Ancora su Burke e il Papa: mio rilancio

Torno sul post dell’11 agosto con Burke e il Papa per qualche battuta con i visitatori. E forse questo modo l’userò ancora. Non continuerò con le puntate sulle polemiche del blog: volevo calmarle e ho visto che le riattizzavo. Ora provo quest’altra strada. Non intervengo nel vivo del dibattito, ma lo riprendo quando s’acquieta.

91 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Dal magistero all’opinione. La mia uscita, in quel post sul cardinale Burke che invita a non idolatrare il Papa, era una provocazione e mi pare che sia stata colta. Ora preciso in che cosa condivido quell’invito e che cosa invece della critica di Burke a Francesco io non accetto. Che si debba distinguere tra le uscite papali, quelle di magistero e quelle d’opinione, è affermazione – immagino – condivisa da tutti. Poi ci sarà dibattito, è ovvio, su dove arrivi il magistero e dove si abbiano le opinioni, e su quando il magistero sia vincolante e quando anche un’opinione possa aspirare a essere seguita. Tutte questioni che non sono nate con Francesco e che hanno conosciuto gran dibattito nei secoli e con ogni Papa.

    14 Agosto, 2017 - 22:28
  2. Luigi Accattoli

    Al minimo con Pio XII. La sfera soggettiva, di libertà e di opinione personale dei Papi, era grande in passato. Si è ristretta dopo Trento, è divenuta precaria dopo Napoleone [è mia convinzione che con le due prigionie di Pio VI e Pio VII nasca il Papato moderno], è quasi scomparsa con Porta Pia, ha raggiunto il minimo storico con Pio XII: mangiava da solo, quasi non usciva dall’appartamento, salutava i pellegrini italiani dicendo “la vostra bella patria”. Da Giovanni XXIII a oggi c’è stata una ripresa della libertà personale dei Papi. Gli Angelus e le udienze che divengono sistematici, le uscite in Roma e nel mondo, l’incontro sempre più frequente con i giornalisti, la pubblicazione di testi letterari con Giovanni Paolo II [poesie, memorie, un libro-intervista con risposte scritte].

    14 Agosto, 2017 - 22:29
  3. Luigi Accattoli

    Ognuno può contraddirmi. I passi più decisi nel recupero alla figura papale della sfera della soggettività sono arrivati con Benedetto e Francesco. La trilogia di Benedetto su Gesù [con la premessa ch’era la sua personale sintesi della lettura dei Vangeli e che ognuno era libero di “contraddirlo”] e la sua uscita in pubblico su ogni questione con un vero libro intervista [“Luce del mondo”, 2010]. Audacia raddoppiata con un secondo libro intervista da Papa emerito: “Ultime conversazioni” 2016. Su Francesco non è necessario dire, tanto va oltre sul recupero di una piena libertà di parola e di azione. Ma non si affronta il problema se si assume che la questione nasca con Francesco e che prima non c’erano Papi che dicevano la loro al di fuori dei momenti canonici e magisteriali. Già Wojtyla scriveva nelle encicliche “a mio parere”. Bergoglio va oltre ma su un sentiero tracciato.

    14 Agosto, 2017 - 22:29
  4. Luigi Accattoli

    Lodo la nuova libertà. Beppe Zezza ha detto giusto: io apprezzo la libertà di Paola di Francesco, pur rendendomi conto che essa crea problemi e non solo di novità della figura papale, ma anche di predicazione. Se la prima urgenza fosse di tenere ferme le cose e di conservare il ricevuto, la libertà bergogliana sarebbe deleteria. Ma l’urgenza, secondo me, è invece quella di cambiare e di uscire dal ricevuto per parlare all’umanità di oggi. Avremo Papi [io non credo che la novità bergogliana sia effimera] apostoli, sempre più impegnati a interloquire con il mondo e sempre meno concentrati sulla conservazione dell’esistente. A partire dal linguaggio.

    14 Agosto, 2017 - 22:30
  5. Luigi Accattoli

    Burke è coraggioso e corretto. Ciò che non condivido del cardinale Burke, che rispetto, dandogli atto del coraggio e della correttezza con cui contrasta il Papa, è che quello di Francesco non sia un magistero paragonabile, per forma e contenuto, a quello dei predecessori: lo ha detto sia per la Evangelii Gaudium sia per l’Amoris laetitia. Le due esortazioni sono indiscutibilmente atti magisteriali, come tali intesi e proposti dal Papa. Rispondenti ambedue ad assemblee sinodali. Dal loro autore riproposti in cento occasioni come linee guida per la vita della Chiesa.

    14 Agosto, 2017 - 22:31
  6. Luigi Accattoli

    Su Burke insultato dirò che io non l’ho mai insultato. Chi l’insulta sbaglia. Mi dispiace che alcuni ne parlino con dileggio nel mio blog. Così come mi dispiace che nel mio blog sia dileggiato il Papa.

    14 Agosto, 2017 - 22:32
  7. Luigi Accattoli

    Robe di cappa. Chi se la prende con la cappa cardinalizia amata da Burke sbaglia. Ovviamente è libero di farlo, ma si mette al livello, piuttosto profondo, di chi divaga sulla veste trasparente di Francesco.

    14 Agosto, 2017 - 22:32
  8. Luigi Accattoli

    Alla sagra de lu vitellu. Infine una mia battutaccia verso le battute di due visitatori: “A me Burke non è mai piaciuto” – “a me non sono mai piaciuti i gesuiti”. Qualche giorno addietro mi trovavo alla “Sagra de lu vitellu” in località Lago di Caccamo, provincia di Macerata. E tra spiedi e padelle mi capitava di ascoltare espressioni simili riguardanti le diverse parti de lu vitellu. Non le condividevo: mi ritengo un buongustaio. Ma non mi sono dissociato.

    14 Agosto, 2017 - 22:33
  9. maria cristina venturi

    Quando nella Chiesa si scende al livello di “mi piace” “non mi piace” vuol.dire che qualcosa non va.
    A livello reliiigioso,spirituale,lel categorie “mi piace” “non mi piace”non solo sono inopportune e scorrette ma addirittura blasfeme.
    AVER ridotto il papato,il ministero petrino,al livello di queste categorie profane e’una desacralizzazione e una bestemmia. IL papa,vicario di Cristo,non dovrebbe essere ridotto a categorie mondane e profane.
    Il papa,vicario di Cristo,non puo’enon deve essere soggetto ai “mi piace ” “non mi piace”.
    Cosi’ si stravolge la religione cattolica,cosi’si banalizza una figura sacra quale quell del papa.
    Purtroppo,ai nostri tempi,e’stato il papa stes s o a voler desacralizzare la sua figura,a voler personalizzare la sua figura,a voler i “mi piace”del mondo.
    Ma non sara’sempre forse nel futuro avremo di nuovo un papa che dei “mi piace”del mondo se,ne infischia.
    ,

    14 Agosto, 2017 - 22:55
  10. Federico Benedetti

    Preciso solo che quando ho scritto che non mi sono mai piaciuti i gesuiti rispondevo a tono all’amico Andrea Salvi.
    Lui diceva che non gli piaceva il card. Burke e io rispondevo che allora a me non piacevano i gesuiti ( e ho aggiunto: e quindi?). Come dire che non era un ragionamento da fare.
    Luigi lo ha espresso meglio di me, ma non mi metta nello stesso calderone per un intervento che aveva tutto un altro significato.

    14 Agosto, 2017 - 23:33
  11. Beppe Zezza

    Io penso che papa Francesco sia “profondamente” gesuita e si rapporti con il mondo con lo “stile” dei gesuiti. Questo “stile”, con un parlare che non è mai “netto” ma lascia sempre grande spazio di interpretazione, “ambiguo” secondo alcuni , ha sempre fatto storcere il naso a qualcuno. Non è un caso che i gesuiti siano stati molto amati e molto odiati.

    14 Agosto, 2017 - 23:45
  12. Lorenzo Cuffini

    Se vogliamo giocare, amici cari, stiamo alle regole del gioco.
    Chiarezza.
    Maria Cristina fustighi il mi piace /non mi piace
    Ok.
    Ricordo che fu lei a dire “Papa Bergoglio mi sta sulle scatole”(edulcorando).Dunque?
    Dunque non è questo o quel papa il problema,ma l atteggiamento viscerale da stadio che ultimamentè gli si riversa addosso

    14 Agosto, 2017 - 23:48
  13. Lorenzo Cuffini

    Federico esprime da mo il concetto della sua disapprovazione, edulcorando,per i gesuiti.
    Da ben ben ben prima e indipendentementè da quanto detto in risposta ad Andrea Salvi.

    14 Agosto, 2017 - 23:51
  14. Lorenzo Cuffini

    Quanto alla cappa di Burke mi pare che siamo alle battute ironiche.Possono certamente essere considerate sciocchezze e fastidiose ma restano molto diverse nella sostanza dal dire : è un falso, è un ereticomune, , è un massone o altre cose sostanziali.
    O no?

    14 Agosto, 2017 - 23:55
  15. Andrea Salvi

    Ad rivum eundem lupus et agnus venerant, siti compulsi.
    Superior stabat lupus, longeque inferior agnus.
    Tunc fauce improba latro incitatus iurgii causam intulit:
    “Cur – inquit – turbulentam fecisti mihi aquam bibenti?”
    Laniger contra timens :
    “Qui possum – quaeso – facere quod quereris, lupe? A te decurrit ad meos haustus liquor.”
    Repulsus ille veritatis viribus:
    “Ante hos sex menses male – ait – dixisti mihi”.
    Respondit agnus:
    “Equidem natus non eram!”
    “Pater, hercle, tuus – ille inquit – male dixit mihi!”
    Atque ita correptum lacerat iniusta
    nece.
    Haec propter illos scripta est homines fabula qui fictis causis innocentes opprimunt.
    Qui qualcuno con il papa fa la parte del lupo di Fedro

    14 Agosto, 2017 - 23:59
  16. Andrea Salvi

    Scusate fa col papa la parte del lupo, mi correggo.

