Mese: <span>Marzo 2011</span>

Sono soddisfatto di come è andata la prima giornata di tregua sul fronte del testimone di Geova che era venuto qui per sbancare il mio pianerottolo con qualche arguta domanda. Bravissimi sono stati tutti i visitatori che si sono attenuti al mio consiglio di non interloquire con “l’umile servitore del messaggio” e di lasciarlo a me. Io vado matto per le sue battute sulle donne ammaccate che scaldano il pane e qualche volta lo lasciano bruciare. Bravo anche Gioab che ha imparato a fare commenti più brevi: immagino che domani, con qualche impegno, potrà anche riuscire a farne di meno. Conviene prendere meglio la mira e non sprecare frecce, mio simpatico amico. Io comunque ti rimanderò tutte quelle che arriveranno qui nel pianerottolo. La prima te la rimando con il primo commento a questo post.

Ma da dove salta fuori questa Ruby così piccola e così bugiarda, così pronta e trafficante? Provo a guardarla come una figlia, avendone giusto una di quell’età e avendone avute altre due passate per quell’età. Provo ad accostarla all’immagine di una ragazza libica di vent’anni venuta da cinque mesi a studiare all’Università La Sapienza, che se ne sta velata e in silenzio se ci sono uomini intorno, mai esce sola e piange la sera con le amiche se nel giorno un ragazzo la guarda con insistenza. Ruby invece così combattiva, che chiede 15 mila euro per un’intervista, 25 mila per una serata in discoteca, cinque milioni a Berlusconi (secondo una delle telefonate intercettate) per “negare tutto” e “passare da pazza”: “Da questa storia ne devo uscire con qualche cosa”. I ragazzi della sua età le gridano insulti nelle discoteche, è costretta ad andarsene prima del tempo e contratta la riduzione del compenso da 25 mila a 5 mila. “Per niente io non faccio niente” è il suo motto. Per me la piccola Ruby è una guizzante immagine dell’accelerazione della storia.