Mille idee sulla lavanda dei piedi

Santa Clelia Barbieri il giovedì santo lavava i piedi alle sue dodici compagne. “Babula Barik è stato dichiarato persona non grata e quindi «esiliato» per aver respinto la richiesta di lavare i piedi agli ospiti durante una festa di nozze nella casa di una persona di casta superiore”: lo racconta Ettore Mo sul Corsera del 10 aprile a pagina 19 in un reportage dall’India. Il missionario saveriano Giorgio Marengo ha appena raccontato – nella tramissione MENTRE di TV2000 dove eravamo insieme – di avere già lavato [lì sono sei ore avanti a noi come fuso orario] i piedi a dodici donne nella cappella della sua missione in Mongolia: “Qui vengono in chiesa 98 donne e due uomini“. “Quello che ho fatto a voi” era il titolo della puntata. “Solo colui che accetta che qualcuno gli lavi i piedi potrà farlo agli altri, evitando la condiscendenza. Gesù ha ricevuto da Maria, sua amica, il gesto della lavanda dei piedi. Il gesto di amore compiuto da quella donna nella casa di Betania introduce il ciclo della passione“: così il padre Jacques Dupont, priore della Certosa di Serra San Bruno, nella conversazione che ebbi con lui a fine marzo in vista di un libro intervista.

17 Comments

  1. adriano

    Giorgio Marengo è un missionario della Consolata.
    Buon triduo pasquale a tutti

    21 Aprile, 2011 - 18:58
  2. nico

    Il gesto d’amore accogliente di una donna alla genesi dell’incarnazione, il gesto d’amore donante di una donna in apertura della passione…

    21 Aprile, 2011 - 20:36
  3. fiorenza

    Gesti dell’amore di cui Egli ha fatto dei sacramenti.

    21 Aprile, 2011 - 22:11
  4. Gioab

    p>Caro Luigi, mi permetti ? Non vorrei sembrare sempre il solito noioso, anche se so bene di esserlo, ma io cerco di non inventarmi nulla e di essere il più preciso possibile per non ingenerare equivoci. Spero mi comprenderai, anche se capisco che mi sopporti malamente……

    E’ piccola cosa, ma in India il fuso orario è di sole 3 ore e mezza avanti rispetto all’Italia. E’ piccola cosa lo so ma è una precisazione.
    E c’è un’altra cosa che non mi torna, vedi tu hai scritto che Maria ha lavato i piedi a Gesù. Chi è quello che ha lavato i piedi alle 12 donne ? Il missionario saveriano ? Pensi che abbia letto bene il vangelo ? Non ti pare che sia una condizione al contrario ? Invertita !
    “a sua volta il capo della donna è l’uomo; a sua volta il capo del Cristo è Dio.” ( 1Corinti 11.3)

    Va beh, sorvoliamo, ma mi sorge un’altro problema, (Giovanni 13.10) “Gesù gli disse: “Chi ha fatto il bagno non ha bisogno di lavarsi che i piedi, ma è interamente puro.” Che significa ? Se uno è puro interamente non include anche i piedi ? Cosa c’entrano i piedi per divenire puri ?

    Ho controllato, la NR traduce e anche la CEI è simile: “ Gesù gli disse: «Chi è lavato tutto, non ha bisogno che di aver lavati i piedi; è purificato tutto quanto; e voi siete purificati, ma non tutti»”.
    Ma che significa, ? Se uno è lavato tutto deve lavare un’altra volta i piedi ?
    Perchè se fai il bagno poi devi lavare nuovamente i piedi ? E poi ? vedi ? non si tratta di acqua fisica : ” il Cristo amò la congregazione e si consegnò per essa, affinché la santificasse, purificandola col bagno dell’acqua mediante la parola, ” ( Efesini 5.25-26)
    Vedi è un’altro tipo di acqua che serve, ma non capisco i piedi. Tu ne sai niente ? Io un idea ce l’ho ma aspetto prima la tua.
    Saluti

    21 Aprile, 2011 - 22:17
  5. antonella lignani

    Questo gesto della “lavanda dei piedi”, inserito in un discorso di Gesù assai complesso, che culmina con le parole “rimanete nel mio amore”) ha una tale valenza da sfiorare il mistero. Eugenio Zolli ne scrisse nel 1938, interpretandolo come uno dei segni messianici.

    22 Aprile, 2011 - 10:42
  6. antonella lignani

    Molto bello, Fiorenza.

