A TV2000 per il Papa a Firenze: un Sinodo per l’Italia?

Nella mattinata di domani sono a TV2000 per il Papa a Firenze: ho riletto il dossier che ho raccolto negli anni, da quando fu programmato questo Convegno, e mi sono fatto l’idea che potrebbe venirne l’annuncio di un Sinodo della Chiesa italiana. Forse dallo stesso Francesco domani, oppure dalle conclusioni che saranno tirate venerdì dal cardinale Bagnasco. Penso che davvero il tempo sia maturo per la convocazione più impegnativa sul “che fare” dei cristiani d’Italia. Nei commenti due spunti “sinodali” venuti dai massimi responsabili del Convegno di Firenze.

39 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Cesare Nosiglia. “L’ampio confronto [di queste giornate] può realizzare un serio lavoro sinodale di discernimento sul presente e sul futuro della Chiesa che è in Italia, in uno spirito di partecipazione e comunione”: così ha parlato oggi pomeriggio l’arcivescovo Cesare Nosiglia, presidente del Comitato preparatorio, nella prolusione al Convegno.

    9 Novembre, 2015 - 19:48
  2. Luigi Accattoli

    Nunzio Galantino. “Mi auguro che non ci sia alcun documento conclusivo o messaggio al Popolo di Dio. Invece sarebbe bello che la Chiesa italiana affrontasse un’esperienza che da troppo tempo non fa: un Sinodo nazionale”: parole del vescovo Nunzio Galantino, segretario della Cei, in un’intervista del 5 novembre al Sir.

    9 Novembre, 2015 - 19:49
  3. Clodine

    Io credo che sia necessario tastare il terreno sulla realtà della Chiesa Italiana. La percezione di una sofferenza, di un vuoto, dal vertice alla base, dai progressisti ai conservatori che non risparmia proprio nessuno è tangibile Non capisco se il problema dipenda, più che dal vento, dalle correnti della politica così tanto forti da scoperchiare il cupolone perché non si capisce davvero cosa sia successo alla Chiesa italiana nell’arco degli ultimi 50 anni….
    A ben pensarci, ma, non sarà che la Chiesa Italiana per il fatto che c’era il Papa sempre con noi non sappiamo cosa sia? C’è il papa, a noi Italiani basta, che ce ne facciamo della Chiesa?…Il Cattolicesimo con la questione romana all’indomani dell’Unità d’Italia ha fatto si che si pensasse più alla Chiesa come ad un rapporto politico, un patto tra lo stato e la Chiesa tanto da perdere di vista l’Essenza vera della Chiesa, il Vangelo, il Popolo di Dio che è altro dalla politica…non lo so, forse sbaglio nella mia riflessione ma, credo questo aspetto non sia secondario

    9 Novembre, 2015 - 20:40
  4. Clodine

    Cioè, voglio dire, il fatto che la Chiesa sia un microstato alla stregua del principato di Monaco, di San Marino,del Liechtenstein posto come un’enclave dentro la Capitale, ha fatto si che la politica prendesse il sopravvento determinando un linguaggio stato/Chiesa del tutto anomalo, per cui anche la semplice candidatura del Vescovo preposto alla presidenza della CEI diventa un problema politico …è assurdo…

    9 Novembre, 2015 - 21:02
  5. Clodine

    Il problema dei problemi sarebbero i “cristiani d’Italia”? O non sono invece le grandi lobby, i circoli pseudo-cattolici che gravitano come satelliti giganteschi tanto da fare ombra al cupolone, da fare il buono e il brutto tempo dentro la Chiesa Italiana. Già a suo tempo Paolo VI sentì l’esigenza di sganciare la Chiesa dalla politic, dare alla Chiesa aun assetto vero, spirituale, pastorale: tentativo gli si sfaldò puntualmente le mani, povero papa quanto ebbe a tribolare!
    Niente da fare: dentro la Chiesa vige una dialettica di tipo politico un contenitore dove entra di tutto eppoi ci si lamenta degli scandali e dei Vatileaks … ma perché Benedetto XVI si è dimesso…ma per carità..

