A Roversi: la stella parla adagio e il coyote grida forte

La stella parla adagio e il coyote grida forte“: saluto Roberto Roversi – che lascia il pianeta – con questo verso che scrisse per Lucio Dalla e che mi pare dica qualcosa del pianeta e della sua ubicazione nell’universo.

15 Comments

  1. Con tutto il rispetto per il poeta Roberto Roversi e per Lucio Dalla, l’urlo del coyote in questo momento mi fa pensare solo alle urla dei miei pronipotini (due anni e tre mesi) lasciati ieri sera dai genitori “in libera uscita” in casa dei nonni. Eppure, nonostante tanto fracasso, era possibile sentir parlare le stelle.

    16 Settembre, 2012 - 12:01
  2. Gioab

    “L’Italia sepolta sotto la neve” con il titolo “Trenta miserie d’Italia”.

    “Appartengo alla schiera, non folta, convinta non solo che si possa ma che si debba morire per la così detta “patria”,…” La pace universale è l’utopia sovrana e solenne dei vecchi sapienti, e solitari, assisi davanti alle grotte delle alte montagne. ” (Roberto Roversi, 2011)

    Avrebbe dovuto dedicarla al papa che va predicando la ragionevolezza dei mussulmani.

    16 Settembre, 2012 - 13:18
  3. Luigi Accattoli

    Tre i miei incontri a distanza con Roberto Roversi. Il primo attraverso un’antologia della rivista OFFICINA, della quale era stato fondatore (insieme a Leonetti e Pasolini) ed editore. Il secondo nella pagine di un’altra antologia, intitolata MANUALE DI POESIA SPERIMENTALE a cura di Guglielmi e Pagliarani, pubblicata dalla Mondadori nel 1966. Il terzo nelle parole delle canzoni di Lucio Dalla. Solo questo terzo incontro ha avuto durata.

    16 Settembre, 2012 - 14:09
  4. Luigi Accattoli

    Viviamo alle origini del mondo
    umidi di brina di caverna

    [Roberto Roversi, Il sogno di Costantino, da Dopo Campoformio, Einaudi 1965 – poemetto riportato nell’antologia di “poesia sperimentale” citata al commento precedente, pagina 217]

    16 Settembre, 2012 - 14:12
  5. Luigi Accattoli

    Altre parole di Roversi, dallo stesso poemetto del commento precedente – qui si sente Leopardi:

    per salite un poco arse prima
    poi forre erbose, scatenati silenzi,
    fra alberi e soli immensi

    16 Settembre, 2012 - 14:17
  6. Luigi Accattoli

    Altre ancora, dalla stessa fonte:

    … case
    dentro cui nudi mendicanti
    muoiono nella luce orgogliosa dei santi…

    … nell’occhio della notte folgorata…

    … gli infuocati riflessi del mistero
    si compongono adesso nella gioia…

    … L’uccello della notte
    fa lutto sulle colonne…

    … Pochi segni indicano noi all’ombra che segue…

    … Mai fu così prossima la fine…

    … più pazienza dell’uomo verso l’uomo…

    … Non c’è pietà, se non dimenticare…

    … Essere stati vivi sarà inutile? …

    16 Settembre, 2012 - 14:27
  7. Grazie di tanti splendidi spunti, Luigi.

    16 Settembre, 2012 - 15:23
  8. Nino

    Segni del destino.
    Un omaggio al poeta Roversi.
    Letto stamani in via del Collegio Romano appena dopo il MIBAC verso via del Caravita sulla borchia di metallo dell’Enel :

    Melina Riccio
    Pace vera
    Gratis pulisco
    Gioisco
    Libero dal fisco

    16 Settembre, 2012 - 15:35
  9. fiorenza

    Grazie anche da me, per un blog che saluta i poeti.

    16 Settembre, 2012 - 15:37
  10. fiorenza

    (quelli veri)

    16 Settembre, 2012 - 15:38
  11. fiorenza

    “e se la stella con la coda tante storie raccontava
    la fantasia del coyote col suo fuoco la bruciava”

    “La stella allora si dichiara spenta e muore
    ed ora è un pugno di cenere il suo splendore”

    16 Settembre, 2012 - 15:40
  12. fiorenza

    E’ così, dunque?

    “Può la morte ordire il suo acuminato massacro
    ridurre in cenere il delfino
    il vascello in fuoco
    la sovrastante nuvola in ciclone e
    travolgere la vita?”

    E’ ancora il parlare “adagio” di Roberto, che continua.
    La sua stella che -lontana dalle furiose fantasie del pianeta- splende ancora. E ci guarda:

    “le erbe scoppiano al morso di un insetto
    gorghi d’acqua fremono nella gola degli uccelli sui rami
    nere piume straziano nubi conficcate nell’aria
    osservano i fiumi bruciare e le rive deserte
    chiamare chiamare. Ah! le
    canzoni di Dalla un tempo s’alzavano dai prati
    come trottole lanciate dai bambini.

    nessuna primavera rasserena la voce delle fiabe
    fra i tizzoni fradici dell’inverno”

    (Pochi versi, trovati qua e là, nella rete)

    16 Settembre, 2012 - 15:48
  13. “Nuvolari è basso di statura, Nuvolari ha la maschera tagliente. Nuvolari è 50 chili d’ossa, di morire non gl’importa niente. Corre se piove, corre dentro al sole, tre più tre per lui fa sempre sette. Conl’Alfa rossa fa quello che vuole, in un fuoco di 100 saette”

    “Ma Nuvolari rinasce, come rinasce il ramarro. Batte Varzi, e Campari…”. Buon viaggio. A te l’incitamento per Dalla e Nivola: “Correrai più veloce per le vie del Cielo”.

    16 Settembre, 2012 - 16:53
  14. roberto 55

    “Nuvolari è basso di statura / Nuvolari è al di sotto del normale / ………. Nuvolari ha un fisico eccezionale”.
    Un caro saluto a Roberto Roversi: sono così rari, ormai, i poeti …………….

    Buona domenica sera agli amici.

    Roberto 55

    16 Settembre, 2012 - 18:30
  15. Leopoldo

    Amo il poeti che riescono a sollevare lo sguardo dal prorpio ombelico. Questo è un poeta, e ci riesce.

    17 Settembre, 2012 - 8:46

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