    15 Agosto, 2017 - 0:07
  17. Amigoni p. Luigi

    La “una, sancta, catholica” comporta anche che un papa – lo si è pure desiderato – possa venire da fuori Europa. Che sia latinoamericano, non cresciuto nelle secche del concilio/anticoncilio, nel cratere del comunismo/anticomunismo e nelle nebbie del razionalismo/scetticismo.
    Addirittura può succedere che a questi handicap si aggiunga – ironia di Dio –
    quello, assolutamente imprevedibile, di essere gesuita. Suggerisco il breve “I gesuiti e il papa” (Vita e pensiero, 2016), di un gesuita. I gesuiti sono stati molto spesso un problema per i papi; ma anche i papi lo sono stati per i gesuiti. Un papa gesuita “nel cui operato i gesuiti intravedono una versione del modo di procedere della Compagnia di Gesù” è forse la somma dei problemi secolari intorno al papato, la sintesi di tutte le contraddizioni addensate sul “primato”. Come già detto sopra da altri, questa del gesuita-papa, per giunta con slavature francescane, è una chiave (psicologica) per comprendere lo stile di magistero-governo-esempio-spiritualità del papa.
    E per inserirsi, riconoscenti, nel misericordioso disegno di Dio.

    15 Agosto, 2017 - 1:52
  18. Federico Benedetti

    … Insomma un gran caos.
    Affidiamici alla Beata Vergine Assunta in Cielo, immagine della Chiesa è Arca dell’alleanza.

    Buon Ferragosto a tutti.

    15 Agosto, 2017 - 7:56
  19. maria cristina venturi

    Il problema dei gesuiti non e’che siano ambigui e molto abili a piegare, con la casuistica, la severita’ delle norme morali cristiane,come rimproverava loro Pascal nelle Lettere ad un provinciale.
    Il problema secondo me e’che mettono la politica al primo posto delle loro strategie.Al tempo dei monarchi assoluti e dell’alleanza trono-altare,i gesuiti venivano considerati oscurantisti,reazionari, e mandanti occulti di tutte le macchinazioni e i machiavellismi. Forse era una “leggenda nera” gonfiata ad arte e forse non era cosi’,ma sicuramente i gesuiti sono sempre stati e sono ancora oggi protesi a strategie “politiche”molto di piu’di tanti altri
    ordini missionari simili,. nati con laControriforma che si sono dati alle opere piu’che alla contemplazione.
    Basta leggere il pesante attacco fatto da padre Spadaro su Civilta’Cattolica alla alleanza fra cattolici ed evangelici americani pro-life colpevoli di essere di destra,attacco che non si spiega a con categorie spirituali ma solo politiche.
    Non sto qui a fare la storia dei gesuiti negli ultimi decenni,iloro schierarsi netto a sinistra con padre Arrupe, il loro scontro con Giovanni Paolo II che giunse quasi all’idea di sciogliere la Compagnia.Non credo di calunniare i gesuiti dicendo che in politica sono nettamente schierati e che orientare la politica e’ il loro scopo prioritario
    Ma essere il Pontefice dovrebbe essere diverso da rappresentare solo UNA delle diverse anime ,quella gesuita liberal, del cattolicesimo.Il Papa dovrebbe essere figura unitiva di tutti i cattolici, figura che unisce e salva l’unita’nella diversita’.Un papa troppo schierato da unaparte, troppo smaccatamente sbilanciato,diventa una figura che divide.Si parla tanto di costruire ponti e non muri Ma perche’allora a chi incarna un certo tipo di essere cattolici,certo divetsorso dai gesuiti, come i Francescani dell’ Immacolata,si chiudono intorno muri e li si tratta con autoritarismo?Perche’i Cavalieri di Malta,sono stati umiliati? PERche’si parla di Chiesa in uscita e si bastonano quelli che sono “dentro”?
    Certo Ber g oglio non vuole e forse non puo’ rinunciarealla sua formazione,alla sua mentalita’ da gesuita anche da papa, ma il rischio di fratture,disunioni,contrasti in seno alla stessa Chiesa cattolica non e’forse un prezzo troppo alto da pagare per voler portare avanti una e una sola linea ecclesial-politica? Il primo papa gesuita della storia passera’alla storia per aver provocato uno scisma?
    Sarebbe una nemesi storica.

    15 Agosto, 2017 - 11:27
  20. Victoria Boe

    Ma di quale nemesi storica parla, signora Venturi? E di quale scisma?
    Nella storia della Chiesa le divisioni ci sono sempre state anche se non se ne veniva a conoscenza come in questo tempo in cui ogni cosa viene alla luce del sole immediatamente. Si informi bene, legga di più per poter parlare senza essere disinformata.
    Il papa “gesuita” non fa altro che mettere in evidenza le storture che ci sono nel mondo, e anche nella Chiesa, ad opera di chi ama il potere, non vede i piccoli, mette a rischio l’ambiente, pensa ai propri affari e alle ricchezze.
    Questa non è una strategia da gesuita; queste sono parole sacrosante che hanno il sapore del Vangelo. Non parole felpate come quelle dei predecessori, ma parole dette con decisione, fatte sentire chiare chiare senza timore di urtare la suscettibilità di qualcuno.
    Per questo papa Francesco piace molto alla gente comune, perché si fa portavoce dei pensieri e delle esigenze della gente comune, appunto.
    Solo i cattolici del suo genere,cara signora, quelli che guardano al passato come all’età dell’oro, possono essere in disaccordo con lui. Quelli che prediligono le teorie teologiche ai fatti concreti e che amano una Chiesa autoreferenziale e ritualistica.

    15 Agosto, 2017 - 12:44
  21. Victoria Boe

    Ma la sua solfa, signora Venturi, è una fissazione vera e propria di avversione per un Papa che a lei non è mai piaciuto perché non risponde ai canoni classici di un papa visto sempre come un altro Cristo in terra, un uomo al di sopra degli altri da venerare nella sua ieraticità.
    La qual cosa era però lontanissima dal pensiero e dai modi di Gesù Cristo. Se legge bene i Vangeli, se ne renderà conto.
    Il gesuitismo non c’entra un bel niente con la sua contrarietà ad un Papa tanto diverso dai predecessori. C’entra molto invece lo schietto parlare, il suo procedere contro le logiche del mondo, le sue denunce degli abusi che i potenti e i governanti in genere fanno a discapito della gente comune succube di certe prevaricazioni inaccettabili.
    Un linguaggio franco che mette coloro che hanno in mano le sorti del mondo ad interrogarsi di fronte alla propria coscienza abbastanza sporca, per la verità.
    E mette i fedeli comuni, come me e come lei e come tutti, di fronte alle responsabilità che devono assumersi, ognuno per la propria parte, nei confronti di chi è sempre stato considerato ignobilmente la feccia del mondo ed è stato emarginato e criticato.
    Gesù non è venuto per giudicare ma per salvare. E i cristiani dovrebbero seguirlo in questo percorso, adoperandosi per il bene comune e per creare giustizia e armonia.

    15 Agosto, 2017 - 12:47
  22. Beppe Zezza

    Non è che i papi precdenti, ad es BXVI non parlasse apertamente in dissenso con le tendenze del mondo. Solo che aveva altri obiettivi : parlava molto di più dei principi non negoziabili, ad esempio, e meno della questione sociale o dei problemi del capitalismo. E l’adesione a questo o quel pontefice, ha molto più connotati politci che evangelici.

    15 Agosto, 2017 - 13:45
  23. picchio

    Trovo infantile la tua maniera di porti Federico. Ora che il maestro ti ha ripreso indossi la maschera del bravo bambino che stava solo scherzando. Quando su altri siti dichiari perentorio ” i gesuiti stanno avvelenando la Chiesa” a commento di articoli da te linkati i su Bergoglio l tuo vero pensiero sia sul Papa che sui gesuiti é evidente.
    Un po’ più di coerenza, siamo adulti, no?
    Cristina vicquery

    15 Agosto, 2017 - 13:53
  24. Victoria Boe

    ” E l’adesione a questo o quel pontefice, ha molto più connotati politci che evangelici.”

    Niente affatto. L’adesione ad un pontefice piuttosto che a un altro dipende da quello che un papa è in grado di tramettere di evangelico al popolo. Di veramente evangelico, visibilmente evangelico.
    La sequela del Cristo è quella che conta; la sequela mostrata nel vivo della storia.
    Quel che dice questo Papa riecheggia nel modo più credibile ciò che c’è scritto nel Vangelo. La politica non c’entra neanche di striscio, anche se molti lo hanno definito ridicolmente un papa catto-comunista. Definirlo così è davvero un sofisma di tipo politico. Quanto di più esecrabile possa esserci.

    15 Agosto, 2017 - 14:52
  25. Victoria Boe

    “Un po’ più di coerenza, siamo adulti, no?”

    Pretendere coerenza da certi cattolici, cara picchio, è pura illusione.
    E non mi riferisco solo a questo signore, ma a tanti altri, anche al di fuori del blog, che dicono tutto e il contrario di tutto.
    Sono proprio questi cattolici che non piacciono a me, e ne prendo volentieri le distanze.

