Basta che io ti pensi per averti qui

“Basta che un angelo pensi a un altro per averlo accanto a sé”: così Borges (Il libro degli esseri immaginari, Adelphi 2006, p. 22) esemplifica la capacità degli angeli di Swedenborg di “fare a meno delle parole”. Considero quella facilità di relazione come una facoltà della preghiera cristiana: in essa possiamo avere con noi tutti quelli che idealmente prendiamo per mano prima di dire “Padre nostro”.

53 Comments

  1. FABRICIANUS

    Molto bella l’immagine del ricordo TRAMITE PREGHIERA, delle persone che camminano o hanno camminato con noi.
    SALUTI.

    25 Gennaio, 2007 - 20:42
  2. Che belle queste parole, Luigi. Aria pura. Sono proprio venuto a cercarle dopo aver assaggiato l’aria fetida che emana da un post pubblicato sul blog di Sandro Magister. Spiace dirlo, ma sta invecchiando decisamente male e inacidendosi sempre di più. Mi riferisco ovviamente all’aver definito (e non è la prima volta e non sarà l’ultima) Enzo Bianchi un *guru*. Che, come lo intende lui, non è certo un complimento. Si potrà essere o meno d’accordo con quest’ultimo, ma è certamente un uomo che ha dato molto alla Chiesa italiana e sofferto pure per essa, come sa chi conosce la sua storia, e che quindi meriterebbe rispetto anche solo per questo.
    Ovviamente (immaginando i rapporti non solo professionali ma anche umani che intercorreranno tra voi vaticanisti) non pretendo che lei commenti questo mio commento, nè che sia d’accordo con esso. Ovviamente può anche cancellarlo, se vuole, è a casa sua. Ma mi andava comunque di scrivere questa cosa per condividere con il lettori di questo angolino la gioia che esistano anche vaticanisti che, anche andando là con gli anni, sanno mantenere intatta quella carica di umanità che non fa mai male neppure nell’esercizio della professione giornalistica. Grazie.

    26 Gennaio, 2007 - 17:41
  3. fabrizio

    Trovo che i commenti e gli articoli di Enzo Bianchi siano sempre illuminanti e comunque mai banali, anche quando non li condivido pienamente.
    Visto però che non conosco granchè della sua storia personale, le andrebbe, donMo, di raccontarmi in due parole i suoi motivi di sofferenza a causa della Chiesa?
    Grazie.
    Fabrizio

    26 Gennaio, 2007 - 18:48
  4. Luigi Accattoli

    Sandro Magister, Enzo Bianchi e io abbiamo esattamente la stessa età: proibito dunque parlare di invecchiamento come e qualmente! Sono amico di ambedue. Loro, tra loro, non lo sono più da un pezzo. Dei miei rapporti con Magister – al quale debbo molto, come giornalista e come persona – dico qualcosa nel testo “Trent’anni tra Repubblica e Corriere della Sera”, cliccabile nella pagina “benvenuti nel sito”, elencata sotto la mia foto. DonMo, è vero che i due confliggono con le idee (io sono più vicino a Enzo che a Sandro), ma non veda troppo contenuto nella parola “guru”. E’ un modo giornalistico di esprimersi, che allude con leggero tasso di ironia al ruolo di “maestro” che tanti attribuisco al monaco di Bose. La posso assicurare che Sandro non condivide Enzo, ma lo stima.

    26 Gennaio, 2007 - 19:22
  5. Grazie Luigi, un po’ la cosa mi consola, ma solo un po’. Non è che io veda troppo contenuto nella parola “guru”, è che credo (perchè lo leggo sempre) di aver capito per quale motivo l’ha usata, e non è tipo da usare le parole a caso.
    Per rispondere a Fabrizio: beh, la comunità all’inizio ebbe un sacco di problemi con l’allora vescovo di Biella, che ad un certo punto interdì la celebrazione dell’eucarestia. La cosa più carina che si diceva di Bose al tempo era che si trattava di un covo di eretici e comunisti.
    Per farsi un’idea di come le cose (ovviamente solo per qualcuno) non siano cambiate, si può leggere utilmente questa pagina:
    http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?t=316815

    26 Gennaio, 2007 - 20:46
  6. Luisa

    Non la conosco,donMo. Mi permetta di non essere d`accordo con lei. Non tanto per o contro Enzo Bianchi, quanto su quello che lei scrive su Sergio Magister.
    Solamente perchè Magister definisce guru Bianchi, lei si scaglia contro di lui e l`aria fetida che regna nel suo blog.
    È assolutamente libero di avere quella opinione anche se trovo che se, come lei pretende S. Magister è inacidito, lei sembra esserlo almeno altrettanto… …per non parlare della carica di umanità della quale lei non sembra far prova in questa circostanza !
    Perchè rispondere a ciò che si considera una mancanza di rispetto con un`ancora più grande mancanza di rispetto ?
    Immagino che in linea generale lei non deve apprezzare le opinioni di S. Magister e che la parola guru le offre solo l`occasione di esprimere il suo dissenso grazie alla generosa ospitalità che le offre Luigi Accattoli .
    Sappia che per quel che mi concerne e so di non essere sola, la lettura del sito Chiesa e del blog di Sergio Magister è al contrario un soffio di aria fresca !
    Ho una grande stima per Sergio Magister, che non è solamente uno dei rari vaticanisti che non sente il bisogno criticare Papa Benedetto, ma che ci permette, grazie al suo sito e al suo blog , di leggere testi che guarda caso non si trovano altrove, su moltissimi soggetti passati sotto silenzio dagli altri vaticanisti, con numerose testimonianze di qui e altrove, resoconti completi degli interventi del Papa , articoli su liturgia, arte, musica sacra ecc. Magister fu per esempio uno dei rari dopo Ratisbona ad avere “difeso” Papa Benedetto o semplicemente ad essere stato oggettivo.
    Non so che età lei ha donMo, immagino sia abbastanza giovane, tutto quello che io posso augurarle è di invecchiare come Sergio Magister e di avere a 63 anni la sua stessa freschezza , vivacità di spirito e integrità .
    Saluti, Luisa

    26 Gennaio, 2007 - 22:11
  7. fabrizio

    Pensare che fino ad oggi credevo che si potesse frequentare il sito di Magister, leggere gli articoli di Enzo Bianchi e crescere nella fede con entrambi. Quando si trovano cristiani così “vivaci”, come dice Luisa, punta di vista anche diversi rappresentano solo una ricchezza.

