A Camaldoli su Francesco con la ex Fuci

Forse il pontificato è a metà dell’opera: la prima scossa per quella che Francesco chiama “riforma della Chiesa in uscita missionaria” l’ha data con il proporla in parole e gesti; e ora siamo nel vivo del secondo tempo, che è quello – più lento – dell’avvio della riforma. A dicembre ha compiuto 81 anni e a marzo ha compiuto il quinto anno da papa: se avrà a disposizione altri cinque anni, forse riuscirà a completare quell’avvio che poi altri porteranno a compimento. L’ho sostenuto ieri a un convegno del “Gruppo del Landino” (ex fucini) nella Foresteria del Monastero di Camaldoli. Nei primi due commenti la coda della mia relazione.

29 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Esploratore del nuovo cammino. La simpatia popolare verso Francesco è vasta ma a dominante disimpegnata. Da tifo a distanza più che da conversione pastorale. Speculare a essa è l’allarme o anche solo la diffidenza del mondo ecclesiastico e dei cattolici identitari, che sono di meno ma più motivati. Più ampiamente direi che nella comunità cattolica italiana non si coglie, o non si coglie appieno la gravità del passaggio epocale che stiamo vivendo e dunque non si coglie neanche l’opportunità rappresentata da questo papa. Non la si coglie né a destra né a sinistra. A destra si fa finta che le cose andassero bene prima, a sinistra si finge di credere che vadano bene adesso. La scelta di mutare linea, fatta dal Conclave e interpretata da Francesco, è epocale e viene dalla presa d’atto della piena sperimentazione dell’altra strada, che era quella del conflitto con la modernità. Ovvero della resistenza al suo avanzare. Chiamato a esploratore del nuovo cammino, Francesco predica l’uscita, che è una necessità segnalata dalla fragilità delle famiglie, dall’abbandono dei giovani, dal calo delle vocazioni. Dalle novantanove pecore che sono fuori dell’ovile. Ma è una necessità non ancora pienamente avvertita nella compagine ecclesiastica.

    22 Luglio, 2018 - 10:44
  2. Luigi Accattoli

    Provocazione all’avvertenza. Questo pontificato è una provocazione all’avvertenza e una prova di risposta, non gli attribuirei altri ruoli. I cambiamenti che sollecita non sono realizzabili in tempi brevi. Quando ci sarà avvertenza, l’uscita forse sarà tentata. Ma toccherà ai successori. Concludo con la proiezione di questi tempi lunghi sull’Italia. Lo sganciamento dal progetto culturale e dalla battaglia condotta dai papi precedenti sui valori non negoziabili è stato tranciante e forse provvidenziale ma ne è venuto un effetto immediato di silenzio della Chiesa sulla scena pubblica che non soddisfa nessuno. Credo non soddisfi neanche il papa. In particolare è venuta meno la voce pubblica dell’episcopato. La via indicata da Francesco sarebbe: testimonio e affermo i valori, li promuovo fattualmente ma non faccio battaglia ideologica né schieramento politico. La cessazione della battaglia e dello schieramento sono evidenti, ma la testimonianza e l’affermazione in positivo non si vedono ancora.

    22 Luglio, 2018 - 10:45
  3. picchio

    Riguardo all’Italia è segno di resistenza nella Chiesa anche il rifiuto all’invito del Papa di eliminare alcune Diocesi fondendole insieme ( da 226 a 200, in Francia sono meno di 100). Alcune sono veramente piccolissime: Acerenza, in Basilicata: 42 mila battezzati, ventuno parrocchie, quarantadue sacerdoti. Che senso ha tenerle in piedi, con la carenza di preti oggi esistente?
    Riguardo al resto trovo provvidenziale lo sganciamento dai cosidetti valori non negoziabili, a cosa aveva portato l’insistere precedente? Per andare in un altro Stato ci ricordiamo tutti che la settimana dopo la visita di Benedetto il Portogallo ha legalizzato i matrimoni omosessuali. In Italia tutto questo insistere ha portato all’organizzare tanti family day ( con i politici partecipanti che amavano talmente la famiglia da averne almeno un paio a testa)e progetti di cui in realtà a nessuno importava, e ha portato la Chiesa a sposare Governi che in realtà dal punto di vista dei fatti nulla hanno fatto per le famiglie. Si accusa sempre il PD per le unioni di fatto accusando queste di ferire e uccidere la famiglia. Le cose che feriscono la famiglia sono ben altre e nulla hanno fatto i Governi precedenti ( che pure si dicevano tanto cattolici a parole e vicini alla Chiesa ) per porre rimedio a tale stato di cose: no asili nido, no tassazione favorevole alle famiglie, soprattutto no salari adeguati che erano e permangono tra i più bassi in Europa…
    cristina vicquery

