Bregantini: non è una rimozione

Un abbraccio a Giancarlo Maria Bregantini, vescovo coraggioso, trasferito da Locri-Gerace a Campobasso. A fare chiarezza sul trasferimento sarà lui in persona con un’intervista alla Radio Vaticana che verrà trasmessa nel radiogiornale delle 14 e della quale è stato anticipato il testo ai giornalisti in Sala Stampa vaticana. Parla di “obbedienza” come già nelle dichiarazioni degli ultimi giorni, ma parla anche dell’impegno della Chiesa nella lotta alla ‘ndrangheta e si dice fiducioso che quella lotta da parte della comunità di cui è stato vescovo possa continuare anche senza di lui, purchè il suo successore sia una “persona umile”, cioè capace di ascoltare il grido del suo popolo e di accompagnarne la speranza. In Vaticano e alla Cei assicurano che non si tratta di una rimozione, ma di una “vera promozione” a una sede meno ardua, che comporta il titolo di arcivescovo e che prevede l’opportunità di essere eletto a presidente della Conferenza episcopale abruzzese-molisana. Dicono anche che la Cei ha sempre sostenuto le iniziative sociali di Bregantini con i fondi dell’8 per mille. Ritengo credibili queste affermazioni. Le dichiarazioni del vescovo non le contraddicono. Ricordo almeno tre occasioni in cui Giuseppe Betori, segretario generale della Cei, ha dichiarato in conferenza stampa il pieno sostegno della Chiesa italiana al vescovo di Locri. Non è da escludere che tra i motivi del trasferimento vi possa essere anche l’incomprensione – cresciuta negli anni – tra il combattivo Bregantini e altri vescovi della Calabria meno decisi a rischiare la pelle per sete di giustizia. Ma confido che non sia questa la prima ragione.

134 Comments

  1. Grazie per la tempestività.
    Confido anch’io non sia questa la ragione… anche perchè allora andavano trasferiti (secondo la mia idea di Chiesa e di Episcopo) i vescovi meno decisi… o no?
    Non so se per un prete operaio l’accedere al titolo di arcivescovo o l’opportunità di diventare presidente della CE di Abruzzo e Molise possano essere considerati elementi di gratificazione. Ma comunque aspettiamo l’intervista delle 14… anche se l’obbedienza di Bregantini sarà tale che non dirà nulla di scottante.
    Su Betori e 8 per mille, una volta tanto gli credo: il sostegno economico e morale con il progetto Policoro, i finanziamenti e le dichiarazioni della CEI non sono mai mancate…
    Rimango comunque perplesso e sospettoso: ma cose si fa a parlare di promozione a “sede meno ardua”?! Nella Chiesa le promozioni sono sempre state promozioni negli onori ma anche negli oneri. A tutti i livelli. Promuovere a sede meno ardua mi pare un eufemismo…

    8 Novembre, 2007 - 12:54
  2. Francesco73

    Un in bocca al lupo a Bregantini, e una preghiera per lui.
    Auguri di cuore anche alla Chiesa di Locri-Gerace: come dire, è adesso che si parrà la sua nobilitate. Nella continuità con gli insegnamenti di una stagione lunga e importante, che occorre portare avanti, precisare, far fermentare sempre di più come semi di giustizia e di profezia.
    Talvolta c’è un pò il rischio che le figure di un vescovo (o di un prete, o persino di un papa!) e quelle della Chiesa finiscano per sovrapporsi, per identificarsi.
    Mentre in fondo la comunità cristiana deve proseguire il suo cammino nel tempo, e dare buona prova anche con guide diverse.
    Ora molto dipenderà dalla scelta del successore.
    Sono certo che il Papa e i suoi collaboratori opereranno con lungimiranza e sapienza.

    8 Novembre, 2007 - 12:59
  3. Confidate? Confidiamo, avete ragione, dai… E poi, si sa, lo Spirito Santo la sa più lunga di ogni eventuale perversità dell’uomo.

    Resta in me l’amarezza che in tanti altri casi “l’opportunità” (diciamo pure politica) prevale abbondantemente sul resto… qui credo che fosse vieppiù opportuno considerare il segno di speranza (e di profezia) che il suo episcopato stava lasciando lì dove era… forse sarebbe stato meglio annunciare (visto lo stile recente) un grande impegno pastorale nazionale sul tema “mafia e mafiosità” (soprattutto) … e poi… anche “promuovere” Bregantini.
    Comunque, ho avuto la fortuna di parlarci qualche volta. Il suo modo di affrontare questa situazione mi conferma solo che è davvero un uomo di Dio.

    8 Novembre, 2007 - 13:14
  4. Luigi Accattoli

    A Davide1975: “sede meno ardua” è solo una mia espressione che riassumeva un lungo ragionamento e hai ragione di dubitare del suo senso – chi parlava con me voleva dire – e un poco diceva: non avrà bisogno della scorta, avrà le giornate meno tese, potrà ogni tanto risposarsi. Luigi

    8 Novembre, 2007 - 13:56
  5. fabrizio

    L’avevo già scritto tempo fa e oggi mi ripeto: ho assistito ad un’intervista pubblica in cui Bregantini ringraziava Ruini e la Cei per il sostegno, anche economico, alle sua attività pastorali, e Avvenire per i riflettori costantemente accesi sulla Locride.
    Una preghiera per Bregantini e una per il suo successore che, oltre ad affrontare le difficoltà di quella diocesi, dovrà anche imparare a convivere con i continui confronti al predecessore…un po’ come è successo al nostro Joseph.

    8 Novembre, 2007 - 14:28
  6. … fabrizio, d’accordo. Se vuoi aggiungo anche che Avvenire, dopo anni di silenzi, quest’anno ha spesso sostenuto e promosso le posizioni di mons. Bregantini. E poi che fai? Quando ricevi un regalo utile non ringrazi?

    Mi suggerisce, però, un amico informato… se avessero voluto davvero dare seguito e forza alla scelta pastorale del vescovo di Locri, lo avrebbero promosso in qualche diocesi maggiore o arcidiocesi (che è stata a lungo vacante) di altre zone difficili e fortemente simboliche… non Campobasso.

    E, poi, perdonatemi… il sostegno economico, in tutte le cose anche extra ecclesiali, spesso sostituisce quello, diciamo, almeno emotivo… ma, sapete, io e Camillo proprio non c’azzecchiamo…

    Per fortuna lo Spirito soffia sempre… questa è la grande speranza che nessuno ci toglie.

    8 Novembre, 2007 - 14:51
  7. fabrizio

    l’intervista a Bregantini che citavo è dell’agosto 2006, e il ringraziamento di Bregantini si riferiva evidentemente ad un periodo ancora precedente, quindi è da ben prima di quest’anno che la CEI lo sostiene.
    Comunque non voglio nascondermi dietro un dito, le tue perplessità sono anche le mie, così come la fede nello Spirito.
    …ma se davvero era un vescovo “scomodo” che era opportuno spostare, perchè aspettare 13 anni ?

    8 Novembre, 2007 - 15:07
  8. Dell’intervista molto mi ha colpito il senso di obbedienza al Papa dichiarato da Mons. Bragantini (e di questi tempi fa piacere) e sopratutto quando dice che la non obbedienza lo lascerebbe solo, quando si è soli si è disperati. Come al solito il polverone inevitabilmente si alza, ma quando la polvere tornerà a terra, quelli di Locri si ritroveranno con un nuovo padre Vescovo che avrà solo la voglia di fare meglio del suo predecessore, con l’aiuto dello Spirito Santo. Gli uomini sono passeggeri lo Spirito è eterno.

    8 Novembre, 2007 - 15:13
  9. Luisa

    Premettendo che non conosco la storia di Mons. Bregantini, devo dire che la lettura della sua intervista sul blog di Raffaella m`ha lasciato una strana impressione. Quando esco da questa lettura, serbo l`impressione di una persona che dice obbedire e allo stesso tempo dice di farlo con grande dispiacere ma che al Papa non si può disubbidire.Il Papa è dunque responsabile del dispiacere causato non solo a mons.Bregantini ma anche alla popolazione.
    Non so, se dico “ubbidisco” lo faccio umilmente senza riserve.
    Una cosa è esprimere l`attaccamento ad una popolazione,ripercorere il cammino comune, un`altra far chiaramente capire che non è stato lui a voler questo spostamento….e fra le righe rendere il Papa responsabile.
    Ma ripeto non conosco Mons. Bregantini, forse questo modo di esprimersi non stupirà chi lo conosce.

    8 Novembre, 2007 - 15:29
  10. Padre Bregantini è di una semplicità e di una spiritualità altissime. Nulla a che vedere con certe immagini stereotipate del prete di strada anti-mafia, che vuole farsi notare. Chi lo conosce sa della sua umiltà e delle profondissime motivazioni di fede su cui fonda la sua pastorale per la legalità. Per non parlare dell’amore che hanno per lui tanti giovani calabresi. Il suo dolore malcelato per abbandonare questo popolo è più che comprensibile. Se fosse felice di questo trasferimento sarebbe sciocco. La decisione si piega solo con un mancato discernimento o cattivi consiglieri. Per la ‘ndrangheta è una vittoria. E poi, come dice IL MORALISTA, non solo è grave levarlo dalla Locride, ma forse di più spostarlo in una diocesi neutra e di basso profilo come Campobasso. Ma farà del bene anche lì. Vedrete.

    8 Novembre, 2007 - 15:57
  11. Luisa

    Beh, se tutto ciò fosse successo in Svizzera, i fedeli non avevano che da rivolgersi ad un tribunale civile che forse avrebbe permesso a mons. Bregantini di restare a Locri !
    Senza nessun paragone sulle persone e sui fatti, a Basilea il tribunale civile ha permesso ad un prete sospeso da Mons. Koch di restare nella sua parrocchia…..il prete in questione vive in comunità con “il suo migliore amico e ” la sua migliore amica” , è per il matrimonio dei preti e degli omosessuali, ha trattato il vescovo di uomo senza cogl….e preferisco evitare di scrivere cosa dice del Papa, del suo Magistero e del Vaticano…. insomma, sospeso dal vescovo e rimesso in funzione da un tribunale civile…mica male la Svizzera….no?

    8 Novembre, 2007 - 16:44
  12. Luisa

    ….Locri non essendo in Svizzera ,il mio paragone è un pò tirato per i capelli ,ma quello che è successo a Basilea è purtoppo vero !

    8 Novembre, 2007 - 16:50
  13. Luigi Accattoli

    L’intervista trasmessa dalla Radio Vaticana – e riportata dal sito di Raffella – non è completa rispetto al testo che era stato dato in Sala Stampa al momento della pubblicazione del trasferimento. Sono stati fatti dei tagli perchè troppo lunga. Due dei brani tagliati meritano d’essere recuperati, perchè aiutano a dire lo stato d’animo del vescovo, che non chiedeva il trasferimento ma non lo considera una rimozione. Il primo dice la sua serenità riguardo alla prospettiva di riscatto per la gente che lascia: “A livello culturale molte cose sono cambiate. Se il governo centrale, la Regione, la Chiesa continueranno in questa battaglia per la consapevolezza e la cultura, i frutti non mancheranno“. Qui c’è il riconoscimento dell’azione della Chiesa, che non si armonizzerebbe con il sentimento di uno che si sentisse cacciato. Il secondo riguarda la prospettiva della sua successione: “Mi auguro che venga scelto come vescovo una persona che sia soprattutto umile. Soltanto questo chiederò, che sia soprattutto umile, capace di adattarsi a di piegarsi sulle ferite della gente e della Locride, perchè la gente in Calabria ha soprattutto bisogno di grande conforto e di grande consolazione nel nome di Gesù. Il resto viene attuato – poi – dalla loro tenacia. Che il Signore conceda a chi viene una grande forza interiore e questa umiltà“. Infine è caduto anche un passo in cui ringrazia i giornalisti e lo riporto perchè è raro che qualcuno ringrazi noi pestilenti: “Io sono grato a lei di questa cortesia, grato per come i mezzi di comunicazione ci hanno seguito, anche se con esagerazioni evidenti. Devo, però, dire un grazie ai tanti, tanti giornalisti che hanno dato della Locride un’immagine diversa. Aggiungo una sola cosa: dietro tante affermazioni, io leggo l’affetto per questa terra, non solo per il vescovo, ma per questa terra. Di questo ringrazio tantissimo i mass media di ogni tipo“. – Dovevo questa integrazione, perchè nel post annunciavo certi contenuti dell’intervista a noi anticipata che poi nel parlato andato in onda non abbiamo ritrovato. Luigi

    8 Novembre, 2007 - 17:21
  14. matteo

    Il blog di RAFAELLA?
    ma cosa è?
    la voce ufficiale del Santo Padre?
    Io sapevo esistere tre fonti mediatiche ufficiali:
    La Sala stampa,
    la Radio Vaticana,
    L’Osservatore Romano.
    Ma si sente sempre sto blog di Raffaella……
    Ma sta Raffaella ha l’accesso privato agli appartamenti pontifici? o ai corridoi della CEI-Aurelia?
    Se non è così?
    sta Raffaella come è che c’entra sempre come il prezzemolo?
    Per caso è più affidabile delle fonti ufficiali Vaticane-CEI?
    Aspetto che dopo Benedetto XVI eleggano al soglio di Pietro questa Raffaella…………..
    DONNE….. e …Gossip….SPETTEGULESSS……………

    8 Novembre, 2007 - 18:18
  15. matteo

    mariateresa ha detto…

    Cara Raffaella, ecco una brutta Adnkronos.:
    http://www.adnkronos.com/IGN/Cronaca/?id=1.0.1530516918
    Ecco una brutta piega che Monsignor Bregantini per primo deve sbugiardare.
    Perché la Messa è una cosa sacra e non può essere utilizzata come metodo di pressione politica.
    Credo che questo Callipo abbia le idee confuse o che il dispiacere lo faccia straparlare o peggio. E propendo per l’ultima che ho scritto.
    Sono proprio arrabbiata questa volta.
    8 novembre 2007 17.25
    Raffaella ha detto…

    Cara Mariateresa, non so se il Vescovo sia al corrente dell’iniziativa, ma, in ogni caso, si deve dissociare…
    Ma possibile che i concetti di discrezione ed ubbidienza siano sconosciuti?
    8 novembre 2007 17.41

    8 Novembre, 2007 - 18:21
  16. “Sine dominico non possumus!” Senza il dono del Signore, senza il Giorno del Signore non possiamo vivere: così risposero nell’anno 304 alcuni cristiani di Abitene nell’attuale Tunisia quando, sorpresi nella Celebrazione eucaristica domenicale, che era proibita, furono portati davanti al giudice e fu loro chiesto perché avevano tenuto di Domenica la funzione religiosa cristiana, pur sapendo che questo era punito con la morte.