    26 Gennaio, 2007 - 23:54
  8. fabrizio

    MI sono dimenticato di ringraziare donMo per le due parole che avevo chiesto. Approfondirò la questione.

    26 Gennaio, 2007 - 23:56
  9. Cara Luisa, prima di tutto grazie per avermi definito giovane, cosa che fa sempre piacere!
    Allora, io non ho affatto inteso sminuire i meriti di Sandro (non Sergio) Magister, ci mancherebbe altro. Nel caso in questione, il problema non è tanto l’aver definito “guru” Enzo Bianchi, ma il retropensiero che vi sottostà. Nel caso specifico, Magister gli ha attribuito delle intenzioni che non erano sue, vale a dire l’aver difeso a spada tratta il libro di Augias-Pesce, cosa che Bianchi non ha mai fatto. Vai a vedere cosa i poverini sono stati costretti a mettere sopra l’articolo e le sottolineature che sono stati costretti a fare.
    Per il resto, certo che lo leggo sempre anch’io Magister, ma quando parla di Bose, di Martini, della Scuola di Bologna ecc., perde il lume della ragione. Faccio male se lo rimarco?

    27 Gennaio, 2007 - 8:44
  10. Luisa

    Innanzitutto scusarmi perchè a due riprese ho scritto Sergio magister invece di Sandro Magister.
    Sono d`accordo con lei, Fabrizio, che si dovrebbe poter leggere e Magister e Bianchi e tanti altri con opinioni completamente opposte o semplicemente declinate con sfumature più o meno importanti, e che queste differenti letture non dovrebbero che aiutarci a farci crescere nel nostro essere cristiani.
    È quello che io cerco di fare, fermo restando che leggo , e lo ammetto volontieri, attraverso il filtro delle mie convinzioni personali, e che dunque per quel che mi concerne, se veramente bisogna fare un paragone ( e non lo trovo assolutamente necessario), mi sento più vicina a Magister che a Bianchi.
    Quello che trovo superfluo , è attaccare l`altro semplicemente perchè ha una posizione diversa dalla mia.
    Anche in questo Benedetto XVI e prima ancora, Joseph Ratzinger, è un esempio al quale mi ispiro. Egli sempre ascolta con attenzione, riformula con chiarezza le posizioni anche contrarie, e in seguito, senza aggredire afferma la sua posizione . Non ha bisogno di offendere, demolire, aggredire, egli risponde ” semplicemente” con la chiarezza del suo pensiero e la forza delle sue convinzioni sempre rispettando l `altro.
    Auguro a tutti un buon fine settimana, Luisa

    27 Gennaio, 2007 - 8:51
  11. Luisa

    Vedo donMo che scrivevamo nello stesso tempo il nostro commento !
    Perchè dire che Sandro Magister perde il lume della ragione, quando egli semplicemente esprime un`opinione differente dalla sua ?
    Vorrebbe dire che Magister ha tutta la sua ragione solo quando esprime idee con le quali lei puo essere d`accordo o che non sollevano la sua obiezione?
    Ebbene allora devo correre a farmi esaminare pure io, comincio a nutrire seri dubbi sulla mia sanità mentale, perchè la penso esattamente come Magister sui soggetti da lei citati !
    Cari saluti, Luisa

    27 Gennaio, 2007 - 8:58
  12. Maria Grazia

    Ciao e buongiorno a tutti.
    Per la serie “chi non muore si rivede” eccomi di nuovo qui.
    Dopo un periodo di riflessione,mi è sembrato giusto dare mie notizie e salutare tutti per gli auguri ed i saluti fatti in occasione del Natale e del Capodanno.
    Vedo che c’è un confronto in atto fra Magister e Bianchi.Non posso esprimere alcun giudizio perchè non conosco nè Bianchi nè la sua comunità.
    Conosco,viceversa,molto bene Sandro Magister e il suo blog e lo ringrazio con tutto il cuore perchè spesso in quella sede trovo articoli ed interviste non presenti altrove.
    Posso dire,con Papa Benedetto,che concedo a Magister un anticipo di simpatia proprio perchè è stata una delle poche voce fuori dal coro all’indomani della lectio di Ratisbona.Non posso dimenticarlo e gli sono davvero grata.
    Per il resto,trovo giusto il confronto fra opinioni diverse.Penso che la nostra fede si arricchisca quando si sentono più voci.
    E’ chiaro,tuttavia,che quando ci sono troppe opinioni e magari non completamente chiare,il mio punto di riferimento resta sempre e comunque Papa Ratzinger,non solo perchè è il Pontefice,ma anche perchè ha il dono della chiarezza e della linearità.
    Egli comunque per primo ascolta più voci:pensiamo a quando ha convocato i cardinali per parlare di celibato sacerdotale,a quando ha commissionato uno studio per l’AIDS,a quando ha ascoltato i pareri di esperti sulla Cina.
    Saluti MG

    27 Gennaio, 2007 - 9:33
  13. Cara Luisa, con l’espressione “perde il lume della ragione”, intendevo semplicemente dire che il Nostro, quando parla dei soggetti citati (come li chiami tu) non mi sembra pacato e obiettivo, ma anzi livoroso, tutto qua. E’ un’opinione anche questa.
    Per il resto, non sarà certo un povero curato di campagna come il sottoscritto a mettere in dubbio la professionalità di un mostro sacro del giornalismo come il De Cuius.
    Grazie.