    22 Luglio, 2018 - 18:04
  4. maria cristina venturi

    “ Se avra’ a disposizione altri cinque anni portera’ riuscira’ a completare quell’ avvio che altri porteranno a compimento”
    “ La scelta di mutare linea e’ epocale”
    “ Chiamato ad esploratore del nuovo cammino”
    “ lo sganciamento dal progetto culturale e dalla battaglia condotta dai papi precedenti sui valori non negoziabili e’ stata tranciate e forse provvidenziale”

    Finalmente si e’ abbandonato la falsa interpretazione “ Bergoglio e’ in piena continuita’ Coi papi precedenti. Bergoglio predica quello che hanno predicato i papi precedenti solo con altro stile. “

    Finalmente si osa dire quello che si era capito fin da subito : lo “sganciamento e’ tranciante” (e non solo sui valori non negoziabili ma su tutto dico io)
    I vari epiteti coniato da scrittori e giornalisti per definire questo papa “ rivoluzionario” “ incendiario” “ riformatore” hanno dunque una loro ragione.

    Che dire? Sugli esiti di tutto cio’ a ognuno di noi non resta che pregare, per il bene della Chiesa ( e ognuno rifletta bene su quale e’ il rischio mortale di questa svolta epocale)

    Auxilium cristianorum ora pro nobis
    Regina apostolorum ora pro nobis
    Regina confessorum ora pro nobis
    Regina martirum ora pro nobis.

    23 Luglio, 2018 - 8:42
  5. Lorenzo Cuffini

    “Finalmente si e’ abbandonato la falsa interpretazione “
    Non si è abbandonata nessunissima interpretazione, men che meno falsa.
    Accattolimi sembra che non abbia mai nascosto la novità/le novità di Francesco.
    A tali novità ha dedicato un libretto al temine del primo anno :

    http://www.luigiaccattoli.it/blog/antologia-delle-pubblicazioni-2/13655-2/

    Ha sempre segnalata la discontinuità della sua figura:

    http://www.luigiaccattoli.it/blog/collaborazione-a-riviste/francesco-in-discontinuita-con-quattro-papi/

    Ha sempre parlato di “continuità profonda” (sulla teologia dell’amore) e mai di “continuità piena”:

    http://www.luigiaccattoli.it/blog/collaborazione-a-riviste/gaudium-magnum-per-i-due-papi-e-quello-che-dico-a-chi-se-ne-dispiace/
    Come vedi, nessuno ha mai avuto il problema di ” osare” dire, Venturi.

    Poi:
    Aiuto dei cristiani, prega per noi
    Regina degli apostoli, prega per noi
    Regina dei confessori , prega per noi
    Regina dei martiri, prega per noi.

    questo non fa mai male.

