Wojtyla beato e gli operai di Mirafiori

Wojtyla sarà fatto beato il 1° maggio e il Corsera mi chiede un pezzullo su questa data “singolare”. Spiego che chi l’ha scelta pensava alla Domenica della Divina Misericordia, ma il vasto mondo penserà al papa che fu operaio e che difese ognisempre gli operai. Parlo – per la necessità di aggiungere otto righe – con il collega che “passa” il pezzo, ignorantissimo di Chiesa, che mi dice: “Ma se c’era ancora Wojtyla avrebbe parlato o no degli operai di Mirafiori?” Non lo so, gli rispondo, non lo può sapere nessuno e concludo: “Io penso che non ne avrebbe parlato”. “Io invece penso di sì”, fa il collega che si chiama Mario.

44 Comments

  1. Concordo con Mario.
    Wojty?a aveva anche una non indifferente parte di imprevedibilità,
    che gli ha permesso di essere pastoralmente affascinante anche su un pubblico indifferente al religioso.

    Per me, gli uomini di Dio, che ho incontrato, da Montini a Wojty?a, a fr. Roger, o amici che già sono presso il padre, o come i trappisti martiri di Tibhirine o p. Santoro non hanno bisogno del marchio di fabbrica.
    Sono già nella Gloria del Signore.
    Non credo che un marchio possa porre
    un Wojty?a tra uomini di serie A
    un Montini o i martiri di Tibirinhe o il martire mons. Romero tra gli uomini di serie B.

    14 Gennaio, 2011 - 22:09
  2. Mabuhay

    “…ma il vasto mondo penserà al papa che fu operaio e che difese ognisempre gli operai” : la Provvidenza esiste anche per questo! Serve piu’ a noi che a loro, il dettaglio del “marco di fabbrica”; aiuta ad essere piu’ coscienti e attenti all’opera di Dio, dello Spirito nella vita degli uomini. E G.Paolo II ha molto da insegnarci in questo senso. Il suo percorso, la sua crescita, l’esempio di purificazione e umilta’ imparata a livello umano e cristiano mi sembra davvero esemplare. E’ stato un dono.

    E un altro dettaglio (anche a costo di ricevere insulti o di essere considerato banale e volgare): alcuni/molti stiamo ancora aspettando la betaificazione di Mons.Romero, dopo 40 anni e piu’…anche se lo consideriamo gia’ santo, beato, un vero amico di Dio. Se Romero fosse stato assassinato in quel modo in un paese comunista, da un governo comunista, da soldati comunisti sarebbe gia’ stato beatificato, canonizzato e messo ad esempio come fedele martire contro il male dell socialismo, dell’ateismo, del materialismo, del cannibalismo, del comunismo da un bel po’! Canonizzato probabilmente dallo stesso Woityla… Peccato che si trovasse dalla parte sbagliata della bandiera.

    15 Gennaio, 2011 - 4:33
  3. lycopodium

    Caro Mabu, sono tornato alla nostra prima discussione di circa un anno fa. Il tuo “dettaglio” di oggi mi dispiace non perché non sia vero (per moltissimi aspetti lo è: ogni canonizzazione, mancata o meno, ha anche aspetti duramente extra-ecclesiali), ma perché rischia di sminuire l’emblematicità del martirio e di quel martirio. E visto che oggi non sono capace di meglio, mi cito da allora.
    “Eppure il caso Romero dovrebbe essere paradigmatico: senza tradire dogmi e riti, senza facili apostasie o peverologie, senza uscire dall’Ecclesia ha saputo riconoscere nei figli che Dio gli aveva affidato il volto sfigurato del Crocifisso. E andare ben oltre l’angustia della pregressa sua posizione politica. Modalità analoga credo stia facendo, senza bisogno di effusione di sangue, ma con altrettale martirio, Benedetto XVI che non teme di portare alla luce le macchie e le rughe, perché sa che comunque la vittoria è di Cristo.
    Eppure, quanto è difficile riconoscergli un merito non di facciata, come riconoscerlo a chi porta il sigillo di Cristo dove Cristo neppure dovrebbe essere nominato, stando ai parametri del politicamente corretto.
    Che “questo mondo” dei potenti non lo sappia e voglia fare è logico, visto che si sa chi è il “principe di questo mondo”. Che questo non vogliano farlo i cristiani è meno logico, a meno di non dover ammettere che sono diventati cristiani di nome aspiranti anonimi e tali diventati con uno sbattesimo (n.b. sbattesimo) di desiderio.
    Dovremmo imparare da Romero. Credete che sia facile ammettere che i tuoi stessi ideali politici sono usati da chi effettivamente è nemico di Cristo, del tuo Cristo e che in un determinato ambito il lontano è più vicino?
    Solo che come diceva Simone Weil, la verità umana scappa sempre dal campo del vincitore. E allo stesso modo sapere che, mentre festeggi con l’aureola del martire il tuo Eroe, altri martiri che non vorresti umanamente riconoscere, perché non rientrano nel tuo cliché ideologico, versano il loro sangue per lo stesso tuo Cristo.
    C’è appello alla conversione come conseguenza del martirio. Per chi non riesce ad ammettere che i cristiani (specie l’Istituzione) possano perseguitare e per chi non vuole riconoscere che anche la Chiesa (Istituzione compresa), che pure annovera tra sé dei persecutori … ieri, oggi e sempre è vittima innocente.”