    27 Gennaio, 2007 - 10:45
  14. fabrizio

    Cara Luisa, qualche giorno fa non eravamo passati a darci del tu?
    Saluti, Fabrizio

    27 Gennaio, 2007 - 15:55
  15. Luigi Accattoli

    Un saluto a Maria Grazia! Io sono grato a tutti per la varietà delle opinioni, purchè espressa nel rispetto delle persone, come mi pare che stiamo riuscendo a fare. Sto con Fabrizio: io leggo con profitto e simpatia sia Bianchi sia Magister, come ho già detto. Do atto a donMo che la questione va sposata più sul merito delle critiche di Magister a Bianchi che non sulla parola “guru”: quella la considero poca cosa, se pure maliziosa, quanto invece all’affermazione – di Magister – che Bianchi abbia “preso posizione a favore di Augias e Pesce” qui effettivamente va chiarito (e ognuno per fortuna lo può verificare di persona sul testo pubblicato da La Sampa il 15 ottobre) che il priore di Bose non ha “stroncato” Augias-Pesce ma neanche li ha difesi: li ha garbatamente criticati. Io sono per il garbo critico e dunque quella critica mi va bene, il Magister di oggi è per la stroncatura e dunque quell’atteggiamento non gli garba e lo censura. Mi pare che sia qui il fuoco della questione. Non credo ci dobbiamo preoccupare se Bianchi tratta con rispetto Augias-Pesce (li ho conosciuti ambedue da vicino e li rispetto come posso), nè se Magister esagera nel sottolineare quel rispetto di Bianchi. E’ l’arte della diatriba! E’ la ricchezza di una comunità cattolica dalle molte anime.

    27 Gennaio, 2007 - 17:51
  16. Luisa

    Scusami Fabrizio, per educazione e scelta personale , mi viene più spontaneo dare del lei, poi ogni tanto il tu arriva e si impone con la stessa evidenza . Se ci sarà una prossima volta, mi ricorderò con piacere di darti dl tu ! Un caro saluto,Luisa

    27 Gennaio, 2007 - 22:08
  17. fabrizio

    E’ anche vero, però, che a dicembre Magister nel suo sito ha riportato non solo le stroncature di Cantalamessa e Civiltà Cattolica, ma ha anche ospitato integralmente la replica di Pesce. In questo ha mostrando un correttezza nell’ approccio giornalistico decisamente rara.

    28 Gennaio, 2007 - 9:14
  18. Luisa

    Qualcuno puo spiegarmi che cosa significa ” stroncatura” ? Non sono sicura di avere ben capito.
    Se stroncare qualcuno è uscire dal politicamente, culturalmente, religiosamente corretto…,e al giorno d`oggi è secondo me fare prova di coraggio, dando spazio a correnti contrarie , non mi sembra si dovrebbe parlare di stroncatura ma di espressione di un`opinione liberamente critica, che da spazio a opinioni che altrimenti passerebero sotto silenzio , salvo certo per gli “initiés”.
    Per questa libertà io ringrazio S. Magister
    Dire che Sandro Magister “è oggi per la stroncatura”, mi sembra sia riduttore , non rispecchi la sua motivazione nè l`ampio spazio che egli da a informazioni che , ripeto, sovente non si trovano altrove.
    Non trovo del resto che egli abbia mancato di garbo e effettivamente ha dato spazio alla replica di Pesce.
    Buona domenica! Luisa

    28 Gennaio, 2007 - 9:45
  19. Mi sembra che Magister – che leggo sempre con interesse e spesso con profitto – tenda troppo a indulgere ai retropensieri e a dividere il mondo in amici e nemici (che è più o meno quello che Luisa ci ammonisce ad evitare), spesso applicando generosamente la proprietà transitiva, anche quando la realtà è più complessa di così.
    In ogni caso è vero che mette sempre in contatto diretto con le fonti, cosicché, di solito, chi legge riesce a farsi una sua opinione e a valutare se le conclusioni che Magister trae siano o meno condivisibili. Questo è un bel modo di fare.

    Nel merito, il libro di Augias e di Pesce mi ha deluso infinitamente e anch’io l’ho “stroncato” con gli amici. Un raro esempio di razionalismo ottocentesco agli albori del XXI secolo, in cui non riesce a emergere un solo spunto non dico di fede ma di umana curiosità, in cui tutto è già visto e incasellato in un micidiale uno-due degli autori. L’unica cosa positiva è che aiuta a sua volta a “stroncare” – in modo insospettabile vista la fonte – il Codice da Vinci e compagnia bella, facendo capire che quel tipo di storielle non hanno dalla loro né la fede né la scienza storica. Ma è una magra consolazione.

    Infine, ma è questione di gusto personale, non mi piace affatto come Pesce non dichiari in alcun modo la sua posizione sul “caso serio” di Cristo. Augias scrive da laico “spinto”, esplicitamente e coerentemente. Pesce accampa davanti a sé la fitta cortina dell’imparzialità dello storico, e sembra dimenticare il primo principio della ricerca storica: che nessuna fonte è veramente neutrale.

    28 Gennaio, 2007 - 14:25
  20. Luigi Accattoli

    Luisa, quando dico che Magister è per la stroncatura intendo dire che è per giudizi trancianti, cioè taglienti, senza troppe sfumature. Non intendo altro. Apprezzo il lavoro del collega e me ne giovo quasi ogni giorno. Quello della stroncatura è un metodo del tutto lecito di procedere.

    28 Gennaio, 2007 - 16:36
  21. Leonardo

    Credo che lei Luigi sia una rara avis, per correttezza e cordialità verso i colleghi: anche a me i giudizi di Magister sembrano sempre molto lucidi, ispirati ad un solido sensus fidei, e molto utili per comprendere meglio le vicende attuali della chiesa (e non solo).