    E oggi invece… “Sine Bregantino non possumus!”

    Pur con tutta l’umana comprensione: a tutto c’è un limite…

    8 Novembre, 2007 - 18:28
  17. [I “nodi” ecclesiali tosto o tardi vengono al pettine??

    Sei anni fa: ]

    “Altri [vescovi] raccomandano la stabilità del vescovo nella diocesi per la quale è stato eletto, perché si confermi in lui una mentalità di donazione alla Chiesa che gli è stata affidata con un vincolo di fedeltà e amore sponsale. Si vorrebbe così evitare, in quanto possibile, certi problemi come la mentalità di un impegno passeggero in favore della diocesi, il desiderio di cambiamento o di trasferimento ad altre Chiese particolari più prestigiose o meno problematiche, la discontinuità dei programmi e delle iniziative pastorali”.

    Così al punto 126 dell’Instrumentum laboris della decima Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi che si è tenuta nell’ ottobre 2001 su “Il Vescovo Servitore del Vangelo di Gesù Cristo per la Speranza del Mondo”

    .http://www.vatican.va/roman_curia/synod/documents/rc_synod_doc_20010601_instrumentum-laboris_it.html

    8 Novembre, 2007 - 18:35
  18. ( Il summenzionato punto126 del dell’ Instrumentum Laboris del Sinodo generale del 2001, nella sua interezza: )

    ” Questioni pratiche attinenti alla chiesa particolare

    126. Sembra opportuno elencare sinteticamente qui alcune questioni pratiche, già in altri punti sviluppate, perché, conforme­mente alle indicazioni che emergono dalle risposte ai Lineamenta, il Sinodo vi presti una particolare ed adeguata attenzione.

    È desiderio di molte Conferenze episcopali che si insista sulla presenza del vescovo nella diocesi a tempo pieno, poiché assenze frequenti e prolungate minacciano la continuità del servizio pastorale.

    La presenza e permanenza del vescovo nella sua sede o in visita alle sue parrocchie, la disponibilità all’incontro con i sacerdoti, religiosi e laici, le visite pastorali sono garanzia di stabilità e di corresponsabilità nell’esercizio quotidiano del ministero. Il vescovo appare in questo modo come un modello di servizio inalterato della sua chiesa.

    Altri raccomandano la stabilità del vescovo nella diocesi per la quale è stato eletto, perché si confermi in lui una mentalità di donazione alla Chiesa che gli è stata affidata con un vincolo di fedeltà e amore sponsale. Si vorrebbero così evitare, in quanto possibile, certi problemi come la mentalità di un impegno passeggero in favore della diocesi, il desiderio di cambiamento o di trasferimento ad altre chiese particolari più prestigiose o meno problematiche, la discontinuità dei programmi e delle iniziative pastorali.

    Si richiama anche il problema delle diocesi lasciate a lungo senza il pastore, per ritardi nella nomina dei vescovi. Tali situazioni creano disagio nel presbiterio e nel popolo di Dio, privi del ministero episcopale dell’unità e della comunione.

    Emerge anche la necessità di un migliore ordinamento delle responsabilità di governo del vescovo, spesso oberato da troppi problemi amministrativi, burocratici ed organizzativi, che rischiano di renderlo talvolta più dirigente che Pastore. Si auspica un conveniente decentramento amministrativo per un suo migliore servizio alla Diocesi.

    Alcuni infine sollevano la questione della conflittualità che si avverte oggi fra il foro ecclesiastico e il foro civile in materia di processi riguardanti le persone ecclesiastiche. Non di rado si chiede chiarezza nel riconoscimento pubblico delle leggi ecclesiastiche che riguardano i processi canonici. Deve essere riconosciuta al vescovo la libertà e la responsabilità nel processo verso i suoi sudditi, evitando scandali e provvedendo in maniera adeguata, con giustizia e carità, alla salvezza delle anime, che è sempre la legge suprema della Chiesa.[196] ”

    http://www.vatican.va/roman_curia/synod/documents/rc_synod_doc_20010601_instrumentum-laboris_it.html

    8 Novembre, 2007 - 18:40
  19. Luisa

    Matteo….Matteo…..che le ha fatto di male Raffaella? Se il suo blog non le va non ha che da non andarci, nessuno la obbliga !
    Per questo genere di allergia , visto l`urticaria gigante che le provoca non solo il blog, ma addirittura il nome Raffaella, un solo rimedio….evitare ogni contatto….tenersi a distanza.
    Se poi per sua grande sfortuna si ritrova davanti al nome citato da chi non è allergico, e sono tanti ( io per prima), prenda in fretta una dose di un antiistaminico, una boccata d`aria , salti le righe, si informi altrove, e vedrà che la crisi passerà in fretta.

    Molto più seriamente, potrei risponderle dicendole chi è Raffaella, potrei descriverle la sua serietà, il suo impegno ,la sua intelligenza, ma Raffaella non ha certo bisogno di essere difesa da attacchi così grossolani.
    Mii limiterò dunque a dirle che per me, che vivo all`estero, il blog di Raffaella, come il sito di Gianluca, Petrus, sono due punti di riferimento che mi permettono di seguire da vicino l`attualità che concerne la Chiesa e più particolarmente il Santo Padre. La rassegna stampa di Raffaella è ,credo poter dire, la più completa che si trovi sulla rete, per non parlare dei suoi altri blogs sul Magistero del Papa e quello sugli speciali del blog, un vero strumento di lavoro e di studio, certo non il solo, ma importante.
    Lo conosce?

    http://pietremiliaripaparatzinger.blogspot.com/

    8 Novembre, 2007 - 18:49
  20. Le “carriere episcopali” dove i trasferimenti/nomine/promozioni sono simili in un certo qual modo ad una pallina di flipper, non sono così rare, dopotutto.
    Un esempio per tutti : il cursus honorum del cardinal Canestri (che ho avuto come arcivescovo e che alcuni romani di questo blog avranno conosciuto pure nella loro città) :

    “Giovanni Canestri (Castelspina, 30 settembre 1918) è un cardinale italiano.

    Biografia

    “Di origini piemontesi, ha frequentato il seminario a Roma, dove è stato ordinato presbitero il 12 aprile del 1941 dal cardinal Luigi Traglia.

    Dopo aver prestato il suo servizio come vicario parrocchiale e poi come parroco in varie parrocchie romane, è stato nominato vescovo ausiliare di Roma ed eletto vescovo titolare di Tenedo l’8 luglio 1961 e ha ricevuto l’ordinazione episcopale il 30 luglio dello stesso anno per l’imposizione delle mani dello stesso cardinal Luigi Traglia.

    Il 7 gennaio 1971 è stato eletto vescovo di Tortona. É stato richiamato a Roma in qualità di arcivescovo vice gerente l’8 febbraio 1975 e contestualmente promosso arcivescovo titolare di Forum Clodii.

    Il 22 marzo 1984 è stato eletto arcivescovo di Cagliari.

    Fu trasferito infine all’arcidiocesi di Genova-Bobbio il 6 luglio 1987, dove raccolse l’eredità del cardinal Giuseppe Siri… [etc…]…”

    http://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Canestri

    [Si veda poi il veramente atipico trasferimento di un cardinale già creato da una sede metropolita ad un’altra (Tettamanzi, da Genova a Milano). ]

    8 Novembre, 2007 - 18:54
  21. Luisa

    …Vedo adesso che Matteo in più riporta qui dei post del blog Raffaella…… Matteo……Matteo….ma lei è masochista ! :)e=)

    8 Novembre, 2007 - 18:56
  22. FABRICIANUS

    “IN BOCCA AL LUPO” a Mons. Bregantini.
    Ebbi modo di conoscerlo e apprezzarlo circa 6 anni fa, durante il mio servizio civile in parte svolto nella Locride…Rimasi affascinato dalla umiltà e spiritualità di questo Vescovo.

    E’ vero che la CEI e il quotidiano AVVENIRE lo hanno sempre sostenuto(Ultimamente anche Mons. Bagnasco ha nominato la Diocesi di Locri tra le Chiese del coraggio)…
    Qualcosa però non torna: mi perdonino i molisani, ma Campobasso non è certo una sede di spicco e simbolica nel panorama italiano(sempre parlando con rispetto per il Molise)…Un pochino forse noi italiani non diocesani di Bregantini perderemo la possibilità di ascoltare la sua voce profetica, che forse avrà meno risalto sulla stampa….(Ad oggi inoltre l’Arcidiocesi di Campobasso non ha neanche un sito web). Ciò mi rattrista un pò….
    E’ vero caro Luigi, non sarà la ragione principe, ma sicuramente qualche dissapore con i suoi confratelli vescovi ci sarà stato…di questo ne sono quasi certo, è la sorte che tocca alle figure profetiche…
    Comunque confidiamo nello SPIRITO….LE VIE DEL SIGNORE NON SONO LE NOSTRE VIE….
    Auguri al nuovo ARCIVESCOVO METROPOLITA DI CAMPOBASSO-BOJANO….Come direbbe il card. Sepe: A MADONN T’ACCUMPAGN…
    Un caro saluto a tutti!
    F.

    8 Novembre, 2007 - 18:58
  23. matteo

    Il sito di Raffaella?
    Me ne sono reso conto!
    ne ho riportato anche uno stralcio, tanto per essere sicuro della sua cattolicità!
    Non sono allergico.
    Non rifiuto il confronto.
    Preferisco mille volte le notizie di Radio Vaticana e L’Osservatore ,che certe osservazioni pruriginose della Raffaella, come vedasi da gratuite affermazioni che ho riportato come da copia ed incolla.
    Fantastico esempio di cattolica!!!!!!!!!!!!
    Io mantengo la mia libertà andando a curiosare ovunque io creda opportuno, per farmi di sponte mia l’opinione, e non perchè riportatami da altri.
    Questa è la libertà.
    Raffaella, continua a non essere la voce ufficiale della Santa Sede, infatti accedo anche agevolmente sui siti della Radio Vaticana, L’Osservatore Romano e la SIR.
    IO sono un cattolico adulto, non mi faccio dare le notizie di seconda mano….

    8 Novembre, 2007 - 19:02
  24. Condivido l’apprezzamento per la ricchezza e la completezza della rassegna stampa del blog di Raffaella. Diverso è invece il discorso della sue opinioni o delle sue chiavi di lettura sul papato. Sono interessanti ma niente affatto ufficiali e a volte un po’ troppo zelantemente apologetiche. Resta un bel blog.

    Mi permetta, signora Luisa, di avvertirla, anche se credo sia superfluo, che siti come quelli che lei frequenta forniscono una linea interpretativa del pensiero del Santo Padre particolare e non sempre azzeccata.

    Le consiglierei di accedere innazitutto alle parole dirette del Papa. Cosa che certamente lei già fa.