    15 Gennaio, 2011 - 6:41
  4. Francesco73

    Nel film/documentario su Romero trasmesso da RAI 3 lo scorso 3 gennaio, alla fine c’è Benedetto XVI che risponde sull’aereo a una domanda dei giornalisti sul Vescovo salvadoregno.
    E spiega con le sue (consuete) parole chiare e mirabilmente autentiche e rispettose le ragioni della lentezza del processo di beatificazione: era sicuramente un santo, ma c’era il rischio di distorcelo e farne solo una bandiera politica e teologica, di una politica e soprattutto di una teologia che per la Chiesa sono problematiche e non condivisibili.
    Ecco perchè è stato giusto attendere, essere prudenti, far decantare alcune situazioni e anche certi scenari.
    Io sono d’accordo con questa valutazione della Chiesa, mi pare saggia e prudente.
    Che Romero sia un santo nel senso della donazione di sè non c’è dubbio.
    Vedrete, anche il suo nome nell’Albo della Chiesa sarà iscritto tra non molto.

    15 Gennaio, 2011 - 8:58
  5. Buon giorno.
    Innanzi tutto esprimo la mia felicità per la prossima beatificazione di Giovanni Paolo II , e ho seri motivi personali particolari per volerlo e doverlo fare…

    In secondo luogo, la dottrina sociale della Chiesa è chiara, e la Caritas in veritate è di poco fa…

    Ri-quoto Francesco73. Peccato che dei Santi debbano rimanere ostaggio di bandiere “politiche” o di pseudo-teologie che in realtà esprimono solo politica…

    Ultimo, vorrei dire a Matteo e a Mabuhay di aprire un poco di più i loro orizzonti…
    è impressione mia ma sembra che come certi “pseudo-tradizionalisti” state ancora lì ad aspettare il Papa che affacciato alla finestra bacchetta e scomunica a destra e a manca (e ancor peggio per “categorie politiche…).
    Il Papa parla, sta a noi comprendere, “al dì là degli steccati”, come ama -giustamente- dire Lycopodium…

    15 Gennaio, 2011 - 9:37
  6. Gioab

    In quest’Olimpo già così vasto di santi e beati, ci si può chiedere che differenza fa averne uno in più o uno in meno. Tanto, se nemmeno Gesù che era Figlio di Dio non era in grado di fare o disfare cose, sapere o non sapere date di eventi futuri, cosa potrebbe fare questo corteo di cortigiani felici ? Qual è lo scopo ?

    Ma anche se Wojtyla fosse in grado di parlare agli operari cosa potrebbe dir loro se non raccontare la parabola degli schiavi che furono mandati a lavorare nella vigna alcuni dei quali sin dal mattino e lavorarono tutta la giornata, altri furono reclutati solo verso la fine della giornata e ricevettero la stessa paga degli altri pur avendo lavorato solo un ora; e alle rimostranze dei primi il Proprietario della vigna disse: “Non mi è lecito fare quello che voglio con ciò che è mio ?” ( Matteo 20.15) Ribadendo in altro luogo che gli operari devono pensare solo “di essere schiavi buoni a nulla” ( Luca 17.10)

    Certo i moderni operai non la prenderebbero tanto bene perché invocherebbero l’ingiustizia e ci sarebbe la reale possibilità che indicano uno sciopero anche contro Wojtyla. Meglio lasciar da parte l’amor patrio lo spirito di sacrificio, gli interessi generali, e l’ingiustizia che regna nel mondo. Meglio ricordar loro che il 1 Maggio e la festa ei lavoratori, senza menzionare queste differenze, tra chi ha i santi in paradiso e chi pensa di averli, tra chi percepisce le stock options e chi si accontenta di nessuna option.

