Anno: <span>2015</span>

Molti in privato mi interpellano su Messori e i suoi dubbi verso Francesco (Corsera del 24 dicembre: “La svolta, i dubbi”). Mi domandano chi mai possa aver chiesto il suo intervento, perchè proprio a Natale, come faccio io a collaborare allo stesso quotidiano. Nei primi commenti fornisco qualche risposta, ma dico subito che conosco bene Messori, lo so diverso da me e l’accetto per quello che è. L’articolo pone domande su Papa Francesco ma non delegittima, sospende il giudizio: “Ho scelto di osservare, ascoltare, riflettere”. E’ un atteggiamento che apprezzo. Non ne ho parlato con Vittorio ma immagino ch’egli analogamente apprezzi il mio accompagnamento interpretativo della predicazione di Papa Bergoglio.

“Tornare in Sierra Leone è nei miei progetti, anche se ora la prima cosa che devo fare è ricostruire il mio tono muscolare perchè è amdato perduto. Successivamente valuterò la possibilità di tornare in Sierra Leone, anche se per un tempo limitato, ma voglio andare a completare quello che avevo iniziato”: così Fabrizio Pulvirenti, il medico italiano di Emergency salvato da Ebola, nella conferenza stampa di stamane allo Spallanzani. Nei primi commenti altre parole sue e dei medici che l’hanno curato.

“Un anno fa, nel messaggio del 31 dicembre, avevo detto: ‘Spero di poter vedere nel 2014 almeno iniziata un’incisiva riforma delle istituzioni repubblicane’. Ebbene, è innegabile che quell’auspicio si sia realizzato. E il percorso va, senza battute d’arresto, portato a piena conclusione”: così Napolitano nel messaggio di ieri. Condivido: senza battute d’arresto. L’idea di discutere per altri tre decenni ogni virgola di ogni capitolo di riforma può essere coltivata solo da chi non vuole nessun cambiamento.