    15 Agosto, 2017 - 15:03
  26. Amigoni p. Luigi

    A proposito della propria cultura che ogni papa si porta dentro.
    Anche a papa Wojtyla – in riferimento all’America latina e magari alla situazione che viveva Romero, oggi nel suo centesimo compleanno, e Dio ne sia lodato – si faceva notare che “la Chiesa non è una Polonia più grande”. E queste flebili osservazioni che intendevano “unire e non dividere la Chiesa” in qualche modo venivano tacitate, forse suscitando qualche forma di scisma.
    Mi scuso per il secondo intervento su uno stesso argomento.

    15 Agosto, 2017 - 15:31
  27. Federico Benedetti

    Che questo papa divida la comunità cattolica è evidente a tutti: il confronto Accattoli e Rusconi ne è riflesso. Partiamo da questa divisione, che non è un bene, e domandiamoci perché la causa è proprio la figura del pontefice, che dovrebbe rappresentare e avere a cuore l’unità della Chiesa.
    È questo il problema, al di là delle tifoserie: perché il Papa non cerca di unire la comunità cattolica?

    15 Agosto, 2017 - 16:19
  28. Federico Benedetti

    Picchio,
    Infantile è mischiare le parole fuori dal contesto, tra un sito e un altro. A me i gesuiti non sono mai piaciuti sul serio, lo ribadisco. La penso come Maria Cristina Venturi sul loro conto e ho molte ragioni per pensare che stiano avvelenando la Chiesa. Non me ne frega niente di fare bella figura con Luigi, sia chiaro. Ho solo chiarito il senso del mio intervento in quel dibattito, in risposta a Salvi. Sono d’accordo con il fatto che con i gusti personali si discute del cibo e non della Chiesa

    15 Agosto, 2017 - 16:26
  29. Federico Benedetti

    Ricapitolando x i picchi:
    concordo con Luigi sul fatto che i gusti personali sono interessati quando si discute di cibo, non in questo blog. Ho espresso i miei gusti sui gesuiti (e confermo che non mi piacciono) solo per rispondere a tono ad Andrea Salvi è concludere: è quindi? ( cioè a cosa serve dire che a lui non piace Burke e a me qualcun altro?). Luigi può pensare quello che vuole, posso anche stargli sui maroni: non mi importa.
    Questa è comunque l’ultima volta che si spiegazioni a picchio.

    15 Agosto, 2017 - 16:30
  30. Federico Benedetti

    L’ultima volta che io do spiegazioni di qualsiasi genere a picchio. E spero che almeno in questa occasione non ci sia un trabocchetto dei suoi.
    Buon Ferragosto

    15 Agosto, 2017 - 16:33
  31. Beppe Zezza

    Victoria nega che l’adesione a un pontefice o a un altro possa avere delle connotazioni politiche.
    Non ho alcun motivo di pensare che questo non sia vero per lei.
    Tuttavia credo che non possa negare che l’occhio di riguardo che papa Francesco abbia avuto per i “movimenti popolari” , per Maduro, per Chavez e la durezza mostrata nei riguardi di Trump siano. stati motivo di apprezzamento ( politico ) da parte di porzioni della opinione pubblica mentre papa Giovanni Paolo II sia stato apprezzato per il suo anticomunismo. E le posizioni dei media sono molto più legate ai valori “politici” che a quelli “evangelici”

    15 Agosto, 2017 - 17:05
  32. Victoria Boe

    I media in questo caso non c’entrano.
    Io parlo dei comuni fedeli come me e lei che non hanno giudizi politici per quel che dice il Papa. Per me è sicuramente così; per lei non lo so, forse no.
    Per me e per tantissima gente comune che lo ha apprezzato da subito, c’è una semplice valutazione del Papa sulla base del Vangelo che predica e che segue alla lettera. Perché questa è la sua vera missione.

    15 Agosto, 2017 - 17:15
  33. maria cristina venturi

    Per rispondere a padre Amigoni.
    E’umano che ogni pontefice si porti dietro il suo “bagaglio”culturale,la sua mentalita’,e’ovvio persino dirlo.
    In Giovanni XXIII si vedeva il retaggio della luminosa e gentile religiosita’popolare dei contadini bergamaschi,in Paolo VI la fine e complessa intellettualita’di una famiglia cattolica altoborghese romana da sempre legata agli ambienti vaticani.Woytjla dimostrava l a sua dura e virile esperienza della chiesa polacca perseguitata dai comunisti, in ogni minimo gesto,Ratzinger era persino manierato alle volte nel suo essere il MODELLO DI TEOLOGO ACCADEMICO TEDESCO,gentile e corretto ,quasi timoroso.

    Tutto questo e’normale,e’ovvio, e quando e’stato eletto Bergoglio era ovvio che un gesuita sud-americano di Buenos Aires avrebbe portato in Vaticano tutto il suo bagaglio culturale e la sua mentalita .
    Quello che e’ cambiato pero’con la figura di papa Francesco, e che ha portato a spaccature gravi all’interno della Chiesa,e’ proprio il modo di intendere il papato da parte del pontefice argentino .Come disse credo LUIGI Accattoli in un suo incontro con Rusconi,questo papa vuole riformare anzittutto la figura del papa,vuole cambiare la percezione della figura papale,da ieratico punto fisso a grande laeder popolare che rischia anch e di parlare a braccio e magari anche di dire sciocchezze, pur di essere percepito “vicino””normale”,senza mantelline e scarpette rosse.
    Non si tratta piu’di essere polacchi o argentini, professori universitarii o pastori delle periferie, qui si tratta di unamodifica SOSTANZIALE:il papa non e’piu’la figura di riferimento,la roccia, ma sembra essere d iventato il capo di una fazione o di un partito politico.Diventando il laeder di un gruppo che lo ha portato al potere il papa cessa di essere il padre di tutti,e quelli che non sono dello stesso partito della Mafia di San Gallo non si fidano piu’,hanno perso fiducia. nel l’equanimita’del papa!
    Questo e’gravissimo, significa uno scisma sommerso.S ignifica soprattutto che si preferisce barattare l’immenso tesoro della Tradizione bimillenaria della Chiesa c on l’effimero trionfo storico di una parte ,quella del gesuitismo progressista, della Chiesa.
    Il gioco vale la candela? Quante divisionii,amarezze,anime perdute,allontanamenti dalla chiesa,quanto dovremo pagare il.trionfo dei gesuiti?

    15 Agosto, 2017 - 17:24
  34. picchio

    Federico visto che non era così difficile ribadire una cosa che tutti quelli che ti conoscono sanno da un bel po’? Perché nascondersi dietro un dito?
    Cristina vicquery

    15 Agosto, 2017 - 17:58
  35. Federico Benedetti

    Non devo più darti spiegazioni di nessun genere.

    15 Agosto, 2017 - 18:15
  36. Beppe Zezza

    A Victoria
    Per quel poco che mi è dato di vedere direttamente – il cerchio delle persone con le quali abbiamo relazioni è per forza di cose abbastanza ristretto – a un’iniziale entusiasmo per i toni familiari, per la catechesi semplice da buon parroco, per i gesti di modestia ( le scarpe, la borsa portata personalmente ecc ) , per le scelte di vivere insieme agli altri e non rinchiuso in un palazzo è seguito un qualche sconcerto per certe esternazioni di pensiero personale – forse anche enfatizzate dai media.
    È certo che una buona fetta dei “fedeli frequentanti” non è più così entusiasta come all’inizio del pontificato.
    E’ secondo me certo che quelli che non lo amano sono un numero piccolo in valori assoluti, ma non tanto percentualmente piccolo tra i “cristiani impegnati attivamente” – come testimoniato dai numerosi siti più o meno allineati su posizioni critiche.

    15 Agosto, 2017 - 20:36
  37. Beppe Zezza

    A me personalmente l’aspetto politico di questo papato disturba un po’. La politica è troppo DI QUESTO MONDO per una istituzione che dovrebbe spingerci sì a pensare alla terra ma guardando al cielo.

    15 Agosto, 2017 - 20:41
  38. Victoria Boe

    Dio santo! Come lo vede lei il cielo, sig. Beppe?
    Io, francamente, non vedo aspetto politico nell’opera di questo Papa.
    Vedo semplicemente un Papa che si interessa del mondo intero e dei problemi dell’umanità nel suo complesso, ma soprattutto di coloro che stanno male, degli emarginati, dei discriminati, dei più poveri, dei malati, degli afflitti e via discorrendo. Sarebbe politica, questa?
    Vedo un Papa che non pontifica, ma si mette al fianco di queste persone perché sa che tutti loro sono fratelli nostri.
    Al loro posto potevamo esserci noi e il papa stesso.
    La sorte, o Chi per essa, ha deciso diversamente. Noi potevamo nascere in Africa ed essere oggi dei migranti; noi potevamo essere dei poveretti fra quelli che hanno perso la vita annegando.
    Possibile che a nessuno passi per la mente, nemmeno per un attimo, questo pensiero?
    Si tratta di avere sensibilità. E si tratta di perseguire dei valori che, prima che interpellare la coscienza umana, ci mettono in relazione col prossimo di fronte a Dio. Il Papa questo fa. Solo questo. E ci dice che tutti dobbiamo seguire questo percorso ed insegnare agli altri, per quanto è possibile, che questa strada è quella unicamente giusta per realizzare la nostra umanità e per avvicinarci a Dio. Se si comincia a fare dei distinguo di carattere politico-partitico, si fallisce il bersaglio.
    Possibile che sempre si debba mettere l’accento sulla politica? Non sarà che siamo tutti un po’ troppo ammalati di politica?