    8 Novembre, 2007 - 19:03
  25. (Scusate il ‘curialiasmo’: ma, “se io fossi” la Congregazione per i Vescovi e/o il Santo Padre, per promuovere sul lungo termine un vescovo di diocesi suffraganea calabrese a -poniamo- una sede cardinalizia del nord-Italia, almeno almeno quel pastore lo farei passare per un pò -che so- da una sede metropolitana minore del centro-Italia…)

    8 Novembre, 2007 - 19:05
  26. Luisa

    Caro Psico, io seguo il Magistero di Papa Benedetto molto da vicino, attingendo direttamente alle sue parole, non si proccupi .
    Apprezzo particolarmente i commenti di Raffaella che condivido sempre e non la vedo affatto interpretare il pensiero del Santo Padre ma riportarlo fedelmente.
    Del resto Raffaella descrive chiaramente lo scopo del suo blog:

    ” Il “Papa Ratzinger blog” vuole essere un omaggio al Santo Padre, Benedetto XVI. Vuole essere anche e soprattutto un modo per stare vicini al Papa e sostenerlo nella sua missione di Pastore della Chiesa Universale. Qui è possibile consultare una nutrita rassegna stampa e scrivere commenti. Il materiale contenuto in questo blog è a disposizione di chiunque, a fini di consultazione, documentazione, ricerca e studio. Esso non ha scopo di lucro. Buona navigazione.”

    E su questo, come direbbe Luigi, basta .

    8 Novembre, 2007 - 19:11
  27. matteo

    peccato!
    proporremo Raffaella per la canonizzazione, se la sacra congregazione per le cause dei santi ne riconoscerà la piena ortodossia…..

    8 Novembre, 2007 - 19:23
  28. Luigi Accattoli

    Ecco alcune battute del vescovo Bregantini in risposta alle polemiche sul trasferimento.
    «È certamente una promozione che non volevo. Ma non siamo nella logica del potere bensì in quella del servizio».
    Non ci sono giochi oscuri, nè della Massoneria o della `ndrangheta o del potere, o ricatti, invidie o gelosie. Capisco i toni appassionati di questi giorni ma tutto va riportato dentro i canali normali dell’obbedienza. Quando il vescovo Dini il 18 luglio ha chiesto congedo per raggiunti limiti di età, i vescovi di quella regione per la sua successione fecero il mio nome e così, il cardinale Giovanni Battista Re ha presentato al Papa la terna dei nomi e il Papa mi ha scelto“.
    Mi pare che non si potrebbe essere più chiari. Luigi

    8 Novembre, 2007 - 19:47
  29. matteo

    Grazie Luigi,
    in questi casi non si finisce mai di fare chiarezza,
    c’è troppa dietrologia, in tante teste……

    8 Novembre, 2007 - 20:10
  30. Luigi Accattoli

    Ecco come Bregantini ha spiegato il suo trasferimento all’Osservatore romano (che il giornale vaticano faccia questo servizio è un segno della bontà della nuova gestione):
    I vescovi abruzzesi e molisani mi chiamarono a partecipare ad un loro incontro. Feci un lungo intervento, a quanto pare molto apprezzato. Tanto che quando è arrivato il momento della rinuncia di monsignor Dini, loro stessi fecero all’unisono il mio nome al Nunzio Apostolico in Italia per la successione. Come di consueto il mio nome è stato inserito nella terna da presentare alla Congregazione dei Vescovi e poi si è arrivati alla nomina da parte di Benedetto XVI. Non è retorica dire che sono felice ed orgoglioso di proseguire la mia missione pastorale in una nuova realtà. Ai fedeli della Locride assicuro che saranno sempre nel mio cuore e chiedo di confidare nella continuità della missione della Chiesa e dei suoi pastori. Dopo di me, l’impegno della chiesa nella Locride nel contrastare la mafia non cesserà perchè è nell’anima stessa dell’intera comunità ecclesiale: la gente si impegna, i sacerdoti raccolgono, il vescovo parla e, quando gli è richiesto o lo ritiene necessario, scrive. Così chi mi succederà troverà una rete di laici impegnati che, come hanno fatto con me, lo spingeranno nel proseguire insieme il cammino intrapreso».

    8 Novembre, 2007 - 20:26
  31. Francesco73

    Domani pomeriggio ho udienza col Santo Padre, e andrò con una terna di nomi per prenotare il posto di successore del Cardinale Re alla Congregazione dei Vescovi, quando sarà: è chiaro che spingerò per Syriacus.
    Con lui in quel posto, avremo una lunga sfornata di zucchetti di santa dottrina, piissima prudenza, sapiente fermezza, ossequiente fedeltà…
    W Syriacus il Prefetto!

    🙂

    8 Novembre, 2007 - 20:57
  32. Concordo col Moralista. Certo, per carità, rispettiamo la decisione vaticana. Sempre, la rispettiamo. Tuttavia non è chi non veda come la gerarchia si dimostra irremovibile di fronte a questioni di etica sessuale (vedi il recente richiamo all’obiezione di coscienza per i farmacisti), mentre lo stesso NON accade rispetto ad altri temi.

    E’ poi agghiacciante constatare come il Diritto canonico preveda per l’aborto la scomunica “latae sententiae”, ma non spenda una parola per i peccati di mafia.

    Qui mi limito a riportare due comunicati stampa. Il primo è firmato da Noi Siamo Chiesa. In esso leggiamo:

    NOI SIAMO CHIESA

    Via N.Benino 3 00122Roma

    Tel.3331309765 — 0039022664753

    E-mail vi.bel@iol.it

    http://www.we-are-church.org/it

    Comunicato Stampa

    La rimozione di Mons. Bregantini dalla diocesi di Locri è un provvedimento irresponsabile ed è contro il rinnovamento della Chiesa e contro la Calabria civile, propositiva e fattiva.

    Il trasferimento di Mons. Giancarlo Bregantini alla diocesi di Campobasso lascia stupefatti e smarriti. E’ forse possibile non ritenerlo una conseguenza di pressioni che il Vaticano, assumendosi gravissime responsabilità, ha subito e che sono state esercitate da tutti i poteri mafiosi e forti nei cui confronti si è elevata costantemente la forte denuncia del vescovo di Locri ? Come è stato possibile che, nonostante le tante precedenti parole di istituzioni e personalità, le energie sane, giovanili e democratiche presenti in Calabria nella Chiesa e nella società, siano state ancora così pesantemente mortificate ?

    Non si tratta con tutta evidenza di un promoveatur ut amoveatur ma solo di un vergognoso amoveatur e basta. Rischiano ora di fermarsi sia il rinnovamento della Chiesa promosso da Mons. Bregantini, sia le sue realizzazioni concrete che hanno creato le premesse nella Locride per un’alternativa al dominio della ‘ndrangheta nella società e nell’economia.

    Il movimento “Noi Siamo Chiesa” è parte di quanti in Calabria ed in tutto il mondo cattolico progressista denunciano le decisioni del Vaticano ed esprime la sua completa solidarietà a Mons. Bregantini, a cui ha inviato un messaggio.

    “NOI SIAMO CHIESA”

    Roma, 8 novembre 2007

    ***

    Il secondo è della mia associazione:

    Comunicato Stampa

    L’Associazione Culturale umanista Color Porpora si stringe intorno a mons. Bregantini e abbraccia idealmente tutti coloro che assieme a lui hanno lottato, sofferto e amato per realizzare una Calabria migliore, libera da tutte le mafie.

    Sappiamo che un sacerdote è tenuto a obbedire, pur se gli costa dolore. Lo fa per amore della Chiesa. Ma noi non riusciamo a trattenere lo sconforto e lo scandalo per la decisione vaticana circa il suo trasferimento alla diocesi di Campobasso, che consideriamo un atto d’imperio non solo ingiusto, ma soprattutto irresponsabile.

    Rinnovando la nostra solidarietà al vescovo non cesseremo di lottare, anche grazie al suo esempio, per il trionfo della pace, della giustizia e della legalità.

    Milano, 8 novembre 2007

    ***

    Per chi volesse inviare un messaggio al vescovo, ecco l’indirizzo email: vescovo@diocesilocri.it

    8 Novembre, 2007 - 21:55
  33. Luigi Accattoli

    Cara Daniela, benvenuta nel blog. Io rispetto e ospito ogni opinione, mi pare tuttavia abbastanza evidente dalle parole del vescovo Bregantini che queste interpretazioni nel senso dell’autoritarismo e dell’irresponsabilità sono eccessive. Come si può ritenere il trasferimento frutto di pressioni indebite se l’interessato dice che non ci sono state? Ho riportato sopra le parole con cui ripetutamente ha fatto queste affermazioni: dunque si deve interpretare che mente? Lei lo conosce come uno che mente? Io lo conosco e so che non mente mai. Luigi

    8 Novembre, 2007 - 22:49
  34. Don Bregantini era un picchio per la Chiesa calabrese. Questo settentrionale ha capito la Calabria e la sua gente meglio di tanti calabresi di professione. Ha fatto per la lotta alla ‘ndranghera ed alla massoneria molto più di tanti tromboni. Lo ha fatto in silenzio, chiedendo e ottenendo i terreni confiscati.
    Giancarlo Bregantini è un uomo. Prim’ancora di essere prete. E’ un uomo e merita rispetto perché si è sempre comportato come tale. E merita affetto per il coraggio che ha avuto. Non ha mai avuto bisogno di alzare la voce, ha fatto fatti. Che parlano più di qualcunque discorso e comunicato. Gli sono grato come calabrese, come cristiano e come uomo. E mi lascia l’amaro in bocca una cosa simile, perché don Bregantini doveva restarci a vita, in quel di Locri.
    Non so per quale motivo sia stato trasferito. So solo che stava facendo bene. Stava facendo del bene. In silenzio e senza paura. Se non è testimonianza del Vangelo, questo, a questo punto non so che altro ci voglia.
    Grazie Eccellenza. Arrivederi, Giancarlo.

    8 Novembre, 2007 - 23:12
  35. Ma ragazzi, insomma: a me sembra una promozione ad una arcidiocesi metropolitana (e ricca di storia cristiana) , non una demozione ad una diocesi titolare in partibus infidelium… Per intendersi: Campobasso non è Parthenia, la sorte di Bregantini non è affatto quella di Gaillot…. (Oltre che del tutto irrazionale, mi sembra un approccio non poco offensivo verso la Chiesa particolare di Campobasso. Pensate, piuttosto, a Mons. Montini a Milano, se proprio volete trarre forzate analogie…;)

    8 Novembre, 2007 - 23:14
  36. “Mane nobiscum, Domine!
    Resta con noi, Signore! (cfr Lc 24,29).
    Con queste parole i discepoli di Emmaus
    invitarono il misterioso Viandante
    a restare con loro, mentre volgeva al tramonto
    quel primo giorno dopo il sabato
    in cui l’incredibile era accaduto.
    Secondo la promessa, Cristo era risorto;
    ma essi non lo sapevano ancora.
    Tuttavia le parole del Viandante lungo la strada
    avevano progressivamente riscaldato il loro cuore.
    Per questo lo avevano invitato: “Resta con noi”.
    Seduti poi intorno alla tavola della cena,
    lo avevano riconosciuto allo “spezzare del pane”.
    E subito Egli era sparito.
    Dinanzi a loro era rimasto il pane spezzato,
    e nel loro cuore la dolcezza di quelle sue parole.”

    http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/messages/urbi/documents/hf_jp-ii_mes_20050327_easter-urbi_it.html

    8 Novembre, 2007 - 23:19
  37. Valentino Losito

    Dal sito http://www.la vocedelgrillo.it

    Per amore di Sion non tacerò, e per amore di Gerusalemme non starò tranquillo, finché la sua giustizia non sorga come l’ aurora e la sua salvezza risplenda come fiaccola.
    Dal libro del profeta Isaia (62,1)

    Il Vaticano “scarica” mons. Bregantini, il vescovo coraggioso e profetico che si è battuto per annunciare e testimoniare il Vangelo della speranza contro la ‘ndrangheta

    Mons. Giancarlo Bregantini, per tredici anni, vescovo di Locri, in Calabria, testimone del Vangelo della speranza in una delle terre più abbandonate del nostro Mezzogiorno è stato “promosso” e “trasferito” alla diocesi di Campobasso. Il “Grillo”, piccolissima voce del Sud che vuole cambiare, esprime il grazie profondo a mons. Brigantini per la sua luminosa testimonianza evangelica e affida il suo commento a questa notizia a tre prese di posizione emerse in questi giorni in Calabria. La prima è di tre intellettuali calabresi, Vito Teti, Domenico Cersosimo e Piero Fantozzi. La seconda è dei genitori e delle sorelle di Giancarlo Congiusta, ucciso dalla ‘ndrangheta. La terza è di Filippo Callipo, ex presidente degli industriali calabresi.

    Gli intellettuali: una notizia agghiacciante
    “Il trasferimento di mons. Bregantini è un’altra notizia agghiacciante per la Calabria. Si tratta di un altro colpo durissimo alle speranza di riscatto. Un provvedimento irresponsabile. Brigantini è un simbolo nobile della Calabria contemporanea civile, propositiva, fattiva. Un emblema dei brandelli residui di fiducia collettiva. Un prete capace di amare la nostra regione, di misurarsi con le sue patologie, di denunciarne i mali e le devastazioni. Mons. Bregantini è un calabrese di adozione che più di altri ha capito l’anima profonda, le contraddizioni e l’intima speranza. senza mons. Bregantini la Calabria sarà più povera, più esposta, più indifesa. Tutti saremo più soli, più fragili e smarriti, più sfiduciati. La Calabria è stata deprivata di un seminatore di speranza”.

