Ai bambini che hanno la casa rotta

Caterina è una bambina romana di quattro anni che mi è cara. I genitori hanno una casa a Lucoli, paesino in provincia dell’Aquila dove ha infuriato il terremoto. Papà e mamma le spiegano che a Lucoli ora ci sono bambini con la casa rotta e lei fa la sua proposta: “Possiamo dirgli di andare nella nostra! Così hanno anche lo slittino”.

22 Comments

  1. plpl8

    I bambini sono straordinari.
    Non so quante volte ho visto e rivisto con mio figlio “kirikù e gli animali selvaggi”…
    Kiriku’ é un bambino piccolissimo che corre in soccorso del proprio villaggio
    tutte le volte che la strega Karabà ne turba la tranquillità inviando il suo esercito di feticci o qualche altro pericolo.
    Gli abitanti stessi sono allora pronti a festeggiare la generosità, il coraggio e l’astuzia del loro minuscolo eroe con canti e danze.
    “Kirikù il piccoletto / è un vero genietto ” é il ritornello della canzone che ricorre….Le soluzioni più semplici, che vengono derise da molti adulti del villaggio, finiscono per salvare tutti…
    BRAVA CATERINA !!!

    6 Aprile, 2009 - 18:21
  2. Francesco73

    In un’Aquila spettrale e deserta, il nativo Bruno Vespa si aggirava con la telecamera, tra macerie di ogni sorta.
    A un certo punto, indica la Chiesa delle Anime Sante, sulla piazza della Cattedrale.
    La cupola è crollata, i danni sono enormi. Ma le campane suonano.
    La voce gli si spezza, e devo dire che mi commuovo anch’io.
    Tutt’intorno è il regno della morte, eppure quelle campane sono lì ad annunciare la vita.
    Quale ministero più potente e più vero per la Chiesa?

    6 Aprile, 2009 - 20:35
  3. ignigo74

    è vero, una immagine – e un suono – che sanno di speranza.
    siamo proprio tutti precari.

    6 Aprile, 2009 - 21:55
  4. roberto 55

    Le immagini tremende che giungono nelle nostre case da L’Aquila ci lasciano sgomenti ed angosciati.
    Credo che mai come in questo momento dobbiamo coniugare le nostre preghiere di cristiani ed il nostro impegno solidale di cittadini per aiutare i fratelli abruzzesi nella terribile sciagura che s’è abbattuta su di loro.

    Un abbraccio agli amici di L’Aquila e dintorni.

    Roberto 55

    6 Aprile, 2009 - 22:21
  5. FABRICIANUS

    Mi sono commosso anch’io alle immagini di Bruno Vespa che interrompe di parlare, a causa delle lacrime versate al suono delle campane, in una L’AQUILA ferita e tragicamente colpita.

    Mi unisco all’appello di preghiera e solidarietà dell’amico Roberto.

    Un caro saluto a tutti.
    Ciao Luigi.

    F.

    6 Aprile, 2009 - 22:26
  6. Dalla bocca dei bambini e dei lattanti
    affermi la tua potenza contro i tuoi avversari,
    per ridurre al silenzio nemici e ribelli.

    (Sal 8,3)

    Ci sono gli aiuti materiali, di persone validissme e soccorritori, ma chi darà l’assistenza spirituale a questa gente? Chiese distrutte…. e la pasqua è imminente. Ci sono iniziative di questo tipo? Sarebbe bello passare la pasqua insieme a questi fratelli che hanno perso tutto, condividere insieme a loro il freddo, la disperazione. Dare un senso a tutto questo: proprio mentre il Signore soffre, che possa essere una resurrezione anche per loro. E per noi.

    7 Aprile, 2009 - 7:28
  7. tonizzo

    @ Francesco: Vespa ieri è arrivato alla stessa altezza di Paolo Frajese quando si aggirava tra i rottami di via Fani nel 1978. Peccato per quell’esibizione di dolore da Onna che si poteva evitare. Perché un conto è perdere un figlio di 21 anni durante un terremoto e un conto è sfruttarlo per farne audience tv. Maledetto sia l’Auditel e l’uso criminoso che se ne fa.
    Detto questo, cerchiamo tutti di dare una mano in qualche modo (offerte, coperte e quant’altro) per aiutare gli abruzzesi. Questa gente è onesta, lavora sodo ed è capatosta. Ma dobbiamo incoraggiarli tutti insieme. Forza Abruzzo!