    9 Novembre, 2015 - 21:18
  6. giorgio

    Secondo il diritto canonico si tratta di una assemblea di vescovi appartenenti ad una specifica area geografica riunita per discutere questioni relative alla propria area.
    Ma, a parte gli argomenti gia’ trattati dal Sinodo universale, cosa si puo’ aggiungere ?
    Una riorganizzazione delle Diocesi ? Un nuovo spirito di missione nella presentazione del Vangelo ? Senza il costante riferimento alla figura e all’opera di Cristo tutte queste iniziative indirizzate alla struttura e alla sovrastruttura lasciano il tempo che trovano. Se i sacerdoti non si fanno “santi” ma sono dei “burocrati del sacro” qualsiasi riforma fatta a tavolino rischia di ottenere magri risultati. A titolo di esempio perche’ la Cresima diventa il sacramento dell’addio per molti ragazzi ? E’ una responsabilita’ della struttura,della catechesi o c’e’ qualcosa d’altro ? Su questo potrebbero interrogarsi i vescovi se si vuole riconquistare il cuore dei giovani.

    9 Novembre, 2015 - 21:26
  7. Clodine

    La verità caro Giorgio è che personaggi come la famosa “Pierre” non dovrebbero avere accesso alcuno nella Chiesa…e mi taccio…

    9 Novembre, 2015 - 21:30
  8. Marilisa

    ” A titolo di esempio perche’ la Cresima diventa il sacramento dell’addio per molti ragazzi ? E’ una responsabilita’ della struttura,della catechesi o c’e’ qualcosa d’altro ? ”

    Non è responsabilità di nessuna di quelle cose.
    Ad essere realisti è responsabilità della difficile età dell’adolescenza. Quando i ragazzi diventano grandicelli, pensano ad altre cose. Mettono tutto in discussione. Cominciano a ragionare indipendentemente da chi fino ad allora li ha guidati. Sfidano genitori, maestri e adulti in genere. E tutto questo è perfettamente normale, infatti è sempre stato così. Dunque è abbastanza nella norma che incorrano in una crisi che investe ogni ambito della vita, compresa la religione. Per cui si allontanano anche dalla Chiesa per pochi o molti anni. Finché un giorno accade un qualcosa che li porta a cercare le tracce dell’antica religiosità, e si fanno molte domande su quel Dio di cui hanno sentito parlare qualche anno prima.
    Esiste o no? ma chi è veramente? e perché non è lì pronto ad ascoltare le loro richieste? Ma allora è tutta una bufala, una illusione. E perché il male nel mondo? E perché il dolore degli innocenti? E le altre religioni in quale Dio credono? E sono sbagliate le altre religioni o è sbagliata la religione respirata in famiglia? E via chiedendosi e dubitando…
    Se capitano sulla loro strada persone intelligenti, preti intelligenti, ritrovano la bussola che li aveva orientati da piccoli, altrimenti faranno una scelta e decideranno per il sì a Dio o per il no, per l’ agnosticismo o per l’ ateismo.
    I cercatori di Dio ad oltranza continueranno a cercare senza sosta. Gli altri si adageranno nell’ignoranza, nel convincimento che su Dio e sulla certezza della sua esistenza non è possibile mettere un punto fermo. Ma il dubbio ci sarà sempre. Perché essere liberi comporta anche avere dubbi. E non è un male. E non deve essere considerato uno scandalo. Se Dio vuole, troverà Lui il modo di attirarli a sé.
    Resta il fatto che chi opera per il bene è sulla strada di Dio, che ci creda o no.

    9 Novembre, 2015 - 22:53
  9. Sara1

    “Non è responsabilità di nessuna di quelle cose.”

    Fatto sta che la fascia 15 – 30 salvo rare eccezioni è quasi del tutto assente nelle Chiese, e a lungo andare si sente, più le parrocchie invecchiano meno sono dinamiche e attraenti.