    I parenti di una vittima della ‘ndrangheta: chi ci vuole, ancora una volta, privare della speranza?

    “Carissimo padre Giancarlo, ci auguriamo che la notizia di un suo trasferimento sia priva di fondamento, perché in tal caso subiremmo un’ulteriore tristissima privazione. Padre Giancarlo non ci lasci! Almeno non ancora! Ci interroghiamo su quale terra ha più bisogno di uomini come lei se non la Locride. I familiari delle vittime della ‘ndrangheta, i giovani delle sue cooperative, le madri, la diocesi stessa, tutti gli onesti che ancora sperano. rimarrebbero smarriti e senza guida. Chi ha scelto di privarci ancora una volta di un bene prezioso come la speranza? Quella speranza che Lei, con il suo discreto e quotidiano sostegno ha donato alla nostra famiglia”.

    L’ex presidente degli imprenditori: è come dire alla mafia che la Calabria degli onesti si arrende

    “Spostare dalla Calabria mons. Bregantini è come dire alla mafia e alla politica degli affari, che in questa regione condizionano ogni cosa, che la Calabria degli onesti ha ammainato le vele. Si arrende. Non so se chi sta meditando, o l’ha già fatto, scelte simili, si rende conto che allontanare dalla Calabria questa limpida voce del popolo è come uccidere la poca speranza che ancora, nonostante tutto, i calabresi nutrono. Spero che non si arrivi a tanto e che si consenta ad un vescovo coraggioso e interprete della nostra migliore gente di proseguire la sua missione pastorale in libertà e condivisione”.

    8 Novembre, 2007 - 23:26
  38. [A Frà: al posto del Re forse ci andrei, ma lì non ci vado se non mettono Matteo al posto di Saraiva Martins, chè deve canonizzare al più presto Raffaella… ;P ]

    8 Novembre, 2007 - 23:27
  39. [Mi chiedo se , non morendo prematuramente, Tonino Bello fosse divenuto un giorno Arcivescovo di Bari-Bitonto, o , che so, Mons. Bettazzi fosse diventato a un certo punto Arcivescovo di Vercelli, o Mons. Nogaro Arcivescovo di Salerno… Qualcuno se ne sarebbe dispiaciuto? ..E anche se l’interessato avesse lasciato la sua Regione per un’altra, sarebbe stata veramente una tragedia, vedere uno di questi tre promosso Arcivescovo in Molise? ]

    8 Novembre, 2007 - 23:43
  40. Credo che se l’avessero lasciato lì a vita ci saremmo lamentati lo stesso: “Ecco,vedete, uno così bravo lo tengono a Locri…si vede proprio che e’ uno che sta sul gozzo al Vaticano”.
    Non sono scandalizzato, non val la pena pensare a trame e dietrologie che lui stesso smentisce.
    Però… era proprio necessario?

    9 Novembre, 2007 - 0:18
  41. Cara signora Luisa, mi perdoni ma si sbaglia. La brava Raffaella, oltre a produrre un’ottima rassegna stampa, interpreta con i suoi commenti il magistero papale. La sua è una visione personale. Spesso condivisibile, altre volte no, ma personale. Se lei la vuole seguire libera di farlo. Ma non mi venga a dire che ciò che scrive Raffaella è sempre solo ciò che dice e pensa il Papa.

    E mò basta lo dico io.

    Abbracci.

    9 Novembre, 2007 - 7:22
  42. Luisa

    Psico, lei è libero di pensare che io mi sbaglio, non è qui nè il luogo,nè il momento di discuterne, mi sembra la discussione verta su Mons. Bregantini,potrei domandarle di darmi un solo esempio di interpretazione del Magistero Petrino da parte di Raffaella ,ma le suggerisco di farlo direttamente sul blog di Raffaella al quale lei partecipa con regolari commenti,l`ultimo l`8 novembre , mi sembrerebbe molto più corretto .

    9 Novembre, 2007 - 8:03
  43. matteo

    La dietrologia è un male terribile di questo paese.
    Un sacerdote-vescovo, mantiene la sua promessa di obbedienza,
    la motiva persino, nel proprio sentire cum Christo,
    e invece che succede?
    che un po di teste non gli danno retta,
    è come se non avesse detto nulla!!!!
    ma ne fanno una lettura squisitamente politica della più grezza.
    Aho’, al di là delle caldane, persone o sacerdoti che credono a cristo, in cui hanno messo la propria vita nelle sue mani,
    ci sono, e Bregantini lo ha dimostrato,
    per il resto chi vuole si fasci pure la testa.

    per Raffaella, e chi l’ha canonizzata, mi basta quello che “essa” dice su Bregantini, a dimostrazione che non ci ha capito una mazzetta, per essere tutta sta cattolica….. (vedasi più sopra il copia ed incolla dal suo blog)

    9 Novembre, 2007 - 8:10
  44. matteo

    La voce del papa, sono le sue agenzie UFFICIALI,
    e non altre, nate sull’onda dell’emotività di difesa d’ufficio.
    La Chiesa Cattolica ed i suoi Pontefici, vanno avanti da circa 2000 anni, senza bisogno di blog estemporanei o di pseudo stampa che lascia il tempo che trova.
    Il sito della Santa Sede, ha tutto, ma che si cerca ancora.

    9 Novembre, 2007 - 8:18
  45. Un cardinale Arcivescovo di Palermo ebbe la bontà di dire che “la mafia è tema di conferenze”.
    Allora, facciamo a capirci. Fare il prete – e il vescovo – in Calabria non è facile. Perché hai a che fare con la ‘ndrangheta (che spesso in alcune manifestazioni religiose interviene con generose donazioni per dimostrare la sua forza) e massoni.
    Facciamo a capirci che mentre altri vescovi e preti in questa regione ti dicono ipocritamente che non possono chiedere il certificato penale alla gente, per negargli funerali, Battesimi e quant’altro, questo settentrionale – più calabrese di tanti calabresi stava facendo pulizia e fatti. Dieci, cento, mille Bregantini per la Chiesa calabrese. Che non chiudono un occhio e che si sbattono per il bene di tutti.
    Don Antonio Riboldi fu trasferito dal Belice in cui denunciava la mafia ad Aversa, dove denunciò la camorra. Campobasso non mi pare un posto così pericoloso, beati i molisani.

    9 Novembre, 2007 - 10:19
  46. Mi perdoni ancora ma è stata lei, signora Luisa, e non io a introdurre nei commenti a questo post l’argomento ‘Raffaella e il suo blog’.
    Sa bene che non mi riferisco alla sezione di questo sito dedicata ai documenti papali o alla rassegna stampa ma ai commenti che sono spesso aggiunti in corsivo dall’autrice del blog. Mi è parso opportuno ricordarle che non si tratta affatto di una fonte ufficiale d’informazione vaticana. E che le ‘interpretazioni’ del pensiero del Papa sono lecite, e anzi auspicabili, ma restano tali. Commenti personali. E’ dunque una chiara questione di principio, che riguarda il magistero papale, che non ho bisogno di esemplificare in alcun modo. E certo non lo farei in questa sede. Per quanto riguarda i miei rapporti con la Raffaella, non si preoccupi, me la sbrigo io. Qui era in gioco un altro argomento: l’autorevolezza dei commentatori delle parole del Papa. Il rischio di fare dire al Papa ciò che si pensa è sempre dietro l’angolo. Ci vuole dunque cautela.

    9 Novembre, 2007 - 10:35
  47. Vedo tanti commenti motivati e sensati. Al di là delle mie posizioni, penso che ognuno di questi abbia un suo senso e dica qualcosa di vero. Questo per dire che sono contento di avere scoperto il blog di Accattoli.

    Rimane però il fatto che Bregantini sia vescovo oramai di fama nazionale. E che se davvero fosse stato per lui il tempo della promozione, beh, con rispetto per i molisani, ci sarebbero state arcidiocesi ben più prestigiose dove nominarlo.

    Mi suona male anche questa storia della richiesta dei vescovi abruzzesi e molisani, dopo che Bregantini tenne lì una serie di conferenze… da quando la congregazione dei Vescovi fa le terne con i nomi espressi dai vescovi locali? Sì, i vescovi segnalano i loro migliori presbiteri per l’elevazione all’episcopato, ma davvero non sapevo che le C.E. regionali dicono a Re mandaci questo o mandaci quello…

    Se fosse vero mi arrabbierei moltissimo con i vescovi della regione dove opero come laico, la Toscana: negli ultimi due anni abbiamo avuto un bel pò di sedi vacanti (Lucca, Pistoia, Livorno, Volterra dopo che Bianchi ha coperto Pistoia) ma nessuno ha chiesto Bregantini sebbene sia venuto spesso in Toscana e da oramai 4 anni il bergamotto delle sue cooperative impreziosisce l’olio santo delle nostre diocesi…

    Questa storiella per dire che insomma, nascondere certe scelte vaticane (o della CEI), azzeccate o meno, giustificate o meno, dietro il fragile velo di una richiesta dei vescovi locali, mi sembra un tantino azzardato

    9 Novembre, 2007 - 10:37
  48. …Comunque, signori e signore, mons. Bregantini saprà trovare il modo di incarnare e servire il Vangelo anche a Campobasso… non mancherà materia! Come pure il successore di Bregantini a Locri, se non vorrà fare lo struzzo, avrà da lavorare, pregare, temere, sperare, e dire tanti No e tanti Si… con il suo stile, certo, ma servendo la Verità. Se no, non parliamo di Vangelo ma di aria fritta e, ahimé, di buone intenzioni e politichese…

    io non credo in alcuna cospirazione. è sufficiente la normale debolezza degli uomini. Tutto qui.

    Però, Syriacus, dai… come fai ad insistere su “sta gran promozione” ? A lui Bregantini, di logiche di potere (leggi promozioni, porpore, residenze vaticane, gemelli d’oro ai polsini della talare… etc etc) non importa nulla. Non prendiamoci in giro.

    Un amico, allora responsabile della logistica collegata alla futura Gmg, mi ha raccontato un aneddoto del 1997: mons. Bregantini (già vescovi di Locri) gli si presenta in ufficio, come uno qualsiasi a chiedere la possibilità di un servizo per 15 suoi giovani. Oggetto: un viaggio in treno e poi un posto dove dormire in occasione di un raduno preparatorio. Lui voleva stare con i suoi giovani. “Tutti insieme! Sul treno e a dormire????”, gli dice attonito il suo resposanibile (un mons.). “Ma siamo matti, non si può… quello è un vescovo!”.
    L’unico vescovo che in quel frangente, invece di chiedere il “favore” a questo o quello in curia, magari direttamente a Camillo, o a farsi annunciare prima di arrivare nell’ufficio preposto, ha semplicemente chiesto, rischiando anche un “no”, al povero laico resposanbile… Ecco Bregantini.
    A me piace, questo prete.

    9 Novembre, 2007 - 10:42
  49. fabrizio

    Apro e chiudo la parentesi: ai miei occhi le opinioni di Noi Siamo Chiesa non sono credibili, dal momento che non mi ricordo neanche una loro presa di posizione favorevole a un qualunque decisione o intervento del papa. Possibile che in due anni e mezzo questo poveraccio non abbia azzeccato niente?

    Tornando a Bregantini, anche a me è una decisione che ha lasciato un po’ perplesso, ma la dietrologia è diventata insopportabile: se non ci si fida più della chiesa e dello Spirito, non bastano nemmeno le parole di Bregantini?

    Invece no, bisogna leggere frasi come: “scandalo”, “atto d’imperio non solo ingiusto, ma soprattutto irresponsabile”, “la decisione si piega solo con un mancato discernimento o cattivi consiglieri”.
    E tutto questo senza neanche conoscere il nome del sostituto.

    Se davvero Bregantini ha operato bene, e almeno su questo siamo tutti d’accordo, quello che ha seminato frutterà anche senza di lui.
    E’ un po’ singolare l’atteggiamento di chi si straccia le vesti per questa decisione: mentre si loda Bregantini e il suo operato, allo stesso tempo gli si da del ballista (perché non si crede alla sua versione) e lo si ritiene indispensabile per le sorti della Calabria, ma questo è come riconoscere che il vescovo ha costruito qualcosa di molto effimero e poco duraturo, una casa sulla sabbia.
    Se, e non ho dubbi, Bregantini ha fondato la sua casa in Cristo, si può essere confidenti che “il nuovo muratore” saprà come portare avanti la costruzione.

    Una volta eravamo una nazione di allenatori della nazionale, ora stiamo diventando una nazione di papi (anche chi non crede). Sappiamo sempre quello che è giusto fare, quello che è giusto dire e non dire. Ogni tanto bisognerebbe, semplicemente, piantarla.
    “I miei pensieri non sono i vostri pensieri, le mie vie non sono le vostre vie”.
    Per questo mi ritrovo nelle parole di tutti quelli che non si sono fatti prendere la mano.

