A Ferentino sorella del vento per Giuseppe Morosini

Ieri e oggi sono stato a Ferentino, Frosinone, per ricordare don Giuseppe Morosini, prete amico dei partigiani, fucilato dai tedeschi nell’aprile del 1944. Era nato a Ferentino che è sorella del vento e la città lo ricorda ogni anno con passione. Mi hanno invitato per avere io narrato la storia del Morosini nel volume “Nuovi Martiri”, capitolo “Martiri della dignità della persona umana”. Ho detto che nella sua figura si incontrano il significato civile e quello cristiano di “martire”. Nei primi commenti ciò che ho visto e sentito a Ferentino.

32 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Corona d’alloro al monumento a don Morosini, subito fuori porta San Francesco. Io distratto dalle pietre della porta, dal freschissinmo vento e dalla vista della Valle del Sacco che la via Casilina taglia nel mezzo.

    22 Novembre, 2014 - 19:01
  2. Luigi Accattoli

    Mi hanno richiamato al luogo e all’ora le voci di dieci bambini di prima media che hanno cantato – guidati dalla prof di musica – l’Inno nazionale, ritmando con le spalle e le teste: “Stringiamoci a coorte / siam pronti alla morte”. Bellissimi, con i grembiuli sotto i giubbetti.

    22 Novembre, 2014 - 19:01
  3. Luigi Accattoli

    Ieri avevo visto le meraviglie della Cattedrale, di Santa Maria Maggiore e dell’Eremo di Sant’Antonio fondato da Pietro da Morrone che lì ebbe la prima sepoltura, essendo divenuto Celestino V e tornato Pietro e morto nel vicino Castello di Fumone. Mio incantamento a ogni pietra.

    22 Novembre, 2014 - 19:02
  4. Luigi Accattoli

    In fondo alla chiesa di Sant’Antonio, sulla destra della porta, è un affresco con Papa Celesino che torna al saio eremitico, deposta la tiara e il gran manto. A destra della testa del santo – non leggibile nella foto ma chiaro sul muro – è la scritta “olim Pontifex”: che fu Papa. Come nella mia Recanati, sulla tomba del cardinale Angelo Correr è scritto: “che fu Papa con il nome di Gregorio XII”.

    22 Novembre, 2014 - 19:02
  5. Luigi Accattoli

    Dovrò tornare a Ferentino perché non ho visto la Porta Sanguinaria. E non verrò via prima d’aver scambiato due chiacchiere con ognuna delle pietre.

    22 Novembre, 2014 - 19:04
  6. Francesco73

    Caro Gigi, pensa che proprio oggi ho riletto un breve racconto sulla vicenda di Morosini ri-sfogliando il libro autobiografico di Fiorenzo Angelini, morto ieri notte. C’è un’istantanea su quella vicenda come su molte altre della Roma di allora e dei decenni successivi, negli aspetti religiosi, sociali e politici. Ciò che rende la pubblicazione interessante, infatti ricordavo di averla da qualche parte e l’ho trovata.

    23 Novembre, 2014 - 15:31
  7. Ubi humilitas

    Perdonatemi l’OT, lo posto qui. Surreale, da non credere (doppio senso).
    http://www.corriere.it/cronache/14_novembre_22/niente-cresima-figlio-boss-cardinale-vieta-cattedrale-8407eb50-7271-11e4-9b29-78c5c2ace584.shtml

    “La scelta della Curia – osserva – non è un atto di discriminazione verso il ragazzo. Non gli si nega la cresima ma l’uso di un luogo che accoglie le spoglie di don Pino, e quindi è un simbolo della resistenza alla mafia”

    Veramente, oltre a questo, in quel luogo c’è un Tabernacolo, che accoglie N.S.G.C. in Corpo Sangue Anima e Divinità, sintesi estrema d’ogni perdono.
    E a quanto risulta, il ragazzo non aveva nemmeno niente da farsi perdonare, tranne una scomoda parentela.
    Ma la Chiesa non insegna(va) che:
    “Ciascuno sarà giudicato in base alle proprie azioni Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Perché andate ripetendo questo proverbio sul paese d’Israele: I padri han mangiato l’uva acerba e i denti dei figli si sono allegati? Com’è vero ch’io vivo, dice il Signore Dio, voi non ripeterete più questo proverbio in Israele. Ecco, tutte le vite sono mie: la vita del padre e quella del figlio è mia; chi pecca morirà.”