    10 Novembre, 2015 - 10:02
  10. Fides

    Resta il fatto che chi opera per il bene è sulla strada di Dio, che ci creda o no.

    Ma è proprio sul concetto di “bene” che oggi ci si divide…

    10 Novembre, 2015 - 10:54
  11. Clodine

    Sto seguendo su TV 2000 la visita del santo Padre a Firenze. C’è Luigi…

    10 Novembre, 2015 - 11:51
  12. Marilisa

    “Ma è proprio sul concetto di “bene” che oggi ci si divide…”

    Il bene è amare il prossimo( qualunque prossimo), rispettarlo, aiutarlo, condividerne sofferenze ma anche gioie, rispecchiarsi in ogni fratello.
    Sono tanti i giovani che lo fanno anche se dicono di non credere in Dio.
    La voce di Dio risuona in loro in questo modo.

    10 Novembre, 2015 - 12:12
  13. Sara1

    “Ma è proprio sul concetto di “bene” che oggi ci si divide…”

    Anche la distinzione tra misericordiosi e legalisti da questo punto di vista diventa artificiosa.

    Chi è misericordioso sul sesso poi è molto rigido su altre cose e viceversa.

    Se fosse così evidente non litigheremmo.

    10 Novembre, 2015 - 12:15
  14. giorgio

    Sui giovani si scrive : …”Se capitano sulla loro strada persone intelligenti, preti intelligenti, ritrovano la bussola…..”

    Giusto … “se”…; il problema è che devono pur averla questa bussola, ma se nessuno si è premurato di fornirla “bene” a suo tempo, la vedo alquanto dura… dopo. Un indicatore interessante nel campo giovanile è il numero delle convivenze rispetto ai matrimoni religiosi e i figli non battezzati come conseguenza.
    Certo lo spirito soffia dove vuole, ma allora l’istituzione “chiesa” a cosa serve ?
    Ognuno compie il suo percorso individuale e poi, il caso, la fortuna, una illuminazione, un viaggio in qualche santuario o luogo di apparizioni, oggi così di moda…Certo una fede affidata alle circostanze mutevoli del tempo, può darsi che vada anche bene. Allora è inutile fare sinodi, lasciamo lavorare in santa pace lo spirito ed amen.

    10 Novembre, 2015 - 12:30
  15. Abbiate bontà, ma io conosco e riconosco solo lo “Spirito Santo”, lo Spirito di Verità o lo “Spirito di Santità”.
    Lo “spirito” da solo, è probabilmente, quello diabolico.

    10 Novembre, 2015 - 13:02
  16. Sto seguendo pure io la diretta. Pochi minuti fa mi ha fatto un certo effetto rivedere luoghi a me familiari, come ha fatto un certo effetto sentir parlare un prete di cui ho una buona conoscenza …
    Ora la scena è lo stadio, e ho chiuso, mi piace solo il Te laudamus Domine omnipotens e non i “Te laudamus”.

    10 Novembre, 2015 - 15:09
  17. Mi farebbe piacere sapere -quando ha tempo- da Accattoli, chi è il ghostwriter che scrive i discorsi del papa.

    (Un papa che cita troppo se stesso però fa un certo effetto come dire a…….

    10 Novembre, 2015 - 15:29
  18. Sara1

    Tempo fa avevo sentito dire Marcello Semeraro, ma era l’inizio del pontificato.
    È l’unico nome che conosco