    Avrebbe solo detto: Fratelli vogliamoci bene e andiamo tutti ad Assisi a fare i sincretisti con la “porchetta” non quella di Berlusconi e il Barbera. Più siamo meglio stiamo.

    15 Gennaio, 2011 - 9:39
  7. UBI HUMILITAS
    mi sembra che fai una fatica enorme a non personalizzare le tue opinioni contro altri.

    Esprimi le tue opinioni e io le rispetto.

    Io non ti ho detto quello che penso di te. E’ la cosa migliore che io possa fare.
    2° avviso

    Alla terza non te la lascio passare.
    Humiltà ?
    Applicala o sei un ipocrita.

    15 Gennaio, 2011 - 11:26
  8. Matteo non ho mai nascosto la mia ipocrisia. Ci sono vagonate di miei post in cui essa ben si evidenzia.
    Quanto a “non personalizzare le opinioni contro altri” sembra io non sia il solo ma in buona compagnia (anche se di questo c’è poco da rallegrarsi), anche se penso di personalizzare le mie opinioni contro le “opinioni” degli altri e non contro “gli altri”, sic et sempliciter.

    Prendi nota quindi, sono arrivato con la “presunzione” alla terza e forse pure alla quarta.
    Se poi desideri essere ignorato, basta un cenno e non mettero più in confronto le mie opinioni con le tue…
    Ti saluto cordialmente e senza ipocrisia.

    15 Gennaio, 2011 - 11:54
  9. Errata> sempliciter
    Corrige> simpliciter
    (come mi piacerebbe imparare il Latino…)

    15 Gennaio, 2011 - 11:56
  10. Mabuhay

    Ciao Lycop: grazie x il tuo intervento, che ricordavo, ma che mi ha fatto bene rileggere. Dici cose sostanziali e vere. Che accetto. Ti ringrazio anche perche’ hai capito che la riflessione non e’ sul fatto che “il mio santo e’ piu’ bravo del tuo…”e via cavolate discorrendo. Come ti rispondevo quasi un anno fa, il fatto che Papa Benedetto riconosca che ci sono ragioni di opportunita’ politica -secondo me- non ci fa proprio onore. Declina implacabilmente la poverta’ della nostra liberta’ evangelica, come Chiesa.

    Ubi: sinceramente “aprire un poco i miei orizzonti”…mi sembra “inaccurate”. Non penso tu abbia capito. Ho passato la mia vita -e non ho finito- a lasciarmi sfidare -letteralmente- da nuovi orizzonti… Comunque fa lo stesso, don’t worry; non c’e’ nessun rancore o rabbia.

    Buona domenica a tutti.

    15 Gennaio, 2011 - 12:49
  11. “porcheccia la miseriaccia zozzola mò mi inchezzolo veramente” diceva il buon Banfi

    A volte l’ingenuità e il disinteresse per certi temi e certi ambienti gioca brutti scherzi.
    Poi vengo a scoprire che… (un giornale online), pubblica una lettera del 2006 di “autorevoli teologi di diversa provenienza” [( 1) “nintedimen cchè” diceva la Laurito)] che “hanno esposto forti obiezioni, in base alle norme canoniche, nei confronti del processo avviato subito dopo la sua morte” (‘uanemabell !!!).
    E poi ti trovo “citazioni sparse” nel blog (magari in bocca a chi criticava “quelli dell’altra parte”)…
    e poi ti trovo quelli che criticano “gli altri” (dell’altra “parte”)…
    e poi ti trovo che si parla di ipocrisia (che lo si faccia verso la mia persona mi interessa ben poco, per quello che conto e valgo)…

    Quello che mi preme è la “coerenza” che fine ha fatto?

