Arriva il “soldatino” Bagnasco: parola di Cossiga

Fuochi coloratissimi in un’intervista di Francesco Cossiga al Riformista, dove tratta di una “tirata d’orecchio” che gli sarebbe arrivata dal Vaticano per i toni polemici con cui aveva ribattuto alle posizioni di altri cattolici sui Dico.
Eccolo lanciare carboni ardenti su Martini e Tettamanzi: “Sarei tentato di assumere la stessa posizione del cardinale Carlo Maria Martini, gesuita, arcivescovo emerito di Milano, che ha dichiarato con candore e umiltà a proposito dei Dico che ‘L’argomento è complesso’, e che lui, successore degli Apostoli, ‘non si impiccia’. O almeno la posizione equivoca, ‘un passo avanti e uno indietro’, del cardinale Dionigi Tettamanzi… nel nome della pace religiosa tra i cattolici”.
Ancora su Martini e vescovi e laici che chiama “cattolici democratici”: annuncia che “dopo questa intervista” tacerà sui Dico, anche perchè “non sono un vescovo, come il cardinal Martini, monsignor Bettazzzi e i vescovi di Padova, Pisa e Taranto, ma solo un laico, anche piuttosto ignorante, che poco conta nello Stato e certamente nella Chiesa. Non sono né Melloni né Scoppola né Elia né la Bindi né la Binetti, io!”
Su Bertone: “Cercherò di capire che cosa vuole la Segreteria di Stato. E forse voterò come voterebbero certamente il cardinale Martini e molti altri vescovi, religiosi e presbiteri se mai avessero il diritto di votare in Parlamento: non voterò a favore, ma neanche contro, e forse mi asterrò dal voto e dalla votazione”.
Bis per Bertone. Prima di questa intervista, il senatore a vita aveva detto all’Ansa d’essere stato “rimproverato anche di aver mancato di rispetto al Vaticano”, ma non per telefono, com’era stato scritto bensì “con una lettera piuttosto insolente, anche perchè indirizzata a un ex capo di uno Stato al quale il Vaticano è legato da accordi solenni. Accordi che hanno attribuito, a suo tempo, anche con la mia collaborazione politica, alla Chiesa italiana enormi privilegi ignorati dalla storia dei concordati”.
Ce n’è anche per Bagnasco: “Con l’uscita di scena del cardinale Ruini – aveva detto sempre all’Ansa – e con la successione di un militare con rango di generale di Corpo d’armata posto alle dipendenze dirette del segretario di Stato, la musica cambia. E io, che specie dopo il colloquio del
segretario di Stato vaticano con il presidente del Consiglio entrambi ‘cattolici doc’ non ci capisco più niente, seguirò il consiglio di un autorevolissimo cardinale già aspirante papa, che ha detto “l’argomento è complesso ed io non me ne impiccio”.
Bis per Bagnasco: “Non comprendo – aveva detto poco prima all’agenzia Adnkronos – questi bisticci da cortile tra i cattolici democratici Rutelli, Bobba, Bindi e Binetti sul problema dei Dico. Ma non hanno ancora capito che, col cambio del segretario di Stato vaticano e con la nomina del ‘soldatino’ a successore del cardinale Ruini, l’interesse della chiesa per questo argomento è molto diminuito?”
Da esperto in maldicenze confesso che con il “soldatino Bagnasco” la malalingua sarda batte ogni malalingua vaticana da me mai ascoltata.

21 Comments

  1. Maria Grazia

    Wao,ma che cosa è successo al simpatico senatore a vita?
    Questo è quello che si chiama un “sonoro sfogo” :-))
    Posso fare la malalingua?Era ora che a qualcuno uscisse la verità sull’atteggiamento di certi porporati che parlano di argomenti “comodi”(che piacciono alla stampa)ma poi dicono di non potersi impicciare se si parla di DICO.
    Era proprio ora! 🙂
    Non penso,comunque,che Monsignor Bagnasco cambierà la linea del cardinale Ruini.
    Saluti MG

    6 Marzo, 2007 - 15:24
  2. Leonardo

    Basta con Cossiga, non se ne può più!

    6 Marzo, 2007 - 16:58
  3. Ma se uno la vede diversa dal card. Ruini sui DICO deve parlare ed essere tacciato di alimentare il dissenso o tacere ed essere tacciato di essere uno che non si vuole impicciare?