    9 Novembre, 2007 - 10:51
  50. Luigi Accattoli

    A Davide75. Quando il nunzio indaga per formare la terna – Syriacus faccia attenzione, se un domani sarà “chiamato” in Curia: ai genovesi oggi capita come niente… – chiede innanzitutto al vescovo della sede da “provvedere” e dunque ha rivolto la sua domanda all’arcivescovo uscente di Campobasso. Poi chiede ai vescovi della regione che avranno il nuovo vescovo come “coepiscopo” – e poi a tanti altri. E’ dunque perfettamente credibile che da Campobasso e dalla regione abruzzese-molisana sia venuta la richiesta. Ora il nunzio chiederà allo stesso Bregantini che cosa vede e propone per la sua successione a Locri-Gerace. Infatti nell’intervista di ieri alla Radio Vaticana (vedi testo integrativo rispetto a quello andato in onda, da me riportato sopra in un “commento”) egli diceva “questo solo chiederò…”. Del resto – miei esuberanti visitatori – come possiamo dubitare se Bregantini dice: “E’ una richiesta dei molisani” e Dini (arcivescovo uscente di Campobasso) dice: “Sono stato io a fare il primo passo”. Poi magari si potrà dire che è stato comunque un errore, che non lo dovevano per nessuna ragione trasferire, o che lui non doveva accettare la proposta – “E’ ovvio che potevo dire di no” ha pure dichiarato ieri – ma non si può trascurare quello che dice lui e quello che dice Dini. Interpretare i fatti vaticani richiede umiltà e stretto aggrappamento agli “appositi sostegni”, cioè alle regole e ai precedenti e alle parole dei protagonisti, altrimenti gli faremo dire qualsiasi cosa senza tener conto della realtà. Luigi

    9 Novembre, 2007 - 10:57
  51. fabrizio, “Noi siamo Chiesa”, per quel che vale, non ha mai convinto neanche me…

    Però, dai, pensa che “incubo kitch”…: “Habemus papam… cardinalem … Moralista”… oddio, nemmeno in un eccesso di vanità (che non mi manca) e di buon vino… mi sentirei degno e al posto giusto… però è un’ideuzza da considerare… ci penso su :)…
    Ah… Syriacus … per me già sarebbe cardinale e sostituto di Re… altre richieste?

    9 Novembre, 2007 - 11:25
  52. matteo

    Bregantini, è vescovo, c’è poco da dubitare, esplicita ieri come oggi il proprio ministero su porzione di popolo in un territtorio. Onore al merito.
    Ma
    il fantastico teologo Mons. Ravasi,
    di che cosa è vescovo?
    di quale territtorio effettivo?
    di quale porzione di popolo?
    di “Partenia”?
    di una diocesi FANTASY?
    Da un uomo straordinario come lui non me lo sarei mai aspettato,
    un teologo serio che viene fatto vescovo semplicemente “titolare”, per coerenza avrebbe potuto rispondere NO! grazie!, preferisco essere tra cristiani concreti.
    E invece è divenutyo vescovo titolare…… di un territtorio che non ha popolo…. e che senso ha essere vescovo in siffatta maniera,
    ditecelo che anche lui così straordinario come teologo,
    non gli dispiaceva un titolo, una croce pettorale, un anello…. poi il popolo! ma si! chissene…………….
    Lo so è un commento duro,
    ma lo penso dal primo giorno in cui Ravasi ha accettato,
    Altro che fare tanta aria fritta sul buon Bregantini.

    9 Novembre, 2007 - 12:14
  53. … confesso che la croce al centro, non mi dispiace affatto… ci sono chiese in cui i crocifissi sono spariti o sono sommersi di orpelli (a volte anche di dubbio gusto) e immagini devozionali…

    Sull’orientamento ad Oriente… mi torna in mente la consuetudine della piccola comunità cristiana di Korogocho, a Nairobi in Kenya, di celebrare con l’assemblea orientata verso il sole (come previsto, mi pare, dal messale zairese)… Poi c’era anche una preghiera introduttiva rivolta al Sole (simbolica, ovviamente, ma legata alle tradizioni della gente), ma dubito che questo dettaglio appasionerà i puristi…
    La croce il crocifisso, al centro dell’altare lì già c’era però…

    9 Novembre, 2007 - 12:41
  54. matteo

    e chi mette in dubbio la posizione della croce?

    sono al settimo celo perchè hanno riscoperto
    il camice con pizzo di papa Giovanni XXIII

    e finalmente questo ritorno all’antico,
    che riempirà tutte le chiese di occidente,
    storme di giovani che si estasieranno all’ingresso del sacerdote, che con il volto rivolto all’altare, dirà le sue preci, da non far ascoltare al popolo che non li riguarda,
    e finalmente i paramenti finissimi di broccato,
    finalmente ridare aria a tutti quei paramenti in oro ingiustamente chiusi
    in armadi…. se non se li sono ancora persi…. o venduti a Porta Portese….
    Finalmente na botta di aria fresca nella chiesa,
    l’importgante è cominciare con i pizzi svolazzanti, magari per la gioia di tante “qeen” che cominceranno a frequentare almeno per riscoprire la nuova/antica moda a cui ispirarsi, immagino il sequel a “Priscilla” la regina del deserto….
    Ah! ritorna Francesco, la Chiesa attende nuove mani…

    9 Novembre, 2007 - 12:50
  55. Si vede che in ambienti vaticani qualcuno sta fondando un comitato “Arrivederci Pizzo”.

    9 Novembre, 2007 - 13:34
  56. …:()… o meglio “Bentornato Pizzo”… (si fa riferimento ai bravi giovini di http://www.addiopizzo.org, ndr)… così ritorniamo al tema del post dopo brevi divagazioni.

    9 Novembre, 2007 - 13:39
  57. Sia chiaro, è un divertissement. Anche se francamente mi fanno più paura i maniaci del pizzo liturgico che il trasferimento di mons. Bregantini. Ma son fatto così.

    9 Novembre, 2007 - 13:58
  58. Luigi Accattoli

    E se provassimo a non avere paura di nulla? Luigi

    9 Novembre, 2007 - 14:04
  59. matteo

    niente di più umano della paura,
    mi accompagna sempre in ogni stato emotivo

    9 Novembre, 2007 - 14:09
  60. il camice col pizzo…e se lo proponessimo per tutti i medici e i farmacisiti cattolici?

    9 Novembre, 2007 - 14:16
  61. Luisa

    Segnalo che “Avvenire” consacra diversi articoli a mons. Bregantini con un editoriale di Dino Boffo :

    http://www.avvenire.it/

    Articoli che possono essere consultati anche sul sito di Raffaella.

    9 Novembre, 2007 - 14:40
  62. Segnalo che la radio vaticana (www.radiovaticana.org/105live) ha oggi intervistato l’ex-arcivescovo di campobasso-boiano, mons. Dini e un giovane laico attivo in diocesi. Sono interventi che illustrano bene le sfide pastorali che attendono Bregantini nel suo nuovo incarico. Non va certo a riposarsi.

    9 Novembre, 2007 - 14:56
  63. Luigi Accattoli

    Oso affermare che non mi fanno paura i maniaci del pizzo liturgico, nè i trasferimenti inopinati dei vescovi migliori. E neanche le chitarre che si continuano a usare nella mia parrocchia romana e i parroci ambrosiani che si apprestano nell’Avvento imminente a visitare anche le case dei musulmani, quando fanno il saliscendi dei palazzi per la benedizione degli appartamenti. Amo la varietà. Ho paura solo dei botti. Luigi

    9 Novembre, 2007 - 15:09
  64. raffaele.savigni

    Condivido le osservazioni finali di Luigi.
    Matteo, non mi piace la tua ironia su mons. Ravasi, uomo di grande cultura e sensibilità e capace di dare il meglio di sé nell’ufficio al quale è stato chiamato. Non ha senso contrapporlo a Bregantini.
    Io mi sento “di centro”, lontano tanto dai maniaci del pizzo quanto dalle polemiche di “Noi siamo chiesa”.

    9 Novembre, 2007 - 16:31
  65. Francesco73

    Anch’io sono di centro.
    Non mi piace la sciatteria liturgica, ma non sopporto il compiacimento estetico che troppo spesso caratterizza la discussione sui riti, i paramenti, le musiche, ecc.
    Tra l’altro, trovo anch’io un che di svirilizzato nella mania dei rocchetti, dei pizzi, dei drappi, ecc.ecc.
    Non approvo l’ecclesiologia di Noi siamo Chiesa, ma considero utili alcune provocazioni.
    Insomma, vagliamo tutto e tratteniamo il buono, senza troppe scomuniche preventive.
    Scomunichiamo dopo, semmai… 🙂

    9 Novembre, 2007 - 16:45
  66. don78

    io sarei per una chiesa che scomunicasse meno comunque…. né prima né dopo… né a destra né a sinistra… 🙂

    9 Novembre, 2007 - 17:04
  67. Grazie della lezione, Luigi. Di cuore.

    9 Novembre, 2007 - 17:18
  68. Francesco73

    Toh, è tornato don78, il mio teologo di fiducia…era ora.

    🙂

    9 Novembre, 2007 - 17:37
  69. “Tra l’altro, trovo anch’io un che di svirilizzato nella mania dei rocchetti”

    Hai appena dato dell'”emasculato/effemminato” a un santo sacerdote come Mons. Guido Marini. Ritira quello che hai detto. Subito. (E sono serio.)

    9 Novembre, 2007 - 17:41
  70. Francesco73

    Non ho dato dell’effeminato a nessuno, ho detto solo che trovo che c’è qualcosa di svirilizzato (o svirilizzante) nella “manìa” di certi paramenti e di certi estetismi (in chi la avesse, cioè).

    Quindi mi stai dicendo tu che il tuo conterraneo ha questa manìa?
    Io non lo so, perchè non l’ho nemmeno mai visto in tv.
    E comunque lo escludo, perchè il Santo Padre non lo avrebbe scelto.

    Occhio con le traslazioni/estensioni dei pensieri altrui.

    (E sono serio anch’io).

    9 Novembre, 2007 - 17:52
  71. Altri due Illustri Svirilizzati:

    http://www.diocesi.genova.it/immagini/immagine.php?id=2149

    (quello di spalle è Don Guido, il Capo-Banda del Pizzo -che a Genova indossava spesso un rocchetto ancor più discinto di quello usato a S.Pietro lunedì- , mentre -curiosità- l’altro col pizzo è il canonico Prof. Mons. Moraglia -con ogni probabilità presto Vescovo di …La Spezia!!)

    9 Novembre, 2007 - 17:54
  72. Va bene, almeno siamo entrambi uomini “seri”.

    9 Novembre, 2007 - 17:55
  73. Francesco73

    Seri, ma non seriosi, mi auguro.

    9 Novembre, 2007 - 17:57
  74. Beh, ci si può indignare in modo serio, una volta tanto nella vita!

    Mi spiego: personalmente, sentir dare a Mons. Marini dell’emasculato, solo perchè ama svuotare gli armadi delle sacrestie in cerca di antichi e meravigliosi paramenti -così almeno faceva spesso a Genova- , mi sembra lo stesso grossolano errore di valutazione di un uomo che desse della donnaccia ad una ragazza che avesse valorizzato il suo corpo vestendosi bene -ma non da meretrice- .

    (Detto in modo onestamente e sinceramente non serioso, davvero)

    9 Novembre, 2007 - 18:06
  75. don78

    Gentile syriacus e se applicassimo anche a questa discussione sui pizzi e i rocchetti la frase del filosofo post-esistenzialista già da lei citato? 🙂

    9 Novembre, 2007 - 18:23
  76. “Oso affermare che non mi fanno paura i maniaci del pizzo liturgico, nè i trasferimenti inopinati dei vescovi migliori. E neanche le chitarre che si continuano a usare nella mia parrocchia romana e i parroci ambrosiani che si apprestano nell’Avvento imminente a visitare anche le case dei musulmani, quando fanno il saliscendi dei palazzi per la benedizione degli appartamenti. Amo la varietà. Ho paura solo dei botti. Luigi”

    Anch’io apprezzo molto la varietà, ma in un contesto di omogenea libertà -all’interno delle regole condivise, avviamente- : non so chi si lamentò a suo tempo che i vescovi sotto Giovanni Paolo II erano diventati ormai come “chierichetti del Papa” . Ebbene, vi parrò peregrino, ma a mio modesti avviso, se si cominciasse a lasciare -come avviene in altri contesti fra sacerdoti concelebranti, o vescovi- che ognuno indossasse un paramento (fermo il colore e il tipo prescritto) di foggia variabile a seconda dei ‘gusti’ e sensibilità di ciascuno, sarei assolutamente d’accordo (le immagini dei tanto simili e tanto differenti Padri conciliari assisi sono efficaci in proposito) . Infatti, spesso le decine di vescovi concelebranti (o in coro) a San Pietro o altrove, ormai paiono spesso anche esteticamente come una pletora di “chierichetti di piombo” tutti pari pari vestiti… Mi piacerebbe che se uno vuol indossare una cotta semplicissima e che sembra caduta in una litrata d’amido, lo faccia pure, così come colui che vuole adornarsi di pizzi e merletti vari. Idem per le pianete/casule, etc… A certi sembrerebbe caos, a me invece, una sana polifonia estetica, nell’unità delle rubriche liturgiche.