    “Ma tu è capit nu poco?” diceva il buon Eduardo…

    Ps. Mabuhay, “orizzonti” era un eufemismo…. il termine che avrei dovuto utilizzare sarebbe stato molto meno gradito…
    Ps2 e sono a arrivato a sei…

    [(1)] http://www.youtube.com/watch?v=W4dlkc_bAJE&feature=related

    15 Gennaio, 2011 - 13:32
  12. Luigi Accattoli

    Giobal: “Se nemmeno Gesù che era Figlio di Dio”. Io credo che lo fosse e lo sia.

    15 Gennaio, 2011 - 13:49
  13. Marcello

    Un po’ “ignorantissimo” di Chiesa lo sono anch’io.
    Ma il processo di beatificazione di Giovanni Paolo II non era stato rallentato per il caso Maciel?

    15 Gennaio, 2011 - 13:54
  14. Luigi Accattoli

    Gioab su “che cosa potrebbe dire [Wojtyla] agli operai”. Ha difeso la libertà sindacale nella Polonia comunista, nel Brasile dei colonnelli e nelle Filippine di Marcos, per citare i luoghi più impegnativi. Nel 1980 a San Paolo del Brasile si incontrò con Lula che era un giovane sindacalista agli arresti domicialiari. Esattamente come fece in Polonia con Walesa nel 1983 e nel 1987. Qualcosa da dire che non riguardava la porchetta l’aveva e l’ha detta. In tre encicliche e in un centinaio di discorsi. Da giovane anche in una poesia su un compagno morto nel luogo di lavoro.

    15 Gennaio, 2011 - 13:54
  15. Luigi Accattoli

    Marcello. Lo sostenevano [che il processo Wojtyla fosse rallentato] quelli che hanno “naso” e amano far vedere che sanno le cose.

    15 Gennaio, 2011 - 13:59
  16. Luigi, mentre quelli che “le cose le sapevano” volevano che non si avviasse proprio…?
    …almeno in anticipo…

    15 Gennaio, 2011 - 14:02
  17. E meno male che, per fortuna:
    Paolo VI ha scritto la Humanae Vitae
    Giovanni Paolo II si è pronunciato in modo infallibile e definitivo contro l’impossibilità di ordinare le donne al sacerdozio.
    che l’allora Ratzinger condannò la “teologia della liberazione”.
    Meno male!!!
    E certi stanno ancora a ravanare…

    15 Gennaio, 2011 - 14:09
  18. Luigi Accattoli

    Francesco 73. Queste alcune delle parole dette da Benedetto su Romero durante la conversazione in aereo che tu citavi e alla quale ero presente: “E’ stato certamente un grande testimone della fede, un uomo di grande virtù cristiana, che si è impegnato per la pace e contro la dittatura e che è stato ucciso durante la celebrazione della Messa. Quindi una morte veramente ‘credibile’, di testimonianza della fede”. Ne parlavo qui nel primo commento al post del 19 maggio 2007. E nel post del 10 maggio 2007. Quanto poi alla figura di Romero, si può anche vedere il post del 24 marzo 2010 nel trentesimo del martirio.

    15 Gennaio, 2011 - 14:13
  19. Appello OT per quelli di buona volontà : per l’anagramma sui tradizionalisti ci ho dovuto lavorare parecchio.
    Urge aiuto e suggerimento per quello sui “modernisti”…

    15 Gennaio, 2011 - 14:14
  20. Luigi Accattoli

    Ubi. Con le parole “quelli che le cose le sapevano” a chi alludi? Ripeto ancora una volta rivolgendomi a tutti: spesso non capisco le allusioni. Sarebbe d’aiuto essere meno allusivi e più diretti.

    15 Gennaio, 2011 - 14:17
  21. A quelli dell’appello “appello di autorevoli teologi di diversa provenienza” e a tutti coloro che (sigh) ne condividono i contenuti (o pur uno solo di essi)…

    15 Gennaio, 2011 - 14:23
  22. Una cosa soprattutto mi lascia “perplesso”: e cioè constatare che infine, per il regnante Pontefice, l’atto di beatificare il suo immediato Predecessore sia cosa più accettabile
    (atto da compiersi con priorità assoluta, o maggiore comunque), nella sua coscienza di uomo e sacerdote, di quella di beatificare un altro suo Precedessore, che fu già Nunzio nella ‘sua’ Baviera. (Ma sulle ipoteche apportate dalla sua ‘teutonicità’ -se vista con la lente insanguinata della storia del ‘900- , Papst Benedikt ha avuto modo anche di recente di esprimersi.. – Comunque: viva il Papa!)