    28 Gennaio, 2007 - 18:19
  22. fabrizio

    Tornando al libro di Pesce, è abbastanza sconcertante ( e un po’ triste) che sia risultato uno dei tre libri più venduti nel mese di dicembre. In pratica tantissimi cristiani per festeggiare il Natale hanno regalato un libro che nega l’Incarnazione.

    28 Gennaio, 2007 - 21:32
  23. Maria Grazia

    Sandro Magister ha il grande merito di presentare le questioni sotto vari punti di vista,dando spazio a voci diverse.Ovviamente si capisce perfettamente da che parte sta ed io apprezzo questa sua onestà intellettuale.Ho letto che è tornato sul libro di Augias e di Pesce rimandando,fra l’altro,a un articolo di Alberto Melloni che stronca il libro di Papa Ratzinger prima ancora di averlo letto.
    Qualche mese fa mi sarei arrabbiata moltissimo per una prerecensione del genere,ma ora faccio mente locale e ricordo a me stessa che Melloni è lo stesso che l’estate scorsa rimproverò Papa Benedetto perchè suonava il pianoforte mentre in Libano c’era la guerra…
    Saluti MG

    28 Gennaio, 2007 - 21:35
  24. Leggo il link proposto da donMo rimanendo abbastanza agghiacciato. (Ma qualcuno ha capito quali sarebbero gli illeciti canonici scovati da quella specie di cecchino di comunità religiose?)
    Un merito grandissimo di Luigi su questo blog è di riuscire – senza fare sconti alla verità – a lavorare sempre in comunione e per la comunione. Lo frequentiamo in tanti e siamo decisamente ben diversi, e non di rado con opinioni fieramente contrapposte. Grazie soprattutto a Luigi riusciamo a sopportarci, comprenderci, avvicinarci e a capire che il seno della Chiesa può accoglierci tutti quanti nonostante differenze e divergenze che possono essere anche dolorose.
    Voglio dichiararlo anche perché spesso qui tendo a essere sbrigativo e tagliente: sono felice di essere qui con MariaGrazia, Luisa, Gianluca, tonizzo, donMo e tanti altri, e di imparare tanto da loro col confronto e qualche volta con lo scontro, conservando in Cristo il bene superiore della pace.

    Il libro del papa su Gesù può essere un’intuizione di grande intelligenza e portata pastorale. Credo che quando Benedetto XV trasmette “in positivo” il cuore del messaggio cristiano raggiunga il massimo della sua efficacia. Credo dobbiamo attendere questo libro fiduciosi.

    29 Gennaio, 2007 - 2:09
  25. fabrizio

    Dell’ultimo post di Luca, che condivido in realtà dalla prima all’ultima parola, sottolineo con forza questa frase:
    Credo che quando Benedetto XVI trasmette “in positivo” il cuore del messaggio cristiano raggiunga il massimo della sua efficacia.
    Buona giornata a tutti.
    Fabrizio

    29 Gennaio, 2007 - 11:22
  26. fabrizio

    Ho appena visto che nel sito di Magister c’è una nuova puntata della querelle sul libro di Pesce.

    29 Gennaio, 2007 - 11:32
  27. Luisa

    Fabrizio o Luca , potete spiegarmi che cosa volete dire con ” in positivo” ? Sottointendete che delle volte Benedetto XVI trasmette il messaggio cristiano ” in negativo ” ? Se sì potreste darmi un esempio di un tale messaggio ?
    Mi sembra che Papa Benedetto non cessa di trasmetterci con la forza della sua fede vissuta , il cuore del messaggio di Cristo che non puo essere che positivo, poichè è amore .
    Saluti, Luisa

    29 Gennaio, 2007 - 11:46
  28. Luisa

    Ho letto l`articolo di Melloni. Effettivamente Maria Grazia, quanta sufficienza, quanta sicura superiorità al punto da dare consigli al Papa , come Magister, direi quanto sottil veleno in quelle righe !
    Non mi addentro in quelle querelles che un tempo avrebbero senza dubbio “eccitato” il mio interesse, ma ora non più, tanto è prevedibile quello che leggerò. Leggo molto, ma evito i libri scritti ” per o contro”, libri di controverse, libri che relatano l`ultima grande scoperta che annullerà tutto quello che già sappiamo e via dicendo….
    Preferisco concentrarmi sulle parole di Cristo, e di quello che io considero uno dei Suoi migliori interpreti, testimoni viventi, Benedetto XVI.
    E non penso così limitare il mio orizzonte ma andare all`essenziale con la guida che ho scelto di seguire . Luisa

    29 Gennaio, 2007 - 12:35
  29. fabrizio

    Cara Luisa, non sottintendevo che Benedetto XVI trasmette il messaggio cristiano in negativo, ma per rispondere alla tua domanda uso le stesse parole del Papa (di cui abbiamo già abbondamente discusso qualche tempo fa):

    “Il cristianesimo non è opera di persuasione, ma di grandezza. Non dovremmo permettere che la nostra fede sia resa vana dalle troppe discussioni su molteplici particolari meno importanti, ma aver invece sempre sotto gli occhi in primo luogo la sua grandezza. Mi ricordo, quando negli anni Ottanta-Novanta andavo in Germania, mi si chiedevano delle interviste, e sempre sapevo già in anticipo le domande. Si trattava dell’ordinazione delle donne, della contraccezione, dell’aborto e di altri problemi come questi che ritornano in continuazione. Se noi ci lasciamo tirare dentro queste discussioni, allora si identifica la Chiesa con alcuni comandamenti o divieti e noi facciamo la figura di moralisti con alcune convinzioni un po’ fuori moda, e la vera grandezza della fede non appare minimamente. Perciò ritengo cosa fondamentale mettere sempre di nuovo in rilievo la grandezza della nostra fede, un impegno dal quale non dobbiamo permettere che ci distolgano simili situazioni.”

    e ancora:

    “il cristianesimo, il cattolicesimo, non è un cumulo di proibizioni, ma una opzione positiva. Ed è molto importante che lo si veda nuovamente, poiché questa consapevolezza oggi è quasi completamente scomparsa. Si è sentito dire tanto su ciò che non è permesso, che ora bisogna dire: Ma noi abbiamo un’idea positiva da proporre”.

