Zia Emma per sfamare gli ebrei si vestiva da suora

A Mantova vi erano i campi di raccolta per i destinati ai campi di sterminio. Le soste duravano alcuni giorni. Con tanto coraggio, perché era pericoloso, gli ebrei venivano nutriti. Le grandi pentole per il bucato diventavano pentole per pastasciutta e portate nei campi da don Arrigo Mazzali. Lui poteva entrare solo perché sacerdote, accompagnato da una crocerossina, infermiera, suora, vestita così per poter entrare: era mia zia Emma, donna senza paura, cento anni compiuti a dicembre 2012. Uscivano dal campo con le tasche piene di bigliettini con nomi e indirizzi e la richiesta di avvisare le famiglie. Quante cartoline hanno spedito i miei genitori a queste famiglie, riferendo di aver visto il loro figlio, marito, fratello“: così Annamaria Cremonesi di Malnate (Varese) in una lettera pubblicata ieri da “Avvenire”. Mando un bacio alla centenaria zia Emma e chiedo a chi ne abbia possibilità di mettermi in contatto con Annamaria Cremonesi per averne un racconto più ampio. Il blog è la mia cesta di raccoglitore di storie di vita.

5 Comments

  1. mattlar

    Storie commoventi.

    30 Gennaio, 2013 - 12:18
  2. luca73

    Storie da far conoscere.
    Per riflettere, prima di dire tante st…upidaggini!

    Grazie Luigi!

    30 Gennaio, 2013 - 13:46
  3. Sara1

    Tra la pila di altri libri che sovrastano il mio comodino ce c’è uno di Andrea Riccardi (L’ inverno più lungo. 1943-44: Pio XII, gli ebrei e i nazisti a Roma) che racconta storie come questa.
    Ne ho letto solo una parte (non mi piace molto lo stile troppo punteggiato del libro) insieme fa quello di Miccoli sempre su Pio XII, è un periodo che mi lascia sempre sgomenta, nonostante cerchi sempre razionalmente di spiegarmi.
    in ogni caso ieri Napolitano ha giustamente chiesto di tenere alta l’attenzione (ci ha aveva pensato Berlusconi a ricordarlo) su revisionismo, negazionismo e antisemitismo.
    Devo dire che purtroppo se ne trovano tracce anche in siti che si dichiarano cattolici, è un problema che mi sembra poco affrontano.

    30 Gennaio, 2013 - 17:34
  4. Mabuhay

    Ecco qui il nostro caro Luigi con il suo “Prendete e… leggete!”
    Fresco come una foglia d’insalata appena raccolta!

    Grazie capo per condividere generosamente dal tuo vivacissimo cesto questo ennesimo esempio di vita, che crea vita. É sempre affascinante vedere la bontá umana messa alla prova, collaudata dalla vita. San Giovanni della Croce diceva: “Where there is no love, put love, and you will draw love out.” Amen.

    Una domanda-curiosita’: nessuna delle mamme/nonne, papa’/nonni qui in giro legge o racconta queste “storielle” di vita ai suoi figli/e nipoti –durante la giornata o magari prima di dormire? Non é qualcosa che potrebbe cambiare il tono-lo stile delle prossime generazioni?

    31 Gennaio, 2013 - 9:46

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