Cristiani da salotto e cristiani inamidati

Giovedì aveva detto “cristiani da salotto” e oggi alla veglia di Pentecoste con i movimenti ha detto “cristiani inamidati”. “Se usciamo da noi stessi – ha predicato questo pomeriggio ai duecentomila che l’ascoltavano – troviamo la povertà. Oggi – questo fa male al cuore dirlo – oggi, trovare un barbone morto di freddo non è notizia. Oggi è notizia, forse, uno scandalo. Uno scandalo: ah, quello è notizia! Oggi, pensare che tanti bambini non hanno da mangiare non è notizia. Questo è grave, questo è grave! Noi non possiamo restare tranquilli! Mah… le cose sono così. Noi non possiamo diventare cristiani inamidati, quei cristiani troppo educati, che parlano di cose teologiche mentre prendono il tè, tranquilli. No! Noi dobbiamo diventare cristiani coraggiosi e andare a cercare quelli che sono proprio la carne di Cristo, quelli che sono la carne di Cristo!“. Nel primo commento riporto le parole che aveva detto giovedì sui “cristiani da salotto”. In qualche momento ho l’impressione che Papa Francesco ce l’abbia con me. Non mi conosce, ma voglio dire: con quelli come me. Non frequento salotti e non bevo il tè ma non sono uno che va in crisi per la povertà del prossimo. Lo spettacolo della povertà mi fa star male ma non mi cambia la vita.

22 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Giovedì 16 alla messa del mattino Francesco aveva parlato così: “Nella Chiesa ci sono anche cristiani tiepidi, con un certo tepore, che non sentono di andare avanti, sono buoni. Ci sono anche i cristiani da salotto. Quelli educati, tutto bene, ma non sanno fare figli alla Chiesa con l’annuncio e il fervore apostolico. Invochiamo lo Spirito Santo perché dia questo fervore apostolico a tutti noi; ci dia anche la grazia di dar fastidio alle cose che sono troppo tranquille nella Chiesa; la grazia di andare avanti verso le periferie esistenziali. La Chiesa ha tanto bisogno di questo! Non soltanto in terra lontana, nelle Chiese giovani, nei popoli che ancora non conoscono Gesù Cristo. Ma qui in città, in città proprio, hanno bisogno di questo annuncio di Gesù Cristo. Dunque chiediamo allo Spirito Santo questa grazia dello zelo apostolico: cristiani con zelo apostolico. E se diamo fastidio, benedetto sia il Signore”.

    18 Maggio, 2013 - 22:47
  2. germano turin

    Nella storia del cristianesimo

    siamo passati dall'”annunciare” Gesù del periodo apostolico all'”imporre” Gesù in certi periodi del medio evo, al “testimoniare” Gesù in altri periodi.

    Sono tutti modi per “essere cristiani” (se rapportati ai periodi in cui ci trovavamo): ora Papa Francesco ci chiede di fare il “salto di qualità” del cristianesimo.

    Ci chiede cioè di “avere fede” nel senso di “fidarci” di Dio al punto da “osare l’estasi” nel senso di “ex-stasi”, cioè di “uscire da noi stessi”.

    Bell’incitamento: ma chi ha il coraggio di cercare “l’estasi” fino a quel punto?

    18 Maggio, 2013 - 23:45
  3. lorenzo

    Io invece, Luigi, sono sicuro che papa Francesco ce l’abbia con me.
    Perché Gesù Cristo ce l’ha con me.
    Proprio per quella parola che usi tu così bene: spettacolo.
    Troppo spesso “assisto allo spettacolo di…” e basta.
    Parlare, conta un beneamato cappero.E il cappero resta tale anche se parlo di teologia, etica, morale, arte, cultura, fede, Dio.E mi fermo lì.
    Sì. Gesù Cristo ce l’ha con me. E menomale. Essicapisce.
    Lui mi sceglie, e io?
    Io non solo non cambio la mia vita, ma nemmeno gliela do.

    Ce l’ha su con me.
    E per questo, per dirla con Francesco, sia benedetto il Signore.

    19 Maggio, 2013 - 3:02
  4. FABRICIANUS

    A Luigi e a tutti voi, buona Domenica di Pentecoste

    19 Maggio, 2013 - 11:25
  5. discepolo

    Certi cristiani mi fanno lo stesso effetto dei parlamentari che applaudivano freneticamente il discorso del presidente Napolitano alle camere: più Napolitano ne diceva peste e corna , più li insultava e più i parlamentari entusiasti applaudivano ( ovviamente senza cambiare di una virgola il loro modo d’essere)
    così più Papa Francesco prende in giro i cristiani da salotto, i cristiani inamidati, più questi felici e contenti applaudono (senza cambiare una virgola del loro comportamento !)