    7 Aprile, 2009 - 8:42
  8. mamma

    Molta tristezza e partecipazione emotiva. Personalmente nella mia parrocchia stiamo pensando di attivare una serie di aiuti concreti da portare nella zona del terremoto, data anche la relativa distanza fisica da noi, ma io faccio una proposta anche gli amici di questo blog, possiamo confrontarci nel vedere in quel Cristo che cade a terra quando porta la sua croce,che soffre senza colpa, l’Uomo che subisce, vederci appunto ogni uomo che soffre oggi per questo terremoto, allora mi appello a te Luigi, con la possibilità di mettere a disposizione un canale di aiuti (che fosse un numero di conto iban), per quanti da questo blog vogliano offrire il loro aiuto, rafforzati dalla tua capacità di discernimento su come indirizzarne l’obiettivo. L’ampio bacino di persone che partecipano attivamente e/o silenziosamente al blog farà emergere tante “veroniche”, “Cirenei”, “Marie” lungo il calvario del popolo Aquilano

    7 Aprile, 2009 - 9:07
  9. Cherubino

    ora è il tempo dei soccorsi e del dolore … ma dovremo chiederci “perchè”. Perchè in questo nostro paese, a differenza di altri, in zone altamente sismiche ci sono ancora case di pietra o comunque inadatte ? perchè un ricercatore che mette in allarme 10 giorni prima viene denunciato anzicchè preso almeno in considerazione ? perchè il nostro paese soffre di un tremendo ritardo di ammodernamento nelle infrastrutture, nella cultura popolare, nelle istituzioni ?
    Credo che dovremo stare attenti noi cristiani al fatalismo, a leggere tutto come “volontà di Dio”.
    Proprio in queste ore qualche centinaio di persone è rimasato intrappolato in una galleria dell’autostrada ligure invasa dal fumo di un incendio… sono corsi fuori a piedi…
    Ed è in corso il processo per la strage dell’eternit, ma sembra che a parte le vittime non vi sia poi così tanto interesse. Se Saviano denuncia viene accusato di disfattismo. I giudici che indagano sui corrotti vengono distrutti…

    Siamo sicuri che le sciagure siano volontà di Dio ? biblicamente la punizione divina non è che il momento in cui Dio lascia che luomo sperimenti la conseguenza mortale del male che cova in sè e che segue. Non sarà che questa nostra società italiana segue sempre più idoli che crede simboli di vita e che invece, generando egoismo e illegalità, seminano morte ?
    A Pasqua ricordiamo che l’Agnello innocente muore perchè prende su di sè tutto il peso del male del mondo e mostra tutta la ingiustizia della nostra falsa giustizia. Solo da qui si può ricominciare e ricostruire, riconoscendo dove si sbaglia.

    7 Aprile, 2009 - 9:39
  10. tonizzo

    @Cherubino: non c’è una prova scientifica del nesso di causalità radon/terremoto. Peraltro il ricercatore l’aveva previsto per Sulmona e non per l’Aquila. Se avessero evacuato Sulmona portando la gente all’Aquila o a Onna oggi la tragedia sarebbe strage.
    Peraltro chiunque viene a predicare di previsione del terremoto si rende conto della cosa? Dite a una popolazione di 100.000 abitanti che domani ci sarà un terremoto e vediamo che cosa succede: strade imbottigliate, fuggi fuggi generale, salta qualsiasi rispetto, qualsiasi cosa. Chi va ad evacuare anziani e disabili se si sa che domani alle 10 ci sarà un terremoto? Ecco perché esiste il reato di procurato allarme.
    Personalmente non credo alla favola che Dio manda i terremoti e la peste per punirci. Dio non è lontano e terribile, è Cristo, è un povero Cristo che oggi sta sotto le tende all’Aquila come ieri è stato tra le macerie dell’Irpinia e avantieri tra i morti del Vajont. Dio è amore e soffre insieme ai suoi figli. Noi.

    7 Aprile, 2009 - 9:53
  11. Cherubino

    tonizzo, a parte che le ricerche di Giuliani sono considerate valide da Ambrosio dell’istituto naizonale di fisica nucleare e sono seguite (e non snobbate come da noi) in Giappone, comunque esse si riceriscono al contenuto di raggi gamma del radeon, non al radeon in sè. Comunque c’è tutto il resto. L’arretratezza del nostro paese è sotto gli occhi di tutti.