    Mi auguro il papa intervenga.

    23 Novembre, 2014 - 17:21
  8. Difficile risistere all’idea di cambiare il post di Accattoli,
    per
    fogarsi un po…

    23 Novembre, 2014 - 18:21
  9. Ubi humilitas

    Difficile per certi “spiriti” cogliere la similitudine col post e col fatto che ci son due “martiri”. E scommetto che quei martiri la vita l’hanno data affinchè altri si “convertissero”, non affinchè si escludesse chi di suo non ha colpa.
    Non mi risulta, fortunatamente, che a Ferentino sia scritto o sia stato detto:
    Qui riposa un martire simbolo di resistenza al male tedesco (nazismo), che non passi di qui nessun figlio di tedeschi.
    Ma si sa, “la bocca è uno strumento che fa musica a piacere”…

    23 Novembre, 2014 - 19:21
  10. Luigi Accattoli

    Ubi quella della cresima nella cattedrale di Palermo è una questione opinabile, non è il caso di assumere toni sapienziali. Specie quando non ci si firma e si parla di persone che hanno un nome e un cognome. Poi una di quelle è l’arcivescovo di Palermo che decide sulla sua cattedrale. E’ bene ricordarsi della propria condizione.

    23 Novembre, 2014 - 21:27
  11. Luigi Accattoli

    Sempre a Ubi: già ti segnali in privato – e ora lo faccio in pubblico perché sei recidivo – che non puoi fare accuse e invettive e insulti (allora si trattò di un insulto) senza firmarti. Tu questo non l’intendi e rivendichi la piena libertà dell’anonimato e io rispetto la tua opinione, ma vorrei ti fosse chiaro che la piena libertà anonima la puoi esercitare nel tuo sito. Qui invece per attaccare persone reali devi firmarti, o tenere conto della tua condizione di anonimo. La quale è lecita ma chiede prudenza. E nel caso dell’insulto, che tu sai, chiede riparazione. Io quella riparazione l’attendo ancora. Vedi di rispondere alle tue responsabilità.

    23 Novembre, 2014 - 21:31
  12. Ubi humilitas

    Accattoli, io la ringrazio per la sua pazienza.
    Glielo dico però, senza essere nè presuntuoso nè testardo nè intestardito: guardi, io credo di non avere insultato proprio nessuno.
    Ho fatto una semplice considerazione su un articolo di giornale. Le ripeto, e mi sono riletto più e più volte il mio post, non riesco a trovarvi nessun insulto a nessuno.
    Ho fatto solo una considerazione su un estratto ben virgolettato di un articolo di giornale, ed ad esso vi ho opposto quello che era è dovrebbe essere la fede della Chiesa. Infine mi sono augurato l’intervento del pontefice, senza suggerire “cosa” debba fare o dire. Potrebbe anche intervenire nel senso di dire “ben fatto”. Sono solitamente capace, scusi l’immodestia, di riconoscere dove sbaglio: ripeto, letto e riletto non vedo offese.
    Se poi l’offeso è lei che mi permetto di fare certi ragionamenti sul suo blog, allora la cosa è diversa.

    23 Novembre, 2014 - 22:22
  13. Luigi Accattoli

    Ubi non ho detto che hai insultato l’arcivescovo di Palermo: ho detto che non è il caso di assumere toni sapienziali su un caso opinabile, sul quale puoi dire il tuo dissenso serenamente. Non firmandoti, devi dirlo serenamente, il di più è fuori luogo. Nel prossimo commento spiego il di più.

    Ho poi rievocato un insulto a persona che si firma, per il quale attendo la riparazione. Tu sai a che cosa mi riferisco. O chiedi scusa o firmi l’insulto. Sono mesi che attendo.

    23 Novembre, 2014 - 22:39
  14. Luigi Accattoli

    Ancora a Ubi sul di più in merito a Palermo. Abbiamo a che fare con un arcivescovo che prende una decisione sulla sua cattedrale. Definisci “surreale da non credere” quella decisione. Avanzi il sospetto che quell’arcivescovo tradisca l’insegnamento della Chiesa, evochi contro di lui il tabernacolo e i martiri e il diritto degli innocenti ai sacramenti… C’è materia perché tu ti assuma la responsabilità di queste affermazioni. Ma ovviamente questa è una tua libera decisione, che io posso solo sollecitare. Che ho inteso sollecitare. L’altra decisione invece, di riparare all’insulto, te la chiedo. Non è libera, è d’obbligo. Tu hai insultato una persona che si firma e l’hai fatto senza firmarti. L’hai fatto nel mio blog e questo non potevi farlo. Sono in attesa.