    Penso che Benedetto XVI abbia spiegato meglio sicuramente meglio di come avrei saputo fare io che cosa voglia dire trasmettere il messaggio cristiano in positivo.

    29 Gennaio, 2007 - 12:35
  30. Luigi Accattoli

    Su Bose posso dire qualcosa da amico di Enzo Bianchi e della Comunità, che frequento da sempre e dove sono andati e vanno – per settimane e campi – tutti i miei figli. Le difficoltà “canoniche” risalgono agli inizi e riguardavano il carattere ecumenico e misto della comunità. Il vescovo di Biella – da cui dipendeva per territorio – era contrario a queste due innovazioni: compresenza di uomini e donne appartenenti a diverse confessioni cristiane. Ma poi furono superate per intervento del cardinale Michele Pellegrino, arcivescovo di Torino, che si assunse la responsabilità della comunità in quanto metropolita, a nome dei vescovi del Piemonte e con il loro consenso. Situazione che si protrasse con il cardinale Ballestrero, successore di Pellegrino. Ma dalla metà degli anni ’90 la Comunità gode del riconoscimento canonico del vescovo di Biella. Credo sia tutto. Lasciamo che i canonisti veglino sui canonisti e noi cristiani comuni occupiamoci di ciò che di buono troviamo a Bose e che può aiutarci a trasmettere il Vangelo ai nostri figli.

    29 Gennaio, 2007 - 12:53
  31. Per Luisa.
    Ritengo che annunciamo meglio il Vangelo quando ne presentiamo la sua grandezza, la sua infinita bellezza e verità, che sono l’infinita bellezza e verità di Cristo. Il “sì” a Cristo, lo sappiamo, implica anche dei “no” – agli idoli, ai mali, alle menzogne e alle miserie di una vita e di una società senza Cristo – e naturalmente, se vogliamo essere testimoni, dobbiamo dire anche questi “no”. Tantopiù se abbiamo un compito “ufficiale” di custodire e trasmettere la fede (dal Papa ai vescovi… fino a me povero e sfortunato catechista). Ma questi “no” non riescono a incidere veramente nel cuore e nelle coscienze se prima non siamo riusciti a dare agli uomini un’idea della bellezza e della grandezza del “sì” di Cristo.
    Benedetto XVI – che naturalmente, come supremo custode della fede, deve dire molti “no” – si rende ben conto di questo e ha scelto – a cominciare dalla sua enciclica e dalle sue ricche catechesi – di fare un grande spazio, nel messaggio del suo ministero, al “sì” a Cristo, alla narrazione entusiasta della grandezza del Suo amore. Volesse il cielo che riuscissi a farlo anch’io.

    29 Gennaio, 2007 - 13:56
  32. Una breve chiosa.
    Ho letto l’articolo di Melloni. Il suo tono può piacere o meno, ma sta di fatto che stronca Augias/Pesce con fervore e acume cattolico, e che non c’è una sola parola contro papa Ratzinger e il suo libro. Credo che dovremmo tutti sforzarci di avere un pre-giudizio POSITIVO, e non negativo, nei confronti delle persone, fino a prova contraria.

    29 Gennaio, 2007 - 14:09
  33. Luisa

    Grazie Luca e Fabrizio. E ti ringrazio Luca di avere parlato anche dei “no” necessari, ma che sono conseguenza e non sorgente.
    Mi ricordo la bellissima omelia di Papa Benedetto l`anno scorso nella Cappella Sistina per la festa del Battesimo del Signore. Mi permetto di trascriverne un passaggio, anche se penso che varrebbe la pena di leggerla in intiero:

    ” Come in questo dialogo battesimale il «no» è articolato in tre rinunce, così anche il «sì» è articolato in tre adesioni: «sì» al Dio vivente, cioè a un Dio creatore, ad una ragione creatrice che dà senso al cosmo e alla nostra vita; «sì» a Cristo, cioè a un Dio che non è rimasto nascosto ma che ha un nome, che ha parole, che ha corpo e sangue; a un Dio concreto che ci dà la vita e ci mostra la strada della vita; «sì» alla comunione della Chiesa, nella quale Cristo è il Dio vivente, che entra nel nostro tempo, entra nella nostra professione, entra nella Come in questo dialogo battesimale il «no» è articolato in tre rinunce, così anche il «sì» è articolato in tre adesioni: «sì» al Dio vivente, cioè a un Dio creatore, ad una ragione creatrice che dà senso al cosmo e alla nostra vita; «sì» a Cristo, cioè a un Dio che non è rimasto nascosto ma che ha un nome, che ha parole, che ha corpo e sangue; a un Dio concreto che ci dà la vita e ci mostra la strada della vita; «sì» alla comunione della Chiesa, nella quale Cristo è il Dio vivente, che entra nel nostro tempo, entra nella nostra professione, entra nella vita di ogni giorno.
    Potremmo anche dire che il volto di Dio, il contenuto di questa cultura della vita, il contenuto del nostro grande «sì», si esprime nei dieci Comandamenti, che non sono un pacco di proibizioni, di «no», ma presentano in realtà una grande visione di vita. Sono un «sì» a un Dio che dà senso al vivere (i tre primi comandamenti); «sì» alla famiglia (quarto comandamento); «sì» alla vita (quinto comandamento); «sì» all’amore responsabile (sesto comandamento); «sì» alla solidarietà, alla responsabilità sociale, alla giustizia (settimo comandamento); «sì» alla verità (ottavo comandamento), «sì» al rispetto dell’altro e di ciò che gli è proprio (nono e decimo comandamento). Questa è la filosofia della vita, è la cultura della vita, che diviene concreta e praticabile e bella nella comunione con Cristo, il Dio vivente, che cammina con noi nella compagnia dei suoi amici, nella grande famiglia della Chiesa. Il Battesimo è dono di vita. È un «sì» alla sfida di vivere veramente la vita, dicendo il «no» all’attacco della morte che si presenta con la maschera della vita; ed è «sì» al grande dono della vera vita, che si è fatta presente nel volto di Cristo, il quale si dona a noi nel Battesimo e poi nell’Eucaristia “.