    7 Aprile, 2009 - 9:58
  12. don78

    Ho sentito di quella madre che ha salvato la figlia di due anni proteggendola col suo corpo e morendo.

    Ho pensato a Gesù Cristo che muore in croce.

    7 Aprile, 2009 - 11:06
  13. Solidiarietà, unità, e preghiera è quanto di concretamente possiamo fare.

    Evito appositamente la spettacolare TV, per prendere le notizie da internet.

    Le tante domande ce le faremo dopo, e le tante risposte le cercheremo dopo.

    Oggi si stanno preparando già ad usare questa tragedia…..
    cerchiamo di non permetterlo,
    spegnendo anche la televisione.
    “Non diamo occasione al diavolo…”

    In Friuli, nel ’76 il popolo è uscito con orgoglio dal terremoto ricostruendo i propri paesi e senza farsi strumentalizzare, cosa che non è riuscito ad alcun altro.

    Questo ci aiuti a riflettere.

    Porto in evidenza, in questa occasione,
    la riflessione di Luigi del 2 aprile a Sacile nella sezione conferenze dal titolo
    “Oltre la morte”

    7 Aprile, 2009 - 12:44
  14. vi confesso che sono molto combattuto. Mi piacerebbe – come don78 – lasciarmi solo pulire e insieme caricare (di speranza) il cuore dalle lacrime che ieri ho pianto di istinto, qui, per pochi secondi leggendo della storia di quella mamma… e della vita che morendo ha salvato.

    Sono confuso. Un po’ perché abbiamo lì una collega, che è rimasta senza casa… per fortuna, sta bene. E allora chiamiamo lei e dopo ci viene poca voglia di parlare.

    Un po’ perché senti dentro che non è il caso di incanalarsi subito nel tunnel delle polemiche, partecipando a quell’enorme “riciclaggio di opinioni” di cui spesso si travestono i nostri balbettati ma pretenziosi ragionamenti (ce l’ho con me medesimo, nessuno si offenda).

    Un rumore di fondo insopportabile, in cui a qualcuno gli scappa di continuare a recitare nel teatrino delle parti…

    Mi impongo allora di osservare con un minimo in più di competenza solo come i media e i giornalisti stanno raccontando questi giorni.

    E qui mi faccio delle domande… in specie, mi chiedo perché noi giornalisti smettiamo di aiutare la gente a capire meglio i fatti e ci mettiamo, in qualche caso con ansia, a fare da commentatori e giudici, a schierarci… non per la vita e la morte di questa gente, ma per difendere il “protettore” o lo “status quo”… che non è di destra né di sinistra, ma di sicuro spesso è del Maligno.

    una enorme paura di scorticare la crosta delle nostre profonde responsabilità sociali e politiche. Delle nostre piccole, inconfessabili complicità. Il Peccato.

    Un giorno, speriamo prima della prossima catastrofe, bisognerà pure riparlarne.

    Mi piacerebbe ri-segnalare un articolo di don Andrea Santoro per Aesse, che commentando lo Tsunami del 2004, spiegò bene queste cose… andrebbe benissimo anche come commento post terremoto
    (http://www.caritasroma.it/settori/sepm/testimonidipace/don_andrea_santoro_articolo.asp)

    7 Aprile, 2009 - 14:19
  15. marta09

    Moralista … ho letto solo il titolo don Andrea Santoro e poi … e poi ho chiuso tutto!
    E poi … e poi … scrivo la mia confessione
    Confesso, che non riesco ad essere superficiale su queste cose
    Confesso, che me la prenderei volentieri con Dio … almeno sarei ascoltata
    Confesso, che guardo la televisione per vedere le onde enormi di bontà e di affetto
    Confesso, che sono arrabbiata
    Confesso, che pianterei qui tutto ed andrei là, ben sapendo che poi scapperei terrorizzata
    Confesso, che mi fanno più impressione i vivi che sono morti dentro
    Confesso, che mi sento stupida a scrivere qui e adesso.
    Confesso, che odio i miei limiti che mi consentono solo di pregare
    Confesso … che Dio c’era è c’è stato e c’è là sotto quelle macerie e dentro la paura e confesso che lo tenterei volentieri con un rabbioso “Potevi fare qualcosa di più, per una volta!
    Confesso …