    23 Novembre, 2014 - 22:41
  15. Ubi humilitas

    Accattoli, il sospetto lo avanza lei, io no. Poi non “evoco contro” ma evoco e basta quello che è; debbo ritenere che sia scomodo evocare? Non credo.
    Cosi come opino ed evoco anche sul “vescovo di Roma” meglio conosciuto come il Papa. Opino su certi insegnamenti, su certe reticenze, su certi comportamenti, ed evoco quello che fu l’insegnamento, certa favella spesso loquace in occasioni opportune ed importune e su certi insegnamenti. Opino sul Sinodo e osservo che c’è la “guerra nella Chiesa”. Ma non offendo nessuno, confronto solo due “immagini” tra di loro e “noto le differenze”: è offensivo?
    Io e lei siamo persone intelligenti e lei lo è molto più di me; due persone serie e lei lo è molto più di me, non nascondiamoci dietro il dito, le differenze ci sono e si vedono, la guerra c’è e si vede; io, e altri su questo blog, consapevolmente o inconsapevolmente la combattiamo.

    Per quel che riguarda quelle scuse a quella persona, sono disposto a farle, ma solo di persona, se non al diretto interessato per sua indisponibilità, anche a lei per interposta persona, o ad entrambi, ma solo de visu.
    E non per presunzione, ma per dignità. La dignità di chiedere scusa per primo di un insulto fatto, ma anche la dignità di chieder conto, guardando negli occhi, del perchè dell’insulto-calunnia rivoltomi ancor prima.
    Mi dica quando vuole lei o l’altro Signore, e io mi prendo un giorno di congedo ordinario e vi raggiungo. Non mi chieda però di firmarmi, l’avessi potuto fare, l’avrei già fatto, senza farmi pregare.
    I miei sinceri, cordiali, saluti.

    23 Novembre, 2014 - 23:06
  16. Luigi Franti

    «quella della cresima nella cattedrale di Palermo è una questione opinabile»: accidenti, Luigi, “opinabile” non ti sembra un po’ troppo forte? D’accordo che tu ti firmi, ma “opinabile” è pesante, urca se è pesante … perché non dire soltanto «quella della cresima nella cattedrale di Palermo è una questione»? Anzi no, meglio ancora: «quella della cresima nella cattedrale di Palermo è», punto. Che quanto a parresia (come si dice dalle vostre parti) mi sembra già parecchio.

    24 Novembre, 2014 - 0:03
  17. Mario75

    Ho trovato su youtube l’audio di una dichiarazione, o forse un pezzo di una intervista telefonica, in cui l’Arcivescovo di Palermo commenta la vicenda. Ecco il link, dura 2 minuti:

    http://www.youtube.com/watch?v=KkYQvBufaZs

    24 Novembre, 2014 - 0:41
  18. Sara1

    Si è voluto dare un segnale e ci sta. (però sarebbe bene che i vari schieramenti fossero o sempre giusti o sempre misericordiosi non una volta si e una no)

    24 Novembre, 2014 - 0:45
  19. Mario75

    Non conosco dettagli, se non quello che si legge su intrnet.

    La mia opinione è che quanto operato dall’arcivescovo potrebbe essere ragionevole. Ad esempio perché la mafia ha spiccate caratteristiche “familiari”, spesso il potere passa a figli o parenti.

