“Spe salvi”: niente cielo – niente giustizia

Io sono convinto che la questione della giustizia costituisce l’argomento essenziale, in ogni caso l’argomento più forte, in favore della fede nella vita eterna”: così Benedetto nella nuova enciclica. Colpisce sempre un papa che dice “io sono convinto”. Ci ricorda il libro su Gesù, dove aveva scritto: “Ognuno è libero di contraddirmi”. Quelle tre righe sulla giustizia mi sono parse le più originali dell’intero messaggio, letto nel trambusto delle discussioni redazionali: “Titoliamo sull’inferno, no sul marxismo, no sulla scienza”. Mi hanno ricordato Franco Rodano che diceva: “Se tutto finisce con la morte che ne è dei giustiziati per errore, degli schiavi crocifissi lungo la via Appia, della fame patita dalle generazioni dei cinesi?”

17 Comments

  1. E’ davvero di una grazia ineffabile quell’ “io sono convinto” di un romano pontefice. E pensare che quest’uomo mite, gentile, modesto, è visto da alcuni come il nemico pubblico numero uno della laicità dello Stato, della libertà della scienza, ecc., ecc.

    P.S.: Non posso fare a meno di pensarci …, e quindi lo dico: non è quasi una prova che esiste una Provvidenza questa alternanza (nella grandezza) al soglio pontificio? Dopo un papa che sprizzava forza ed energia, un papa che è l’icona della mitezza, ed entrambi fermi come la stella polare sui principi. Quasi l’affermazione che “la verità è sinfonica,” come scriveva Hans Urs von Balthasar, epperò è essenzialmente UNA …

    1 Dicembre, 2007 - 12:16
  2. lycopodium

    x windrosehotel (complementi per il sito): è il carisma petrino.

    1 Dicembre, 2007 - 15:12
  3. x lycopodium: già, ed ogni volta si resta stupefatti. (Grazie)

    1 Dicembre, 2007 - 15:49
  4. Leonardo

    Scusandomi per il fuori tema: Luigi, cosa fargli al titolista del sito del Corriere, che spara: «Ora il papa si scaglia contro l’ONU»?

    1 Dicembre, 2007 - 18:09
  5. LEONE

    Domani compro il L’Eco di Bergamo che regala il testo dell’enciclica e poi lo leggerò attentamente.
    Sono molto contento che Papa Benedetto che è stato visto più volte come un Papa poco ottimista, (anche dal sottoscritto), pubblichi un’enciclica sulla Speranza.
    Aveva ragione chi diceva che ci avrebbe stupito?
    Spero proprio di sì.

    1 Dicembre, 2007 - 18:25
  6. LEONE

    Mi viene in mente a proposito del tema della giustizia, devo averlo già scritto ma lo ripeto, che un mio collega un giorno mi disse dato che sapeva che credevo perchè credevo, ed io pensandoci su un poco gli risposi che una delle ragioni per cui credevo in Gesù Cristo era il fatto che un giorno pensavo che Dio avrebbe ristabilito la giustizia per tutte quelle situazioni che accadono nel mondo e sono inspiegabili, o sono profondamente ingiuste, il dolore degli innocenti ad esempio, ed egli mi rispose che non credeva proprio per lo stesso motivo, perchè se Dio fosse esistito, non avrebbe permesso tutto il male che c’è nel mondo.
    Mi è piaciuto questo episodio perchè spiega la difficoltà di molti a credere, ma nello stesso tempo mi fa piacere di avere in comune con papa Benedetto questo aspetto della fede.

    1 Dicembre, 2007 - 18:36
  7. Con l’Avvenire – e su tutti i siti dei maggiori quotidiani – è già disponibile.
    Ma lo stile non è propriamente … “mite”, almeno non così mi pare.
    Ma sicuro, lineare, anche un po’ drastico talora. Soprattutto se letto con occhi “secolari”.

    1 Dicembre, 2007 - 19:06
  8. … e la presa di posizione sull’ONU è direttamente conseguente e coerente col contenuto dell’enciclica.
    E con questo lungi da me il non condividerla, anzi.

    1 Dicembre, 2007 - 19:14
  9. Confessi, Canelli, ‘sta volta Joseph Ratzinger le è forse sembrato un tantino …”biffiano”??

    1 Dicembre, 2007 - 19:31
  10. LEONE

    “Interesse” per la Lettera ai fedeli del Papa è stato espresso dal protestante Daniele Garrone, decano della facoltà valdese di teologia. Garrone sottolinea il valore positivo dell’enciclica “anche per la riflessione ecumenica”, da condursi però “in un approfondito dibattito, che sappia presentare sullo stesso piano un numero di voci realmente diverse, capaci di esprimere realmente il pluralismo della cultura europea degli ultimi secoli, di cui il nostro Paese è purtroppo orfano”. E voce diversa è senz’altro quella degli atei che, al passaggio dell’enciclica in cui Benedetto XVI imputa all’ateismo di essere la “premessa” cui “siano conseguite le più grandi crudeltà e violazioni della giustizia” rispondono con accento critico, nelle parole di Raffaele Carcano, segretario dell’Unione degli atei e degli agnostici razionalisti, che “gli atei non si sentono senza speranza. Anzi vivono benissimo così, nell’orizzonte attuale della loro vita terrena, senza Dio ma con la ragione”.