    23 Luglio, 2018 - 10:43
  6. maria cristina venturi

    Scusate, allora ricordo male. Mi sembrava ( ma evidentemente mi sbaglio) che Luigi Accattoli soprattutto negli incontri con Giuseppe Rusconi su Francesco, abbia sempre pacatamente cercato di chiarire che non vi era alcuna “ rivoluzione” in atto, Keep calm, che la predicazione di Francesco era in linea con quella di Benedetto, che dunque non bisognava schierarsi ne’ coi progressisti che facevano di questo papa un alfiere del cambiamento di rotta, ne’ coi conservatori che gridavano allo scandalostracciandosi le vesti .
    Mi era sembrato di capire che Luigi Accattoli si schierava fra i “ normalisti’ diciamo in una “ Ermeneutica della continuita’ “ fra Francesco e GPII e Benedetto.
    Adesso si parla di “ sganciamento tranciante “ dai progetti culturali e dalle battaglie dei predecessori. Quindi se c’ e’ sganciamento non c’ e’ continuita’ ( sempre che le parole abbiano un senso ).
    “La cessazione della battaglia ( sui valori non negoziabili) e dello schieramento sono evidenti , dice Luigi Accattoli , la testimonianza e l’ affermazione in positivo non si vedono ancora.”
    Interpreto cosi’ : Papa Francesco ha posto fine alla fase in cui la Chiesa scontrandosi con certi usi e costumi della modernita’ , divorzio, eutanasia, unioni omosessuali, si e’ messa in antagonismo col mondo moderno, e’ finita la fase dei Family Day , dei rosari davanti alle cliché abortiste eccc, ma non e’ ancora iniziata o non si vede la fase positiva, cioe’ quella in cui la Chiesa non sara’ piu’ contrapposta ai valori del mondo moderno ma in perfetta sintonia e consonanza cioe’ ’ la fase in cui sia divorzio che eutanasia che rapporti gay troveranno non piu’ la condanna netta della Chiesa ma sua misericordiosa comprensione.

    Per questo dico che il momento , come dice Accattoli , e’ epocale. La Chiesa col Concilio Vaticano II si e’ messa in ascolto delle esigenze del mondo, ha tentato di venire incontro ai problemi dell’ uomo contemporaneo, mai pero’ coi papi precedenti a partire da Paolo VI e dalla Humanae Vitae , la Chiesa ha rinunciato a condannare certi atti ( contraccezione, aborto, divorzio, eutanasia, rapporti contro natura) . Adesso siamo alla svolta: se la Chiesa rinuncia a condannare tali atti diventa del tutto in sintonia con il mondo contemporaneo, se invece non rinuncia la contrapposizione per forza di cose continua. Papa Francesco fino ad ora ha rinunciato alla “battaglia “ per i valori non negoziabili ma ancora non ha preso la via della totale rinuncia ai VALORI stessi o del loro disconoscimento .
    Preghiamo che se si rinuncia alla battaglia almeno non si rinunci del tutto ai VALORI CRISTIANI stessi .

    E visto che a Cuffini non piace chi prega in latino pregherò ’ in greco:
    Kyrie eleison. Christe eleison. Kyrie eleison.

    23 Luglio, 2018 - 13:51
  7. Lorenzo Cuffini

    Non si tratta di ricordare bene o male, Venturi: ma di come utilizzi i ricordi.
    Mi sembra che continuità e innovazione in Francesco convivano.
    Sai che roba.
    Esiste un papa di cui non si possa dire lo stesso?
    Giovanni XXIII, uomo della Tradizione fino al midollo, proiettò vivaddio la Chiesa nel Concilio . Benedetto, conciliare fino al midollo, mise alcuni punti fermi sulla Tradizione; salvo poi sconvolgere con le sue dimissioni ogni canovaccio preesistente . E così via.
    Questo momento è epocale?
    Certamente lo è: come lo sono stati , ciascuno per il suo verso, i momenti rappresentati dai pontificati di GXXIII, di papa Paolo, di GPII, di Benedetto. Persino quello di Luciani, nel suo minimo di tempo, puo’ essere definito tale.
    Tutta questa ansia non la ravvedo per nulla.
    Precisazione necessaria e definitiva: papa Francesco NON ha rinunciato a nessuna battaglia, così come NON ne ha iniziata nessuna di nuova, relativamente “ai principi” cattolici.
    Non uno dei VALORI CRISTIANI stessi è stato abbandonato. Osservazione lapalissiana per chiunque, ma che incredibilmente va ribadita davanti a certe insensate affermazioni. La Chiesa non ha rinunciato a condannare alcunché:
    men che meno ha rinunciato a condannare certi atti ( contraccezione, aborto, divorzio, eutanasia, rapporti contro natura) . Questa è una balla.