    15 Agosto, 2017 - 22:02
  39. Victoria Boe

    Inutile mettersi davanti a Dio se viene ignorato il prossimo.
    Dio non accetta le nostre fervidissime preghiere e le mani al ciel levate, in un impeto di angelica ispirazione, se prima non ci rapportiamo col prossimo come vorremmo che gli altri si rapportassero con noi. Fratelli e figli dell’Unico Padre.
    Se ancora non si è capito questo, è inutile dirsi cristiani. Si è, come ho già detto, cristiani di facciata.
    Vale la pena ricordare, inoltre, che questo Papa ha una lunga esperienza di vita unica nel suo genere. E non poteva che portarla nel suo ministero. Quando un vescovo argentino passa le sue giornate nelle periferie del suo Paese a respirare un’aria ammorbata da enormi problemi irrisolti che soffocano, anzi schiacciano, la vita delle persone, quel vescovo, diventato poi Papa, non potrà che portarsi dietro quell’esperienza di vita e applicarla, attualizzata, nella sua missione da pontefice.
    Perché il pontificato lui lo vive come autentica missione, caso mai qualcuno non se ne fosse ancora accorto. Una missione che non ha bisogno di avvalersi di complicati testi teologici. Basta attenersi ai princìpi evangelici mettendoli in pratica, non solo predicandoli ex cathedra.
    Francesco, in poche parole, conosce molto più di altri papi che l’hanno preceduto quali sono i problemi veri della gente delle periferie, e parla e agisce, davanti all’intero mondo, mettendo in primo piano i bisogni di tutti quegli uomini che rivendicano giustamente i diritti propri della dignità delle persone umane. Laddove, al contrario, molte persone sono considerate ancor meno delle bestie da certi individui prepotenti e prevaricatori che sono convinti di avere potere di vita e di morte su tutti. Il che è un’aberrazione ripugnante, per come vedo le cose io.

    15 Agosto, 2017 - 22:05
  40. picchio

    Si straparla di scisma sommerso.
    Ma lo sapete che il filosofo cattolico Pietro Prini ha scritto un libro dal titolo proprio ” lo scisma sommerso ” nel lontano 2002 ??
    Perché con buona pace di coloro che credono che con gli altri pontefici , solo perche di loro gradimento, le cose andassero benissimo , da un bel pezzo la Chiesa aveva smesso di parlare al mondo .Solo che MCV , Federico come tanti altri non non se ne accorgevano neppure.
    Cristina vicquery

    15 Agosto, 2017 - 22:26
  41. picchio

    Per anni ho intravisto in questi cattolici scontenti da questo papato che giudicano anomalo dei fratelli maggiori della nota parabola. Ora penso che mi sbagliavo. È più vicino al loro modo di pensare la figura del giovane ricco. Lui come loro ha seguito tutte le norme fin dalla giovinezza, ma queste norme si sono esaurite in una serie di precetti , andare a messa, pregare, non trovarsi la fidanzata prima delle nozze, e non era un reale conversione evangelica del cuore.Ora non riescono a capire che il papà dice che non ci sono piu valori non negoziabili perché TUTTI i valori sono non negoziabili, perche non importa essere contro l’aborto, non tradire la moglie ma fregarsene di quello che Gesù stesso dice costituirà il nostro giudizio finale. E si guardano intorno sconsolato.. .
    Cristina vicquery

    15 Agosto, 2017 - 22:55
  42. Federico Benedetti

    Non è questione di gradimento, ma di continuità nella conferma della dottrina. Quando si vuole fare la rivoluzione, è chiaro che si incontrano reazioni e resistenze.
    Questo pontificato non è paragonabile a nessuno dei precedenti e questo tempo presente è molto diverso dal 2002.

    15 Agosto, 2017 - 22:57
  43. Federico Benedetti

    Il giudizio di picchio è completamente sbagliato. Le piacerebbe sminuire così i dissensi che incontra questo pontificato, ma dovrebbe fare un’analisi più approfondita, che non farà.
    Le suggerisco maggiore rispetto nei confronti di chi, con sofferenza, fatica a vedere buoni frutti in questo pontificato.

    15 Agosto, 2017 - 23:07
  44. Beppe Zezza

    Tutto e niente sono purtroppo sinonimi.
    Se tutto è “amore”, non si sa più cosa sia l’amore.
    Se tutto è “matrimonio” non si sa più che cosa è matrimonio.
    E così discorrendo.

    Per Victoria Boe: Papa Francesco, santo subito!

    16 Agosto, 2017 - 8:22
  45. Vorrei fare qualche postilla alle interessanti affermazioni di Luigi del 14 agosto ore 22.29 e seguenti, a proposito della distinzione tra “dimensione oggettiva” e “dimensione soggettiva” nell’esercizio dell’autorità papale.

    Luigi scrive che «La sfera soggettiva, di libertà e di opinione personale dei Papi, era grande in passato». Fatta in termini così vaghi, mi sembra che sia un’asserzione indimostrabile (e non smentibile), quasi priva di contenuto.

    «è mia convinzione che con le due prigionie di Pio VI e Pio VII nasca il Papato moderno»; questo è interessante e meriterebbe che lui lo approfondisse. Io penso piuttosto che il “papato moderno” nasca con Pio IX (basti pensare che dopo i miei due concittadini ci furono ancora “papi antichi” come Leone XII e Gregorio XVI, dopo PIo IX no), ma certo la figura del papa prigioniero inaugurata da Pio Vi e da Pio VII è una sorta di profezia dei tempi che verranno. Non mi è chiaro però in che senso la loro condizione abbia «reso precaria» la dimensione soggettiva del papato.

    Anche sul fatto che essa abbia «raggiunto il minimo storico con Pio XII» perché «mangiava da solo, quasi non usciva dall’appartamento, salutava i pellegrini italiani dicendo “la vostra bella patria”» ci sarebbe da discutere. È durante il suo pontificato, ad esempio, che si manifestano i segni di un “culto della personalità” che non aveva, allora, molti precedenti; aumenta di molto la copertura mediatica della persona del papa; Pio XII è stato un papa estremamente “interventista”: ha parlato moltissimo, ha parlato di tutto …

    Io però vedrei piuttosto una linea continua, di crescita della rilevanza della figura del papa, che va da Pio IX a Giovanni Paolo II (tendenza che molti di noi erano portati a considerare provvidenziale, interpretandola in termini più teologici che storici): le personalità erano diverse e di conseguenza erano diversi gli stili, ma non veniva in mente a nessuno che ci potesse essere una dicotomia tra la persona e la funzione.

    Dissento completamente da Luigi quando scrive che «i passi più decisi nel recupero alla figura papale della sfera della soggettività sono arrivati con Benedetto e Francesco» sostenendo una continuità che gli pare dimostrata dala «trilogia di Benedetto su Gesù [con la premessa ch’era la sua personale sintesi della lettura dei Vangeli e che ognuno era libero di “contraddirlo”]». Sono anche un po’ stupito del fatto che egli non veda come proprio quella premessa, salvaguardando la distinzione tra il papa e il dottore privato, testimoniasse quanto stava a cuore a Benedetto XVI la dimensione oggettiva del carisma petrino. Io direi addirittura che quello sia stato uno dei punti forti del suo pontificato.

    Infine, Luigi scrive: «Se la prima urgenza fosse di tenere ferme le cose e di conservare il ricevuto, la libertà bergogliana sarebbe deleteria. Ma l’urgenza, secondo me, è invece quella di cambiare e di uscire dal ricevuto per parlare all’umanità di oggi». Non so a che cosa pensi quando parla di “tenere ferme le cose”, ma faccio sommessamente notare che, almeno a giudizio di san Paolo (che non era papa, ma di cristianesimo un po’ ne capiva), la prima urgenza era conservare il deposito della fede: «fidem servavi».

    16 Agosto, 2017 - 10:47
  46. Leopoldo Calò

    Davanti al Creatore dell’universo, nel quale mi pare tutti qui abbiano un’incrollabile fede, non c’è differenza fra un papa ed un qualunque essere (umano, va bene) vivente.
    E’ un’dea facile da esprimere ma difficile da accettare veramente, anche perché finora il messaggio che è stato dato dai predecessori recenti di Francesco, con l’unica eccezione di Giovanni Paolo I, è di segno totalmente opposto.
    Il rischio che corre uno che rifiuta i privilegi della sua condizione è quello di diventare il bersaglio di coloro che finalmente possono sputare ad altezza d’uomo senza il rischio che la saliva gli ritorni in faccia.

    16 Agosto, 2017 - 11:03
  47. Victoria Boe

    Ma quale “papa Francesco, santo subito!”
    Gli occhi e la mente di chi si rifiuta di accettare la realtà oggettiva sono annebbiati da un pesante pregiudizio che non farà vedere mai bene le cose.
    Questa è la colpevole cecità di molti uomini che amano travisare per partito preso. Ed è demenziale.

    16 Agosto, 2017 - 11:53
  48. Beppe Zezza

    La mia sensazione è stata che la “papolatria” O meglio il “culto della personalità” sia stato particolarmente forte con Pio XII,Giovanni XXIII, Giovanni Paolo II. Molto meno accentuato con Paolo VI e Benedetto XVI. Legato alle caratteristiche “carismatiche” della personalità del papa.
    Francesco raccoglie gli entusiasmi di quella parte degli interpreti del CVII che era stata “perdente” nei trenta anni precedenti e del mondo laico che giudica secondo criteri più politico/culturali che spirituali.
    A proposito del culto della personalità ricordo che all’epoca avevamo in casauna istitutrice cattolica australiana; questa era impazzita dalla gioia per avere ottenuto uno zucchetto di Pio XII contenente un suo capello! Infatti era stata la prima a offrirgli il cambio in occasione di una sua entrata in San Pietro sulla sedia gestatoria!

