Abbiamo seguito la tumulazione di mia sorella dal balcone

Lauro Fiorentin di Dueville, Vicenza, il 2 aprile racconta ad Andrea Frison del settimanale “La Voce dei Berici” d’aver assistito alla tumulazione delle ceneri della sorella dal balcone di casa, avendo la fortuna d’abitare a soli cinquanta metri dal cimitero. Nei commenti le sue parole e quelle di un parroco sulla sosta dei feretri davanti alle case dei parenti durante il percorso verso il cimitero.

3 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Presenti solo il marito e i figli. Lauro Fiorentin: «Mia madre Rosa ha 94 anni e mia sorella Marilisa, che è mancata il 3 marzo, ne aveva 59: io e la mamma abbiamo assistito alla tumulazione delle ceneri di Marilisa dal balcone di casa. Marilisa era malata da dieci anni ed è morta all’inizio dell’emergenza Coronavirus, quando non era ancora chiuso tutto come oggi. L’abbiamo salutata con una mesta cerimonia ristretta ai soli famigliari, il 6 marzo. Ci sarebbe piaciuto che ci fossero stati anche gli amici che l’hanno accompagnata in questi anni. Subito dopo, in pochi giorni, sono stati chiusi i cimiteri. Il corpo di mia sorella è stato cremato, ma alla tumulazione delle ceneri potevano essere presenti solo il marito e i figli. Già la situazione era surreale e quest’ultimo atto è stato una mazzata. La mamma ed io abbiamo potuto vedere qualcosa del rito dal balcone. Una disperazione. Speriamo che al termine dell’emergenza sia possibile vivere una cerimonia vera e propria».

    13 Ottobre, 2020 - 16:35
  2. Luigi Accattoli

    Sosta del feretro davanti alla casa. Don Giovanni Sandonà, parroco dell’Unità pastorale di Sandrigo: “E’ ormai un mese che si muore da soli se si è ricoverati nei reparti Covid e che si viene sepolti senza funerale, ma recuperare un respiro di umanità in più si può. Nel rispetto di tutte le precauzioni che ci sono state prescritte, in questi giorni siamo riusciti a concordare con le agenzie funebri una sosta del feretro di fronte alle case dei parenti, durante il tragitto dall’ospedale al cimitero. Il dramma del morire soli sarà uno dei motivi per cui ricorderemo a lungo questa epidemia. Come comunità cristiane, dobbiamo riuscire a recuperare pastoralmente questo dramma. Non so ancora come. Ma quando l’emergenza terminerà, dovremo pensare a delle celebrazioni che da un lato siano per tutti e dall’altro permettano una elaborazione personale del lutto. Dobbiamo riuscire a incontrare queste famiglie che stanno soffrendo. Questa settimana ho trascorso mezz’ora al telefono con il figlio di una donna morta di Covid-19. Mi ha confidato di non riuscire a non pensare che sua mamma temesse di essere stata abbandonata dai figli».

    http://www.vocedeiberici.it/la-signora-rosa-visto-la-tumulazione-mia-figlia-dal-balcone/

    13 Ottobre, 2020 - 16:35
  3. Luigi Accattoli

    Quarantaquattro storie. Questa di Lauro Fiorentin è la quarantaquattresima vicenda da Covid – 19 che racconto nel blog. Per vedere le altre vai al capitolo 22 “Storie di pandemia” della pagina “Cerco fatti di Vangelo” elencata sotto la mia foto:

    http://www.luigiaccattoli.it/blog/cerco-fatti-di-vangelo/22-storie-di-pandemia/

    Delle tumulazioni in solitudine tratta un’altra delle storie da me raccolte:

    http://www.luigiaccattoli.it/blog/sansa-cosi-il-venerdi-santo-ho-accompagnato-mia-moglie/

    13 Ottobre, 2020 - 16:38

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