    15 Gennaio, 2011 - 14:27
  23. Tornando ai “punti:
    E meno male:
    che sul celibato Benedetto parla ed ha parlato…

    Meno male che Benedetto XVI in “Luce del mondo” pur non escludendo la collegialità, ben si esprime sull’importanza che un “Primo” ci debba essere, pur per poter dirimere le questoni fondamentali…

    Meno male che Benedetto sullo IOR ha imposto principi di trasparenza ed affidabilità con opportuno Motu Proprio…

    Meno male!!!

    Ps rinnovo l’appello per l’anagramma…

    15 Gennaio, 2011 - 14:30
  24. [ Peccato che non se ne sia parlato a sufficienza, sinora, qui… -persino più importante della annunciata beatificazione di Karol Wojtyla- Comunque, visto che oggi è… oggi :

    GRAZIE!

    (Mi si perdoni l’ “allusività”. Ma a volte può stimolare la curiosità.. – Long live the Pope of Rome!) ]

    15 Gennaio, 2011 - 14:35
  25. [“ben si esprime sull’importanza che un “Primo” ci debba essere”

    Beh, per una dieta ricca e variata, sulla mensa non ci possone essere sempre e solo Secondi, e frutta. (Ma c’è chi vorrebbe anche un lusinghiero Piatto Unico. O persino un McVatican dove servano Pope Light..)

    Have a nice weekend. – O come direbbero contemporanei conterranei di Karol Joséf mutuando dall’inglese: “Mi?ego weekendu”. ]

    15 Gennaio, 2011 - 14:44
  26. Marcello

    Il rallentamento della causa di beatificazione di Giovanni Paolo II mi era stata data per “quasi certa” (“quasi certa” come ogni cosa umana e come ogni notizia “per sentito dire”) da un gesuita professore alla Gregoriana che riportava discorsi sentiti a tavola (in comunità alla Gregoriana).
    E’ interessante notare che in un ambiente così prestigioso girasse questa voce (d’altronde ai gesuiti i legionari piacciono poco).

    15 Gennaio, 2011 - 14:48
  27. [Prima l’accento era erratamente sulla e -non so perché- anziché, polacco, sulla o :

    Karol Józef Wojty?a

    (la cui pronuncia corretta, traslitterata in italiano, diventa più o meno: “carol iùsef vojtìua” .) ]

    15 Gennaio, 2011 - 14:52
  28. Luigi Accattoli

    Syriacus è stimolante la tua riflessione su Benedetto che beatifica oggi un suo predecessore e domani un altro. Credo che all’immediato predecessore vada la precedenza per due ragioni: perchè richiesta a grido pubblico e perchè quanto mai urgente nell’ottica dell’ermeneutica della continuità. E’ in funzione di questa che il papa polacco beatificherà sia Giovanni Paolo, sia Pio XII, sia Paolo VI – se ne avrà il tempo. Così come fu in quell’ottica che Giovanni Paolo beatificò insieme Pio IX e Giovanni XXIII.

    15 Gennaio, 2011 - 15:46
  29. Luigi Accattoli

    Perchè dico urgente la beatificazione di Giovanni Paolo sull’onda dell’entusiasmo popolare? Intendo “urgente” nell’avvertenza che ne hanno il papa e i suoi collaboratori. Perchè serpeggia nella compagine ecclesiastica una diffusa e latente contestazione tradizionalista di quel Pontificato. Anche Assisi 4 (la giornata indetta da Benedetto per il prossimo ottobre) ha a che fare con l’ermeneutica della continuità.

    15 Gennaio, 2011 - 15:49
  30. Luigi Accattoli

    A Ubi e Marcello. Checchè ne dicesse quel gesuita della Gregoriana, o checchè obiettassero gli “autorevoli teologi”, le obiezioni per cedimento al lassismo o per autoritarismo non hanno mai raggiunto i luoghi delle decisioni.