    16 Agosto, 2017 - 12:28
  49. Beppe Zezza

    Da non credere, ai tempi attuali.
    Il XX secolo è stato tutto caratterizzato dal culto della personalità: Hitler, Stalin, Mussolini, Mao tse tung ( si scriveva così a quei tempi ). Anche adesso nel XXI secolo ce ne sono tracce: Obana è stato oggetto di un vero culto. Qundo fu eletto presidente, ci fu una euforia generalizzata : era visto come il Messia che avrebbe riportato la pace nel mondo.
    La necessità di “idolatrare” qualcuno, attribuendogli doti speciliassime e mascherandone le deficienze, è un sintomo della “povertà” spirituale di una buona fetta della umanità.

    16 Agosto, 2017 - 12:35
  50. Federico Benedetti

    Trovo molto interessante l’intervento di Leonardo.
    Attendo con curiosità la risposta di Luigi.

    16 Agosto, 2017 - 13:38
  51. Victoria Boe

    Infatti idolatrare qualcuno o qualcosa è sbagliatissimo. Forse anche un peccato.
    Ma una cosa è l’idolatria, un’altra cosa è riconoscere le virtù e la “bellezza” di una persona, quando ci sono, e dargliene merito.
    Molti invece mostrano profondo fastidio, forse anche un po’ di invidia, nei confronti di qualcuno che si impone all’attenzione di tutti per le virtù che possiede, dovute, io credo, all’opera dello Spirito Santo più che a meriti personali.
    Ecco, è proprio questa la “povertà spirituale”, che diventa colpevole “miseria umana” di una buona fetta dell’umanità. Si mistifica la verità e la si vuole degradare per puro spirito di opposizione a qualcuno che discorda dal proprio “credo” non solo religioso.
    Ed è miseria umana mettersi alla coda di amici e conoscenti che prima avevano un’opinione e poi l’ hanno cambiata, con riferimento a categorie politiche del tutto inopportune.
    Significa non avere libertà di pensiero e dipendere da altri, chiunque essi siano.
    Un cristiano che si rispetti deve fare riferimento unicamente al Vangelo e vedere se quella tal persona ne mette in essere i princìpi, che sono universali.

    16 Agosto, 2017 - 13:48
  52. Victoria Boe

    Condivido in pieno queste parole: «Se la prima urgenza fosse di tenere ferme le cose e di conservare il ricevuto, la libertà bergogliana sarebbe deleteria. Ma l’urgenza, secondo me, è invece quella di cambiare e di uscire dal ricevuto per parlare all’umanità di oggi»
    Il “depositum fidei” non c’entra nulla. C’entra invece la necessità di uscire da un passato messo in naftalina, che non sa scorgere la vita in cammino. Con l’umanità di oggi.
    Ha detto il card. Tagle che la presenza cristiana deve avere, per il nostro tempo, uno stile diverso dal passato.
    «La Chiesa non può essere sempre nostalgica dei “bei giorni passati”. Deve trovare i modi per proclamare che il Vangelo è adatto per questo mondo, non per quello di un’altra epoca».
    Queste parole sono miele per il mio palato e per le mie orecchie.

    16 Agosto, 2017 - 14:12
  53. Beppe Zezza

    I maestri di spiritualità dicono : se vuoi male a qualcuno, lodalo!

    Sono perfettamente d’accordo con lei gentile Victoria nell’affermare che non si può parlare all’uomo di oggi in termini di proibizioni, di leggi e di dottrina.
    Ma quello che manca oggi nella predicazione della Chiesa è la “dimensione verticale”, l’invito a “rivolgersi al Signore” che è il Salvatore e che non fa mancare il suo Santo Spirito a chi è affascinato dalla bellezza dell’Amore cristiano ma, guardando a se’ stesso, vede tutta la sua debolezza, i vizi ai quali è incatenato e dai quali non riece a liberarsi.
    Troppo si insiste sulla dimensione “orizzontale” , sull’invito a “darsi da fare” per aiutare il prossimo, per “salvare la natura” ecc , cose tutte che senza l’aiuto sostanziale dello Spirito Santo sono o fuori della portata dell’uomo “normale” o destinate a prendere delle pieghe “negative” ( eterogenesi dei fini ) come quelle di sentirsi “bravi” e di “giudicare chi non cammina per la medesima strada”.
    Non si può vivere il Vangelo senza un rapporto intenso e intimo con il Signore Gesu’ e questo rapporto si costruisce a poco a poco.

    16 Agosto, 2017 - 15:29
  54. Victoria Boe

    Non è vero che la Chiesa di oggi parli senza seguire la dimensione verticale.
    Quando io sento le omelie del mio parroco, le vedo proiettate tutte verso Gesù Cristo. Ma da lì poi raggiunge la dimensione orizzontale dove Gesù è incarnato nell’ umanità. Gesù non vuole restare lassù.
    ” Perché guardate lassù verso il cielo?….”
    Lo ha detto Lui che lo si deve riconoscere quaggiù, nel volto dei fratelli più dgareeboli. Tutto il suo insegnamento verte su questo concetto, in fin dei conti.
    Qualcuno dell’ alta gerarchia ha detto: ” ho imparato tutto dai più poveri”.
    Questo è significativo.
    E comunque è vero che
    pregare lo Spirito Santo è molto importante e giusto.

    16 Agosto, 2017 - 16:25
  55. Victoria Boe

    Ho scritto: dei fratelli più deboli, e lo smartphone ha pasticciato.

    16 Agosto, 2017 - 16:28
  56. maria cristina venturi

    Facciamo un esempio spicciolo dalla “mutazione”profonda che questo papa vuole apportare non solo alla figura del papa ma all’intera DOTTRINA cattolica (e parlo di dottrina non di pastorale, benche’il mantra dei bergogliani e’che dottrina non viene toccata)
    Un vescovo canadese ha testimoniato che papa Francesco,quando i vescovi canadesi,gli hanno esternato le loro preuccupazioni riguardo alcalo dei sacerdoti,per cui moltifedeli in territori sperduti rimang ono.privi dei SACRAMENTI, ha risposto che nel futuro della Chiesa quello conta non non e’ l’Eucarestia,e quindi i sacerdoti ordinati che consacrano il pane e il vino,quanto l’annuncio del la Parola e questo lo possono fare tutti,anche i laici.Pare che abbia risposto,il pontefice,che il futuro della Chiesa sara’ nel predicare l’accoglienza, ilvolontariato,la giustizia s ociale,l’attenzione ai poveri, non nell’Eucarestia. .Insomma una teologia del “pueblo”allo stato puro,il pueblo e’il corpo di Dio,anzi il pueblo e’Dio, per cui,al limite,non ci sara’piu’neppure bisogno che esistano i sacerdoti.
    Se cosi fosse e se il vescovo canadese ha capito bene la risposta del papa(ed e’stato riportato anche da Aldo Maria Valli nel suo blog)vorrebbe dire che si e arrivati ad unmutamento sostanziale della dottrina cattolica:la parte trascendente e sacra c ontera’sempre meno,mentre la parte socio-olitica diventera’predominante.
    Inutile continuare a dire che questo papa non cambia la dottrina,se poi nei suoi insegnamenti quotidiani c’e’un continuo ribaltamento della dottrina.
    Secondo papa Francesco non bisogna preuccupardi se ci saranno nel futuro.pochi sacerdoti che danno i Sacramenti,l’Eucarestia,la Confessione,l importante e’il messaggio di tipo pauperistico .
    Gli fa eco dall’Argentina il suo amico Tucho Fernandez che ha dichiarato che in un futuro e’auspicabile e possibile che non sia piu il parroco,il sacerdote consacrato,a capo delle parrocchia,ma un comitatocui faranno parte,con pari autorita’, delegati eletti,donne e uomini,laici e preti.
    Se questo none’uncambianento EPOCALEdella dottrina cattolica,centrata sulla Messa,i sacramenti,il sacerdozio, la gerarchia, se questo non un ribaltamento della dottrina cattolica vorrei sapere cosa lo e’!
    …..

    16 Agosto, 2017 - 16:39
  57. Federico Benedetti

    Lo è.