    24 Novembre, 2014 - 1:09
  20. Marilisa

    Ho letto l’articolo e mi sento di dare ragione a chi ha preso la decisione di dare la cresima in forma privata a quel ragazzo.
    Non ci trovo niente di “surreale”, posto che in questo caso trovo pertinenti le parole di don Francesco Michele Stabile, secondo il quale occorreva dare un “segnale» alla famiglia Graviano e alla società”.
    La mafia la fa da padrona in tutto, sbeffeggia lo Stato, è riverita da intere comunità che sottostanno ai suoi voleri e che sono pronte a far fare inchini al simulacro della Madonna davanti alla casa di un boss mafioso.
    Questo sì, è davvero surreale.
    È bene, a mio avviso, che tutti sappiano che la Chiesa intende prendere le distanze, con decisione e in ogni modo, dai mafiosi e dalle loro famiglie conniventi.
    E non si tolgano in ballo pretestuosamente il perdono e la misericordia.
    Per i delinquenti di quella razza non c’ è né misericordia né perdono, a meno che non dimostrino con i fatti un sincero pentimento. Hanno commesso troppi atroci misfatti.
    Ma che c’entra il ragazzo? Diciamo pure che non c’entra per niente con i misfatti del padre, ma va osservato che NON gli è stata negata la cresima, il che ovviamente sarebbe stato un errore irreparabile.
    Solo, non si è voluta dare visibilità al figlio già grandetto (17 anni), sicuramente conosciuto da tutti, di un delinquente incallito: sarebbe stato un segnale che la Chiesa è, tutto sommato, abbastanza lassista, come per tanto tempo in effetti è stata.
    Ciò che è successo, invece, potrebbe far capire a quel losco individuo, e ai tanti altri come lui, che le proprie colpe possono avere certe spiacevoli ripercussioni sui figli. E ai figli potrebbe far capire che i padri disonesti e crudeli vanno stigmatizzati anche dai famigliari, se ci tengono a cambiare rotta. Mentre si sa che in genere tutta la famiglia viene appestata dalla cattiva influenza dei mariti-padri padroni.
    Se non si danno segnali precisi, almeno da parte della Chiesa, niente è destinato a cambiare in questo Paese.
    Qualche nota a margine: chi ha dato in pasto ai media questa notizia? Lo ha fatto la famiglia? E se sì, perché lo ha fatto?
    Oppure lo ha fatto la Chiesa con uno scopo ben preciso ( ma io non lo credo) ?
    Bisognerebbe conoscere bene fatti e antefatti.

    24 Novembre, 2014 - 1:46
  21. Marilisa

    “(però sarebbe bene che i vari schieramenti fossero o sempre giusti o sempre misericordiosi non una volta si e una no)”

    A dire il vero, la giustizia e la misericordia ognuno è portato ad adattarli alle proprie visioni. E in ogni caso non ci sono schemi rigidi né per l’una né per l’altra.

    24 Novembre, 2014 - 1:54
  22. Sara1

    Allora non c’è bisogno di tanti discorsi per dire bisogna essere severi quando mi pare e misericordiosi quando mi pare.

    24 Novembre, 2014 - 7:03
  23. discepolo

    Misericordia a corrente alternata.. ora sì ora no.. come le lucine dell’albero di Natale!

    24 Novembre, 2014 - 10:06
  24. Marilisa

    “Allora non c’è bisogno di tanti discorsi per dire bisogna essere severi quando mi pare e misericordiosi quando mi pare.”

    Il “quando mi pare” è una distorsione che niente ha a che vedere con il sano equilibrio di qualsiasi persona.
    A chi vuole fraintendere dico che severità e misericordia non sono da intendersi come omologazione e uniformità.
    Esiste un criterio di distinzione che fa parte dell’intelletto umano. Ed è alla portata di tutti.
    Non bisogna essere dei genî per comprendere questo concetto.

    24 Novembre, 2014 - 10:31
  25. Marilisa

    “Misericordia a corrente alternata.. ”

    Questo lo afferma lei, discepolo.
    La misericordia ha una valenza di grande spessore che certo è lontana dagli schematismi a cui qualcuno vorrebbe ridurla pretestuosamente, anche perché ne ignora il vero significato.
    Vada in profondità, signora discepolo; ci provi almeno una volta.

    24 Novembre, 2014 - 10:41
  26. Sara1

    “Esiste un criterio di distinzione che fa parte dell’intelletto umano.” a spanne mi pare misericordiosi sul sesso e similia e severi con il resto (per il diverso orientamento il contrario).

    24 Novembre, 2014 - 10:41
  27. Marilisa

    “A spanne” un corno, Sara1.
    Tu leggi i post altrui senza riflettere, tu sorvoli per troppa fretta; questa è la tua vera debolezza.
    Fermati un attimo a riflettere su quel che dicono gli altri, e potresti capirne qualcosa.

    24 Novembre, 2014 - 11:27
  28. Marilisa

    Non mi ci provo neanche, cara discepola; io non vado sui siti dei cristiani che si appigliano al chiodo per discreditare una Chiesa che non è di loro gradimento.
    Mai andata su quel sito, dove la bussola è orientata solo verso un’ unica direzione.
    Lei si lasci pure strumentalizzare come vuole. Con me non ci riuscirebbero mai.

    24 Novembre, 2014 - 17:23

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