    15 Gennaio, 2011 - 15:52
  31. Certo Luigi…
    però stanno bacando le menti di molti…
    che ancora battono sul tasto…

    15 Gennaio, 2011 - 15:59
  32. Luigi, non avevo ancora finito di leggere il tuo primo commento, che già volevo chiederti: “Ma in tutta sincerità, avessi dovuto decidere tu, avresti beatificato assieme Giovanni XXIII e Pio IX?”

    Poi una riga dopo mi ha dato la risposta:

    “…Così come fu in quell’ottica che Giovanni Paolo beatificò insieme Pio IX e Giovanni XXIII.”

    E mi fermo qui.

    15 Gennaio, 2011 - 16:13
  33. Gioab

    @ Luigi Accattoli ( Cosa potrebbe dire agli operai )

    Sarà pur vero che Wojtyla ha difeso la libertà sindacale, ma sembra che Marchionne sia subito riuscito la demolire l’opera di Wojtyla. E Se molti decideranno di uscire da Confindustria inventandosi il proprio contratto, iniziando la serie “questa è la minestra o la finestra”, ho l’impressione che l’impegno per la Teologia della liberazione non sia stato del tutto profittevole.

    Keith Gephart, un ecclesiastico fondamentalista, ha fatto questo commento: “Da ragazzo ho sempre sentito dire che le chiese dovrebbero star fuori dalla politica. Ora sembra quasi un peccato non immischiarvisi”

    E qui mi si confondono le idee più che chiarirle perché:

    La “teologia della liberazione” come risposta alla triste condizione dei poveri è attribuita essenzialmente a Gustavo Gutiérrez, un sacerdote cattolico peruviano. Questa tendenza è diffusa fra il clero dell’America Latina e di altri luoghi. Un settimanale inglese, il Manchester Guardian Weekly, riferiva che il vescovo di Durham ha attaccato la filosofia politica del governo, esortando così a “promuovere la causa di una ‘teologia della liberazione’”.

    Se questa è la tendenza si potrebbe dire che è stato un regolamento di conti interno alla chiesa.

    Ma volendo commentare Il National Catholic Reporter (4 luglio 1986) che aveva un articolo intitolato “La lotta per la terra in Brasile pone la chiesa contro lo stato”. Alla base di questo conflitto c’è il fatto che solo un piccolo numero di “grossi latifondisti controllano l’83 per cento della terra”. Nell’ambito di questa “lotta per la terra” si fanno marce e raduni organizzati da ecclesiastici. E il termine “lotta” è appropriato. L’articolo diceva che “l’anno scorso 218 persone sono rimaste uccise in oltre 700 conflitti connessi alla questione della terra, e fra questi padre Josimo Tavares, sacerdote brasiliano e leader della riforma fondiaria, assassinato l’11 giugno”.

    Allora la cosa prende una piega ancora peggiore, si è voluto sostenere una parte contro l’altra. Mah ? Misteri della fede……

    15 Gennaio, 2011 - 16:38
  34. discepolo

    “Urgente la beatificazione di GPII .. perchè serpeggia nella compagine ecclesiastica una diffusa e latente contestazione tradizionalista”
    No, da te Luigi queste parole non me le sarei mai aspettate.. e così si fa santo uno” a razzo” per motivi di politica ecclesiale??? Per tacitare la “compagine tradizionalista”????
    Questo è uno dei peggiori motivi che abbia mai sentito per fare una persona santo!!!!
    Ma io non credo questo, credo che GPII sia stato fatto santo per i suoi
    meriti personali, al di la’, spero, e ben molto al di sopra della diatriba tradizionalisti- progressisti
    se così non fosse sarebbe ben triste.
    MC

    15 Gennaio, 2011 - 18:27
  35. fiorenza

    Grazie per l’immagine di Nostra Signora di Walsingham, Syriacus. Mi rende più vero, più presente, più visibile, l’evento grande di oggi.

    15 Gennaio, 2011 - 23:29
  36. lycopodium

    1^ maggio!
    In Paradiso c’è gloria per tutti: http://www.festadisantefisio.it/home.asp?ver=it
    Nome, per quanto “non popolare” tra i commentatori del blog, qui da noi è amato e (al netto di telenovele etc.) frequentato.
    Era anche il nome di mio padre…

    16 Gennaio, 2011 - 7:46
  37. Luigi Accattoli

    Discepolo le mie erano parole sul perchè dell’urgenza di segnalarlo santo, non sulle ragioni della segnalazione.