    6 Marzo, 2007 - 16:59
  4. Alessio

    Vedo che anche qui, come sull’Ansa, si dà per certa la nomina di Bagnasco… ma lo posso dire che mi sta un po’ sul gozzo che il prossimo presidente dei vescovi italiani sia una ex ordinario militare? e che non vedo cosa centrino le stellette con la talare?

    6 Marzo, 2007 - 18:30
  5. Potremmo sempre fare Cossiga presidente della Cei e Bagnasco senatore a vita

    6 Marzo, 2007 - 18:46
  6. Leonardo

    Parlando così in generale, non sarei sorpreso se nel Regno dei cieli i militari fossero una delle categorie più rappresentate (assai più di professori e giornalisti, temo). A Gesù non stavano antipatici, a quanto pare …

    6 Marzo, 2007 - 19:01
  7. Cossiga. Lo imitavo da bambino e dicevo: “Sono il presidente Cossiga ed entro nelle case degli italiani”. Mia madre prontamente ribatteva: “A casa mia no!”. Mi rendo conto che quelle parole sono state in un certo senso profetiche. 😀
    Scherzi a parte, Cossiga mi piace. Quando parla di politica o di una cosa affine. Ma quando parla di religione è meglio lasciar perdere. Non aveva promesso di volersi ritirare dalla politica per lasciare questo mondo in amicizia col Signore?
    Mah… ad ogni buon conto, la buonanima di Indro Montanelli disse una cosa di Sandro Pertini che forse può essere adattata anche a lui: “Oggi è scaduto il suo mandato presidenziale. Torna in libertà un uomo che gli italiani hanno commesso l’errore di mandare al Quirinale”.
    Lunga vita al Gattosardo: un picchio – salvo quando se la prende troppo in Alto – in questo Paese ci voleva.

    6 Marzo, 2007 - 22:36
  8. A proposito di Dio e militari: mi risulta che San Michele sia Capo di Stato Maggiore delle milizie celesti o sbaglio? L’altro generale, quello fellone, se non ricordo male è stato espulso e ora sta all’inferno con una banda di irregolari…

    6 Marzo, 2007 - 22:38
  9. fabrizio

    Non conosco la storia di Bagnasco, ma non credo che abbia scelto lui di diventare ordinario militare.

    6 Marzo, 2007 - 22:52
  10. Alessio

    Mi rendo conto di essere assai politically uncorrect, ma non è questione di avere scelto di diventare ordinario militare. Quello che contesto non è la persona, ma il ruolo: mi si dica, vi prego, cosa la Chiesa ha a che fare con le stellette.
    Carina la gerarchia militar-celeste e non solo di tonizzo, ma io, scimunitaggine mia, per carità, ancora non riesco a conciliare il beati i miti, o il porgere l’altra guancia, con le benedizioni ai cannoni. Aiutatemi voi… Quanto alla persona, non sono certo informato, ma Bagnasco è appena stato nominato arcivescovo di Genova, dopo quattro anni come ordinario militare e la sua ultima esperienza nel governo pastorale risale al 1998-2003 a Pesaro… mi pare strano lo si sovraccarichi subito pure con la carica di presidente della CEI… o no? 😉

    7 Marzo, 2007 - 0:32
  11. fabrizio

    Alessio, il ruolo lo contesto anche io, sono d’accordo con te e scelsi l’obiezione di coscienza proprio per questo.
    Tra l’altro mi è capitato di assistere ad un paio di matrimoni di ufficiali di marina in cui venne letta questa preghiera che si commenta da sola:

    A Te, o grande eterno Iddio, Signore del cielo e dell’ abisso, cui obbediscono i venti e le onde, noi uomini di mare e di guerra, Ufficiali e Marinai d’ Italia, da questa sacra nave armata dalla Patria leviamo i cuori!
    Salva ed esalta, nella Tua fede, o gran Dio, la nostra Nazione. Da’ giusta gloria e potenza alla nostra Bandiera, comanda che le tempeste e i flutti servano a Lei; fa che per sempre la cingano in difesa petti di ferro, più forti del ferro che cinge questa nave: a Lei per sempre dona vittoria!

    Ma tutto questo non può diventare una colpa di Bagnasco.