    9 Novembre, 2007 - 18:42
  77. Gentile reverendo Fr. Seventyeight, accolgo con piacere la sua proposta , ma solo dopo aver mostrato al pubblico un possibile ‘anello di congiunzione’ fra le due discussioni:

    http://www3.chiesacattolica.it/diocesi/SanMarcoScalea/Congresso%20eucaristico/redax/foto/14%20giugno/Mons_Crusco_e_Bregantini.jpg

    (foto di Padre +Giancarlo Bregantini in visita alla Diocesi calabrese di San Marco Argentano – Scalea (CS) , ospite di Mons. Domenico Crusco , il vescovo a destra, ‘rocchettaro’ ,così come il molto ‘guidomariniano’ locale cerimoniere…)

    9 Novembre, 2007 - 19:06
  78. Francesco73

    Io non so davvero perchè il mio amico Syriacus ha letto le mie considerazioni sui rischi della manìa estetica che si annida in un certo liturgismo e ha cominciato a parlarci di Mons. Marini!
    Io non ci pensavo proprio, ripeto che il nuovo Marini non l’ho mai nemmeno visto, mi riferivo alle esagerazioni e non saprei indicarne – comunque – in personalità ecclesiastiche conosciute (mentre in qualche prete e laico meno noti sì, eccome).
    Lo ripreciso anche io con simpatia, però vedo che lui ci torna sopra anche con riferimento alle mie parole (lì dove ridice “sentir dare a Mons. Marini dell’emasculato”…ma quando mai?).
    Dai Syr, rilassiamoci, ti prometto che ti mando presto come cadeaux un qualche cimelio ecclesiastico d’epoca che mi diverto a scovare tra antiquari e robivecchi. Oppure un ferraiolo, o un saturno, o un manipolo, o una cappa.
    Insomma, ti vogliamo molto trìdentin…

    🙂

    9 Novembre, 2007 - 20:10
  79. Ok, Frà Concilium, affare fatto… 😉

    9 Novembre, 2007 - 20:16
  80. fabrizio

    Syriacus, raccontami qualcosa di Mons. Moraglia, che a quanto dici sarà il mio nuovo vescovo. Sono curiosissimo…

    9 Novembre, 2007 - 21:52
  81. matteo

    #
    x raffaele.savigni scrive,
    (Matteo, non mi piace la tua ironia su mons. Ravasi, uomo di grande cultura e sensibilità e capace di dare il meglio di sé nell’ufficio al quale è stato chiamato)
    Raffaele se ti rileggi il mio intervento….. se ne capisce il senso …… che RIBADISCO,
    Non faccio ironia,
    ribadisco un dato di fatto,
    visto che sono nella chiesa cattolica,
    ed essere un vescovo nella mia chiesa ha un senso specifico,
    forse è il caso che la mia gerarchia, cominci a fare chiarezza tra chi deve essere vescovo effettivo, e chi non ha bisogno di essere vescovo per svolgere una mansione.
    Per esempio si sa benissimo che per essere cardinale non c’è bisogno di essere vescovo.
    VESCOVO LO SI è DI UNA PORZIONE DI POPOLO.
    Il resto è pura paranoia, istituzionalizzata.
    Gesù, non si è sognato di fare APOSTOLI “TITOLARI”!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    9 Novembre, 2007 - 22:32
  82. Luigi Accattoli

    Matteo forse tu hai ragione, forse un giorno ci saranno solo i vescovi a capo di una diocesi come era un tempo. Io penso che così sarà. Ma possiamo provare a vedere l’attuale situazione senza il pessimismo con cui la vedi tu. E’ una situazione di compromesso, d’accordo. Ma dove mai non c’è compromesso? Prima di diventare papi sono stati vescovi e arcivescovi titolari, in quanto impegnati in incarichi curiali o diplomatici, Benedetto XV, Pio XII, Giovanni XXIII, Benedetto XVI. Giovanni Paolo II è stato vescovo ausiliare – e quindi titolare. Vuol dire che hanno saputo riscattare il compromesso, se tale è. Sono oggi vescovi e arcivescovi titolari nella Curia romana tanti e ammirevoli personaggi. Dagli ex Etchegaray e Cottier agli attuali Kasper e Ravasi. Quando vediamo un personaggio meritevole accettare una situazione di compromesso possiamo scegliere tra due atteggiamenti: chiederci come mai sia arrivato così in basso, o domandarci per quale via riesca a riscattare quel compromesso. Ti propongo di passare dalla prima alla seconda interrogazione. Con simpatia, Luigi

    9 Novembre, 2007 - 23:17
  83. matteo

    grazie per la pazienza e l’analisi, Luigi

    10 Novembre, 2007 - 0:01
  84. Joseph Ratzinger non è mai stato vescovo titolare durante il suo incarico di curia come prefetto della dottrina della fede: è stato consacrato alla nomina ad arcivescovo di Monaco-Frisinga, e poi ne è sempre rimasto l’emerito dopo l’arrivo a Roma. (In seguitò, è vero, è entrato nell’ordine dei vescovi del collegio cardinalizio, ed è arrivato in seguito a cumulare, da decano, persino due titoli di diocesi suburbicarie.)

    10 Novembre, 2007 - 0:21
  85. ” [Paolo VI, 1967]

    PARTICOLARI SOLLECITUDINI DEGLI ULTIMI SOMMI PONTEFICI PER IL SACRO COLLEGIO

    Affettuose premure e particolari sollecitudini hanno rivolto gli ultimi Nostri due Predecessori, di f. m., al Sacro Collegio dei Cardinali. Pio XII col Concistoro del 18 febbraio 1946, convocato per la creazione di 32 Cardinali, la schiera più numerosa che la storia ricordi, impresse al Sacro Collegio in maniera più evidente il carattere della soprannazionalità, riflesso dell’unità e della universalità della Chiesa. Giovanni XXIII continuò nella medesima linea nei suoi quattro Concistori, derogando per primo al Can. 231 del Codice di Diritto Canonico che fissava il numero dei Cardinali in 70, allo scopo di avere la possibilità di includere anche rappresentanti del nuovo mondo conquistato alla fede; con il motu proprio del 10 marzo 1961 abolì l’opzione alle sedi suburbicarie; dispensò i Cardinali dalle cure dirette delle sedi vescovili da secoli affidate al loro zelo pastorale, che costituivano peso troppo grave soprastante a quello gravissimo delle Sacre Congregazioni ed Uffici dell’Urbe (Motu Proprio «Suburbicariis sedibus», 11 aprile 1962); dispose che tutti i Cardinali venissero in precedenza insigniti della dignità episcopale (Motu Proprio «Cum gravissima», 15 aprile 1962) e conferì personalmente il 19 aprile 1962 la Consacrazione episcopale a dodici Cardinali Diaconi. ”
    http://www.vatican.net/holy_father/paul_vi/speeches/1967/june/documents/hf_p-vi_spe_19670626_insegne-cardinalizie_it.html

    10 Novembre, 2007 - 1:10
  86. Giovanni XXIII, col Motu Proprio Cum gravissima del 15 aprile 1962, stabilì che tutti i Cardinali fossero insigniti della dignità episcopale:

    http://www.fiu.edu/~mirandas/cumgravissima.htm

    “Quapropter, re mature perpensa. Motu proprio atque Apostolica Nostra auctoritate statuimus ac decernimus, ut nunc et in posterum omnes Sacri Collegii Cardinales episcopali dignitate augeantur, salvis praescriptis Canonis 231 § 1, iis exceptis, quae de Cardinalium Presbyterorum numero praecipiuntur. “

    10 Novembre, 2007 - 1:13
  87. matteo

    x SYRIACUS
    ho sottomano il libro di luisa Campagnoli: Il sacerdozio comune dei battezzati, per le edizioni AdP, con la prefazione del Cardinal Albert Vanhoye.

    Cardinal Albert Vanhoye.
    Nato il 24 luglio 1923 a Hazebrouck Nord (Francia). Ordinato sacerdote il 25 luglio 1954 a Enghien (Belgio).
    Licenza in Filosofia scolastica nel scolasticato dei gesuiti a Vals-prés-le Puy, 1947-1950. Licenza in Teologia nel scolasticato dei gesuiti a Enghien, 1951-1955. Licenza in Sacra Scrittura al Pontificio Istituto Biblicoì a Roma, 1956-1958. Dottorato in Sacra Scrittura al Pontificio Istituto Biblico a Roma, 1963. Decano della facoltà Biblica del Pontificio Istituto Biblico, 1969-1990. Consultore della Congregazione per la Dottrina della Fede dal 1990, della Congregazione per l’Educazione Cattolica dal 1978 al 1999, del Pontificio Consiglio per l’Unità dei Cristiani dal 1980 al 1996. Membro della Pontificia Commissione Biblica dal 1984 al 2001.
    Segretario della Pontificia Commissione Biblica dal 1990 al 2001. Professore di Greco classico nel Scolasticato dei gesuiti a Yzeure, 1946-47 e 1950-51. Professore di Esegesi del Nuovo Testamento nel scolasticato dei gesuiti a Chantilly, 1959-1962. Professore di Esegesi del Nuovo Testamento al Pontificio Istituto Biblico a Roma, dall’anno 1963 in poi. Membro della Studiorum Novi Testamenti Societas (Internazionale e intercontestuale) dal 1964; membro del Comitato negli anni 1975-1979; presidente per l’anno 1995.
    Membro dell’Association Catholique Francaise pour l’Etude le la Bible fin dalla sua fondazione. Partecipa al “Colloquio Ecumenico Paolino” di S. Paolo fuori le Mura a Roma, Presidente per il colloquio del 1995. Colloquium Biblicum Lovaniense, Presidente 1984.
    Ha pubblicato numerosi libri di esegesi.
    Da Benedetto XVI nominato e pubblicato Cardinale nel Concistoro del 24 marzo 2006. Diaconia di Santa Maria della Mercede e Sant’Adriano a Villa Albani.
    Solo per informazione!!!!

    10 Novembre, 2007 - 8:54
  88. matteo

    Devo dire che mi diverte che possano esserci dei sacerdoti
    EMASCULATI……
    per rispetto a Luigi, non entro in discussione di quanto sopra….
    ma, seriamente,
    ormai siamo arrivati a distinguere i nostri sacerdoti tra “emasculati” e non,
    certo che dei queen si sentirebbero a loro agio tra i svolazzanti pizzi,
    ma per favore, non siamo in un ambiente da caserma,
    sappiamop solo che ci sono sacxerdoti/laici che amano svolazzare e veder svolazzare pizzi molto di più della proclamazione della Parola, e della Liturgia Eucaristica,
    ma da qui arrivare agli EMASCULATI,
    accidenti come si cade in basso!!!!!

    10 Novembre, 2007 - 9:02
  89. fabrizio

    Syriacus, non distrarti, per favore parlami di Moraglia.

    10 Novembre, 2007 - 10:50
  90. Luigi Accattoli

    Grazie Syriacus della precisazione su Ratzinger emerito e non titolare.
    A proposito dei cardinali nominati a più di ottant’anni che chiedono di non essere ordinati vescovi – è un caso frequente – posso riferire le considerazioni di due, uno che accettò l’ordinazione e un altro che chiese e ottenne la dispensa. Il primo è George Cottier, che è un teologo di grande valore – attenzione Matteo a questo fatto! Gli chiesi come mai accettava l’ordinazione episcopale non avendo a esercitare il ministero di vescovo e mi rispose: “Perchè non dovrei accettare? E’ la pienezza del sacerdozio, io sono sacerdote da una vita e dunque la pienezza di quello che sono è per me un grande dono, una gioia”. L’altro è Roberto Tucci: “Già è quasi una finzione il cardinalato a questa età e certo non amerei raddoppiare la finzione con l’ordinazione a vescovo”. Io credo che ambedue le posizioni siano degne e nobili. Luigi

    10 Novembre, 2007 - 12:42
  91. don78

    Ammiro, ringrazio ed “invidio” Luigi per il suo equilibrio (oltre che competenza). Spero che leggendolo possa imparare da lui 🙂 Il mio prof di lettere alle superiori mi disse una volta con disprezzo che ero troppo conciliante (era comunista e secondo me ce l’aveva un po’ con me perchè stavo in seminario, cmq…)… all’epoca ci rimasi male… solo dopo capii che mi aveva fatto un gran complimento 😉 Chissà cosa avrebbe detto a te Luigi 🙂

    10 Novembre, 2007 - 12:43
  92. Francesco73

    Oddio, l’argomentazione di Tucci sulla “finzione” mi pare davvero antiestetica, con tutto il rispetto per lui.
    Mentre ricordo quella più verosimile del Padre Paolo Dezza, che – nominato cardinale nel ’91 a quasi 90 anni – disse che aveva rifiutato l’ordinazione episcopale perchè “alla mia età non sarebbe una cosa seria”.
    L’episcopato – anche non residenziale – è comunque un munus, cioè un dono e insieme un impegno.
    Mi pare onesto valutare se accettarlo partendo da questo, non da altre considerazioni.