    Signore pietà, Cristo pietà, Signore pietà.
    Pure questo non fa mai male.Specie davanti alla balle cacciate continuamente e in malafede. Magari si potrebbe provare a cacciarle in latino, o in greco, e vedere l’effetto che fa.

    23 Luglio, 2018 - 15:13
  8. Il fatto è che sono nata troppo presto per questa svolta epocale, e con rammarico mi.compiaccio con quelli che hanno sempre agito secondo i loro interessi.

    23 Luglio, 2018 - 17:13
  9. Amigoni p. Luigi

    Rif. 13.51 – Meglio non pregare del tutto

    a) “Papa Francesco … (ha rinunciato alla battaglia dei valori non negoziabili) ma (almeno…) ancora non ha preso la via della totale rinuncia ai VALORI stessi o del loro disconoscimento”.
    b) “Preghiamo che… almeno non si rinunci (sottinteso: dal papa) del tutto ai VALORI CRISTIANI stessi”.
    Frasi simili non le ha dette né pensate – credo – neppure il più arrabbiato e frustrato dei lefevriani nel momenti di maggior astio con la Chiesa cattolica.

    23 Luglio, 2018 - 18:34
  10. maria cristina venturi

    Guardi padre Amigoni che la frase” la cessazione della battaglia e dello schieramento sono evidenti” sono parole di Accattoli.
    Accattoli, che non e’ certo levfreviano e nn vuole criticare il Papa, parla della cessazione della battaglia( sui valori non negoziabili)
    Io ho solo detto che speriamo che la cessazione della battaglia non significhi anche la cessazione dei valori. Tutto qui.

    23 Luglio, 2018 - 21:15
  11. maria cristina venturi

    Anche la frase “ la testimonianza e l’ affermazione in positivo non si vedono ancora” sono parole di Accattoli. Io sto commentando le parole di Accattoli. Io le commento a mio rischio e pericolo come Accattoli le ha scritte a suo rischio e pericolo.
    Lei caro padre e’ d’ accordo, non e’ d’ accordo con questa valutazione di Accattoli?
    Oltre che le sue solite rettifiche pignole, qualcosa di personale su come la pensa lei? Non so magari qualche chiara e sincera parola , che so tanto per cambiare, o non puo’ pronunciarsi?

    23 Luglio, 2018 - 21:22
  12. Lorenzo Cuffini

    Venturi, svegliati un po’, abbi pazienza.
    Accattoli scrive testualmente:

    “La via indicata da Francesco sarebbe: TESTIMONIO E AFFERMO I VALORI, LI PROMUOVO FATTUALMENTE ma non faccio BATTAGLIA IDEOLOGICA né SCHIERAMENTO POLITICO. La cessazione della battaglia e dello schieramento sono evidenti, ma la testimonianza e l’affermazione in positivo non si vedono ancora. .”

    Ora, tu dici di commentare parole di Accattoli: ma ne stravolgi il senso.
    Insomma: ignori la testimonianza e l’affermazione dei valori, ne ignori la promozione fattuale, in compenso fingi di ignorare che quella che non si farebbe è non la battaglia, ma la battaglia ideologica, e non lo schieramento, ma lo schieramento politico.
    In questo modo metti in bocca a qualcuno cose che quel qualcuno non ha mai detto, avendone anzi dette altre di segno diametralmente opposto.
    Questo si chiama: distorsione strumentale, o disinformazione.
    Tanto per la precisione.