    7 Aprile, 2009 - 15:52
  16. Cherubino

    personalmente non condivido chi denota lo sdegno come un elemento negativo. E aggiungo che proprio questo negare l’evidenza delle responsabilità è frutto si strumentalizzazione politica. C’entrerà qualcosa la passata gestione delle Regione Abruzzo, no ? quando un ospedale appena costruito, in zona altamente sismica resta distrutto oltre il 90%, bisogna chiedersi dove erano gli amministatori. E in tutto il mondo si stanno chiedendo perchè in posti del genere la maggior parte delle case non rispetta i minimi criteri di sicurezza, ma noi non possiamo chiedercelo ? Io sono napoletano (ho vissuto anche il sisma dell’Irpinia), e mi sono chiesto: e se un terremoto del genere fosse ogig capitato a Torre del Greco, a Portici, a Secondigliano ? Se il Vesuvio cominciasse a svegliarsi qualcuno veramente crede che si riuscirebbe a fare qualcosa per sfollare la gente ? Avremmo qualcosa di più tremendo della Pompei di 2000 anni fa.
    Però ci imbottiamo di grandi fratelli e isole varie … mi rendo conto che a qualcuno fa comodo così, ma sul Titanic che affonda sono i poveri cristi quelli che affogano.
    I feriti e gli sfollati hanno bisogno di cura e di sostegno, anche di sentire dolcezza e condivisione fraterna. Ma i morti hanno bisogno di preghiere e di giustizia. Anche di giustizia. Non si onorano i morti dicendo “chi ha avuto ha avuto e chi ha dato ha dato”.

    7 Aprile, 2009 - 16:12
  17. e allora marta09, devi andare fino in fondo all’articolo… ne sarai sorpresa.

    7 Aprile, 2009 - 16:17
  18. @ Cherubino,
    come capisco le tue parole!

    Ma ora è il momento di fare quello che è possibile, secondo i nostri limiti per il nostro popolo in terra di Abruzzo, che io sento in modo del tutto particolare.

    Per chi può ora è un momento di servizio.

    Poi deve arrivare,
    in seguito,
    il momento del servizio alla Verità, tutta, perchè non si sia morti inutilmente,
    ma anche perchè sentiremo il sangue urlare dalla terra,

    anche io sono il “guardiano di mio fratello”….

    7 Aprile, 2009 - 16:34
  19. tonizzo

    @Cherubino: che l’Istituto di Fisica nucleare ritenga buona la tesi di un singolo esponente, e peraltro in tema di geofisica, può fare piacere. Ma serve solo a fare polemica e non a pensare a costruire case più sicure. La dottrina prevalente non reputa prevedibile un terremoto e questo è evidente. Chi li predice ora come ora mette solo a rischio centinaia di migliaia di persone e semina panico gratuito. Ci auguriamo di non fare esperienza mai di queste cose.

    Detto questo, condivido il tuo parere: siamo un paese arretrato. Perché le ferrovie costruite nel’800 hanno retto e l’Ospedale dell’Aquila no, costruito negli anni ’70, no? E perché l’autostrada, completata nel 1973, invece sì?

    7 Aprile, 2009 - 18:08
  20. marta09

    Moralista … lo farò … fidati … lo farò!
    Ma per ora sono “banalmente” arrabbiata (e tanto anche) perchè si poteva evitare una strage simile!
    Ma lasciamo stare Dio … è vittima anche Lui (in un certo senso … e forse in tutti i sensi).

    7 Aprile, 2009 - 18:30
  21. Luigi Accattoli

    Mamma chiedevi un’indicazione su come aiutare. Il mio discernimento. Ebbene io in questi casi mi rivolgo alla Caritas italiana, che so affidabile da sempre. Invito a fare altrettanto e a considerare il gesto di donazione come una componente essenziale della celebrazione della Pasqua.Questo è il link per le modalità: http://www.caritasitaliana.it/pls/caritasitaliana/V3_S2EW_consultazione.mostra_pagina?id_pagina=1325&rifi=&rifp=
    Sono a Salemi, in Siclia, per conferenze – vedi nella pagina CONFERENZE E DIBATTITI elencata sotto la mia foto – e chiedo scusa ai visitatori per la scarsa partecipazione alla discussione. Ma per me sono giorni intensi.

    7 Aprile, 2009 - 22:41

Lascia un commento