    Un caro saluto ,Luisa

    29 Gennaio, 2007 - 14:26
  34. Bisogna riconoscere che Luisa (si sia o meno d’accordo con quello che pensa o scrive) ci mette una tale passione da renderla irresistibile.
    Fossi di origine orientale (o almeno appartenente all’Eparchia di Piana degli Albanesi che prevede il clero uxorato) ne avrei già chiesto la mano.

    29 Gennaio, 2007 - 14:56
  35. fabrizio

    Cara Luisa, è curioso ( e nulla più) il fatto che gli interventi di Benedetto che stiamo citando (l’omelia per il Battesimo, il discorso ai vescovi svizzeri e l’intervista alla TV tedesca) siano stati pronunciati “a braccio”.

    29 Gennaio, 2007 - 15:25
  36. Maria Grazia

    Per onestà e chiarezza,trascrivo una parte dell’articolo di Melloni in modo che ciascuno possa farsi un’idea propria:

    “E mentre l’ inchiesta di Augias, di cui Pesce è teste, s’ immerge in tutto il «non detto» di Gesù dai Vangeli (il suo rapporto con l’ ebraismo, con i malati che guarisce, con la pretesa messianica, con l’ attesa del Regno), gli sfugge che il problema vero – quello storico, teologico e spirituale – è il Gesù che resta, e di cui il Vangelo parla sempre e soltanto a chi voglia entrare in relazione con quel Gesù. Così, pur avendo ottenuto l’ immeritata pubblicità della stigmatizzazione ecclesiastica, l’ inchiesta così letta dall’ Italia di fine anno è terribilmente allineata con una tendenza quanto mai forte nella Chiesa, che vede l’ attenzione al Gesù dei Vangeli sempre più bassa sull’ orizzonte della predicazione, del magistero, della disciplina. So di forzare, ma non troppo, se dico che al fondo oggi c’ è molto Cristianesimo che non ha un gran bisogno di Gesù e in ogni caso non ha un gran bisogno della sua storicità così come ce la consegna la narratività propria dei Vangeli. Un Cristianesimo pago del suo ritrovato potere, dell’ ossequio che gli tributa chi lo vede custode necessario di principi «naturali» e galvanizzato da chi su questo terreno lo critica con argomenti stupidini; arroccato sulle proprie forme confessionali e ormai abilissimo nel nascondere il disprezzo radicale per gli altri cristiani sotto forme di diplomatica cortesia. Non so se lo sta scrivendo per questo, ma certo questo è «il» problema con cui si deve misurare papa Ratzinger se non vuole che il suo libro su Gesù si riduca ad una delle operazioni di pontifical bestseller già viste e non sempre edificanti: cioè rispondere al bisogno di ascoltare nel Vangelo Gesù nella pretesa di essere Signore, pretesa che i cristiani hanno riconosciuto coerente con la sua morte in croce e con quel vuoto nella tomba in cui leggono profumo e promessa di resurrezione. C’ è infatti un modo di annunciare la salvezza cristiana che la rende irriconoscibile: quello che inizia elencando le miserie morali e le delusioni della vita, e lì s’ incaglia, quasi che la salvezza possa parlare solo a una umanità disposta a denegarsi. E c’ è un modo di ascoltare la salvezza che, invece, si fissa su Gesù: l’ uomo che cammina di cui i discepoli vedono soprattutto le spalle (l’ aveva capito Pasolini!) e di cui i poveri vedono il volto che bacia, la mano che consola: è questo il modo dei Vangeli su cui si chinano il credente e lo studioso, il commentatore e il predicatore, il solitario e la comunità”.
    “Corriere della sera”,27 gennaio 2007.
    Saluti MG

    29 Gennaio, 2007 - 16:24
  37. Luisa

    Caro donMo, sarò forse irresistibile ( questo nessuno me lo aveva ancora detto, meglio tardi che mai…), ma sono sopratutto e temo, definitivamente, una nullità in informatica…. eppure mi sono ben applicata nel copiare -incollare…scusate dunque la ripetizione dell`inizio del testo del Papa.
    Hai ragione Fabrizio, penso anche a quando il Santo Padre ha risposto alle domande dei preti della Val d `Aosta o di Roma, o alle sue omelie nelle parocchie visitate, o ancora le sue risposte ai bambini di Roma, un momento che resterà impresso a lungo nella mia memoria.
    Il cuore del teologo illuminato, oserei dire riscaldato, dalla fiamma della sua fede in Cristo , così ancorato nell`amore di Cristo, ci trasporta con lui per sentirci pure noi un po più vicini al Signore.
    È almeno quello che succede a me ogni qualvolta mi dispongo all`ascolto delle sue parole!
    Saluti, Luisa

    29 Gennaio, 2007 - 16:28
  38. Luigi Accattoli

    “Il papa migliore è sempre quello che improvvisa” ebbi a scrivere una volta di Giovanni Paolo. Lo ripeto per Benedetto.