    24 Luglio, 2018 - 1:30
  13. Beppe Zezza

    Concorrdo largamente con la nota diLuigi Accattoli : tranciante sganciamento dal progetto culturale precedente, testimonianza e affermazione dei valori, loro promozione senza schieramento politico. Nuova via (che tuttavia non si vede ancora), di qui silenzio (assordante).
    Con una osservazione: il valore maggiormente testimoniato e promosso è quello della “solidarietà” certamente importante ma assolutamente non “unico” e non si sa bene quanto consapevolmente ma una scelta politica abbastanza evidente.
    Secondo Luigi l’abbandono della via vecchia per la nuova al momento da’ risultati di sconcerto nella popolazione cristiana più avvertita. La speranza di tutti è che nel futuro dia quei frutti che il Papa si attende e che ancora non si vedono

    24 Luglio, 2018 - 19:37
  14. Amigoni p. Luigi

    Rif. ieri 19.37 e 23 luglio 21.22 – Solidarietà è amore (cristiano) del prossimo

    Leggo interpretazioni – legittime – molto e molto sottili delle parole di Accattoli. Pur di ridimensionare il papa.
    a) Talora si ha l’impressione, nel blog, che in questi cinque anni sia successo un po’ di nuovo e niente di positivo. Addirittura che il papa, rinunciando alle scarpe rosse e alle vacanze in Val d’Aosta, rischi di smettere di predicare il vangelo e di dire messa, cioè di essere papa.
    b) E se il valore della solidarietà (nome ampio, di respiro laico, anche con inclusivo significato politico) lo si pronunciasse più correttamente con “amore del prossimo”, virtù soprannaturale-cristiana?

    25 Luglio, 2018 - 9:12
  15. Beppe Zezza

    Sinceramente anche io sono rimasto un po’ sorpreso per il post di >Luigi Accattoli perché molto più “esposto”. La frase ““La cessazione della battaglia ( sui valori non negoziabili) e dello schieramento sono evidenti , la testimonianza e l’ affermazione in positivo non si vedono ancora.” è piuttosto significativa e lascia ampi spazi di interpretazione
    Concordo sul fatto che la contrapposizione esplicita e ripetuta su alcuni temi non abbia dato risultati positivi e quindi non sia un male se sia stata messa da parte (anche se uno sganciamento che non fosse stato così tranciante avrebbe forse dato meno problemi). Tuttavia ritengo anche che un “accompagnamento” della modernità che metta in luce i soli punti di convergenza possa ingenerare dannosi equivoci.

    A mio parere il punto è questo : da troppo tempo, allora come ora, si insiste solo sui valori “morali” riducendo, di fatto, anche se non esplicitamente il cristianesimo a una MORALE da seguire : allora mantenere a qualunque costo il matrimonio, rispettare la vita fin dal concepimento, non porre attivamente mai fine alla vita, ora essere “solidali” con il prossimo, prendersi cura della natura.
    Ma la originalità del cristianesimo NON STA nella morale. La morale è importante ma NON E’ PRIMARIA – nel senso che la PRIMARIO è il rapporto con Dio-Trinità e la corretta morale ne discende. Primaria è quella che io chiamo la “dimensione verticale”. Primario è aiutare gli uomini a stabilire un rapporto PERSONALE con Dio.
    Avere un rapporto “personale” non significa solo avere qualche informazione più o meno corretta su di una persona – per avere un rapporto PERSONALE con qualcuno è necessario ascoltarlo, parlarci, stabilire una consuetudine.
    Questo è il compito primario della Chiesa, ma in larga parte disatteso.
    La via della vita – ed è quella che è necessario indicare agli uomini che “non sanno quello che fanno” – è “Amare Dio e Amare il prossimo”. Ma non è un caso che questi due comandi, che sono inscindibili, siano anche messi in un preciso ordine: prima l’uno e poi l’altro – che trova la sua ragion d’essere nel primo.

    Papa Francesco ha ripreso in forma diversa il mandato della “nuova evangelizzazione” lanciato dal GPII con la sua espressione di “uscire verso le periferie” – ma questo è stato inteso, fin’ora, essenzialmente in senso di soccorso materiale.

    Il discorso alla modernità del cristianesimo non deve essere né “contro” né di “accompagnamento” ma solo “diverso”.