    7 Marzo, 2007 - 9:13
  12. Francesco73

    Cossiga è sempre il Presidente, a quasi ottant’anni ha tanto da insegnare a tutti. Ci sono molti politici cinquantenni oggi su piazza che sembrano sue vecchie zie. Altrochè.
    Ma talvolta si fa prendere la mano. Lui si compiace di pattinare nel groviglio delle contraddizioni politico-culturali: si dice “democratico cristiano di centro-sinistra”, ma poi sostiene di essere un teocon. E’ seguace di Newman, però sui Dico ha una posizione ultralegittimista, da cattolico “obbedientissimo” al Papa, senza tante concessioni alla cosiddetta libertà di coscienza. In Parlamento, non è sempre facile seguire le sue evoluzioni: fiducia sì, fiducia no, ecc.
    E’ una personalità brillante e – a quel che dicono molti – anche un uomo di grande rettitudine. Ma è difficile tenergli il passo, e gli capita di risultare un pò urticante, anche con gli uomini di Chiesa!

    P.S. Quanto agli Ordinari Militari, mi pare che il loro “statuto ecclesiologico” sia stato oggetto di molte discussioni. Un vaticanista ha definito quello di “Chiesa militare” come “un tragico ossimoro”. In effetti, a prima vista sembrerebbe così, ma forse andando a vedere bene si può cogliere un altro significato.

    7 Marzo, 2007 - 10:19
  13. Leonardo

    Alcuni punti che sottopongo alla vostra attenzione:
    1) La guerra nel mondo c’è, e per quanto ne sappiamo è ineliminabile. Possiamo rifiutare il concetto di «guerra giusta», non possiamo negare che esistano guerre «necessarie», nel senso che si è obbligati a combatterle.
    2) Per fare le guerre ci vogliono uomini armati, i militari, appunto, che sono dunque una categoria del tutto rispettabile. La chiesa non è mai stata contro i militari, anche se è sempre stata per la pace.
    3) In generale, a voler fare le guerre sono per lo più i politici (o i banchieri, o gli intellettuali) che non i militari, i quali proprio perché ne hanno esperienza, sanno che la guerra è sempre meglio non farla. Da questo punto di vista, paradossalmente, i militari sono sempre stati una categoria più pacifica di altre. Poi è chiaro che, una volta che la guerra c’è, bisogna farla bene, cercando di vincerla e di farsi meno male possibile.
    4) Il pacifismo radicale, inteso come scelta di non violenza assoluta, è una vocazione individuale rispettabilissima, ma se diventa una politica imposta ad un paese è gravemente immorale. Mi spiego: io posso scegliere di non oppormi al violento (se non in modo pacifico), e per essere coerente devo anche lasciare che mi uccida. È`discutibile, ma rispettabile. Ma il governo di una nazione non può decidere un’analoga politica di pacifismo radicale, perché vorrebbe dire imporre a tutti i cittadini un sacrificio che non hanno scelto e hanno tutto il diritto di non scegliere.
    5) Più importante di tutti: che razza di chiesa sarebbe una chiesa che lascia soli gli uomini nel momento del maggior bisogno, cioè quando sono in guerra? È evidente che i cappellani militari ci devono essere, e farsi degli scrupoli perché portano le stellette, beh scusate la franchezza ma è proprio bigottismo farisaico. In questi giorni a Bologna è morto mons.Franzoni, cappellano degli alpini in Russia: andatelo a dire a persone come lui (o come don Gnocchi, per mirare ancora più in alto) che i cappellani militari non ci devono essere!

    P.S. A me la preghiera del marinaio piace: sarà un po’ retorica, ma ho molto rispetto per i tanti che l’hanno pregata con cuore sincero.

    7 Marzo, 2007 - 11:28
  14. fabrizio

    Leonardo, nell’ultimo punto mi hai convinto, la chiesa non può lasciar soli gli uomini in guerra, ma spero che anche in quel frangente i cappellini cerchino di tradurre come “amare i vostri nemici”. Può sembrare un paradosso, ma sta a loro conciliare il Vangelo con la guerra.

    La preghiera del marinaio non è solo retorica, la frase “comanda che le tempeste e i flutti servano a Lei (alla bandiera)…a Lei per sempre dona vittoria” mi sembra cristianamente inaccettabile e figlia di una visione del mondo e degli altri completamente superata, sia dal senso comune sia da tutti gli insegnamenti in materia almeno da Giovanni XXIII in poi.
    Estremizzando, se due marinai di due schieramenti opposti la recitassero contemporaneamente, Dio a chi dovrebbe dare ascolto?