    19 Maggio, 2013 - 14:41
  6. roberto 55

    Mi unisco all’amico Fabricianus nell’augurare a tutti (ma si: anche ai “cristiani da salotto” ….) buona domenica di Pentecoste !

    Roberto 55

    19 Maggio, 2013 - 15:46
  7. Marilisa

    Discepolo, lei ritiene di essere una cristiana non “da salotto” ?
    Comunque sia, lasci perdere le cretinate.
    Lei non mi sembra la persona più adatta per dare giudizi.
    Giudichi sé stessa prima di tutto.

    19 Maggio, 2013 - 15:55
  8. Luigi Accattoli

    Francesco nell’omelia di questa mattina, festa di Pentecoste:

    Siamo aperti alle ‘sorprese di Dio’? O ci chiudiamo, con paura, alla novità dello Spirito Santo? Siamo coraggiosi per andare per le nuove strade che la novità di Dio ci offre o ci difendiamo, chiusi in strutture caduche che hanno perso la capacità di accoglienza? Queste domande, ci farà bene, anche, farle durante tutta la giornata“.

    19 Maggio, 2013 - 16:24
  9. Luigi Accattoli

    Ancora Francesco nell’omelia di Pentecoste:

    La novità ci fa sempre un po’ di paura, perché ci sentiamo più sicuri se abbiamo tutto sotto controllo, se siamo noi a costruire, a programmare, a progettare la nostra vita secondo i nostri schemi, le nostre sicurezze, i nostri gusti. E questo avviene anche con Dio. Spesso lo seguiamo, lo accogliamo, ma fino ad un certo punto; ci è difficile abbandonarci a Lui con piena fiducia, lasciando che sia lo Spirito Santo l’anima, la guida della nostra vita, in tutte le scelte; abbiamo paura che Dio ci faccia percorrere strade nuove, ci faccia uscire dal nostro orizzonte spesso limitato, chiuso, egoista, per aprirci ai suoi orizzonti“.

    19 Maggio, 2013 - 16:38
  10. Marilisa

    Il mio parroco nell’omelia ha detto, fra le altre cose, che Gesù è il salvatore di TUTTI gli uomini e che anche la Chiesa mette dei paletti, mentre dovrebbe aprirsi e andare incontro agli altri–tutti gli altri–e non chiudersi nel recinto di regole rigide, pressoché burocratiche, che impediscono il dialogo.
    Lo Spirito Santo dona libertà di cuore e d’ intelletto.
    Musica per le mie orecchie.
    Del resto, nel “Vieni, Santo Spirito” spicca quel “piega ciò che è rigido” che è espressione talmente significativa che fa meraviglia constatare quanto certi cristiani siano lontani dall’aver recepito e compreso l’ imperativo dell’ accoglienza degli altri.

    19 Maggio, 2013 - 20:27
  11. Luigi Accattoli

    Vedo che Grillo arruola Francesco nel suo blog: «Anche il Papa ultimamente è diventato qualunquista e un po’ populista, dice di pensare agli ultimi e non alle banche che siano di destra o di sinistra».

    E vedo che il Tg1 cita il Grillo in chiave Gaber equivocando – se possibile – ogni parola: “Grillo attacca il Papa”.

    19 Maggio, 2013 - 21:47
  12. Luigi Accattoli

    Se sei una grande testata fatichi a capire un Grillo.

    19 Maggio, 2013 - 21:49
  13. Luigi Accattoli

    Abbiamo ora la trascrizione delle risposte date ieri sera da Papa Francesco in Piazza San Pietro. Qui e nei prossimi commenti riporto i passi più vivi.

    Ho ricevuto il primo annuncio cristiano proprio da questa donna, da mia nonna! E’ bellissimo, questo! Il primo annuncio in casa, con la famiglia! E questo mi fa pensare all’amore di tante mamme e di tante nonne nella trasmissione della fede. Sono loro che trasmettono la fede. Questo avveniva anche nei primi tempi, perché san Paolo diceva a Timoteo: “Io ricordo la fede della tua mamma e della tua nonna” (cfr 2Tm 1,5). Tutte le mamme che sono qui, tutte le nonne, pensate a questo! Trasmettere la fede.

    19 Maggio, 2013 - 22:27
  14. Luigi Accattoli

    Francesco 2. Adesso, vorrei fare un piccolo rimprovero, ma fraternamente, tra noi. Tutti voi avete gridato nella piazza “Francesco, Francesco, Papa Francesco”. Ma, Gesù dov’era? Io avrei voluto che voi gridaste: “Gesù, Gesù è il Signore, ed è proprio in mezzo a noi!”. Da qui in avanti, niente “Francesco”, ma “Gesù”!