    10 Novembre, 2007 - 14:37
  93. matteo

    “Il Vescovo, per divina istituzione successore degli Apostoli, è costituito Pastore della Chiesa particolare […] con il discernimento, il coordinamento, l’armonizzazione dei carismi e dei ministeri la fa crescere nella comunione corresponsabile per un’efficace evangelizzazione”
    Libro Sinodale, 041

    “26. Il vescovo, insignito della pienezza del sacramento dell’ordine, è « l’economo della grazia del supremo sacerdozio» [84] specialmente nell’eucaristia, che offre egli stesso o fa offrire [85] e della quale la Chiesa continuamente vive e cresce. Questa Chiesa di Cristo è veramente presente nelle legittime comunità locali di fedeli, le quali, unite ai loro pastori, sono anch’esse chiamate Chiese nel Nuovo Testamento [86]. Esse infatti sono, ciascuna nel proprio territorio, il popolo nuovo chiamato da Dio nello Spirito Santo e in una grande fiducia (cfr. 1 Ts 1,5).”
    [Lumen Gentium]

    Poi, per carità, mio buon Luigi,
    a tutto si trova una giustificazione/motifazione.

    Ero un ragazzo nell’epoca del concilio-post/concilio, si respirava aria di ritorno alle radici del vangelo………..

    Per fortuna che la mia fese si basa su di Lui, tenendo presente che si è voluto poggiare sulla povertà dell’elemento umano……

    Rimango dell’idea che non è serio essere vescovo senza “fedeli” a cui si è inviati appositamente per
    – servire il popolo di Dio;
    – insegnare con autorità la dottrina rivelata da Dio;
    – santificare il popolo di Dio.
    Ma senza popolo, è un ufficio qualsiasi, che usa le insegne della pienezza del sacerdozio come insegne di potere, anche in buona fede.
    Accetto questa incoerenza/compromesso, nella nostra santa Chiesa ne siamo pieni, nell’attesa che il Liberatore ci riveli la verità tutta intera…..

    10 Novembre, 2007 - 15:28
  94. matteo

    Mai perdere di vista che il sacerdozio ministeriale E’ a servizio
    del sacerdozio regale di TUTTI i fedeli,
    e cio’ vale ancora di più quando si è nella pienezza del sacerdozio ministeriale.

    Uno è il Sommo Sacerdote,
    Una è la vittima sacrificale,
    CRISTO.

    10 Novembre, 2007 - 15:34
  95. Francesco73

    Sinceramente, non mi convince molto questa idea che l’episcopato deve essere per forza collegato a una sede residenziale.
    Si tratta – ripeto – di un munus e di una sollecitudine che può esercitarsi in modi differenti.
    Un Nunzio in un Paese difficile (pensiamo al Sostituto Filoni, già Rappresentante Vaticano a Baghdad sotto le bombe dell’ultima guerra) non vive forse la paternità episcopale?
    Oppure, un Vescovo Ausiliare: non è un uomo che può “sentire” questa pienezza di sollecitudine e di servizio?
    E i capi di alcuni uffici vaticani (forse non di tutti, d’accordo)? Non è meglio che stiano inseriti dentro la comunione del Collegio Episcopale, trattandosi in fondo – il loro – di un lavoro al servizio della più ampia apostolicità della Chiesa?
    Insomma, non definirei queste situazioni di compromesso.
    Semmai è nel caso per caso che occorre andare a guardare.
    Ma sul senso complessivo no, sarei più generoso.

    10 Novembre, 2007 - 15:44
  96. matteo

    Francesco,
    con sun senso di stima nei tuoi confronti,
    ribadisco la necessità che vescovo lo si è per il popolo di Dio, e qui ci sostiene tutta una letteratura della Tradizione fino all’ultimo Concilio, come ho già accennato sopra, se è leggibile,
    Non vi è nessuna necessità di essere vescovo per svolgere un ufficio legato alla Santa Sede, è un dato che continua ad ingenerare una vera confusione in tanti poveri cristiani, che hanno il diritto di dirsi confusi da questa pletora di vescovi.
    Nella Chiesa dalle origini, vi erano fedeli laici che svolgevano particolari servizi al “servizio” della Chiesa, finchè tutto questo storicamente è stato accentrato dallo status clericale, (cioè solo esclusivamente chierici) da un determinato momento storico in poi.
    Questa è Storia della Chiesa. Almeno quella su cui io ho dato gli esami a suo tempo!
    Il Vescovo Ausiliare, non è una necessità ecclesiale, il vescovo può avere come collaboratori alcuni sacerdoti con cui collabora in modo speciale a cui delega parte del proprio munus.
    Ad esempio, in diverse Diocesi dove il vescovo non può arrivare, le cresime sono date da un sacerdote delegato dal Vescovo,
    e così possiamo andare avanti.
    Il Nunzio Apostolico, con il tempo, è diventato il Super-Vescovo, che decide chi puo’ essere e chi non può essere vescovo in ogni nazione del mondo, da lui dipende il nome che il Pontefice consacrerà a Vescovo per quel determinato territtorio, per quei fedeli.
    Ma al di la’ di ciò che si è normativizzato nel tempo, è questo ciò che aveva pensato Cristo per i suoi Apostoli?
    Quanto è importante essere amico del Nunzio Apostolico, per essere un vescovo, o un Primate, come tutto alla discrezionalità dei Nunzi A.? che contano più dei Vescovi Locali, che vivono sulla propria pelle gioie e dolori?
    OK, ci sono bravi ausiliari, bravi nunzi, ma ciò non giustificano le sovrastrutture che si sono create.
    Occorrte ridare importanza ai servizi che sono sempre esistiti nella Chiesa e non dare più “segni di potere”.
    Lo so che alcuni potrebbero sentirsi scandalizzati, ma io non faccio altro che ripetere quello che ho imparato e mi è stato insegnato in anni di Teologia
    Occorre fare la differenza fra cio’ che sono norme,
    ormai sclerotizzatesi con il tempo,
    e le verità fondamentali che non mutano con il tempo.

    10 Novembre, 2007 - 16:08
  97. Francesco73

    “Ma al di la’ di ciò che si è normativizzato nel tempo, è questo ciò che aveva pensato Cristo per i suoi Apostoli?”

    Matteo, se partiamo da questa domanda credo allora che la riflessione si estenderebbe a ben oltre la quantità e i tipi di vescovi!
    Sono d’accordo, comunque, che le norme organizzative non vadano considerate come degli assoluti, rispetto allo sforzo di capire sempre meglio il Vangelo e di alleggerire tutto ciò che appesantisce le modalità di vivere la fede nella Chiesa.

    Invece, sul tema del potere io ho un’opinione un pò diversa.
    Io credo che il vero segno di contraddizione non stia nella dimissione dei segni del potere, inteso come autorevolezza e come presenza istituzionale della Chiesa (non come privilegio, sia chiaro).
    Io credo che la potenza del segno sia nel rovesciamento dell’uso del potere: un potere che siede nei consessi mondiali, ma parla una voce diversa da tutti gli altri. Un potere che interloquisce coi padroni del mondo, ma per gridare a nome di quelli che non hanno voce.
    Un potere che potrebbe ammantarsi di gloria e onore, ma che invece spende tutta la sua forza nel servizio ai diritti umani.

    Rovesciare santamente l’uso del potere. Non privarsene.

    10 Novembre, 2007 - 16:23
  98. matteo

    Francesco,
    sono perfettamente d’accordo con te,
    ma per favore, se c’è bisogno di parlare a nome di Cristo, del Papa, dei poveri, codesti signori, non chiamiamoli necessariamente vescovi,
    non se ne ha motivo,
    un delegato non deve per forza essere Vescovo.
    Per carità,
    non voglio avere ragione a tutti i costi.
    Ma per me il Vescovo è una realtà veramente seria.

    10 Novembre, 2007 - 16:32
  99. Luigi Accattoli

    A don78: a quel professore avrei provocato il vomito! Ma avrei colto l’occasione per esporgli in dettaglio, tra un conato e l’altro, la mia dottrina riguado al fatto che il mondo è vasto e c’è gloria per tutti! Da tempo ho scelto di non considerare mai esagerata la comprensione verso le persone – pur mantenendo il sale delle mie opinioni. Forse il blog mi buonizza ad excessum, ma nell’ambiente in cui vivo non passo per uno che rinuncia alla sua veduta. Luigi

    10 Novembre, 2007 - 16:51
  100. ” x SYRIACUS
    ho sottomano il libro di luisa Campagnoli: Il sacerdozio comune dei battezzati, per le edizioni AdP, con la prefazione del Cardinal Albert Vanhoye.

    Cardinal Albert Vanhoye.
    Nato il 24 luglio 1923 a Hazebrouck Nord (Francia). Ordinato sacerdote il 25 luglio 1954 a Enghien (Belgio).

    […]

    Da Benedetto XVI nominato e pubblicato Cardinale nel Concistoro del 24 marzo 2006. Diaconia di Santa Maria della Mercede e Sant’Adriano a Villa Albani.
    Solo per informazione!!!! ”

    E difatti Albert Vanhoye S.J. ha chiesto e ottenuto la dispensa dalla consacrazione episcopale, a seguito della sua creazione come cardinale.

    http://www.catholic-hierarchy.org/bishop/bvanho.html

    10 Novembre, 2007 - 18:12
  101. matteo

    dal Link che dai:
    Date Age Event Title
    23 Jul 1923 84.30 Born Hazebrouck, France
    25 Jul 1954 31.0 Ordained Priest Priest of Society of Jesus
    24 Mar 2006 82.7 Elevated to Cardinal
    24 Mar 2006 82.7 Appointed
    Cardinal-Deacon of S. Maria della Mercede e
    Sant’Adriano a Villa Albani
    28 May 2006 82.8 Installed Cardinal-Deacon of S. Maria della Mercede e
    Sant’Adriano a Villa Albani

    ok
    non vedo dove si parlki di dispensa,
    Ma forse non ho occhio!

    10 Novembre, 2007 - 18:33
  102. Controprova:

    http://www.catholic-hierarchy.org/bishop/bcot.html

    Nel caso di Georges Cottier o.p. , un link ad una pagina analoga, fornisce informazioni sulla avvenuta elevazione alla dignità episcopale. (Non rifiutata dal Cottier).

    Ergo: Vanhoye ha chiesto e ottenuto una dispensa (come Dulles, e molti altri cardinali-teologi ultraottanetenni) .

    QED

    10 Novembre, 2007 - 18:43
  103. matteo

    Scusami Syriacus,
    ma stai dando per scontato un concetto, per analogia, ma non risulta che Vanhoye abbia chiesto dispensa, diversamente ci sarebbe traccia,
    e se così fosse mi ricrederei, su quanto affermo, ma non su come poco venga preso sul serio il ministero episcopale.
    Anche nella mia Chiesa occorrerà fare tanta pulizia di sovrastrutture e orpelli,
    ma per quella epoca, sarò bello che sepolto……
    Lo dovranno spiegare a quei cristiani che rimangono fuori dalla porta della chiesa……..,
    io già faccio la mia brava fatica oggi, per dirigere lo sguardo a Cristo, mentre tutti mi citano sempre e soltanto le vesti “elliniane” della mia amata Chiesa.

    10 Novembre, 2007 - 19:06
  104. matteo

    intendevo “felliniane”

    10 Novembre, 2007 - 19:07
  105. In quel sito, conoscendolo, di dispense non c’è mai traccia.
    Comunque, si dica pure che molti (come Congar) hanno “chiesto al Santo Padre di non ricevere l’ordinazione episcopale” , e la richiesta è stata esaudita.
    La sostanza non cambia, credo.

    10 Novembre, 2007 - 19:19
  106. Io non scrivo sceneggiature felliniane. E chi presume di conoscere il mio -o di chiunque altro- personale rapporto col Figlio del Dio Vivente (attraverso la mediazione della sua Chiesa o meno), sconfina un poco nella presunzione.
    (Il mio è un discorso generale).

    10 Novembre, 2007 - 19:23
  107. [Per il resto, buona Domenica a tutti.]

    10 Novembre, 2007 - 19:45
  108. Luigi Accattoli

    Per distinguere i cardinali nominati a più di 80 anni che hanno accettato l’ordinazione episcopale e quelli che hanno chiesto di non riceverla (la previsione è che vengano ordinati) basta controllare sull’Annuario Pontificio. Alla voce Cottier è detto “eletto alla Chiesa titolare di Tullia con titolo personale di arcivescovo 7 ottobre 2003; consacrato 20 ottobre 2003”. Alle voci Tucci e Vanhoye si dice solo della nomina a cardinali. Luigi

    10 Novembre, 2007 - 19:51
  109. De Lubac (concistoro 1983) , Congar (c. 1994) e Dulles (c.2001), optarono per non essere consacrati .

