A Valencia con Benedetto XVI

Sabato e domenica, 8 e 9 luglio, sarò a Valencia con il papa: sono felice di andarvi, anche perchè non ho mai visto Valencia, la ciudad del Cid Campeador! Ma sono attirato ovviamente dall’avventura conoscitiva del nuovo papa, che non è mai così viva come quando viaggia. A Roma il papa – qualsiasi papa ma soprattutto questo, che tende a nascondersi – è come coperto dalla ritualità che l’avvolge e lo riconduce, ogni momento, all’ombra dei predecessori. La visibilità papale si fa massima, invece, nelle trasferte. Allora egli è raggiungibile da ogni lato e non solo frontamente, come quando si affaccia alla finestra. Non parlo – si capisce – della sola visibilità fisica e gestuale, che è anch’essa importante: la novità delle situazioni esalta la percezione delle scelte, degli insegnamenti. Tanto più se non siamo semplicemente in attesa di capire il suo “governo”, ma se lo guardiamo come si guarda a un cristiano chiamato ad agire a nome di tutti. Ho già detto per il viaggio in Polonia (vedi i post del 25 maggio-1° giugno) che questa è la mia intenzione, quando mi applico a capire un papa. L’andata in Spagna merita il massimo d’attenzione, in quanto ci va per la famiglia e in Spagna c’è un conflitto politico su di essa più vivo che da noi. Che fa in quella situazione il cristiano che porta la responsabilità di parlare a nome di tutti? Parto con questa domanda negli occhi. A risentirci. 

6 Comments

  1. lella

    Gentile Accattoli, mi dispiace che Lei insista sul fatto che il Papa si nasconde. Il grandissimo (e non mi stancherò mai di dirlo) Benedetto XVI non vuole fare risplendere la SUA PERSONA ma il nostro Signore Gesù. Lo dice perfettamente l’ottimo Di Cicco nel libro che Lei ci segnala.
    Il Papa non è uno showman e non deve apparire a tutti i costi. Chissà come mai noi fedeli abbiamo compreso perfettamente la grandezza di Benedetto XVI ma alcuni vaticanisti seguitano a considerare ancora Wojtyla come Papa.
    Non è così: abbiamo un altro grandioso Pontefice.
    Saluti.

    6 Luglio, 2006 - 12:29
  2. Luigi Accattoli

    Non ho riserve sulla grandezza del nuovo papa. Nella pagina “Collaborazione a riviste” trova l’articolo “Non prevedevo l’elezione di Ratzinger” che dice i miei primi sentimenti in materia, che a oggi non sono cambiati. Se davvero lei condivide l’atteggiamento interpretativo di Carlo Di Cicco, immagino che la sua idea sul vicario che “non vuole fare risplendere la propria persona” e la mia sulla tendenza al nascondimento non siano poi così lontane.
    Saluti. Luigi Accattoli

    6 Luglio, 2006 - 14:41
  3. maria grazia

    Eccomi qui come nuova utente.
    Complimenti al dottor Accattoli per questo blog molto interessante. Cara Lella, anche a me dà molto fastidio quando paragonano i due Papi ,però Luigi Accattoli è uno dei pochi che non denigrano Benedetto XVI e lo incolpano per il solo fatto di essere diverso dal predecessore. Comunque anche a me Ratzinger piace tantissimo e gli sono davvero grata per avermi avvicinato alla teologia, “questa sconosciuta” almeno fino allo scorso anno.
    Ciao a Tutti. Maria Grazia.

    7 Luglio, 2006 - 13:59
  4. Che cosa farà il Cristiano che parla a nome di tutti, caro Accattoli, non lo so. Lo vedremo. Certo è che quel “Il governo spagnolo non ha tempo per il catechismo” pronunciato dal portavoce di Zapatero la dice lunga su tante cose.
    Una cosa la devo però concedere, al poco simpatico Zap. E’ coerente con se stesso: non crede e non va alla Messa del Papa. Punto e basta. A differenza di certi non credenti che però dietro il distinguo del “ma è comunque un capo di stato” ci vanno. In prima fila, per giunta.

    7 Luglio, 2006 - 16:46
  5. elena

    Scusa ma non vedo la coerenza, Zapatero e’ andato alla messa del Papa…era GPII, era il 2004, ed era 2 o 3 settimane prima delle elezioni spagnole, allora non ha avuto nessun problema ad andarci…
    A Valencia c’e’ una manifestazione sulla famiglia, organizzata da cattolici, ma riguarda sempre un valore universale. Non esserci nemmeno un rappresentante dell’attuale governo in carica mi sembra un fatto significativo di quanto la famiglia sia tenuta in considerazione (un ministro degli esteri c’entra poco in questo caso)…ho l’impressione che se continuano cosi’ tra un po’ in spagna anche le bocciofile potranno avvalersi dello status di famiglia…
    Saluti a tutti
    e complimenti per il blog…

    10 Luglio, 2006 - 12:17
  6. Luigi Accattoli

    La mia idea su come siano andate le cose è semplice: è andato nel 2003 alla messa di papa Wojtyla perchè costuituiva un’opportunità politica e non è andato oggi perchè rischiava d’essere fischiato. Il resto è ideologia: che cioè non vi sia andato per coerenza, o che sia bene evitare per principio che un non credente presenzi a un atto di culto. Ma ciò detto, aggiungo che non do tanta importanza al fatto e tra lo spettacolo dei fischi a un politico durante una messa e l’assenza di quel politico dalla messa, preferisco la seconda soluzione.
    Saluti, Luigi

    14 Luglio, 2006 - 15:52

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