    29 Gennaio, 2007 - 16:55
  39. Maria Grazia

    Ricerca di risposte.
    E’ probabile che il successo editoriale dei libri sulla vita di Gesù(più o meno fondati storicamente)derivi dalla ricerca di risposte alle tante domande di noi credenti.In questo senso,il libro del Santo Padre sarà sicuramente una pietra miliare,così come lo è stata l’enciclica “Deus caritas est”.
    A proposito di quest’ultima,mi piace citare una notizia di oggi:

    Papa: sua enciclica e’ best-seller
    Solo in Italia 1 mln 450mila copie di ‘Deus caritas est’

    (ANSA) – ROMA, 29 GEN – A un anno dalla pubblicazione la ‘Deus caritas est’, prima enciclica di Benedetto XVI, e’ un successo editoriale senza precedenti. Tre ristampe in tedesco e tre in spagnolo, tradotta anche in russo e in cinese e, cosa mai successa, tutto esaurito per la tiratura in latino. L’enciclica ha venduto, solo in Italia, ben un milione 450 mila copie. Altro dato significativo: in Italia e’ stata tradotta anche in linguaggio braille per i non vedenti.

    Troveremo la notizia sui giornali di domani?Scommetto di no…
    Saluti MG

    29 Gennaio, 2007 - 21:06
  40. Luisa

    Probabilmente , anzi sicuramente no , cara Maria Grazia!
    E nella serie “cercasi risposte” mi domando spesso come le redazioni della stampa scritta , della radio e televisione scelgono le notizie che trovano sulle agenzie di stampa come quella che citi tu e che si troveranno in seguito sui nostri giornali.
    La notizia del successo editoriale della “Deus Caritas est”, certo non farà notizia. Perchè?
    Il successo del Codice Da Vinci è stato più che sottolineato direi anche che è stato dovuto in gran parte alla promozione che la stampa gli ha generosamente offerto.
    Un vero fenomeno mediatico.
    Che cosa spinge una redazione a scegliere una notizia piuttosto che l`altra? .
    Perchè tutte le notizie che mettono la Chiesa e i suoi ministri sotto una cattiva
    luce trovano, e senza attendere, ampio spazio ?
    Anche senza pregiudizi negativi, vorrei che un giornalista me lo spiegasse.
    Perchè l`ignobile articolo dell`Espresso sulle false confessioni ha suscitato cosi pochi commenti?
    E se il giornalista avesse osato entrare in una moschea travestito, o in una sinagoga, non avremmo allora avuto una valanga di commenti ?
    Quante domande, certo io ho un inizio di risposta …..
    Saluti, Luisa

    29 Gennaio, 2007 - 22:13
  41. Maria Grazia

    Ciao Luisa,siamo state facili profetesse.Nessun quotidiano,tranne “Il Foglio” di Giuliano Ferrara,registra i dati dell’enciclica.
    Evidentemente il successo editoriale del Papa non fa notizia,mentre le confessioni carpite in malafede da “L’espresso” sono sinonimo di libertà di espressione.Chissà come mai questa presunta libertà è a senso unico,cioè investe solo la Chiesa cattolica e non,per esempio,le prediche nelle moschee.Mi sarei aspettata una difesa del sacramento della confessione da parte di sacerdoti,laici cattolici e anche intellettuali non credenti e invece non è accaduto nulla,a parte la giusta indignazione dell’Osservatore romano.
    Mi domando che cosa volesse dimostrare “L’espresso”.
    Forse che non tutti i preti seguono le indicazioni del Papa?Penso che Ratzinger sia il primo a saperlo e,in fondo,anche noi fedeli ne siamo consapevoli.Ecco perchè io,come te,cara Luisa,non frequento la mia parrocchia ma “migro” verso quella che ritengo più vicina al magistero papale,anche in tema di liturgia.
    Io mi sono data una risposta della ragione per cui il Papa è tanto osteggiato:evidentemente è scomodo e,come tutte le persone scomode,rischia di farci ragionare e questo non va bene nell’epoca della globalizzazione.
    Saluti MG

    30 Gennaio, 2007 - 14:32
  42. Luisa

    È quello che io non riesco a capire. Come mai a parte l`Osservatore romano e Monsignor Bettori , nessuno ha reagito ? Pensavo forse trovare un commento stamattina leggendo Avvenire on-line : zero meno zero , il silenzio dei cattolici laici e sacerdoti mi stupisce . Quale senso ha ? Forse per non dare troppa importanza a quello straccio vergognoso ? Ma è veramente un calcolo saggio ? Che cosa eventualmente possono dedurre i cattolici di fronte al silenzio del clero? Che tutto è permesso quando si tratta di offendere la Chiesa cattolica?
    Anche su questo blog le mie domande non hanno sollevato rezioni a parte la tua, Maria Grazia.
    Forse sono io che mi sbaglio e non è poi così importante offendere il Sacramento della confessione .
    Ma non posso non pensare che questo silenzio veicola un messaggio che puo essere sorgente di incomprensione, disagio e deduzioni erronee.
    Saluti, Luisa

    30 Gennaio, 2007 - 16:26
  43. Maria Grazia

    Ciao Luisa,anche io penso che sia stato un atto gravissimo violare il segreto della confessione.Per questo mi sarei aspettata prese di posizione più dirette e franche.Forse non si vuole dare troppa pubblicità al caso,ma temo che facendo finta di nulla si aggravi la situazione perchè si rischia che i fedeli non si fidino più dei confessori e si allontanino ancora di più dal Sacramento della riconciliazione.

    30 Gennaio, 2007 - 16:51
  44. Luigi Accattoli

    Gli argomenti che si basano sul silenzio sono debolissimi: non è scritto da nessuna parte che uno si debba pronunciare su ogni questione. Ho sempre sentito come una ferita le confessioni strumentali, che sono sempre esistite come scoop giornalistico. Ritengo che superino le mie capacità di intendimento e anche di indignazione, stavolta come le precedenti. Essendo evidente a ogni persona onesta l’improprietà del gesto ed essendo destinata la protesta – verosimilmente – ad avere come unico effetto quello di provocare altre profanazioni, condividò la sobrietà delle reazioni. Del resto se poche sono state le disapprovazioni, nulle – sulla carta stampata – sono state le riprese con approvazione. Vuol dire che la faccenda è andata solo ai lettori del settimanale. Una maggiore protesta l’avrebbe fatta conoscere più ampiamente, non credete?