    Su Wikipedia si trova, approposito di Henri De Lubac S.J. : « Nel 1969 Paolo VI, che ammirava gli scritti di de Lubac, gli offrì il cardinalato, ma questi rifiutò, considerando che il requisito posto da Giovanni XXIII nel 1962 che tutti i cardinali fossero vescovi fosse “un abuso dell’ufficio apostolico”.

    (Però, allorchè Giovanni Paolo II rifece la proposta a de Lubac nel 1983, lo esentò dall’ordinazione episcopale, e de Lubac accettò. )

    Anche nell’ultimo Concistoro, il gesuita francese Albert Vanhoye, S.J., rettore emerito del Pontificio Istituto Biblico e segretario emerito della pontificia commissione biblica, ha chiesto e ottenuto, da Benedetto XVI, tale dispensa.

    Altri gesuiti che hanno chiesto la dispensa: oltre al teologo tedesco Alois Grillmeier -creato nel 1994 assieme a Congar- , il ceco Tomas Spidlik -creato cardinale da Wojtyla nel 2003, suo ultimo Concistoro- esperto di teologia delle Chiese orientali (che ha avuto una certa notorietà all’ultimo Conclave) ; nel 2001, l’italiano Roberto Tucci -fra l’altro grande organizzatore nel pontificato giovan-paolino.

    Idem infine -ma credo che la lista potrebbe andare avanti ancora un pò- per l’importante teologo tedesco Leo Scheffczyk .

    Eccezioni a questa prassi, sono venute negli ultimi anni, fra i cardinali ultraottantenni non ex vescovi di Curia nè ex-residenziali, da due teologi , a vario titolo personalmente vicini a Karol Wojtyla, Georges Cottier (domenicano svizzero, già a lungo Teologo della Casa Pontificia) e Snanislaw Nagi (dehoniano polacco).

    [Val la pena di notare che Cottier è stato consacrato dalle mani di un altro cardinale teologo, e domenicano, ma anche Ordinario di Vienna, Christoph von Schoenborn. A ordinare Nagy è stato Macharski di Cracovia.]

    …E se qualcuno ancora lo ricorda (visse pochi mesi da cardinale), non rinunciò all’episcopato neppure il canonista fiammingo belga (amico di gioventù di Karol Wojtyla) Gustaaf Joos (1923-2004), canonico di Gent.

    – – –

    Per numerossime informazioni sul Sacro Collegio e i suoi Membri, vedi, fra l’altro:

    http://www.fiu.edu/~mirandas/cardinals.htm

    10 Novembre, 2007 - 20:05
  110. (Noticina: il decano dei teologi americani, Avery Dulles, è della Compagnia di Gesù. Yves Congar fu invece dell’Ordine dei Predicatori) .

    10 Novembre, 2007 - 20:10
  111. Francesco73

    E poi venitemi a dire che Syriacus non è il mio Prefetto dei Vescovi…

    🙂

    (ma al limite potrebbe essere anche un buon Segretario di Stato, adatto a un Papa sognatore e svagato come sarei io…certo, a volte non palesa quel tasso di “politicismo” che pure si richiede per quella carica…ma si vede che è uomo tutto dell’Istituzione…)

    🙂

    10 Novembre, 2007 - 20:49
  112. [Una nota d’humour:

    Nota bene, lo stemma della cattolica bavarese Ratisbona:

    http://it.wikipedia.org/wiki/Immagine:Wappen_Regensburg.svg

    Quello della protestante Città anseatica Brema:

    http://it.wikipedia.org/wiki/Immagine:Bremen_Wappen%28Mittel%29.svg

    E ora il label della ben nota birra Beck’s:

    http://www.sasco.gm/images/becks3.jpg

    A tutti i bevitori di Beck’s : la chiave (bremese) che è ormai logo della bevutissima birra, è una delle due chiavi di Pietro:

    http://de.wikipedia.org/wiki/Bremer_Wappen

    Quindi, ragazzi, gni volta che bevete Beck’s, pensate a Matteo 16:19 ! 🙂

    10 Novembre, 2007 - 21:41
  113. A Frà: il Triregno lascialo pure a me, che un Segretario di Stato sognatore e svagato fa sempre comodo… Al resto ci penso io. 😛

    10 Novembre, 2007 - 21:47
  114. matteo

    Insomma,
    taluni vengono nominati cardinali per alte benemerenze nel campo ecclesiale,
    come nello Stato vengono nominati i senatori a vita, per grandi servigi resi allo Stato.
    Accidenti che paragoni irriverenti!!!!!

    11 Novembre, 2007 - 0:13
  115. matteo

    caro Luigi è dura da digerire qeusta logica umana, che ha ben poco di evangelico!!!!

    11 Novembre, 2007 - 0:14
  116. Luigi Accattoli

    Vedi Matteo, subito dopo il Concilio capitò che alcuni (tra essi Lercaro, se ben ricordo) proponessero il cardinalato “a tempo”, farne cioè un titolo legato a determinate funzioni e che cessava con esse. Invece proprio allora prese il via la consuetudine di nominare cardinali ad honorem di più di 80 anni. Io immagino che un giorno il cardinalato – se ci sarà: è un’istituzione del secondo millennio e potrebbe cessare nel terzo – sarà a tempo, ma non me la prendo per quello ad honorem, che quantomeno è servito a onorare persone degnissime – Bevilacqua, Daniélou, De lubac, Congar, Von Balthasar e una lunga serie di ex internati nei lager e nei gulag. Vedere ogni volta il buono che si può trovare anche tra i rovi e guardare a quando il roveto sarà vinto. Luigi

    11 Novembre, 2007 - 17:18
  117. Francesco73

    Mah, a me pare che i cardinali nominati per lo meno negli ultimi cinquant’anni si siano rivelati persone generalmente molto degne.
    Se guardiamo anche ai Conclavi, sono sempre usciti dalle loro file uomini davvero di qualità.
    Pensiamo al solo Novecento, pensiamo a Sarto, a Dalla Chiesa, a Ratti, a Pacelli, a Roncalli, a Montini, a Luciani, a Wojtyla, a Ratzinger.
    In fondo erano tutti esponenti di quel Collegio Cardinalizio che non deve essere stato formato – di volta in volta – in modo così infelice.
    E il Conclave come tale mi pare anche un’istituzione che funziona, che sa alla fine arrivare a conclusioni adeguate, che riesce a discutere, anche magari a dividersi, ma che poi trova un punto di equilibrio e di sintesi di buon livello.

    Quanto al cardinalato come tale, io non ne auspico l’abolizione, e nemmeno la temporaneità.
    E’ espressione della radice romana del Papato, e in un certo senso anche un segno di collegialità dentro una singola chiesa: sono i preti e i diaconi romani che, insieme ai vescovi delle chiese circostanti, eleggono il loro vescovo.
    E’ evidente che poi la valenza simbolica consente di avere presenti – in questo specialissimo clero romano – esponenti di tutte le chiese mondiali.
    Ma a me sembra un congegno magnifico, di grande significato, e credo che se lo perdessimo sarebbe un impoverimento reale.

    Prenderei un solo accorgimento, e l’ho già scritto qui altre volte: allineerei la perdita dell’elettorato passivo (80 anni) alla rinuncia agli uffici ecclesiastici (oggi a 75 anni): questo per evitare sovrapposizioni tra più cardinali elettori derivanti dalla stessa chiesa locale o dallo stesso incarico curiale, uno emerito e l’altro in servizio.

    11 Novembre, 2007 - 18:03
  118. Leonardo

    Concordo pienamente con Francesco, ma l’allineamento lo farei agli 80 anni.
    Per il resto, non mi pare il caso di farsi dei problemi per titoli, cariche, insegne e ammenicoli vari (ivi compresi pizzi e merletti 🙂 ) che non appartengono certo all’essenza della chiea, ma non fanno poi così gran male e qualche volta servono. Non posso farci niente, ma un certo ‘purismo’ mi ricorda inesorabilmente il ragionamento di quel tale che protestava perché un certo costoso profumo era stato sprecato in un omaggio superfluo a Gesù, mentre si poteva vendere e usare il denaro ricavato “per i poveri”.

    11 Novembre, 2007 - 19:36
  119. matteo

    Grazie Luigi,
    certo che a sentire anche gli altri,
    mettere ordine negli “uffici” della nostra Chiesa, sembra che vada in crisi l’essenza stessa di Chiesa,
    addirittura non immaginavo che il papato trovava radice nel cardinalato.
    Possibile che devo ristudiarmi la storia della Chiesa?
    Io non ho mai messo in dubbio che nella Chiesa, abbiamo avuto persone di grande carisma nella gerarchia, anche se insigniti della nomina a cardinale.
    Ma oggi, è ancora necessario.
    Si’, lo so, spesso noi che discutiamo qui siamo abituati, a questa realtà clericale, io l’ho respirata sin dalla nascita, per me è una normalità,
    ma guai a me se non mi ponessi le domande fondamentali,
    cosa recepisce il popolo dei battezzati di questa Chiesa?
    Questa Chiesa sta finendo per essere semplicemente autoreferente?
    Provate a parlarne per strada, dal barbiere, all’alimentari, in ufficio, alle poste, insomma negli ambiti della vita,
    che Chiesa percepisce tutta sta gente che fu battezzata?
    Altro che cardinali!
    Credo che si abbia il dovere di mettersi in ascolto di quello che ci dicono i battezzati su questa nostra Chiesa, e perchè e percome, tanti non la sentono più come la propria casa.
    Grazie se riuscirete a capire la passione delle mie parole.

    11 Novembre, 2007 - 20:55
  120. Leonardo

    Mi spiace, non la capisco: mi sembra astratta e, in fondo, molto clericale.

    11 Novembre, 2007 - 22:04
  121. Francesco73

    No Matteo, non ho detto che il papato ha la radice nel cardinalato, ma solo che questo secondo rappresenta la “radice romana” del primo, ovvero il suo legame con Roma, con la chiesa dell’Urbe, e con un metodo collegiale intraecclesiale.
    Comunque concordo con te sul fatto che queste sono cose per pochi appassionati, e che le domande che vengono dal grande popolo dei battezzati sono in fondo altre.
    I simboli e i significati, però, anche quelli di carattere istituzionale, sono importanti. Una istituzione è tale se ha la capacità di ricondurre sempre il suo ruolo e il suo agire al significato per cui è stata messa in piedi.
    Diversamente sarebbe solo una burocrazia.
    Da qui l’importanza del senso delle origini, e la sua verifica permanente.

    12 Novembre, 2007 - 9:11
  122. matteo

    scusami francesco se ho frainteso.
    Comunque non cambia la gravità di un popolo che non capisce più il linguaggio
    usato dalla mia Chiesa.
    Ok, io non ho problema a capire, r
    ipeto, insieme al latte materno ho respirato l’aria di antichi monasteri,
    si da infante circondato da monaci e sacerdoti, che sono diventati e rimasti il mio humus di vita.
    OK!
    Tutti gli altri? che non capiscono il linguaggio dei documenti pontifici, magisteriali, hai mai sentito persino persone della gerarchia esprimere perplessità su questo linguaggio, che non raggiunge i battezzati?
    Io l’ho sentiti.
    E’ un vero peccato.
    Ma intanto… si incontrano…. parlano…. emettono ulteriori documenti….si fanno ulteriori seminari….ulteriori documenti….
    ah! che nostalgia, ero ragazzino, qualla vecchina, tra i banchi della vecchia chiesa, in quella cittadina allora di Lanciano, che durante la messa si recitava il suo rosario, la mia nonna, si recitava tutti i giorni il santo rosario, e con la sua fede semplice e grande confidava nel paradiso, non ci capiva un granchè della Chiesa, ma mi diceva “mi hanno insegnato che con il Rosario vado in paradiso e mi basta”.
    Ora la nonna non c’è più, è in paradiso, perchè Dio legge la buona fede delle coscienze dei cuori, al di là di quanto si possa intelligere sull’essenza della Chiesa.
    Ma ora?
    Non ho piu’ nonne che recitano il Rosario, ritorno a Lanciano, città di benessere, le vecchine erano tante nella chesa a dir di Rosario, ma ora….

    Eravamo quattro amici al bar……………………..

    12 Novembre, 2007 - 9:39
  123. Luigi Accattoli

    Ora a Lanciano ci sarà magari una badante romena che recita la preghiera del nome di Gesù mentre assiste l’ultima vecchina della Lanciano di un tempo che ha passato la vita a recitare il rosario. Luigi

    12 Novembre, 2007 - 9:53
  124. matteo

    Grazie luigi,
    di farmi sorridere,
    anche della mia povera fede.

    12 Novembre, 2007 - 10:06
  125. fabrizio

    Matteo: “Grazie se riuscirete a capire la passione delle mie parole”.
    Ti capisco perfettamente, e sono con te.

    12 Novembre, 2007 - 12:36

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