    16 Gennaio, 2011 - 8:29
  38. Luigi Accattoli

    Per una mia riflessione quadro sulle canonizzazioni dei papi, si può leggere un testo intitolato LA SANTITA’ DEI PAPI E I SANTI SCONOSCIUTI che si trova nella pagina COLLABORAZIONE A RIVISTE elencata sotto la mia foto [sedicesimo titolo a contare dal fondo].

    16 Gennaio, 2011 - 8:32
  39. Gioab

    E ancora sulla Santità, com’è possibile che l’iter sia stato seguito ed esaminato da tutta una serie di cardinali e vescovi della Congregazione delle cause, i quali dopo aver esaminato “le carte”, hanno deciso che fossero in ordine. E com’è possibile che il papa che esercita il magistero abbia potuto mettere la sua firma in calce al decreto, se la Scrittura afferma che “ a colui che vince darò un sassolino bianco e sul sassolino un nuovo nome scritto che nessuno conosce tranne colui che lo riceve” ( Rivelazione 2.17)

    Una elezione segreta, singola, privata e sconosciuta a tutti. Com’è possibile invece che l’elezione venga sancita da altri e diversi da Colui che consegna il sassolino con il nuovo nome ? E se non fosse d’accordo ?

    16 Gennaio, 2011 - 13:53
  40. Marco

    Io preferisco gli operai di Mirafiori.

    16 Gennaio, 2011 - 19:51
  41. fiorenza

    Su “Wojtyla beato”:
    Oggi dopo l’Angelus, annunciata la data della beatificazione, il Papa ha detto: “Siamo felici.” Chissà se era una constatazione o un invito. Per quanto mi riguarda, è una constatazione: io sono felice di questa notizia. Giovanni Paolo II è il Pastore che è venuto a cercarmi quando ero già molto lontana dall’ovile. E’ il Medico che ha diagnosticato con esattezza il mio e generale disagio: “credo che l’uomo soffra soprattutto per mancanza di visione”. Ed era possibile, seguendolo, riacquistare la visione: “Trasparenza degli eventi- / Trasparenza delle coscienze”. Io lo amavo.

    16 Gennaio, 2011 - 21:11
  42. fiorenza

    Ma dà gioia anche l’altra notizia di ieri: l’istituzione dell’Ordinariato per gli anglicani “che hanno espresso il desiderio di entrare nella piena visibile comunione con la Chiesa cattolica”. Realmente si allarga e si dilata il cuore. Tale Ordinariato avrà come patrono il beato J.H.Newman e la denominazione di “Ordinariato Personale di Nostra Signora di Walsingham”. Nostra Signora della Santa Casa di Walsingham: la Nazareth dell’Inghilterra, la Loreto inglese.
    http://www.santuarimariani.org/sm-europa/gb-granbretagna/eu-gb-granbretagna3nssantacasa.htm

    16 Gennaio, 2011 - 21:45
  43. da cripto-vanitoso, visto anche il taglio dato al post da Luigi, riporto qui una mia nota a margine lanciata nel mucchio senza fortuna in altro post, off topic…

    Vabbè, in fondo lo faccio perché penso sia una curiosità storica interessante 🙂

    “GPII beato il giorno della festa internazionale dei lavoratori … 😉
    Nonché della festa di San Giuseppe Artigiano (patrono delle Acli che “istituirono” con Pio XII questa solennità e il “nuovo” titolo per San Giuseppe… la storia “vocifera” che le Acli chiesero che la festa “cattolica” dei lavoratori fosse intitolata a Gesù Divin Lavoratore (tanto che ci sono anche delle parrocchie in giro con questo titolo) ma che praticamente il Papa disse “nun v’allargate”… la statua offerta al Papa e calata dall’alto con l’elicottero in una piazza san Pietro gremita fino a Castel S. Angelo – e immortalata anche da Fellini in un suo famoso film – però, tradisce l’intenzione originaria: quello raffigurato nella statua… non è San Giuseppe… se volete vederla venitemi a trovare… 🙂 “

    17 Gennaio, 2011 - 10:25

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