    16 Agosto, 2017 - 17:40
  58. Beppe Zezza

    Vede cara sIgnora Boe è proprio questo il punto.
    Sono assolutamente d’accordo con il Papa che l’importante PRIMA dell’Eucarestia e’ l’annuncio della Parola e questo lo possono fare anche i laici ( e questa è stata la novità più importante del Concilio: tutti i battezzati, in forza del proprio Battesimo, possono annunciare la BUONA NOTIZIA del Vangelo.
    Ma la BUONA NOTIZIA non e’ che BISOGNA aiutare i poveri e che BISOGNA accogliere i migranti e che BISOGNA dare da mangiare agli affamati ecc; la BUONA NOTIZIA e’ che Dio trasforma il cuore di chi crede in Suo Figlio e si abbandona a Lui e gli da’ un cuore capace di amare la moglie, di avere dei figli e dare la vita per loro, di servire il paese nel quale è nato mettendo a frutto le proprie capacità, gli dà il discernimento per vedere quale è la sua vocazione propria nella vita – quale è momento per momento la Sua volontà per la propria vita. Questa volontà potrà anche essere quella di spendersi per ridurre la fame nel mondo o per accogliere i senza tetto della sua città ma non è CERTAMENTE solo quella! La volontà di Dio per tutti è rendergli testimonianza che LUi è presente accanto a chi lo cerca, che Lui sostiene nella malattia e nel dolore chi si affida a Lui, che se sei con Lui nulla ti può danneggiare veramente e che puoi vivere senza avere terrore del futuro e che puoi servire il tuo prossimo ( quelli con i quali vieni in contatto ) nelle sue necessità

    16 Agosto, 2017 - 19:10
  59. Beppe Zezza

    La Buona Notizia è che con lo Spirito Santo puoi vivere in pace con tutti, senza giudicare nessuno

    16 Agosto, 2017 - 19:13
  60. Beppe Zezza

    la scarsezza di preti renderà i sacramenti più difficili da avere – magari questo potesse significare che diventino anche più “preziosi” come tutte le cose “rare” . Oggi la Eucarestia è vista da qualcuno come un “diritto” – figurati un po’!
    Come si dovrà riorganizzare la Chiesa in mancanza di sacerdoti? Come nelle terre di missione. e se sarà un laico a portare avanti una Parrocchia, a organizzare il catechismo ai giovani, a organizzare i corsi matrimoniali e quant’altro , bene. Per fare queste cose non è indispensabile essere un prete. L ‘importante è che in ogni luogo ci sia sempre un punto di riferimento, una comunità che si aggrega nel nome di Cristo.

    16 Agosto, 2017 - 19:24
  61. Victoria Boe

    Sig. Beppe, in realtà la Buona Notizia è che Dio è AMORE. Questa è la vera buona notizia. E nel nome di questo Amore tutti noi umani, figli dell’Unico Padre, siamo chiamati a testimoniarlo, l’ Amore.
    E come? Mettendo in un angolo l’egoismo e l’indifferenza e volgendo lo sguardo al prossimo, qualunque prossimo; non solo quello che piace a noi.
    Ma poi, chi l’ ha detto che il Papa ha pronunciato le parole riportate dalla signora Venturi e raccolte prontamente da lei? E se pure le avesse dette, in quale contesto erano inserite?
    Non mi piacciono le frasi estrapolate da un discorso per strumentalizzarle a proprio piacimento.
    Io so che il Papa ha detto qualche tempo fa: «Noi celebriamo il memoriale del sacrificio di Gesù. Ancora oggi Egli realmente dona il suo Corpo per noi e versa il suo Sangue per redimere l’umanità. Nella Penitenza, Gesù ci accoglie con tutti i nostri limiti e peccati, per donarci un cuore nuovo, capace di amare come Lui …Tutti i battezzati siamo la Chiesa, la Chiesa di Gesù. Da tutti coloro che seguono il Signore Gesù e che, nel suo nome, si fanno vicini agli ultimi e ai sofferenti, cercando di offrire un po’ di sollievo, di conforto e di pace. Tutti coloro che fanno ciò che il Signore ci ha comandato sono la Chiesa. ”
    Le sembrano, queste, parole insignificanti? A me proprio no, caro sig. Beppe.
    Smettiamola, per favore, di trovare mille cavilli per dimostrare che ‘sto Papa vuole cambiare il mondo. Sarebbe ora di finirla con questa grottesca panzana. Finitela una buona volta!

    16 Agosto, 2017 - 20:08
  62. Victoria Boe

    “Facciamo un esempio spicciolo dalla “mutazione”profonda che questo papa vuole apportare non solo alla figura del papa ma all’intera DOTTRINA cattolica (e parlo di dottrina non di pastorale, benche’il mantra dei bergogliani e’che dottrina non viene toccata)”

    “Mutazione profonda” un corno, signora Venturi.
    Smetta di parlare al vento. Dubito che lei conosca la dottrina, gentile signora.
    Lo ha mai letto il catechismo? Lì sta la dottrina. Ma non in quello di Pio X.
    Lo legga con attenzione e poi potrà parlare di “mutazione”.

    16 Agosto, 2017 - 20:20
  63. Beppe Zezza

    Il punto è, signora Boe, e’ che per testimoniarlo bisogna prima sperimentarlo! E allora la predicazione deve essere questa: Dio e’ amore. SPerimentatelo sulla vostra pelle! Quando hai sperimentato che Dio c’è ed è Amore allora, e solo allora, potrai testimoniarlo. E la esperienza di Dio Amore ( per te e quindi per tutti ) la hai credendo a quello che dice (Fede) e facendo quello che dice di fare ( rispetto della Legge ) . ( prima la fede, la prassi segue )
    Le parole che lei cita del Papa – non so se virgolette indica che sono testuali – sono quanto meno poco precise. ” Tutti i battezzati siamo la Chiesa di Gesu’ ” poi ” tutti coloro che fanno ciò che il Signore ci ha comandato sono la Chiesa” . Orbene lei sa meglio di me che una gran fetta di battezzati NON fa ( chi più chi meno ) ciò che il Signore ci ha comandato. Sono Chiesa o no?
    Io apprezzo molto – per quel che può valere il mio apprezzamento ! – la campagna contro il “clericalismo” che il Papa conduce, apprezzo meno il suo convincimento che nel pensiero del popolo – indipendentemente dalla sua fede esplicita nel Dio di Gesu’ Cristo – ci sia la espressione della voce di Dio. Una comunità “cristiana” è espressione della voce di Dio , ma per essere “cristiani” è necessario oltre a essere battezzati avere la fede.

    16 Agosto, 2017 - 20:50
  64. Victoria Boe

    Le parole citate e virgolettate sono testuali, e sono giuste.
    Lei sbaglia ancora, sig. Beppe, a mio avviso.
    Di quale fede parla? Avrà sentito dire che la fede è dono di Dio, ma saprà anche che non a tutti è stato dato questo dono. E ci sarebbe da chiedersi il perché. Ma non credo che ci sia risposta alla domanda in questione. Questo tema è stato trattato più volte nel blog.
    Neanche il battesimo conferisce questo dono: inutile negare l’evidenza. Ed è per questo che molti battezzati si allontanano dalla Chiesa.
    Può crederlo o no, ma la verità è questa. Basta leggere la vita intorno a noi, in cui è presente Dio stesso, per constatarlo. Ogni altra teoria, anche formulata in buona fede, lascia il tempo che trova.
    Ma al centro della questione c’è l’uomo nella sua complessità e nel percorso di vita. E guai a dire che la fede se uno non ce l’ha, se la può dare. Perché non è proprio così. Sa quanti si rammaricano di non riuscire ad aver fede? Sono tanti.
    Solo Dio, se vuole, può darla la fede, e nei modi che ritiene opportuni.
    Altrimenti si può optare per la famosa scommessa di Pascal. Ma si tratta di “scommessa” e di imporsi di credere, cioè di avere fede.
    Ma è proprio per questo che la via maestra per arrivare a Dio è l’AMORE, anche senza avere quella fede di cui lei, sig. Beppe, si fa convinto assertore ponendola al primo posto e sbagliando. Fra le tre virtù teologali, la più grande è la Carità, ovvero l’Amore.
    L’Amore si configura come attenzione per il prossimo, soprattutto quello più indigente.
    L’apostolo Giovanni, l’evangelista teologo, lo dice chiaramente: come si può credere in Dio che non si vede, se non si ha Amore per l’uomo che si vede?

    17 Agosto, 2017 - 9:28
  65. Victoria Boe

    Dunque, non è vero, come lei Beppe dice, che i credenti sono quelli che dicono di avere fede, cioè di credere in Dio solo perché obbediscono alle leggi e credono ai dogmi. Lei insiste molto su questo, ma sbaglia, a mio avviso e non solo mio.
    Non per caso qualcuno ha detto che l’ Amore supera la Legge.
    Infatti una fede così concepita non è fede; è, casomai, Teismo, che è tutt’altra cosa. In questi casi, cioè, la fede è solo una bella ipotesi sull’esistenza di Dio, che nessuno ha mai visto. E tale fede richiede , appunto,l’obbedienza alle leggi.
    Ma questa non è fede, è invece una forzatura della fede, con sottesa una paura del castigo di Dio se le leggi non vengono osservate.
    Tutto ciò richiama all’insegnamento di una Chiesa in qualche misura dispotica e giudicante e codannante ( nei confronti degli altri ma non di sé stessa), che aveva le sue origini nel passato, anche in quello di non molti anni fa. E da cui però ci si sta affrancando, e grazie a Dio!
    La fede cristiana la si ha davvero quando si percepisce che si aderisce al Gesù Cristo delle beatitudini: “ogni volta che avrete fatto tutto questo… ai vostri fratelli più piccoli, lo avrete fatto a me.” Tanto difficile da accettare?
    Questo significa che la fede corrisponde, in certo qual senso, all’Amore. E chiunque abbia Amore per il prossimo che si trova impelagato nelle aspre, a volte crudeli e diverse nei segni, problematiche della vita, anche se non è credente secondo i canoni della Chiesa, ha una fede inconsapevole nel Dio di Gesù Cristo e della Vita.
    Dio nessuno l’ha mai visto in questo mondo.
    L’immagine di Dio nel mondo è l’Uomo fatto a immagine e somiglianza di Dio. Gesù Cristo è venuto anche per questo: per dirci che l’immagine di Dio è impressa nell’uomo e nella donna come è impressa, al massimo grado, in Lui. Quando noi abbiamo fede nell’uomo, la stessa fede la poniamo in Dio.
    Dunque, Gesù Cristo è il Volto sublime di Dio e conseguentemente l’uomo e la donna sono pure il Volto di Dio.
    Guardando bene il volto del prossimo, vi scorgiamo non solo i tratti fisici ma anche, negli occhi soprattutto, lo spirito che gli ha impresso Dio. Ma bisogna educarsi a vederlo lo spirito divino in un volto umano, soprattutto se è segnato da certe stigmate impresse dalla vita.

