Mese: <span>Dicembre 2008</span>

Il pianerottolo si è fatto più che mai incandescente. A me non dispiace, amo la varietà e la vivacità. Anche il genere letterario dell’aggressione verbale mi diverte. Ma le persone coinvolte ne restano ferite e questo non vorrei che avvenisse in casa mia. Primo consiglio: quando avete voglia di menare le mani, prendetevela con me. Non sono permaloso e magari neanche vi rispondo, così potete concludere che mi avete messo a tacere. Secondo: se volete prendervela con qualcuno nominalmente, indirizzate sempre a me le contumelie – autorizzo ad alzare il tiro oltre il  verosimile – incolpandomi di ospitare ”uno come Caius Pupus”. Ma attenzione, l’arte della triangolazione esige che diciate tutto contro di me e nulla contro il rivale: “La sua imbecillità e la sua perversione devono essere totali, se arriva a tollerare i commenti di Caius”. Vedrete che io tollererò anche i vostri. Terzo: quando pensate che qualcuno vi abbia offeso potete certo reagire, ma potreste anche fingere di non aver capito, rispondere ironicamente o anche non rispondere. Per il coatto dei blog l’offesa che non arriva toglie il sonno: “Magari quello non mi ha neanche letto!” Vedo infine che a gridare più alto sono i visitatori coperti da pseudonimo, mentre chi si firma è più prudente. Non ne deduco che tutti si debbano firmare: la libertà è l’unica regola di questo blog. Ma invito gli pseudonimi a ricordarsi della loro condizione quando polemizzano con le firme. Tranne nel mio caso, si capisce: con me tutto è lecito. Ultimo consiglio: quando siete davvero scocciati prendetevi una pausa ma non abbandonate il blog. Io tutti apprezzo e a tutti voglio bene. Ora tornate a infuriare.  

1.         Pieno rispetto nel linguaggio e negli atteggiamenti per le persone con orientamento omosessuale – una pienezza di accoglienza che vuol dire anche comprensione delle loro scelte di vita – quantomeno quella comprensione che è possibile per scelte che non si approvano.

2.         Tendenza a rendere attivo e diffusivo tale rispetto oltre la cerchia dei rapporti personali – collaborando al superamento di ogni forma di dileggio, discriminazione e condanna nei loro confronti.

3.         Maturare in me stesso e promuovere intorno una valutazione positiva del fatto che due persone dello stesso sesso si amino: per il conforto e l’aiuto reciproco, per lo stimolo a comportamenti positivi che ne può venire nella convivenza sociale.

4.         Con lo stesso impegno e la stessa chiarezza affermare – anche qui attivamente – la propria indisponibilità all’introduzione nel nostro ordinamento del matrimonio omosessuale e del diritto di adozione per coppie omosessuali.

5.         Nel colloquio con le singole persone a orientamento omosessuale presentare e discutere con ogni rispetto e schiettezza la disapprovazione che di tale orientamento è presente nella Bibbia e nella tradizione cristiana che mi sono più care della vita.

Barbone con cagnetto in carrozzina va questuando per tutto l’Esquilino, a Roma, allargando le braccia e indicando con una mano la bestiola come a dire: “Fatelo per lui”. Eccolo a colloquio per via Panisperna con una ragazza ucraina che è sempre là e ora gioca con il cagnetto carezzandolo sopra e sotto il muso e quello la mordicchia beato. Il barbone allunga un braccio verso la gonna di lei ma si prende una botta sulla mano e risponde con un’altra botta veloce come avessero fatto le prove poco prima. Ora strillano tutti e due e si separano lasciando il cagnetto deluso, che volta il muso di qua e di là. “Se vuole toccare mi deve pagare” dice lei con tono sostenuto. “E allora pagami il cane” replica quello tassativo.

In mezzo mondo l’omosessualità è condannata dalle leggi e punita in vario modo, fino alla pena di morte: sono perciò favorevole all’iniziativa francese per una “depenalizzazione universale” e appoggio il governo italiano che la sostiene. Sono contrario all’introduzione nel nostro ordinamento del matrimonio omosessuale e mi adopererò, nell’ambiente in cui vivo, perchè non vi sia equivoco tra le due questioni: chi fu contrario alla lapidazione per gli adulteri non intendeva favorire la diffusione dell’adulterio.   

Ci sono in giro quattro vaticanisti che hanno compiuto o stanno per compiere 65 anni, tutti attivissimi e tra loro amici: Angelo Bertani che dirige Adista, Carlo Di Cicco vicedirettore dell’Osservatore romano, Sandro Magister dell’Espresso e io. Mi è venuta l’idea di confrontarne le parabole – nel senso di traiettorie professionali – pensando a Bertani, a me il più caro, che ha preso la direzione dell’agenzia Adista in ottobre. Paragonando le posizioni dei quattro a inizio carriera e quelle di oggi, c’è da muovere gli occhi in tutte le direzioni! Per dirla grossolanamente, Angelo Bertani era quello più a destra (è stato ad Avvenire e poi a Famiglia cristiana) e ora è il più a sinistra. Sandro Magister ha fatto lo spostamento opposto, non con passaggio di testata (dal 1974 è all’Espresso, prima era a Settegiorni) ma voltando il capo come fa il girasole. Il mutamento più vistoso – non in orizzontale ma dal seminterrato al piano nobile – è quello di Di Cicco, che era stato per una vita all’agenzia Asca e da un anno e due mesi è il vice di Vian all’Osservatore. Egli era il più anticonformista tra i quattro, scamiciato nato e obiettore di coscienza. Di me non dico perché ogni parola potrebbe rivoltarmisi contro. Né tiro conclusioni: ammiro il movimento dei quattro e l’ampiezza del campo che coprono prendendosi per mano.