    10 Novembre, 2015 - 15:40
  19. Marilisa

    Che ci sta a fare la Chiesa? E i sinodi a che servono? Non è forse, la Chiesa, la vera bussola?
    A chi si pone queste domande mi viene da rispondere che innanzitutto la Chiesa diviene la vera bussola quando non si arrocca su rigidezze dottrinali che lasciano il tempo che trovano. Quando non presume di possedere la verità infusa; quando si pone davanti a tutti rispettandone la libertà di pensiero e di coscienza.
    La Chiesa DEVE
    indicare la via giusta senza imporla, lasciando che ognuno faccia il suo percorso, anche accidentato, per poi approdare a Dio amandolo soprattutto nel prossimo. Con concretezza.
    Il primario insegnamento della famiglia e della Chiesa deve essere questo: Gesù vuole che tutti si amino e si rispettino. E questo concetto va approfondito e scandagliato. Poi viene tutto il resto.
    Ma la fede vera si raggiunge passo passo nel corso di una vita intera.
    Non sono le regolette dottrinali quelle che portano alla fede vera.
    Non è l’ obbedienza passiva alla dottrina sviluppata

    10 Novembre, 2015 - 16:02
  20. Marilisa

    Chiesa quella che fa di un essere umano un fedele convinto.
    La fede, scrisse una volta Il card. Martini, è “malleabile”. Ed è verissimo. È Dio, che cammina con noi nella nostra specifica vita, a plasmarla come Lui vuole. Senza forzature.
    Come ha detto oggi quel giovane prete, riferendo le parole del sacerdote che lo accolse come un figlio, “Dio non ha fretta”.
    Dunque, la Chiesa parli e insegni da guida quale deve essere, ma senza mettersi al posto di Dio, e lasciando allo Spirito Santo la maniera di raggiungere ogni uomo.
    Noi dobbiamo pregare, con la Chiesa, perché avvenga questo e perché la misericordia di Dio( che non è lassismo, l’ ho già detto) attragga a sé ogni creatura umana.
    Noi abbiamo bisogno di Dio e anche Dio ha bisogno di noi. Dovremmo ricordarlo.

    10 Novembre, 2015 - 16:03
  21. Grazie Sara. Avevo chiesto ad Accattoli poichè è più “in” del circuito.
    Il motivo è che ho letto il “Discorso” ai delegati del Convegno ecclesiale.
    E’ chiaro -almeno a me- che si è. come dire, passati alla “fase due”.
    Le citazioni -autoreferenziali?- alla EG battono sempre sul punto 49 e 94, che a mio parere, in un certo qual modo, sono la “sconfessione” di Ratzinger-Benedetto XVI delle sue affermazioni e del suo ruolo di “custode della Fede” (Prima come Prefetto CDF e poi come papa).

    Il 49 sconfessa il ruolo di difesa della Dottrina: “Non voglio una Chiesa preoccupata di essere il centro e che finisce rinchiusa in un groviglio di ossessioni e procedimenti
    Il punto 94 è quello che mi fece più arrabbiare, poichè in esso è chiara la sconfessione del ruolo di “Custode della Fede” e delle parole di Ratzinger:
    Avere una fede chiara, secondo il Credo della Chiesa, viene spesso etichettato come fondamentalismo. Mentre il relativismo, cioè il lasciarsi portare “qua e là da qualsiasi vento di dottrina”, appare come l’unico atteggiamento all’altezza dei tempi odierni. Si va costituendo una dittatura del relativismo che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie.http://ow.ly/UtpTd

    Ora vorrei capire se la fase due, come sconfessione programmatica e aperta, è farina o no del sacco di Bergoglio.

    10 Novembre, 2015 - 16:09
  22. Sara1

    Che l’abbia scritto lui o un altro e’ uguale, nel momento in cui pronuncia determinate parole o vi mette la sua firma.

    10 Novembre, 2015 - 16:22
  23. Marilisa

    “Si va costituendo una dittatura del relativismo che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie.”

    Io vorrei capire quale sarebbe ” la dittatura del relativismo” ( espressione abusatissima e sempre a sproposito).
    Non mi risulta che mettere l’ amore prima della rigida dottrina sia relativismo.
    Lo è solo nella mente di chi ha sempre voluto vedere non il Dio di Gesù ma un Dio che è pronto a castigare chi non segue la rigida dottrina.
    Gesù è il Vangelo; la rigida dottrina è il frutto degli uomini.
    Il Papa attuale dà il primato al Vangelo e a Gesù. Ed è giustissimo.
    Chi non la pensa come lui è un giustiziere, e peggio per lui.
    Vuol dire che non conosce il Vangelo ma solo la dottrina. Il che è aberrante.
    Manca solo l’ elmetto per buttarsi nella mischia, col solo godimento di abbaiare alla luna.
    Non si faccia scudo delle parole del Papa emerito, però.
    Ogni tanto è doveroso soffermarsi a capire il senso delle parole. Non citarle a vanvera.