    Invito a seguire corsi di catechismo PER ADULTI. Sono molto utili.

    17 Agosto, 2017 - 9:34
  66. Luigi Accattoli

    Leonardo Lugaresi e altri mi hanno fatto domande alle quali risponderò con un nuovo post appena mi fermo: ora sono in giro, ma vado ruminando le risposte come fa il bue. Se domandate ancora, mi aiutate a rispondere.

    17 Agosto, 2017 - 9:47
  67. Beppe Zezza

    gentile signora Boe
    lei scrive :
    “Dunque, non è vero, come lei Beppe dice, che i credenti sono quelli che DICONO di avere fede, cioè di credere in Dio SOLO perché obbediscono alle leggi e credono ai dogmi.”
    Non so dove lei abbia desunto che questo sia il mio pensiero dato che io ho detto invece che avere Fede in Dio è “credere in quello che dice” e nel “fare quello che dice di fare” (manifestazione del fatto che il credere non è solo una questione puramente teorica e mentale).
    A me pare che i due pensieri non siano nemmeno lontanamente parenti.

    Certo la affermazione tradizionale : “il Battesimo dà la fede” , così come è, nuda e cruda, lascia molto perplessi. Perché smentita dalla esperienza : molti, moltissimi battezzati si sono allontanati e si allontanano dalla pratica della Fede.
    A meno che questa stessa frase non vada intesa così: la Fede che il Battesimo conferisce è come un piccolo seme. E i semi per potersi sviluppare hanno bisogno di essere irrigati; se manca l’acqua i semi si seccano e muoiono o vanno in letargo.
    L’acqua necessaria a che questo seme si sviluppi è la Parola di Dio – l’annuncio della salvezza .
    Ora tantissimi battezzati non hanno mai “ricevuto” questa acqua e il Battesimo è rimasto come “in letargo” in attesa di essere “risvegliato”. Per questo è necessario – e papa GPII lo ha detto a più riprese – che ANCHE ai battezzati venga fatto l’annuncio della salvezza così come lo si fa ai non battezzati , che non fanno parte dei confini “visibili” della Chiesa.

    Concordo con lei quando dice che su uno la fede non ce l’ha non se la può dare. La Fede è un DONO che la Chiesa distribuisce.
    Quanti di questi che si rammaricano di “non riuscire ad avere fede” si sottomettono umilmente a qualche percorso che la Chiesa propone?
    Ricordo molti anni fa che chiacchieravo con un mio collega di lavoro, ingegnere come me, che si rammaricava di avere cercato Dio per tanti anni e di non averlo trovato. E io gli dissi: guarda che tu non hai trovato Dio perché in realtà stai cercando di trovare quel dio che hai in testa tu – ma quello non lo troverai mai perché quello che hai in testa tu non è dio ! Dio è Altro. Se vuoi trovarlo, lasciati guidare! Naturalmente lui non lo ha fatto, pervicacemente attaccato al suo pensiero..
    Che Dio POSSA dare la fede in modi che Lui ritiene opportuni ( e quindi anche tramite la pratica di un amore solidaristico ) non lo posso negare : Dio è Dio e quindi a Lui NULLA è impossibile. TUTTAVIA la Chiesa – attraverso le Sacre Scritture ( San Paolo ) dice altro . Dice che la FEDE nasce dall’ ASCOLTO della predicazione!

    L’Amore – del quale parla san Giovanni – è il FRUTTO MATURO della FEDE, non la PREMESSA ( o per intendersi meglio, la premessa è l’AMORE di Dio verso di noi, il frutto maturo è la nostra trasformazione in persone che vivendo di questo Amore, lo traducono in ogni atto della vita quotidiana.
    E la frase che lei cita va intesa – nella stessa linea della lettera di Giacomo – non ingannarti pensando di avere fede solo perché hai la credenza in Dio. Se hai FEDE, cioè se Dio è IN TE questo si vedrà da come ti poni di fronte al tuo prossimo. Se ti comporti come Dio di comporta allora puoi dire di avere FEDE, se invece non lo fai, guarda che ti illudi!
    L’AMORE del quale parla il Vangelo, è molto, molto di più dell’amore solidaristico alla portata di ogni essere umano di “buona volontà” : è l’Amore dell’INNO alla Carità – che non si vanta, non si insuperbisce, non tiene conto del male ricevuto, tutto crede, tutto scusa, tutto sopporta. E’ L’Amore del discorso della montagna che non giudica, che non resiste al male, che si lascia offendere, che si carica del peccato degli altri .

    Nel suo dialogo con me lei si fa trascinare dal pensiero che io ponga come necessaria la PREMESSA di adesione ai dogmi della fede. Ma non è così. L’adesione ai “dogmi” della fede è, secondo il mio pensiero, un frutto MATURO ( ma certo!, una “cartina di tornasole”) dell’adesione a Dio.
    Perché Dio ha voluto che l’adesione a Lui passasse per l’adesione a Suo Figlio Gesù Cristo e l’adesione a suo Figlio Gesù Cristo passasse attraverso l’adesione alla Sua Chiesa . E i dogmi sono l’espressione della meditazione della Chiesa

    17 Agosto, 2017 - 10:46
  68. Victoria Boe

    Sì certo, anche quello della infallibilità del Papa; anche quello del fantomatico peccato originale e qualche altro.
    Tutti espressione della gran meditazione della Chiesa.
    Ma adesso devo interrompere
    perché vado di fretta.

    17 Agosto, 2017 - 11:46
  69. Beppe Zezza

    Quello del peccato originale, correttamente inteso, è un pilastro senza il quale non si comprende nulla della incarnazione, morte e resurrezione di Gesu Cristo

    17 Agosto, 2017 - 12:17
  70. Beppe Zezza

    A Victoria Boe
    Vorrei aggiungere qualche parola su un altro punto.
    La espressione “la fede è un dono” viene utilizzata per affermare “e chi ci posso fare se a me questo dono non è stato elargito”. come se il donare o non donare la fede a qualcuno dipenda da una ( capricciosa ) decisione di Dio. E se io NON ho fede, questo in fondo e’ colpa ( o responsabilità di Dio ).
    Niente di più sbagliato!
    La fede Dio la vuole offrire a tutti! per questo il mandato agle apostoli è “andate fino agli estremi confini della terra e annunziate il Vangelo ( = date alla gente la possibilità di credere ).
    La verità è che di fronte all’annuncio: “Dio è Amore. Convertiti e credi in Lui” l’uomo è totalmente e intimamente libero di accogliere l’annuncio e iniziare un cammino di conversione ( cambiamento di modo di pensare e di agire ) o di rifiutarlo. Perché “convertirsi” significa riconoscere che si è sbagliato, che non si stava percorrendo la via retta ….. e per fare questo bisogna essere almeno un pochino umili.
    ( Dire che la Buona Notizia è solo : Dio è amore, senza la seconda parte che è molto personale : convertiti e credi , è incompleto e può essere molto fuorviante )

    17 Agosto, 2017 - 15:41
  71. Andrea Salvi

    Faccio anch’io una domanda a Luigi, che non c’entra però con quelle fatte negli interventi precedenti.
    In una intervista del 14 agosto pubblicata sul settimanale cattolico americano The Wanderer, il cardinale Burke ribadisce la intenzione di non lasciare senza seguito la mancata risposta di papa Francesco ai dubia sulla Amoris Laetitia. Come pensi che evolvera’ la situazione?

    17 Agosto, 2017 - 17:50
  72. Luigi Accattoli

    Andrea puoi darmi le parole esatte?

    17 Agosto, 2017 - 20:05
  73. williamcanciani

    In fondo troverei provvidenziali tante critiche cattoliche verso questo papa, se però la criticabilità argomentata alle posizioni dei papi fosse un dato acquisito per sempre, e non si usassero come argomentazione non criticabili dichiarazioni di altri papi. Allora ci affanniamo a distinguere sottilmente tra pareri personali, magistero ordinario, definizioni ex cathedra. Tutte cose utili al funzionamento del magistero stesso, che non potrebbe auto-squalificarsi. Ma quando ragioniamo con uomini, e non semplicemente dentro un circuito ecclesiastico, ci rendiamo conto che tutto va dimostrato, che abbiamo a che fare, la chiesa ha a che fare con un’immenso gregge di pecore disperse per il quale non vige NESSUNA sicurezza. Il papa, i concili, la Bibbia, e perfino Gesù nei Vangeli parlano agli uomini quando dal loro cuore qualcosa risponde. Dunque non ci si può risparmiare la fatica di argomentare tutto con riferimenti alla vita e all’esperienza, e non ci sono parole sicure scritte in cielo ed evidenti a tutti che si possano utilizzare.