    Come dirà il buon Cuffini, il mio parere “vale zero” – cionondimeno lo ho voluto esprimere lo stesso

    25 Luglio, 2018 - 14:18
  16. Lorenzo Cuffini

    Quoque tu, Zezza?
    Se uno legge con precisione le pulite parole di Accattoli , intanto le riporta con la stessa precisione, dopo di che si accorge che non c’è nessuno spazio per chissà che interpretazione.
    Se uno ripete l’espressione ” cessazione della battaglia” omettendo la qualifica “battaglia ideologica” , e l’espressione ” schieramento”, omettendo la qualifica ” schieramento politico”, riporta il pensiero di Venturi, non il pensiero di Accattoli ( per quanto scritto testualmente in questo post).

    25 Luglio, 2018 - 17:48
  17. Amigoni p. Luigi

    Rif. 14.18 – Accompagnamento della modernità?

    L’accompagnamento del papa e della Chiesa (o omaggio o accondiscendenza o reverenza) della modernità è pura valutazione ideologica.
    L’invito del papa e di altri cristiani al rispetto e alla solidarietà con gli emigranti e “i periferici” non “converge” molto con i potenti e i tanti indifferenti di questa epoca. Addirittura diverge molto con i vari politici chi agitano crocifissi e rosari.

    25 Luglio, 2018 - 19:01
  18. Leopoldo Calò

    Una parola del Papa sull’idea di esporre obbigatoriamente il Crocifisso nei luoghi pubblici e, guarda caso, nei porti, ben visibile, come fosse uno spaventapasseri o, peggio, un avvertimento minaccioso ai migranti in arrivo – una bestemmia, alla lettera, insomma – me l’aspetto.

    25 Luglio, 2018 - 19:14
  19. Beppe Zezza

    Per Cuffini : le parole di Accattoli che ho riportato sono testuali. Le integrazioni sono tue. Il messaggio di Accattoli apre a una “speranza” che, al momento, è senza riscontri.
    Per p. Amigoni : assolutamente vero che il richiamo alla solidarietà non converge con (certi) potenti e con gli “indifferenti” ( che sono la stragrande maggioranza )..
    L’allineamento della Chiesa alla tesi dell’origine antropica del riscaldamento globale è iun indice non equivoco di “accompagnamento” ( se non di “riverenza” ). Su altri argomenti invece è il silenzio l’indice di “accompagnamento” .
    Valutazione ideologica? Ahimè si nella misura in cui si dà dell’opera di Cristo una valutazione ideologica.

    25 Luglio, 2018 - 19:38
  20. Lorenzo Cuffini

    Testuali un corno, Zezza.
    Riporta la frase tutta intera.
    Che è questa, per tua comodità di consultazione:

    “La via indicata da Francesco sarebbe: testimonio e affermo i valori, li promuovo fattualmente ma non faccio BATTAGLIA IDEOLOGICA né SCHIERAMENTO POLITICO. La cessazione della battaglia e dello schieramento sono evidenti, ma la testimonianza e l’affermazione in positivo non si vedono ancora.”

    Quali integrazioni mie d’Egitto?

    25 Luglio, 2018 - 20:32
  21. Beppe Zezza

    A Leopoldo Calo’
    Questo della esposizione “obbligatoria” dei crocefissi è una questione bavarese e non certo italiana.
    Da noi il problema è il contrario: c’è una forte pressione per obbligare a togliere il crocefisso laddove esso c’è.
    Spero proprio che il Papa non entri in queste questioni e che non ci siano prese di posizioni formali della Chiesa italiana di “approvazione” alla richiesta di toglierli laddove ci sono, per rispetto a chi non crede.
    È una trappola infernale.

    25 Luglio, 2018 - 20:50
  22. Amigoni p. Luigi

    Rif. 19.14 – Pressioni su che?

    Non mi è chiaro: ci sono pressioni per aggiungere o per togliere i crocifissi in Italia? Siamo in ansia per conoscere “lo stato dell’arte”.