    30 Gennaio, 2007 - 17:07
  45. Luisa

    Non so se esiste anche in italiano l`espressione ” chi tace consente”.
    Certo non voglio dire che tacendo, coloro da cui normalmente si avrebbe dovuto avere una reazione, hanno approvato le azioni di quel “giornalista”. Penso però che una presa di posizione chiara avrebbe rassicurato i fedeli che si sarebbero sentiti difesi da quella agressione . Sì perchè io ritengo che, sotto diversi aspetti, i fedeli cattolici, e non solo italiani, si sono sentiti offesi e aggrediti nel loro senso religioso.
    C`è già tanto disorientamento, tanta confusione, si sa sempre meno dove si trovano i limiti fra il lecito e l`illecito, una parola chiara mi sembra sarebbe stata di aiuto. Purtoppo non penso che quell`articolo sia stato letto da pochi, ne è la prova che io, qui in Svizzera, ne ho avuto conoscenza.
    Frasi come: ” è fargli toppo onore, è meglio ignorare ,parlarne sarebbe amplificare ecc.” le conosco e sovente sono d`accordo ma in questo caso, che il giornalista possa sentirsi fiero e ancor più contento quanto più grandi sono le reazioni suscitate, mi sembra di secondaria importanza.
    Come possiamo aspettare dai cattolici che levino la testa davanti agli affronti se i loro rappresentanti religiosi tacciono di fronte a gesti simili ?
    Riflettendoci, mi dico che avrei aspettato reazioni non solo da parte del clero ma anche e forse sopratutto dai colleghi giornalisti di altri giornali che avrebbero potuto cogliere l`occasione di esprimere il loro disaccordo su certi metodi giornalistici…lo so sto sognando…non si tocca la sacrosanta libertà della stampa! Posso capire il suo punto di vista signor Accattoli, anche se non lo condivido, non mi resta che da sperare che sia per le ragioni che lei evoca che i silenzio
    regna. Ben più triste sarebbe se quel silenzio rifletesse un imbarazzo, o la paura di sollevare dibattiti delicati.
    Saluti, Luisa

    30 Gennaio, 2007 - 18:07
  46. Leonardo

    Una domanda ai giornalisti: il comportamento dell’inviato dell’Espresso – a parte il sacrilegio, che lo interesserebbe eventualmente come credente (spero che un giorno si converta e allora ne provi un rimorso atroce …) – non è censurabile anche sotto il profilo deontologico, quindi del tutto ‘laicamente’? Che cosa ci sta a fare un ordine dei giornalisti? Non potrebbe essere sollevata la questione, da qualche iscritto all’ordine?

    30 Gennaio, 2007 - 18:12
  47. Luigi Accattoli

    Luisa, in italiano diciamo “chi tace acconsente”, oppure “silenzio assenso”. Luigi

    30 Gennaio, 2007 - 18:41
  48. fabrizio

    Nel frattempo infuria la polemica Bianchi-Magister con replica e controreplica.
    Per sdrammatizzare direi che ai punti sta Magister.
    Ma, riallacciandomi alle confessioni estorte dall’Espresso, mi sarei aspettato una presa di distanze dello stesso Magister dal suo giornale (se invece lo ha fatto mi scuso idealemente con lui).
    Ogni tanto mi chiedo come faccia a scrivere sull’Espresso e ad avere il suo sito collegato a Repubblica, due testate che rappresentano la quintessenza della cultura a cui quotidianamente Magister si oppone.

    30 Gennaio, 2007 - 19:17
  49. fabrizio

    Errata corrige:
    “Per sdrammatizzare direi che ai punti sta vincendo Magister”.

    30 Gennaio, 2007 - 19:18
  50. Luisa

    Scusi Signor Accattoli, posso permettermi di chiederle notizie di Orazio Petrosillo ?
    Leggendo i post di Leonardo e Fabrizio, il mio pensiero è andato verso di lui, chiedendomi: come avrebbe reagito Orazio Petrosillo all`”inchiesta” dell`Espresso?
    Spero che si stia riprendendo ! Saluti, Luisa

    30 Gennaio, 2007 - 19:35
  51. Non so chi ha ragione sull’inchiesta (si fa per dire) dell’Espresso, se cioè sia più utile il silenzio o la denuncia.
    Tendenzialmente la penserei come Luigi; però a tutti coloro che si lamentano per ogni “intromissione” della Chiesa in questioni che non la riguarderebbero farebbe bene mostrare che ci sono anche “intromissioni” laicissime ai danni della Chiesa e di ciò che ha di più santo.

    Poi una mia latente perfidia mi indurrebbe a chiedermi cosa ne penserà Magister, che per l’Espresso lavora.

    30 Gennaio, 2007 - 19:41
  52. Maria Grazia

    Sono d’accordo con Luca:perchè lamentarsi delle presunte(per me più che legittime)intromissioni della Chiesa nella vita politica per poi tacere quando avviene l’esatto contrario?Mi piacerebbe che il doppiopesismo finisse,ma so che è solo un pio desiderio.
    Mi unisco alla richiesa di Luisa su Orazio Petrosillo.Pur apprezzando il lavoro della nuova vaticanista del Messaggero,Maria Lombardi,devo dire che Petrosillo mi manca molto.
    La Lombardi questa mattina ha scritto un articolo interessante di “rumors vaticani” in vista di un eventuale concistoro.Ve lo segnalo:

    http://www.ilmessaggero.it/viewsearch.php?data=20070130&ediz=01_NAZIONALE&npag=12&file=D_457.xml&type=STANDARD&keyword=ratzinger
    Saluti MG

    30 Gennaio, 2007 - 20:46
  53. Luigi Accattoli

    Non ci sono notizie su Orazio e questo probabilmente significa che non si sta riprendendo. Ma la famiglia ha chiesto il rispetto della privacy e dunque non so dire di più. Luigi

    30 Gennaio, 2007 - 21:19

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