    10 Novembre, 2015 - 17:47
  24. Sara1

    “Non mi risulta che mettere l’ amore prima della rigida dottrina sia relativismo.”

    Non è questione di relativismo è che lei parla tantissimo di amore ma a conti fatti fa quello che le pare.

    Tipo più di una volta abbiamo a turno mostrato di sentirci offesi e mai mai mai ha pensato di chiedere scusa o si è scusata per le sue parole, o almeno ha cercato di chiarirle.

    Vuole dire che noi che siamo all’esterno da lei non arriviamo dentro il suo mondo.

    Quello è il relativismo, cioè il fatto che la realtà non è conoscibile (ad esempio che noi siamo offesi) dal soggetto, ma che il soggetto vede solo il proprio mondo.

    E’ abbastanza terra terra come esempio?

    10 Novembre, 2015 - 18:08
  25. Sara1

    Probabilmente anche noi facciamo fatica a far arrivare lei che è all’esterno dentro la nostra percezione della realtà e ci limitiamo al modo che ha di porsi senza arrivare a capire il perchè dei suoi atteggiamenti.

    In questo senso rimane solo l’io e le proprie voglie ratzingeriano. Ognuno chiuso nella propria percezione delle cose.

    Il legalismo non c’entra nulla, anzi…

    10 Novembre, 2015 - 18:12
  26. Sara1

    “Nulla è . Se anche qualcosa fosse, non sarebbe conoscibile . Se anche qualcosa fosse conoscibile, non sarebbe comunicabile agli altri”

    Del resto lo diceva già Gorgia da Leontini 2500 anni fa.

    10 Novembre, 2015 - 18:14
  27. Sara1

    “L’altro elemento del Vangelo – cui volevo accennare – è il discorso di Gesù sul portare frutto: “Vi ho costituito perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga” (Gv 15, 16). Appare qui il dinamismo dell’esistenza del cristiano, dell’apostolo: vi ho costituito perché andiate… Dobbiamo essere animati da una santa inquietudine: l’inquietudine di portare a tutti il dono della fede, dell’amicizia con Cristo. In verità, l’amore, l’amicizia di Dio ci è stata data perché arrivi anche agli altri. Abbiamo ricevuto la fede per donarla ad altri – siamo sacerdoti per servire altri. E dobbiamo portare un frutto che rimanga. Tutti gli uomini vogliono lasciare una traccia che rimanga. Ma che cosa rimane? Il denaro no. Anche gli edifici non rimangono; i libri nemmeno. Dopo un certo tempo, più o meno lungo, tutte queste cose scompaiono. L’unica cosa, che rimane in eterno, è l’anima umana, l’uomo creato da Dio per l’eternità. Il frutto che rimane è perciò quanto abbiamo seminato nelle anime umane – l’amore, la conoscenza; il gesto capace di toccare il cuore; la parola che apre l’anima alla gioia del Signore. Allora andiamo e preghiamo il Signore, perché ci aiuti a portare frutto, un frutto che rimane. Solo così la terra viene cambiata da valle di lacrime in giardino di Dio.”

    http://www.vatican.va/gpII/documents/homily-pro-eligendo-pontifice_20050418_it.html

    La frase sulla dittatura del relativismo è presa da qua, alla fine non è così distante dalle parole di Francesco.

    Il tono è diverso, diverso il carattere, ma la fede è sempre quella.