    25 Luglio, 2018 - 22:47
  23. Beppe Zezza

    a Cuffini
    leggi bene “La cessazione della battaglia e dello schieramento sono evidenti, ma la testimonianza e l’affermazione in positivo non si vedono ancora” è la chiusura del post di Luigi. E’ lui che ha omesso di ripetere quei dettagli che tu ritieni che cambino il senso del discorso e che rendono la mia osservazione antipapale Ma questo non c’entra nulla con il senso del discorso che rimane inalterato: del nuovo corso si vedono le chiusure ma le aperture non danno risultati visibili.
    “non c’è nessuno spazio per chissà che interpretazione” E no caro mio le interpretazioni sono due: c’è speranza che questa nuova via dia i suoi frutti in futuro oppure questa nuova via che non dà frutti ora darà frutti in futuro?

    a p. Amigoni : le pressioni a togliere i crocefissi non sono di oggi, ma ce ne sono state qualche anno fa con altri governi (e non crede che siano sono pronte a ricicciare?) Basta consultare qualche edizione di archivio di giornale per informarsi.
    Oggi, con il governo Salvini, non è aria.
    Ripeto il mio auspicio che nessuno sollevi questa questione.

    25 Luglio, 2018 - 23:35
  24. Lorenzo Cuffini

    Accattoli non ha omesso di dire un bel nulla, visto che lo ha specificato con chiarezza nella riga precedente. Tu, Zezza, lo ometti di proposito e snaturi completamente la sua affermazione.
    Peggio: ti ostini ad ometterelo.
    Il problema non è se questo da alla tua affermazione una nota “antipapale”, il problema che il problema è che tu dici ” Accattoli dice bianco e questo mi stupisce”, quando invece Accattoli dice tutta un’altra roba.
    Fine.

    26 Luglio, 2018 - 0:33
  25. Beppe Zezza

    Si. E’ con grande dolore che vedo come settori della Chiesa italiana si impegnino nel farne scendere il livello a quello di parte di una lotta politica senza quartiere.
    Una operazione “tafazziana” – se mi è lecito il neologismo.
    E’ questo che osserviamo : secondo Accattoli il programma del papa è ” non faccio BATTAGLIA IDEOLOGICA né SCHIERAMENTO POLITICO” ( programma , espresso in questi termini, interamente condivisibile) ma i suoi fan lo disattendono alla lettera e si schierano politicamente in battaglia ideologica.
    Dove sta l’inganno? Nessuno denuncia questa evidente discrepanza?

    26 Luglio, 2018 - 7:57
  26. Amigoni p. Luigi

    ore 7.57 – Impossibile non schierarsi

    Gli italiani cattolici (come quelli non cattolici) si schierano politicamente a titolo autonomo dove meglio ritengono, collaborando a o contestando singoli provvedimenti, e non su ordine o su regia del papa e dei vescovi.
    Hanno anche un motivo in più, questi italiani, vedendo talora brandita da chi governa l’arma del pretesto cristiano e dell’inganno (blasfemo).
    Del resto sappiamo che anche chi non si schiera fa una scelta di schieramento
    (ci si schiera col silenzio, per omissione, per delega).

    26 Luglio, 2018 - 17:50
  27. Beppe Zezza

    Che ogni persona abbia una idea politica è ovvio.
    Ma un conto è avere posizioni personali e altra è parlare a nome della Chiesa o di una organizzazione ecclesiale.
    dividere il tessuto della comunità cristiana per questioni politiche ( sostanzialmente di poco conto ) è un vero misfatto.

    26 Luglio, 2018 - 19:26
  28. Amigoni p. Luigi

    Rif. 19.26 – Chiesa divisa dalla politica?

    Non mi pare che la politica divida tanto la Chiesa italiana, oggi. Basta il papa a dividere la Chiesa (italiana), se si considera l’amore e la lealtà con cui viene (o non viene) trattato il papa.
    Nella storia italiana ci sono stati lunghi periodi di maggior conflitto politico tra i cattolici, dal “non expedit” in poi .

    26 Luglio, 2018 - 22:15

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