    22 Aprile, 2011 - 11:53
  7. FABRICIANUS

    Del brano del Vangelo di Giovanni riguardante la Lavanda dei Piedi, mi ha sempre colpito l’espressione iniziale: Gesù li amò sino alla fine.

    Quest’anno seguirò per la prima volta il Triduo in rito ambrosiano. Andrò in Duomo a Milano. E’ l’ultima Pasqua da arcivescovo Mediolanensis del card. Tettamanzi. E’ un pò il mio modo, di salutarlo e ringraziarlo.

    Ciao a tutti.

    22 Aprile, 2011 - 12:10
  8. Mabuhay

    Mille idee sulla lavanda dei piedi. E anche qualche concretizzazione, con sorpresa..
    Una volta il sacerdote ha lavato -e baciato- i piedi a 12 papa’, mariti e papa’. L’idea concretizzata e’ che i papa’ subito dopo sono andati a cercare uno dei membri della loro famiglia x lavare -e baciare- loro i piedi. Tante belle sorprese nelle reazioni.
    Un’altra volta i piedi sono stati lavati dal sacerdote a un medico, insegnante, seminarista, religiosa, infermiera, autista di bus pubblici, vigile, avvocato, un dipendente di uffici tributari statali, membro del “consiglio comunale” e un paio di volontari -locali- di due diverse NGO. Si era in un contesto latinoamericano, e per la Quaresima si era lavorato su un “proverbio” locale: “El que no vive para servir, no sirve para vivir”.

    Un’altra volta….e un’altra volta….e molte altre lavande dei piedi…!

    Infine dedico a Fiorenza questo breve verso di qualcuno a me sconosciuto. Lo dedico a te per la tua frequente profondita’ e squisita finezza nel trattare questi temi.
    “Still as of old. Men by themselves are priced.
    For thirty pieces Judas sold Himself, not Christ.” (H.H. Cholmondeley)

    Fabricianus salutaci il tuo Cardinale!
    Buona Pasqua ancora.

    22 Aprile, 2011 - 12:43
  9. Gioab

    @ antonella lignani
    Poichè l’amica antonella lignani mi invita con il suo ” assai complesso” le propongo il mio punto di vista. Forse diverso da quello di Zolli che non conosco.

    La Maria di cui si parla nelle scritture appresso riportare è la sorella di Lazzaro e fece l’azione descritta 5 giorni prima della risurrezione. Questo episodio non ha nulla a che vedere con il lavaggio dei piedi come si può facilmente capire dalle parole di Gesù. Era un anticipo dell’unzione. (Venivano unti i Re ma anche come “osservanza” verso i morti.)

    (Matteo 26.12) – Una donna con un astuccio di alabastro di costoso olio profumato gli si accostò e glielo versava sulla testa mentre egli giaceva a tavola….. Gesù disse loro: “Perché cercate di dare fastidio alla donna? Poiché essa ha fatto verso di me un’opera eccellente. Poiché quando questa donna ha messo quest’olio profumato sul mio corpo, l’ha fatto per prepararmi alla sepoltura.”

    (Marco 14.8) “Essa ha fatto ciò che poteva; si è impegnata a mettere in anticipo olio profumato sul mio corpo in vista della sepoltura.”

    (Giovanni 12.3-7) “Maria prese dunque una libbra d’olio profumato, nardo genuino, molto costoso, e spalmò i piedi di Gesù e gli asciugò i piedi con i propri capelli….. Perciò Gesù disse: “Lasciatela stare, affinché compia questa osservanza in vista del giorno della mia sepoltura.

    ____________________________________________
    Luca 7:36-50. “Ora uno dei farisei gli chiedeva di pranzare con lui. Quindi entrò nella casa del fariseo e giacque a tavola.  Ed ecco, una donna conosciuta nella città come peccatrice seppe che egli giaceva a un pasto nella casa del fariseo, e portò un astuccio di alabastro di olio profumato,  e, postasi di dietro, ai piedi di lui, pianse e cominciò a bagnargli i piedi con le sue lacrime e li asciugava con i capelli della sua testa. E gli baciava teneramente i piedi e li spalmava di olio profumato.

    I due avvenimenti presentano alcune analogie ma anche delle differenze. Il primo in ordine di tempo, quello riferito da Luca, ebbe luogo al N in Galilea; il secondo al S, a Betania in Giudea. Il primo in casa di un fariseo, il secondo in casa di Simone il lebbroso. La prima volta a ungere Gesù fu una donna innominata, una nota “peccatrice”, probabilmente una prostituta; la seconda volta fu Maria sorella di Marta. Inoltre fra i due episodi era trascorso più di un anno.