    1 Dicembre, 2007 - 19:54
  11. Leonardo

    Il titolista di Corriere.it continua a imperversare: stavolta scrive “Tensione tra Ratzinger e l’ONU”. Continuo a chiedermi: cosa bisogna fargli a uno così?

    1 Dicembre, 2007 - 21:05
  12. lycopodium

    Ora sappiamo chi non vuole che siamo SPE SALVI!

    1 Dicembre, 2007 - 21:11
  13. Luigi Accattoli

    Leonardo: solo ora leggo i tuoi commenti interroganti! Ero ieri e stamane a Carpi, per un convegno su Mamma Nina – da lì ho scritto gli articoli di oggi sull’enciclica e – rientrato a Roma – oggi pomeriggio ho scritto di Papa e Onu (e di nuovo dell’enciclica). I titoli del Corriere on line dipendono dall’Ansa, che ha fatto quell’interpretazione forzata. Vedi domani come sarà intitolato il mio articolo e abbi pietà – se puoi – di noi poveri giornalisti, vasi di coccio in mezzo ai vasi di ferro. Luigi

    1 Dicembre, 2007 - 22:14
  14. Syriacus: azzardo un giudizio che può essere falsato da esperienza pesonali, ma qui vedo un … padre rigido ma affettuoso, mentre Biffi ha sempre sofferto del fatto di sapere di essere un brillante intellettuale e privilegiava la frase ad effetto e la … provocazione. Sui contenuti non ti saprei dire.
    Certo che – azzardo – la situazione con l’ONU somiglia a quella di Ratisbona: vero quello che viene detto dal Papa, si tocca un tabù, ed il risultato può anche essere considerato un incidente diplomatico. Ma se pensiamo a quello a cui si è arrivati da parte islamica dopo Ratisbona… e non nell’immediato, ma nelle recenti lettere dei 138… allora forse certi incidenti possono essere provvidenziali.

    1 Dicembre, 2007 - 23:09
  15. Leonardo

    Ho letto l’enciclia. Mi ha travolto e mi ha aperto il cuore. Non ricordo da quanto tempo non leggevo qualcosa di così bello.
    Per pudore non dico altro, anzi siccome l’atmosfera delle cime mi fa girare la testa scendo subito a valle … di più arrivo rasoterra … più sotto ancora … a livello di depressione del Mar Morto … ed eccomi arrivato dalle parti di Eugenio Scalfari. Chi ha del tempo da perdere e il gusto malsano di ingaglioffirsi può dare un’occhiata al suo commento sulla “Spe salvi”. Sarebbe perfino divertente (sia pure del divertimento un po’ meschino che si prova al circo guardando le goffe movenze di una scimmia che legge il giornale o beve il caffé) tanta è la ridicolaggine delle sue pretese, se non fosse che tanta plumbea e supponente ottusità non la si regge proprio. (Io sono arrivato a circa un quarto dell’articolo)

    2 Dicembre, 2007 - 16:28
  16. Dall’ Angelus di oggi:

    “Questa domenica è, dunque, un giorno quanto mai indicato per offrire alla Chiesa intera e a tutti gli uomini di buona volontà la mia seconda Enciclica, che ho voluto dedicare proprio al tema della speranza cristiana. Si intitola Spe salvi, perché si apre con l’espressione di san Paolo: “Spe salvi facti sumus – Nella speranza siamo stati salvati” (Rm 8,24). In questo, come in altri passi del Nuovo Testamento, la parola “speranza” è strettamente connessa con la parola “fede”. E’ un dono che cambia la vita di chi lo riceve, come dimostra l’esperienza di tanti santi e sante. In che cosa consiste questa speranza, così grande e così “affidabile” da farci dire che in essa noi abbiamo la “salvezza”? Consiste in sostanza nella conoscenza di Dio, nella scoperta del suo cuore di Padre buono e misericordioso. Gesù, con la sua morte in croce e la sua risurrezione, ci ha rivelato il suo volto, il volto di un Dio talmente grande nell’amore da comunicarci una speranza incrollabile, che nemmeno la morte può incrinare, perché la vita di chi si affida a questo Padre si apre sulla prospettiva dell’eterna beatitudine.

    Lo sviluppo della scienza moderna ha confinato sempre più la fede e la speranza nella sfera privata e individuale, così che oggi appare in modo evidente, e talvolta drammatico, che l’uomo e il mondo hanno bisogno di Dio – del vero Dio! – altrimenti restano privi di speranza. La scienza contribuisce molto al bene dell’umanità, – senza dubbio – ma non è in grado di redimerla. L’uomo viene redento dall’amore, che rende buona e bella la vita personale e sociale. Per questo la grande speranza, quella piena e definitiva, è garantita da Dio, dal Dio che è l’amore, che in Gesù ci ha visitati e ci ha donato la vita, e in Lui tornerà alla fine dei tempi. E’ in Cristo che speriamo, è Lui che attendiamo! Con Maria, sua Madre, la Chiesa va incontro allo Sposo: lo fa con le opere della carità, perché la speranza, come la fede, si dimostra nell’amore.

    Buon Avvento a tutti!”

    2 Dicembre, 2007 - 16:39

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