    10 Novembre, 2015 - 19:45
  28. Sara:
    1) Io Avevo messo il link (accorciato come per twitter http://ow.ly/UtpTd )
    2) Le parole immediatamente seguenti a quelle che io cito non sono quelle che riporti tu, e che non riguardano quel commento. Quelle che tu riporti sono il commento al Vangelo. Quelle che ho riportato io alla Seconda Lettura.
    3) Ratzinger prima delle parole che ho riportato, dice queste parole commentando la Prima Lettura:
    “La misericordia di Cristo non è una grazia a buon mercato, non suppone la banalizzazione del male”.

    Io sul tema ci ho scritto un pippone di 14 pagine word, dimmi come mandartele, e cosi ti fai una idea di quel che penso dico e argomento per filo e per segno, cosi proviamo a capirci una volta per tutte.

    10 Novembre, 2015 - 20:06
  29. Sara1

    Non era rivolto a lei Ubi la citazione di Ratzinger, l’ho riletta e ho riportato una frase che mi ha colpito e che va bene anche per le discussioni di questi giorni. (non rimarrà il denaro, non rimarranno gli edifici o i libri, l’accenno all’inquietudine)

    Era un’omelia kerigmatica e non legalista.

    10 Novembre, 2015 - 20:16
  30. Fides

    Io vorrei capire quale sarebbe ” la dittatura del relativismo” ( espressione abusatissima e sempre a sproposito).

    Infatti io non parlerei di dittatura, ma di religione del relativismo, che in buona sostanza si traduce nell'”io credo quello che mi pare”.
    A me va anche bene, ma chi sostiene questo dovrebbe, per pudore, astenersi dalla recita del “Credo”.

    11 Novembre, 2015 - 9:50
  31. Marilisa

    Eh no, Fides.
    Arrampicati pure sugli specchi, se ti fa piacere.
    Qui si sta parlando di relativismo come paravento per obbligare a seguire a testa bassa una dottrina che spesso non è desunta dagli insegnamenti di Gesù ma da quelli degli uomini di Chiesa.
    E il pudore non c’ entra un bel nulla.
    Il Credo lo si recita per Dio non per la Chiesa che si crede Dio.

    11 Novembre, 2015 - 12:14
  32. Sara1

    È poi parla tanto del VatII ma non ha capito molto della sua ecclesiologia, e’ rimasta ferma al Vaticano.

    11 Novembre, 2015 - 12:36
  33. Marilisa

    Tu, invece, non capisci un tubo di quel che scrivono gli altri, Sara.
    Ho parlato di ” una Chiesa che si crede Dio”.
    Tu infatti sei proprio una che crede che la Chiesa sia Dio.
    Quando capirai finalmente che così non è, sara’ sempre tardi.

    11 Novembre, 2015 - 13:16
  34. Sara1

    ” Pregando il Padre di «non indurci in tentazione», in ultima analisi si riconosce la sua signoria suprema, ma gli si chiede anche di non permettere che entriamo nel cerchio attraente del peccato, di non abbandonarci alle reti della “tentazione-insidia”, di “liberarci dal male” come spiega poi la successiva invocazione. Certo è che in questa domanda del Padre nostro sono coinvolti temi teologici capitali come la libertà e la grazia, la fedeltà e il peccato, il bene e il male.”

    Nella lettera ai romani c’è un versetto simile volendo:

    “Dio quindi usa misericordia con chi vuole e indurisce chi vuole” ( e infatti le tematiche che solleva sono le stesse)

    11 Novembre, 2015 - 15:34
  35. Fides

    Mah, Sara, mi pare si stia imponendo da parte del nuovo concilio-dei-social-media il nuovo credo, anticipato nel 1994 dal profeta Jovanotti, nella sua: Io penso positivo:

    Io credo che a questo mondo esista solo una grande chiesa
    che passa da Che Guevara e arriva fino a Madre Teresa
    passando da Malcom X attraverso Gandhi e San Patrignano
    arriva da un prete in periferia che va avanti nonostante il Vaticano.

    Perfetto, no?

    11 Novembre, 2015 - 17:29

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