    Ma nessuno dei due ha relazione con il lavaggio dei piedi piuttosto con l’unzione in vista della sepoltura quello di Maria mentre il caso di Luca rivela la generosità e volontà di donare di alcuni che sebbene meno benestanti avrebbero avuto a differenza di altri ricchi.

    La presenza di una persona non invitata non era insolita, in certe occasioni anche persone non invitate potevano entrare nella sala durante un banchetto e sedersi lungo le pareti, da dove conversavano con i commensali reclini al tavolo al centro della stanza. Gesù fece un’appropriata applicazione della posizione dei due debitori, facendo rilevare che Simone non gli aveva provveduto l’acqua per lavarsi i piedi, non l’aveva salutato con un bacio né gli aveva spalmato olio sul capo; queste erano cortesie mostrate abitualmente a un ospite. La donna carica di peccati aveva mostrato a Gesù maggior amore e ospitalità, anche se non era suo ospite.

    E’ errato quindi concludere come fa il titolo : ” Gesù ha ricevuto da Maria, sua amica, il gesto della lavanda dei piedi.” perché non era un lavaggio e ha tutt’altro significato, mentre è corretto il seguito “Il gesto di amore compiuto da quella donna nella casa di Betania introduce il ciclo della passione
    Il lavaggio e l’unzione sono, anche profeticamente espressioni diverse con significati e caratteristiche diverse che vanno tenuti distinti. Si può essere lavati e puliti ma non unti.

    p.s. “rimanete nel mio amore” significava portare molto frutto. Se come dice il papa i cattolici non vogliono più essere cristiani evidentemente non stanno portando molto frutto !

    22 Aprile, 2011 - 13:39
  10. discepolo

    Buona e santa Pasqua a Luigi e a TUTTI i bloggers con la sublime musica di Haydn
    “le ultime 7 parole di Nostro Signore dalla Croce”

    http://www.youtube.com/watch?v=pr8YzJlcRQw

    MC

    22 Aprile, 2011 - 16:00
  11. Luigi Accattoli

    Ho ricevuto da padre Giorgio Marengo – il missionario saveriano di cui parlo nel blog, che si trova in Mongolia, a sei ore di fuso orario da noi – un simpatico messaggio che dedico ai visitatori:
    Sono felice di averla conosciuta di persona, anche se attraverso la mediazione di una webcam, nel programma di tv2000. Leggo sempre con interesse la sua rubrica “Io non mi vergogno del Vangelo” sulla rivista IL REGNO. Le limitazioni della tv impongono talvolta strane pieghe ai discorsi, per cui non so se sono riuscito a comunicare effettivamente quello che viviamo qui in Mongolia; ma forse è normale che sia così. In ogni caso la ringrazio e le auguro una Pasqua di risurrezione profonda“.
    Caro padre Giorgio si è capito benissimo quello che intendeva comunicare. La ringrazio e le mando un bacio pasquale.

    22 Aprile, 2011 - 19:21
  12. fiorenza

    Mabuhay, grazie.
    Grazie, Discepolo.

    23 Aprile, 2011 - 8:24
  13. Gioab

    Caro Luigi, se si tratta di Mongolia è diverso , ma essendo Ulaanbaatar +8 e Roma +1 la matematica mi dice che la differenza è 7 Ma anche in Mongolia ci sono le caste ? Io sapevo in India e in Italia. Vedi com’è facile che si propaghino le brutte usanze ?

    23 Aprile, 2011 - 9:39
  14. Luigi Accattoli

    Giorgio Marengo, nuovo amico che vive in Mongolia, è un missionario della Consolata e io per due volte qui sopra l’ho chiamato “saveriano”. Così l’ho detto nel post e subito Adriano Nicolussi mi ha corretto – nel primo dei commenti a questo blog – ma io non gli ho badato e in un altro commento ho ripetuto “saveriano”. Chiedo scusa a Giorgio e ad Adriano.

    23 Aprile, 2011 - 16:25
  15. Gioab

    Ma che differenza fa Luigi ? Se fossero cristiani si chiamerebbero così e basta no ? Perchè la distinzione ? Si tratta di soldi o di meriti ?

    24 Aprile, 2011 - 10:47
  16. Si tratta solo di una precisazione Giubba..

    27 Aprile, 2011 - 6:52

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