    18 Agosto, 2017 - 16:02
  74. williamcanciani

    Supponiamo un nuovo papa che decida di tornare al minimo di soggettività e che parli SOLO per definizioni ex cathedra. Questo vincolerebbe chi intende definirsi cattolico e tutti i dissidenti sarebbero eretici. Ma domandiamoci: lo renderebbe automaticamente autorevole e ascoltato? Inciderebbe di più sul corso della storia? Probabilmente perderebbe qualche fedele e condurrebbe a Cristo un piccolo resto di gregge, un nucleo di duri e puri. Questo è quanto è successo con l’arroccamento progressivo concilio di Trento, Concilio Vaticano I fino alla tragica e commovente figura storica di Pio XII. Non metto in dubbio che queste distinzioni ecclesiologiche tra magistero e opinione possano essere utili al funzionamento pratico dell’organizzazione chiesa (che è indispensabile). Molti affermano che l’Amoris Laetitia non sia chiara e aumenti l’insicurezza; ma quand’anche fosse chiarissima, resterebbe una sicurezza solo per i cattolici senza dubbi (e non metterei nemmeno la mano sul fuoco per il loro foro interiore), e nel grande bailamme dell’umanità (che poi è quella che Cristo ha sempre inteso salvare) sarebbe sempre incerto. Ed è in quel bailamme, non “infra catholicos” che si gioca il futuro del Cristianesimo. Possiamo anche dire noi cattolici che il magistero non è opinabile, ma tutti gli altri continueranno ad opinarlo.

    18 Agosto, 2017 - 16:39
  75. Victoria Boe

    “Dunque non ci si può risparmiare la fatica di argomentare tutto con riferimenti alla vita e all’esperienza, e non ci sono parole sicure scritte in cielo ed evidenti a tutti che si possano utilizzare.”

    Condivido queste parole, perché anche io sono convinta che dalla vita e dalle esperienze personali e altrui si impara molto più che dai testi, sacri o non-sacri, dalle certezze depositate nel grande libro teologico che non ha teorie fisse essendo stato squadernato da uomini diversi, dalla dottrina della Chiesa dove appaiono perfino delle contraddizioni.
    Gesù Cristo, che per i cristiani è Dio e Uomo, insegnava proponendo ai discepoli parabole in cui faceva riferimento proprio alla vita degli uomini, con categorie umane. I teologi e la Chiesa hanno astratto quegli insegnamenti in teorie e formule da appendere in cielo onde attenersi ad esse nel tentativo di divinizzarsi. Un essere umano non sarà mai divinizzato, non potrà mai esserlo. Dio è puro Spirito, l’uomo è materia e spirito, e la materia limita l’uomo.
    Il suo compito sulla Terra è quello di adoperarsi per creare il Regno di Dio, non lassù in cielo ma qui sulla Terra.
    E il Regno si crea facendo il bene e diffondendolo, attuando giustizia, realizzando armonia. Qui sulla Terra. Non proiettandolo in cielo, sicché molti aspettano la vita che verrà in un cielo che ha le parvenze di un altro pianeta dove sarebbe situato un altro paradiso terrestre di memoria scritturistica.

    18 Agosto, 2017 - 20:34
  76. Federico Benedetti

    Di fronte a posizioni così evidentemente eretiche, addirittura vicine al pelagianesimo, suggerisco la lettura di Sant’Agostino.

    19 Agosto, 2017 - 8:55
  77. williamcanciani

    Proprio la vita di Agostino dimostra l’assunto. Agostino non è nato e cresciuto in un alveo cattolico; lo è diventato dopo diverse esperienze in altre fedi. Che cosa lo ha convinto al battesimo, se non l’esperienza di vita?

    è abbastanza facile gridare all'”eresia”. Si sfruttano i dibattiti del passato, ci si mette dalla parte del vincitore (supponendo che fosse assistito dallo Spirito Santo) e la questione è chiusa senza scendere nel merito. Ma siete davvero sicuri che sia la decisione storica a stabilire “questo è vero”, “questo è falso”. Ci contentiamo di quella perché facilita le cose, ma, sinceramente, potete affermare di averne la certezza solo per l'”ipse dixit” di Agostino o di chi per lui?

    19 Agosto, 2017 - 10:15
  78. Federico Benedetti

    Excusatio non petita, accusatio manifesta.

    19 Agosto, 2017 - 11:29
  79. Lorenzo Cuffini

    Federico vorresti indicare un punto almeno “così evidentemente eretico”?
    Ti ricordo che qui non te la puoi cavare cancellando roba.

    19 Agosto, 2017 - 13:44
  80. Federico Benedetti

    Lorenzo, ti ricordo che io qui non devo rendere conto a te o giustificare quello che scrivo. Se per me una cosa è evidente come la luce del sole e per te non lo è, pazienza. Amici come prima.
    Per venire incontro ugualmente alla tua richiesta provocatoria, aggiungo solo che mi riferivo all’ultimo “contributo” di Marilisa/Victoria, dove, con tutta evidenza, ci si permette di discettare del Regno di Dio, del Cielo e della terra, di teologia e del magistero della Chiesa in termini non conformi alla dottrina cattolica.

    19 Agosto, 2017 - 14:23
  81. Victoria Boe

    Ovvio che il riferimento fosse alle parole orripilanti di Victoria, la pecora nera del blog, quella che “avvelena” la vita dei clericalissimi servili come il Benedetti. E che, tuttavia, ha libero pensiero e, pur essendo cattolica, ha il diritto di esprimere pareri che, anche se non piacciono al suddetto, non sono eretici neanche per sbaglio.
    Non è lui che deve suggerirmi di leggere Agostino, che la sottoscritta ha letto ben prima di lui e con maggiore capacità critica; e senza, proprio per questo, doversi sentire in dovere di approvarlo in tutto e per tutto.
    Solo i clericali fedelissimi e “non pensanti” possono appellarsi ai vari “ipse dixit” ( non solo di sant’ Agostino) cui ha accennato williamcanciani.

    19 Agosto, 2017 - 14:52
  82. Victoria Boe

    Aggiungo: se ” i contributi” della sottoscritta non sono graditi ai vari Benedetti, basta saltarli a piè pari.
    Nessuno ne soffrirà e si eviteranno le fastidiose gastriti da avvelenamento.

    19 Agosto, 2017 - 15:03
  83. Federico Benedetti

    Ma certo, adesso corregge anche Sant’Agostino.
    A quando San Tommaso D’Aquino?
    Forse però ha ragione sulle eresie: tolto uno smisurato egocentrismo, non rimane niente. Proprio niente.

    19 Agosto, 2017 - 15:15
  84. williamcanciani

    non per dire, ma se è per questo pure Tommaso d’Aquino correggeva Agostino

    19 Agosto, 2017 - 17:07
  85. williamcanciani

    Forse è possibile che qualcuno creda a qualcosa perché l’ha detto qualcun altro; in quel caso manifesta una straordinaria fiducia in questo qualcun altro, ma ci sono sempre ragioni esperienziali di tale fiducia. Vale perfino per il credere in Cristo.
    Così il credere i dogmi cattolici perché si è cattolici è una petizione di principio; si crede cattolico perché si è sperimentata nella vita la validità della fede cattolica. O sbaglio? Ciò andrebbe fatto dogma per dogma, ma ce ne asteniamo per mancanza di tempo e di dottrina, fidandoci dei Padri fino a prova contraria.

    19 Agosto, 2017 - 17:16
  86. Lorenzo Cuffini

    Federico?
    Ci sei o ci fai?
    Certo che ti riferivi all’ intervento di Victorta.
    TI ridomando: quali sono le affermazioni così chiaramente eretiche in quell intervento?

    19 Agosto, 2017 - 17:41
  87. Victoria Boe

    “Forse però ha ragione sulle eresie: tolto uno smisurato egocentrismo, non rimane niente. Proprio niente.”

    Tutti quelli che hanno libero pensiero, e sono in netta minoranza rispetto agli altri, vengono accusati di “egocentrismo” da coloro che non riescono ad affrancarsi dalle opinioni comuni. Una accusa risibile da sempre messa in campo da quelli che non sanno ragionare di testa propria; un segno evidente di penosa frustrazione; un lancio di pietre verso chi è fuori dal recinto dei benpensanti che hanno lo stile dei farisei.
    L’ omologazione di chi crede di avere fede solo perché obbediente ciecamente ad una istituzione, indica la falsità, la pochezza, della fede stessa.
    Ed è questo che nel tempo ha corrotto e reso debole la Chiesa.
    La Chiesa ha bisogno non tanto di voci concordi e sempre univocamente ossequienti quanto di parole che le manifestino gli errori laddove ci sono. Senza timore.
    La Chiesa è fatta anche di semplici fedeli che hanno il DOVERE di far pervenire la propria voce dissonante, quando è il caso, a chi occupa posti più alti nella piramide della gerarchia cattolica.
    Oggi finalmente si sta prendendo coscienza dell’importanza della voce dei fedeli nella Chiesa.
    Solo gli ottusi respingono queste indicazioni. E seppure in minoranza, non sono pochi.

    19 Agosto, 2017 - 18:54
  88. Beppe Zezza

    Dunque fanno benissimo mcv fb e clodine quando esprimono il loro dissenso

    19 Agosto, 2017 - 19:43
  89. Victoria Boe

    Il loro dissenso, caro sig.Beppe, è dissenso verso chi è fuori dall’omologazione e ha parole nuove da dire.
    Quindi ha un’altra valenza, e lei lo sa bene, perché è sulla loro linea.

    19 Agosto, 2017 - 21:01
  90. Beppe Zezza

    Oggi in realt non si sa bene chi è dissonante: Burke ad esempio è “dissonante” o no?
    O deve intendersi per “dissonante” solo qualcuno che , accogliendo una certa interpretazione di rottura al pontificato di Papa Bergoglio, si pone in alternativa al Magistero Tradizionale?

    20 Agosto, 2017 - 12:38

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