi è debole nella fede
    a chi non gli è stato trasmesso la fede
    a chi è stato tradito dalla fede degli altri,
    a chi fa fatica a credere che si possa avere fede in un mistero così assurdo,

    per molti cristiani, questo mistero è così ovvio che ci hanno fatto il callo,
    anzi sono scandalizzati
    che altri non ci credano,
    vorrebbero che ci credessero per bene o per male, volenti o nolenti,
    perchè essi sono sicuri di avere la verità,
    e chi ha la verità, ne è così certo che la deve imporre a tutti.

    Il bimbo arriva,
    in una piccola strana realtà familiare,
    ma
    una cosa è certa,

    che tutto farà
    tranne che imporsi,

    ma gli ideologi del tempo
    che spesso oseranno chiamarsi anche cristiani,
    che pur non partecipando al sacrificio
    di cui quel bambino sarà vittima un giorno
    quei cristiani che ora viediamo attraverso i media
    e che non gliene importa nulla della realtà ecclesiale
    loro
    oggi stanno facendo la battaglia del crocifisso
    la battaglia delle radici cristiane
    sicuri
    che dietro avranno
    tutti quei cristiani che invece
    vanno al banchetto eucaristico
    e riconoscono che la croce non è trionfo tra gli uomini
    ma è fallimento
    è il fallimento che ha permesso a Dio
    di entrare nel cuore degli uomini
    di farsi spazio
    e di instaurare un nuovo regno.
    Cristiani/falliti ma trionfanti nel cuore di Dio
    e non trionfanti nelle piazze degli uomini
    al comando dei politici
    o per fare shopping come in questi giorni intasando i centri cittadini.
    BUON NATALE

    22 Dicembre, 2007 - 11:21
  32. La non corrispondenza tra Parola e tradizione, e quindi tra la narrazione dei vangeli dell’infanzia di Luca e Matteo, e l’iconografia classica della natività, dovrebbe far parte del bagaglio culturale di ogni cristiano. Ben vengano, dunque, queste precisazioni del buon Rowan! Peccato davvero siano presentate in modo così stupidamente provocatorio da un collega.

    psico

    22 Dicembre, 2007 - 14:32
  33. Luigi Accattoli

    Pietà per i colleghi scervellati, per i cristianisti e per i cristiani anonimi, per gli atei maturi per quelli devoti, per Zapatero Prodi e Sarkozy, per chi fa shnopping e per chi fa polemiche. Per i blog da combattimento, per quelli da divertimento e per quelli che variano con il vento. Pietà

    22 Dicembre, 2007 - 17:06
  34. lycopodium

    « […] Piove / sulla Gazzetta Ufficiale /qui dal balcone aperto, /piove sul Parlamento, /piove su via Solferino, / piove senza che il vento /smuova le carte. /[…] / Piove sui nuovi epistèmi / del primate a due piedi, / sull’uomo indiato, sul cielo, / ominizzato, sul ceffo / dei teologi in tuta / o paludati, / piove sul progresso / della contestazione, / piove sui works in regress, /[…]»

    28 Dicembre, 2007 - 19:56
  35. Salve,
    forse sarebbe utile riportare il clima in cui si svolgono queste occasioni.

    Piu’ di venti anni fa ho avuto, ancora prima di iniziare l’universita’, l’opportunita’ di partecipare ad un incontro nelle marche promosso da una associazione di marchigiani del mondo.
    C’erano diverse personalita’, tra le quali spiccava il card. Palazzini, allora prefetto della Sacra Congreazione per le cause dei Santi.

    Fu molto divertente vedere dall’interno le dinamiche che si creano in questi casi.

    Cito solo un esempio, tra i tanti che vedemmo. Al seguito del cardinale, c’era un monsignore (con divertente passo claudicante da problemi all’anca), mentre un amico ed io eravamo arrivati con un docente della Lateranense.

    Al termine degli interventi era previsto il pranzo, ma evidente il monsignore pensava di darci l’ “ultimo saluto” prima che arrivassero le vivande.

    Il docente con cui eravamo andati , appena il “mons.” si allontano’, disse piu’ o meno: “Ah si? ”
    Sapendo come sarebbe andata a finire, andammo a salutare il card. Palazzini, sapendo che ci avrebbe trattenuti… e cosi’ fu.
    “Come, non si trattiene a pranzo?’
    Questa volta, appena si allontano’ il cardinale, il professore ci regalo’ anche l’imitazione del passo claudicante.

    Vedere queste cose da molto giovani, apre gli occhi ad un modo molto piu’ divertente di vivere certe situazioni.

    Mi fu anche utile negli anni successivi, quando al Politecnico, dopo avere avere collaborato in modo rilevante, alla organizzazione di un convegno, ci si era “dimenticati” (una persona in particolare…) di inserirmi nella lista delgli invitati ad un pranzo su un ristotram.

    Anche io sono andato a salutare il professore che aveva promosso l’attivita’.
    Inutile dire che anche io sono stato trattenuto….

    Fabio D’Alfonso

    3 Luglio, 2011 - 23:18

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