    19 Maggio, 2013 - 22:27
  15. Luigi Accattoli

    Francesco 3. La mia esperienza è ciò che sperimento davanti al sagrario [Tabernacolo] quando vado a pregare, la sera, davanti al Signore. Alcune volte mi addormento un pochettino; questo è vero, perché un po’ la stanchezza della giornata ti fa addormentare. Ma Lui mi capisce. E sento tanto conforto quando penso che Lui mi guarda. Noi pensiamo che dobbiamo pregare, parlare, parlare, parlare… No! Làsciati guardare dal Signore.

    19 Maggio, 2013 - 22:28
  16. Luigi Accattoli

    Francesco 4. Noi dobbiamo andare all’incontro e dobbiamo creare con la nostra fede una “cultura dell’incontro”, una cultura dell’amicizia, una cultura dove troviamo fratelli, dove possiamo parlare anche con quelli che non la pensano come noi, anche con quelli che hanno un’altra fede, che non hanno la stessa fede. Tutti hanno qualcosa in comune con noi: sono immagini di Dio, sono figli di Dio. Andare all’incontro con tutti, senza negoziare la nostra appartenenza.

    19 Maggio, 2013 - 22:28
  17. Luigi Accattoli

    Francesco 5. Quando io vado a confessare – ancora non posso, perché per uscire a confessare… di qui non si può uscire, ma questo è un altro problema – quando io andavo a confessare nella diocesi precedente, venivano alcuni e sempre facevo questa domanda: “Ma, lei dà l’elemosina?” – “Sì, padre!”. “Ah, bene, bene”. E gliene facevo due in più: “Mi dica, quando lei dà l’elemosina, guarda negli occhi quello o quella a cui dà l’elemosina?” – “Ah, non so, non me ne sono accorto”. Seconda domanda: “E quando lei dà l’elemosina, tocca la mano di quello al quale dà l’elemosina, o gli getta la moneta?”. Questo è il problema: la carne di Cristo, toccare la carne di Cristo, prendere su di noi questo dolore per i poveri.

    19 Maggio, 2013 - 22:29
  18. Luigi Accattoli

    Francesco 6. Una Chiesa povera per i poveri incomincia con l’andare verso la carne di Cristo. Se noi andiamo verso la carne di Cristo, incominciamo a capire qualcosa, a capire che cosa sia questa povertà, la povertà del Signore.

    19 Maggio, 2013 - 22:29
  19. Luigi Accattoli

    Francesco 7. Questo succede oggi: se gli investimenti nelle banche calano un po’… tragedia… come si fa? Ma se muoiono di fame le persone, se non hanno da mangiare, se non hanno salute, non fa niente! Questa è la nostra crisi di oggi! E la testimonianza di una Chiesa povera per i poveri va contro questa mentalità.

    19 Maggio, 2013 - 22:34
  20. Luigi (19 maggio 2013 @ 22:28)

    In questa risposta di Francesco mi pare risuoni il suo legame con santa Teresina di Lisieux.
    Anche lei rispondeva, alle consorelle che la rimproveravano di addormentarsi durante la preghiera, di considerare che non ci fosse nulla di più bello che addormentarsi cullata da Gesù, tra le sue braccia.
    Mi ha consolato tanto, durante gli anni, questa sensazione: addormentarmi cullata dal Signore, con la corona del rosario in mano, che poi mi scivola e puntualmente ritrovo al mattino, da qualche parte sotto le coperte.
    Grazie di tutto, papa Francesco.
    Buonanotte a tutti

    http://solamusika.blogspot.it/2013/05/ave-maris-stella.html

    19 Maggio, 2013 - 22:58
  21. Luigi Accattoli

    E’ vero Nico, e in quella stessa risposta, nelle parole “sento tanto conforto quando penso che Lui mi guarda”, c’è un rimando al Curato d’Ars che riferiva le parole che gli erano venute da un contadino che passava ore davanti al tabernacolo: “Io lo guardo e lui mi guarda”. Bergoglio gesuita polivalente.

    19 Maggio, 2013 - 23:23
  22. Marilisa

    I passi da te riportati, Luigi, sono perle di autentico cristianesimo. Altro che teologia!
    Come non essere conquistati da un uomo che parla direttamente, e con semplicità, al cuore?
    Non vedi un papa con l’aureola, non vedi un dio da adorare come fosse Dio stesso.
    Vedi un fratello sapiente che con grande umiltà ti indica la strada che porta al Signore Gesù. Un esempio da imitare.

    20 Maggio, 2013 - 8:40

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