    7 Marzo, 2007 - 12:12
  15. Luisa

    Mi permetto di suggerire a tutti coloro che ne hanno la possibilità, di ascoltare o riascoltare la catechesi settimanale di Benedetto XVI, trasmessa da Telapace questa sera alle ore 21.
    La lettera di Clemente, terzo successore di Pietro , alla comunità di Corinto che conosceva profonde divisioni, è stata lo spunto per il Santo Padre per ricordarci che la Chiesa è una struttura sacramentale, che ha descritto nei diversi ruoli e vocazioni, parlando anche dei laici, un dono e non una nostra creazione.
    Con l`abituale forza e chiarezza del suo pensiero egli ha anche riaffermato che Cesare non è tutto e dunque il diritto della Chiesa di essere ascoltata.
    Con i tempi che corrono, mi sembra importante ascoltare, leggere e meditare le sue parole.
    Cari saluti,Luisa

    7 Marzo, 2007 - 12:41
  16. Giusto il tempo di un’annotazione, che come al solito non farà registrare repliche (sono noioso, lo so). Perchè al di là del topic, qualcuno insiste sempre in questo blog a tirare il Papa in mezzo alla discussione? Dio solo sa quanto io ami il Papa, ma trattarlo come una sorta di “prezzemolino”, invitando a leggere o ad ascoltare questa o quella discussione, citandolo in ogni occasione, mi sembra una sorta di “culto del Papa” che allo stesso Ratzinger – se lo conosco un po’ – , sono certo, non piacerebbe affatto.
    Gianluca

    7 Marzo, 2007 - 12:55
  17. Parto subito col dire che nell’Antico Testamento si parla di Dio come “Dio degli eserciti”. E mi sembra anche che il popolo eletto nella Bibbia combatta battaglie su battaglie. Del resto anche Nostro Signore non è stato leggero con i mercanti del tempio, compiendo un’azione che Guareschi fa dire al “Cristo della sua coscienza”: “Don Camillo (non Ruini :-D), non vorrai rimproverarmi mica un passato da squadrista!”.

    La preghiera del Marinaio e la benedizione degli eserciti. Qui non siamo a “benedire massacri” come qualche bardo del non pensiero sostiene; semplicemente si benedicono i figli di mamma che sotto quelle bandiere vanno nella speranza che tornino vivi dalle guerre. Le guerre esistono, ma mi sembra che quella di difesa sia ammessa dalla dottrina cristiana. Segnalo infine che tra i santi militari abbiamo: Sant’Ignazio di Loyola, San Giorgio; Santa Barbara è patrona degli artiglieri e artificieri, San Sebastiano se non ricordo male era nell’esercito romano (corrigeretemi se mi sbaglio); e per finire abbiamo due cappellani militari come Angelo Giuseppe Roncalli, oggi Beato Giovanni XXIII; e Francesco Forgione ossia San Pio da Pietralcina. Amen.

    7 Marzo, 2007 - 13:45
  18. fabrizio

    L’Antico Testamento credo vada letto alla luce del Nuovo, altrimenti se ne stravolge il senso. Si veda Mt 5, 43-48.
    Mercanti del tempio: un conto è l’uso delle armi (Mt 26, 52), un altro la dura e giustificata reazione di Gesù con i mercanti.
    Preghiera del marinaio: purtroppo non è una benedizione per i figli di mamma nella speranza che tornino vivo. Quella preghiera chiede favore degli eventi e la vittoria per sè e indirettamente la sconfitta degli altri, perchè non si può vincere in due (Se in quella preghiera non c’è scritto così allora mi ritiro e vi saluto, perchè vuol dire che non riesco a capire neanche l’italiano).
    La chiesa e la guerra: certo che è ammessa la legittima difesa, ma è altrettanto ammessa l’obiezione di coscienza. Leggendo il Vangelo la mia coscienza non mi ha dato altra possibilità che rifiutare le armi, ma non mi sogno neanche di giudicare chi ha fatto un’altra scelta.
    Sui cappellani militari Leonardo mi ha già convinto. Ci vogliono e spero solo (anzi ne sono sicuro) che facciano il loro dovere con in mano il Vangelo (integrale).
    Ciao, Fabrizio

    7 Marzo, 2007 - 14:13
  19. http://www.papanews.it
    Luigi mi perdonerà per la pubblicità gratuita, ma mi piace molto lo speciale che abbiamo pubblicato sulla staffetta Ruini-Bagnasco.
    Vi aspetto su “Petrus”
    Gianluca

    7 Marzo, 2007 - 14:13

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