Anno: <span>2012</span>

«Operazioni come quella di Cortina hanno il significato simbolico di una lotta seria all’evasione fiscale. Niente danneggia la percezione dell’Italia all’estero, quanto l’evasione fiscale. Serve un rispetto per la ricchezza e una lotta senza quartiere all’evasione fiscale. Bisogna rispettare la ricchezza che è un valore a condizione che sia il risultato di un merito, di uno sforzo produttivo e di talento. Il profitto del monopolista e di imprese che si arricchiscono alle spalle del consumatore invece deve essere represso. Negli Stati Uniti si va in carcere, in Europa no, ma dobbiamo renderci conto che evadendo le tasse paga l’intera collettività»: così Monti ieri da Fazio. Batto le mani. “Lotta senza quartiere all’evasione fiscale” sono le parole giuste. Aggiungo che le azioni spettacolari sono utilissime: aiutano l’evasore a intendere l’antifona e – soprattutto – aiutano l’elettore a capire chi protegge l’evasore. Per un altro mio grido scomposto “Cortina Cortina” vedi il post del 4 gennaio.

A partire dal 13 novembre 2011 il “Corriere della Sera” ha un supplemento domenicale intitolato LA LETTURA che nella parte alta delle pagine offre brevissimi trafiletti detti in gergo “spilli” affidati a vari autori che li contrassegnano con una propria “testatina” [ovvero: titolo di rubrica] sempre uguale. La mia testatina dice: Due parole in croce. Qui riporto i miei “spilli” elencati dal più recente al più antico. Quello di oggi è intitolato La fede spinge agli ossimori.

Si direbbe che Papa Benedetto voglia riportare il Papato in Italia: ha annunciato ieri la nomina di 18 cardinali elettori e 7 di loro sono italiani (il più noto è l’arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori). In occasione dell’ultimo Concistoro, nel novembre del 2010, ne aveva nominati 20 e 8 erano italiani. Se il Conclave si riunisse tra qualche mese gli italiani sarebbero 30 su 120, pari al 25%, (mentre erano 20 su 117, pari al 17% nel Conclave del 2005). – E’ il facinoroso attacco di un mio articolo pubblicato oggi dal “Corriere della Sera” alle pagine 1 e 23 con il titolo NOMINATI 22 CARDINALI: PIU’ ITALIANI NEL CONCLAVE. Il vaticanista Vecchi è in vacanza e la direzione ricorre al vecchio vaticanista che sono io, il quale si monta la testa a motivo della firma in palchetto e questi sono i risultati.

Un bel saluto ai visitatori nel giorno dei cammelli e della stella. “Uno stuolo di cammelli ti invaderà, dromedari di Madian e di Efa, tutti verranno da Saba, portando oro e incenso“: Isaia 60, 6.

Tre sono le genialità di cui Aldo Moro (1916-1978) fu protagonista nei suoi giorni e nelle sue opere: il metodo “inclusivo e avvolgente” (definizione dello storico Giovanni Tassani) che gli permise di portare l’intera Dc prima all’incontro con i socialisti e poi a quello con i comunisti; la rivendicazione dell’autonomia politica dei cattolici dalle indicazioni degli uomini di Chiesa; l’avvertenza dei “tempi nuovi” seguiti al ’68 che si impegnò a interpretare nel loro lato positivo e che dieci anni dopo l’avrebbero travolto con il loro lato oscuro. – E’ l’elencante attacco di un mio pignolissimo articolo pubblicato ieri dal “Corriere della Sera” con il titolo Democristiani, non clericali a presentazione del volumetto antologico di testi morotei (La democrazia incompiuta, per la serie I maestri del pensiero democratico) venduto oggi in edicola con il Corriere della Sera.

E’ “stato di polizia”, è “un’operazione mediatica”, è “persecutorio e inaccettabile” hanno detto da varie parti – specie Lega e Pdl – contro gli ottanta ispettori che l’Agenzia delle entrate ha inviato a Cortina il 30 dicembre. «Controlli a tappeto sull’intera area perché presumibilmente popolata in queste vacanze da ricchi sono del tutto inaccettabili e chiaramente ispirati a una concezione ideologica del controllo fiscale» è la sentenza di Fabrizio Cicchitto. Io invece batto le mani. L’evasione è un male grave che merita un contrasto deciso, il quale ha giustamente bisogno di un sostegno mediatico. Batto le mani anche a Tremonti che è all’origine di questa azione di contrasto. Polizia e carcere contro gli evasori totali mi vanno benissimo. Che bello che siano venuti da un governo di destra.

Aurelio Andreoli – letterato e scrittore – è malato di Aids, nella malattia si riscopre cristiano e racconta la riscoperta in un diario intitolato Il bacio di Francesco che dedica a Rosaria, la sua “compa­gna” che di Aids è morta e che l’Aids gli ha trasmesso:A Rosaria. Angelo di Dio, ti prego di accettare la dedica di questo libro. Il tuo nome accanto al mio, fin dalle prime pagine, mi dà forza e ti costringe a seguire le sorti di questo libro”. E’ l’attacco di un mio profilo che puoi leggere qui: Aurelio Andreoli: un credente nella notte dell’Aids. Il diario di Aurelio è stato pubblicato da Marsilio ed ha la prefazione di Ernesto Olivero. Da quando lo lessi io sono alla ricerca di notizie sulla morte di questo cristiano meritevole di memoria. Vorrei sapere chi l’ha accompagnato negli ultimi giorni, se abbiamo le sue ultime parole, dove sia sepolto. Ho chiesto all’Ufficio Stampa della Marsilio che ha fatto indagini e mi ha risposto che all’editore risulta il fatto della morte ma nè la data nè altro. Ho chiesto ad Olivero che mi ha dato la stessa risposta. Nulla ho trovato in Internet. Ora lancio la richiesta nella Rete: chi sa di Aurelio mi parli di lui.

A questo destino di felicità gli uomini sono ricondotti attraverso l’umanità di Cristo“: parole di Tommaso d’Aquino tradotte da Giacomo Tantardini e da lui poste a titolo di una “Meditazione sul Natale” tenuta nella cattedrale di Fidenza il 20 dicembre del 2006. Oggi don Giacomo è malato e io gli auguro la guarigione con un bicchiere di Vino Nuovo ringraziandolo per la passione del suo inno all’umanità di Cristo.